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Autore: EragonForever    21/07/2017    3 recensioni
L'universo è in pericolo di estinzione, un'antica minaccia sta tornando per rimpossessarsi della conoscenza del Pilastro dell'Equilibrio per piegare l'intera umanità al suo volere. Ma prima dovrà fare i conti con una nuova generazione di Guardiani, sei ragazzi provenienti da dimensioni diverse rinati a nuova vita e divenuti immortali, forti del potere delle Arti Mistiche, dovranno dare fondo a tutta la loro energia per fermarlo. Perchè se la guerra incombe, la nostra umanità non avrà un futuro.
***
Salve gente, questa è la nuova versione appena ristrutturata, spero con il cuore che vi piaccia
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10: Tharoon la Dimensione della Terra

Tharoon era una terra incredibilmente estesa, composta da una decina di città mercantili, connesse tra loro dalle innumerevoli carovane che vi passavano attraverso. Le gilde erano un sistema governativo e sociale molto comune e la schiavitù era stata ormai abolita da diversi anni. 

Era composta essenzialmente da un eterogeneo insieme di deserti sconfinati e ampissime praterie, i primi alternati da innumerevoli oasi, su cui si concentravano le città più importanti, e le seconde intervallate da alcuni fiumi navigabili durante tutta la durata dell'anno. Il clima era solitamente abbastanza afoso, e le piogge rade ... tuttavia le genti del luogo vi erano abituate e sapevano bene come procurarsi l'acqua in quelle terre che, per altri, sarebbero parse troppo selvagge per essere abitate.

Tuttavia lo scenario che si presentò davanti agli occhi di Dafne fu tutt'altro, una situazione che nessuno avrebbe mai immaginato prima d'allora. Le strade erano piene di carovane di schiavi incatenati, alcune città erano state quasi rase al suolo, mentre il fumo delle fiamme si alzava verso il cielo in nubi scure e minacciose. Sul volto dei prigionieri si potevano leggere pene indicibili mentre il caldo quasi soffocante costringeva i più deboli a cadere a terra stremati, anche se venivano subito fatti rialzare a frustate. Nel sentire quelle grida strazianti fremette di rabbia, ma doveva agire con calma se non voleva peggiorare le cose. 

Il portale l'aveva condotta in una delle strade principali della dimensione. Si trovava in un ampio deserto roccioso, i cui massi dalle calde sfumature color terracotta si intervallavano regolarmente, punteggiati a tratti da alcuni cactus e altre piante grasse, unico accenno di verde in quel luogo altrimenti dominato dai colori della terra. 

La strada, un ampio lastricato in ciottoli color sabbia, conduceva verso una delle maggiori città della regione e, fatta eccezione per le colonne di schiavi in catene, era praticamente deserta. Avvolta in un monotono mantello color avorio, Dafne camminava a capo chino, cercando di dare all'occhio il meno possibile e nascondendosi a tratti dietro le ampie rocce, per non attirare l'attenzione di quegli individui poco amichevoli.

Stava ormai per riprendere la ricerca dei suoi compagni quando, prima che potesse rendersene conto, venne colpita alle spalle e atterrata col viso tra la sabbia. Un istante dopo aveva perso i sensi.

Al suo risveglio vide che si trovava in uno strano covo sotterraneo pieno di uomini e donne vestiti in squallide e consunte divise color sabbia e suo malgrado notò anche che era in una gabbia con mani e piedi legati. Vedendo quindi che si era svegliata i due uomini messi a guardia della sua cella le puntarono delle alabarde alla gola, iniziando subito a farle domande, come per chi fosse, se era una spia, che cosa ci faceva a Tharoon e così via. 

Dafne dal canto suo rispose prontamente a ogni cosa che le veniva chiesta senza indugi. Fortunatamente in suo soccorso arrivarono Tenma e Arya che, garantendo per lei, la fecero liberare. Poi i tre compagni andarono in un luogo appartato per parlare.

"Immagino che tu abbia già visto com'è la situazione ... vero?", esordì Tenma dopo qualche minuto di silenzio.

Dafne sospirò.

"Si ... ho visto, che cosa tremenda, tutte quelle povere anime in catene.", mormorò, preoccupata.

"Anch'io sono rimasta sconvolta, ma è Tenma che ne sa di più.", fece Arya di rimando, guardando il compagno, che sospirò.

"Credo che sia giunto il momento di raccontarvi qualcosa di me.", esordì.

"Se non vuoi non sei obbligato.", lo rassicurò Arya con apprensione.

Il ragazzo però scosse la testa.

"No ... è giusto che sappiate. Vedete io ... ero figlio di un noto mercante di stoffe, ultimo nato di quattro fratelli, Akira e i due gemelli Hakuryu e Hakeryu. Loro però a differenza di mio padre Jamal erano ambiziosi, e per questo motivo non vennero riconosciuti come suoi eredi, quindi l'eredità venne passata a me. Loro allora, accecati dall'invidia, decisero di togliermi di mezzo, riducendomi in fin di vita e lasciato a morire nel deserto. Se non fosse stato per Dafne non sarei qui.", raccontò con un sospiro.

"Già, e non posso che esserne fiera.", fece lei con un caldo sorriso.

"Si ... ma c'è dell'altro, come avrete visto ci sono delle carovane di schiavi ma un tempo a Tharoon la schiavitù era stata abolita.", continuò.

Le due ragazze si fecero pensierose.

"Mhhhh, allora qualcuno deve averla nuovamente reintrodotta ... ma chi?", osservò la castana, perplessa.

A quella domanda Tenma abbassò lo sguardo, stringendosi nelle spalle. Sospirò.

"Purtroppo ... sono stati i miei fratelli, hanno preso il comando di Mireen, la città principale. Si servono di mercenari spietati e dell'Esercito Senza Nome di Thanatos per tenere sotto controllo le città circostanti. Qui dove siamo ora è il covo dei Ribelli, un gruppo di uomini e donne che combattono per la libertà. Vivono qui nel deserto per sfuggire al potere dei miei fratelli ... non avrei mai immaginato che potessero spingersi a tanto. Evidentemente, dopo la mia scomparsa hanno utilizzato il patrimonio di nostro padre per arruolare quei mercenari ... e ora solo i Ribelli si frappongono tra loro e il controllo totale di Tharoon."

Fece una pausa per poi indicare i Ribelli. 

Dafne li osservò, silenziosa.

Ora che poteva guardarli meglio, notò con rammarico che non erano che un gruppo sparuto ed eterogeneo di uomini disperati e impreparati. Le armi che avevano con sé erano rozze e l'equipaggiamento basilare era mal ridotto ... persino il loro aspetto, stanco e sfatto, lasciava capire in che situazione disperata si dovessero trovare.

"Il fatto è che sono molto pochi e non hanno ne mezzi ne risorse sufficienti per tenere nemmeno remotamente testa alle forze nemiche.", continuò poco dopo Tenma, dando voce alle sue stesse preoccupazioni.

Dafne sospirò per poi alzarsi e voltarsi di spalle.

"Bene, dato che siamo al corrente di tutto questo ...", esordì, voltandosi e guardarli con sguardo di fuoco.

A quell'espressione i suoi amici sussultarono, capendo che stava arrivando la ramanzina.

"Come vi siete permessi di disobbedire agli ordini?!? Da voi non me lo sarei mai aspettato!!! Stupidi, stupidi, stupidi, mi avete fatta preoccupare!", esclamò.

I suoi amici rimasero in silenzio, consapevoli che avevano sbagliato, seppur per una giusta causa. Poi però Dafne si calmò, prendendo un profondo respiro.

"Comunque, giunti a questo punto tanto vale darci da fare per riportare la pace a Tharoon prima che la situazione degeneri.", disse infine.

"Giusto ... ma come?", domandò Arya, illuminandosi. Per un attimo, avevano temuto che potesse decidere di riportarli ad Astrea, ma per fortuna Dafne non ne pareva intenzionata.

Tenma allora si fece pensieroso per poi rispondere.

"Mhhhh, l'unica opzione possibile sarebbe quella di ottenere l'appoggio di alcune creature mitologiche che però non hanno mai obbedito a nessuno, ovvero i leggendari Dijinn del Deserto, ma la vedo dura. La loro forza è la sola che potrebbe darci una speranza contro i miei fratelli.", spiegò.

"Ma rimangono comunque la nostra unica possibilità per aiutare Tharoon e i Ribelli contro gli schiavisti, dobbiamo tentare.", fece Dafne con decisione.

"Sei sicura di quello che dici?"

"Si Tenma, sicurissima, non possiamo arrenderci. Siamo Guardiani e il nostro compito è salvare questo universo dall'estinzione, giusto?"

I suoi compagni annuirono con un sorriso. La ragazza lo ricambiò per poi tendere la mano e loro la misero sopra la sua.

"Forza, la ricerca d'aiuto ... inizia adesso"

"Siii!!!", esclamarono in coro, alzando le mani.

La missione per salvare Tharoon era appena cominciata.

 

Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP, eccomi qui con un altro capitolo di questa fantastica storia che mi sta rendendo davvero orgogliosa. Ho voluto tenerlo tranquillo parlando della situazione di Tharoon introducendo così il passato di Tenma. Ma non temete, presto tornerà l'azione parola mia!

Ringrazio di cuore Teoth, Vago e KnightofFire per le loro recensioni e il loro supporto, grazie mille ragazzi. Detto questo non altro da dire, solo ... alla prossima avventura!

Baci la vostra EragonForever!

   
 
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