Anime & Manga > Owari no Seraph
Ricorda la storia  |      
Autore: Valetiamo12    14/07/2017    1 recensioni
Questa è la mia prima one shot.
Spero vi piaccia.
(YAOI {BOYXBOY} SE NON TI PIACE NON LEGGERE)
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Guren Ichinose, Mikaela Hyakuya, Yūichirō Hyakuya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era una fredda notte del mese di dicembre. Yuichiro guardava il soffitto di quella buia e disordinata stanza in cui passava le sue giornate. "Fotocopie" le definiva, erano giorni tutti uguali. Ogni mattina si alzava da quello scomodo materasso sempre sfatto e girava un po' in quella piccola casa in cui si rifugiava ormai da dodici settimane oppure di più o di meno... Aveva perso il conto dei giorni che aveva passato in quella topaia impolverata e abbandonata. Dopo aver mangiato qualcosa tornava nella stanza in cui passava la maggior parte del tempo, prendeva un foglio e una penna e scriveva. In quei tre o quattro mesi in cui si era rifugiato lì aveva trovato solo quel passatempo. Si sistemava sul pavimento e scriveva una lettera. Una lettera in cui si poteva sfogare, poteva arrabbiarsi, poteva piangere restando apatico. Era un controsenso che apprezzava. Ne scriveva una al giorno e si rivolgeva a un ipotetico lettore iniziando sempre con la stessa frase. Non sapeva se quelle lettere avrebbero davvero raggiunto qualcuno: nella cucina di quella casa c'era un buco nel muro e sopra questo, una targhetta arrugginita con scritto "Pillar Box". Ogni giorno al tramonto, lasciava cadere quelle lettere in quella fessura osservandola per un po', come se potessero tornare indietro. Aveva iniziato quando era stato lasciato in quella casa da Guren. "È per la tua sicurezza" gli disse prima di lasciarlo lì, a nascondersi da una minaccia inesistente. Nei primi tempi era arrabbiato con lui e voleva uscire da quel posto, vedere cosa stava succedendo al mondo, alla sua famiglia... Ma i suoi tentativi risultavano completamente vani e da un mese a quella parte si era calmato, si era spento completamente. Doveva rimanere lì a nascondersi, senza far rumore, senza parlare. Quindi non poteva arrabbiarsi, urlare, piangere, singhiozzare. Non doveva fare nulla, per quel periodo di tempo doveva non esistere. Spegnersi e rinascere al momento giusto. Non era umanamente possibile una cosa del genere, quindi mostrava le sue emozioni attraverso quell'unico spiraglio di salvezza che aveva. Scriveva le sue emozioni mischiandole alle situazioni della sua vita passata e presente. Aveva descritto tutto partendo dal suo arrivo in quella casa e parlando di tutte le cose che provava, che voleva, che desiderava. Anche quel giorno scrisse. Caro lettore (se c'è ne uno), Sono ancora qui in questa squallida abitazione che cade a pezzi ogni giorno di più. Mi sono accorto che la temperatura è scesa in questi giorni e fa molto freddo. In questa maledetta casa non c'è molto con cui riscaldarsi, non so se sopravviverò a questo gelido periodo. La carta mi sta finendo e questa mattina ho dovuto anche litigare con la penna perché non voleva scrivere, ma alla fine ce l'ho fatta. Non so se è il clima ma oggi mi sento davvero apatico e mi annoio a morte. È tantissimo tempo che sono qui e ancora quel baka di Guren non è venuto a prendermi. "È per la tua sicurezza" aveva detto quel giorno, me lo ricordo come se fosse ieri. La sua voce era fredda e il suo sguardo ghiacciato. Non mi fece neanche rispondere che chiuse la porta e corse via. Pensavo che nel giro di poco mi sarebbe venuto a prendere, che un giorno sarebbe venuto qui magari accompagnato da tutta la squadra e avesse detto "Possiamo andare" o una frase del genere. Ma ogni giorno quella piccola fiamma dentro di me che rappresentava la speranza diventava sempre più piccola fino a diventare invisibile. Ora non c'è nient'altro che fumo, come quando si spegne una candela soffiandoci sopra. Si innalza quel fumo che si disperde in pichi minuti e rimane solo lo stoppino incenerito, nero. Ecco il colore della mia anima. Nera come la pece. Quando la fiamma si è spenta, sono diventato sempre più freddo e debole, abbandonandomi a questa spiacevole vita. Se così si può chiamare. Non mi riconosco più, prima non l'avrei mai fatto e avrei sicuramente trovato un motivo per non arrendermi, per rialzarmi. Ora mi sembra solo un ricordo lontano, quasi mai esistito. Finalmente una bella notizia: non sono apatico, sono triste. Sono straziato da questa silenziosa attesa al nulla che mi sta torturando, però riesco ancora ad essere lucido, a non impazzire. Sono triste e sto piangendo per il nulla. Sto bagnando le mie guance di lacrime insensate versate per riempire un vuoto dentro di me. Sto sorridendo, ho capito che non sono insensate. Sto piangendo perché sono disperato, perché non ce la faccio più. Perché il sapere di essere da solo, abbandonato da tutti mi strazia. Sono da solo, non ho più la mia famiglia, il mio motivo per vivere, la mia fiamma. Non ho più quel piccolo spirale di salvezza che mi faceva brillare gli occhi, che mi salvava e che mi faceva lottare contro chiunque. Quella piccola, dolce e bellissima fiamma si chiama Mika. Davanti a lui volevo mostrarmi forte, un eroe che l'avrebbe sempre aiutato, salvato ma non sapeva che era il contrario. Non l'ho mai detto e non l'ho mai ringraziato. Sono stato così stupido, ho avuto cosi tante occasioni per dirglielo e non l'ho fatto. Bastava un momento per dirgli "Grazie" o una qualsiasi cosa che gliel'avrebbe fatto capire. È proprio vero che ti accorgi dell'importanza di una persona solo quando non è più con te. Sono più che sicuro che sia volato via, che sia morto per salvarmi. Per rinchiudermi in questa mer*a di posto ove per l'ennesima volta mi avrebbe salvato. Sono arrabbiato, sono stufo. Perché l'hai fatto? Ero io quello che doveva morire, era colpa mia! Però il Fato ha voluto punirmi, sei arrivato e mi hai stretto fra le tue braccia facendoti portare via l'anima. Mi sento in colpa, terribilmente. Ogni volta che cerco di dormire sento le tue braccia stringermi e la tua voce che mi sussura frasi rassicuranti. Vedo i tuoi dolci occhi che si spengono, che esali il tuo ultimo respiro e che abbandoni il tuo corpo, perdendo le forze. Sogno sempre questa scena quando riesco a dormire. Tu che ti accasci a terra, Guren che mi prende e mi trascina via. Io urlo, cercando di farti svegliare, cercando di avvicinarmi a te e più ci provo più vengo spinto e strattonato verso questo maledetto edificio che mi tiene prigioniero. Ti vorrei ringraziare, vorrei chiederti scusa e, egoisticamente, vorrei sentirti dire che mi perdoni, che non mi abbandonerai mai. Vorrei mi stringessi fra le tue braccia e mi chiamassi ancora "Yuu-chan", vorrei che lo ripettessi all'infinito. Mi manca la tua voce, mi manca tutto di te. Visto che non appartieni più a questo mondo posso dirlo senza preoccuparmi. Ti amo Ti amo più della mia vita e l'ho sempre fatto. Mi sento morire senza di te e presto lo sarò letteralmente. Non voglio più nascondermi, non voglio più scrivere, non voglio più aspettare, non voglio più pensare a te come qualcosa di irraggiungibile. Manderò questa lettera e poi mi suiciderò. Non so come. Ora penserò ad un modo, grazie per avermi fatto, ancora una volta, sfogare. Ci vediamo nella prossima vita lettore, addio.                                    Tuo, Yuichiro. Si asciugò le lacrime con il braccio e si alzò dal pavimento pieno di polvere e muffa. "Spedì" quella lettera e abbandonò la cucina. Quel foglio di carta scese per tutto il tragitto e arrivò a destinazione. Nessuno sapeva dove arrivava quel lungo e buio tunnel, stretto e impolverato. Portava quelle preziose lettere fino a una stanza sottoterra. Una grande, vecchia stanza accessibile solo a poche persone. La lettera cadde sul pavimento e venne subito raccolta -Un'altra- disse il ragazzo sorridendo. La aprì e la lesse mentalmente. Arrivato agli ultimi righi si bloccò. Si accasciò a terra, guardando nel vuoto. Calde lacrime attraversarono il suo viso mentre il suo cuore batteva impazzito. Si alzò di scatto e corse fuori da quell'edificio. Corse e corse e arrivò di fronte alla grande casa abbandonata. Non si fermò ed entrò sbattendo con forza la porta. Si guardò in giro cercando il ragazzo, ma di lui non c'era traccia. Corse in quella orribile abitazione, continuando a piangere e aprì tutte le porte che gli si presentarono d'avanti. Aprì la porta del bagno, semplicemente appannata e vide il giovane. Sbarrò gli occhi, avvicinandosi a Yuichiro. Era accasciato vicino alla vasca, con la testa immersa nell'acqua. Lo prese e lo tirò fuori. Yuichiro iniziò a tossire faticosamente e aprì gli occhi. -Mika? Sei tu? Sono morto?- chiese in un sussurro, continuando a tossire. -Yuu-Chan non sei morto. Sono qui- disse stringendolo a se, accarezzandogli la testa. Yuichiro continuò a tossire cercando di tenere gli occhi aperti. -Non mi abbandonare Yuu-chan. Ti prego non lo fare. Ora sono qui e non ti lascerò più. Te lo prometto- disse guardandolo negli occhi. -Ho letto tutte le lettere che mi hai mandato. Ho letto l'ultima poco fa- disse Mika continuando a piangere. -Mi dispiace di averti abbandonato. Ti prego resta con me. Adesso che ti ho raggiunto potremmo stare insieme- disse facendo alzare Yuu. -Ti permetterò di salvarmi. Ripeterò il tuo nome all'infinito e ti abbraccierò- disse mettendogli le mani sul volto e guardandolo negli occhi. - Yuu-chan anche io ti amo. Anche io ti amo più della mia vita- disse Mika continuando a versare lacrime salate. Tolse le mani dal viso di Yuu e le mise sulla sua giacca. Avvicinò il viso a quello di Yuichiro. -Ti amo- riuscì a pronunciare Yuu prima che il biondo appoggiasse le labbra sulle sue, baciandolo dolcemente. Yuu passò le mani nei capelli setosi di Mika. -Grazie- pronunciò sulle sue labbra, continuando quel dolce bacio. Per la prima volta, Mika e Yuu si accorsero di essere l'uno la salvezza dell'altro. Fine ------------------------------------------------------ Spazio Autrice❤ Grazie per aver letto questa one shot, spero vi sia piaciuta. È la prima che scrivo comunque a me piace. Ci vediamo alla prossima one shot. Viva la Mikayuu❤🌸🙈
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Owari no Seraph / Vai alla pagina dell'autore: Valetiamo12