Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
Ricorda la storia  |      
Autore: NanaLuna    15/07/2017    1 recensioni
Dal testo:
"Come fate a sapere com'è avere un bambino? A volte sentendo certi racconti pare più un incubo..."
""Beh sai, c'è chi dice che invece sia come avere un cane che lentamente impara a parlare!"

Di come Jean Kirschtein scoprì di star diventando zio.
[Springles, 862 words. Consideriamola una CanonVerse,MaTuttiSonViviEFeliciEaTuttoBene!AU perchè sì]
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Conny Springer, Jean Kirshtein, Sasha Braus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il più pestifero dei cani

Esterrefatto, era ormai un minuto che stava a mescolare il caffè nella sua tazzina, Jean, ripensando alla rivelazione che i suoi amici gli avevano annunciato, o meglio, confermato - ormai era visibile, e aveva cominciato a capirlo quando, appena sceso da cavallo, s'era trovato davanti a Sasha sull'uscio - poco prima. Non poteva mancare un... un mese ad andare a trovarli che li trovava ad aspettare un bambino, e già al quinto mese! 
"Volevamo passare il terzo ed esserne sicuri, poi non sei venuto a gennaio e abbiamo pensato di farti una sorpresa e dirtelo di persona, futuro zietto!" gli avevano spiegato lei e Connie tenendosi per mano e ridendo, tanto erano contenti. Lui invece aveva continuato a fissarli, sconcertato, smarrito e senza parole, prima di riuscire anche solo a congratularsi, com'è giusto fare. Non era nemmeno stato capace di infilarci uno sfottò o una battutaccia, di quelle con cui loro tre passavano le ore a prendersi amorevolmenteper il culo, e questo era veramente allarmante.
Si mise meglio comodo sul divano davanti al camino dov'erano seduti, tracannando il contenuto della tazzina in un solo sorso. Li osservò rovesciare per sbaglio il vassoio dei biscotti, sporcando il tavolino e il tappeto di pelle d'orso di briciole, il tutto continuando a ridere fra di loro senza degnarlo di uno sguardo.
Tirò il più grosso ed esasperato sospiro di cui un essere umano può essere capace. In quel momento persino Eren, che il suo bambino l'avrebbe avuto in marzo*, gli sembrava un candidato genitore migliore di quei due che aveva di fronte.
Posò la tazzina - un po' sbeccata, ma era la sua da sempre per quando era ospite lì, e non aveva certo alcuna voglia di separarsene; che ne sapeva che nemmeno due anni più tardi avrebbe aiutato la sua figlioccia a bere da quella stessa tazza di coccio? - e raggiunse Connie in ginocchio sul tappeto a tirare su i biscotti sbriciolati e a cercare di dare, quanto meno, l'inizio di una spolverata.
"Siediti, su."
 Sasha, che lentamente aveva cominciato ad alzarsi a ginocchia piegate, tornò sulla poltrona, immensamente grata, portandosi una mano alla schiena, "Jean, grazie. Ultimamente sto avendo qualche problemino ad alzarmi, sai?" Poi, allungando la mano a prendere un biscotto, senza nemmeno curarsi se fosse rimasto nel piattino o se fosse uno di quelli caduti, aggiunse "E' un bimbo grosso." E si diede due leggeri buffetti alla pancia, che era sì grossina, per essere solo di cinque mesi.
Poi Connie tornò ad affiancarla e, entusiasti, lo coinvolsero nel discorso e nelle risate che prima lui non aveva ascoltato. Ecco, non sapeva cosa dire. Loro avevano le stelle negli occhi e Jean faceva scena muta, sorridendo ed annuendo. Non che non fosse contento per loro e volesse uccidere la creatura perché la odiava - oddio, no, non era così bestia -, il sorriso era sincero. Era bello, meraviglioso vedere i suoi amici così felici dopo tutto quello che da giovani avevano dovuto passare; vedere Connie rimettere in piedi una famiglia dopo averla persa a quindici anni, Sasha diventare una mamma felice dopo che la sua era scappata quando lei, di anni, ne aveva solamente otto. E non solo loro. Ecco: non solo loro. Connie, Sasha ed altri suoi compagni d'arme mettevano su famiglia e lui? Lui... boh. A dir la verità non ci stava nemmeno pensando, in quel periodo, col suo lavoro di soldato dietro la montagna che gli occupava quasi tutto il tempo. 
"Ma quindi mo'?" disse, alla fine, rompendo il - suo - silenzio.
"In che senso ma quindi mo'?" domandò Sasha, inclinando il capo e sollevando gli angoli della bocca, mentre le sopracciglia sottili si muovevano a delineare la sua perplessità.
"Come fate a sapere com'è avere un bambino? A volte sentendo certi racconti pare più un incubo...". Jean rabbrividì, ricordando i discorsi su cui sua madre e le sue zie adoravano dilungarsi durante il tè, a tavola o mentre rammendavano calzini.
"Beh sai, c'è chi dice che invece sia come avere un cane che lentamente impara a parlare!" Rispose allegro Connie, chinandosi verso di lui a esporre la sua tesi. Sasha, dietro di lui, annuì, gioiosa. Sembravano davvero convinti di quella loro assurdità: evidentemente avevano dimenticato che quel cane...
Ma Jean non concluse quel pensiero.  Mentre anche lui si metteva a sgranocchiare biscotti e pasticcini, prese piuttosto a immaginarselo, il cane. Una palla di pelo liscio, color mogano - perchè i capelli di Connie erano ancora un segreto di Stato -, con gli occhi e le orecchie enormi, e una bocca larga da cui entravano quantità abnormi di cibo ed uscivano parole e discorsi di ogni genere, specie improperi rivolti proprio a lui. Sicuramente, con due genitori così, quella bestiola se la sarebbe spassata a fargli passare le pene dell'inferno: già immaginava la sua brandina imbrattata, le scarpe e i vestiti mangiucchiati e gli attentati alla sua vita in cima alle scale.
La cosa gli sembrò esilarante, assurda (almeno in quel momento), al punto da cominciare a ridere mentre ancora deglutiva, rischiando di morirci con largo anticipo mentre si univa a quei due, ridendo così forte da farsi male agli addominali.
"Magnifico!"


*Si riferisce a Tori Jaeger, bambina che potete incontrare in altre mie fic.

Note dell'autrice:
Finalmente, finalmente, la mia Springles Spree è F A T T A! Sono incredibilmente contenta che sia andata bene - per bene intendo non essermi arresa a metà strada come per ogni altra cosa che faccio - e di essere riuscita a portare un po' di materiale a questa ship altresì dimenticata da tutti ^^. Speravo che magari così avrei ispirato anche il resto del fandom a fare lo stesso, ma anche se non fosse, pazienza :3 Meglio di niente, no?
Questa fic è stata ispirata da una citazione alla serie tv Scrubs. Ossia, quella del cane, un po' modificata :V Appena l'ho letta in giro ho pensato subito a Connie e Sasha, e dovevo, dovevo usarla in qualche modo!
Al solito, la mia beta è stata Arya Tata Montrose, che per questo lavoro ha anche fatto un gran bel lavoro extra come Best Supportive bitch <3 Ero molto insicura e, senza di lei, la storia probabilmente non avrebbe visto la luce :v
Detto questo vi saluto e...alla prossima fic!

Nana
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti / Vai alla pagina dell'autore: NanaLuna