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Autore: kioccolat    17/07/2017    12 recensioni
Correva per il corridoio dell’ospedale da ormai 10 minuti abbondanti. Aveva il fiatone e sentiva ogni rumore attorno a se ovattato, sentiva il cuore scoppiare, la gola secca, la vista come annebbiata e non riusciva ad elaborare pensieri di senso compiuto per la troppa pressione e preoccupazione che aveva addosso.
Di tanto in tanto, per colpa della veloce corsa, sbatteva su qualcuno, e la persona puntualmente si lamentava. Ma senza fermarsi, Albafica, continuava a correre agitato, spaventato, impaurito.
Era stato chiamato all’improvviso e subito gli si era gelato il sangue a quella notizia, la paura l’aveva assalito e l’ansia si era insidiata in lui.
Naturale.
Raggiunse finalmente il medico, che stava appuntando qualcosa su un blocco, e cercò di parlargli prendendolo, anzi afferrandolo per le braccia. Voleva sapere, chiedere informazioni riguardo l’accaduto. Ma le parole gli morirono in gola… Non sapeva cosa dire, era spaesato, confuso, disorientato. Sperava in una risposta positiva. Ma se fosse sta una negativa? Come avrebbe affrontato la cosa. Lasciò l’altro toccandosi la gola con una mano e iniziò a respirare forte.
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo Personaggio, Pisces Aphrodite, Scorpion Kardia, Un po' tutti, Virgo Asmita
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Prologo
 
 
Correva per il corridoio dell’ospedale da ormai 10 minuti abbondanti.  Aveva il fiatone e sentiva ogni rumore attorno a se ovattato, sentiva il cuore scoppiare, la gola secca, la vista come annebbiata  e non riusciva ad elaborare pensieri di senso compiuto per la troppa pressione e preoccupazione che aveva addosso.
Di tanto in tanto, per colpa della veloce corsa, sbatteva su qualcuno, e la persona puntualmente si lamentava. Ma senza fermarsi,  Albafica, continuava a correre agitato, spaventato, impaurito.
Era stato chiamato all’improvviso e subito gli si era gelato il sangue a quella notizia, la paura l’aveva assalito e l’ansia si era insidiata in lui.
Naturale.
Raggiunse finalmente  il medico, che stava appuntando qualcosa su un blocco, e cercò di parlargli prendendolo, anzi afferrandolo per le braccia. Voleva sapere, chiedere informazioni riguardo l’accaduto. Ma le parole gli morirono in gola… Non sapeva cosa dire, era spaesato, confuso, disorientato. Sperava in una risposta positiva. Ma se fosse sta una negativa? Come avrebbe affrontato la cosa. Lasciò l’altro toccandosi la gola con una mano e iniziò a respirare forte. E piano.
Doveva calmarsi in qualche modo, sarebbe andato tutto bene. Continuava a ripeterselo meccanicamente, ci sperava. Non poteva essere il contrario, non DOVEVA essere il contrario.
Il medico, un uomo sui sessanta anni, con occhiali fini e lunghi capelli bianchi legati in una coda alta, lo guardò per poi avvicinarsi piano ed invitarlo a sedersi su una delle sedie del corridoio.
“Hai fatto in fretta, Albafica.”
Disse calmo, poggiando il blocco su una seconda  sedia, e tornando a guardare il ragazzo. Albafica annuì.  Stava cercando di calmarsi, ma i risultati erano vani… Non ci riusciva. Stava pensando al peggio. Vedeva tutto svanire sotto ai suoi occhi.
“Come… sta?”
Si girò piano con sguardo pieno di preoccupazione e velato da un senso di orrore. Gli avevano descritto l’accaduto e non poteva credere a ciò che era successo.
Il medico alzò i lati delle labbra in un sorriso dolce e spiegò la situazione.
“Sembra che sia stato più lo shock che le ferite. Queste ultime non sono troppo gravi. Ho seguito tutto fin dall’inizio, era malconcio ma niente di che, lo sai che è cocciuto. Si riprenderà in fretta.”
Un lieve sorriso nacque sulle labbra del ragazzo. Stava bene… Alla notizia si sentì leggermente meglio, lievemente sollevato, pur sempre preoccupato, ma almeno ora riusciva a parlare ed aveva rilassato ogni muscolo.
“Ti ringrazio Hakurei ma… Sono ugualmente in ansia. È…sveglio?”
Hakurei annuì alzandosi e riprendendo il blocco in mano.
“Tuttavia… Non ricorda come è arrivato qui e continua a minacciarci di denuncia. Potrebbe essere un problema.”
“Non ricorda? Quindi ha…perso la memoria?”
Il medico storse la bocca chiudendo gli occhi. Odiava quelle situazioni, era come se una persona venisse privata di un pezzo di vita. E per lui era davvero ingiusto. Si morse un labbro poi sospirò.
“È possibile che alcuni ricordi siano svaniti…Ipotizzo quelli più recenti, tipo qualche anno. Non è una certezza ovviamente.”
Albafica guardò di scatto il medico e, piano, allargò le labbra in un sorriso non troppo visibile.
“Oh, davvero? C’è probabilità che tornino?”
“Se si sforza a ricordare, o magari vive esperienze passate, è possibile…ma non del tutto sicuro. Mi dispiace, non so dirti di più.”
Il ragazzo dai capelli celesti perse leggermente il sorriso. Poi strinse i pugni, l’espressione si fece seria e carica d’odio.
“L’altro?”
“Ha riportato ferite più gravi. Lo abbiamo portato in sala operatoria con urgenza, ora è fuori pericolo.”
Albafica annuì indifferente. Si alzò dalla sedia ed andò alla finestra guardando fuori, stava piovendo.
“Hakurei, devo chiederti un favore personale.”
Il sopracitato si tolse gli occhiali mettendoli nella tasca del lungo camice bianco. Aveva una brutta sensazione. Comunque decise di ascoltare avvicinandosi al giovane amico.
Albafica espose la sua richiesta ed Hakurei fece un sorriso amaro sospirando.
 “Non puoi chiedermi una cosa del genere, è ingiusto. E ti pentirai di questa scelta.”
Il più giovane si girò e, con sguardo serio, guardò il medico. Quest’accaduto, era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Era stato troppo, non poteva più sopportare cose simili, avrebbe fatto in modo di eliminare ogni singola preoccupazione.
“Te ne prego Hakurei.”
L’altro Sospirò. Sarebbe andata a finire male. Molto male. Perché nessuno dava mai ascolto ai più grandi?
“Va bene. Lo farò. Estinguerò il debito di quella volta. Ma fidati… stai sbagliando Albafica.”
Dopo aver detto questo se ne andò, lasciando Albafica solo e amareggiato dalla sua stessa richiesta.
Rivoleva suo fratello come un tempo. Doveva essere lui a guidarlo, lui sapeva cos’èra giusto per suo fratello. Non un estraneo. Lui si sarebbe assunto le responsabilità.
Non era sbagliato. Sperava…
 
DUE ANNI DOPO
Il bel divano bianco, in pelle, dell’appartamento, era occupato da un ragazzo di 22 anni.
Se ne stava beatamente sdraiato a pancia in sotto a guardare la tv. Indossava una felpa grigia con il disegno di un quadrato e dei lunghi pantaloni grigi, il tutto accompagnato da scarpe da ginnastica bianche e rosse.
Ogni tanto prendeva dal pacchetto accanto a lui un biscotto al cioccolato e, lentamente, lo portava alla bocca.
Il programma alla televisione non sembrava prenderlo troppo, ma ogni tanto qualche risata gli usciva.
Capì poi che la quiete di quel giorno stava terminando non appena dalla porta entrò suo fratello maggiore, Albafica.
Quest’ultimo si tolse il cappotto bagnato appendendolo e, dopo aver posato le chiavi della macchina, lanciò uno sguardo severo ed omicida all’altro.
“Sei ancora qui a ciondolare, Aphrodite?”
Il tono di voce con cui la frase venne pronunciata avrebbe raggelato l’anima a chiunque. Ma il ragazzo in questione ignorò la sentenza prendendo un altro biscotto.
La televisione venne spenta all’improvviso e solo in quel momento Aphrodite si voltò, anche abbastanza contrariato, verso il fratello.
“La stavo guardando!”
“Ti avevo detto di uscire ed andare a cercarti un maledettissimo lavoro!”
Per tutta risposta Albafica ricevette uno sbuffo.
“Aphrodite!”
Urlò irritato, al limite dell’esasperazione. Aveva avuto una giornataccia e, anche se sapeva che non era giusto sfogarsi su Aphrodite, quest’ultimo ce la stava mettendo davvero tutta per fargli perdere definitivamente la pazienza.
Il più giovane si alzò dal divano e, prendendo i biscotti, si diresse verso la cucina.
“Sto…cercando.”
“Si? E dove di preciso?!”
Disperato, Albafica si passò una mano fra i capelli, pronto ad ascoltare le scuse che da li a poco suo fratello avrebbe inventato. O usato per l’ennesima volta.
“Nei giornali…su internet…le bacheche annunci…”
“Smettile di dire cavolate! Internet?! Ma se lo usi soltanto per giocarci! Le bacheche? Ma se guardi solo quelle delle programmazione dei film nei cinema?!...ed i giornali? L’ultima volta che hai comprato un giornale è quando in regalo vi era un braccialetto di quel cartone che ti piaceva! A 7 anni! E ti diedi i soldi io, della mia paghetta!”
“….Hum….ah si ricordo…il protagonista aveva i capelli verdi. Ci giocavamo sempre. A te piaceva quello rosso rammenti?”
“Si, che bei tem- non cambiarmi discorso!”
Il più piccolo annuì annoiato. Ogni giorno la stessa storia… E se riusciva a saltare un giorno ricominciava quello dopo. Ma c’èra già Alba che lavorava, perché doveva mettersi a lavorare anche lui? Insomma stava così bene a casa. A non fare niente, con la sua Tv. Perché insisteva così tanto sul maledettissimo lavoro? Bah stava invecchiando. Sicuro.
“Mi stai ascoltando?!”
“ Eh? Scusa dicevi? Mi sono perso alla terza volta che hai detto che non ho voglia di fare niente…”
“Ma lo vuoi capire che lo faccio per-“
“Il mio bene. Lo so, lo so. E sai che ti dico Alba? Hai ragione tu. Esco e vado a cercare qualcosa. Ti faccio uno squillo quando torno ok?”
Prese dall’appendiabiti un giubbotto grigio e, senza nemmeno allacciarlo, uscì di casa.
Anche per quel giorno aveva evitato l’argomento lavoro col fratello.




ANGOLO KIOCCOLAT:  Salve a tutte/i! Spero sarete arrivati a leggere fin qui!
Come avrete visto il capitolo è abbastanza corto, ma questo solamente perché è il prologo.
Vi anticipo immediatamente come sarà strutturata la storia (No spoiler), saranno tre situazioni…e mezze…che si intrecceranno fra di loro.
Le età di alcuni personaggi sono state modificate! Ma immaginateveli fighi ugualmente <3 … Cambia solo il numeretto.
Specifico che non ha un luogo dove si svolge (Grecia/Italia/Francia…) o mi sarei impazzita troppo a star a ricercare le varie cose e non sarei stata mai soddisfatta del risultato, ho tuttavia usato l’euro e, per la scuola, i sistemi di studio italiani (elementari 5 anni, 3 di medie, 5 di superiori etc…)
Per sicurezza ho messo L’OOC ed il rating è arancione, ma in alcuni capitoli…cambierà. Ho messo una certa voce per un fatto successivo, ma se la riterrete inopportuna provvederò a levarla.
Se seguirete questa fiction vorrei che vi ricordiate sempre una cosa: fra la scelta giusta e quella facile, spesso si fa quella facile.
E sinceramente non per cattiveria. Ma perché siamo esseri umani.
La fiction è completa ed ha 22 capitoli. Salvo imprevisti, dovrebbe essere aggiornata ogni settimana ed i dettagli sono quelli che trovate fuori.
 
Perché specifico? Semplice. Mi è capitato in una fiction Het di ricevere una critica NEGATIVA: ‘ma perché non c’è lo yaoi?’
Va bene, esiste gente anche così… Accetto le critiche, ma se verranno mosse recensioni del genere… saranno ignorate… Credo che ognuno di voi farebbe lo stesso giusto? Detto questo aspetto qualche vostro giudizio e…al prossimo capitolo!
   
 
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