Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: JustAMermaid    18/07/2017    1 recensioni
{ JJBA RAREPAIRS WEEK 2017 }
A Kira e Diavolo viene assegnato un obbiettivo, ma qualcosa va storto.
{ Yoshikage Kira/Diavolo | per il giorno due della #jjbararepairsweek, con il prompt "Hurt/Comfort" | Dead Man's Questions AU | don't like, don't read | Relazione ambigua }
Genere: Azione, Generale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altri
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Violenza
- Questa storia fa parte della serie 'JJBA RarePair Week'
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Essere un fantasma aveva i suoi privilegi, ma alcune volte persino i proiettili potevano rovinarti la giornata. Soprattutto se vivevi con due regole costanti. La prima, che anche se non potevano ucciderti, potevano ferirti brutalmente e non riottenere più la parte del tuo corpo che avevi perso.

La seconda, che la persona che lavorava con te poteva morire in ogni istante, e ritornare in vita solo due ore dopo.

Uno sparo. Fallisce, e sente l’intonaco cadere dal muro. C’è una ricarica, un proiettile che viene inserito. Lo sente urlare – lui –, “Spostati!”. Si abbassa, rotola. Ha la schiena contro il muro. Un secondo sparo. L’arma è lontana. Ha perso la pistola. Dov’è la dannata?

L’uomo con il fucile in mano sbraita, mentre cerca di capire chi sta per provenire dalle ombre per colpirlo alle spalle. Lui non riesce a vedere con questo buio, ma il fantasma nota bene la lama che luccica dall’angolo della cucina. Si morde le labbra. È difficile, ma ce la faranno. La fortuna è sempre dalla loro parte.

Okamoto Gorou”, ripassa mentalmente Kira nella testa, come un mantra. “Quarantasette anni. Assassino da venti. Diciotto omicidi, di cui sospettato solo uno. Aveva una moglie in passato, ma è scappata via, anche se ha avuto due figli da lui.

- Esci fuori, pezzo di merda!

L’uomo urla, imbraccia meglio l’arma, e si guarda attorno spaesato. Il sudore gli cola dalla fronte. Si avvicina a Kira. Non riesce ad alzarsi in tempo, e l’assassino gli sbatte velocemente il piede sulla schiena, inchiodandolo al pavimento ancora una volta. Improvvisamente, fiuta l’odore della polvere da sparo, e la canna del fucile è contro la sua tempia, ancora calda. Se non fosse stato vivo, probabilmente avrebbe urlato per la scottatura causata.

- Ho qui il tuo amico…

Non è mio amico”, vorrebbe ribattere Kira, ma non ne è in grado. “È solo un compagno di viaggio. Dubito che anche lui si riferirebbe a me come amico.

Inoltre, già si consola immaginando quante volte sparerà nella testa di quello sporco, stupido stronzo che avevano affidato loro come obbiettivo.

- …E gli sfracellerò il cervello se non ti fai vedere subito!

Nessuno sembra rispondere. Per un momento, un solo singolo attimo, Yoshikage Kira teme quanto durerà ancora questa attesa, insieme alla sua permanenza in questo mondo, a camminare di fianco ai vivi.

Okamoto Gorou, sei abile, te lo concedo.

Dal fondo della stanza, si sente il clic di una ricarica.

Kira assottiglia lo sguardo.

Ma hai fatto l’errore di sottovalutarci.

Due spari. Il sangue di Gorou macchia il pavimento e la parete. Si porta istintivamente il fucile all’altra mano, mentre con quella ormai libera si tiene la spalla. Ringhia, digrignando i denti. Poi, Kira lo vede allontanarsi, mentre non sente più la pressione del suo piede sulla schiena. Cerca di alzarsi, ma sgrana gli occhi quando vede l’alta figura di Diavolo finalmente uscire dalle ombre, confidente di ciò che farà. È meravigliato dal fatto che non lo abbia attaccato dalle spalle.

Gorou alza il fucile, tremante, e spara due colpi. Diavolo carica contro di lui, coltello nella mano e schiena bassa, abbastanza da fare in modo che il loro nemico non lo colpisca. Ha in mano anche una vecchia pistola. La sua, Kira realizza.

Diavolo scivola di fianco a Gorou, e Kira vede spruzzare fuori dalle spalle dell’assassino una scia di rosso, che macchia anche il viso e i vestiti dell’altro uomo. Con un veloce movimento, Diavolo lascia cadere la pistola e le passa a Kira con un colpo del piede.

Lo ha accoltellato, e la lama affonda sempre di più nella carne di Gorou, facendolo urlare di dolore. Diavolo ha una striscia di sangue che gli attraversa il viso fino alle labbra, e se non fosse che è leggermente girato, Kira potrebbe giurare di vedere una luce di soddisfazione nei suoi occhi.

È veloce. Kira ricarica in quasi un secondo, e poi punta l’arma verso la testa dell’uomo. Gorou cerca di girarsi, ma il coltello è perfettamente piantato nel mezzo della clavicola destra, non potrebbe mai voltarsi senza peggiorare la situazione.

Kira preme il grilletto.

E Gorou non è quello che cade a terra.

Con una veloce e dolorosa scrollata di spalle, l’assassino riesce a bloccare Diavolo, facendogli perdere la presa dal coltello. Lo prende per i polsi, e prima che possa fare qualunque cosa per liberarsi, lo sposta davanti alla traiettoria del proiettile.

Era destino. Era scritto che Diavolo sarebbe dovuto morire ancora. Non poteva fare niente per fermare questo.

E allora Kira perché si lascia scappare un quasi sussurrato “no” tra i denti? Non lo ha già visto morire così tante altre volte?

Diavolo cade a terra, il fianco sinistro grondante di sangue, sicuramente più di quanto dovrebbe essercene, guardando Kira con occhi accusatori, ma stanchi. Ci è già passato, ormai. Non c’è niente che può fare.

Kira si sente strano. Aveva perfettamente mirato alla testa dell’assassino, com’è possibile che non lo abbia colpito? Davvero la forza del fato è così forte tanto da prevalere sul resto?

Ma non deve pensare a questo ora. Questa volta punta meglio l’arma, e riprova.

Gorou se ne accorge troppo tardi. I due proiettili gli cavano uno dopo l’altro la fronte, nel bel mezzo delle sopracciglia. Barcolla per poco, respirando pesante, e poi cade a terra con un tonfo, atterrando sulla schiena.

Kira riesce finalmente ad alzarsi, e non sa cosa gli frulli nella mente quando si avvicina al corpo del killer e spara altri due colpi nella sua testa, il respiro tremolante.

Dopo, non c’è più un rumore nell’appartamento. È messo sottosopra, con il tavolo rovesciato e la finestra rotta e la televisione che fino a cinque minuti fa era ancora integra e funzionante, ma non c’è più rumore. Fuori nessuna macchina passa, e la luce del tramonto rende tutto nella stanza di un tenue giallo, rosso e rosa.

Qualcosa dietro Kira si muove, respirando faticosamente, e l’uomo si gira subito. Diavolo è a gattoni per terra, le ginocchia e le braccia che tremano, mentre il suo sangue continua a macchiare il pavimento. Non si lamenta del dolore. Non più, almeno.

Kira non spreca un minuto e si inginocchia di fianco a lui. Devono andarsene da lì. Qualcuno avrà pur sentito il rumore della lotta, e di sicuro starà arrivando. Se lo lascia lì a morire, probabilmente crederanno sia qualunque cosa purché ciò che chi ha dato loro il lavoro vuole far intendere.

Forse non interamente per quello, ma...

È il suo lavoro, la sua ragione di vita. Non può fallire.

Sa che non lo sta facendo solo per quello, ma per ora vuole ignorare il resto.

- Stenditi.

La sua voce è bassa, e cerca al meglio di nascondere qualunque nota di preoccupazione possa esserci. Stende la mano verso la ferita di Diavolo, quando viene fermato bruscamente e artigliato al polso.

- No… - la voce dell’altro è quasi un suono distante. – Tu lo sapevi… Tu… E invece…

Kira non risponde subito. Guarda Diavolo negli occhi, riuscendo sorprendentemente a sostenere il suo sguardo.

- Non lo sapevo, lo prometto sulla nostra missione.

- Bugiardo.

Vorrebbe alzare gli occhi al cielo, se non fosse che la situazione è delicata. E le parole di Diavolo sono iniettate di veleno.
Il polso inizia a fargli male.

- Ascoltami, - inizia poi – potrei lasciarti qui a morire, fallendo come tutto ciò doveva essere orchestrato dall’offerente e facendoti soffrire ancora. Oppure potrei curarti e finire tutto questo. Io… - si ferma, per poi riprendere dopo una manciata di secondi. - …Io preferirei la seconda.

Regge ancora il suo sguardo.

- Per motivi lavorativi, ovviamente.

Diavolo guarda per terra. No. Sta mentendo. Certamente, sta mentendo. Non potrebbe esserci altra spiegazione. Si fa pena ed è disgustato da se stesso, ma ormai è abituato alla sensazione di bile nel suo stomaco ogni volta che questo succede. Ma comunque non vuole farsi aiutare. Lo sapeva benissimo cosa sarebbe potuto accadere e lo ha fatto comunque, il bastardo.

Il fianco continua a bruciargli, caldo di sangue. Sente ogni singolo muscolo contrarsi e il fiato cominciare a diventare flebile come il più leggero dei venti. È abituato a tutto ciò, ma ogni volta sembra la prima.

Ha perso il conto di quante volte è morto.

Lascia la presa sul polso di Kira.

- Sii veloce.

L’altro annuisce.

Con le poche forze che gli rimangono, Diavolo si sposta verso il muro più vicino, sedendosi di nuovo e appoggiandosi con la schiena. Quasi sibila per il dolore ed il fatto che può ancora sentire il proiettile nel suo fianco, ma riesce a contenersi. Sente le palpebre pesanti. Cerca Kira con lo sguardo. Da quando i fantasmi si potevano triplicare?

Yoshikage toglie la giacca dal corpo di Gorou – non che gli sarebbe servita più – e la strappa. È grande abbastanza da essere usata per casi del genere.

Tornato da lui e sistematosi di fronte, allunga nuovamente una mano verso il fianco di Diavolo. Ancora una volta, non fa nemmeno in tempo a toccarlo.
L’uomo trattiene il respiro, e cerca di trascinarsi dietro, fin quando le sue mani non toccano l’inizio della parete. Ha gli occhi vigili, le spalle ferme.
Kira alza lo sguardo verso di lui. Diavolo ha ancora il sangue sul viso.

Era sia frustante che interessante come quest’uomo non si fidasse ancora del tutto di lui dopo due mesi che lo aveva trovato in quello stato. Specialmente frustrante, soprattutto se la situazione ricorreva una certa delicatezza.

- Calmati.

Diavolo non sembrò ascoltarlo. – Cosa vuoi fare?

Kira strappa ancora una delle due metà della giacca con un colpo secco. – Fasciarti. Devo bloccare il sangue.

No che non vuole farlo, pensa Diavolo. Lo attaccherà alla prima occasione. Ne è certo. Non ha mai sbagliato, ma la testa gli pulsa e il sangue continua a macchiargli la pelle.

Istintivamente, alza leggermente le braccia. Kira lo prende come un segno e prova di nuovo a toccare a ferita sul fianco dell’altro, che chiude gli occhi per cercare di non lamentarsi del dolore. Poco dopo, ha già iniziato a fasciargli il fianco, bloccando la perdita.

Diavolo realizza che è quasi rilassante. Gli ritornano alla mente momenti migliori, prima che lo spodestassero dal suo trono, di quando Doppio si rifugiava da qualche parte dopo una missione finita, e Diavolo lo complimentava mentre il suo subordinato non capiva bene come fosse così veloce a curarsi le ferite da solo. Kira è abile in ciò che fa. Si chiede se magari, prima di morire e dimenticare chi fosse, lavorasse in campo medico. Quasi ce lo vede, se non fosse per il fatto che anche lui è messo abbastanza male.

Finito di fasciargli il fianco, Kira prende l’altro lembo di giacca rimasto e lo avvicina al viso di Diavolo, pulendogli il sangue rimasto.

L’uomo si acciglia a sentire la stoffa sulla propria faccia. – Davvero era necessario?

- Se vuoi che nessuno faccia domande, allora sì.

- Sono un uomo ferito, Yoshikage. Attirerò comunque attenzione.

- E tu lo vuoi?

Una pausa.

- No.

- Allora non lamentarti.

Quando ha finito, Kira si siede vicino a lui.

Diavolo non sente quasi più il dolore al fianco, e il sangue sembra essersi fermato. Per una volta, non è morto.

Si girano nello stesso momento, e i loro occhi si incontrano in uno sguardo che è più curioso. Diavolo non ha perso tutta la sfiducia nei suoi confronti, Kira lo sa, ma per una volta è bello vederlo apparentemente in pace. Persino i suoi lineamenti sembrano più rilassati.

- Non dovresti dirmi qualcosa? – dice Kira mentre cerca di bloccare un possibile sorriso.

Diavolo anche. Ed è lì che Kira si stranisce.

- Non indulgerò il tuo ego, Yoshikage.

- Nemmeno un grazie?

L’uomo si blocca, rivolgendo lo sguardo verso la finestra. Manca poco perché il sole sparisca dalla vista di entrambi.

- Forse. Grazie, allora.

Anche Kira decide di girarsi e guardare il tramonto.

- Così è meglio.

C’è uno sprazzo di silenzio.

- Sai, - riprende Kira – mi piace pensare che magari potrei iniziare a rivolgermi a te come amico.

Diavolo scuote leggermente la testa. -  Non essere sciocco.

- Ti ho salvato la vita.

- Io non mi faccio amici, ma… Tu sei persona interessante. Credo che ti seguirò ancora per un po’. Almeno finché non raggiungerò di nuovo quel bastardo di Giorno Giovanna.

- Il ragazzino che…?

Annuisce lentamente.

- Beh, abbiamo tutto il tempo del mondo allora. Direi di goderci la vista del tramonto, finché possiamo. Dimmi, secondo te c’è niente di più bello di questo?

Diavolo guarda meglio tra le nuvole. Gli uccelli stanno volando verso i loro nidi e le persone anche ritornano nelle loro case. Il rumore delle auto fuori è ripreso, e si sente un odore di cibo provenire dalle abitazioni di fronte a loro.

Molte cose gli frullano nella testa alla domanda: il potere, la ricchezza, ritornare sul suo legittimo trono, vedere i suoi nemici spaventarsi solo a pronunciare il suo nome…

Guarda per pochi secondi come la luce attraverso la finestra illumina il viso di Kira. Qualcuno di cui, forse, potrebbe finalmente iniziare a fidarsi dopo anni.

C’è sicuramente qualcosa di meglio di quello, ma non riesce a trovare le risposte al momento.
 
 
 
 
 

 
N.A } GAIA SPEAKS

Surprise. Ve lo avevo detto. Io che pubblico due cose in un giorno? It’s more likely than you think.
Fate conto che le note le sto scrivendo alle 12 di oggi dopo aver pubblicato la fic TrishLyne perché quando si parla di questi due assholes non mi posso trattenere a lungo.
Prima, un paio di chiarimenti: questa AU viene dall’inferno che è la tag di pixiv KiraBoss (sono passata da amarla ad odiarla in tipo due mesi perché poi ho avuto le mie realizzazioni su… cose), ovvero la DMQ AU! Praticamente, Ghost Kira trova Diavolo nel loop di morte e in qualche modo iniziano a lavorare insieme. Sto scrivendo una long slow burn su questa idea, ma devo prima finire un po’ di worldbuilding e mettere apposto la trama – ringraziamo Araki e il fatto che non abbia mai dato così tante informazioni sul mondo degli spiriti di JoJo.
Anyway, sulle prime non avevo pensato alla possibilità di un incontro tra DMQ Kira e Diavolo, ma onestamente? Ci sta. Forse non sarà totalmente possibile, ma se contiamo ciò che ha fatto GER al Boss allo scontro finale in VA ormai Diavolo cammina praticamente tra la vita e la morte. E poi la relazione tra i due cambierebbe radicalmente da come la vedo io (angst, angst, sin, e altro angst) perché DMQ Kira è molto diverso dal Kira della Parte 4 – più ingenuo su come funziona il mondo, in un certo senso – e Diavolo sarebbe molto più mentalmente devastato di quanto potesse esserlo prima, voglio dire, provateci voi a morire ininterrottamente per l’eternità. Grazie Giorno, sei tutti noi.
Ho anche voluto mantenere la relazione ambigua perché credo che sia meglio così! Potete interpretare l’ultima parte come volete voi, se c’è solo una leggera amicizia, o qualcos’altro sta iniziando ad accadere.
Inoltre, chi ha capito la reference velata a JoJolion vince un muffin e il mio amore.
Oh, ecco. È il mio momento.

Perché la Kira/Diavolo? Iniziamo da una cazzata, ma una cazzata importante. Killer QueenKing Crimson… HANNO I MATCHING STANDS. I MATCHING STANDS. TROVATEMI UNA COSA PIU’ CARINA DI QUESTA.
Ok, scusate, ma è una cosa che mi piace far notare quando parlo di loro. E poi entrambi cancellano cose senza lasciare tracce: KQ tutto ciò che tocca, KC il tempo. E beh. E beh.
Devo dire che li avevo iniziati a shippare per via della mia Percy Jackson AU perché – senza fare spoiler – li avrei fatti interagire visto che entrambi in quella AU hanno una connessione in qualche modo alla morte. Poi, anche qui, ho visto una fanart – DMQ AU pure, mi sento come se avessi completato il circolo – e boom, la mia mente è partita e non è più tornata.
Anche qui, come la TrishLyne, vedo un grande rapporto di somiglianza/differenza. Sia Kira che Diavolo vogliono essere lasciati in pace – la propria pace. Per Kira è la sua vita tranquilla, dove lui può avere ragione e restare indisturbato. Per Diavolo è Passione, dove può rimanere all’apice del potere. Il modo nel quale cercano questa sicurezza, però, è totalmente il contrario l’uno dell’altro: Kira si mostra in pubblico, comunque senza destare sospetti, mentre Diavolo rimane nascosto per via della sua paranoia. Entrambi hanno un proprio codice morale, ed entrambi mentono molto a se stessi per paura che le cose non vadano come hanno pianificato. Al contrario di quanto si può credere riguardo a Kira, sono entrambi persone molto emozionali. Vi link un post in inglese qui che spiega benissimo come Kira menti a se stesso sul fatto del “non mi importa vincere o perdere” ed un altro su come la sua filosofia alla fine sia un po’ contraddittoria – voglio dire, questo lo sapevamo, ma vivo per le spiegazioni introspettive sui miei personaggi preferiti. La vita di Diavolo è dettata dalla paura di essere visto, quindi, esattamente come Kira, è molto cauto in ciò che fa. E poi la cosa più importante: quanto entrambi credano che la fortuna e il destino siano dalla loro parte.
E poi, diciamolo, il concetto di serial killer e mafioso che si frequentano ha il suo fascino. Sono criminali molto simili per i loro metodi e credo che se si alleassero scatenerebbe il finimondo, solo quello che lo stand più potente del mondo ed un’ambulanza potrebbero fermare.
Momento della verità: avrebbero una relazione esattamente sana? No. Cercherebbero di ammazzarsi a vicenda sulle prime? Assolutamente. Ma credo che alla fine si rispetterebbero. Per loro la mia dinamica preferita è la classica “inizia come cosa puramente carnale, si scoprono simili più di quanto avrebbero mai pensato, oh no sono innamorato ed odio questa cosa fatela smettere vi prego”. Ammetto che mi piace farli soffrire perché se lo meritano ed è per questo che non do loro mai un happy ending, tranne in un AU molto specifica, che un po’ più soft – ma manco tanto.
E niente, io li adoro.

Ho parlato troppo, scusate. :’D

Le recensioni aiutano sempre!
Alla prossima!
  
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