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Autore: Cheekyboos    18/07/2017    0 recensioni
Era passata poco più di una settimana da quando il giovane Prescott ed il giovane Graham avevano deciso di frequentarsi e provare ad essere qualcosa di più oltre il confidarsi le proprie emozioni e le proprie paure.
Successe per puro caso, un giorno si erano ritrovati assieme durante la pausa pranzo, Warren non si sarebbe mai scordato i disegni che si proiettavano sul viso di Nathan grazie all’ombra delle foglie verde smeraldo e tantomeno si sarebbe scordato quel venticello tenue che muoveva l’erba sotto le loro mani; il primo aveva iniziato a confidarsi all’altro quasi distrattamente, non se ne rese pienamente conto se non alla fine del discorso.
“Penso che sarebbe bello se io e te uscissimo insieme ogni tanto. Sai… Mangiare qualcosa fuori da scuola, andare a vedere un film. Ti proporrei di giocare ai videogiochi, ma dubito che i miei joystick ne uscirebbero illesi.” Aveva iniziato mentre torturava qualche foglia caduta dall’albero.
Genere: Erotico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Nathan Prescott, Un po' tutti, Warren Graham
Note: Lemon, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Violenza
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Era passata poco più di una settimana da quando il giovane Prescott ed il giovane Graham avevano deciso di frequentarsi e provare ad essere qualcosa di più oltre il confidarsi le proprie emozioni e le proprie paure.

Successe per puro caso, un giorno si erano ritrovati assieme durante la pausa pranzo, Warren non si sarebbe mai scordato i disegni che si proiettavano sul viso di Nathan grazie all’ombra delle foglie verde smeraldo e tantomeno si sarebbe scordato quel venticello tenue che muoveva l’erba sotto le loro mani; il primo aveva iniziato a confidarsi all’altro quasi distrattamente, non se ne rese pienamente conto se non alla fine del discorso.

“Penso che sarebbe bello se io e te uscissimo insieme ogni tanto. Sai… Mangiare qualcosa fuori da scuola, andare a vedere un film. Ti proporrei di giocare ai videogiochi, ma dubito che i miei joystick ne uscirebbero illesi.” Aveva iniziato mentre torturava qualche foglia caduta dall’albero.

“Stai facendo le prove per quando confesserai il tuo eterno amore a Max? Tranquillo, i tuoi joystick sarebbero sani e salvi, io mi preoccuperei per il tuo terzo joystick.”

Warren divenne subito paonazzo, balbettò qualcosa e lanciò contro il suo viso i resti della povera foglia.

“Sei un idiota, Prescott! E no, lo sai che non provo più assolutamente nulla per Max. Sono pulito.” Alzò le mani libere all’altezza del viso proprio come fa qualcuno per sottolineare la propria innocenza, poi riprese “Stavo parlando di te. Voglio uscire con te perché mi piaci.”

Ci fu un profondo silenzio fra loro due, adesso l’unico suono era il fruscio delle foglie che stava penetrando le orecchie di Warren fino ad arrivargli al cervello con l’eco delle sue parole. Nathan fu preso alla sprovvista, non si sarebbe certo immaginato di sentirlo dire una cosa simile (anche se per tutto quel tempo si era continuato a divertire chiamandolo “frocietto”, in riferimento alla loro scazzottata) e prima che potesse dire qualcosa, l’altro si era già proteso verso di lui tappandogli la bocca. Il panico dentro i suoi era ben visibile, ma cercò di giustificarsi in qualche modo iniziando a sentirsi veramente stupido.

“Voglio uscire perché mi piace passare del tempo con te—Volevo dire questo. Solo questo. Sì” Anche il tono della sua voce era cambiato, ora molto più timoroso di una sua reazione.

In risposta, Prescott gli spostò senza pochi complimenti le mani dal proprio viso e dopo aver sbuffato una risata si era infilato una mano fra i capelli duri per il gel.

“Frocietto.” Disse con un sorriso soddisfatto sul volto prima di posargli una mano sulla spalla ed alzarsi da terra, da lì a qualche minuto sarebbero ricominciate le lezioni e Nathan in cuor suo aveva ringraziato questa cosa, lasciando Warren seduto sull'erba e con il battito più veloce del solito mentre le sue gotee non accennavano al diventar più chiare.

Solo alla fine della giornata Nathan ricevette un messaggio al telefono da parte sua, semplice e stranamente privo di emoji. “Scusa”. Per quanto un messaggio potesse essere privo di sentimenti, Nathan riusciva a percepire la paura che aveva provato Warren nel digitarlo e si era immaginato il suo pollice tremare prima di premere invio. Prima di rispondergli decise di attendere qualche minuto per far scervellare l’altro ancor di più, stavolta se lo immaginava steso sul letto con il telefono nervosamente in mano, poi in piedi e poi seduto sulla sedia della scrivania, poi nuovamente in piedi intento a fare avanti ed indietro per l’intera stanza.
Fece passare esattamente sette minuti prima di rispondere al suo messaggio, una risposta tanto semplice quanto lo era stato il suo messaggio. “6:30 PM. Davanti al cancello principale della scuola, a domani.”

Non ricevette risposta a quel messaggio ma puntualmente alle sei e trenta della sera seguente si ritrovarono entrambi davanti al cancello.

“Sono qui dalle sei.” Aveva detto Warren per iniziare il discorso “perché non sapevo a che ore saresti arrivato e volevo essere sicuro di arrivare prima di te.”

Nathan rispose con una risata ed una scrollata di spalle, poi gli fece un cenno con la testa ed iniziarono a camminare e parlare per tutta la serata, quasi a fare il giro dell’intera Arcadia Bay.
L’unico messaggio che ricevette Warren a fine di quella serata era semplice, ma una cosa tanto semplice lo aveva riempito di gioia.
“Era il nostro primo appuntamento.”

E quindi dopo quella sera avevano cominciato ad uscire e frequentarsi, ogni tanto si trovavano a vicenda nelle loro stanze, ogni tanto si scambiavano qualche messaggio ed ogni tanto restavano insieme nella sala comune del dormitorio maschile. Ciononostante non avevano smesso di vedersi per la pausa pranzo, solo ogni tanto Nathan dava buca per chiacchierare con Victoria, ma accadeva sempre più di rado e questo confortava Warren. Un pomeriggio, durante la pausa, il giovane Prescott aveva insistito per sedersi in un albero più appartato sul retro della scuola, la mente dell’altro ragazzo aveva subito vagato verso pensieri imbarazzanti e sentì le guance bruciare all’idea di venir baciato da Nathan.
Le sue fantasie però si rivelarono sbagliate visto che dopo essersi seduti all’ombra Nathan aveva iniziato a montare quella che aveva tutta l’aria di essere una canna. Warren si ritrovò confuso e spaventato, tant’è che qualche brivido gli corse lungo la schiena, e solo dopo averlo visto portarsi il drum alle labbra e frugare in tasca per l’accendino, aveva parlato.

“Non stavi smettendo con queste cose?”

“Sì, sì” disse il giovane mentre faceva girare la rotella dell’accendino più volte sotto il pollice per farne uscire la fiamma. Una volta accesa, riprese a parlare. “Ma non posso smettere così all’improvviso e pretendere che non mi torni voglia di farlo almeno ogni tanto.” Poi prese un tiro e Warren osservò in silenzio la cartina ed il suo contenuto bruciare velocemente per qualche millimetro.
Dopo che Nathan ebbe espirato via il fumo l’aria assunse velocemente un odore differente che pizzicava il naso di chi al contrario di lui non aveva mai fumato nemmeno una sigaretta. Ripeté l’azione per due o tre volte, Warren era rimasto in silenzio accanto a lui senza dire nulla, ma si sentì in dovere di prendere in mano la situazione.

Probabilmente Nathan stava pensando fosse uno smidollato a non chiedere di poter provare, o qualcosa del genere. Voleva fargli capire che no, non era uno smidollato, ma non aveva nemmeno idea di come si facesse e questo non glielo poteva dire.
Si schiarì la voce cercando di mantenere un tono fermo e convincente. “Bene, allora… Fai fumare anche me?” Nathan tossì preso alla sprovvista. “Scusa, cosa?” “Hai capito bene!” Lo rimproverò Warren cercando di atteggiarsi come qualcuno che non era.
Con una scrollata di spalle Prescott aveva avvicinato la canna alla sua mano e l’altro sussultò appena convinto che non l’avrebbe mai fatto sul serio. Cercò di imitare il suo modo di tenerla fra le dita e bagnandosi la bocca con la lingua si avvicinò il filtro alle labbra, non appena fece un tiro e la prima sensazione che sentì fu un forte pizzicorio sulla lingua. Tossì via il fumo cercando di trattenersi dal fare ulteriori colpi di tosse e sentendo Nathan iniziare a ridere gli rifilò una gomitata nelle costole, offeso.

Riprovò, stavolta con più decisione, convinto di non poter sbagliare dinuovo. Stavolta sentì le labbra bruciare ma provò ad ignorare quella sensazione e mandò giù il fumo lungo la gola, la sentì secca ed in fiamme l’attimo dopo e sforzandosi di non tossire ancora lo ributtò fuori dalle narici; solo dopo averlo fatto, fece qualche altro colpo di tosse.
Nathan si finse stupito e scompigliandogli i capelli avvolse le sue spalle con un braccio riprendendosi la canna per tornare a fumarla, ignorando Warren che nel frattempo osservava le sue labbra chiudersi attorno al filtro. In qualche modo poteva esser definito come un bacio indiretto e questo fece spuntare un lieve sorriso sul suo viso.

Non si era mai chiesto che effetti potesse fare il fumo di una canna e chiederli a lui sarebbe stato ridicolo, percui si limitò a considerare normale quell'euforia e quel senso di altezza che inspiegabilmente stava provando. Si sentiva in alto, in un Eden privato a tutti tranne che a loro e gli piaceva. Gli piaceva l’idea di poter essere da qualsiasi parte da solo con lui.
Rannicchiandosi accanto a lui posò la testa sulla sua spalla e portandosi le gambe al petto chiuse gli occhi rilassandosi, sentendosi eterno.

Riaprì gli occhi uscendo da quello stato di trance solo quando aveva sentito una sensazione calda ed umida sulle labbra, per un attimo fu spaventato ma si rilassò subito dopo nel vedere il viso tranquillo di Nathan contro al proprio e ricambiando quel suo bacio sorrise contro le sue labbra lasciando che le guance si facessero man mano più rosee. Boccheggiò dopo aver sentito la sua bocca spostarsi dalla propria e guardandolo negli occhi si sentì decisamente imbarazzato, imbarazzo che passò subito dopo aver ricevuto un secondo bacio contro la fronte ed averlo sentito pronunciare per l’ennesima volta quello che ormai era il suo soprannome ufficiale.
“Frocietto.”


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Salve a tutti!! Questa è la prima storia che pubblico e spero non sarà l'unico, ho intenzione di fare una lunga serie di One shot riguardo la Grahamscott e spero apprezzerete 💕
Se vi è piaciuta lasciate una recensione, anche se avete qualche consiglio per migliorare ;; <3
   
 
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