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Autore: eleCorti    20/07/2017    8 recensioni
“Ma... capisco. Ti rivedrò?” domandò, sperando in una risposta positiva.
“Non penso” rispose. Non perché non voleva, ma perché sapeva che chi era in paradiso non potesse andare all’inferno e viceversa.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bardack, Goku
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Incontrarsi
 
Quel giorno il giovane Goku – morto da poco a causa di Cell – si stava allegramente allenando dal Dai Kaioh, quando quest’ultimo lo interruppe.
“C’è un’emergenza al palazzo di re Enma...” aveva esordito la divinità aggiustandosi gli occhiali da sole che indossava.
“è richiesta la tua presenza” si rivolse al giovane saiyan, che lo fissava con uno sguardo luminoso. Finalmente qualcosa d'interessante. Si annoiava in quel posto, dove non succedeva mai nulla.
“E vai!” esclamò, per poi mettersi l’indice e il medio destro sulla fronte. Poi sparì. Riapparse davanti all’enorme portone del palazzo di re Enma.
“Voglio sapere dov’è mio figlio!” udì strillare una voce.
Entrò e vide un uomo uguale a lui che – salito sulla gigantesca scrivania del dio – teneva Enma per il nodo della cravatta.
“Ed io ti ho detto che non c’è alcun Kakaroth qui!” ribatté il dio, che stava ormai perdendo la pazienza.
“Sciocchezze! Ho sentito dire da Napa, che gliel’ha detto Radish, che gliel’ha detto Freezer, che gliel’ha detto un essere chiamato Cell, che lui è qui!” lo attirò ancora di più a sé sputacchiandogli addosso.
“Ma insomma! Si può sapere che succede qui?” intervenne Goku, che non ci capiva niente di tutta quella farsa.
Bardack si voltò e lasciò andare il povero dio. L’aveva riconosciuto.
“Figlio mio!” con un balzo, fu di fronte al saiyan e lo abbracciò. Goku arrossì.
“Papà?” domandò, dubbioso. Bardack annuì.
“Ma che cosa ci fai qui?” domandò, alquanto confuso. Se quello era veramente suo padre, sarebbe dovuto morire anni fa. Che ci faceva al cospetto di Enma, dove solo le anime appena morte ci entravano? Non poté fare a meno di chiedersi.
“Beh, sono sgattaiolato qui per cercarti” ammise. Aveva eluso le guardie degli inferi con uno stratagemma, e – grazie a un passaggio segreto – era spuntato nello studio di Enma.
“Bravo, figlio mio. Hai battuto Freezer. Ci hai vendicati!” proprio come nella sua visione, pensò mentre dava un colpetto a Goku sulle spalle.
“Oh, beh...” si grattò la sua spettinata chioma in preda all’imbarazzo.
“Comunque, non puoi stare qui. Stai seminando il panico” ritornò serio. Doveva adempiere al suo dovere.
“Ma... capisco. Ti rivedrò?” domandò, sperando in una risposta positiva.
“Non penso” rispose. Non perché non voleva, ma perché sapeva che chi era in paradiso non potesse andare all’inferno e viceversa.
“Capisco. Allora addio Kakaroth” si voltò dall’altro lato. Il suo tono era freddo. Era pur sempre un saiyan, dopotutto.
“Addio... padre” sussurrò l’ultima parola, mentre lo vedeva scomparire oltre le nuvole gialle.
Poi si mise due dita sulla fronte e si teletrasportò. Tornò ad allenarsi, come se non fosse successo niente. Ma quel momento sarebbe rimasto per sempre nel suo cuore.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’autrice: allora, qualche giorno fa, mentre girovagavo su facebook, ho visto una fanart in cui Goku e Bardack – nell’aldilà proprio davanti al serpentone – si abbracciarono. E allora mi è venuta in mente sta cosa. Spero vi piaccia.
   
 
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