Scritta sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=0HIh9S_1TMk.
★ Bonus: 29. Vento tra le fronde; 33. Bacio rubato.
La fuga della principessa lunare
Serenity batté
un paio di volte le palpebre, facendo
ondeggiare le sue lunghe ciglia. Con una mano teneva l’orlo
della gonna candida
del proprio vestito, i merletti le scivolavano sulle gambe affusolate.
Si volse e
guardò il palazzo in lontananza, illuminato dalla
luce dei lampioni, si volse e si mise a correre. I lunghi codini biondi
le
ondeggiavano intorno, attraverso un ponticello di marmo candido.
Balzò e
attraversò il portale che conduceva alla Terra,
atterrò in un prato erboso. Si
guardò intorno e alzò il capo, sorrise
riconoscendo la luna illuminare il cielo
blu-notte. I suoi lunghi capelli biondi iniziarono ad emanare una
luminescenza
argentea e avanzò, inspirò sentendo
l’odore silvestre della foresta.
Ascoltò il
rumore del vento e rabbrividì di piacere.
< Tutto qui
è così vivo. Il vento tra le fronde sembra
sussurrarmi parole d’amore > pensò.
Passò di fianco a un cespuglio e lo
accarezzò, arrossandosi i polpastrelli.
Endymion la vide da dietro
e la riconobbe.
“Principessa”
la chiamò.
Serenity sorrise e si
voltò, lasciando andare il proprio
vestito, che le aderì al corpo sottile.
Endymion avanzò
verso di lei, il mantello nero gli ondeggiava
dietro le spalle e teneva la mano sull’elsa della spada.
“Principessa?
Cosa fate qui in strada, di notte, da sola? Vi
siete forse persa?” domandò.
Serenity alzò
il viso niveo, la sua figura si rifletté nelle
iridi blu scuro del terrestre.
“In
realtà sono fuggita. Volevo venire da voi, sulla
Terra”
ammise.
Endymion la raggiunse e le
si mise dinnanzi, chinò il capo.
“Perché
mai?” domandò.
Le gote pallide di
Serenity divennero rosee.
“Volevo
assistere alla festa che gli umani hanno creato
ispirandosi al mio mondo lunare. Volevo assistere al festival di Tanabata” disse, mentre le sue
dita
sottili sfioravano la mano di lui.
Endymion
avvertì il proprio battito cardiaco aumentare e
prese delicatamente la mano di lei nella propria.
“Prenderete
freddo. Il mio mondo è molto diverso da quello
lunare” mormorò. Si sfilò il mantello e
l’avvolse.
“Dove si svolge
la festa? Forse al vostro palazzo?” domandò
lei, tenendo chiuso il mantello con una mano. Con l’altra
prese nuovamente
quella del giovane e intrecciò le loro dita.
“Principessa,
siete fuggita da palazzo, perciò?” chiese.
Serenity volse lo sguardo.
“Vostra madre
sarà preoccupata. Ha anche ragione, la festa
si svolgerà tra la gente comune. Io amo il mio popolo, ma so
che non tutti tra
loro sono affidabili. A vedervi così, ben vestita, senza
scorta, potrebbero
aggredirvi” disse Endymion.
Le iridi di Serenity
divennero liquide.
“Io da
lassù vi vedo sorridere, incontrarvi, amarvi. Voglio
provare cosa significa vedere un fuoco d’artificio, arrivare
in ritardo, ma
soprattutto innamorarsi” ammise la giovane.
Endymion chinò
il capo.
“Io so cosa vuol
dire amare, perché ho donato il mio cuore
alla più celestiale delle creature” ammise.
Serenity gli
lasciò andare la mano e incassò il capo tra le
spalle, nascondendo in parte il viso sotto il mantello.
“Chi
à la fortunata?” domandò e la voce le
tremò.
“Perdonatemi per
questo vergognoso furto” mormorò Endymion.
Le prese le gote tra le mani e le sollevò il viso,
baciandola.
Serenity chiuse gli occhi
e contraccambiò il bacio,
sporgendosi in avanti, sollevando un piede.
Endimion si
allontanò da lei e le nascose il capo con la
parte superiore del mantello, creandole un cappuccio.
“Potrete mai
farmi grazia per avervi rubato un bacio?”
chiese.
Serenity le sorrise.
“I miei baci vi
appartengono, perché io vi amo” ammise.
Endymion
arrossì a sua volta.
“Sarò
io la vostra scorta a questa festa, ve la farò
visitare, ma vi ricondurrò presto al vostro regno”
promise.
“Non avrei
potuto desiderare di più” sussurrò la
principessa
della luna.