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Autore: Orihimechan    20/07/2017    8 recensioni
Magnus aveva la terribile abitudine di non memorizzare i numeri in rubrica.
Non se ne era mai preoccupato più di tanto, liquidando sempre la faccenda con una scrollata di spalle fin troppo teatrale.
Un giorno però sbaglia numero di telefono e si imbatte in uno sconosciuto dall'aria interessante.
Cosa succede quando una telefonata – apparentemente – sbagliata si rivela essere quella che state aspettando da tutta la vita?
Magnus sta per scoprirlo.
ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO:
Magnus rimase di nuovo in silenzio "allora chi sei?" indagò
"Alec" gli rispose genuinamente
L'uomo - non tanto più - sconosciuto trattenne il respiro "quello era davvero il tuo nome?"
"Così dice il mio certificato di nascita"
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Do we know each other?



 


New York, luglio 2012.
Due settimane dopo.




Alec stava per finire la sua solita corsa mattutina quando il telefono - che giaceva dimenticato nella tasca dei suoi pantaloncini - prese a squillare.
Il ragazzo pigiò il tasto laterale delle cuffiette auricolari << pronto? >> ripose trafelato.
<< Non puoi minimamente immaginare chi ho incontrato dieci minuti fa in centro! >> tuonò una voce maschile lievemente familiare.
Alec non la sentiva da circa due settimane. 
Nonostante questo, aveva impiegato non più di qualche secondo a riconoscerla. 
Ci aveva fantasticato sopra più volte di quanto volesse ammettere, senza mai trovare il coraggio necessario per telefonargli. 
Non contava neanche più tutte le volte che aveva lasciato il pollice in sospeso sullo schermo del cellulare prima di sospirare rassegnato - succedeva ogni dannatissima volta -  ed abbandonare tutti i buoni propositi con una scrollata di spalle.
Alla fine, stanco della sua eterna indecisione e sopraffatto da una quantità indefinita di dubbi aveva cancellato il numero.
Perciò, quando sentì di nuovo quella voce esuberante ed allo stesso tempo impertinente, le gambe gli si immobilizzarono. Fu costretto ad arrestare la sua corsa per non cadere rovinosamente a terra e fare la figura dell'imbecille davanti a centinaia di persone. 
<< Quella grandissima zoccola di Camille >> stava dicendo Magnus quando Alec riportò l'attenzione di nuovo sulla conversazione << ma non si era trasferita a Parigi? I francesi si sono finalmente accorti di quanto possa essere tossico ed deleterio un essere immondo come lei? E non sai cosa ha avuto il coraggio di dirmi, la zoccola. Mi ha invitato a cena. Questa sera. All'Elitè >> sospirò seccato << il nome dovrebbe già dirti tutto. Sono tremendamente combattuto se devo essere sincero. Non so se presentarmi lì, ordinare ogni tipo di pietanza esistente in questo pianeta e prosciugarle la carta di credito oppure ingaggiare un vecchio ciccione calvo e bavoso, farlo andare al posto mio e prosciugarle comunque la carta di credito >>
Alec nel frattempo aveva poggiato le mani sulle ginocchia, abbassando e rialzando il petto freneticamente << direi di fare un tentativo con il vecchio ciccione >> disse rantolando
<< Si, sembrava anche a me l'idea migliore. Il problema è uno solo. Dove lo trovo un vecchio ciccione a quest'ora? Sono un uomo tremendamente selettivo, lo sai, non conosco questo tipo di gente. Si comprano? >> domandò fingendo un’ingenuità che non gli apparteneva.
Alec, nonostante la situazione assurda, il vergognoso tremore alle gambe ed il rossore che era tornato a colorargli il volto si lasciò sfuggire un sorriso << prova nell'elenco telefonico >> lo canzonò continuando a respirare affannosamente.
<< Sei peggio delle piaghe d'Egitto, Raphael >> lo accusò dando prova di non averlo ancora riconosciuto << e poi si può sapere perché cavolo stai ansimando? Non ho mi.. >> si bloccò << brutto clandestino infame! >> urlò subito dopo << non dirmi che stai di nuovo rispolverando tutto il kamasutra con il cubano del Pandemonium perché ti giuro che potrei ucciderti e questa volta nessuno verrà a salvarti >> 
Alec divenne rosso come un pomodoro e provò a regolarizzare il respiro, ma quel giorno aveva corso più del previsto quindi impiegò più tempo del necessario ad incanalare la giusta quantità di ossigeno nei polmoni. 
<< L'omicidio è illegale >> si affannò a rispondere
<< Non quanto la tua mancanza di rispetto. Potrei quasi offendermi sai? >> riprese Magnus subito dopo << spiattellarmi la tua vita sessuale in questo modo orribile. Non è corretto. Soprattutto dopo il fiasco colossale dell'altra sera >>
Alec non riuscì a controllare la smorfia di disappunto che si dipinse sul suo volto << non può essere andata così male >>
<< Stai scherzando? >> ritorse l'altro infastidito << pensavo che nessuno potesse battere Rajhi ma sono stato costretto a ricredermi! Aveva l'alitosi >> specificò scandalizzato << insomma, avrei anche potuto perdonarglielo visto il bel faccino ma poi ho notato l'elastico dei suoi boxer giallo canarino spuntare da sotto un paio di jeans scoloriti che neanche mia nonna porta più! >> sospirò << ho davvero rischiato una crisi epilettica >>
Alec alzò gli occhi al cielo e si accomodò su una piccola panchina in legno di fronte il lago del parco << peggio delle infradito con i calzini? >>
Magnus inspirò bruscamente, poi rimase in silenzio una manciata di secondi.
<< Non sei Raphael vero? >> chiese poi
Il moro sollevò un ginocchio sulla panchina e ci poggiò sopra il gomito della mano destra, poi inclinò la testa ed incastrò il cellulare tra il suo orecchio e la spalla << no >>
<< Merda! >>
Alec rise << preferisco Alec. È socialmente meno imbarazzante >>
<< Cazzo! >>
Il ragazzo si morse il labbro inferiore e chiuse gli occhi provando a controllare il rossore che era tornato ad abbellirgli il volto << uhm.. neanche. Continuo a prediligere Alec >>
Magnus sospirò << che ci vuoi fare, sono un tipo dalla fervida immaginazione. Il fatto è che mi ostino a non voler memorizzare i numeri sul cellulare. Raphael insiste nel dirmi che dovrei centrifugarmi il cervello. Ma lui non capisce, la mia folta chioma glitterata ne risentirebbe troppo. Non posso fare questo all'umanità e privarla di cotanta bellezza, sono una persona generosa io. Inoltre, faccio figure di merda da quando ero un piccolo ed innocente bambino in fasce. Anche qui, Raphael sostiene che nemmeno allora mostravo alcun segno di decenza. Ad ogni modo, potrei vincere una medaglia al valore per tutte le figuracce che ho collezionato fino ad ora >>
<< Potresti essere un ottimo rappresentate della categoria >> concordò l'altro
<< Più qualcosa come presidente onorario >>
Alec scosse la testa divertito << si, ti ci vedrei in effetti. Pronto a dare ordini e bacchettare chiunque tenti di rubarti il titolo >>
<< Cosa posso dire >> rispose subito Magnus << mi piace molto bacchettare la gente >>
Il rossore delle guance di Alec raggiunse l'attaccatura dei capelli, abbassò il capo e si guardò in giro furtivamente, quasi con il timore che qualcuno potesse ascoltare la loro conversazione.
<< Troppo diretto? >> chiese Magnus percependo l'imbarazzo del suo interlocutore.
<< Ehm.. n-no. S-solo.. solo che.. >>
<< Troppo diretto >> confermò allora l'altro << sei un cucciolo di panda che ha bisogno di essere protetto. Sono un animalista convinto sai? Ci tengo a salvaguardare la specie >> fece una pausa << chiedo scusa se la mia sfavillante e straordinaria persona ti ha turbato >>
<< Non sono un cucciolo di panda! >> ribatté offeso Alec alzando il tono della voce. Poi tornò ad occhieggiare i passanti, temendo di aver esagerato, ma fortunatamente nessuno pareva essersi accorto di lui, perciò rilassò le spalle e poggiò la schiena contro panchina << e p-poi.. e poi non mi hai affatto turbato >>
<< Ah no? >>
Alec immaginò Magnus alzare le sopracciglia e sorridere malizioso. 
Poi si maledisse mentalmente, perché non poteva già immaginarsi le reazioni di una persona che conosceva a malapena e che - oltretutto - non aveva mai visto prima.
<< No >> disse, provando ad apparire più sicuro di quanto in realtà non fosse.
<< Dimmi un po' >> tubò Magnus con finta innocenza << come sei vestito? >>
Alec strabuzzò gli occhi ed ingoiò un paio di volte ma sentì il palato troppo asciutto << p-perch.. mmh..>> la voce gli uscì strozzata quindi fu costretto a prendere un lungo respiro << perché t-ti interessa? >> afferrò nuovamente il telefono con una mano per evitare di farlo capitolare sull'asfalto.
<< Semplice curiosità >> rispose vagamente l'altro << inoltre >> si affrettò ad aggiungere - in una maniera che avrebbe dovuto apparire disinteressata ma che in realtà era perfettamente calcolata - << conoscendo il tuo abbigliamento potrei facilmente immaginarti senza >>
Il giovane moro sentì chiaramente le sue guance infiammarsi e le mani diventare sempre più sudaticce, si puntellò sui piedi a disagio poggiando i gomiti sulle ginocchia << e-ecco, si.. nemmeno mi conosci. Potrei anche non piacerti >>
<< Impossibile >> rispose subito Magnus << ho il sentore della bellezza incorporato nella cassa toracica. Difficilmente sbaglio. Oltretutto, una voce come la tua non può appartenere ad un cesso bubbonico ambulante. Madre natura non può essere stata così stronza >>
Alec iniziò anche a pensare che nessuno avrebbe potuto salvarlo da un infarto fulminante.
<< P-potrei avere la gobba >> suggerì, provando a non pensare a quello che aveva appenda detto Magnus << ed il fisico di un lottatore di sumo >>
<< Neanche >> lo contraddisse subito l'altro << eri piuttosto affannato prima. E se escludiamo l'ipotesi che ti stessi allegramente dilettando con qualcuno - cosa che mi sento di escludere, data la tua natura riservata e poco incline alle stravaganze -  potrei dire che stessi correndo. Hai risposto quasi subito quindi eri attrezzato per l'occorrenza, forse avevi gli auricolari o magari tieni sempre il cellulare vicino per qualsiasi evenienza. Quindi sei uno sportivo. Di conseguenza, Dio solo sa le fantastiche meraviglie che nasconde il tuo corpo >>
Alec ingurgitò un'altra copiosa quantità di saliva e con la mano libera si scompigliò i capelli corvini. 
Era anche sicuro di aver assunto un colorito violaceo piuttosto imbarazzante.
<< E se fossi un vecchio scorbutico con le protesi? >>
Magnus schioccò la lingua contrariato << hai parlato di una laurea la prima volta. Ricordavi anche il titolo quindi devi aver finito l'università da poco o comunque sia non da un tempo sufficiente a farti venire le rughe e usare la dentiera. Inoltre come ho già detto, sei uno sportivo. Corri. Niente protesi >>
Alec non riuscì a trattenere un sorriso << magari sono un pazzo psicopatico >> suggerì allora << mio fratello Jace sostiene che da picciolo mi abbiano rapito gli alieni trasformandomi in un ibrido apatico al loro servizio >>
<< Tuo fratello guarda troppi film di fantascienza >> ritorse subito Magnus << potrei suggerirgli un ottimo psichiatra. Si occupa di casi umani senza speranza. Posso darti il suo recapito telefonico se vuoi, per fini prettamente lavorativi sia chiaro, lui si che è un rudere bello e buono >>
Alec rise << lo hai consigliato anche al tuo amico? >>
<< A Raphael dici? >> chiese Magnus << per lui non c'è speranza. Neanche un'esorcista potrebbe salvarlo. Con il carattere che si ritrova mi domando come faccia a rimorchiare quasi ogni sera >>
<< Poi hai scoperto dov'era finito? >>
<< Era a casa a sonnecchiare sotto le coperte, il maledetto >>
<< Niente appuntamento romantico con quel tizio allora? >>
Magnus quasi si strozzò << scherzi? Raphael non è proprio il tipo da relazioni stabili, a malapena sopporta se stesso >>
<< Neanche con il ragazzo del Pandemonium di cui parlavi prima? >> domandò innocentemente Alec
<< Diego il cubano? Nah. In compenso Michael il percussionista si dà parecchio da fare con lui. Ragnor mi ha rivelato che quella famosa sera ha fatto faville >>
Il ragazzo si passò il telefono da un orecchio all'altro ed abbassò lo sguardo. Questi argomenti riuscivano sempre a metterlo in imbarazzo.
<< La sua serata è andata meglio della tua allora >>
Magnus rise << non ci giurerei molto >>
Alec corrugò la fronte << perché? >>
<< A quanto pare i suoi gusti erano piuttosto singolari. Quando finalmente sono riuscito a rintracciare Raphael ho impiegato circa cinquanta minuti per convincerlo a raccontarmi tutto >> iniziò a ridere ancora più forte << ti risparmio i particolari >>
<< Oh! >> rispose l'altro mordendosi distrattamente l'interno della guancia << uhm.., il Pandemonium non è esattamente il posto in cui puoi trovare l'anima gemella >>
<< No >> confermò Magnus << ma è frequentato da gente capace di farti vedere il paradiso. E non in senso biblico >>
Alec arrossì - per l'ennesima volta - e non rispose.
<< Il fatto è che io non sono una persona abitudinaria >> riprese subito Magnus << mi piace cambiare. Sai, il mondo è un posto così interessante e variegato. Ad esempio, tu che posti frequenti, tortellino? >>
Il ragazzo si alzò, avvicinandosi alla recinzione del lago, poi raccolse un piccolo sassolino e lo lanciò nell'acqua << non sei un tipo che lascia perdere tanto facilmente vero? >>
<< No. Soprattutto quando le cose si fanno interessanti. E poi, non posso proprio lasciarmi sfuggire l'opportunità di vedere i tuoi gloriosi pettorali imprigionati dentro delle anonime magliette monocromatiche >>
<< Le mie t-shirt non sono anonime >> si difese subito Alec << cos-.. aspetta >> tuonò dopo aver realizzato quello che Magnus aveva detto << vedere? >> domandò con un fil di voce, poi boccheggiò per un paio di secondi << t-tu mi.. uhm.., tu mi vuoi vedere? >> 
<< È quello che ho detto >> confermò l'altro
Alec si arrestò, proprio quando stava per tirare il secondo sassolino. 
Rimase con la mano a mezz'aria mentre strabuzzava gli occhi per la sorpresa. << Per quanto ne sai potrei anche abitare in Norvegia >>
<< Dubito che le temperature della Norvegia favoriscano le corsette mattutine. Inoltre >> aggiunse subito dopo << conosci il Pandemonium, quindi devi per forza essere di New York >>
Il ragazzo iniziò a passeggiare lentamente lungo il viale alberato del parco, c'erano molti turisti quella mattina e le temperature si erano abbassate notevolmente rispetto al giorno prima. 
<< Uhm.. non lo so >> rispose semplicemente
<< Eddai, fiorellino >> pigolò Magnus << non fare il prezioso >>
<< Non lo sto facendo >> ritorse piccato << e smettila di chiamarmi in quel modo >>
<< Preferisci pasticcino? >> 
Alec sospirò sconsolato, poi si scostò di lato per far passare un ragazzo con lo skateboard << no >>
<< Cupcakes? Tortino di mele? >>
<< Neanche >>
<< Pisellino? >>
<< Assolutamente no >> tuonò sbattendo un piede sull'asfalto.
Un vecchietto accanto a lui sussultò e prese a guardarlo accigliato, il colorito di Alec raggiunse livelli mai visti prima, mimò delle scuse un po' impacciate e si affrettò ad accelerare il passo.
<< Si è vero, fiorellino è decisamente migliore >> disse alla fine Magnus << senti, se è per la questione del killer seriale posso assicurarti che la mia fedina penale è più immacolata della Vergine Maria >>
<< La presenza di quantità industriali di glitter sulla tua capigliatura mi lascia alquanto perplesso >>
Alec sentì un rumore acuto provenire dalla cornetta, poi un fruscio seguito da un mormorio stizzito << tu cosa ne sai dei miei preziosi glitter ? >>
<< Lo hai accennato prima, durante la questione della centrifuga al cervello >>
Magnus sembrò pensarci su << si è vero >> disse poco dopo << l'ho detto. E comunque, caro il mio pancake allo sciroppo d'acero, il glitter è come lo smoking in una serata di gala. Intramontabile. >>
<< Non so di cosa tu stia parlando >>
L'uomo sospirò pesantemente << la tua precaria conoscenza dell’alta moda sarà l'unica cosa che rimpiangerò di te quando inizieremo ad uscire insieme >>
Alec si schiarì la voce e prese a mordicchiarsi le labbra << si suppone che prima io debba darti la mia disponibilità >>
Magnus rise << certo che si. Dimmi dove e quando >>
Alec si passò una mano dietro il collo fermandosi in mezzo alla strada.
Non che non ci avesse pensato. 
Aveva fantasticato spesso su di lui in tutto quel tempo. 
Ma immaginarsi una persona era una cosa, vederla, era un'altra.
Alec non era sicuro di voler fare questo salto nel vuoto. Lui era sempre stato un tipo pratico ed abbastanza abitudinario. 
Poche cose erano importanti per lui.
Prima di tutto la sua famiglia. I suoi genitori, i suoi tre fratelli Jace, Max ed Izzy, i suoi pochi amici ed il suo lavoro, lo studio di avvocati associati che era riuscito - non senza fatica e sacrificio - a tirare avanti inizialmente da solo, e successivamente con l'aiuto di Simon, il migliore amico della ragazza di Jace. 
L'ambito sentimentale era invece un po' taboo per Alec. 
Non che se ne vergognasse - o almeno, non più - ma non era ancora completamente a suo agio a parlare dei suoi interessi amorosi, tranne quando Izzy lo richiudeva in camera minacciandolo di fargli assaggiare una delle sue disgustose torte se non le avesse raccontato ogni cosa nei minimi particolari.
Alec era un tipo riservato, il più delle volte timido - una caratteristica che sembrava abbandonarlo completamente quando varcava le aule dei tribunali - e selettivo. 
Molto selettivo. 
Sceglieva le sue amicizie con cura, e con altrettanta minuzia si dedicava agli uomini che frequentava. 
Erano sempre tutti molto colti, intelligenti, alcuni anche simpatici, ma mai nessuno che Alec reputasse interessante. 
Mai nessuno che avesse completamente catturato la sua attenzione.
Fino a quel momento.
Alec aveva pensato molto a Magnus. 
Qualcosa dentro di lui gli suggeriva fosse un uomo estremamente affascinante e lui aveva dovuto combattere contro il suo istinto quando aveva deciso di non telefonargli. 
L'istinto era una cosa che lo aveva guidato sin da bambino, era una caratteristica innata che aveva dalla nascita e che lo aveva aiutato ad arrivare fino a lì.
Si fidava molto del suo istinto, lo assecondava quasi sempre, perché sapeva che non ne sarebbe mai pentito. 
Quella volta però piuttosto che all'istinto Alec aveva dato retta alla paura.
La paura per l'ignoto. La paura del cambiamento. E forse si, anche la paura di concedersi un'opportunità e magari essere felice.
Alec si batteva ogni giorno per la felicità delle persone che amava, lottava con le unghie e con i denti affinché le persone a lui care potessero ottenere tutto ciò che volevano. 
Al contrario, il giovane Lightwood tendeva sempre ad allontanare la sua, di felicità, rilegandola in un angolino lontano e solitario del suo essere e lasciandosi soffocare dalla solita paura di provare, di tentare, di osare.
Ebbe paura anche quella volta.
<< Non.. ehm.. n-non credo sia una buona idea >> disse semplicemente
<< Perché no? >> chiese genuinamente Magnus << giuro che non attenterò alla tua virtù. A meno che non sia tu stesso a chiedermelo >>
Il ragazzo dai capelli corvini chiuse gli occhi, i piedi ancora perfettamente ancorati sull'asfalto ed il respiro irregolare.
Si sentiva combattuto. Molto più del dovuto. 
<< I-io.. devo andare >> soffiò prima di chiudere la conversazione e camminare frettolosamente verso il suo appartamento.
Provò con tutto se stesso ad ignorare la voce della sua coscienza che gli suggeriva - i maniera non poi così sottile - di aver commesso di nuovo un colossale errore, ma non ci riuscì. 






Sproloqui mentali di Orihime.

Here we are. 
Allora, avevo detto che avrei pubblicato l'ultima settimana del mese ma sono riuscita a rivedere il capitolo e a correggere qualcosina quindi eccolo qui.
Posso già anticiparvi che ho iniziato a scrivere l'ultimo capitolo della storia, per la precisione il numero sette. Uno in più rispetto ai pronostici ma lo sapete che la sintesi non è mai stata il mio forte. 
Spero di riuscire a finirlo presto in modo da tornare a dedicarmi a JUST US – che per forza di cose ho dovuto abbandonare in modo da poter finire questa nuova storia – ed iniziare così a scrivere qualcosa sulla raccolta.
Ma torniamo a noi, cosa ne pensate di questo secondo capitolo? 
Che ne pensate delle interazione tra Alec e Magnus? 
Magnus vuole incontrare il nostro bel tenebroso ma Alec pasticcino sono troppo timido Lightwood respinge la sua proposta. Nel prossimo aggiornamento sarà più fortunato? Rimanete sintonizzati e scopritelo.
Grazie come sempre a tutte voi che mi date un'infinità di gioie con le vostre recensioni, i vostri commenti positivi e sopratutto il vostro supporto.
Grazie a chi ha aggiunto la storia alle seguite e alla preferite. Se riesco a trovare il tempo di scrivere è anche grazie a voi.
Ps: vogliamo parlare dello sneak peek della 2x17? No perché io ancora non mi sono ripresa. 
Sorvolo volutamente sulla magnificenza di Daddario alla Con italiana per due motivi. Uno perché non sono riuscita ad andare e quindi mi sto ancora mangiando i gomiti, due perché Daddario è bello sempre, anche stanco, slavato, con la bava in bocca, gli occhi fuori dalle orbite e la gobba. 
Alla prossima!
Orihime.
  
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