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Autore: Just A Little Spark    18/07/2017    2 recensioni
E' una mattinata normale al laboratorio... O almeno così pensa Honey Lemon. TC'è qualcosa di strano in GoGo, ma Honey non riesce a capire cosa. Forse gli altri sanno cosa sta succedendo? (Rating giallo solo per le allusioni a un "qualcos'altro") (Tomadashi Oneshot)
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Attenzione, questa fanfic non mi appartiene, ma è un bellissimo lavoro di Just A Little Spark, io sono solo la traduttrice. Qui c'è l'originale Glow

Buon divertimento ^^



In una giornata normale al laboratorio, Honey Lemon di solito è la prima ad arrivare.
Solitamente prepara i caffè, accende il Wi-fi, inserisce tutte le prese e accende il riscaldamento o il condizionatore, dipendentemente da che tempo c’è. Durante il primo anno allo SFIT, questo lavoro era di Wasabi, ma quando tutto doveva essere fatto “nel modo giusto” e “nel giusto ordine”, Wasabi ci metteva una vita per finire effettivamente qualcosa. Fortunatamente, si era adattato al modo di fare di Honey Lemon. In parole semplici, era una cosa buona che il laboratorio fosse caldo quando arrivavano le persone.
 
Così era stato per quattro anni - ecco perché entrare in un laboratorio caldo, quel freddo martedì mattina, sorprese Honey. Era abituata ad entrare in un laboratorio freddo - e se era il contrario, significava che qualcun altro era rimasto tutta la notte o era arrivato prima di lei… e la seconda non era mai il caso.
< Ehilà? > chiamò Honey nel laboratorio, mentre si toglieva la felpa < Qualcuno non è tornato a casa ieri notte? >
< Giorno, Honey. >
Le sopracciglia di Honey si inarcarono un bel po’, quando GoGo, tra tutte le persone, apparve e uscì dalla cucinetta del laboratorio, portando la tazza di cioccolata calda dell’altra. < GoGo? >
< Tre marshmellow sopra, giusto come piace a te > disse Gogo con noncuranza, porgendo la tazza all’amica < A Wasabi piace il caffè nero, giusto? Dal momento che nulla può andare storto?>
< Beh, si, ma- > c’era qualcosa di diverso in GoGo, quel giorno. Strano. Non era uno strano cattivo, di per sé, ma era uno strano diverso. E questo inquietava Honey: solitamente poteva dire cosa stesse succedendo alla sua amica, ma quel giorno era differente. GoGo era ancora GoGo; aveva il suo solito atteggiamento, la sua solita postura, il suo solito tutto. Ma c’era qualcosa di diverso, e Honey non aveva intenzione di riposarsi finché non avesse scoperto cosa bolliva in pentola. La latina bevette un sorso della cioccolata che GoGo aveva preparato < Wow! GoGo, è deliziosa! >
< Grazie > rispose GoGo dal refettorio. Honey Lemon si accigliò. Era tempo di cominciare a investigare.
< Così… hai passato tutta la notte qui, huh? > comiciò a punzecchiarla Honey. La bionda seguì l’amica nel refettorio, e si sorprese nel vederla preparare altre tazze di caffè. < Stai lasciando la scuola per diventare barista o qualcosa del genere? >
< No, sono qua da circa mezz’ora prima che arrivassi tu > Honey alzò lo sguardo verso l’orologio appeso al muro. 7.10.
< È presto persino per me! > esclamò la ragazza < Almeno hai dormito un po’ la scorsa notte? Lo so che il professor Nakamura da esami piuttosto difficili. >
GoGo diede un’occhiata stralunata a Honey < Gli esami non sono per questo mese. Sto bene. >
Honey ridacchiò < Oh. Giusto. Stupida me. Devo aver invertito le date. Qualche problema a casa, allora? >
La ragazza più bassa alzò un sopracciglio < No, Honey. Nulla. Ho pagato l’affitto e tutto. Non c’è nulla di strano. >
< Hm… > Honey si poggiò un dito sul mento < Stai male? >
GoGo scosse la testa < Sana come un pesce. > rispose secca < Non è che hai tu qualcosa, Honey? >
Ok, abbiamo tergiversato abbastanza < Va tutto bene, GoGo? È successo qualcosa? >
L’asiatica grugnì, scuotendo la testa < Nulla di speciale > borbottò.
Honey non sapeva se lo stava effettivamente vedendo o se il suo cervello voleva vedere quello che lei stava guardando, ma… la sua amica stava davvero arrossendo? < Gogo, sei- >
< Wow, il calore del laboratorio è una bellissima sensazione rispetto al freddo! > La voce di Wasabi si poteva sentire dall’esterno del piccolo refettorio. Honey prese la tazza di caffe del ragazzo prima che potesse farlo GoGo.
< L’ho presa io, cara! > trillò Honey < Non preoccuparti di questa. Sono sicura che vuoi avere quelle altre tazze pronte! > la latina lasciò GoGo a fissarla sospettosamente dal bancone, e si diresse verso Wasabi < Buon giorno! >
< Che succede? > chiese Wasabi < Hai lo sguardo da “c’è qualcosa che non va” >
< Voglio che tu dia un’occhiata a GoGo > borbottò Honey < C’è qualcosa- >
< Gli hai dato la tazza sbagliata >
Honey e Wasabi presero un colpo al sentire quell’aggiunta alla loro conversazione sussurrata. < GoGo! > si lamentò Honey < Oh, errore mio, le nostre tazze sembrano tutte uguali, no? > ridacchiò nervosamente la ragazza scambiando le tazze.
< Cosa stavate fissando? > chiese secca l’asiatica a Wasabi < È troppo presto per le tue- >
< Sta brillando > Wasabi disse entrambe le parole con meraviglia, e sapeva anche di avere un sorriso stampato in faccia < Honey Lemon, la nostra amica qua brilla di qualcosa che non riesco proprio a capire >
Honey sussultò < Oddio. Hai ragione! > squittì abbassandosi per guardare meglio GoGo.
La più bassa dei tre fece un salto indietro guardandoli in malo modo < Brillando? Io non… Siete per caso sotto droghe?>
Wasabi ghignò, scuotendo la testa < Hai cercato di nasconderlo, GoGo, ma hai fallito. Tu stai brillando >
Adesso che Wasabi lo aveva fatto notare, Honey aveva facilmente capito a cosa si stava riferendo l’amico. GoGo normalmente era una persona molto seria e agitata di natura. Il qualcosa di “diverso” che Honey aveva notato era che GoGo sembrava molto più calma e rilassata. A proprio agio. Ecco la parola.
La porta del laboratorio si aprì e Fred entrò < Buongiorno, miei compadres! > il ragazzo fece un sorrisone e guardò i tre < Di già a fare conversazioni mattutine? Ragazzi, amo la scienza! > Sorrise ancora. Lo sguardo di Fred si posò su GoGo e il suo ghignò si allargò < Hey, qualcuno sembra felice oggi >
< Non riesco a capire di cosa stiate parlando > ringhiò lei, suonando (e apparendo) più come sé stessa < Non c’è niente di diverso in me. Avete ancora dei postumi da sbronza o cosa? >
< Quando comincia a parlare di vizi > sussurrò Fred < Farnetica e basta >
< Aspettate un momento > Honey Lemon alzò le mani < Sta ovviamente succedendo qualcosa qua > era solo il suo intuito femminile oppure GoGo sembrava effettivamente… Nervosa?  < Tutti sappiamo che di solito sono io la prima ad arrivare. Oggi, GoGo è arrivata miracolosamente prima delle otto >
< Honey- >
< Ah-ah-ah, lasciami finire! Adesso, Fred è sempre l’ultimo a raggiungerci nel laboratorio. Allora… Questo deve essere detto > Adoro usare la mia voce da scienziata, pensò Honey tra sé < Qui manca ancora qualcuno che solitamente arriva presto >
Tadashi.
Questa volta era veramente chiaro che GoGo stava cercando di nascondere qualcosa < Sapete cosa? Ho bisogno di un’altra tazza di caffè > borbottò quest’ultima prima di andarsene.
< È successo qualcosa > la latina ghignò largamente. Fred alzò la mano per battere il cinque, cosa che lei fece < Mi stavo veramente stancando della tensione tra quei due >
< Sei sicura? > chiese Wasabi < Cioè, potrebbe essere solo una coincidenza >
< Forse l’ha accompagnata a casa la scorsa notte! > squittì la bionda, unendo le mani < O forse hanno avuto una bella cenetta assieme e- >
< Honey, per favore > Fred aveva un ghigno malizioso in faccia < Siamo studenti del college, non personaggi di un libro. Probabilmente lui- >
La porta si aprì nuovamente, questa volta ospitando il loro alto amico Tadashi. < Buon giorno ragazzi! > Fred, Wasabi e Honey studiarono Tadashi, guardandolo da capo a piedi < Uh… ho qualcosa in faccia? >
Honey squittì < Sta brillando! >
< Non badargli, Tadashi > La voce seccata di Gogo si alzò da dietro di loro < Probabilmente si sono mangiati dei funghi allucinogeni o qualcosa del genere > la ragazza gli tese una tazza azzurra < Il tuo caffè >
< Grazie GoGo > rispose lui velocemente bevendo un sorso < È buono. Veramente buono >
La ragazza annuì come risposta < Hai finito quel progetto per la tua lezione di questo pomeriggio? >
Tadashi bevette un altro sorso < Finito giusto in tempo >
Wasabi, Honey e Fred li guardarono con malcelato shock (e nel caso di Honey, felicità). < No, no, no, no, ragazzi. Voi due siete troppo educati perché sembri una mattina normale > Fred ghignò ampiamente.
GoGo socchiuse gli occhi < È “normale” per me urlargli addosso al mattino come una maniaca? >
Fred fece un sorrisetto, mani nelle tasche < No, ma è normale che tu lo chiami “Hamada”, non “Tadashi” >
Wasabi diede una gomitata a Fred quando sia GoGo che Tadashi diventarono di una brillante sfumatura di rosso < Ora di andare, Sherlock >
Honey saltellò su e giù con le sue incredibilmente alte zeppe < Voi due state finalmente uscendo? > chiese con gli occhi brillanti di eccitazione.
< Naaah, Honey, solo pensa a qualcosa che due persone che si piacciono, farebbero e che li farebbe brillare > li punzecchiò Wasabi.
< No comment > replicò GoGo sottovoce, andandosene via con un imbarazzato Tadashi al seguito.
< Non è ancora finita! > esclamò allegramente Honey salutandoli mentre se ne andavano. Wasabi sgranò gli occhi non appena notò qualcosa un po’ strano sul collo dell’amico < Cosa c’è, Wasabi? >
< Uhm, no... Niente! > replicò l’afroamericano velocemente.
Fred, non cogliendo il cenno, sogghignò apertamente quando vide il piccolo, rosso violetto marchio sul retro del collo di Tadashi < Hey, dovresti darti una ritoccata al make-up lì, Tadashi! >
Suddetto Tadashi, schiaffò immediatamente una mano sul punto incriminato, mentre Fred, Wasabi e Honey scoppiavano in risatine.
< Oh, questo sarà davvero divertente! > rise Wasabi asciugandosi una lacrima con un dito.
< Sta zitto Wasabi! >

 
 
NOTE DI JUST A LITTLE SPARK:
Una corta e divertente one shot che mi è venuta in mente ieri sera. Il mio prompt per questa è stata basicamente “Heart Attack” di Demi Lovato, specialmente la frase “You make me glow, but I cover up won’t let it show”. Così ho pensato < Aspetta un momento. Cosa succederebbe se GoGo e Tadashi “facessero quella cosa lì”, ma non lo dicessero ai loro amici subito? E cosa succederebbe se entrambi avessero questo certo bagliore e pensassero che gli altri non lo avrebbero scoperto? >
E si, in questa fanfic, lo hanno fatto. (Ecco il perché del rating)
Nonostante non ci siano momenti fluff Tomadashi dichiarati, pensavo comunque che sarebbe stata carina. Come sempre, spero che questa fic vi sia piaciuta come è piaciuto a me scriverla!
 
 
NOTE DELLA TRADUTTRICE:
Oddio quanto adoro questa fanfiction!! Ogni volta che la rileggo mi fa morire dalle risate XD Spero faccia ridere anche voi come ha fatto ridere me (ovvero lacrime agli occhi e caduta dalla sedia annessa XD) Devo ammettere che questo è il mio primo lavoro come traduttrice di fanfiction, quindi se trovate errori non esitate a comunicarmelo che modifico ^^
   
 
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