Solo te.

Personaggi principali: Derek Hale, Stiles Stilinski, Sceriffo Stilinksi, Melissa McCall, Scott McCall, Peter Stilinksi

Raiting: Arancione

Coppie: Sterek, Christer (Chris x Peter), Melissa x Sceriffo Stilinski

Avvertimenti: TUTTI UMANI!!!

I personaggi non sono di mia proprietà, sono dei rispettivi autori, tranne quelli di Caleb White, Jordan Reed e Fernandez Romero che sono di mia proprietà.

Trama:

Stiles è sposato con Derek da quattro, Derek è il direttore di un hotel che prima era un ricovero per psicopatici, Stiles è un architetto, assieme a dei suoi amici una sera uccide involontariamente una persona, dopo averlo nascosto spera che nessuno riesca a trovare il corpo, però i poliziotti arrivano a lui ed ai suoi amici… che cosa succederà a Stiles? Nel frattempo Melissa e John Stilinski si sono sposati e sono andati a vivere insieme, Scott invece è rimasto solo dopo aver rotto con Kira, frequenta l’università di Los Angeles. Stiles durante la sera dell’omicidio fa la conoscenza di un ragazzo di cui non conosce niente… che cosa succederà?!

Che cosa abbiamo fatto?

Non ci posso credere… che cosa ho fatto?!

Mi ammazzano appena lo sapranno… appena lo scoprono, mi fanno fuori nel vero senso della parola.

In questo momento mi trovo al hotel Isla House, prima era un ricovero per psicopatici, mentre ora mio marito lo ha rimesso come nuovo e quindi costruito un hotel.

Chi sono io? E che cosa ho fatto questa sera?

Mi chiamo Gemin Miecyslaw Stilinski, beh… potete chiamarmi semplicemente Stiles Stilinksi, ho 25 anni e da quando ne ho 21 sono sposato con Derek Hale, si quello scorbuto licantropo, lupo mannaro, alla fine è diventato mio marito ed è il direttore di questo lussuoso hotel che si trova a Beacon Hills.

La mia famiglia? La mia famiglia è composta da mio padre, John Stilinski, che è lo sceriffo della città e quindi mi ammazza appena saprò quello che ho fatto assieme ad alcuni miei amici, da mio marito Derek Hale, che è il direttore di questo hotel, l’ho detto almeno una ventina di volte vero? Dalla mia matrigna Melissa McCall, infermiera, con suo figlio Scott McCall, mio migliore amico e fratello legalmente da quasi almeno sei anni.

Mia madre? Mia madre Claudia Stilinksi è morta quando avevo solamente otto anni per una malattia, da allora vivevo sempre con mio padre fino a quando non mi sono sposato con Derek.

Dicevo? Ah, si sono seduto davanti al bancone del hotel, ho finito ora il mio drink è sto aspettando di calmarmi, sono troppo agitato per quello che ho fatto, di fianco a me ho un ragazzo della mia stessa età con indosso giacca e cravatta e dei jeans scuri.

“giornata storta?” domanda lui vedendo la mia faccia

“serata storta” risposi io

“cosa hai fatto questa sera?” chiede

Ha capelli biondi e occhi castani.

“ho seppellito un cadavere” dico solamente serissimo

Lui rimane scioccato ma poi dice

“stai scherzando?” chiede lui sorpreso

Sbuffai “si, stavo scherzando” risposi sorridendo

“ah… anche perché saresti nei guai”

Sorrisi

“ci puoi portare un altro di questi?” domanda lui indicando il bicchiere vuoto

“posso sapere con chi sto parlando?”

“Stiles, mi chiamo Stiles, si è un soprannome, il mio nome è impronunciabile”

“buono a sapersi, sono Ryan” dice lui sorridendo

Annui

“sei nuovo Ryan?” chiedo

“si, mi hanno appena trasferito per lavoro”
“tu che cosa fai nella vita?” chiede

“aiuto mio marito a dirigere questo hotel”
“oh… quindi… questo posto…”

“… diciamo che è anche mio…” rispondo solamente

“marito hai detto?”

Annuisco

“sposato?” chiedo

“sto divorziando” risponde lui

“oh… scusami”

“non ti preoccupare”

“ecco a voi” dice il barista portandoci il drink che aveva ordinato prima Ryan

Incominciamo a parlare del più e del meno e quindi poi decidiamo di andare a fare due passi

“ecco tenga” dice lui dando la carta di credito al barista ma lo fermai

“no, pago io è il minimo” rispondo dando la carta di credito di cui non ho controllato a chi fosse intestata e mettendola sul bancone

Firmo e poi usciamo

“quindi sei il vice-direttore di questo posto?” domanda lui

“si, diciamo di si… ho contribuito a costruirlo… sono un architetto”

Restiamo su una panchina a parlare, fino a quando non vedo che sono le undici di sera e quindi decido di tornarmene al loft, dove vivo con Derek.

Parcheggio l’auto, e poi dopo esser uscito, entro dentro l’edificio, e vado davanti all’ascensore schiaccio il pulsante e poi aspetto che arriva e non tarda nemmeno di cinque secondi, poi schiaccio l’ultimo pulsante, le porte si chiudono e nemmeno due minuti arrivo a destinazione, davanti a me apro l’enorme portone pesante facendo fatica e poi lo richiudo.

Mi tolgo il giubbotto e lo butto sul divano che è li di fianco, poi metto le chiavi al solito posto e do uno sguardo all’ampia sala, dove dei divisori dividono i vari ambienti. C’è solo la luce della luna ad illuminare la stanza.

Vado al piano di sopra passando per una scala a chiocciola e quindi entro nella stanza mia e di Derek e lo vedo che sta dormendo beatamente, poi decido di farmi una doccia, voglio togliermi di dosso la terra di stasera.

Controllo prima il messaggio, con me stasera prima di andare all’hotel, c’erano dei miei amici, cosa che Scott e Derek di loro odiano. Si chiamano Caleb White, Jordan Reed e Fernandez Romero.

Li conosco da quando avevo sedici anni, Caleb White, ha vissuto in varie case famiglie e riformatori, mentre solo ultimamente ha ritrovato il padre, Jordan Reed, è una delle persone più ricche di BH, oltre agli Hale, e frequenta Fernandez, stanno insieme da dieci anni, Fernandez invece vive con la madre e il fratello gemello, non sa chi sia il padre.

Mentre penso a tutto questo, ho già finito di fare la doccia. Mi guardo allo specchio e vedo che sono sconvolto, credo che non riuscirò a dormire stanotte. Controllo se ci sono messaggi sul cellulare.

(11:08) Non dite niente a nessuno, nessuno deve sapere JR

(11:10) Dobbiamo fare qualcosa, la polizia lo scoprirà FR

(11:20) Domani andiamo a togliere le prove, vediamoci tutti davanti al Drew CW

(11:21) … SS

(11:23) Alle 11:00 siate puntuali!!! CW

Chiudo il gruppo, abbiamo un gruppo dove possiamo parlare tutti assieme.

Mi metto i pantaloni della tuta e mi corico sul letto, cercando di non svegliare Derek, ma è inutile

“Dove sei stato?” domanda lui con voce assonnata

“Al hotel, scusa di averti svegliato” bisbiglio

Continua…