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Autore: RinoaHeart    12/07/2017    2 recensioni
Mousse, pensando a quanto sia sfigato, dà vita, non si sa in che modo, a uno sconvolgente cambiamento che porterà non pochi problemi a Nerima. Cosa succederà fra Ranma e Akane? E Shampoo, come vivrà la cosa? E Mousse, come la prenderebbe se il suo desiderio segreto venisse realizzato?
[Akane/Ranma - Mousse/Shampoo]
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Mousse, Ranma Saotome, Shan-pu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Idiota! Cretino! Imbecille!” Akane Tendo continuava la sua marciata verso casa maledicendo Ranma.
Poco dietro, la seguiva appeso alla sua mano un essere umano che sembrava Ranma, ma che conteneva in realtà l’anima calpestata per l’ennesima volta di Mousse.
Akane si fermò di colpo. “Od-d-dio ma che sto facendo?” disse mollando la mano di Mousse, che neanche se ne accorse. Era strano vedere quell’aria tristissima e abbattuta sul volto che ospitava di solito la perenne espressione da spaccone di Ranma.
“Ehi, Mousse, sono una scema, scusa. Ti ho trascinato via in preda alla rabbia, senza neanche chiedere cosa ne pensavi tu.” Il ragazzo si girò e sorrise mestamente, scosso dai suoi pensieri. “Non ho molta voce in capitolo di solito, Akane Tendo. In” si fermò a pensare “niente…” disse stringendosi le spalle. “Se per voi è la soluzione migliore, andrà bene anche per me. Non ho molto da perdere, infine. E la vecchia aveva ragione, non si può fare cambio così, no?” Akane si sentì suo malgrado triste per il ragazzo.  “Già…sarebbe difficile…” Seguì un silenzio imbarazzato.
“Senti.. ora che ci penso… quanto conosci la mia famiglia? Per essere credibile credo che tu dovresti sapere almeno con chi vive Ranma…” spiegò provando a rompere il ghiaccio e a fare qualcosa di utile allo stesso tempo.
Mousse provò a pensarci su e Akane vide che si puntava un dito in mezzo agli occhi e si massaggiava il naso come se avesse ancora gli occhiali. Come le faceva strano…
“Hai un paio di sorelle, vivi con tuo padre e il padre di Ranma… ogni tanto ho visto una signora con una katana aggirarsi per casa… è tutto, credo.” riepilogò agitando un dito in aria come se stesse riavvolgendo i dati in suo possesso.
“Scendiamo in qualche dettaglio...Allora, mia sorella più grande si chiama Kasumi. Ha quasi 20 anni, cucina benissimo, è l’angelo del focolare. Non potrai che adorarla, tratta sempre benissimo Ranma, lo vizia cucinandogli di tutto.” esordì partendo dalla sua adorata sorella maggiore e sorrise mentre ricominciavano a camminare, Mousse sempre con le braccia incrociate. Era strano non vedere Ranma arrampicarsi sulla rete di protezione del fiume, ci avrebbe dovuto fare l’abitudine. Come a tutto, del resto. Era ancora profondamente arrabbiata, ma non avrebbe permesso di darlo a vedere, preferì concentrarsi sull’“istruzione” di Mousse.
Mousse annuì sempre con quel sorrisino compassato così strano che ricordava sempre ad Akane che non parlava con Ranma. Eppure, poteva quasi fingere di parlare con lui per la prima volta. Che situazione assurda!
“Poi c’è Nabiki. Ha quasi 18 anni, è dispettosa, pensa sempre al bilancio economico di casa ed estorce sempre soldi a Ranma per svariati motivi, la maggior parte per via delle foto che gli fa di nascosto. E che fa anche  a me. Non è cattiva come sembra, ma sta attento.”
“Vende le vostre foto? E a chi?” il ragazzo sembrava stupito.
“Si…ehm... al miglior offerente! Beh…sono un po’..” arrossì “popolare a scuola, e le vende ai ragazzi. Soprattutto a  Kuno. E Kuno non sa che Ranma è la ragazza col codino lo sai no? Quindi gli estorce i soldi vendendogli le sue foto.”
“Sono senza parole.” Il ragazzo si era fermato in mezzo alla strada con gli occhi sgranati.
“Ahahah…beh sì, è una cosa strana.. mi dispiace.”  A volte Akane si rendeva conto che la sua famiglia non era proprio normale. Mousse pensò di essersene uscito veramente con poca grazia. Akane Tendo era una ragazza a modo, l’aveva aiutato da subito anche se in pratica non si conoscevano minimamente, non voleva essere cafone! Era solo sorpreso… “No, no mi sono espresso male, scusami!!” Disse mettendo una mano dietro la nuca e ridendo. “E’ che non pensavo che Ranma avesse certi grattacapi. E anche tu. Però deve essere bello avere una famiglia unita, no?” disse strizzando l’occhiolino. Akane annuì, in fondo la pensava proprio così: anche se erano tutti degli impiccioni assurdi, li amava.
“Si, lo è. Poi c’è papà…Si chiama Soun, e di solito va d’accordo con Ranma , tranne quando litighiamo di brutto o mi fa piangere…o spunta qualche fidanzata nuova…solitamente per colpa del signor Genma, che come saprai è il papà di Ranma. La signora che invece hai visto in giro è la signora Nodoka, la madre di Ranma…si sono ritrovati da molto poco.” Mousse annuì, mentre assorbiva tute quelle informazioni. Quindi quella, era la vita di Ranma Saotome?
Non sembrava male, come aveva sospettato, ma non sembrava neanche così rose e fiori. “E come mai è rispuntata da poco?” chiese per capire come comportarsi. “Beh, c’è in ballo un giuramento…” Akane sospirò e cominciò a spiegare “Ranma fu portato via da piccolo alla madre, per farlo allenare in giro per il Giappone e la Cina. Tutto ciò a patto che Ranma diventasse un uomo vero.. ma poi è caduto nella sorgente maledetta, è diventato metà donna…e quindi rischiava la vita ogni volta che la incontrava, perché se lei lo avesse scoperto avrebbero dovuto fare seppuku, lui, il padre e la signora Nodoka stessa.”
Mousse era scioccato e l’espressione stupita fece ridere Akane. “Non dovrei ridere, ma è divertente vedere “Ranma” stupirsi per la storia della sua vita.” “Beh, per gli dei, questa storia è assurda!” esclamò convinto. “Sono abbastanza d’accordo, ma alla fine tutto si è risolto. Non rischi la vita e comunque Nodoka per ora non viene spessissimo.”  Concluse cercando di non traumatizzarlo ulteriormente. Non sarebbe stato facile per Mousse “essere” Ranma.
“O-ok.. c’è altro che devo sapere?”
“No per ora è tutto.. comunque ti darò una mano, e poi a casa nostra cose strane succedono di continuo. Sarà un po’ movimentato, preparati. Potresti trovarti un po’ a disagio…”
“Mai quanto al Nekohanten, fidati.” Esclamò in un soffio.
“Sai Mousse, questa è la prima volta che parliamo…come persone normali, intendo.” Riprese lei dopo qualche passo. Il ragazzo fece una risatina delle sue.
“Hai ragione Akane Tendo… fa strano anche a me…” la ragazza si girò “Dovresti chiamarmi solo Akane non credi? Ranma mi chiama solo per nome…”
Mousse sorrise un po’ sornione e poi disse. “E non ti chiama mai Akane-chan?” disse scimmiottando un  Ranma dolce come il miele. La ragazza arrossì e poi gli caricò una bella papagna sulla testa. “NO! SCEMO! AKANE, SOLO AKANE!”
Il cinese, al momento non più tanto cinese, si raddrizzò dolorante. “Però un po’ ha ragione Shampoo a dire che sei violenta, eh? Stavo solo…scherzando…” disse, mentre cercava di riaggiustarsi occhiali ….inesistenti! Già, ora non aveva bisogno di fondi di bottiglia che calavano a ogni passo!
Akane arrossì tutta, con tanto di nuvoletta di fumo sbuffante sulla testa. “S-scusa!!! Sono così abituata con Ranma che proprio non ci ho pensato!! Non sono abituata a…scherzare, ecco.” Disse girando il viso. Mousse si raddrizzò poi si avvicinò ad Akane e la sorpassò un po’. “Tranquilla. Shampoo è molto, molto peggio. Anche se hai un bel pugno, complimenti!” si tocco la nuca dolorante “Comunque scusa, non volevo prendermi tutta questa confidenza.. cercavo solo di sdrammatizzare..” concluse seriamente girandosi verso di lei e mostrandole una linguaccia non tanto di scherno, quanto birichina. Akane scosse la testa, sorridendo. “Ahahha cercherò di contenermi, te lo prometto. Neanche per te deve essere facile, anche io lo ammetto, sono un po’ a disagio…” “Bah, cerchiamo di affrontare tutto questo come l’ennesimo pasticcio… e speriamo che finisca presto! Molto, presto, Akane.” Acconsentì Mousse con un’espressione seria, compunta, annuendo come suo solito. Gli mancavano i suoi capelli lunghi che si appoggiavano sulle spalle pesantemente quando lo faceva, e  invece aveva quello striminzito codino penzolante! Akane annuì, e ricominciando a chiacchierare delle abitudini di casa Tendo e di Ranma per non farsi scoprire, continuarono a camminare verso casa.


“Bene Ranma, a quanto pare, tutto è deciso!” Obaba, pragmatica, cercò di scuotere il ragazzo che, nel corpo di Mousse, esibiva una bellissima espressione da pesce lesso, sembrando molto più Mousse del dovuto. Shampoo trillò come un’oca giuliva. “Ranma, sarai qui per un bel po’, che bellezza!”
Ranma si girò gelandola con uno sguardo che avrebbe incenerito se fosse stato un lanciafiamme. Il problema però è che era la faccia di Mousse che guardava. E così cattiva le piaceva ancora meno del solito!
“Se solo non fossi nel corpo di quell’idiota.” Mormorò. “Senti Shampoo sia chiara una cosa.” Si girò verso Obaba. “Sia chiara a tutte e due, questa situazione è temporanea e non vi dà assolutamente il diritto di usarla come pretesto per qualche stupido giochetto per accoppiarmi con Shampoo, intesi?” urlò mentre puntava alternato l’indice verso le due amazzoni. Obaba scoppiò a ridere come una pazza. “Oddio...oddio che  spasso.. non ridevo così da dieci anni minimo… vedere Mousse dire una cosa simile.. ahuuhauhauah…”
La ragazza era veramente stranita. Vedere Mousse dire quelle parole era così assurdo, ma non le veniva da ridere. Le dava fastidio. Le dava fastidio che Ranma, nel corpo di Mousse, potesse usare quel tono autoritario con lei. Chi diavolo pensava di essere? Eppure lo sapeva che Ranma era così! E le piaceva anche per quello… no?
Rimase imbambolata mentre Obaba diceva. “Figurati se ti voglio accoppiare con la mia adorata nipote mentre sei nei panni di quel papero orbo.” Rapidamente lanciò a Ranma un grembiule, quello che solitamente usava Mousse. “Piuttosto, vedi di darti da fare signorino. Ora che sei stato intrappolato qui non credere che puoi piangerti addosso. Non ce n’è il tempo, dobbiamo lavorare! Su marmocchi, al lavoro che già stasera mi toccherà passare la notte a vedere che fare per voi due!”
Ranma aveva afferrato il grembiule al volo, al contrario di Mousse che l’avrebbe come minimo fatto cadere o avrebbe abbracciato Shampoo, e stava cominciando a legarselo, ma si stava impicciando con i capelli lunghi a cui non era abituato. Shampoo vedeva la scena come se fosse in slow motion.  
Aaaah dannazione! Che diamine sono questi capelli lunghi da femmina!!” sbraitava.
“Ma Ranma anche tu hai capelli lunghi no?” sorrise un po’ forzatamente “E nel nostro villaggio un sacco di uomini portano i capelli così lunghi” le venne da dire spontaneamente. Ma che cavolo sto dicendo? Solo Mousse li porta così lunghi. Perché diavolo si stava offendendo lei per lui? “E di solito li porta legati in cucina, sennò poi nonna si arrabbia se trova capelli in giro.” Spiegò con più grazia. Era sempre con Ranma che stava parlando, la doveva smettere di volerlo trattare male solo perché era nel corpo di Mousse!!
Ranma la guardò con uno sguardo più gentile ma sempre strafottente, come suo solito. “E magari tiene un elastico a portata di mano prima che mi impicchi con quest’armatura cinese?”
CHE.URTO. Non poteva resistere nel vedere Mousse parlarle così!
Era Ranma. Ranma.
Respira Shampoo, respira.
“Nelle maniche, credo.” Aggiunse sforzandosi di essere carina.
Ranma provò a rovistare nelle maniche chiedendosi se così facendo avrebbe svelato l’arcano di come diavolo facesse il cinese a tenerci dentro tutta quella roba.
Il vuoto cosmico.
“Ma non c’è un cacchio qui dentro!?” disse più esilarato che incavolato, girandosi verso Shampoo in cerca di risposte.
Nel vederlo così Shampoo rise un po’ più di cuore. “Ahahaha anche io mi chiedo spesso come fa, ma l’unica cosa che ci trovo io sono gli occhiali quando glieli rompo in lavatrice. Se li dimentica lì spessissimo.” Mentre parlava si frugò nelle tasche. “Tieni usa questo” gli passò uno dei suoi, con deliziose perline colorate. “Shampoo , ma posso mettermi una cosa del genere addosso? Sono un uomo!” le rispose Ranma mettendosi una mano sul fianco e lasciando la ragazza con la mano sospesa in aria.
Lei ci vide quasi rosso. Mousse avrebbe baciato quell’elastico e probabilmente ci avrebbe fatto un altare!!
“Devi stare in cucina che ti importa se è da femmina?” chiese iniziando a perdere le staffe.
Ahh e va bene, va bene, basta che non perdiamo altro tempo.” Con malagrazia le afferrò l’aggeggio dalle mani per poi ritrovarsi automaticamente a farsi un codino, solo che di dimensioni chilometriche.
Auhauah come sei buffo così Lanma!”

 

N.d.RinoaHeart

Ho davvero aggiornato questa fanfiction… dopo cinque anni. CINQUE. Ho continuato a scriverla e qualche capitolo, come questo, è fermo da anni nel mio Drive…li avrò consumati a forza di rileggerli, insieme a tutte le altre storie, storielle , plot etc…. Vi prego di darmi sostegno, che ne ho tanto bisogno per proseguire! Grazie a chiunque leggerà J

   
 
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