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Autore: Classicboy    19/07/2017    2 recensioni
Percy Jackson!AU, Eroi dell'Olimpo!AU
Questa storia è un sequel delle pjo!AU scritte da Lady White Witch (non c'è bisogno di aver letto le storie precendenti per comprendere la trama).
Ambientata durante "L'Eroe Perduto"
...
“Francis, che diavolo ci fai nella mia cabina, frog?” domandò in quel momento una voce femminile all'ingresso.
Il francese si voltò: “Oh, Alice, sei tornata. C'è una sorpresa per te”
“Che intendi dire, idiot, e chi è quello?”
Kyle si voltò e si trovò di fronte la ragazza della foto.
Aveva forse tre o quattro anni più di lui, indossava la maglietta del Campo e dei semplici jeans, i capelli biondi erano legati in una coda di cavallo, l'espressione era severa, come quella di una maestrina che aveva colto i suoi studenti con le mani nel sacco e stesse per punirli, e leggermente confusa. Portava degli occhiali squadrati da vista, e gli occhi erano di un verde intenso. Verdi come smeraldi. Verdi come il mare.
Verdi come i suoi.
Genere: Commedia, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Australia, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland, Nyotalia
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Classicboy (con una grande mano da parte di Lady White Witch)

Titolo: Brother and Sister

Personaggi: Australia (Kyle), Francia (Francis Bonnefoy), Nyo!Inghilterra (Alice Kirkland)

Coppie: Fruk, BrOTP Ozeng

Rating: verde

Genere: generale, commedia, avventura, fantasy

Note Autore: Questa storia è una crossover/AU con le serie di Percy Jackson, in particolare è ambientata durante “L'Eroe Perduto”. È una sorta di sequel delle storie pjo!AU scritte sempre da Lady White Witch (in particolare si farà riferimento alla storia “Addio” e ad un capitolo della raccolta “Percy Jackson AU Collection”), pertanto parentele divine e cose simili sono tutte basate su queste storie. Non c'è bisogno di aver letto le sue storie per capire la trama. Francis è figlio di Afrodite, Alice è figlia di Poseidone e Kyle... beh, lo vedrete nel corso della storia.

Note storia: Kyle si sveglia su di un bus scolastico con addosso una maglietta viola rovinata e dei jeans, e senza nessuna memoria su come ci sia finito lì, assieme a due ragazzini più giovani, Peter e Wy, che giurano di essere il suo migliore amico e sua sorella minore. Come se ciò non bastasse una volta arrivati all'acquario, che è destinazione della loro gita, vengono aggrediti da una donna che si fa chiamare Ceto e dai suoi spiriti dell'acqua e degli spiriti della tempesta, da cui riescono a scappare solo grazie al sacrificio del loro coach/satiro, Gleesson Hedge, e all'intervento di due ragazzi su di una biga alata, che sono alla ricerca di un giovane scomparso: Alfred Jones. I ragazzi riescono a portare Kyle, Wy e Peter sani e salvi al Campo Mezzosangue, dove scoprono di essere dei semidei, cioè i figli di antiche divinità greche ancora in circolazione. In particolare si scopre che Kyle è figlio di Poseidone, uno dei Tre Pezzi Grossi dell'Olimpo. Ma allora perché lui continua a riferirsi alle divinità col loro nome latino? E cos'è il tatuaggio col tridente e undici linee sul suo avambraccio?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BROTHER AND SISTER

 

Kyle seguiva Francis leggermente a disagio, mentre il biondo lo conduceva alla sua cabina.

La sua mente faceva fatica a seguire tutte le cose successe quel giorno: prima di tutto si svegliava senza alcuna memoria su di un bus piena di studenti, vicino a due ragazzi che giuravano di essere uno, Peter, il suo migliore amico e l'altra, Wy, addirittura sua sorella, quando lui era certo di non averli mai visti prima in vita sua; poi, una volta arrivati a quell'acquario, ci si mettevano di mezzo quella strana tipa (Kate, Ceto o come diavolo si faceva chiamare) e i suoi spiriti dell'acqua decisamente poco amichevoli; poi arrivavano quei due ragazzi, Ivan e Ekaterina, e lui minacciava di congelarlo se non gli rivelava dove fosse andato un fantomatico ragazzo di nome Alfred Jones; poi arrivavano in quel posto pazzesco e gli rivelavano che erano figli degli dei dell'antica Grecia; e infine adesso di fronte a tutti si scopriva che lui era figlio di Poseidone (notizia che aveva stupito non poco, visto che apparentemente i tre pezzi grossi Poseidone, Ade e Zeus avevano promesso di non fare figli da circa settant'anni, visto che erano, apprentemente, troppo potenti) e che aveva una sorellastra più grande. E ad incasinare ancora di più le cose poi ci si metteva lui che chiamava le divinità col nome romano e quella sua maledettissima sensazione di essere fuori posto.

“Ripetimelo di nuovo, mate - disse il giovane, mentre si passava nervoso la lingua sulle labbra per inumidirle - Perché non ho ancora visto questa mia sorella? E come hai detto che si chiama?”
Francis si voltò leggermente, sempre continuando a camminare: “Perché è andata a perlustrare i mari per vedere se riusciva a trovare tracce di Alfred. Ma non temere, sarà qui tra poco e avrai modo di conoscerla. In quanto al nome si chiama Alice”

Kyle aggrottò per un attimo la fronte. Quel nome gli diceva qualcosa, gli faceva suonare una sorta di campanello d'allarme, ma non riusciva proprio a capire perché. Inoltre ogni volta che lo sentiva il tatuaggio col tridente gli pizzicava sull'avambraccio.

“Eccoci arrivati!” esclamò allegro Francis, distogliendolo dai suoi pensieri.

La capanna non era per niente male, tanto che Kyle si esibì in un fischio di ammirazione nel vederla.

“Però, mate, che figata” esclamò prima di entrare, leggermente titubante.

La cabina era spaziosa, e rifletteva la luce dell'esterno dandogli quasi la sensazione di essere immerso in una vasca piena d'acqua. In un angolo una fontana riempiva l'intera stanza con un gorgoglio di sottofondo.

Kyle si perse ad ammirare l'arredamento, prima di notare l'unico letto con degli effetti personali. Si avvicinò nervoso, per poi mettersi ad osservare ciò che c'era sopra: il pigiama, una maglietta del campo, un paio di jeans, una custodia degli occhiali (quindi la sua nuova sorella era miope, o presbite), e, stranamente, il corno di un toro.

“Ah, oui, la nostra cara Alice non è una a cui piace portarsi dietro molta roba” esclamò in quel momento Francis al suo fianco, facendolo sobbalzare.

“Ti ho spaventato? Scusami, cher, non era certo mia intenzione”

Il castano stava per rispondere che non c'era problema, quando i suoi occhi videro che da sotto il cuscino spuntava una fotografia. Deglutendo la tirò fuori. Ritraeva Francis assieme ad una ragazza della sua età, con dei lunghi capelli biondi ed un'espressione leggermente seccata, come se stesse sgridando il francese per qualcosa che aveva appena fatto, anche se si vedeva l'ombra di un sorriso. Indossava degli occhialetti squadrati, e gli occhi erano color verde smeraldo.

Kyle iniziò a tremare, mentre un ricordo, che forse la regina degli dei si era dimenticata di toglierli o che era stato lasciato lì di proposito, riaffiorava nella sua mente.

“Ehi, tutto bene?” domandò preoccupato il figlio di Afrodite, vedendo che l'altro era sbiancato.

“Quale... qual'è il cognome di questa ragazza?” domandò alla fine con la gola secca.

Francis agrottò le sopraccigilia confuso: “Kirkland”

Il castano si dovette aggrappare al letto per non cadere, mentre alcune informazioni risalivano chiare nella sua testa.

“Ehi, cher, tutto bene, cosa sta...?”

“Francis, che diavolo ci fai nella mia cabina, frog?” domandò in quel momento una voce femminile all'ingresso.

Il francese si voltò: “Oh, Alice, sei tornata. C'è una sorpresa per te”
“Che intendi dire, idiot, e chi è quello?”

Kyle si voltò e si trovò di fronte la ragazza della foto.

Aveva forse tre o quattro anni più di lui, indossava la maglietta del Campo e dei semplici jeans, i capelli biondi erano legati in una coda di cavallo, l'espressione era severa, come quella di una maestrina che aveva colto i suoi studenti con le mani nel sacco e stesse per punirli, e leggermente confusa. Portava degli occhiali squadrati da vista, e gli occhi erano di un verde intenso. Verdi come smeraldi. Verdi come il mare.

Verdi come i suoi.

“Alice - mormorò solo facendosi avanti, con un groppo alla gola - Sono Kyle. Kyle Kirkland. Sono tuo fratello”

La giovane sgranò gli occhi, mentre anche Francis assumeva un'aria scioccata.

Mon Dieu, ma che cosa stai...?”
Prima che il francese avesse modo di terminare la frase l'inglese era saltata al collo dell'altro.

“Non ci credo, Kyle sei davvero tu? Per il divino Poseidone, sei vivo! Sia lode agli dei, sei proprio tu. La cicatrice sul naso. È quella che ti sei procurato quando sei andato a sbattere contro la sedia in terrazza mentre insegguivi quella lucertola! Pensavo fossi morto!” singhiozzò la giovane, mentre lo osservava da tutte le angolature possibili.

Poi accadde l'impensabile... lo colpì con una spada in pieno petto, facendolo accasciare. Il silenzio calò sul piccolo gruppo che si era radunato per assistere alla scena e Francis fu l'unico ad avere il coraggio di chiedere: "Cosa ti è saltato in mente Angleterre?"

La ragazza scrollò le spalle e disse: "Dopo l'arpia che è entrata al campo fingendosi Silena grazie alla Foschia non mi fido più di niente. Almeno Vortice è la prova definitiva. Non sei un mostro, anche se hai la stessa puzza"

Il ragazzo scoppiò in una leggera risata guturale, prima di mettersi a tossire violentemente.

"Proprio un bel ritorno casa, non c'è che dire. Come se l'amnesia non fosse sufficiente..."

Alice aggrottò la fronte: "Che amnesia?"

"Ehm, apparentemente il tuo fratellino non ha nessuna memoria di ciò che è successo negli ultimi... quanti anni hai? 14?"

"15, credo..."

"Ecco, negli ultimi 15 anni. Apparentemente Era gli ha rubato la memoria"

"Era? Ancora lei? Ma cosa Ade vuole ancora quella lì?!"

''Mi aspettavo degli insulti più coloriti, ma belle''

''Ci sono dei minori di dodici anni qui, mi devo auto censurare. Altrimenti Chirone mi rispedirà a pulire le stalle''

''Pensavo che ti piacesse, coi tuoi simili...''

''A te piacerebbe passare la giornata con Barbie e Ken?''

''Orrore!''

''Ecco!''

Kyle inclinò appena la testa e chiese: ''Ho solo una domanda... da quanto tempo state insieme voi due?''

Alice arrossì di botto, prima di sbottare in un: "Fatti gli affari tuoi!"

"Ci siamo messi insieme l'Agosto di due anni fa" rispose invece tranquillamente Francis, beccandosi un pugno in testa dalla giovane.

"Ahia, perché?"

"Non mi contraddire, frog face"

Il figlio di Afrodite si limitò a spostare lo sguardo e a borbottare qualcosa su quanto fosse suscettibile la giovane.

"Ad ogni modo - riprese la ragazza riportando la sua attenzione sul fratello, aprendosi in un leggero sorriso - Sono davvero contenta di rivederti Kyle, sono 12 anni che sei scomparso, pensavo fossi morto o chissà che cosa"

''A quanto pare sono come uno dei personaggi principali dei film Marvel. Non muoio, semplicemente mi defilo''

''Hai l'amnesia ma ti ricordi i film Marvel?''

''A quanto pare sono il mio vero amore, è impossibile cancellarli''

''Sei proprio come Alfred...''

''Chi? ''

L'inglese si rabbuiò: ''Figlio di Zeus, scomparso nel Labirinto cinque anni fa. E' una storia complicata. Abbiamo avuto una sorta di... dritta, per la quale pensavamo di riuscire a ritrovarlo, ma...''

Il fratello agrottò la fronte. Alfred, ancora lui...

"Ad ogni modo, vuoi spiegarmi cos'è successo? Perché pensavi che fossi morto?"

"Beh, è... complicato. Penso che ti abbiano riferito tutta la faccenda per la quale i Tre Pezzi Grossi non possono avere figli coi mortali, giusto?"

"Mi è stato accennato qualcosa, sì"

''Ebbene, già la mia nascita aveva fatto imbestialire l'Olimpo, ma quando sei nato tu... beh, per poco non è scoppiata una guerra. Poseidone, il dio del mare, non aveva infranto la promessa una, ma ben due volte. E con la stessa mortale poi! Le cose che ti sto per dire mi sono state dette solo qualche anno fa da nostra madre, io prima non ne sapevo niente. Sapevo solo che la tua vita era in pericolo, e mamma me lo confermava dicendomi che c'era qualcuno che ti voleva portare via da noi, e che non glielo avrebbe mai permesso. Ed è stato allora che ho preso la decisione di non lasciare il tuo fianco e di proteggerti: chiunque voleva fare male al mio fratellino sarebbe dovuto prima passare sul mio corpo! Poi, l'anno dopo la tua nascita, mamma si è risposata con un uomo orribile, che ci odiava, anche se ho scoperto che l'ha fatto per tenerci al sicuro nascondendo il nostro odore. Poi un giorno, quando avevi tre anni, andammo a fare una gita in barca. Eravamo appena arrivati sulla spiaggia e io e mamma ci eravamo allontanate per andare a prendere il gelato, pensando che nulla di male ti sarebbe potuto accadere. In fondo ci avremmo messo solo a pochi minuti. Quando tornammo però eri scomparso. Eravamo disperate, ti cercammo per tutto il giorno, ma non riuscimmo a trovarti. A quel punto mi arrabbiai col nostro patrigno, ero certo che ti avesse fatto qualcosa, che ti avesse... affogato, anche se lui sosteneva che era venuta questa donna e che gli aveva detto che ti doveva portare via, in quanto la tua vita era stata affidata a lei. Solo ora capisco che si trattava di Era. Comunque, chiamai la polizia, ma non scoprirono niente, e quando lui tornò in libertà... beh, già prima non avevamo un buon rapporto, dopo quell'episodio prese ad odiarmi ancora di più. Ero convinta che fossi morto..."
''Ma, a parte la puzza, come hai giustamente fatto notare, sono vivo''

''Per quello non mi preoccuperei - intervenne Francis - Neppure tua sorella quando arrivò qui era in condizioni migliori''

''Francis, dì un'altra parola e giuro che ti faccio salire su Blackjack''

Il biondo impallidì di colpo.

''Mon Dieu no...''

''Bene, cosa stavo dicendo...''

''Un momento - l'interruppe Kyle - Chi è Blackjack?''

''Il mio pegaso. Lui odia Francis''

''La cosa è reciproca'' sbottò il francese, che ricordava certi scherzetti che il pegaso gli aveva fatto in quegli anni.

"Aspetta, hai anche un pegaso?"

"Beh, certo. Poseidone ha creato i cavalli dalla schiuma del mare, no? Pertanto noi, i suoi discendenti, ne siamo legati, al punto che possiamo anche parlare con loro"

"Davvero? Che figata! Me lo fai guidare, vero?"

"Cos... certo che no! Trovati il tuo di pegaso"

"Eddai, sis, come regalo per il nostro ricongiungimento felice!"

"Scordatelo, non voglio che me lo rovini. Scommetto che non sei cambiato in tutti questi anni e continui a fare lo scavezzacollo che si mette sempre nei guai"

I due continuarono a discutere animatamente, mentre Francis li fissava in silenzio.

"Incredibile - pensò il francese - Sembra la classica scena del fratello minore neopatentato che chiede alla sorella maggiore di poter usare la sua macchina. Solo che in questo caso si tratta di un pegaso. Direi che certe cose non cambiano mai"

In quel momento Alice notò il tatuaggio sul braccio del fratello, e glielo prese.

"E questo cos'è?" domandò confusa, mentre si metteva a contare le linee.

"Ehm, mi dispiace ripetermi, ma non lo so. Non me lo ricordo"

''A meno che Era non ti abbia consegnato ad un professore di latino psicopatico...''

''Francis...''

''Ho capito, me ne sto zitto''

Alice analizzò il tatuaggio sul braccio del fratello, poi decise: ''Forse è meglio farlo vedere a Chirone. Non sono sicura che mi dirà la verità, ma è meglio provare''

''Chirone?''

''Sa tutto, è il centauro migliore che ci sia. Lui ed i suoi cugini. Non ti consiglio la parte nordica della famiglia, sono delle bestie''

"Ehm, va bene..." effettivamente il ragazzo aveva sentito parlare più volte del centauro, che era anche il direttore delle attività al Campo, ma non aveva ancora avuto modo di conoscerlo, in quanto quando era arrivato era occupato con una faccenda di un qualche consiglio dei satiri, o cose del genere.

Alice lo prese per un braccio e lo trascinò fuori dalla capanna, seguiti passo passo da Francis.

In quel momento passarono di fronte a dei ragazzi che si allenavano nell'arena.

"Quelli sono i figli di Marte vero?" domandò il castano alla sorella.

Questa agrottò la fronte: "É Ares, a dire il vero, Marte è la sua forma romana"

''In entrambi i casi, romano o greco, con Ares è meglio non avere a che fare''

''Non lo dire a noi - commentò Francis - Tua sorella a dodici anni gli ha dato una bella batosta''

''Ed è ancora viva? Sis sei forte!''

''Non per vantarmi ma metà Olimpo mi odia''

''Mia madre ti adora''

''Francis, tua madre è la dea dell'amore. Ama tutti''

''E' vero... però dai, Atena non ti disprezza''

''Disapprova solo la mia amicizia con la figlia. Poi per il resto ha solo votato per la mia eliminazione''

''HA FATTO COSA?''

''Calma Kyle - lo tranquillizzò la bionda - E' una storia vecchia''

''Però tu ne hai di cose di cui parlare. Io invece...''

Alice si fermò a guardarlo, e per la prima volta vide quanto si sentisse a disagio per la perdita di memoria.

Sembrava smarrito, perso, come un animale abituato ai grandi spazi aperti e che si ritrova poi sbattuto in un minuscolo habitat artificiale di qualche zoo di bassa lega.

A vederlo così Alice sentì la rabbia montargli dentro: l'avrebbe fatta pagare cara ad Era, non solo per avergli portato via il suo fratellino, ma anche per tutto il dolore che stava provando in quel momento.

La bionda gli si avvicinò e lo strinse in un abbraccio, per poi prendrgli il viso e fissarlo diritto negli occhi: "Ehi, guardami. Recupereremo la tua memoria, mi hai sentito? Lo giuro sullo Stige, farò qualunque cosa pur di farti tornare quello che eri e chiarire questo mistero, sono stata chiara?"

Kyle rimase sorpreso di fronte a quelle parole. Sorrise: "Chiarissima, capitano"

"Bene, ora andiamo da Chirone"

   
 
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