Fumetti/Cartoni europei > Winx
Segui la storia  |       
Autore: TheStrangeCaseOfCass    20/07/2017    1 recensioni
Dal capitolo 3: "Scosse la testa, contrariata. Diamine, era lì per divertirsi o no? Via questi cavolo di pensieri, occupavano già troppe delle sue giornate. Doveva lasciarsi andare quella sera, divertirsi come non faceva da troppo tempo, o forse come non aveva mai fatto."
Dal capitolo 5: "Lzzy annuì, felice di non dover tagliare fuori dalla sua vita quella magica ragazza che vi era entrata così all'improvviso. Era sempre stata una persona molto espansiva, aperta alle nuove esperienze, in diciotto anni aveva stretto amicizia con centinaia di persone in tutto il mondo e sentiva in qualche modo una speciale affinità con la strega."
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 33

 
La mattina seguente.
 
Cassandra cercò di nascondere uno sbadiglio portentoso. Nonostante avesse passato le ultime ventiquattrore praticamente sempre distesa su un letto era esausta e sentiva di non aver dormito abbastanza. Beh, quello le succedeva tutte le mattine a dire il vero. Stavolta però era in buona compagnia: anche le sue amiche avevano, chi più chi meno, l’aria di non aver dormito più di un paio d’ore, così come le loro compagne di classe sparse nella mensa. Per fortuna le lezioni erano sospese per loro, almeno per quel giorno. Palladium aveva deciso di tenerle tutte sotto controllo, senza sottoporle a sforzi eccessivi. A dire il vero la prospettiva di passare tutto il giorno fra la sua camera e il laboratorio dell’elfo non entusiasmava particolarmente la ragazza, ma non si sarebbe mai sognata di uscire dalla scuola, dove sarebbe stata ancora più vulnerabile. “Questa è la cosa più idiota che abbia mai pensato” si disse fra sé e sé. Valtor aveva ampiamente dimostrato di poter fare quel che voleva all’interno del campus. “Però, ora che ci penso, l’incantesimo di Darcy e Musa serviva a impedirgli di spiarci, non di attaccarci. In teoria quello è compito della barriera, ma probabilmente non era attiva”. L’ennesima negligenza di Faragonda, in tal caso. Evidentemente la preside non conosceva i proverbi terrestri, altrimenti avrebbe saputo che prevenire è meglio che curare.
La prima visita di Palladium era circa mezz’ora dopo quindi, finita la colazione, Cassandra seguì le Winx e le Trix fuori dalla mensa. Le raggiunse nel corridoio.
- Vi va di parlare? - chiese, vaga.
- Giornata libera Cass, abbiamo tutto il tempo che vogliamo. - le rispose Aisha.
- Ottimo, perché ho qualche domanda da farvi. Possiamo aspettare le altre per favore? Riguarda tutte. -
Stormy si fermò con una smorfia.
- Ho capito dove andrai a parare. -
Vedendo il gruppo dirigersi verso il cortile, Mirta fece per andare con loro, curiosa, ma venne fermata da Amaryl.
- Che fai, vai dietro alle streghe? Sei matta? -
- Che t’importa? E poi ti ricordo che anche io ero una strega. - ribattè Mirta.
- E si vede. Quelle stampate sulla giacca sono le tue radiografie? - la schernì Amaryl, riferendosi allo smanicato dell’altra ragazza, che aveva effettivamente una stampa che riproduceva un costato umano ai raggi x.
Mirta le voltò le spalle e riprese a camminare spedita. Come faceva Amaryl a sprecare energie per seminare zizzania in una situazione come quella? Non si poteva neanche dire che fosse un comportamento provocato dallo shock, lei era sempre così! Altro che fata, Amaryl sarebbe stata un’ottima strega e a Torrenuvola avrebbe trovato pane per i suoi denti, ne era certa. Lì era pieno di ragazzine invidiose pronte a scaricare le loro frustrazioni su qualcun altro, specie se questo era minuto, tenero e incapace di difendersi. Strinse i pugni e accelerò ancora di più il passo, strizzando gli occhi quando la luce del sole la colpì in pieno.
Le altre ragazze si erano sistemate sulle panchine intorno al pozzo, per stare lontane dalle finestre e non essere sentite né disturbare le lezioni.
- Ehi Mirta, come mai quella faccia? - le chiese Flora non appena l’ex-strega fu a portata di voce.
- La gentilezza in persona ha voluto scambiare due parole con me. - sbuffò in risposta, aggiungendo una scrollata di spalle - Voi piuttosto, che fate di bello? -
- Cerchiamo idee per rafforzare la barriera protettiva della scuola. - disse Rebecca.
- Cassandra ci ha fatto notare che gli incantesimi che noi abbiamo lanciato hanno funzionato e continuano a farlo, ma abbiamo tralasciato la protezione fisica del campus. - spiegò Tecna.
- Pensavamo di non dovercene occupare noi, - puntualizzò Stormy - ma dovevamo aspettarcelo dopotutto. Quando mai Faragonda è riuscita a tenerci fuori da questa scuola? -
- Effettivamente siete sempre state brave ad intrufolarvi dovunque. - disse una voce severa e del tutto inaspettata.
- Preside Griffin? Cosa ci fa qui? - chiese Darcy voltandosi verso la voce.
La preside di Torrenuvola avanzò verso le ragazze, le braccia intrecciate dietro la schiena nella sua solita postura rigida. Alle sue spalle c’erano Aire, Desirè e Maria.
- Le mie allieve hanno insistito per accertarsi delle vostre condizioni e, dato che avevo intenzione di farvi visita a breve, le ho accompagnate personalmente. Mi fa piacere notare che stai molto meglio dall’ultima volta che ci siamo viste, Icy. -
La strega del ghiaccio storse il naso. La Griffin si riferiva all’inizio dell’estate, quando era ancora in stato catatonico. Non ci teneva a ricordare quel periodo, anche perché non poteva: non ne aveva alcuna memoria. La sua inerzia era arrivata al punto che il suo cervello non aveva neanche memorizzato gli avvenimenti di quei mesi, trasformandoli in un’enorme voragine nel calendario.
- So rialzarmi. - sibilò fra i denti.
- Non lo metto in dubbio, ti ho vista farlo molte volte. Aire mi ha fornito un resoconto dettagliato di quanto è accaduto ieri, e sono rimasta veramente colpita dal modo in cui avete distrutto quel mostro, con una convergenza. Hai chiesto aiuto agli altri… astuto da parte tua. -
Icy si strinse nelle spalle.
- Era l’unica cosa da fare, quando ho ripreso i sensi le altre lo avevano già attaccato singolarmente senza ottenere nulla. -
La Griffin annuì, spostando lo sguardo sulle fate ed esaminandole una per una, nonostante sapesse che il legame di Icy non era una di loro. Icy stava cercando di farle credere di aver agito razionalmente, con la sua solita freddezza, ma ponendo l’accento sul suo apparente individualismo (“so rialzarmi” aveva detto, nessun cenno all’aiuto che aveva certamente ricevuto) sembrava quasi volerla allontanare da qualcosa, farle prendere una direzione sbagliata che non le avrebbe permesso di ricomporre il mosaico.
- Forse i Saggi avevano ragione: dopotutto, potete cambiare. - disse.
La provocazione era cristallina. Le guance di Stormy divennero paonazze e una piccola saetta le guizzò fra i capelli.
- Se i Saggi avessero ragione a quest’ora sarei morta. Se cambio non è merito loro. - ribattè tagliente Icy.
Avrebbe forse aggiunto altro, se Tecna e Darcy non le avessero fatto intendere con uno sguardo che era meglio fermarsi? La Griffin decise di punzecchiarla ancora.
- Sei libera di non credermi, ma ne sono felice. Qualsiasi cambiamento imposto dall’esterno secondo me non è permanente, a meno che non si arrivi ad annullare la propria identità. Un cambiamento indotto dalla volontà dell’individuo può richiedere più tempo, ma i risultati sono sempre migliori. E’ uno dei motivi per cui ho voluto assegnarvi il recupero del Mystérion, sebbene non mi aspettassi che avreste ricevuto aiuto. - disse, facendo nuovamente scorrere il suo sguardo sui volti delle fate.
Una di queste si mordicchiò un labbro, insicura, per poi decidersi a parlare.
- Sulla Terra abbiamo l’etica, quel codice morale che è impossibile da scrivere. Magix sarà anche più evoluta tecnologicamente, ma a volte presenta dei buchi neri a livello intellettuale. Intellettuale inteso come capacità di pensiero. - disse Cassandra.
- Non mi sembra che seguiate molto questa vostra etica, dal momento che la vostra è una delle storie più sanguinose della Dimensione Magica. - osservò la Griffin, incuriosita da quella ragazzina che parlava in quel modo ad una autorità.
- Purtroppo è vero, a prevalere sono spesso l’egoismo e la sete di potere, neanche fossimo una società medievale. Suppongo che qui le cose stiano diversamente, vero? - ribattè lei, con una nota di ironia nella domanda.
Chi era la preside per permettersi di puntare il dito sui difetti dei terrestri quando la stessa Magix presentava le identiche mancanze?
La Griffin sorrise, divertita dal fatto che una ragazzina di forse diciotto anni l’avesse messa spalle al muro. Non poteva replicare, quindi decise di tornare a concentrarsi su Icy.
- Cosa ti ha dato la spinta, Icy? -
Gli occhi di ghiaccio della strega si fissarono sulla preside, che credette di scorgervi un barlume di tensione, come quella di una preda che si imbatte per caso in un predatore senza sapere se è sazio e la lascerà andare o se, affamato, inizierà a darle la caccia.
- Qualcosa mi dice che ha già la sua risposta. - rispose cauta Icy.
- Non avrei perso tempo a chiedertelo in tal caso, ma mi hai detto esattamente ciò che volevo sentire. -
In quel momento entrambe capirono che l’altra sapeva. Icy era perfettamente cosciente del suo legame e la Griffin si aspettava proprio una risposta evasiva lì, di fronte a tante testimoni. A confermarlo erano la postura rigida della prima e l’espressione soddisfatta della seconda. Cosa avrebbe fatto ora la Griffin? Avrebbe informato il Consiglio? O avrebbe aspettato di avere prove certe, se ancora non le possedeva?
Icy non poteva sapere che la Griffin non aveva alcuna intenzione di intervenire e impallidì quando si diresse verso l’ufficio di Faragonda.
- Ho alcune cose da discutere con la mia collega, non ci metterò molto. - disse, rivolta alle sue allieve.
Non appena sparì all’interno dell’edificio Icy si lasciò cadere sulla panchina con un sospiro disperato.
- Sa tutto, sono fregata! - disse, noncurante del fatto che tutte l’avevano sentita. A quel punto, che importava?
- Se può consolarti, anche noi. - disse Aisha - Sapevamo tutto dall’inizio e Faragonda non lascerà correre. -
- Di cosa stiamo parlando? - chiese Ioanna.
- Riguarda me, non preoccupatevi. Da questo siete fuori. - disse Icy.
- E no, adesso ce lo dite. Se c’è un complotto voglio farne parte anche io! - protestò Rebecca.
- E’ meglio di no ragazze, davvero. - provò a dissuaderle Bloom, al che si intromise Mirta.
- Se non ce lo dite uso i miei poteri e leggo le sue paure. - disse la fata dai capelli rossi, facendo un passo indietro quando Stormy scattò in piedi minacciosa.
- Non ti azzardare Mirta, non sono fatti tuoi! - esclamò la strega stringendo i pugni.
Musa si mise in mezzo alle due.
- Stormy calmati. Ne… -
La fata della musica venne interrotta da Aire.
- Piantatela tutte quante, non è niente di importante ok? - sbottò la ragazzina.
Incassò la testa nelle spalle come per farsi più piccola ed evitare gli sguardi interrogativi delle altre, chiaramente stupite dalla sua affermazione.
- Tu… tu lo sai? - chiese Darcy battendo meravigliata le palpebre.
Aire incrociò lo sguardo di Icy e arrossì. Si vergognava enormemente dei risultati a cui aveva portato la sua chiacchierata con la preside, nonostante questa volesse aiutare le Trix. Ecco, magari sapere questo poteva tranquillizzarle un po’.
- Sì, ma non è che volessi saperlo. E… sono stata io a dirlo alla Griffin, ma non dovete preoccuparvi, lei non dirà niente. Beh, per ora. - disse, incerta.
Un lampo di comprensione attraversò il volto di Icy.
- E’ stato ieri, vero? Prima di curarmi l’hai vista perché in quel momento la mia unica preoccupazione era che lei non sentisse, è così? - chiese, e il suo tono privo di accuse diede coraggio ad Aire.
- Esatto. - rispose questa annuendo prontamente, felice di aggrapparsi a quell’idea che non l’aveva neanche sfiorata.
- Icy, perché non dirglielo? Non ci sente nessuno e questo segreto porterà sicuramente ad una diffidenza reciproca che ci impedirà di lavorare bene insieme. E poi dobbiamo fidarci di qualcuno a questo mondo! - disse Tecna.
Icy guardò dritto negli occhi smeraldini della fata. Detestava ammettere di essere così debole, ma la fiducia era la cosa che era più restia a concedere. La paura di essere tradita e ferita ancora era così grande, senza contare che non era giusto trascinare anche Lzzy in mezzo a quella situazione. Le terrestri avrebbero potuto conoscerla.
- Se non vi fidate di noi neanche noi possiamo fidarci di voi. - aggiunse Maria.
- Dai, sarò una tomba, giuro! - implorò Rebecca.
Icy esitò ancora un istante, poi disse:
- E va bene. Quest’estate ho avuto un Bonding, come e con chi sono fatti miei e della persona a cui sono legata. Se lei sarà d’accordo, ve lo dirò. - disse sbrigativa.
- Tutto qui? E vi state preoccupando per questo? - chiese incredula Francesca, che non riusciva a vedere il problema.
Magari per una strega poteva essere imbarazzante, dato l’individualismo che cercavano di vantare, ma non le sembrava il caso di Icy. Anche se non era tutta un sorriso, era evidente che la strega del ghiaccio era felice di poter contare sull’aiuto di Darcy, Stormy e delle Winx, se non addirittura il loro.
- Diciamo che le condizioni in cui ho incontrato questa persona non avrebbero dovuto verificarsi, secondo le regole di Roccaluce. - rispose Icy.
- Quindi lui o lei non è di qui, giusto? - domandò Cassandra.
Icy scosse la testa.
- Dai, l’importante è che non lo sappia Valtor. - disse Ioanna.
- Ma Valtor lo sa. - rispose Icy - E lei non sa difendersi, controlla a malapena i suoi poteri. -
- Ah. Ahia. - commentò Ioanna, tormentandosi le mani.
- Abbiamo usato su di lei il doppio degli incantesimi di protezione che abbiamo usato per noi Icy, è più al sicuro di tutte quante noi. - la rassicurò Stella.
- Spero tanto che tu abbia ragione Stella. - sospirò Icy abbassando lo sguardo.
 
***
 
Quel pomeriggio.
 
Le piaceva stare sulle torri di Alfea, vedere tutto il campus e far correre lo sguardo fino ai palazzi più alti di Magix e su buona parte di Selvafosca. C’era sempre un po’ di vento lassù, sentirlo tra i capelli era una sensazione dolcissima che le ricordava il volo. Ma in quel momento non c’era niente di dolce per Bloom, il vento sembrava incalzarla a dire quel che aveva da dire, e Sky era d’accordo col vento.
- Perché siamo venuti qui Bloom? Va tutto bene? -
La sua preoccupazione era sincera, lo vedeva nei suoi occhi. Certo, che motivo aveva di essere così fredda con lui, di salutarlo a malapena e trascinarlo via mentre le altre abbracciavano i loro ragazzi e Stella quasi buttava per terra Brandon per saltargli in braccio?
- Ti preoccuperesti altrettanto se io fossi un’altra persona? - chiese Bloom, incrociando le braccia sulla maglietta rosa.
- Che vuoi dire? -
Come se non avesse capito.
- Se io fossi Icy ti importerebbe qualcosa del mio comportamento, o di me in generale? -
Sky aggrottò le sopracciglia.
- Arriva al punto Bloom. - disse semplicemente, facendo arrabbiare la fata.
- Vuoi che arrivi al punto? Bene, eccolo il punto: perché non l’hai aiutata?! Hai lasciato che Amentia la ferisse gravemente e non hai fatto niente per impedirlo o per soccorrerla! Non è un comportamento degno di te Sky, e Icy non merita la tua intransigenza! - gridò, fissando il biondo dritto negli occhi - So che l’hai vista fare cose orribili, ma l’ho vista anch’io e so quanto sia cambiata. Quella sera al Q.G. credevo che avessi capito chi è veramente, e fa molto male accorgermi di aver commesso un errore così grande! -
Sky chiuse gli occhi per un istante, poi li riaprì e disse:
- E’ stata lei a metterti in testa tutte queste cose, non è vero? Non capisci che vuole solo metterci l’uno contro l’altra? -
Bloom scosse la testa, i capelli che si muovevano in piccole onde di fuoco.
- No Sky, niente affatto. Anzi, Icy mi ha chiesto esplicitamente di lasciar perdere e non dirti niente, ma non funziona così in una coppia. Se qualcosa non va in una coppia si discute, e si fa lo stesso fra amici. -
Sky allargò le braccia, incredulo.
- Ma lei non è nostra amica, tu stavi male e lei no! Non potevo fidarmi ciecamente di lei dopo quello che era successo! -
- No Sky, potevi! Io l’avrei fatto! -
- Ma noi due siamo diversi Bloom, io non ragiono come te! -
- Mettiamola così: se non ti fidi di loro, non ti fidi di me! -
- Ah sì? Bene allora, non abbiamo nient’altro da dirci. Quando ricomincerai a pensare con la tua testa, sai dove trovarmi. - esclamò Sky, voltando le spalle a Bloom e dirigendosi verso le scale.
- Non risolvi niente andando via così, sai? Niente di niente! - gridò ancora Bloom mentre le prime lacrime iniziavano a scenderle lungo le guance, ma Sky non tornò indietro.
La fata del fuoco del drago rimase per chissà quanti minuti a fissare le scale e piangere, poi si riscosse e le scese in fretta, la vista annebbiata dalle lacrime mentre correva verso il dormitorio. Non sapeva se avesse incrociato Sky lungo la strada, non sapeva neanche se avesse incrociato qualcuno, non vedeva più niente se non il pavimento che scorreva sotto i suoi piedi e non sentiva altro che i suoi passi e il battito del suo cuore. Entrò nell’appartamento come una furia e corse dritta nella sua stanza, dove si buttò sul letto col viso sul cuscino.
 
Spazio dell'autrice
Tan-tan-taaaaaan! La coppia "perfetta" ha qualche problemino... Sono terribile con i miei personaggi preferiti, ma anche con quelli che non sopporto. Sono equa.
Cooomunque, davvero, è possibile che la barriera di Alfea sia sempre così fragile (leggi: inutile)? Sta lì come i cartelli che avvisano di una buca in strada che non verrà mai riempita, per scaricare le responsabilità? *faccinaconfusa*
Ad ogni modo, ecco Mirta http://it.tinypic.com/r/2ynibe8/9
Non chiedetemi perchè per lei ho scelto il Believix, semplicemente mi sembra il tipo di fata che può arrivare ad un tale livello di self-confidence da ottenerlo senza una Roxy a fare da tramite.
Ringrazio tutti coloro che seguono e/o recensiscono :)
See y'all
Cass

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Winx / Vai alla pagina dell'autore: TheStrangeCaseOfCass