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Autore: _ter87_    20/07/2017    0 recensioni
Cosa accade quando, per una strana combinazione o forse per un segno del destino, ti ritrovi di punto in bianco catapultata nell'Egitto dei Faraoni? E se fossi capitata lì per un motivo preciso? E' questo ciò che accade a Lucille, semplice studentessa che, a cavallo degli esami, si ritrova a combattere con uno strano imprevisto; il passato. più precisamente il 1327 a.C., anno della morte del grande faraone Tutankhamon.
Ma c'è qualcosa in tutto quello che non quadra, e questo lei lo capisce fin dal primo momento.
Tra intrighi, tradimenti e scandali di palazzo, una storia fantastica su un grande personaggio del passato. Cosa sarebbe accaduto al mondo antico se Tutankhamon avesse aiuto un aiuto 'esterno'? La morte, si sa, non si può sconfiggere. Il destino prima o dopo ci prende tutti, ma se ci fosse anche solo un modo per far cambiare le cose così come le conosciamo, cosa succederebbe al mondo?
Genere: Avventura, Fantasy, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità
Capitoli:
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 Lucille è una semplice ragazza di 18 anni, in procinto di diplomarsi. Ama la vita, ama viaggiare, ma soprattutto ama incontrare la gente dei luoghi da lei visitati. Conoscere le loro gesta, le abitudini ed i pensieri. Non a casa si sta laureando in lingue nella speranza che quel foglio di carta le permetterà un giorno di poter viaggiare per il mondo e perché no, magari venendo anche pagata per farlo!

Ma non è di questo che parlerà questa storia. No, questa è la storia di come la vita di una semplice ragazzina come tante sia cambiata, radicalmente, un tranquillo pomeriggio di luglio...

 

Una settimana prima;

Quella mattina faticò ad alzarsi dal proprio letto. Fuori c'erano 40 gradi all'ombra e davvero, non aveva certo voglia di mettere fine alla propria vita in quel modo! Sbuffò, sospirò, ma tutto questo non cambiò la realtà. Era ora di alzarsi, la biblioteca dell'università, ed il suo gruppo di studio, la stavano aspettando. Prima di buttarsi sotto la doccia si fermò per osservare il proprio riflesso. Aveva 18 anni, era nel pieno della vita e stava per laurearsi. Poi avrebbe trovato un lavoro che l'avrebbe resa felice, un fidanzato magari o a limite perché no, un cane o un gatto, ed infine avrebbe finalmente potuto affittare un vero appartamento. Era stanca di stare con i genitori e a proposito;

<< Lucille, sei pronta? Non farai tardi in biblioteca? >> la madre urlò da dietro la porta facendo sospirare la ragazza che senza ulteriori indugi entrò in cabina aprendo l'acqua fredda, ne aveva un disperato bisogno.

Finito uscì per la colazione, caffè e due fette biscottate con burro e marmellata rigorosamente di fragola, poi in meno di cinque minuti si lavò i denti, afferrò la borsa e dopo aver snocciolato i soliti saluti ai genitori -<< Torni a mangiare? >> << Si >> << Stai attenta >> << Va bene >>- corse alla fermata dell'autobus arrivando giusto in tempo, come del resto accadeva ogni mattina.

Lungo la strada, prima di raggiungere il luogo dell'appuntamento, la giovane si fermò al bar per il solito caffè in compagnia di Filippo, il suo migliore amico nonché barista.

<< Ehi, sei in ritardo anche oggi vedo >> in risposta la ragazza gli scoccò uno sguardo assassino e l'altro rise alzando le mani in segno di difesa, "non dico più nulla" disse poi, "perdono".

<< Non è una buona giornata >> rispose la ragazza sulla difensiva, a quel punto il ragazzo aggrottò le sopracciglia,

<< Cosa succede? >> ma la ragazza non rispose. Alzò solo le spalle distrattamente ed afferrò la tazzina di caffè che l'amico le aveva messo davanti.

 

Passò qualche secondo,

<< Sono gli esami >> disse infine sentendosi quasi costretta a parlare sotto lo sguardo accusatore dell'amico, << mi stanno distruggendo la mente! >>

E l'altro, che tutto si aspettava di sentire tranne quello, rise divertito.

<< Dai, su >> mentre parlava prese dal vassoio di lato al bancone una delle ultime brioche rimaste, al cioccolato, e la mise davanti la ragazza,

<< Questa te la offro io, mangia che la cioccolata in questo momento non può farti che bene! >> e lei di certo non se lo fece ripetere due volte. Ringraziato il ragazzo afferrò quel cornetto con entrambe le mani aggredendolo quasi a pieni morsi. In men che non si dica lo finì, il povero Filippo la guardò ad occhi sbarrati,

<< Fame? >> chiese divertito, e 'no' rispose lei, 'è il nervosismo'.

 

L'argomento di quella sessione di studi sarebbe stato il suo preferito; l'Antico Egitto. L'epoca dei grandi Faraoni, dei primi cambiamenti ma soprattutto, l'epoca del suo personaggio storico preferito; il giovane Faraone Tutankhamon.

Il ragazzo, diventato Faraone a soli 9 anni dopo la dipartita del padre, probabilmente assassinato dai sacerdoti del dio Amon per la sua voracità nel voler fare di Aton, il disco solare, l'unico dio e giudicato quindi eretico, morì solo dieci anni dopo senza lasciare un solo erede. Gli unici due figli che aveva avuto con la moglie-sorellastra Ankhesenamon erano morti prima ancora di nascere. Mummificati entrambi i feti, erano stati ritrovati nella tomba del loro genitore in due piccole bare, della madre nemmeno l'ombra. La morte del giovane era stata un mistero per un lungo periodo ma alla fine si era arrivati ad un'unica soluzione: il ragazzo era malato. Di salute cagionevole come a sua volta lo era stato il padre, era probabilmente morto per una lieve infezione che ai giorni nostri sarebbe stata curata in pochissimo tempo, peccato che all'epoca, ovviamente, non avessero i mezzi necessari.

<< Allora, Tutankhamon >> iniziò Lucy, compagna di studi << cosa potremmo dire di lui? >> a quel punto, consapevoli delle preferenze della loro compagna, tutti gli occhi si puntarono verso Lucille che sorrise piacevolmente orgogliosa di quel piccolo particolare.

<< Da dove cominciare >> disse, << il giovane Tut, come piace chiamarlo a me >> a questo punto Federico, unico ragazzo del gruppo, la guardò male poi scoppiò a ridere,

<< Ma sentitela! Ne parla quasi come lo conoscesse per davvero! >>

<< Andiamo smettila Fede, lasciala parlare! >> le corse in aiuto Giulia. Il loro gruppo era molto fornito; sei ragazzi, tre italiani, un'australiana, una francese ed una tedesca, Heidi. Fu proprio lei a 'io penso che nessuno meglio di Lucille possa aiutarci sull'argomento' dire, in sostegno dell'amica che la ringrazio con un sorriso. Le fece poi segno di continuare a parlare e lei si schiarì la voce prima di riprendere da dove era stata interrotta,

<< Dicevo, beh...ce ne sono di cose da dire su di lui! Innanzitutto, era un bambino quando è salito al trono e lo era ancora quando è morto. Era sposato con la sorellastra, si amavano molto come dimostrano alcune rappresentazione dei due giovani, e gli unici figli che hanno avuto sono entrambi, anzi entrambe, morte ancor prima di nascere >> si fermò per prendere fiato mentre i compagni prendevano freneticamente appunti. Sembrava fossero a lezione e lei, l'afferrata professoressa. Quando videro che la storia non continuava alzarono lo sguardo,

<< Poi cosa succede? >> chiese Nicoletta, la seconda italiana del gruppo che fino a quel momento non aveva ancora detto una parola.

<< Oh beh >> Lucille si sentì a disagio, sembrava pendessero dalle sue labbra, << in realtà da questo momento la storia è molto confusa. Si sa solamente che il ragazzo, a causa delle molte malattie di cui era affetto, morì improvvisamente. La giovane moglie, rimasta sola, cercò aiuto da popoli stranieri perché spaventata forse dal fatto di poter essere sottomessa dai sacerdoti che, -ricordatelo bene questo ragazzi- avevano molto potere all'epoca >>

« Un po' come oggi » fece la battuta Marco, il più piccolo di quel piccolo ma folto gruppo.

<< Precisamente >> rispose la 'protagonista' della giornata senza perdere nemmeno per un secondo la concentrazione, << ma a quei tempi era molto peggio Marco, credimi >>

<< Altro che potrebbe esserci d'aiuto? >> chiese a quel punto Lucy ma la francese scosse il capo. Quelle nozioni erano più che sufficienti se si badava alla questione del 'nessuno ci pensa più a lui', quindi cosa avevano da preoccuparsi? Sarebbe andata alla grande per tutti!

Quella sera, di ritorno a casa, Lucille si scoprì a pensare a quel giovane ragazzo morto per chi sa quale motivo. Che pena le faceva, in così tenere età, -perché lo era- perdere la vita e prima ancora due figli, essere malato e in più figlio di un faraone eretico, non doveva essere stato facile per il giovane sovrano.

<< Ehi Lucille, tutto bene? >> la madre, vedendola più pensierosa del solito pensò ci fosse qualche problema in corso. Ma sapeva che la ragazza non ne avrebbe parlato nemmeno sotto tortura, erano cresciute insieme ignorandosi la maggior parte del tempo. La madre faceva la parte della madre al meglio mentre la figlia contribuiva comportandosi come tale al massimo della forza. Scosse il capo difatti e 'no' disse, 'va tutto bene' ma non avrebbe ingannato nessuno. Continuò a mangiare senza voglia alcuna la fetta di carne che aveva di fronte, lei che amava la carne, ma nel frattempo un solo pensiero fisso in testa: Tutankhamon. Durante il ritorno un nuovo pensiero le si era affacciato nella mente; e se fosse stato assassinato? A quell'epoca era quasi il pane quotidiano di ogni persona ma era certa che un assassinio, soprattutto di un faraone, non sarebbe potuto passare inosservato. Ma aveva fatto i conti senza l'oste, in quel caso Ay, il gran sacerdote di Amon, del quale era assolutamente sicura della colpevolezza.

   
 
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