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Autore: TheImpossibleJJ    15/07/2017    0 recensioni
[secondo capitolo della serie di All Your Perfect Imperfections - consiglio di leggere prima quella e poi questa]
Sono passati sette anni dall'ultimo anno ad Hogwarts e cinque da quando Alice e Albus si sono lasciati. Entrambi sono andati avanti con le loro vite, sono soddisfatti lavorativamente parlando e sul fronte amoroso almeno uno di loro non si può lamentare. Tuttavia, il debole equilibrio che si erano andato a creare negli anni inizia a traballare quando il matrimonio dei loro migliori amici li farà incontrare di nuovo.
E Albus scoprirà che Alice ha nascosto qualcosa durante gli anni di separazione. O forse è meglio dire qualcuno.
Ritrovarsi è strano e forse quel sentimento tanto forte che condividevano da diciassettenni è ancora lì ma come fare a sistemare le cose dopo tutto quello che è successo e soprattutto ora che c'è una piccola e nuova complicazione di nome Maggie?
Sarà più forte l'orgoglio o il sentimento?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Alice Paciock, James Sirius Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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IF I TOLD YOU
Ecco qua il secondo capitolo della serie di "All Your Perfect Imperfections". Qui al centro della storia ci sono Albus e Alice e il tutto è ambientato sette anni dopo. Spero vi piaccia. Buona lettura. -J


Erano passati sette anni da quando Albus Severus Potter aveva finito la scuola e mai come in quel preciso momento si era sentito di nuovo diciassettenne. Quella mattina, quando si era preparato per andare al matrimonio di sua sorella, era l’uomo più felice del mondo e senza nessunissimo problema mentre ora, tutto il contrario.

Quella mattina non aveva idea che avrebbe rivisto la sua ex fidanzata, Alice Paciock. E per di più la suddetta se ne stava lì con un bellimbusto e una bambina. Sua figlia per essere precisi.

Albus guardò la bambina bionda a una decina di metri da lui. Aveva un vestito a fiori blu e bianchi e si aggrappava al collo di Charlie Zabini, lo sposo mentre gli era in braccio. Era sicuramente figlia di Alice poteva vederlo dal taglio degli occhi e dal dolce sorriso che faceva all’amico e alle persone davanti a lei. C'erano alcuni tratti del suo volto che però non riusciva a collegare a quello di Alice. Spostò lo sguardo sull'uomo che era venuto con lei quel giorno. Albus non l'aveva mai visto prima e si chiese se quello non fosse il suo ragazzo.
Decise di avvicinarsi e ascoltare cosa si stavano dicendo ma appena per sbaglio incontrò gli occhi con quella della sorella lei lo invitò a unirsi al gruppo.

'Matthew, questo è mio fratello Albus. Albus, questo è un amico di Alice, è un suo ex compagno d squadra.'

'Eh sì, i bei tempi andati nei Cannoni di Chudley.'

'Ma certo, sei Matthew Moore vero?'
Albus allungò la mano e strinse quella del ragazzo davanti a lui. Matthew Moore, sciupafemmine e attuale Cercatore della nazionale britannica.
Aveva letto di lui sui giornali e l'aveva anche piuttosto ammirato in passato. Tuttavia, ora solo la sua presenza gli suscitava un certo fastidio.

'Colpevole. Alice mi ha chiesto di accompagnarla oggi perché voleva una mano con Maggie.'
Indicò la bambina che stava parlando animatamente con Charlie.

'Maggie, saluta Albus, il fratello di Lily.'

La bambina si girò verso di lui e sbatte piano gli occhi. 'Ciao Albus io sono Margaret.' Allungò la piccola manina paffuta e lui gliela strinse delicatamente.

'Ciao Margaret. Ti stai divertendo?'

Albus si sentì improvvisamente a disagio. Era come parlare con una versione miniaturizzata di Alice e lui non si sentiva ancora pronto, soprattutto dopo tutto quello che era successo tra di loro.

'Oh mi sto divertendo un mondo. La torta è bellissima e Lily mi ha detto che ci sono altri bambini e che c'è un castello gonfiabile. Io amo i castelli, non vedo l’ora di andare a Hogwarts. Tutte le case mi vanno bene ma preferisco Corvonero perché sono molto molto intelligente.’

‘Qualcosa mi dice che finirai a Grifondoro invece.' La stuzzicò Albus.

Maggie fece il labbrino e incrociò le braccia. 'Io non voglio. Non mi piace nemmeno il colore rosso. Preferisco il blu.'

'Io dico che finirai a Grifondoro, e raramente mi sbaglio.'

'Beh, Albus. Non esageriamo.'

Albus si girò di scatto e si trovò di fronte Alice che con le mani sui fianchi gli sorrideva. Sembrava essersi calmata rispetto a prima. Probabilmente aveva parlato con Rose, in genere era sempre merito suo se lei riusciva a calmarsi.
Era sorridente e sembrava emanare felicità da tutti i pori. A volte si chiedeva se lei pensasse ancora a lui, se aveva ancora un post nella sua vita, nei suoi ricordi o se lei era andata avanti e lui non fosse diventato altro che un ex ragazzo del passato.
Nient'altro che un ricordo.

'Che c'è Al, ti hanno tagliato la lingua?' Gli domandò di nuovo Alice.

'No, stavo solo cercando di capire se eri davvero Alice Paciock o una visione.

'Addirittura una visione' la ragazza si mise una mano sul petto, ' così mi fai arrossire, Al.'

'Nel senso che non ti vedo da così tanto tempo che ho dimenticato come fossi fatta.'

Alice gli diede una gomitata. 'Sempre molto gentile devo dire.'

'Dai Maggie, andiamo da Rose. Voglio farti conoscere Scorpius e altri miei amici.'

Maggie trotterellò verso sua madre e le prese la mano. 'Va bene mami, però poi torniamo qui da Lily ok? Mi sta simpatica.'

Lily scoppio a ridere. 'Mi stai simpatica anche tu, Maggie.'

Maggie salutò con la manina e Albus le guardò andare via.
Era da così tanti anni che non vedeva alice in carne e ossa. Si era tenuto aggiornato sulla sua vita tramite Rose e Lily e tramite i giornali che parlavano sempre delle sue gesta eroiche sul campo di Quidditch. Mai da nessuna parte aveva però letto che era diventata madre. Quando era successo?
E soprattutto chi era il padre di Maggie?
A quanto pareva non era Matthew. Maggie non lo chiamava papà ed era chiaro che lui fosse solo un amico di Alice. O forse qualcosa di più di un amico.
Una fitta allo stomaco prese Albus. Era da un po' che non ne sentiva una. Non ci pensò: Alice Paciock non era più niente per lui. Solo una vecchia amica con cui era stato insieme anni prima. Niente di più.

Si avvicinò al gruppo che era rimasto, formato da sua sorella, Charlie e Matthew.

'Albus tu sapevi che Alice aveva una bambina?'

Si girò sorpreso verso sua sorella. 'Secondo te se l'avessi saputo, non te l'avrei detto?'

'Tranquilli, Alice lo ha tenuto nascosto a tutti.' Si inserì nella conversazione Matthew. 'Credo abbia a che fare con il padre di Maggie. Non vuole farglielo sapere. Lo aveva solo detto ai suoi genitori ma ora ha deciso di uscire allo scoperto.'

'In che senso ha a che fare con il padre di Maggie? Lui non lo sa?'

Matthew rise. 'Nessuno sa chi sia il padre, Albus.'

Albus era sconvolto. ‘Come può tenere nascosta una cosa così al padre?’

'Credo sia successo qualcosa tra i due. Non credo lui la volesse. O almeno così ho inteso io. Alice non ne parla mai volentieri. Credo voglia dimenticare.'

'Sono sicura lei abbia le sue ragioni, ciononostante dovrebbe dirlo al padre.' Commentò Lily con il tono di chi la sapeva lunga.

Ad Albus sembrò che Lily avesse qualche idea di chi fosse il padre ma decise di non indagare. Si scusò e si allontanò verso il bar. Il free drink bar era stata un'idea di Charlie, e mai scelta fu più geniale.
Ordinò un gin tonic e dopo averlo girato un po’ nel palmo lo bevve tutto in un sorso. Era ormai sera e anche se il matrimonio era iniziato quella mattina, aveva il sentore che sarebbe andato avanti ancora per molto. Albus però voleva solo andare nel suo appartamento a Londra e riposarsi.

Si guardò intorno e vide che la band stava suonando un lento.
Scorpius e Rose erano appoggiati l'uno all'altra mentre Lily e Charlie ballavano insieme a Maggie. Alice li guardava a lato della pista con un sorriso malinconico. Vicino a lei Matthew, che cercava di tirarla su di morale.
Non riusciva a sentire cosa si dicevano ma lo vedeva mormorarle qualcosa nell’orecchio e lei ogni tanto ridacchiava.
Albus si passò una mano nel ciuffo nero in modo nervoso.
Era da almeno sette anni che non si toccava i capelli in quel modo.
Sette anni.
Lui e alice si erano lasciati dopo due. E quella bambina ne aveva quattro.
Che Maggie fosse figlia sua?
No, impossibile. Si erano lasciati.

E la colpa non era stata di certo la sua.

 
   
 
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