Fanfic su artisti musicali > Shawn Mendes
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Autore: _Nix    13/07/2017    3 recensioni
Shawn Mendes è uno tra i dieci teenagers più influenti al mondo -o almeno così lo ha definito il New York Times- e Riley semplicemente, non lo sopporta.
La cosa poi diventa più complicata quando entrambi sono costretti a fingere di essere legati in una relazione sentimentale dalla casa discografica del ragazzo.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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sei
 
Riley apre piano la porta della camera di Shawn, cercando di fare il meno rumore possibile per non svegliare il ragazzo che, nascosto sotto le pesanti coperte beige, dorme beato.
La ragazza si avvicina in punta di piedi, andando a tentoni per la stanza illuminata solo dalla fioca luce lasciata passare dalla tapparella abbassata, avvicinandosi al letto e accucciandosi sulle gambe; allunga poi una mano, afferra una spalla del ragazzo da sopra le coperte e la scuote leggermente.
«Shawn –lo chiama, avvicinandosi leggermente- Dai, Shawn, svegliati» continua, scuotendolo con più vigore.
Shawn aggrotta le sopracciglia e stringe gli occhi, mugugnando qualcosa che Riley non riesce a capire, prima di voltarsi verso il muro e darle le spalle.
Riley sbuffa, allora, riprendendo a scuotere il ragazzo: «Avanti Shawn ho fame! –gli spiega, lamentandosi- Non posso scendere a fare colazione con i tuoi genitori da sola!» afferrando la sua spalla con due mani e prendendo a scuoterlo con più forza.
Sbuffa dopo l’ennesimo tentativo, si passa una mano tra i capelli castani e li sposta dagli occhi, dove sono andati a finire a causa dei movimenti usati per smuovere il ragazzo.
«Guarda che se non ti svegli con le buone passo alle cattive» lo minaccia, sperando di ottenere una reazione.
Shawn invece non si spreca neanche ad dirle di stare ferma.
«Benissimo» commenta poi Riley, prendendosi la lingua tra le labbra mentre sale in piedi sul materasso cercando di non schiacciare il ragazzo; inizia a saltare poi, evitando il corpo che le sta sotto, smuovendo il materasso e facendo cigolare il letto.
Anche questa volta, però, Shawn non si muove.
«E che palle!» esclama arrabbiata, coprendosi subito dopo la bocca per paura di aver svegliato i genitori o la sorellina del ragazzo.
Scende dal materasso, quindi, tornando ad accucciarsi per terra accanto al letto; mette nuovamente una mano sulla spalla del ragazzo e lo scuote leggermente: «Shawnie, per favore» chiede, modulando la voce fino a farla sembrare quella di una bambina.
L’unica reazione che ottiene, però, è una scrollata di spalle con cui il ragazzo si libera della sua mano: Riley aggrotta le sopracciglia e spalanca la bocca allora, arrabbiata, prima di prendere a colpire con la mano aperta la testa del ragazzo, lasciando sulla sua fronte numerosi leggeri schiaffetti.
«Svegliati, ingrato, svegliati!».
E Riley si era aspettata tutte le reazione possibili da parte del ragazzo, davvero, tranne una.
Shawn si rigira improvvisamente verso di lei, le afferra i polsi e se la tira contro, trascinandola su letto e circondandole poi il busto con le braccia, così da riuscire ad impedirle ogni movimento.
Riley arrossisce quando si ritrova ad un centimetro dal petto nudo del ragazzo, lasciato scoperto dalle coperte che in seguito al movimento di lui sono scivolate leggermente.
«Shawn» lo chiama piano.
«Mh»
«Ti alzi?»
Shawn allora la stringe di più, non accennando neanche a voler aprire gli occhi: «E’ presto Ree, dormi» le dice poi, appoggiando la guancia contro la sua testa e strusciandovisi contro finché non trova una posizione comoda.
Riley fa come le è stato detto allora, si muove leggermente per sistemarsi accanto al ragazzo, stretta ancora tra le sue braccia, sospira e chiude gli occhi.
Il silenzio che regna nella stanza, interrotto solo dai loro respiri leggeri, sembra quasi cullarla verso un sonno tranquillo, Shawn quasi non riesce a credere che forse potrà riprendere a dormire.
«Sì ma io ho fame», sente Riley borbottare.
Appunto.
Shawn sbuffa allora, scioglie quella sorta di abbraccio in cui teneva Riley e scosta le coperte dal corpo, afferrando la maglietta rossa con la bandiera del Canada dal fondo del letto ed infilandola, per poi alzarsi ed afferrare la mano di Riley, uscendo con lei dalla camera.
«Se avessi saputo che saresti stata così rompipalle non ti avrei mai chiesto di venire» borbotta poi, passandosi una mano tra i capelli ricci, spettinati.
La ragazza ridacchia, stringe gli occhi chiara e poi gli si avvicina, si alza leggermente sulle punte e gli lascia un bacio sulla guancia.
Shawn sorride
 
Riley è seduta sul divano nel salotto di casa Mendes, sorride ad Aaliyah che le si siede accanto e afferra il telecomando, accendendo la tv poi torna con lo sguardo su Shawn che, fermo sull’entrata del salotto, continua a discutere al telefono con il suo manager.
«Deve essere qualcosa a che fare con il tour -sente dire Aaliyah- Si arrabbia così solo quando ci sono problemi con quello» continua la ragazzina, puntando lo sguardo sul fratello che ora ha chiuso la chiamata ed ha il telefono in mano, mentre lo fissa.
Sbuffa poi, prima di infilarlo in tasca ed uscire dal salotto, salendo le scale di corsa.
Riley lo guarda preoccupata fino a che non scompare dalla sua visuale, poi sospira.
«E’ andato sul tetto, ci arrivi passando dalla finestra in camera mia –le spiega Aaliyah, tenendo lo sguardo sulla tv- Se gli porti un muffin è meglio» continua poi, sorridendole.
Riley le sorride di rimando e la ringrazia, prima di alzarsi velocemente e correre in cucina, dove prende un muffin posto sul vassoio sul ripiano, e poi correre su per le scale il più velocemente possibile.
Una volta arrivata in camera di Aaliyah e aver afferrato il plaid sulla sedia, Riley apre le finestre e si sporge, guardando il tetto in cerca del ragazzo: Shawn è seduto sulle tegole e guarda il paesaggio davanti a se, dando le spalle alla finestra della camera della sorella.
«Tu guarda cosa mi tocca fare per quell'idiota- borbotta, mettendo un piede sul tetto e reggendosi con una mano alla finestra, mentre l'altra è impegnata a tenere coperta e muffin- Adesso muoio» afferma guardando verso la fine del tetto.
Sospira quando trova stabilità e inizia piano la sua discesa, raggiungendo poco dopo il ragazzo; si siede accanto a lui poi, rimanendo in silenzio, e si gira a guardare il ragazzo che però non stacca gli occhi dalle montagne di fronte a loro.
Gli allunga il muffin allora, posizionandoglielo davanti al viso e sorridendo: «Aaliyah aveva detto che ti avrei trovato qui» gli dice, lasciando che il ragazzo prenda il muffin e le sorrida, seppur tristemente.
Riley afferra il plaid quindi e lo posizione intorno alle spalle del ragazzo e alle sue, stringendosi poi contro Shawn che la cinge con un braccio e se la porta più vicino.
«Stai bene?» gli chiede lei poi, voltando lo sguardo verso di lui.
Shawn annuisce, chiude gli occhi e sospira: «Sì..sì, sono solo un po' stressato per il tour» le dice, tornando a guardare il paesaggio di Pickering.
Riley allora annuisce, stringendo le labbra in una linea dura e poggiando le testa sulla spalla del ragazzo, chiudendo gli occhi e respirando a pieni polmoni l'aria fresca della cittadina.
«Ree?».
«Mh?».
«Vorrei che mi parlassi di tua madre, di quello che è successo con lei in realtà» dice Shawn, voltando lo sguardo verso di lei.
Riley allora apre gli occhi e sospira: «Ho rischiato di morire salendo quassù per tirarti su di morale, non per annoiarti con una storia che sono sicura già sai» dice, guardandolo anche lei e ridacchiando leggermente.
«So la versione dei media, non la tua» è ciò che le dice il ragazzo, prendendo un morso del muffin al cioccolato e poi offrendolo anche a lei.
Lei sorride allora e scuote la testa, prima di alzare lo sguardo e puntarlo difronte a lei: «Etienne ha tredici anni meno di mia madre, è francese ma vive in America da almeno una decina d'anni. Quando mia madre ha saputo di essere riuscita ad ottenere un modello con la bellezza di Etienne tra le sue file ha iniziato a passare sempre meno tempo a casa. All'inizio io e papà non ci facevamo molto caso, voglio dire: Sara Romero è comunque una stilista di fama mondiale, pensavamo fosse normale. -a questo punto della spiegazione Riley sorride amaramente e scuote la testa- Poi le cose sono cambiate: mia madre ha iniziato a non tornare a casa per cena e a volte neanche dopo. Aveva da lavorare, diceva; c'erano le nuove collezioni da preparare, le location da affittare e gli inviti. Poi un giorno, dopo due mesi di questa continua routine, sono tornata a casa da scuola e lei non c'era più. Mi aveva lasciato un biglietto però, diceva che era partita per Parigi con Etienne, che lo amava, che le dispiaceva e che mi voleva bene. Da quel giorno papà si è concentrato solo sul lavoro, ha riempito la sua agenda di impegni e ha cercato ogni scusa per stare lontano da casa. E alla fine io sono rimasta sola -spalanca gli occhi poi, una volta essersi resa conto di ciò appena detto- Cioè non sola sola, ci sono i miei amici e Colette, ma... non è la stessa cosa, sai?».
Shawn annuisce piano, poi la stringe di più a se e le bacia una tempia.
«Infondo i media hanno ragione: io sono solo il solito cliché che rappresenta la maggior parte dei figli di celebrità. Genitori assenti, sempre impegnati e lontani da casa, e figli che pur di attirare l'attenzione costringerebbero anche un dipendente del padre a portarli a Zurigo per andare a vedere un concerto» sorride stanca allora, Riley, tirando su col naso quando e portando la mano coperta dalla felpa grigia agli occhi, asciugando le poche lacrime che sono sfuggite ai suoi occhi.
«Sai, ti invidio, Shawn. Cioè tu hai una famiglia perfetta, due genitori che si amano e una sorellina che stravede per te. Sei fortunato» afferma infine, alzando lo sguardo su di lui e sorridendo a labbra unite.
«Mi dispiace, Ree. Non volevo farti piangere» si scusa Shawn, avvolgendola anche con l'altro braccio e tirandosela contro.
«Sta' tranquillo, mi succede sempre -lo tranquillizza lei, stringendo gli occhi- Mi fingo una dura ma in realtà sono una pappa-molla», ridacchia poi, tirando un'ultima volta su col naso e allontanandosi dal ragazzo.
«Oh, prima che me ne dimentichi! -esclama, prima di estrarre da sotto la felpa un pacchettino rosso- Buon Natale» sorride, allungando il regalo al ragazzo che la guarda stralunato.
«Ree, avevamo detto niente regali...» balbetta Shawn in imbarazzo, mentre afferra il pacchetto tra le mani.
«Beh, se vogliamo essere precisi: è un regalo per entrambi -gli spiega, sorridendo ampiamente quando il ragazzo scarta il suo regalo e ride scoprendo di cosa si tratti- Non potevo lasciare che il mio ragazzo vivesse senza aver mai visto Balto» dice poi, ridacchiando e prendendo in giro il moro, che le sorride e «Grazie, davvero» l'abbraccia, sorridendo divertito.
Riley alza le spalle, imbarazzata: «Dai, rientriamo. Tua mamma ha detto che tra poco arrivano i tuoi familiari e io devo ancora prepararmi» gli dice, alzandosi ed invitandolo a fare lo stesso.
Lui annuisce, ma non si alza, neanche quando Riley gli mette una mano sulla spalla ed inizia ad allontanarsi per tornare verso la finestra: «Riley! -la chiama, facendola fermare e voltare- Grazie».

 
   
 
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