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Autore: paige95    21/07/2017    1 recensioni
Anastasia è una ragazza di 20 anni. Nonostante la sua giovane età, ha dovuto superare diversi ostacoli nella vita. Ora desidera solo riscattarsi e dimostrare a tutti il suo valore.
Spero di avermi incuriosito almeno un po'. Datemi consigli, per favore. Buona lettura!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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La leggera brezza del passato
 
Per quale ragione si pensa che la notte sia il momento dedicato alla malinconia? Forse quel tepore delle coperte ricorda tanto quello di un abbraccio mancato?
Per Anastasia il momento della giornata più difficile è sempre stato quello della mattina. Ragazza strana! Qualcuno potrebbe pensare. In realtà la sensazione che quel sole pallido e la fresca aria le infondono, sono sempre per lei un sofferto tuffo nel passato.
Quando la ragazza apre quei suoi grandi occhi nocciola, dopo un primo normale attimo di spaesamento, il cuore inizia a battere violenti colpi contro il suo esile petto. Tutti i ricordi, i vissuti, i volti affiorano nella sua mente senza che lei possa opporre resistenza.
Si concede un istante per contemplare il soffitto color latte della sua stanza. Prende un profondo respiro e con esso il coraggio di ricacciare indietro le lacrime.
Un rituale che la ragazza compie ogni giorno, accompagnato da un profondo senso di abbandono.
È triste, ma non per natura, infatti amici e conoscenti la definiscono una ragazza solare, affabile, sempre disponibile. Ma quel crudele destino si era intromesso sulla sua breve strada lasciandole dentro un dolore profondo. Lungo quella vita Anastasia ha dovuto salutare persone a lei care.
Teneva serbati nel cuore rabbia e rimpianto.
Ora però, giunta all’età di 20 anni, desidera solo buttarsi alle spalle la vita passata e costruire nuovi ricordi, con intorno persone che la amino sul serio.
 
Anastasia ricorda vivido nella mente il giorno in cui è finito il matrimonio dei suoi genitori; lei era solo una bambina di 10 anni, ma il colpo che ha dato suo padre alla porta prima di andarsene le risuona ancora nel cervello, insieme ai suoi vani tentativi di riportarlo indietro. Così sono 10 anni che vive sola con la madre, senza avere più alcuna notizia di quell’uomo che l’ha abbandonata per tutto questo tempo; la ragazza non sa nemmeno in che città possa vivere o se si sia rifatto una vita a fianco di un’altra donna. Negli anni passati avrebbe tanto voluto urlargli contro tutto il suo disprezzo, mentre ora si rende conto che l’odio represso contribuisce solo ad alimentare il suo pessimo umore, quindi preferisce archiviare quella vicenda nei meandri più nascosti della sua mente.
È grata a sua madre per averle dato tutto quello di cui aveva bisogno, e forse anche di più, nonostante fosse rimasta sola con una bambina da crescere.
 
I tormenti di Anastasia sono causati anche dall’amore. Tre anni prima si era accorta di essersi innamorata di un suo caro amico e quando la ragazza aveva confessato i suoi sentimenti, lui aveva ben pensato di illuderla e frequentare altre ragazze. Anastasia però era stata prudente e si era accorta dell’atteggiamento del ragazzo prima di qualunque genere di coinvolgimento fisico.
Quella vicenda però l’aveva segnata nell’animo, aveva sofferto tanto e si sentiva ferita anche per l’amicizia che c’era sempre stata tra loro e che da un giorno all’altro si era rivelata solo un’assurda montatura, perché alla prima occasione lui l’aveva pugnalata alle spalle, non badando ai sentimenti della ragazza.
 
 
Anastasia frequenta la facoltà di scienze dell’educazione; il suo più grande sogno è quello di lavorare a fianco dei bambini e prendersi cura di loro. Probabilmente quella sua necessità di donare affetto è semplicemente una trasposizione di quello di cui è stata così precocemente privata lei.
Sono gli ultimi mesi di lezione prima degli esami estivi e probabilmente anche le ultime occasioni di vedere Edoardo prima delle vacanze.
Quel ragazzo aveva contribuito a cambiare un po’ la prospettiva di Anastasia sulla propria vita.
Edoardo è un compagno di corso della ragazza. Anastasia si è innamorata di lui dal primo momento in cui si sono incontrati, o per meglio dire scontrati.
Ricorda ancora quell’imbarazzante momento, a tratti persino comico, ma infinitamente dolce.
 
Edoardo guardava il cellulare e Anastasia era concentrata nella lettura della trama di un libro. Fu un attimo e i due giovani si scontrarono
“S-scusami”
La ragazza si perse in quel cielo che era stato messo al posto degli occhi di lui.
“Scusami tu, stavo guardando il telefono. Ti sei fatta male?”
Anastasia ci mise qualche secondo a ricollegarsi con la realtà.
“Come?” diventò rossa per quell’attimo di esitazione e dall’imbarazzo spostò i lunghi capelli corvini dietro l’orecchio “No, tranquillo, sto bene” non riusciva più a reggere l’intenso sguardo del ragazzo
Edoardo a quella risposta sorrise e proseguì il suo cammino, lasciandola confusa.
 
Per Anastasia è stato un colpo di fulmine, la lucentezza di quei denti l’avevano abbagliata, insieme ovviamente a tutto il resto. Si era convinta di amare tutto di quel ragazzo: dall’ultimo boccolo di quei corti capelli pece alle lunghe e affusolate dita delle mani.
Quando lo incontra nei corridoi della facoltà, tenta di salutarlo, ma lui ovviamente non si accorge di lei. E come potrebbe? Così timida nessuno mai si potrebbe accorgere di Anastasia.
L’esperienza con il suo “amico” l’aveva segnata; non si sarebbe mai più dichiarata, l’ha promesso a se stessa, non avrebbe mai più subito l’umiliazione di una vigliacca illusione e poi di un sofferto rifiuto. Così si limita a contemplare Edoardo al suo passaggio e a sognare, perché nei sogni sa che nessuno può ferirla.
Anastasia non ha mai avuto un ragazzo e proprio questa mancata esperienza, insieme ad un cattivo rapporto con il genere maschile per colpa di un padre assente, la frenano e non poco. È insicura, una bassa autostima la accompagna sempre. Una domanda è persistente nella sua mente: se il suo stesso padre l’aveva ferita e abbandonata come poteva essere amata da uno sconosciuto?
Anastasia non conosce molto del ragazzo che ha fatto breccia nel suo cuore, ha parlato con lui un’unica volta, ma le piacerebbe tanto avere la possibilità di approfondire la loro conoscenza.
 
L’esperienza universitaria non le ha permesso solo di incontrare il suo grande amore, ma anche la sua migliore amica.
Elisa è una ragazza introversa, ma solare, i suoi lunghi capelli biondi sono solcati da colpi di sole e porta con eleganza un paio di occhiali color porpora; anche lei è molto tenace nello studio e questo è sicuramente un punto d’incontro tra le due ragazze.
Si sono conosciute un paio di anni prima e solo allora hanno scoperto di aver frequentato lo stesso liceo in due indirizzi differenti; ma l’ironia del destino ha voluto che frequentino proprio la stessa facoltà, probabilmente il loro incontro era già stato segnato.
Elisa è una ragazza riservata; non è stato facile per Anastasia conoscerla a fondo, dal momento che l’amica ha bisogno di tempo prima di aprirsi totalmente alla fiducia di qualcun altro; ma con lo scorrere dei giorni tra le due si è instaurato un profondo e sincero rapporto di fiducia e questo consente ad entrambe di confidarsi, non solo in ambito scolastico, ma anche su ogni aspetto della loro vita.
 
Dopo tutti i pensieri che inondano la mente di Anastasia al suo risveglio, deve sbrigarsi e prepararsi per le sue lezioni.
La mattina il terzo grado della madre è un rituale e spesso senza alcun motivo ben chiaro. Francesca per aspetto assomiglia molto alla figlia, ma non caratterialmente, infatti è una donna forte e questo suo carattere era stato sicuramente temprato da una vita segnata dalla sofferenza; non è mai riuscita a trovare la forza di cercare un nuovo compagno, si è dedicata totalmente alla figlia e al lavoro.
Ma l’assenza di un uomo è sempre stata presente nella vita di Anastasia e Francesca e questo non ha sicuramente contribuito alla formazione identitaria della ragazza. Anastasia ha sempre avuto difficoltà a relazionarsi con i ragazzi, anche solo una semplice amicizia per lei è difficile da instaurare; vaga nella sua mente, a seguito delle esperienze fatte, l’idea di poca trasparenza e malizia da parte degli uomini, un perfido dono che le avevano lasciato suo padre e quel finto amico.
 
L’università che frequenta si trova in un edificio enorme e, nonostante sia già al secondo anno di corso, tende ancora a perdersi per quegli immensi corridoi e scalinate. Un odore di solennità invade sempre le narici della ragazza, le dà un certo timore per il pensiero degli esami che dovrà affrontare, ma Anastasia non si arrende e si impegna dando il massimo di sé, affrontando quell’inquietudine.
 
Sarebbe stata una mattina come le altre?
Anastasia ha uno strano presentimento, come quando si ha l’impressione di aver dimenticato qualcosa, ma lei non capisce e ignora quella sensazione, dopotutto per una ragazza perennemente in ansia è normale sentirsi in quel modo.
Come di consueto trova Elisa già in aula, ovviamente in primo banco, pronta ad annotare i numerosi appunti. Anastasia si siede accanto a lei e con la sua solita diligenza prepara anche lei i suoi strumenti da lavoro.
“Ana, perché sei così silenziosa oggi?”
“Mh?” la ragazza è concentrata su quello che sta facendo
Elisa sorride alla distrazione dell’amica “Sicura di stare bene?”
“Certo”
Si rende conto in quel momento di non averle raccontato nulla di Edoardo. Ma davvero non c’era stato un momento di tempo per confidarsi o piuttosto si vergognava per quel suo nuovo sentimento?
Anastasia sta accennando a parlare, quando però si deve bloccare perché fa il suo ingresso la professoressa.
 
Continua…
   
 
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