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Autore: EyreRo    19/07/2017    0 recensioni
Cosa è successo ai nostri personaggi preferiti dopo la seconda guerra magica e prima del " 19 anni dopo?".
Che scelte hanno fatto?
Cosa hanno provato?
Chi sono davvero?
Ho inviato anche una lettera a Draco Malfoy, Albus.
Lui è innocente, Minerva.
Vorrei riuscire a pensare questa cosa anche io .
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Astoria, Draco/Hermione, Draco/Luna, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Immobile il tempo
<< Weasley, l’hai trovato? >>
<< No..aspetta credo di aver appena visto qualcuno nella foresta >>
<< Presto, corriamo >>
<< Forse sarebbe meglio avvertire Harry >>
<< Weasley, prima che Potter arrivi sarà troppo tardi. Andiamo o no? >>
<< Ok, Cooper, ma la responsabilità la do a te se succede qualcosa>>
Fu quella notte a dare inizio a tutto, nel mondo magico, di nuovo, qualcuno avrebbe dovuto avere paura. Quella notte, Lucius Malfoy insieme ad altri mangiamorte, scappò da Azkaban.

 
******************
 
<< Professoressa McGranit, cioè Preside McGranitt, scusi…l’abitudine sa?! Comunque, professore, cioè Preside.. >>
<< Signor Weasley la sua dialettica è sempre disarmante. Andiamo al punto, perché si trova nel mio ufficio, in piena notte e sporco dalla testa ai piedi >>
<< Ah, si..Prof..Preside… Insomma, Lucius Malfoy è scappato questa notte. Probabilmente con l’aiuto di qualcuno. Crediamo si sia rifugiato nel mondo babbano, ma potrebbe venire qui. Probabilmente uno dei suoi complici potrebbe essere anche il figlio, Draco >>.
<< Una notizia spaventosa. Ci risiamo, altre nefaste battaglie dovremmo vivere? Grazie per l’informazione Weasley, solleciterò la massima sicurezza nel castello >>.
La McGranitt si girò e iniziò a disquisire con i ritratti di Albus e Severus.
Ron, era stato congedato, ma aveva altro da dire.
<< Ehm..Professoressa? >>
<< Oh, Weasley…c’è altro? Pensavo avessi terminato >>
<< No…cioè si. Non ho terminato, c’è altro >>
<< Bene, ti ascolto. Su avanti >>
<< Vorremmo interrogare Narcissa Malfoy. Potrebbe essere coinvolta anche lei. Per questo sono qui >>
<< Lo escludo Weasley, lo escludo. La Professoressa Black ha testimoniato contro il marito, per tutelare se stessa ed il figlio. Dubito fortemente che quest’ultimo possa essere in combutta con il padre >>
<< Ho degli ordine da eseguire. La devo condurre al Ministero >>
<< Una situazione incresciosa Weasley, ma dovrò negarti questo piacere. La professoressa Black è sotto la mia autorità e protezione. Se qualcuno vuole porle delle domande, può farlo qui, ad Hogwarts. In mia presenza >>
<< Ma Professoressa, non è possibile… >>
<< Preside. E si, è possibile. Io decido qui. E adesso puoi andare >>.
Fortemente risentito e con la coda tra le gambe Ron uscì dalla stanza della Preside.

 
********
 
<< Harry Potter.  Trio Magico.  Grifondoro è la miglior casa.  Colibrì. Grugno di porco. Caput Dragonis.
Alicrespe.  Vile canaglia. Guazzabuglio >>
La signora Grassa non era mai stata rinomata per la sua pazienza e dopo l’ennesimo tentativo fallito di Ron di scoprire la parola magica, sbottò: << O ragazzo, la sai o no questa parola d’ordine? Ne hai dette alcune vecchissime, ma cambiano sai? Non avrai mica intenzione di continuare in eterno, vero? >>
<< Voglio solo entrare >>
<< Be, se la parola d’ordine non sai, fuori resterai >>.
Ginevra Weasley che aveva visto da lontano arrivare il fratello si nascose appena in tempo per godersi lo spettacolo.
<< Sei il solito cretino. Harry Potter? Trio Magico? Già che c’eri potevi provare con “sono Ron Weasley e mi credo il migliore” >>
<< Ho una sorella che con l’età sta diventando simpaticissima, davvero >> risposte stizzito Ron.
<< Bè, abbiamo sconfitto Voldermort. Almeno dalla mia casa mi aspettavo un po’ di gratitudine >>
<< Sei borioso >> risposte disgustata Ginny.
Purtroppo, i rapporti tra lei e Ron non erano più li stessi.
Amava suo fratello, era un testone dolce e ingenuo, ma la guerra l’aveva resa dura ed acida. Le aveva lasciato un pezzo di qualcosa mancante. Era rotta.
<< Tiri Vispi >>
La signora grassa sorrise a Ginny Weasley. Grata che lei sapesse la parola d’ordine e aprì la porta.
<< E’ più giusto così >>
<< Si, lo è >> risposte Ginevra. Prese il fratello per mano ed entrarono nel dormitorio.
Non era cambiato nulla. C’erano ancora le care vecchie poltrone davanti il camino di marmo e tutte le pareti tappezzate dai drappi e dagli arazzi con i colori della casa: rosso e oro, ovunque.
Che bello essere a casa, pensò Ron.
*****************
 
<< Eccola che ad ora di cena si fa viva. Eri sparita >>
<< Ginevra Weasley conosci a memoria il mio orario delle lezioni. Hai per caso pensato di venirmi a cercare all’uscita tra una lezione e l’altra? >>
<< La migliore del suo corso, come sempre >> disse Ginny con un occhiolino ad Hermione.
<< Oggi è venuto Ron >>
<< Ron era qui? >>
<< Si, ti ha aspettato per un po’ in dormitorio, ma eri s-p-a-r- >>
Non fece in tempo a finire la frase che in un momento Hermione le lanciò un  pezzo di cibo dritto in faccia.
<< Ehi..come sei diventata incivile…ahahahahhaahah >>
<< Seriamente. Ci sono novità >>
Hermione si fece subito attenta.
<< Lucius Malfoy è scappato >>
Oh,no. Pensò Hermione. Di nuovo No.
Ovviamente non fece terminare a Ginevra il suo discorso che subito si alzò dalla sedia per correre a perdifiato dritta nella stanza della preside.
Mentre percorreva i lunghi corridoi si scontrò con Luna Lovegood che, invece, si dirigeva verso la sala comune per la cena.
<< Hermione, è successo qualcosa? >>
<< Corri, Luna. Svelta. Vieni anche tu >>
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<< Allora, è vero! >>
<< Si, signorina Granger. Così pare >>
<< Chi? >>
<< Chi l’ha aiutato? E’ questo che vuole dire Signorina Granger oppure vuole più direttamente chiedere a me, come i suoi amici? >>
Hermione confusa guardò la McGranitt per avere spiegazioni.
<< Il signor Weasley pensa che ci sia l’aiuto di Narcissa  e Draco dietro tutto questo >>
Draco.
Luna alzò gli occhi che fino ad allora erano rivolti a terra << Draco? >> chiese con la sua solita voce stralunata, cercando di dissimulare, inutilmente, la sua paura.
<< Non c’è nulla da temere signorina Lovegood. Hogwarts è sicura. Non rivivremo nulla >>
Per fortuna, pensavano ancora che lei fosse una sprovveduta ingenua senza molto carattere. Alcune cose sembravano non cambiare, ma in questo caso era meglio così.
Narcissa Malfoy ebbe un sussulto al sentir pronunciare in tal modo il nome del figlio.
 Istintivamente ebbe il dubbio che quella voce tremolante non fosse per la paura nei confronti di Draco, ma per Draco. Ovviamente ciò era impossibile. Luna Lovegood non era tra le amicizie del figlio. In serata, però, per stare più tranquilla, avrebbe interrogato Zabini.
<< Adesso, cosa faremo? >>
<< Niente, signorina Granger. Oppure vuole scatenare altri tumulti? La vita tranquilla non le piace? >>
<< No, Professoressa McGranitt. Non voglio assolutamente rivivere nulla >>
<< Bene. Narcissa, pretendo che tu e Teddy Lupin vi trasferiate qui fino a nuovo ordine. Tuo marito potrebbe venire proprio da te, a Malfoy Manor >>
<< Si, credo sia la decisione migliore. E… >>
<< Non preoccuparti Cissy. Io e Albus proveremo a cercarlo ovunque nel mondo magico. Tu sarai anche il bersaglio numero uno di Lucius, ma Draco non è protetto come te >>
<< Grazie, Severus. Vado a prendere Teddy >>
Mossa da un istinto inspiegabile Hermione si offrì volontaria per scortarla. Tutti sapevano che Narcissa Black era abilissima, ma un aiuto in più non avrebbe fatto sicuramente male e poi, era da tempo che Hermione voleva tornare a Malfoy Manor. Voleva sconfiggere i propri demoni.
*******************
 
<< Draco? Draco? Draco, ci sei? Sai come rispondere al telefono. Sono Luna. Ti prego rispondi, è urgente >>.
*****************

Draco adorava passeggiare per il parco. Lo faceva sentire libero.
Quando era bel tempo, da bambino, i suoi genitori gli permettevano di prendere la scopa e volare in alto, fino quasi a toccare il cielo e le nuvole. Era la sensazione più bella che ricordasse. Allora era talmente felice che credeva che nulla sarebbe mai cambiato. Poi all’improvviso aveva smesso. La scopa era diventata una competizione perenne e suo padre lo obbligava a spingersi sempre oltre i propri limiti in maniere eccessiva, ma questa parte la ignorava volutamente. Luna gli aveva insegnato a custodire solo i ricordi felici.  Cominciò a pensare che effetto avrebbe fatto a lei e a sua madre se fosse morto. Erano idee infantili, ma non riusciva a smetterla. Voleva rivederle. Voleva vederle entrambe.
E fu in quel momento che si rese conto che stava vivendo una vita morta. Che stava già cedendo il passo. Che si era arreso. Voleva vedere la sua amica, Luna. Voleva vedere sua madre. Voleva raggiungerle.
Si mise le mani in tasca. Accelerò il passo e uscii dal parco, dritto verso il suo appartamento per prendere le sue cose e tornare a casa: dalla sua famiglia, dalla sua amica, da se stesso. 
 
Era mattino sul treno diretto verso casa, fuori la neve continuava a cadere. Fermi nel mezzo della pianura per un controllo tecnico Un signore aveva appena individuato nella distesa bianca un piccolo puntino nero, indicandolo al bimbo sedutogli vicino << Guarda un animale…forse una lepre >>.
Ne venne l’entusiasmo del bambino e dei presenti, quella sensazione di leggerezza che i bambini con la loro semplice presenza fanno sorgere spontaneamente in un gruppo di adulti.
Se ci fosse stata Luna anche Draco avrebbe riso di gusto. Lei era il suo buonumore, la sua allegria e spontaneità. Quante cose le aveva insegnato quella ragazza stramba. Non vedeva l’ora di incontrarla.
Si alzò dal suo posto e aprì il cellulare. Mesi prima Luba l’aveva obbligato ad averne uno, era il loro modo segreto di comunicare.
Sicuramente era a lezione, quindi, non poteva chiamarla, così le scrisse “sono diretto a Malfoy Manor o ad Hogwarts, non so ancora di preciso. Ti aggiorno”. Avrebbe voluto scriverle “non lasciarmi solo. Ho paura, ma voglio ricominciare”, ma non lo fece. Si limitò ad informarla.
Tornò al suo posto, agitato, scosso, pensieroso. Rivolse il suo sguardo nel punto in cui il bimbo aveva visto la lepre e sorrise.
Coraggio, Draco. Va tutto bene.

 
************
 
Nel frattempo, in un angusto bagno del primo piano del Castello di Hogwarts una chioma bionda camminava su e giù con fare frenetico e guardando il piccolo aggeggio nelle sue mani.
Luna, non era stata mai così agitata come in quel momento.
Era convinta che fosse successo qualcosa a Draco. Probabilmente il suo avvertimento non era arrivato in tempo.
Probabilmente Draco era stato catturato ed, ora, sicuramente lo stavano torturando o chissà cos’altro.
Probabilmente, si ripeteva, non avrebbe mai dovuto lasciarlo da solo. Lui era troppo fragile, troppo triste, troppo solo.
Era stata una pessima amica.
Come le era venuto in mente di chiedergli di tornare ad Hogwarts. Lui non avrebbe mai potuto. L’avrebbero odiato tutti. Sarebbe stato ancora più solo. Nella sua casata lo avrebbero tutti emarginato. Non sarebbe più stato il Principe di Serpeverde, ma il figlio della traditrice. Traditore anch’esso del suo sangue, del suo nome.
Che sciocca era stata a non pensare tutto questo. Eppure Draco glielo aveva fatto capire, in tutti i modi.
E adesso, per colpa sua , chissà cosa gli era successo.
Cosa poteva fare? Avrebbe potuto parlare con Hermione, magari. Forse sarebbe stata comprensiva. Avrebbe messo da parte tutto il suo odio.
No, Hermione, non era un’opzione. La guerra aveva ucciso qualcosa in lei. Non sembrava più un Grifone.
Luna continuava a camminare in modo frenetico ed agitato sotto lo sguardo vigile di Mirtilla Malcontenta che sembrava anch’essa fortemente preoccupata.
Entrambe riflettevano e parlottavano soluzioni senza senso.
<< Dovresti andare dalla Preside >>.
<< Forse hai ragione, ma se ci andassi, poi, dovrei spiegare molte cose… >>
<< Oh, oh, oh…allora è questo il problema. Lunatica Lovegood, rischio o verità? >>
Mirtilla aveva sentito di quel gioco da alcuni studenti mezzosangue che vivevano nel mondo babbano e le era sembrato particolarmente appropriato per la situazione di Luna.
Con sua sorpresa, ovviamente, la bionda corvonero conosceva il gioco e sembrò non gradire particolarmente la frecciatina.
Tuttavia, l’unica soluzione prospettabile, per salvare Draco era quella. Dopo un profondo respiro si fece forza e coraggio  e uscì dal bagno diretta verso lo studio della preside McGranitt.
Bip Bip Bip
“sono diretto a Malfoy Manor o ad Hogwarts, non so ancora di preciso. Ti aggiorno”.
E’ vivo. E’ vivo. E’ vivo.
E’ così che ti fregano i sentimenti. Loro ti catturano la vita quando ancora non sei cosciente e ti nutre di un suono, di un ricordo, di un attimo che poi non togli più. E quella lì era la felicità che esplodeva sulle labbra di un uccellino biondo e coraggioso di nome Luna.
  
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