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Autore: Lovy91    18/07/2017    1 recensioni
Kaito è alla ricerca di Pandora, la pietra preziosa che è costata la vita a suo padre Toichi. Dopo l'ultimo furto cambia tutto: Saguru sospetta di Kaito e l'organizzazione ha deciso di scoprire se il ladro è veramente Toichi Kuroba. In particolare il rapporto con Aoko comincia a cambiare e il ragazzo si rende conto della delusione enorme che proverebbe se scoprisse che lui è Ladro Kid.
Il più grande ladro del mondo si rende conto di essere in mezzo a un triangolo pericoloso da cui dipende la sua libertà, la vita e l'amore...
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akako Koizumi, Aoko Nakamori, Ginzo Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Saguru Hakuba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 20


Cosa siamo?


Nakamori si era svegliato e aveva trovato un biglietto di Aoko: diceva che sarebbe rimasta con Kaito e un gruppo di amici fino alla sera, una gita fuori porta. L'ispettore non lo trovò strano, pensava che la ragazza meritasse un po' di svago. Ne avrebbe approfittato per sgattaiolare in centrale e vedere cosa stavano architettando per la cattura di Ladro Kid.
Quando aprì la porta trovò Saguru che stava per bussare.
<< Buongiorno Saguru, cercavi mia figlia? >>.
<< Salve ispettore >>. Il detective del liceo voleva chiedere ad Aoko dove fosse Kaito. Quando era arrivato alla villetta dei Kuroba aveva visto una macchina parcheggiata poco lontano e si era insospettito. Perciò aveva deciso di controllare prima a casa dei Nakamori. << Sì, cercavo proprio Aoko >>.
<< Non sei andato alla gita? >>.
Saguru colse al volo che c'era qualcosa sotto ed ebbe la prontezza di rispondere che aveva avuto degli impegni e sperava di trovare Aoko ancora a casa per chiederle alcuni appunti scolastici.
L'ispettore salì in auto e lo salutò. Rimasto solo nella via, gettò un'altra occhiata alla macchina nera e alla casa.
Cosa sta succedendo?


Jii si era travestito da fattorino e suonato alla maestosa villa dei Koizumi. Il brutto servo aprì la porta e lo invitò a entrare. Jii si strappò la maschera e Akako scese le scale vestita in abiti normali, un semplice vestito nero.
<< Kaito e Aoko sono al sicuro nella dependance >>.
<< Non la ringrazierò mai abbastanza per aver salvato la vita ai signorini >>.
<< Aoko è una cara ragazza e non merita tanto dolore >>, disse, sottolineando che non l'aveva fatto per Kaito anche se, in fondo, sapeva pure lei che era una bugia.
I due ragazzi si erano svegliati quasi contemporaneamente. L'imbarazzo era palpabile, non riuscivano a decidere cosa fosse diventato il loro rapporto.
Aoko si era legata i capelli sulla testa e decisa a fare una lunga doccia. Si era seduta nella vasca e abbracciato le ginocchia, quello che faceva quando era turbata. Quella posizione le dava la sensazione di essere protetta dalla realtà e avrebbe deciso quando affrontarla.
Uscita dal bagno trovò Kaito seduto sulla sedia e armeggiava con la spara carte che era riuscito a recuperare nella colluttazione contro i malviventi. Aoko l'osservò mentre l'apriva e controllava lo stato dell'oggetto, sembrava diverso, così concentrato...
Kaito alzò la testa e la vide. Le fece un sorriso rassicurante e le sembrò di riconoscere il ragazzo che vedeva tutti i giorni.
<< Jii è qui >>.
<< Mio padre? >>, chiese ansiosa.
<< Sta bene, crede che siamo in gita. Abbiamo tempo fino a stasera per capire come muoverci >>. Kaito poggiò la spara carte sullo scrittoio. << Andiamo >>.
Aoko annuì e lasciarono la dependance.
Jii li attendeva nel salotto poco illuminato, tende rosse di tessuto pesante coprivano le grandi finestre. Akako era seduto su una poltroncina e il servitore era in cucina a preparare il tè.
<< Signorino! >>, esclamò Jii sollevato. << Signorina Aoko come sta? >>.
<< Sto bene, grazie >>, mentì, sedendosi nell'altra poltrona.
Bevuto il tè, Kaito appoggiò la tazza sul vassoio. << Porterò a termine il furto dello Zaffiro Speranza >>
<< Se prima avevo solo il dubbio, ora ne sono certa: tu sei pazzo >>, fu il commento a bruciapelo di Akako.
<< Non posso lasciarlo nelle loro mani. Quella gemma è Pandora >>.
<< Se non lo fosse? >>.
<< Ne sono sicuro! Mi fido di mio padre >>.
<< Anch'io mi fido del maestro Toichi! >>, concordò Jii.
<< E come farai? Le tue attrezzature sono alla base e di certo non ci puoi tornare >>.
<< Si potrebbe creare un... diversivo >>.
I tre si girarono a guardare Aoko.
Timidamente continuò. << Potremo far credere ai cattivi che siamo da un'altra parte e invece Kaito entrerà nella stanza a prendere quello che gli serve >>.
Il ragazzo capiva che Aoko ci stava provando a reagire. Era certo che non vedesse di buon occhio il furto, per quanto si trattasse di lui.
<< Buona idea >>.
<< Cecelia Hakuba sarà a quel party >>, disse Jii.
<< Ne sei sicuro? >>.
<< È nella lista degli invitati che ho copiato dal computer della famiglia Ohayashi >>.
Il ragazzo fissò il muro, stava elaborando un piano per rubare lo zaffiro e smascherare la spia. Aoko non aveva mai visto quello sguardo assorto.
Sembra... Ladro Kid, pensò lei.
Kaito chiese al servitore un blocco e cancelleria varia. Per cinque minuti scrisse, disegnò e calcolò. Una volta finito lo passò a Jii, che si mise a valutarlo.
<< Straordinario! >>.
<< Se questa gemma è Pandora sarà il mio ultimo furto. Metterò in scena il meglio >>.
Kaito voleva uscire di scena come mai nessuno aveva mai fatto, consegnando alla giustizia ognuno di quei farabutti in modo spettacolare.
<< Potete alloggiare qui finché questa storia non sarà conclusa. La dependance è abbastanza isolata per darvi il tempo di fuggire nel caso quella gente giunga fino qui >>, disse Akako.
Jii porse un cellulare prepagato ad Aoko. << Questa linea è privata. Intorno all'ora di cena telefoni all'ispettore, signorina. Le dica che dormirà un paio di giorni fuori città, veglierò su di lui >>.
La ragazza prese il modesto cellulare bianco. << Ti prego, fa che non gli accada niente >>.
Il vecchio le rivolse un'occhiata affettuosa. << Si fidi di me >>.


Aoko era rimasta tutta la mattina nella dependance. Kaito aveva cominciato a mettere su il piano, ricostruendo gli esterni e gli interni della villa. Akako si era chiusa nel suo antro per studiare il futuro e preparare qualche incantesimo di difesa: quella non era solo la sua villa ma anche un luogo magico molto importante, nessuno doveva violarlo con intenzioni malvagie.
La ragazza aveva sfogliato i libri della libreria, qualcuno l'aveva trovato interessante ed ora era stesa a letto abbracciata al cuscino. Dopo aver stilato un piano sul da farsi, non poteva più rimandare la questione del bacio con Kaito.
Perché l'aveva baciato con tante irruenza da non rendersi nemmeno conto di quello che stava per fare? Ogni volta che ci pensava le venivano i brividi, non erano spiacevoli.
<< Ha detto di amarmi >>, mormorò nel silenzio della stanza. << Kaito... mi ama >>.
Il bel mago, Ladro Kid. Il ragazzo per cui ogni ragazza del liceo Ekoda avrebbe fatto qualsiasi cosa... aveva scelto la figlia imbranata di un ispettore, con una famiglia disfunzionale alle spalle e senza nessuna particolare qualità. Almeno quello che pensava lei.
Sentì la porta aprirsi e poi chiudersi a chiave. Kaito entrò nella stanza, sbadigliando: erano solo le quattro del pomeriggio ed era già stanco. Posò le chiavi sul comodino, per sicurezza chiudeva tutte le imposte.
<< Scusami se ti lascio sola ma ho solo quarantotto ore per mettere in piedi un furto >>.
Aoko si mise seduta a gambe incrociate in mezzo al letto. << Quali intenzioni hai? >>.
<< Domani notte andrò a casa mia. Creeremo il diversivo da te proposto >>
<< Ci andrai da solo? >>.
Il mago colse la nota di spavento. << Certo >>.
<< È troppo pericoloso! >>, esordì lei. << Verrò con te >>.
Kaito non riusciva a credere di aver sentito quelle parole. << Non se ne parla proprio! >>.
<< Non mi ridurrai al ruolo di damigella in pericolo! >>, protestò, testarda
<< Non ci pensare nemmeno, Aoko >>.
Il tono la indispettì. << Non dirmi cosa devo fare Kaito! >>.
L'ultima cosa di cui aveva bisogno era litigare con Aoko. << Non lo capisci?! >>, alzò la voce senza accorgersene. << Tu sei un'arma contro di me! Se quella gente ti prende in ostaggio... >>, la voce si ruppe a questo punto. Le poggiò le mani sulle spalle, quasi per la paura di vederla sparire. << Non hai idea di cosa ti faranno >>.
Aoko non riuscì a dire altro e si limitò a guardarlo. Quella maschera di calma spariva non appena si metteva in discussione la sua incolumità. Kaito l'avvicinò al suo corpo e lo lasciò fare. Le diede un bacio più dolce e lento del precedente, accarezzandole la schiena.
A bacio concluso, Aoko lo guardò dolcemente e gli posò una mano sul viso. << Ci vengo lo stesso >>.


<< Non hai visto Aoko quindi? Uhm... okay. Grazie Keiko, ci vediamo a scuola >>
Saguru aveva chiamato le amiche di Aoko e nessuna la vedeva dalla gita al lago. Scorse la rubrica del cellulare e selezionò un nome: Akako Koizumi.
La strega era nella sua ampia stanza da letto a pettinarsi i lunghi capelli corvini e cercando di non pensare alla coppia chiusa nella dependance.
Il cellulare rosso rubino iniziò a vibrare. Posò la spazzola e rispose senza guardare chi fosse.
<< Pronto? >>.
<< Ciao Akako >>.
La strega avvertì del disagio, come punta da uno spillo. << Saguru... A cosa devo la tua chiamata? >>.
<< Aoko ha i miei appunti di fisica. L'ho cercata a casa sua ma Nakamori mi ha detto che non c'è. Sai dove posso trovarla? >>.
Akako affilò lo sguardo. Saguru poteva fare a meno degli appunti di fisica di Aoko, perché la cercava?
<< Mi spiace, sapevo che era in gita con alcuni amici, Kaito compreso >>, rispose, rafforzando l'idea che fosse vero.
La stessa cosa che ha detto l'ispettore.
<< Ecco perché nemmeno lui era in casa >>.
È passato a casa Kuroba!
<< Immagino di sì >>.
<< Grazie Akako, a presto >>.
La strega lasciò in fretta la camera da letto e scese le scale, uscì sul retro e bussò alla porta della dependance con forza.
Entrò nella stanza non appena Kaito aprì uno spiraglio.
<< Ha chiamato Saguru >>
<< E cosa voleva? >>, domandò il ladro. Aoko era sulla soglia della camera e guardava il duo preoccupata.
<< Dice che è passato a casa Nakamori per avere da Aoko gli appunti di fisica >>.
<< Io non ho i suoi appunti >>, negò la ragazza.
<< È passato prima a casa tua >>, disse, indicando Kaito con un dito.
<< Non mi piace >>, affermò il ragazzo.
<< Scendo nei sotterranei >>, li informò. << Studierò il passato >>.
Ad Aoko sembrava ancora assurdo quando parlava di magia. Rimasti soli si guardarono e si rifugiò tra le braccia del ragazzo, impaurita.
Per la prima volta aveva paura di Saguru.


<< Nessun messaggio, capo >>, disse Snake. << Pare che Ladro Kid attuerà il furto lo stesso >>.
Cecelia accese un sigaro, prendendo la prima boccata piacevolmente. << Ho un piano >>, prese un foglio dal cassetto e lo porse al suo scagnozzo. Lo lesse con attenzione e poi lo infilò nel trita documenti.
<< Lo trovo eccellente >>.
<< Il topolino dovrà tornare nella sua tana e scommetto che non sarà solo >>, disse, posando il sigaro sulla foto del ladro e iniziò a bruciare. << Pandora sarà mia >>.


L'ispettore Nakamori pensava che il sostituito fosse un arrogante odioso.
Eichiro Daiki era una promessa della polizia già quando frequentava l'accademia: miglior allievo, rapida carriera nella polizia e poi assegnato al terzo dipartimento. Prima dei trent'anni occupava la carica d'ispettore, il più giovane della polizia metropolitana. Il questore Hakuba aveva pensato immediatamente al suo nome per sostituire Ginzo Nakamori.
Quando si erano incontrati, stretta di mano decisa, era stato odio a prima vista. Gli sembrava uno dei tanti che credeva di catturare Ladro Kid con uno schiocco di dita.
I ribelli capelli castani, l'incarnato abbronzato, luminosi occhi verdi e poteva giurare di aver visto le poliziotte e le colleghe sospirare al suo passaggio. Quel sorriso a denti bianchi era fin troppo accecante per lui.
<< I signori Ohayashi ci attendono alle diciotto per mostrarci l'abitazione. Domani mattina verranno i tecnici per installare le telecamere e i primi congegni di sicurezza >>, si rivolse all'ispettore. << Ovviamente, essendo ancora in malattia, lei può stare fuori dalla mischia >>.
A Nakamori non sfuggì il tono prepotente. << È il mio ultimo giorno di antibiotici e domani mi toglieranno il bendaggio. Sono pronto a collaborare >>.
<< Come vuole >>, disse Daiki. << Ci verrà mostrato anche il gioiello >>.
Nakamori voleva mettere le manette al ladro ma sperava facesse fare una pessima figura a quel ragazzino arrogante.


Kaito ripose schemi, fogli e spense il portatile. La testa gli scoppiava, erano le ventuno. Jii se ne era andato da un po' e Akako non era uscita dai sotterranei. Non era andato oltre il salotto, aveva quasi paura di scoprire cosa ci fosse ai piani superiori e il terrore di mettere piede in quelli inferiori.
Rientrò nella dependance e Aoko era accartocciata sul divano, al cellulare con l'ispettore.
<< Hai ragione, avrei dovuto avvertirti prima >>. Aoko inventò una bugia e Kaito si domandò quando fosse diventata una bugiarda tanto brava. << Comunque tu sei ancora in malattia, non dovresti andare alla festa >>.
Era piena di preoccupazione, l'ultima cosa che voleva era il papà, a quel party, insieme a Cecelia Hakuba. Discussero un po' e poi Aoko spense il cellulare.
Kaito si buttò sul divano accanto a lei. << Ci andrà? >>.
<< È testardo come un mulo >>.
<< So da chi hai preso >>.
Aoko gli lanciò un cuscino, colpendolo in faccia. << Non sono dell'umore per le tue prese in giro >>.
Il ragazzo le appoggiò una mano sulla base della schiena e l'avvicinò. << Non smetterò mai di prenderti in giro >>.
Stava per baciarla ma Aoko gli posò una mano sulle labbra, sciolse la presa e mise una certa distanza tra i due.
<< Cosa siamo Kaito? >>.
Avevano accantonato il discorso per troppo tempo e Kaito, in un nascosto angolo del cervello, non voleva affrontarlo. Fra tutte le questioni era quella che lo intimoriva di più.
<< Aoko, io ti amo. Non basta? Credo di amarti dal giorno in cui ti ho incontrata dieci anni fa >>. Il ricordo della bimba con il vestitino rosa e l'aria triste lo intenerì.
<< Continua >>.
<< L'ho capito la sera che Snake ha cercato di ucciderti la prima volta. Per un secondo ho valutato la mia vita senza di te e stavo soffocando >>.
<< Tu sei Ladro Kid, milioni di ragazze farebbero carte false pur di averti. Al liceo potrei riportarti centinaia di testimonianze di ragazze pronte a cadere ai tuoi piedi. Perché io? >>. La domanda per lei più scomoda.
Kaito le spostò i capelli dietro l'orecchio, il gesto le fece venire nuovi brividi.
<< Tu sei goffa e imbranata >>, l'espressione irritata di Aoko lo fece ridere. << Sei anche forte, hai la capacità di trovare una forza immensa nelle situazioni più disperate >>.
<< Mai quanto te >>.
Kaito scosse la testa. << La mia è furbizia, una facciata e tanta fortuna. E anch'io potrei dirti un sacco di ragazzi che farebbero la fila per te >>.
<< Di sicuro non saranno tanti quante le fans di Ladro Kid >>.
<< Sei gelosa? >>.
<< Affatto >>, mentì.
Si spostò accanto a lei. << Non mi piacciono i bugiardi... >>.
Era pronta a replicare ma si ritrovò le labbra del ragazzo sulle sue.
Aveva sempre considerato Kaito come il ragazzo più affascinante che avesse mai conosciuto e si rese conto che ne aveva visto solo una piccola percentuale: ora che le aveva confessato il suo amore non aveva più inibizioni. Si domandò come facesse a baciare in mille modi diversi, da non volersi più staccare da lui.
Si ritrovò contro il bracciolo del divano, avvertì il peso del suo corpo e le mani sui fianchi. La situazione stava degenerando in fretta e Aoko non riusciva a contare i battiti del suo cuore da quanto erano veloci.
La prima sera Kaito aveva perso il controllo perché doveva sfogare tutta la passione che era stato costretto a sopprimere. La stava perdendo un'altra volta, sfiorando la pelle di Aoko sotto la maglietta leggera e frenarsi sarebbe stato estremamente difficile.
Aoko quasi tremava dall'emozione, non sapeva ancora se voleva fermarsi. Quando lasciò le sue labbra per baciarle il mento, poi il profilo del viso e il collo lasciando tracce bollenti, capì di non voler interrompere. Gli tolse la maglietta, senza imbarazzo. Kaito fece lo stesso lentamente, dandole il tempo di fermarlo.
<< Aoko, non voglio obbligarti a fare niente che tu non voglia. Non devi farlo per... >>.
<< Per una volta nella tua vita >>, perse gli occhi nei suoi. << Taci >>.
Quello sguardo gli fece totalmente perdere la testa. Ricominciò a baciarla con foga e dolcezza insieme, cercando di metterla a suo agio. Avvicinò le dita al bordo dei pantaloncini e li abbassò piano, lei li calciò fino a farli cadere a terra.
Timidamente, nel mezzo del bacio, Aoko armeggiò con la cinta dei jeans. Si stava spingendo ben oltre, non ci aveva mai pensato perché si era sempre sentita troppo bambina per un passo del genere, troppo poco pratica rispetto a tante altre ragazze che conosceva. Kaito la faceva sentire la ragazza più bella del mondo e riusciva a liberarla dalle insicurezze.
La prese in braccio e Aoko si ritrovò tra le lenzuola del letto. Baciava ogni lembo di pelle candida scoperta e si ritrovò sopra di lei. Aoko a malapena riusciva a respirare a causa dei baci e delle carezze, come ci riusciva?
Il resto dei vestiti finirono per terra e tra le coperte. Si concesse di arrossire e Kaito le diede un casto bacio sulla fronte.
<< Sei bellissima >>, le sussurrò in un orecchio. << Non tenderti così... >>.
L'aveva sentita irrigidirsi, forse presa dall'incertezza su quello che l'aspettava. Lui non lo dava a vedere però era lo stesso molto intimorito, stavano per compiere un passo su qualcosa di cui entrambi non avevano idea.
Le lasciò una scia di baci sul collo, per rilassarla. Aoko si lasciò trasportare dalle carezze finché non avvertì un dolore bruciante e si aggrappò alle spalle del ragazzo.
Kaito si fermò, mortificato da quell'espressione sofferente. << Mi dispiace... >>.
<< Non scusarti >>, scosse la testa lei, sfiorandogli il viso.
Riprese a baciarla e avvertì una stretta alle braccia da parte sua quando si mosse ancora. Quando fu completamente dentro di lei si fermò per darle il tempo di abituarsi alla sua presenza e un gemito gli uscì dalle labbra. Kaito pensò che era una sensazione stranissima e piacevole trovarsi uniti in quel modo.
<< Stai bene? >>, si preoccupò
<< Sì, fa solo un po' male >>, gli sorrise.
<< Farò piano, promesso... >>, la rassicurò.
Iniziò a muoversi lentamente e dolcemente, anche se avrebbe voluto aumentare il ritmo ma voleva seguire i suoi tempi. Appoggiò la fronte sulla sua per legare gli sguardi e leggerle ogni emozione.
Il dolore svanì e fu sostituito dal piacere, Aoko non pensò più a niente. Si lasciò completamente andare quando Kaito, percepito il suo agio, aumentò l'intensità e alternando con baci appassionati.
Non sarebbero voluti essere da nessun'altra anche se fuori da quelle quattro mura c'erano degli assassini, la seconda identità di Kaito, il furto di un gioiello. Aoko non pensò al padre che la credeva in gita, al sicuro.
Si persero l'uno dell'altra per molto tempo, rompendo finalmente quella barriera che li divideva...


Aoko stava facendo uno strano sogno con immagini dai colori vividi, che non riusciva a mettere a fuoco. Si ridestò ed era nel letto dell'unica camera della dependance. Kaito le dormiva vicino, il viso rilassato e riconobbe la T-shirt bianca e blu. Lei aveva addosso la maglietta e gli slip del pomeriggio prima, non si ricordava neppure di averli rimessi.
Le immagini di quelle ore ritornarono in mente. Portò le coperte fino a coprirsi il volto, le guance roventi.
Cos'ho fatto?
Alle parole di Kaito, a quei sentimenti puri si era sciolta e le insicurezze erano svanite nel nulla non appena aveva toccato le sue labbra e sentito le mani sul suo corpo. Era ancora nascosta sotto le coperte e lo sentì svegliarsi.
Uscì dal bozzolo adagio e doveva essere molto buffa a giudicare dalla faccia di lui.
<< Ben svegliata >>. Kaito non riuscì a fermare una risata innocente alla vista di quelle gote cremisi.
<< Non ridere! >>, borbottò. << Non mi sono mai trovata in una situazione come questa... >>.
<< Neanch'io >>.
Aoko lo guardò intensamente. << Veramente? >>.
Il ragazzo sbatté le palpebre, sorpreso. << Credevi il contrario? >>.
<< Con quelle con cui sei uscito... >>.
<< Te l'ho già detto, ricordi? Erano dei passatempi. Oltre qualche bacio non c'è stato altro >>.
<< La mia prima volta e sei tu... >>.
<< Non l'avevo programmato, giuro >>. Avvicinò le dita per prenderle una ciocca di capelli e le sfiorò il viso con il dorso. << È stata la notte più bella e intensa della mia vita >>.
Kaito non avrebbe mai pensato di arrivare tanto lontano proprio con lei. Superato il primo dolore anche la ragazza si era lasciata andare. Quando aveva inarcato la schiena, affondato le unghie nella pelle di lui e raggiunto il massimo piacere, seguito dal suo poco dopo, era stato il momento più appagante. Era rotolato al suo fianco, l'aveva stretta contro il suo petto e datole un bacio fra i capelli, chiedendosi se poteva fermare il tempo.
Aoko si mise seduta sul bordo del letto, poggiando le mani sulla stoffa. << Anche per me >>, ammise e le costò ogni briciola di coraggio. << Non hai risposto alla mia domanda di ieri >>.
Avvertì la sua vicinanza e il respiro nell'orecchio, riportando a galla altri ricordi di quella notte.
<< Rinfrescami la memoria >>.
<< Kaito sono seria >>, non voleva perdere la concentrazione, doveva sentirselo dire. Ne avevano bisogno le sue insicurezze.
Le spostò i capelli dall'altro lato. << Anch'io >>. Posò le labbra nell'incavo del collo e con la mano risalì lungo la gamba fino a toccare il bordo degli slip
Con tantissima forza di volontà Aoko lo fermò. << Ho bisogno di sapere cosa siamo >>.
Kaito si sedette al suo fianco, con le dita disegnava cerchi immaginari sul dorso della mano di lei, pensieroso. << Dopo aver fatto l'amore possiamo affermare che la nostra amicizia è finita. Io non voglio solo sesso da te, vorrei... >>.
<< Kaito >>, Aoko puntò gli occhi chiari in quelli blu del ragazzo. << Ti amo >>. 
Ormai la risposta che bussava da mesi era riuscita a farsi ascoltare. Quando era stata con lui aveva sentito il cuore scoppiarle dalla felicità e solo l'amore avrebbe potuto farla sentire in quel modo.
Dirlo coronava un momento perfetto. Si sporse per baciarla e Aoko si ritrovò stesa nel letto, un lungo bacio e Kaito le accarezzò il viso.
Intrecciò le dita nei suoi capelli. << Che dovrei dire a papà? Che sono stata con Kaito Kuroba o Ladro Kid? >>.
Finse di pensarci, puntando il gomito sul materasso. << Be' se dici Ladro Kid, domani mi sparerà. Se invece dici Kaito Kuroba... mi sparerà >>.
Domani
.
Kaito vide gli occhi di Aoko farsi molto tristi. << Non ti chiedo di fidarti di Kaito ma di Ladro Kid. Aoko, tutto questo non cambia quello che sono. Io continuo ad essere il cattivo che mette in piedi lo show >>.
<< Non importa, devo solo farci l'abitudine >>.
<< Non voglio che questo sia un problema tra noi >>. Kaito si tolse da sopra Aoko e si appoggiò ai cuscini. << Quando ti ho baciato, mesi fa, hai sofferto moltissimo... >>.
Si mise di fronte a lui come quando erano piccoli e voleva soffocarlo con un cuscino dopo qualche scherzo. <<< È diverso ora, io ti amo. Non so come ma funzionerà >>. Si era avvicinata al volto. << Non posso fare a meno di te, Kaito Kuroba >>.
<< Ci mancherebbe >>.
Aoko prese il cuscino e lo premette sul suo viso. << Sei un idiota! >>.
Kaito glielo rubò e lei perse l'equilibrio, cadendo sul ragazzo. Aoko riprovò sensazioni identiche alla prima volta quando avvertì i baci profondi di lui e la strinse per non lasciarla scappare visto che stava opponendo una finta resistenza. La liberò di quei pochi indumenti, baciandole la schiena lentamente sentendo i brividi di Aoko uno ad uno. Era irresistibile e non riusciva a farne a meno.
Persero la cognizione del tempo finché la sveglia non segnò le nove e mezza, era meglio evitare la visita del servitore di Akako.
Aoko scelse una maglietta marrone scuro, non vedeva l'ora di ritornare ad indossare colori pastello. << Stanotte andremo a casa tua no? >>.
Il mago si stava abbottonando una camicia. << Mi sembrava che avessimo chiarito la questione >>.
<< Non ti azzardare a ricominciare, Kaito. Io verrò con te! >>.
Il ragazzo sapeva che discutere avrebbe creato solo problemi ulteriori. Aoko era incredibilmente testarda e se decideva una cosa era quella.
<< Al primo segnale di pericolo farai come ti dico >>.
La figura esile di Aoko era riflessa nello specchio, si sentiva diversa e non capiva perché. Kaito sembrava lo stesso, lei aveva un sorriso stampato in faccia inequivocabile.
<< Devo tornare a studiare il furto >>. Avrebbe di gran lunga preferito non lasciare la dependance per restare insieme a lei.
Aoko lo guardò aprire la porta d'ingresso, voleva dimostrargli che essere Ladro Kid non era un problema.
<< Posso... venire con te? >>.
Kaito rimase basito e ci mise qualche attimo a risponderle. << Come desideri >>.
La guidò nel salotto, ormai era diventata la base. Jii era nella sua abitazione per preparare i congegni, le maschere e i travestimenti.
Akako aveva finito di fare colazione e vide i due seduti sul divano. Aoko si stava sforzando di comprendere quel lato di Kaito e un angolo del cervello urlava l'assurdità della situazione: nel salotto di Akako, con Kaito che studiava un furto come Ladro Kid e lei che l'ascoltava. Il ragazzo apprezzava davvero l'impegno che Aoko ci stava mettendo.
La strega fissò la ragazza, era radiosa. Scacciò una rivelazione fastidiosa e scese nel suo antro per continuare ad esercitarsi e interrogare lo specchio.


Aoko aveva ceduto al pensiero di “cinque minuti e poi mi alzo”.
Tre ore dopo Kaito era rientrato nella dependance per dirle che andavano a casa Kuroba e la trovò addormentata, a pancia in giù, un braccio che sporgeva dal letto.
Nella dimensione dei sogni si sentì pungere. Aprì un occhio e Kaito le punzecchiava la guancia con un dito per svegliarla, seduto sul bordo del letto.
La ragazza si mise seduta sulle ginocchia, strofinandosi gli occhi completamente intontita. Da dietro le tende vedeva il cielo tinto di rosso e il sole che spariva oltre le montagne.
<< Che ora è?! >>, esclamò. << Quanto ho dormito? >>.
<< Almeno tre ore, credo. Pensavo che avessi dormito stanotte >>.
<< Infatti >>, sfermò per sbadigliare. << Sono comunque molto stanca da ieri >>.
La faccia di Kaito, tra la malizia e il divertito, le fece voltare il viso, rossa come un peperone. << Quanto sei cretino! Sono solo molto spossata dagli eventi >>.
Il ragazzo tese il braccio e lei accettò l'offerta di pace. Si raggomitolò contro di lui, posando la testa sul petto, poteva contare i battiti del suo cuore.
<< Puoi sempre restare qui a risposare >>.
<< Bravo, ci hai provato >>, ribatté Aoko.
<< Sei sempre stata tanto testarda >>.
<< Altrimenti non riuscirei mai a tenerti testa, caro il mio mago >>.
Kaito la baciò. Aoko lo tirò per la maglia e lo trascinò giù, avendolo sopra di lei. Aveva alzato il vestito azzurro, accarezzandole le gambe e la ragazza tirava la maglietta pronta a toglierla.
<< Stiamo diventando intraprendenti... >>, le disse. Con somma delusione di Aoko le rimise il vestito com'era prima. << Dobbiamo andare, purtroppo >>.
Aoko si risistemò e recuperò le scarpe gettate in un angolo della stanza. Kaito prese la spara carte, per sicurezza.
Si avvicinò alla ragazza che si stava allacciando i sandali e le alzò il viso, uno sguardo intenso che la fece arrossire.
<< Ti amo >>.
Aoko gli baciò il palmo della mano e poi intrecciò le dita. << Anch'io >>.


Il piano era far credere ai tirapiedi di Cecelia che Kaito volesse entrare nel bar di Jii, seconda base di Ladro Kid. Era sotto sorveglianza e avrebbe fatto muovere i suoi uomini e lasciare la casa incustodita. Kaito aveva calcolato massimo trenta minuti per prendere quello che gli serviva, perché si sarebbero accorti presto dell'inganno. Avrebbe indossato l'abito bianco e volato nel cielo con Aoko, così non avrebbero perso tempo a piedi.
Jii era nascosto in un vicolo e indossò la maschera con la faccia di Kaito. Passò un paio di volte davanti al bar e la telecamera piazzata su un lampione lo riprese. I due di turno a sorvegliare la casa lo videro nello schermo piazzato sul cruscotto. Il compare diede una gomitata all'altro, facendogli notare il ragazzo.
<< Metti in moto >>.
La macchina partì sgommando e Jii comunicò la prima parte del piano compiuta. Kaito e Aoko erano un paio di case più lontani e si appiattirono al muro quando videro passare la macchina nera. Quando i fari scomparvero in lontananza, corsero verso la porta d'ingresso. Aoko temeva di farsi vedere dal padre ma le luci erano spente.
Dove cavolo si trova?
<< Come facciamo? È chiusa! >>.
Kaito armeggiò con il kit e fece scattare i cilindri. << Non dimenticarti con chi stai parlando. Non esiste niente di chiuso >>.
<< Hai forzato tu il lucchetto del mio diario segreto quando avevo tredici anni! >>.
Aprì la porta e la spinse dentro. << Abbiamo poco tempo, ne parleremo un'altra volta! >>.
Salirono in silenzio le scale e Kaito chiuse la porta della camera. Sfiorò il ritratto del padre e aiutò Aoko ad entrare nella stanza e scese lentamente le scale, senza perdersi un particolare.
La macchina bianca era parcheggiata sulla sinistra, gli scaffali contenevano strumenti, mazzi di carte e altre cose che non aveva mai visto. Al centro c'era una poltrona, un angolo bar e delle librerie in legno sulla destra. Non c'erano finestre e delle lampade emanavano luce dorata. Una porta doveva essere un altro ingresso e in un angolo notò un letto a una piazza e mezza. Un jukebox spento nel fondo della stanza.
Kaito raccoglieva mazzi di carte, bombe fumogene e di luce e altri congegni salva vita. Premette un tasto sotto il bancone del bar e apparì l'armadio con il vestito di scorta di Ladro Kid.
<< È incredibile. Era qui che sparivi per ore? >>.
<< Progettare un furto richiede molta concentrazione e attenzione >>, Kaito si tolse la camicia e la gettò sulla poltrona, prendendo quella blu. << Bisogna calcolare imprevisti, sbagli e sfortuna >>.
Aoko gli dava la schiena, sfiorando i grossi manuali a caratteri dorati. Conosceva alcuni nomi perché erano maghi e Kaito li nominava spesso, altri le erano totalmente sconosciuti. Quando rivolse gli occhi al ragazzo si era cambiato, era la prima volta che lo vedeva vestito di tutto punto come Ladro Kid.
Quel ladro che si divertiva a far impazzire la polizia e il pubblico, il sorriso sfrontato di chi è consapevole delle proprie capacità, un ego smisurato... Il padre gli dava la caccia da vent'anni e lei ci aveva passato la notte.
Kid le si avvicinò, sfiorando le guance con i guanti bianchi. << Sono diverso ai tuoi occhi? >>.
<< Solo molto strano >>, confessò.
<< Tra ventiquattro ore tutto questo sarà finito, Aoko. Torniamo su >>.
I ragazzi risalirono nella stanza, voleva partire dal balcone per prendere la ricorsa necessaria. Sentì delle mani spingerlo contro la parete malamente, non se l'aspettava e non riuscì a reagire.
Sono loro!
<< Buonasera Ladro Kid >>.
Quel tono dolciastro era fin troppo familiare.
<< Saguru? >>.
Aoko era uscita per seconda dall'accesso segreto. La scena che le si parò davanti era Saguru che teneva fermo Kaito contro la parete.
<< Cosa stai facendo?! >>.
<< Metto le manette a Kaito Kuroba >>, le prese dalla tasca. << Hai lasciato dei capelli la sera che hanno sparato all'ispettore. Li ho confrontati con un tuo campione preso in precedenza: compatibilità perfetta >>.
Kaito sapeva che non stava bleffando. Sentì il freddo delle manette ai polsi.
<< Saguru lascialo andare! >>.
<< Aoko mi deludi >>, disse lui. << Sei sempre stata una grande sostenitrice di tuo padre >>.
<< Tu non capisci. Stai prendendo la più grande cantonata della tua vita! >>.
<< È la tua cottarella che parla >>.
<< Hakuba, non hai idea di quello che sta succedendo! >>, la voce di Kaito era attutita dalla parete.
<< Dovresti vergognarti a circuire una ragazza in questo modo >>.
<< Nessuno ha circuito nessuno! >>, Aoko strattonò il braccio di Saguru.
Il detective si sentiva invincibile. La prova del DNA lo incastrava e il silenzio dopo la rivelazione era stato un momento trionfante. Bloccò la furia di Aoko, stringendole il polso.
<< Una volta dietro le sbarre ti passerà, vedrai >>.
<< O forse potresti lasciarla andare >>.
Saguru sgranò gli occhi poiché Kaito si era liberato dalle manette e aveva una bomboletta in mano. Non fece in tempo a reagire che un odore acuto lo avvolse e crollò per terra, cercando di non addormentarsi, le manette erano al suo polso destro. Si arrese al sonno prepotente.
<< Dovrebbe aver imparato che con me le manette non funzionano. Stai bene? >>.
<< Io sì. Ma se Saguru ha davvero una prova del DNA... >>.
<< Ci penseremo più avanti >>, disse Kaito. << Dobbiamo fuggire. A lui non accadrà niente >>.
Kaito aprì l'anta della camera e avvertì un rumore sordo. Sbirciò oltre la balconata senza farsi notare e due uomini erano fuori dalla porta, forzandola per entrare.
<< Merda >>. Rientrò e spinse Aoko oltre il ritratto. << Ricordi quando ti ho parlato di imprevisti? >>.
Era un azzardo e lo sapeva, ma non vedeva altra soluzione. Le ordinò di salire in macchina e si mise al posto del guidatore, azionò il tettuccio e coprì l'auto.
<< Kaito non hai la patente! >>.
Lui la guardò come se stesse scherzando. << Davvero? Ti preoccupa questo? >>. 
Girò la chiave e il motore rombò, aprì la porta del garage, il rumore avrebbe attirato la coppia di malviventi e avrebbe avuto meno di venti secondi per lasciare la casa. Aoko si mise la cintura, ansiosa. In retromarcia fu fuori dal garage e partì sgommando. In due minuti vide una macchina scura viaggiare alla stessa velocità inseguirli nello specchietto retrovisore.
<< Quando hai imparato a guidare? >>.
<< Io sono Ladro Kid, signorina >>, girò la macchina in un’inversione pericolosa. << Ho molte abilità >>.
Kaito sapeva che quella fuga fra le strade di Tokyo era disperata.
<< Kaito! >>, Aoko si voltò a guardare dietro, un luccichio l'aveva spaventata. << Si apprestano a sparare! >>.
Il più giovane dei due sparò un primo colpo e scalfì la carrozzeria. Kaito aveva percorso il ponte, ingranò una marcia più alta e aumentò la velocità. Un secondo sparo colpì il finestrino, rompendolo in parte. Aoko urlò, coprendosi la testa con le braccia.
Kaito premette a fondo il freno, la strada era bloccata da lavori in corso. La frenata lasciò il segno delle gomme sull'asfalto.
Era una trappola, erano a conoscenza dei lavori in corso e la strada era impraticabile, nella follia della corsa non se ne era accorto. Colpì il volante dalla frustrazione. Circondarono la macchina e li tenevano sotto tiro con le pistole. Uno di loro aprì la portiera e prese brutalmente Aoko per un braccio che cercò di difendersi inutilmente.
<< Non toccarla! >>, urlò Kaito, scese dalla macchina e si ritrovò Snake a meno di un metro che lo obbligò ad appiattirsi contro la macchina.
<< Metti le mani ben in vista >>, gli intimò, indicandole con l'arma. Preferiva tenere lo strumento più pericoloso del mago sotto controllo.
Snake strattonò Aoko e il ladro ribollì. La ragazza sembrava spaventata a morte.
<< Ladro Kid ruba, consegnaci lo Zaffiro Speranza e riavrai la tua amichetta viva >>.
Kaito era conscio che non l'avrebbero mai risparmiata. Avrebbero ucciso entrambi non appena la gemma si sarebbe trovata tra le lunghe unghie di Cecelia Hakuba.
<< Kaito >>, Aoko aveva la voce strozzata dalla presa. << Non farlo! >>.
<< Zitta! >>. Snake la consegnò a un altro. << Domani a mezzanotte. Lo scambio avverrà in una fabbrica abbandonata, zona di Shiba >>.
L'uomo lasciò cadere ai suoi piedi un pezzo di carta, c'erano scritte le indicazioni. Kaito non aveva ancora attrezzato l'abito e l'unica possibilità era una trappola di luce che teneva sempre nella manica. Stava per tirarla ma Snake se ne era accorto e la pistola rilasciò uno sparo d'avvertimento.
<< Un altro di questi trucchetti >>, puntò la pistola contro la tempia di Aoko. << E potrai dire ciao ciao alla fidanzatina >>.
Buttò Aoko sui sedili posteriori e l'addormentò con dell'anestetico per non sentirla protestare. Kaito tentò di salvarla e dovette proteggersi dagli spari usando il mantello e riparandosi dietro l'auto. Le macchine dei nemici sparirono lungo l'orizzonte.
<< Aoko! >>, il suo nome rimbombò nella strada desolata.
Kaito non riusciva a credere a quello che era appena successo. L'aveva stretta tra le braccia tutta la notte, era stata sua e ora rischiava di non vederla mai più.
È colpa mia! Non dovevo permetterle di venire con me!
La stavano usando come arma, come temeva. Salì in macchina e la spostò dalla strada bloccata, guidando fino a casa di Akako. Il riflesso nel vetro mostrava un ragazzo spaventato, distrutto dal dolore.
Kaito all'improvviso realizzò che non stava più ragionando come Ladro Kid. Aveva detto ad Aoko che doveva fidarsi del ladro e non stava agendo come tale. Doveva tenere l'amore per lei da parte mentre finiva di progettare il furto e attuarlo.
<< Aoko, resisti, ti prego >>.


Angolo autrice!

Salve lettori!
Come avevo anticipato il romanticismo ha regnato in questo capitolo!
Se non l'aveste capito io sono un'inguaribile romantica :D
Cercherò di pubblicare regolarmente anche se questa settimana mi trasferisco all'estero. Eh sì, perché mentre scrivevo la storia ho avuto tempo di mettere su casa e andare a convivere in un altro paese, giusto quando avevo due minuti di tempo ahahaha
Nel prossimo ci sarà il furto dello Zaffiro Speranza, sarà un pochino più lunghetto del solito, non sono stata così cattiva da dividerlo in due! :D
Ringrazio chi l'ha letta, messa tra le preferite, le seguite e le ricordate!
Shinici e ran amore: Di nuovo grazie! Eh sì, hai indovinato, ma ho preferito tenere la scena con calma, come ha detto Kaito doveva essere un'occasione un po' più romantica! ;)
Al prossimo capitolo!

   
 
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