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Autore: sangueoro    18/07/2017    3 recensioni
Le vicende si svolgono dopo il finale di The Vampire Diaries.
Nella scuola che Caroline decide di aprire, arriva una bambina speciale… che ha bisogno di “protezione e preparazione“…
Ma chi proteggerà e preparerà Caroline al ritorno di Klaus nella sua vita?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Nuovo personaggio, Rebekah Mikaelson | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le parole erano sfocate, le lettere ballavano davanti ai suoi occhi inumiditi dalle lacrime.

Caroline non avrebbe saputo dire cosa la stava emozionando di più: i pensieri di Stefan, che come nessuno sapeva leggerle dentro il cuore, o lo sguardo di Klaus che non si stava perdendo nulla della tempesta di emozioni che si era scatenata dentro di lei.

Non aveva mai sollevato gli occhi dal diario da quando l’Ibrido l’aveva incoraggiata a leggere, ma sentiva i suoi che la scrutavano attento, si sentiva messa a nudo.

“Ho visto una donna che amavo mentre si innamorava di un uomo che tutti consideravano inadeguato per lei”.

Stefan stava parlando di Elena... e lei sapeva quanto avesse sofferto nel vedere i suoi sentimenti per Damon crescere sempre di più.

Il suo asserire che aveva visto lei guardare Klaus con la stessa paura mista ad attrazione la sconvolgeva... poteva negarlo? In tutta onestà no... non poteva farlo. 

Si era sentita attratta dalla forza e dalla pericolosità dell’Ibrido dal primo momento che l’aveva visto e, come le aveva detto una volta Klaus, il fatto che lui con lei si comportasse in una maniera così diversa da come si mostrava a tutti gli altri, la faceva sentire speciale...

Ricordava ogni singolo momento descritto da Stefan...

Le sue mani sulla sua bocca per impedirle di urlarle, il suo “Sono io... sei salva“, il suo fiato sul collo, le sue labbra a sfiorarle il viso mentre parlava, la sua stretta ferrea mentre le ordinava di tenersi al sicuro... se ci pensava le venivano ancora i brividi.

E’ vero, l’aveva chiamata “Love” e le era scattato il campanello di allarme, ma prima le aveva detto che non “era l’attrezzatura giusta” aveva tentato di resistere al suo assalto, ma poi l’aveva baciata, l’aveva stretta... e lei aveva avvertito che non era Tyler...

Il suo messaggio in segreteria da New Orleans, mentre lo ascoltava pensava a Roma... a Tokyo... a Parigi, al mondo pieno di arte e musica... alla piccola città di provincia... ed alla voglia che aveva di credere che un giorno avrebbe davvero avuto il coraggio di presentarsi alla sua porta per permettergli di mostrargli tutto...

Quando aveva staccato la testa a quelle streghe con il tocco... quando lo aveva visto in tutta la sua magnificenza, nel suo completo elegante, forte e virile... perfetto...

La dolcezza mista ad ironia del suo complimentarsi per il diploma, il suo tenero bacio sulla guancia e la sua dichiarazione “Lui è il tuo primo amore, io intendo essere l’ultimo... non importa quando debba aspettare” diretta... spontanea... grandiosa nella sua semplicità.

Lei non aveva mai raccontato ai suoi amici i momenti più intimi e privati che c’erano stati con Klaus, neanche a Stefan.

Non sapevano cosa fosse successo quando lui l’aveva morsa e poi non era riuscito a vederla morire, stesa su quel divano, cosa si erano detti in quei momenti e dopo... quando lui aveva asserito che lei non voleva prendere la cura perché amava essere una vampira, perché loro due erano simili.

Non sapevano che lui l’aveva chiamata quando Silas lo aveva convinto di avere una scheggia di quercia piantata nel cuore... di come avevano discusso, di come la veemenza e la passionalità del loro litigio lo avesse riportato alla realtà...

Ora mentre leggeva quel diario si chiedeva se fosse Stefan ad essere particolarmente ricettivo... o se semplicemente i suoi sentimenti, quello che provava, fossero così palesi.

Sentiva i suoi occhi che la accarezzavano, la sua pelle andare a fuoco sotto il suo sguardo attento, non poteva tergiversare oltre, aveva finito di leggere e lui se ne era accorto.

Lentamente sollevò il viso, i loro occhi si incontrarono, Klaus si staccò dal muro dove era appoggiato e si avvicinò, si chinò per sfiorarle i capelli con un bacio... poi si girò e si allontanò.

«Klaus...» lo chiamò Caroline.

«Non possiamo parlarne ora, Love...» le rispose l’Ibrido senza voltarsi a guardarla «hai bisogno di restare un po' da sola... forse non avrei dovuto neanche guardarti mentre lo leggevi, ma non ho resistito. Era tuo marito, lo capisco… è stato il tuo secondo amore... » l’uomo si girò a fissarla «However long it takes.....» le sussurrò con un sorriso prima di allontanarsi.

 

Rebekah si era allontanata da Marcel, lo aveva lasciato senza commentare.

Si era mossa a velocità vampiresca, voleva tornare alla scuola, voleva tornare da Oliver.

Aveva rallentato la sua corsa solo quando aveva preso la scorciatoia nei boschi, ora passeggiava pensierosa.

“Rebekah… tu sei una Mikaelson, puoi giocare quanto vuoi alla coppietta tranquilla che vive una vita semplice, ma sei un’Originale! E vicino a te ci vuole un uomo come me!”

Le parole di Marcel continuavano a venirle in mente, non riusciva ad evitarlo, era consapevole che ci fosse un fondo di verità, cosa potevano avere in comune un giovane avvocato irlandese e una vampira millenaria?

Nulla… e negarlo non risolveva il problema.

Ma lei si stava innamorando di quel ragazzo, con la sua allegria, la sua gentilezza, la sua vitalità l’aveva conquistata, la faceva sentire normale e la cosa le piaceva.

Oliver era genuino, era intelligente e perspicace, era ironico… ma sapeva essere equilibrato ed attento.

“Per fortuna… gli umani, invecchiano… muoiono…” avrebbe voluto schiaffeggiarlo quando Marcel aveva detto quella cosa, ma sapeva che corrispondeva a verità, un’amara ed avvilente realtà.

Cosa doveva fare? Godersi questi anni? Questa piccola parte della sua vita e poi voltare pagina? Tornare da Marcel? Lui le aveva detto che l’avrebbe aspettata.

Quanto era cambiata in questi ultimi mesi, un tempo questa prospettiva l’avrebbe tranquillizzata… ora la gettava nello sconforto più totale. Oliver le era entrato dentro… non riusciva ad immaginare la sua immortalità senza di lui!

Non si era resa conto di essere arrivata in prossimità del parco della scuola, deviò un pochino per sbucare nei paraggi delle scuderie, ma quando ci arrivò vide suo fratello appoggiato alle pareti esterne, stava fissando un punto davanti a sé e non si era accorto della sua presenza. Avvicinandosi notò che stava guardando Caroline che seduta su una balla di fieno ed era concentrata nella lettura di un libro, si dileguò in silenzio non volendo disturbare, sperando che quei due testoni avessero finalmente deciso di chiarirsi.

Se non era alle scuderie, Oliver non poteva che essere al cantiere, infatti lo trovò impegnato a parlare con degli operai.

Rebekah si nascose dietro un albero e lo guardò per un po’.

Oliver stava scherzando e facendo battute, ma aveva un tono di voce forzatamente allegro, stava bonariamente ordinando a Jamie e Ian, i due istruttori licantropi, di spostare dei materiali pesanti, i due gli stavano dando dello schiavista, ma poi con un sorriso presero due sacchi a testa e li sollevarono come se fossero pieni di piume.

Oliver si abbassò per prenderne uno, che riuscì a sollevare a fatica… scoppiando a ridere.

Poi vide Rebekah e il suo sguardo si velò di preoccupazione.

Rebekah si mosse e si avvicinò sorridendo, il ragazzo sospirò sollevato.

«Credo che metterò su un’impresa di costruzioni» scherzò Oliver quando Becca lo raggiunse «ed assumerò solo vampiri e licantropi! Hai idea di quanto risparmierei? Non dovrei neanche comprare un muletto!»

La vampira scoppiò a ridere «Spero che mi farai socia!»

«Assolutamente no, un cantiere non è posto per una principessa» rispose Oliver.

«Non sono una principessa!» ribatté la ragazza.

«Infatti sei una Regina… la mia Regina» chiarì il ragazzo baciandola.

La vampira ricambiò il bacio allacciando le sue braccia al suo collo.

«Tutto bene?» chiese Oliver.

Becca annuì.

Oliver la guardò leggermente contrariato «Marcel?» chiese direttamente.

«In città credo» rispose Becca con un’alzata di spalle «sono tornata da sola» aggiunse.

Il ragazzo la guardò interrogativo.

La vampira lo abbracciò stretto «Sono qui Oliver, io rimango qui con te ed è l’unica cosa che conta» gli sussurrò.

Oliver l’abbracciò con un sospiro, era felice… ma non del tutto soddisfatto della risposta, Rebekah sembrava turbata e lui avrebbe tanto voluto sapere cosa si fossero detti.

 

A cena Klaus e Marcel non c’erano, tutti sembravano preoccupati.

Caroline e Rebekah si guardarono, poi fecero un’alzata di spalle e rassicurarono gli altri.

“Avrà bisogno di riflettere“ si stavano dicendo sia l’una che l’altra pensando ognuna all’Ibrido con il quale avevano passato parte del pomeriggio.

La serata passò con la solita routine, dopocena nella sala comune, poi gli studenti furono mandati a dormire. Rebekah e Caroline andarono a nutrirsi e furono raggiunte in un secondo momento da Bonnie, Freya ed Elena.

Damon, Alaric, Jeremy e Oliver stavano bevendo un drink e giocavano alla playstation.

Accadde in un attimo, una sagoma entrò come un fulmine nel salone e mise fuori gioco Ric e Jeremy spezzandogli il collo, tramortì Damon ed Oliver e prese con sé quest’ultimo uscendo velocemente dall’edificio.

Donna e Lucy entrarono qualche secondo dopo dalla porta principale, Cristina ed Emma stavano pattugliando il parco con Jamie e Ian, Rick e Kate andarono nei dormitori per proteggere gli studenti.

Donna controllò Damon, poi lo adagiò su un divano, sistemò meglio anche Jeremy e Ric.

Lucy salì al piano superiore e andò ad avvertire le ragazze.

«SIAMO STATI ATTACCATI» urlò entrando.

Le ragazze reagirono all’istante, Care e Rebekah scesero le scale in un lampo, poi con Donna controllarono l’edificio per assicurarsi che non ci fosse nessuno.

Elena abbracciava Damon singhiozzando.

Rebekah chiamava Oliver disperata, Lucy la informò che l’assalitore l’aveva portato via con sé.

Furono attimi molto concitati, quando si furono accertate che l’edificio fosse sicuro, Bonnie e Freya fecero un incantesimo di protezione, Lucy rimase di guardia fuori dalla porta principale. Caroline con Rebekah e Donna andarono nel cottage delle vigilanti passando dal tunnel, dovevano controllare le telecamere.

I filmati non furono di nessuno aiuto, l’aggressore si era mosso molto velocemente e non si riusciva ad identificare. Becca con sgomento vide Oliver sparire in un lampo.

 

Quando Oliver si riprese, si ritrovò in una grotta, ovunque c’erano catene pesantissime ed anelli cementati alle pareti.

In una cella con sbarre di acciaio c’era Klaus, era seduto appoggiato alle pareti ed aveva dei ceppi alle mani, ai piedi e al collo, intorno al dorso e alle gambe era legato con delle catene che gli impedivano qualsiasi movimento.

«NICK…» urlò Oliver, poi prese un sasso e cominciò a battere sull’enorme lucchetto della catena che teneva chiusa la cella.

«Cosa stai facendo?» chiese l’Ibrido «Queste sono le segrete della famiglia Lockwood, queste catene hanno contenuto la trasformazione di decine di licantropi, non puoi spezzarle con un sasso!»

Oliver continuava a battere forte, le sue mani stavano sanguinando.

«Oliver basta!» lo richiamò Klaus .

«SMETTILA» urlò.

«Ti stai ferendo!» l’Ibrido scuoteva la testa contrariato, poi girò la testa verso l’entrata della grotta.

«CHE CI FA LUI QUI?» gridò all’indirizzo di chi stava entrando «Avevamo detto che gli umani li tramortivi e li lasciavi al sicuro nell’edificio!» continuò all’indirizzo di Marcel che stava entrando con Jamie e Ian privi di coscienza.

Marcel fece un’alzata di spalle e incatenò i due licantropi.

Oliver lo guardava a bocca aperta.

«E’ una simulazione… » spiegò Klaus «dovevamo testare il piano difensivo…» continuò guardando Marcel infuriato.

«Ma gli altri lo sanno che è una simulazione?» chiese Oliver sconvolto.

«Certo che no!» rispose l’Originale «Ma tu dovevi restare nella scuola al sicuro! Becks sarà terrorizzata!» considerò scuotendo la testa.

«CHE TI E’ SALTATO IN MENTE?» sbraitò contro Marcel.

«Così è più divertente» rispose il vampiro con un ghigno.

«SI E’ FERITO NEL TENTATIVO DI SALVARMI!» ringhiò innervosito l’Originale. «Apri questa dannata cella e fallo entrare!»

Marcel fece come gli era stato chiesto.

«Oliver togliti il bracciale di verbena» lo invitò Klaus «ed avvicinati… »

Oliver non si mosse, Marcel si avvicinò a lui.

«Non lo toccare!» intimò l’Ibrido «Anzi prega che non gli succeda niente! Per favore Oliver…»

Il ragazzo lo assecondò e si chinò.

«Oliver, ora tu ti siedi qui vicino a me e non ti muovi, non tenti di scappare… non intervieni in aiuto di chicchessia, non dirai a nessuno che è una simulazione, ricorderai tutto… non preoccuparti… quando sarà tutto finito, potrai dire e fare quello che vuoi…»

Oliver obbedì e si mise seduto silente vicino a Klaus. 

Klaus restò in silenzio guardando Oliver, lo sguardo del ragazzo era rabbioso.

L’Originale guardò Marcel innervosito «Continuiamo» chiosò con un sospiro.

«Mi dispiace…» disse l’Ibrido quando rimasero soli «Ha cambiato il piano… non doveva andare così!»

«Vuole farmi capire quanto sia debole e inutile… quanto non vada bene per tua sorella» la voce del ragazzo era glaciale.

Klaus avrebbe voluto ribattere ma lo sguardo furioso dell’umano lo fece desistere, qualunque cosa gli avesse detto non sarebbe servita a nulla, rimasero in silenzio ognuno perso nei propri pensieri.

Una mezzora dopo Marcel fece ritorno trascinando i corpi di Emma e Cristina.

«Si sono difese come due leonesse! Dopo gli devo fare i complimenti» raccontò con una risata mentre le incatenava a fianco dei due licantropi.

«Tua sorella e Bonnie, come da piano, hanno fatto un incantesimo di protezione a tutto l’istituto, Rick e Kate sono nei dormitori a proteggere gli studenti, che dormono tranquilli ignari di tutto» riportò pacatamente. «Lucy è davanti la porta principale, non va bene così… è inutile in quella posizione, è da sola e chiunque potrebbe avere la meglio su di lei… lo stesso discorso vale per Donna che è rimasta nel cottage davanti alle telecamere, devono restare sempre in coppia! Comunque le vado a prendere… poi inizia il divertimento» sogghignò.

«Caroline e Rebekah sono ben assortite… farle agire insieme è una mossa vincente, per due volte ho tentato di sorprenderle, ma si guardano bene le spalle a vicenda, si capiscono al volo, sarà piacevole braccarle!» spiegò con un sorriso malizioso, per poi sparire in un lampo.

Oliver e Klaus si scambiarono uno sguardo «Non gli farà del male» proclamò l’ibrido per tranquillizzare l’altro, ma sembrava più che parlasse a se stesso «e poi non è detto che riesca a catturarle» aggiunse con un sorriso.

«Quelle due sono ossi duri!»

Oliver per la prima volta sorrise.

«Mi togli una curiosità?» chiese poi all’Originale «Nel vostro magnifico piano di simulazione, quale essere soprannaturale avrebbe la forza di ridurti in quello stato? Legato come un salame?»

«Spero nessuno!» rispose con una risata Klaus. «Mi dovevo togliere di mezzo, inizialmente il piano era un altro… il cattivo lo avrei dovuto fare io e Vincent doveva fare Demelza… ed era previsto per la prossima settimana, ma oggi Marcel era un po' nervoso e mi ha chiesto di anticipare, in definitiva lui basta ed avanza per mettere tutti fuori gioco, non ha bisogno di una strega…»

«Se dovevamo simulare un attacco di Tom, era meglio avere un vampiro ed uno stregone a fare i cattivi!» puntualizzò Oliver.

Klaus lo guardò ironico «Niente male per un inutile e debole umano aver fatto uscire di testa un ibrido potente… non trovi?»

Oliver gli sorrise con gratitudine, ma Klaus si mise in allerta.

«Sta arrivando qualcuno» sussurrò, poi si lasciò andare contro la parete chiudendo gli occhi.

Oliver avvertì un fruscio…

Rebekah e Caroline si materializzarono davanti ai suoi occhi chine sui due licantropi e sulle due vigilanti che erano ancora privi di sensi, poi Becca si girò e lo vide.

«Oliver…» sussurrò iniziando a scuotere le grate della cella.

«Sto bene tesoro…» rispose il ragazzo.

«Dove sono Tom e Demelza?«chiese Rebekah.

Oliver scosse la testa.

«KLAUS» urlò nello stesso momento Caroline «Oh mio dio… » la vampira cominciò a trafficare con il lucchetto.

«Da quanto tempo sta così?» chiese terrorizzata ad Oliver.

Oliver scosse di nuovo la testa non sapendo cosa rispondere.

«No, no, no… » stava dicendo Caroline in preda ad un attacco di panico.

«Caroline…» la prese per le spalle Rebekah «non gli può succedere nulla…stai calma…»

«E’ stata Katherine a trasformare Tom! Di lei non ci si può fidare! Sicura che non esista un arma fatta con quella dannata quercia?»

Rebekah la guardò a bocca aperta.

«Ma cosa vai a pensare?… Certo che no! L’unica cosa che può far del male a Nick è il sangue di Marcel…» poi vedendo lo sguardo impaurito dell’amica aggiunse «ed anche in quel caso Freya ha l’antidoto»

Caroline continuò a trafficare con il lucchetto cercando di romperlo.

«Calmati! Dobbiamo restare lucide!» la rimproverò Rebekah. «Se lo hanno incatenato vuol dire che sta bene! Che si riprenderà tra poco…»

Care scosse le grate con tutta la forza che possedeva «Ma dove si è cacciato Marcel!» sbraitò.

Rebekah si unì all’amica, ma le sbarre non cedettero di un millimetro.

«Sono state costruite a prova di licantropo» commentò Caroline sconfitta. «Era qui dentro che mi rinchiudeva Tyler quando si trasformava»

«Tu ti chiudevi qui per assistere alla trasformazione del tuo fidanzato licantropo?» chiese Rebekah sconvolta. «Ti rendi conto di quanto fosse pericoloso?»

«Le prime volte era impaurito! Non potevo farglielo fare da solo!» si difese l’amica.

Klaus a quelle parole sembrava si fosse mosso.

Caroline e Rebekah improvvisamente si guardarono, comunicarono a cenni per qualche attimo, poi Becca richiamò l’attenzione di Oliver e gli intimò di non fare rumore.

Caroline si arrampicò silenziosamente e con cautela sulla grata, l’Originale si nascose in un anfratto della grotta.

Un’enorme sagoma scura entrò trascinando due corpi, le due vampire attaccarono simultaneamente, prendendo il nemico alle spalle, furono veloci e letali: Rebekah lo immobilizzò, Caroline piombò dall’alto spezzandogli in collo in un unico movimento.

«MARCEL?» gridarono in coro quando videro chi fosse l’uomo che avevano abbattuto.

Una risata le fece girare.

«Fantastiche!» stava dicendo Klaus, completamente sveglio.

Anche Oliver sorrideva «E sexy…» aggiunse scambiandosi uno sguardo d’intesa con l’Ibrido.

Le due donne li guardarono a bocca aperta.

«I miei più vivi complimenti ragazze» fece Klaus compiaciuto.

«Avete superato brillantemente la prova! Senza contare che rinfaccerò a vita a Marcel di essersi fatto mettere knock-out da due affascinanti donzelle!» concluse con una risata.

«In che senso la prova?» chiese Rebekah. «Era una finta?» 

Oliver distolse lo sguardo, Klaus annuì titubante.

«E tu lo sapevi?» chiese Becca ad Oliver.

Il ragazzo scosse la testa convinto «Certo che no! Me lo hanno detto quando Marcel mi ha portato qui e poi tuo fratello mi ha soggiogato» rispose facendogli vedere il braccio sguarnito del bracciale.

«Tu sei proprio sicura che non esiste un’arma fatta con la quercia bianca?» sibilò Caroline infuriata a Rebekah.

Klaus scoppiò a ridere «No, Love… ma eri dolcissima così preoccupata per me…» aggiunse con un tenero sorriso mostrando due irresistibili fossette.

Caroline gli lanciò uno sguardo assassino.

«Le chiavi dei vari lucchetti le ha addosso Marcel…» le disse l’Ibrido, continuando a fissarla.

Caroline si avvicinò al corpo esanime del loro amico.

«Io lo lascerei ancora qualche ora legato…» proclamò sua sorella con le mani sui fianchi «Prendi solo quelle della cella! Così facciamo uscire Oliver!»

Caroline sorrise con il mazzo di chiavi in mano, poi le provò nella serratura finché non trovò quella giusta.

Oliver uscì dalla cella ed abbracciò Rebekah, le prese il volto tra le mani e la baciò.

«Mi sono spaventata da morire!» sussurrò Becca.

Caroline era chinata vicino a Klaus e stava trafficando con le chiavi sui vari lucchetti, iniziò da quello che chiudeva la catena intorno alle sue gambe, uno dopo l’altro li aprì tutti.

L’ibrido la fissava godendosi quella vicinanza, quando la donna gli liberò le mani dai ceppi non riuscì a trattenersi dal cingerle la vita, Caroline si avvicinò ancora di più per aprire l’ultimo lucchetto, quello che gli stringeva un pesante anello intorno al collo. Si appoggiò contro il suo torace, Klaus poteva sentire il suo respiro corto, l’odore della donna gli stava dando alla testa, una mano dell’ibrido lentamente scivolò sui suoi fianchi, l’altra risalì lungo la schiena, Caroline rabbrividì, le sue mani tremavano quando trovò la chiave giusta facendo scattare la serratura, l’anello si aprì, Care appoggiò le sue labbra nel punto dove un attimo prima c’era il cerchio di metallo, un ringhio soffocato sfuggi dalle labbra dell’Ibrido che intensificò la stretta, premendosela contro.

Le labbra di Caroline risalirono lentamente lungo il suo collo, lambirono il neo che aveva in quel punto e si soffermarono sul suo pomo di Adamo, poi risalirono sulla mascella, cercando le sue labbra.

Un leggero tossicchiare li riportò alla realtà, la vampira nascose il viso tra la sua clavicola.

«Non avete niente di meglio da fare vuoi due?» chiese torvo Klaus.

Rebekah e Oliver si spostarono leggermente facendogli vedere Jamie e Ian che si erano ripresi e li stavano guardando curiosi.

Klaus prese il mazzo di chiavi dalle mani di Caroline, continuando a tenerla abbracciata.

«Liberateli…» ordinò lanciandolo verso la sorella.

«Wrong time. Wrong place…» sussurrò all’orecchio di Caroline.

«Però stavolta l’attrezzatura era giusta» mormorò maliziosa Care.

«Ci puoi giurare!» rispose divertito baciandole una tempia.

 

Caroline aveva chiamato la scuola ed aveva spiegato cosa fosse accaduto, Alaric e Jeremy si erano ripresi ed anche Damon stava bene.

«Sono tutti infuriati…» spiegò a Klaus con un sorrisino beffardo.

L’Ibrido le fece un occhiolino «Ci sono abituato…»

I due licantropi lo guardavano accigliati, ma niente al confronto di come reagirono Emma e Cristina al loro risveglio.

«Tu sei un pazzo!» gridava Emma trattenuta a fatica da Caroline che sghignazzava.

«Abbiamo capito cosa non funziona nel nostro piano di difesa!» cercò di farla ragionare l’Ibrido.

«Punto primo, tu sei parte del nostro piano di difesa!» stava elencando livorosa Cristina. «Punto secondo, Tom non è Marcel! Avremmo avuto la meglio su di lui! Non ci avrebbe mai sconfitte!»

«Tom avrebbe avuto anche una strega dalla sua parte» le ricordò Klaus «e comunque Marcel quando si sveglierà vi farà i suoi complimenti, ha detto che vi siete battute come due leonesse!» continuò guardando Oliver, nel tentativo di farsi aiutare.

Oliver annuì «Si… Si… ha detto proprio così! Però tu sei davvero un pazzo…» aggiunse ammiccando verso le due vigilanti.

Marcel si riprese in tempi brevissimi rispetto agli altri e un po' indispettito fece i complimenti a Caroline e Rebekah, Klaus se la rideva sotto i baffi.

«E’ pur sempre tua sorella!» si difese stizzito l’uomo.

«Il collo però te lo ha spezzato Caroline…» rispose l’Originale con una punta di orgoglio guardando la ragazza.

Decisero di tornare alla scuola per fare il punto della situazione, Klaus e Marcel presero Donna e Lucy che ancora non si erano ridestate.

 

Quando Donna si svegliò si ritrovò tra le braccia di Klaus.

«Sei arrivato finalmente! Dove ti eri cacciato?» lo apostrofò risentita, poi vide la sorella che era ancora priva di conoscenza tra le braccia di Marcel.

«Ci hanno messo fuorigioco, ma ne è valsa la pena… un gran bel risveglio…» aggiunse soddisfatta. «Dove sono Tom e Demelza? Li avete catturati?»

Emma e Cristina guardarono l’Ibrido con aria di sfida.

«Ti spiegheremo tutto una volta arrivati alla scuola» rispose Klaus vago. «Riesci a camminare?» chiese.

«Certo… ma sto bene così, tesoro…» rispose Donna aggrappandosi meglio al suo collo.

L’Originale si girò a guardare Caroline e Rebekah che sghignazzavano.

 

Anche Lucy si era ripresa quando arrivarono a destinazione, Marcel l’accomodò con premura sul divano.

«Grazie, gioia…» cinguettò l’anziana vampira.

Il clima era decisamente ostile, tutti stavano guardando Klaus e Marcel con biasimo.

«D’accordo… è stata una decisione al limite, sicuramente azzardata» ammise l’Originale «ma ne avevamo bisogno per capire l’efficacia del nostro piano di sicurezza»

«Tu ti rendi conto del rischio che abbiamo corso?» attaccò Bonnie. «E se Tom ci stava spiando e avesse preso la palla al balzo per attaccarci veramente?»

Donna e Lucy guardarono tutti perplesse.

«Era una simulazione!» spiegò acida Emma.

Lucy sgranò gli occhi.

«Un’idea un po' ardita» commentò Donna.

«Da vero leader… » annuì compiaciuta all’indirizzo di Klaus «e come siamo andati?»

«Bene…» rispose l’Ibrido. «Ne siamo usciti vincitori… grazie per la comprensione Donna!» poi rivolgendosi a Bonnie aggiunse «Era un rischio calcolato, non ci siamo mai allontanati dalla zona, eravamo solo alle grotte dei Lockwood ed io e Marcel potevamo intervenire tempestivamente… o io e le due vincitrici della prova!» aggiunse ironico guardando Marcel.

«Caroline e Rebekah hanno sconfitto Marcel» spiegò compiaciuta Cristina alle sorelle.

Lucy e Donna guardarono le due vampire con orgoglio.

«Due guerriere… belle e pericolose» commentò Emma fiera.

Anche Marcel sorrideva «Ci metterò un po' a superare quest’onta… ma si, sono state brave…»

Rebekah e Caroline si dettero il cinque sorridendosi.

«E ce l’hanno fatta perché hanno agito insieme e cooperato…» disse Marcel.

Cominciarono ad analizzare la serata, i punti deboli e i punti forti del loro piano di sicurezza, andarono avanti per un bel po’, ma Caroline era distratta.

Guardava Klaus che gestiva la situazione, sviscerando i dati che erano emersi, tutti lo ascoltavano ed intervenivano, nessuno dava più peso al fatto che erano stati ingannati e raggirati.

Il fine giustifica i mezzi? Quando la finalità è importate forse si, specialmente se chi ha preso in mano la situazione è pronto a prendersi anche tutte le responsabilità che ne derivano ed accettare tutti i danni collaterali senza chiedere scusa, senza pentirsi delle sue decisioni.

Klaus era così, deciso e determinato, caparbio e volitivo, lui andava dritto al punto, senza tentennamenti e questo le dava un senso di protezione.

Non poteva credere a quello che aveva fatto nella grotta, in quel momento il mondo era sparito ed esisteva solo lui.

Averlo così vicino, toccarlo per liberarlo dalle catene, la risposta di lui ai suoi sfioramenti, i suoi occhi che non l’avevano lasciata per un attimo, e poi le sue mani che l’avevano afferrata, la sua presa così forte e delicata allo stesso tempo, gli studiosi avrebbero parlato di feromoni, ma non rendeva bene l’idea… era stato il suo odore maschio a farla impazzire e quando si era chinata per togliere il ceppo intorno al collo si era lasciata andare, non aveva pensato più a nulla…

Se Oliver e Rebekah non avessero tossito, gli avrebbe strappato i vestiti di dosso e si sarebbe fatta prendere lì… 

«Giusto Care?… » stava chiedendo Bonnie, tutti la stavano guardando.

«Scusate, ero sovrappensiero… stavi dicendo?» chiese cercando di mascherare il suo imbarazzo.

«Non sarebbe meglio se tu e Rebekah prendeste il posto di Rick e Kate a protezione dei dormitori? » domandò la Strega guardandola perplessa.

«Per me non fa nessuna differenza» rispose Caroline «Se la squadra di vigilanza decide così… va benissimo»

«Perché così potremmo fare due squadre di ricerca con un vampiro ed un licantropo» spiegò Klaus guardandola «E poi nella nostra simulazione abbiamo tenuto fuori i dormitori dall’attacco, ovviamente quando torneranno Tom e Demelza, quello sarà il punto più a rischio e io mi sentirei più sicuro sapendovi lì…»

«Perfetto… come vuoi…» rispose Caroline annuendo.

Parlarono ancora per qualche minuto e poi si congedarono, era quasi l’alba ed erano tutti stanchi.

«Non so se ti perdonerò mai…» stava dicendo Cristina a Klaus mentre scendeva nelle segrete, per tornare al cottage.

«Abbiamo fatto degli errori stasera» le rispose Caroline «e senza questa folle idea avremmo potuto farli quando avrebbero avuto delle conseguenze… è un prepotente e uno sconsiderato…» scosse la testa guardando Klaus «ma andava fatto… e nessuno, a parte lui avrebbe mai avuto il coraggio di pianificare una cosa del genere».

 


   
 
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