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Autore: ryuga hideki    13/07/2017    1 recensioni
Sento la sua voce dietro di me, mi volto e lo vedo in piedi davanti a me. Ha il solito sorriso beffardo sul volto. Non è il solito Oswald.
-Non sei reale…-
Nygmobblepot ispirato all'episodio "How the riddler got his name"
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Edward Nygma, Oswald Cobblepot
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Storia scritta ed ispirata dacon questa canzone: Nobody Can Save Me Instrumental se volete ascoltarla cantanta: Nobody Can Save Me



 
Nobody Can Save Me

 
Guardo Oswald cadere nel fiume, allunga una mano verso di me per cercare aiuto. Non so cosa ho fatto, non so se ho fatto la scelta giusta, ma dovevo farlo…
Mi sento strano, la mia testa mi sta giocando brutti scherzi.
Torno a casa e cerco di mantenere la calma.
Andrà tutto bene, Ed.
I giorni passano, ma dentro di me si è creato un vuoto gelido che non comprendo, o forse non voglio comprendere.
Mi sento solo…
Sono solo senza di lui.
Sto impazzendo. Ho bisogno di parlare con lui, era l’unico in grado di capirmi.
Tiro fuori dalla tasca degli allucinogeni. Prendo una pillola. Il respiro si fa improvvisamente corto per qualche secondo.
 
Non dirmi che già ti manco, Ed!
 
Sento la sua voce dietro di me, mi volto e lo vedo in piedi davanti a me. Ha il solito sorriso beffardo sul volto. Non è il solito Oswald.
-Non sei reale…-
Lo so, sono te. Sono qui perché hai bisogno di me.
 
-Sei qui solo perché non ho nessuno con cui parlare! Ma presto mi sveglierò e non avrò più bisogno di te!-
 
Come vuoi tu, Ed. Va bene!
 
Faccio un respiro di sollievo, come se avessi paura che potrebbe rimproverarmi come faceva l’altro me, il mio alter ego. Ma lui è diverso…lui è…
 
Come ti fa sentire nell’avermi ucciso? Spero ti stia godendo questo momento di vittoria!
 
No, Oswald. Non me lo sto godendo perché se no tu non saresti qui. Questo è ciò che ti direi se solo avessi il coraggio di dirtelo, ma tanto lo so che tu sai ciò che penso.
-Troverò qualcuno in grado di rimpiazzarti, non ti preoccupare!-
 
Ma se avevi bisogno di un amico, qualcuno con cui parlare, perché mi hai ucciso?
 
-Perché hai ucciso Isabella!!!- alzo la voce, riempiendomi di rabbia. –Sparisci! Non ho bisogno di te, ora!- mi volto, dandogli le spalle sperando che se ne vada al più presto.
 
Va bene, Ed…
 
Spacco tutto ciò che mi capita sotto mano, urlando ed imprecando.
Sto affondando e sono solo.
 
I giorni passano. Le settimane vanno via come un soffio di vento in estate e io sono ancora qui che mi tormento. Continuo a chiamarlo perché so che lui verrà sempre. Continuo a chiamarlo perché ho bisogno di lui al mio fianco, ma non lo ammetterò mai.
Mi sono fissato con questa illusione perché è l’unica cosa che riesce a farmi calmare. È l’unica cosa che riesce a farmi vedere nel buio che ho nella mia testa. Lui è…
 
Allora hai trovato il mio rimpiazzo?
 
-No, nessuno. Ma il piano funzionerà! Ci sono quasi!-
 
Mmh, quindi continuerai ad ammazzare gente finché non trovi uno degno di me?
 
-No! Finché non trovo qualcuno di stimolante con cui parlare!-
 
Notizia dell’ultima ora, Ed! Nessuno sarà in grado di tenerti testa al di fuori di me!
Io ti ho creato, io ho fatto il modo che questo tuo lato venisse fuori, non dimenticarlo!
 
-Non ho bisogno delle tue prediche! IO so chi sono! E non ho bisogno di nessuno! Io sono nato nel momento in cui ho ucciso Kristen!-
 
Mmh, e dimmi…cosa avresti fatto senza di me? Dove saresti?
 
-Sparisci!!!- lancio un bicchiere contro di lui per farlo sparire.
Aveva ragione. Ogni parola che esce dalle sue labbra è maledettamente vera.
Guardo i programmi dei miei piani per trovare qualcuno in grado di capirmi. Sospiro.
Cosa stai cercando, Ed?
Cosa cerchi così disperatamente?
Non puoi trovare quello che hai perso qui, dentro di te e accanto a te.
Trovare un rimpiazzo non farà il modo che ti svegli da questo incubo cupo e tetro. Nessuno può salvarci, Ed. L’unico che può farlo sei tu.
Ma sei sicuro di voler essere salvato?
 
Finalmente ci siamo, ho trovato qualcuno capace di tenermi testa. Qualcuno di stimolante da avere intorno come Oswald, anzi…lontanamente simile ad Oswald.
Manca soltanto l’ultima prova, se la passa ho vinto. Sono libero!


Lucius Fox è davanti a me che cerca di rispondere ai miei indovinelli, ma non riesce a risolverne nemmeno uno. L’ultimo tentativo, il tentativo finale che svelerà se sono destinato a restare da solo o no. Risponde al quesito, mi spiega che può essere la risposta esatta alla mia domanda ma in quel momento mi vengono in mente le parole della mia allucinazione.
“Cosa avresti fatto senza di me? Dove saresti?”
Ripenso a tutto quello che ho fatto. Alle mie decisioni e alle mie azioni. Ho fatto scelte sbagliate, sicuramente quella fu una di quelle errate. Ma nessuno mi aveva detto che stavo sbagliando o forse ero troppo arrabbiato per comprendere quello che succedeva intorno a me.
Ma non ha più importanza ormai. Ora voglio solo svegliarmi da questo incubo.
 
Dopo aver concluso con Lucius mi reco al molo dove ho ucciso il mio migliore amico. Sento che sono una persona nuova adesso. Ma qualche cosa mi blocca, mi impedisce di voltare pagina. Chiudo gli occhi.
 
Alla fine Lucius Fox è stato il prescelto, eh?
 
Apro gli occhi e mi volto verso di lui.
-Sì, ma avevi ragione…nessuno può rimpiazzarti. Ma ora sto bene, non ho più bisogno di te.-
 
Va bene. Vuoi svegliarti, ora?
 
-Sì, ma prima…- lo guardo intensamente negli occhi. Lui mi guarda con occhi vuoti e spenti. Non c’è amore in loro.
Forse era l’amore che Oswald provava per me che mi faceva stare bene accanto a lui.
Il modo in cui mi guardava, facendomi sentire speciale. Tutti gli abbracci che mi dava, per farmi sentire importante per lui. Gli occhi colmi di emozione, amore e gioia quando mi ha detto che mi amava la prima volta…
Si sarebbe sacrificato per me. Si sarebbe fatto uccidere da Barbara pur di non farmi trovare da loro. E io l’ho ucciso…
-Mi manchi tantissimo, Oswald. Mi spiace per quello che ti ho fatto…- mi guarda con uno sguardo strano: severo, maturo e con un bagliore di serenità negli occhi.
 
Ti perdono…per oggi.
 
 
-Sarà ardua farmi perdonare per sempre…-
 
Un enigmista un giorno mi disse, o meglio mi fece capire, che bisognava dimostrare le cose, non dirle.
 
-Ti voglio bene, Oswald. Sarai sempre il mio migliore amico…- lui accenna un piccolo sorriso forzato, mi avvicino al bordo del molo e tiro fuori le pillole.
 
Buongiorno, Ed…
 
Butto le pillole nell’acqua. Lui sparisce. Non rivedrò più Oswald. Vivrò nel buio del mio incubo, perché ormai ho imparato a conviverci. Non vivrò più nella luce, perché lui era la mia…
-Addio, Oswald…-
 
   
 
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