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Autore: SwanShine    15/07/2017    0 recensioni
Once Upon a True Love era nata come una piccola fanfiction/passatempo qualche anno fa, ma col tempo ha preso forma e l'ho curata nel migliore dei modi. È quasi completa, mancano gli ultimi capitoli da finire, per cui ho deciso di pubblicarla qui (di nuovo) fino all'ultimo capitolo. Spero che vi piaccia, ci tengo molto~ (I capitoli verranno pubblicati una volta al giorno)
La fanfiction è incentrata sulle SwanQueen, che nel corso della loro storia troveranno più ostacoli che dovranno superare per riuscire a stare insieme, loro ed Henry, proprio come una vera famiglia e trovare così il lieto fine.
Genere: Angst, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~Henry's pov~

 

Non riesco a stare lì dentro, vedere mia mamma in quello stato mi distrugge. 

Non posso fare nulla per lei, mi sento così inutile... 

Henry

Il nonno... ehm... David... mi mette una mano sulla spalla 

'Sta tranquillo, si sistemerà tutto. Sbaglio o Emma e Regina non hanno mai mollato?

Mai ma... ora è diverso 

Mormoro sinceramente, perché so che ora è tutto più difficile visto che mamma Emma è l'Oscuro.

David mi guarda rassicurante mettendosi di fronte a me

Henry, devi stare tranquillo.  Regina si rimetterà subito e tutti quanti riporteremo Emma indietro e vivremo come una normale famiglia Annuisco piano, non del tutto convinto. 

È da quattro anni che combino pasticci; se non ci fossi sarebbe tutto migliore. 

Mi sono avvelenato con una torta, sono stato rapito da Peter Pan, messo in ostaggio da Zelena ben due volte tra cui quella in cui si fingeva Ruby, ho fatto diventare mia madre cattiva e stavo per essere ucciso da lei. Ed ora sono la persona inutile della situazione. 

David va nella sua macchina, io faccio per seguirlo ma appena faccio due passi cado nel vuoto. 

 

Sento Mulan e David urlare il mio nome nell'attimo in cui cado giù all'improvviso, poi non vedo o sento più nulla appena tocco terra. 

 

Mi trovo in una specie di tunnel sotterraneo; alzo la testa e mi aspetto di trovare qualche buco nel soffitto e invece non c'è nulla. Come sono finito qui? 

Henry 

Sento chiamare dal fondo del tunnel, delle torce nelle pareti accendono le loro fiamme da sole illuminando la strada verso quella che sembra una cella con delle sbarre. 

Mi avvicino a passi veloci, mi sembra di conoscere questa voce simile ad una cantilena. 

Poggio una mano in una sbarra e quella svanisce come se fosse fumo, e così anche le altre. 

Guardo dentro e noto una figura scura seduta sul giaciglio a terra. 

Chi... Chi sei?

Chiedo titubante, senza fare un passo. 

Non riconosci tua madre, ragazzino? 

La figura si alza; è proprio lei. Ma è diversa. 

Mamma? 

Aggrotto la fronte e faccio un passo indietro, istintivamente. 

Lei si avvicina fermandosi di fronte a me, non riesco a parlare. 

Henry mormora perché mi guardi così? 

Cerco di cambiare espressione, ma a quanto pare sono una frana a fingere

Io... Mamma, perché hai fatto male a mamma Regina? 

Mi osserva attentamente senza mutare espressione 

Ho dovuto 

Come? No mamma, che stai dicendo?

La verità, Henry 

Ora il suo tono si è fatto serio. 

Hai paura di me?

Non potrei mai avere paura di mia madre... 

Si china leggermente verso di me

Quindi mi accetti così come sono?

Non rispondo; non riesco. 

Se dicessi di sì, magari farebbe come Tremotino fece con mio padre. 

Se dico di no ci rimarrà male. 

Fa un sospiro profondo e si raddrizza facendo qualche passo voltandomi le spalle 

Ti faccio tornare indietro. Saranno preoccupati per te 

Mamma, aspetta. 

Dimmi

Rimane di spalle 

Tornerai come prima? Abbiamo bisogno di te... io ho bisogno di te. E anche mamma Regina. Sai quanto ti vuole bene... 

Non dice nulla e alza una mano facendomi avvolgere da una nebbiolina nera, e subito sono davanti l'ospedale; dove prima ero caduto nel vuoto. 

 

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Whale sei un'idiota!si sentì urlare dalla stanza di Regina quanto hai aumentato la morfina?!

Mary Margaret stava urlando contro il dottore che aveva aumentato di molti gradi la morfina del sindaco ora steso sul letto che minacciava di chiudere gli occhi e addormentarsi. 

Avrebbe dovuto urlare lei, non Mary Margaret, ma non riusciva, era troppo annebbiata. 

David e Mulan erano entrati da poco con la notizia dell'improvvisa scomparsa di Henry, Regina aveva fatto solo una strana espressione e poi si era tranquillizzata in un attimo dicendo solo "ma come?". 

Durerà per poco! Solo il tempo che la bottiglia finisca! 

E indicò la bottiglia ancora piena. 

Mary Margaret girò e andò a togliere la flebo dall'incavo del braccio di Regina, che le lanciò solo un'occhiata stanca. 

Ma che-Whale fece per fermarla ma David lo bloccò mettendogli entrambe le mani sulle spalle. 

Discussero per alcuni minuti e in quel momento entrò Henry che notò solo Regina che, con voce assonnata, disse 

Ma Henry non è scomparso... è proprio lì; davanti la porta.

Tutti si girarono verso il ragazzo

Henry, stai bene? Chiese Mary Margaret facendo un passo verso di lui 

Si... ho visto mamma Emma 

Regina aprì gli occhi del tutto per un attimo e mormorò 

E cos'è successo? 

Mi ha detto solo se- e si bloccò, così come tutti gli altri nella stanza. 

Era magia. 

Regina riusciva a muoversi, per quanto ci riuscisse, e li guardò tutti stranita

Henry?

Gli ho chiesto solo se aveva paura di me.

La bruna spostò lo sguardo sulla donna che stava entrando nella stanza con aria altezzosa.  

E volevo chiederlo anche a te 

Perché dovrei avere paura? 

Chiese con voce assonnata 

Perché sono così.

Regina si mise seduta, non sentiva nessun dolore sotto effetto di tutta quella morfina

Come posso aver paura della mia fidanzata?

Emma alzò gli occhi al cielo e tese una mano verso Regina, che sentì subito come un'ondata di calore percorrerle tutto il corpo. 

Ci rivedremo.

E detto questo, la bionda sparì, lasciando liberi gli altri.

 

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~Regina's pov~

 

Ho lasciato l'ospedale appena l'effetto della morfina è passato, non sento più alcun dolore e pare che le ferite si siano rimarginate e so benissimo come.

Emma mi ha curata. 

Non avevo risposto bene alla sua domanda, non ero per niente lucida, avrei voluto dirle di più.

La strada per tornare a casa sembra deserta e delle folate di vento freddo mi investono senza pietà. 

Siamo in pieno inverno, è normale. Subito dopo quella specie di sortilegio che si era creato il tempo era tornato come prima e la neve, anche se poca, faceva capolino su qualche tetto. 

Emma andava matta per la neve, me l'aveva detto una volta mentre mi parlava delle città in cui era andata. Mi dispiace non aver avuto occasione di vederla felice in mezzo al manto soffice e bianco della neve. 

Mamma!

Henry mi raggiunge appena passo davanti al Granny's e mi affianca

Mamma come ti senti?

Sto bene tesoro

Gli dico, anche se so che ha capito che non è vero, perché mi sento a pezzi dentro. 

Secondo me mamma Emma vuole farci capire qualcosa

Dice Henry dopo un pochino mettendo le mani nelle tasche del suo cappotto

Ha chiesto a tutti e due se abbiamo paura di lei

E mi ha curata.

Aggiungo guardando di fronte a me, fermandomi alla fine del marciapiede

So per certo che la vera  Emma, nonostante l'oscurità, riesca ancora a venir fuori. Non perfettemente ma so.. Henry cosa guardi?

Noto lo sguardo stranito di mio figlio mentre guarda alle mie spalle e poi indica

C'è sempre stato quello?

Mi volto verso il punto da lui puntato con aria interrogativa e noto una cosa che effettivamente non c'era mai stata dall'altra parte della strada. 

Un negozio di pompe funebri.

Attraverso la strada seguita da Henry e mi affaccio alla vetrina cercando di vedere dentro

Entriamo mamma

Dice Henry avvicinandosi alla porta

No, tu no 

Lo fermo, non mi piace che mio figlio entri in posti simili. 

Mamma, ne ho viste di tutti i colori, non mi scombussolerò per delle bare vuote

Lo lascio fare zittendomi, a volte dimentico quanto sia cresciuto, e di quante ne abbia passate. 

Entriamo.

Avanziamo piano fino alla cassa, guardandoci intorno, il posto sembra vuoto, ed ha un qualcosa di raccapricciante.

Posso fare qualcosa per voi? 

Dice una voce maschile da me sconosciuta, mi volto di scatto e noto un uomo abbastanza alto con i capelli biondi scuri brizzolati. 

Mi sembra di aver già visto la sua faccia, ma non riesco a capire dove.

Da quanto tempo siete qui?

Chiedo con voce autoritaria, l'uomo alza le spalle poggiandosi ad un mobile

Non tanto 

Inarco un sopracciglio mettendo le braccia conserte, Henry continua a guardare intorno

Come ha  fatto ad arrivare qui?

Lunga storia

Vedo che è molto riservato. Mi dica almeno chi era nella foresta incantata

L'uomo fa un sorriso

Oh, ma io non vengo dalla foresta incantata

Le sue parole mi straniscono

E da dove?

Ogni cosa a suo tempo, lo scoprirà. Per ora posso dirvi che mi chiamo Eddie

Tende la mano, io non mi muovo di un centimetro e lo osservo attentamente. 

Henry, andiamo via di qui. 

Dico ferma, mentre  "Eddie", sempre se si chiami così, ritira la mano. 

Henry esce prima e di me, e prima che io possa varcare la soglia, Eddie alza la voce

La ringrazio!

Mi volto istintivamente

Per cosa?

Per avermi dato molto lavoro da svolgere.

Non comprendo. Così mi giro ed esco senza capire.

Chi diamine era? Perché non voleva dirmi nulla? E soprattutto, cosa intendeva con quella frase di ringraziamento?

   
 
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