Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: SailorUranus    14/06/2009    6 recensioni
Sapete la storia del Bachert? Sette lettere compongono questo nome che molti non conoscono o che, semplicemente, considerano una delle solite invenzione di tanti sciocchi innamorati. Ma non innamorati delle persone. Sta qui il bello: innamorati dell’amore. Coloro che stanno ore ad ascoltare musiche lente dalle parole talmente dolci che ti scaldano il cuore, in astinenza della propria persona complementare. Calore effimero, in fondo, destinato a sparire e ad essere scacciato sinuosamente dal nulla che ci opprime. Il Bachert, si dice, non è altro che quell’essere umano destinato a un altro in modo incontrovertibile; è quella metà, diversa da te, che unita alla sua perfetta omologa, dà origine a un essere che avrà in sé le caratteristiche complete del mondo.
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
SEI TU IL MIO BACHERT

SEI TU IL MIO BACHERT.

 

 

Quanto a lungo ho sperato in un sentimento del genere?

Quante volte l’ho confuso con altri che non avevano niente a che fare con l’amore?

Solo flebili e pallide copie cercate disperatamente per attenuare un bisogno sempre più impellente, per rendere meno forte e straziante quella voce che cercava di gridare al mondo la propria sofferenza nel non sentirsi parte di un essere.

Nel non essere la metà di un sentimento che è desiderato per tutta la vita da persone che sentono un vuoto al cuore, allo stomaco e che trovano inutile e insignificante la loro vita.

Sapete la storia del Bachert?

Sette lettere compongono questo nome che molti non conoscono o che, semplicemente, considerano una delle solite invenzione di tanti sciocchi innamorati. Ma non innamorati delle persone. Sta qui il bello: innamorati dell’amore. Coloro che stanno ore ad ascoltare musiche lente dalle parole talmente dolci che ti scaldano il cuore, in astinenza della propria persona complementare. Calore effimero, in fondo, destinato a sparire e ad essere scacciato sinuosamente dal nulla che ci opprime.

Il Bachert, si dice, non è altro che quell’essere umano destinato a un altro in modo incontrovertibile; è quella metà, diversa da te, che unita alla sua perfetta omologa, dà origine a un essere che avrà in sé le caratteristiche complete del mondo.

O, più spicciamente, è il Vero Amore.

Un’altra invenzione paragonabile, per un certo senso, alla storia del Bachert.

Il vero amore è unico ed è racchiuso solo in una persona destinata ad un'altra dalla propria nascita; ciò non è vero. Se colui che ci ha messo al mondo avesse voluto farci dannare alla ricerca di quell’unica anima, non sarebbe potuto essere definito Buono e Giusto. Onnipotente sì, misericordioso non di certo.  Immaginatevi se fosse così: tutti noi non staremmo a conoscere un uomo che, a prima vista, ci dà sui nervi o che, magari, dal lato fisico non ci attrae molto.

O che non ci attrae per niente.

Quante volte accade questo?

Sempre è stato e sempre sarà.

Ma se non ci piace a pelle perché tentare in un’impresa che, siamo sicure, comporterà solo uno spreco di tempo e un pugno di mosche nella mano sinistra?

Nella mano del cuore?

Be’ se aspettate tipo un segno dal cielo nello scoprire la persone adatta a voi, non vi arriverà mai.

Se attendete un vero  e proprio colpo di fulmine…andate sotto un albero quando c’è un violento temporale. Giungerà prima dell’amore a prima vista.

Il Bachert non consiste in un unico uomo, ma nell’uomo che noi rendiamo tale amandolo.

È quando iniziamo ad amarlo che esso lo diventa.

Unico e speciale ai nostri occhi; comune e senza  senso agli occhi degli altri.

O odioso, per caso, come Malfoy.

Non lo sopporto proprio! È  fastidiosamente arrogante in tutta la sua figura e…ci risiamo!

Non lo voglio sentire nominare! Perché se no, capita ogni volta, che mi dimentico di quello che stavo pensando e sputo improperi contro di lui come se fossi una vecchia di settant’anni che fuma ininterrottamente da quando ne aveva dieci.

Basta!

E come si permette a guardare tutti dall’alto in basso come se noi tutti fossimo dei topolini fastidiosi e sudici?

Ho detto basta!

Si insinua nei miei pensieri come un serpente e rimane lì, disteso tranquillamente quasi come se si stesse prendendo il sole, incurante di tutto e di tutti. Dopo di che, inizia a sibilare prima lentamente poi sempre più velocemente e rumorosamente.

Fino a farmi diventare pazza!

Dove sei, mio Bachert?

Cioè, devo dare una possibilità a tutti; chissà che non mi sorprendano con le loro doti nascoste.

Anche a Neville?

Sono titubante: è un così caro ragazzo che mi fa innervosire per quanto è goffo e per quanti guai combina a lezione!

No, lui no; gli renderei la vita impossibile con i miei rimproveri e lui, per quanto è timido, sarebbe ancora più maldestro.

Mi luccicano gli occhi: a volte, mi meraviglio del mio carattere…sono così buona e altruista…

 

E  Malfoy? Mi sussurra una voce nella testa o, meglio, quel serpente logorroico che, prima o poi, giuro, ucciderò lentamente e dolorosamente.

 

Quella serpe non è un ragazzo, rispondo alzando le spalle quasi come a dire che se non ci fossi io il mondo andrebbe a rotoli e tutte le specie di animali si accoppierebbero tra loro senza un ordine preciso.

 

Sono assolutamente indispensabile,io!

 

Non come Mal……

 

Ma quanto è luminoso il sole?

(Veramente sta diluviando! Ma questo è meglio non farlo sapere al serpente, giusto?)

 

 

 

 

 

“Mamma!”

Mi risveglia lo voce di mia figlia dal mio stato di trance.

Ero totalmente immersa nei miei ricordi da adolescente trepidante di trovare il vero amore.

Ho sempre pensato che qualcosa mi avrebbe fatto comprendere che quello era l’uomo giusto: uno sguardo diverso, un’intelligenza molto sviluppata, cose così.

Mi alzo dal divano su cui mi ero stesa senza rendermene conto e mi dirigo verso la cameretta di mia figlia.

È stata lei a decidere come arredarla, non ha voluto sentire proprio ragioni: voleva le pareti tutte verdi.

E verde è stato.

Sospiro: tale padre, tale figlia.

Apro la porta e mi fermo un attimo ad ammirarla: ha preso tutto da me, o quasi.

I suoi capelli ricci sono color del cioccolato, molto soffici e setosi; di sicuro, non come i miei quando avevo la sua età.

È snella e piena di forza, non vuole mai dormire e, appena nata, non faceva dormire nemmeno me!

I suoi occhi sono talmente trasparenti che ogni volta che li guardo, mi vedo riflessa in essi. Il suo portamento è fiero e nobile nonostante abbia ancora undici anni, ma ce l’ha nel sangue queste caratteristiche, quindi, non mi fa più tanto effetto vedere mia figlia che si sa muovere meglio di me.

Sposto lo sguardo su quello che Drusilla ha nelle sue mani: l’album di matrimonio. Osserva quasi con attenzione maniacale le varie fotografie, quasi come volesse imprimere nella sua giovane mente ogni particolare.

Mi siedo di fianco a lei sul letto dal copriletto argentato, cercando di non rabbrividire per quel colore così freddo,come succede ogni santa volta, e chiedo mettendole un boccolo dietro l’orecchio.

“Che è successo, Drusilla?”

Il suo nome,così poco usato, si meritò una vera e propria lotta tra me e suo padre quando ancora ero incinta.

Alla fine, dopo una settimana di un silenzio pieno di tensione, egli mi venne incontro sorridendo leggermente ed esclamò:

“Drusilla! Proprio come mia nonna!”

Forse perché vederlo così entusiasta per aver trovato il nome della nonna a cui era stato particolarmente legato, o forse perché anche a me piaceva, annuì prima che lui mi abbracciasse con impeto e mi baciasse pieno d’amore.

“Però scelgo io il nome del nostro prossimo figlio” lo minacciai guardandolo negli occhi.

 

“Mamma, ma tu e papà come vi siete conosciuti?”

Sorrido soddisfatta: questo suo essere molto curiosa è uguale al mio e poi, sapevo che questa domanda sarebbe giunta. E l’ho tanto attesa e tanto temuta che, ora, ho un turbinio di parole in mente che non seguono nessuna logica.

“Io e tuo padre abbiamo frequentato la scuola insieme

“Vi siete innamorati subito, secondo me! Lo si vede ancora che siete pazzi l’uno dell’altra quando parlate oppure quando vi guardate, semplicemente, senza dire niente

Sono sbalordita: non pensavo che mia figlia ci osservasse con tanta attenzione.

Scoppio a ridere per quello che ha detto; io e suo padre subito innamorati?

“Veramente è tutto il contrario”

Sussulta sorpresa e con uno sguardo mi incita a continuare.

“All’inizio ci odiavamo..

Drusilla trattiene il fiato e quasi isterica mi chiede:

“Ma perché?”

“Conosci la rivalità che c’erano e che ci sono tuttora tra Serpeverde e Grifondoro?”

Annuisce con il capo e proseguo:

“Bene. Questa rivalità andava avanti da secoli, forse da millenni e nessuno pensava a cambiare questa situazione: non ce n’era bisogno. Oltre questo, comunque, c’era una differenza molto importante tra me e tuo padre: io ero una mezzosangue e lui il rampollo di una delle più influenti e ricche famiglie purosangue del mondo magico. Egli mi odiava anche perché non avevo il sangue puro e il fatto che fossi molto intelligente ed esperta nel praticare gli incantesimi peggiorava il nostro “rapporto”. Così, ogni volta che ci incontravamo, ci guardavamo con disprezzo

“E poi cosa è successo dopo?”

Non lo so con esattezza: un giorno qualcosa è cominciata a cambiare molto lentamente.

“Tuo padre era un borioso arrogante, sprezzante delle regole e delle persone. Camminava presuntuoso per i corridoi come se fosse il padrone e come se noi fossimo tutti i suoi servi. Non accettava il fatto che quando mi insultasse io gli rispondessi a tono. Il solito orgoglio maschile che non deve mai essere ferito” dico alzando gli occhi al cielo.

Drusille ride per la mia espressione disgustata e poi perplessa mi domanda:

“E allora perché poi vi siete innamorati?”

“Per tutti i motivi che ti ho detto; lo amo perché è un presuntuoso orgoglioso e perché sa tenermi testa quando litighiamo

Sbarra gli occhi alla mia rivelazione: effetto dello shock!

“Ma non è possibile! Tu dovresti odiarlo!”

“Hai ragione, bambina mia. Però ho scoperto che c’è un sottilissimo confine che divide questi due forti sentimenti; l’odio e l’amore spesso vengono confusi tra loro, ma poi accade  un evento che non avremmo mai potuto prevedere. E, allora, tutto comincia ad apparirci in modo differente

“Cioè?”

“A me accadde che, un giorno, ero depressa per il fatto di aver litigato con lo zio Harry e, allora, non avevo più voglia di litigare e, così, non risposi alle provocazioni di tuo padre. Egli, lasciandomi stupita, mi chiese, sempre con la sua voce arrogante, ma con gli occhi velati di preoccupazione, se stavo bene. Io gli risposi che non andava niente per il verso giusto e scoppiai a piangere. Non sapendo che fare, mi abbracciò quasi timoroso di un mio rifiuto e così, piangendo e parlando, ma anche insultandomi, mi consolò nel modo in cui conosceva: senza carezze né parole dolci, solo con la sua presenza.

“E da quel giorno è cambiato tutti e vi siete fidanzati?”

Rido indispettita per i ricordi che mi stanno affiorando nella mente e rispondo:

“Magari fosse stato tutto così facile, ma, anzi, sono contenta che poi quasi niente è cambiato tra di noi. Nelle nostre litigate c’era solo meno odio, ma più divertimento da parte di entrambi: era il nostro modo di sfogarci perché sapevamo che nessuno dei due avrebbe ferito l’altro. Ora, posso anche dire che quello era il nostro modo di esprimere i nostri sentimenti; non siamo mai stati come le altre persone!

“E, allora, quando vi siete baciati per la prima volta se non vi sopportavate?” ride divertita per le mie rivelazioni e per il fatto di non aver dei genitori “comuni”.

“Ti sembrerà assurdo, ma proprio in una di queste nostre litigate; ci trovammo improvvisamente vicini, troppo vicini mentre ci urlavamo contro:

    “Sei il solito arrogante che non se ne frega un cazzo delle persone! Non so nemmeno come possa esistere una persona come te!

 Mentre egli mi rispose furioso:  “ Tu non stai mai a sentirle le persone, invece! Fai sempre di testa tua! Sei un’insopportabile saccente che si pavoneggia nel manifestare la propria intelligenza!”. Ci fissammo irosi negli occhi e poi, senza pensare, mi ritrovai stretta nelle sue braccia e ci stavamo baciando

“Ti sei persa un passaggio,Granger” sussurra una voce maschile dalla porta: è inconfondibile la nota canzonatoria che è presente in essa e non ci vuole mica un genio  - cioè me- nel comprendere chi stia parlando.

Drusilla ci guarda con gli occhi che brillano mentre ci osserva e, senza dire una parola, mi spinge fuori dalla sua camera verso il suo papà. Prima di chiudere la porta esclama sorridente:

“Io vado a dormire!Notte!”

Ma guarda te che figlia che mi ritrovo!Non ascolta mai nessuno…proprio come me; sarà un’impresa quando avrà quindici anni e gli ormoni in fermento!

“Da quanto tempo stavi ascoltando la nostra conversazione che, per giunta, non ti riguardava minimamente

Gli volto le spalle indispettita perché mi vergogno troppo e sono sicura che ho le guance rosse.

Sento le sue braccia circondarmi la vita e poi sussurra fiero:

“Non mi sembra: stavate parlando proprio di me

Sbuffo “Ma non cambi mai? Sei sempre il solito egocentrico!”

Ride sensualmente e risponde:

“Non sono l’unico ad essere rimasto sempre lo stesso; anche tu arrossisci ancora facilmente

Che serpe! Un minimo di delicatezza no?

“Io non sono arrossita, è solo che fa caldo. Quindi, non credere che sia stato tu a farmi arrossire” replico stizzita.

“Bugiarda”

“Presuntuoso!”

“Insopportabile so-tutto-io

“Furetto!”

“Castora”

“Non ho più i denti sproporzionati! Non ti azzardare mai più a dirmelo!” urlo arrabbiata: io non sono una CASTORA!

Probabilmente, è l’unica parola che mi fa andare su tutte le furie così facilmente; un consiglio: se volete vivere, non pronunciatela mai vicino a me.

“Perché mi hai sposato, Hermione?”

Il  suo tono è diventato improvvisamente serio e le sue braccia mi hanno fatto girare in modo da trovarmi con gli occhi immersi nei suoi; ogni volta che li guardo mi sento svenire, quel colore così trasparente da sembrare di ghiaccio mi leggono sempre in profondità, ma non sono mai riusciti ad arrivare nel mio cuore dove custodisco gelosamente i mie sentimenti per lui. E dopo che sono trascorsi quasi quindici anni da quando ci siamo baciati, nessuno dei due ha trovato il coraggio di esprimere il proprio amore per l’altro ad alta voce. Ma, spesso, non serve esprimerlo perché esso si manifesta più chiaramente con i gesti quotidiani, con gli sguardi, con un abbraccio, con un bacio.

E con una figlia.

Tentenno nel rispondere: il mio coraggio va a farsi benedire di fronte a lui.

“Dimmelo…” mi ordina dolcemente, ma con un tono velato di supplica.

Prendo un grosso respiro per diventare più coraggiosa… poi un secondo…e un terzo….sto per respirare profondamente per la quarta volta quando  alzo il viso verso i suoi occhi.

Per la prima volta, trovo in essi un conforto inimmaginabile, ma quelle due semplici paroline non vogliono sapere di uscire dalle mie labbra.

Ti amo, dico nella mia mente: non è poi così difficile, vero?

Apro la bocca per parlare e, stranamente, le parole mi escono.

Parole che riescono ad esprimere quello che provo per lui e che egli comprende perché, molti anni fa, gli ho raccontato la mia storia preferita.

Ma le mie labbra non hanno pronunciato quelle due semplici paroline.

Qualcosa altro con lo stesso significato.

“Sei tu il mio Bachert, Draco” sussurro a bassissima voce.

Ma Malfoy mi ha sentito e sorride come non l’ho mai visto fare; forse solo quando ha preso in braccio la nostra bambina per la prima volta.

“Sapevo che non ti saresti accontentata di un banale  ti amo. Il nostro rapporto non è mai stato come tutti gli altri perché noi siamo diversi e come hai detto tu poco prima “noi non siamo normali””.

Annuisco e mi bacia dolcemente e con amore.

Ecco cosa siamo: due sciocchi timorosi dei loro sentimenti.

 

 

 

 

 

C’è qualcosa che non quadra….

 

 

 

Ma cosa?

 

 

 

………….

 

 

 

………….

 

 

 

Non mi ha risposto!

Mi stacco furiosa da lui e lo guardo con gli occhi scintillanti di ira; all’inizio sembra non comprendere cosa ha commesso di così grave, poi notando il mio viso distorto in una smorfia accusatrice e aver ascoltato le mie parole che gli ordinavano di rispondere alla mia frase,finalmente, avviene il miracolo.

Collega la spina del cervello.

“E tu sei il mio Bachert” sorride canzonatorio, mentre io lo osservo soddisfatta.

“Ora posso tornare a baciarti?”

Senza rispondere lo stringo forte a me e appoggio le mie labbra sulle sue.

 

 

Penso che abbia capito che era un si….

 

 

 

 

Evidentemente no, se ne sta fermo senza fare niente!

 

 

 

 

 

Ma quanto può essere stupido un uomo?

Tanto, mi sussurra una voce nella testa.

 

 

 

 

 

“Malfoy, baciami immediatamente!” grido.

 

 

 

 

 

Come spaventato esclama: “Agli ordini”

 

 

 

 

 

È inutile che nascondi il tuo sorriso da serpe, tanto l’ho visto!!

 

 

 

 

Un uomo può essere tanto stupido, ma non il mio.

 

 

 

 

Non il Vero Amore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE.

Salve a tutti! Nell’attesa di finire il X capitolo della mia altra ff, ho scritto questa one-shot!XD XD Nel romanzo “sette giorni per l’eternità” si parla del Bachert e quest’idea mi è molto piaciuta..XD Spero che vi sia piaciuto quello che ho scritto e sarei molto contenta se mi lasciaste delle recensioni..XD XD grazie per aver letto! XD

Alla prossima!

*kat*

 

  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: SailorUranus