La rottura del fidanzamento fra
Victoria e Josh naturalmente
non passò inosservata, anzi, rimase sulla bocca di tutti per
diverse settimane.
Il ragazzo, dopo alcuni giorni dall’ultima accesa
discussione, aveva tentato di
recuperare terreno con la fidanzata, ma senza successo. Victoria era
sempre più
convinta di aver preso la decisione migliore. Non che ritenesse Josh
una
cattiva persona, anzi, ma era chiaro che non avrebbero mai potuto
andare nella
stessa direzione. Avevano prospettive ed aspettative decisamente
diverse, ed
idee troppo differenti su quella che sarebbe stata la loro vita
insieme.
Inoltre, era consapevole di non essere mai stata innamorata di lui come
avrebbe
dovuto. Gli era affezionata, gli voleva bene, ma non aveva mai
veramente
provato per lui quell’amore totalizzante ed intenso che
immaginava avrebbe
sentito per l’uomo della sua vita. Josh era stato una scelta
razionale, dettata
dalla ragione, non dal cuore. Era di buona famiglia, approvato da suo
padre, ma
non aveva mai perso completamente la testa per lui.
La sua mancata suocera, Harriett, non
mancò di farle
arrivare alle orecchie il suo disappunto, ma quello che più
preoccupava
Victoria era la reazione di suo padre. Era visibilmente dispiaciuto per
le
mancate nozze e la rottura fra i fidanzati, ed aveva cercato
più volte di far
cambiare idea alla figlia e di farla tornare sui suoi passi, ottenendo
così
solo l’effetto opposto e spingendo la ragazza non solo a
chiudersi, ma ad
evitare il più possibile di stare a casa. Così si
divideva fra il lavoro alla
società di produzione del padre, che cercava comunque di non
incrociare più del
dovuto, e quello alla fondazione. Solo sua zia Charlotte e la sua amica
Skyler
sembravano capirla. Charlotte aveva sempre avuto dubbi sulla coppia, si
era
resa conto velocemente che l’adorata nipote non era convinta
del fidanzamento e
tanto meno di sposarsi, quindi non fu per nulla sorpresa quando seppe
della
rottura fra i ragazzi. Lo
stesso valeva
per Skyler, che conosceva bene l’amica ed aveva presto
intuito l’incompatibilità
fra lei e Josh. E, siccome Victoria ultimamente era stata piuttosto
sotto
pressione e sotto il tiro della stampa rosa, Skyler
organizzò una vacanza di
sole donne.
Così, un paio di mesi dopo
la fine della relazione con Josh,
Victoria si ritrovò su un volo per le Hawaii con Skyler ed
altre quattro amiche
single e super scatenate. Era stata indecisa se partire o meno fino
all’ultimo,
ma dopo l’ennesima discussione col padre che cercava
ostinatamente di
convincerla a tornare sui suoi passi, la ragazza fece i bagagli e
raggiunse le
altre in aeroporto per dieci giorni di assoluto divertimento lontana da
tutto e
tutti.
Skyler aveva davvero fatto le cose in
grande, come sempre
del resto. Le vacanze organizzate da lei erano sempre indimenticabili.
Aveva
prenotato dei bungalows in un esclusivo resort di un’isoletta
quasi
sconosciuta, che sembrava un vero e proprio paradiso terrestre e che
poteva
quindi garantire la totale privacy all’allegra combriccola.
Inoltre, aveva
pianificato anche diverse attività per svagarsi e tenersi
impegnate. Dalle gite
in barca, alle immersioni. E la sera, dopo cena, locali e discoteche
del posto.
Victoria riuscì finalmente
a staccare la spina, a
dimenticarsi della rottura con Josh, dell’attenzione dei
media e delle prediche
quasi quotidiane del padre. Era da tanto che non riusciva a concedersi
una
vacanza con tutti i crismi, che non si prendeva del tempo solo per
sé, per
rilassarsi e divertirsi. Aveva ancora solo 25 anni, ma si sentiva
più grande,
forse perché aveva speso gli ultimi tre o quasi impegnata
con Josh, presa a
soddisfare le sue esigenze, quella
della quasi suocera e di suo padre, senza pensare davvero a cosa voleva
lei.
Le tornarono anche alla mente le
parole di Ryan, i suoi
discorsi, i suoi consigli. Ed anche quell’acceso battibecco
l’ultima volta che
si erano visti. Ormai erano passati quasi quattro mesi dalla festa
Amfar di New
York. Non l’aveva più incrociato, anche
perché era rientrata il giorno dopo a
Los Angeles, né l’aveva sentito, nonostante avesse
memorizzato il suo numero.
Era un tardo pomeriggio, di una giornata di metà vacanza. Le
altre erano
rientrate nei loro bungalow per prepararsi per la serata, mentre
Victoria si
era attardata sulla spiaggia, per godersi il tramonto e la piacevole
brezza che
a quell’ora saliva dall’oceano. Stava passeggiando
sul bagnasciuga e,
ripensando a Ryan, alla fine, quasi istintivamente, recuperò
dalla tasca degli
shorts il cellulare e lo chiamò. Sentì squillare
a lungo, e stava per
riattaccare, quando qualcuno dall’altro capo rispose, ma non
era chi si
aspettava di sentire.
“Plonto?” rispose
una vocina squillante.
Victoria scostò per un
secondo il cellulare dall’orecchio
per controllare sul display che il nome selezionato fosse quello di
Ryan e non
un altro. Era quello giusto, ma iniziava a pensare di aver sbagliato
qualche
cifra memorizzandolo.
“Plonto?” disse
ancora quella vocina, quasi spazientita.
Victoria stava per rispondere
qualcosa, quando sentì
finalmente una voce familiare.
“Jamie…amore, il
cellulare di papà non è un gioco, lo sai.
Che stai facendo?” sentì dire da Ryan.
“Ho ripposto papi! Non so
chi è. Non dice niente!” borbottò
la bambina. A quanto pare aveva risposto una delle figlie.
“Pronto?” disse
finalmente Ryan, recuperando il possesso del
suo telefono. A quel punto, la ragazza fu quasi tentata di riattaccare.
Forse
aveva sbagliato a chiamarlo, poteva ancora uscirne, lui il suo numero
non
l’aveva. Ma alla fine decise di no.
“Ryan? Ciao, sono
Victoria” disse infine, dopo un bel
respiro.
“Victoria! Ciao”
rispose lui, tradendo una nota di stupore.
“Mi scusi un attimo? Resta
in linea, dammi solo un secondo!”
aggiunse subito, e poco dopo lo sentì dire con tono dolce
alla figlia di
tornare a giocare.
“Scusa, sono di nuovo
qui” riprese a dire.
“Scusa tu, magari ho
disturbato!” disse lei “Era tua figlia
poco fa al telefono?” gli chiese.
Lo sentì sorridere.
“Si” le
confermò “Era Jamie, la più grande. Ha
tre anni ed è
una piccola ladra di cellulari. Se per caso lo dimentico in giro per
casa, lei
lo recupera ed inizia a giocarci, a chiamare gente a caso.”
Rise.
“Sembra
dolcissima” osservò la ragazza.
Lui rise ancora.
“Si, quando
dorme!” rimarcò divertito. Poi si
schiarì la
voce.
“Come stai? Ho saputo che
il fidanzamento è rotto” riprese a
dire.
“Già”
disse lei “Ma non dirmi che sei sorpreso! L’avevi
previsto con mesi di anticipo. E mi hai consigliato più
volte di scaricarlo,
quindi....non dirmi che sei dispiaciuto per Josh? Anzi, no, il
broccolo, come
lo chiamavi tu” aggiunse ridendo.
“Quasi
quasi…” rise anche lui.
“No, non sono dispiaciuto
per lui. Continuo a pensare che
foste male assortiti, ma non ci sono andati giù leggeri con
te. E di questo mi
dispiace” le spiegò.
“Non dirmi che leggi i siti
di gossip e la cronaca rosa
Reynolds? Mi sorprendi” osservò lei.
“Io no, ma la mia addetta
stampa si ed adora farsi i fatti
degli altri! Per una volta tanto che i pettegolezzi non riguardano un
suo
cliente, si diverte” disse.
“Come stai?” le
chiese ancora.
“Bene. Tutto sommato bene.
Anzi, in questo momento
benissimo. Sono in un’isoletta sperduta alle Hawaii insieme a
Skyler e ad altre
amiche. Una specie di viaggio di nozze, senza nozze e senza
sposo!” rise.
“Mi sembra
un’ottima idea! Hai fatto bene. Per una volta
tanto, fai qualcosa che vuoi fare tu, non perché devi, mi
congratulo!” aggiunse.
Seguì un momento di
silenzio, come se entrambi fossero
improvvisamente caduti nell’imbarazzo più totale,
ma fu lui a romperlo.
“Senti, mi dispiace per
quello che ti ho detto l’ultima
volta che ci siamo visti. Mi sono comportato un po' da stronzo, non era
mia
intenzione. Ero nervoso per altre cose e mi sono fatto prendere la
mano.”
Riprese a dire.
“Scuse accettate”
rispose lei “Anzi, immagino di dovertele
anche io. Nemmeno io mi sono contenuta, ho detto cose che non pensavo e
sparato
giudizi senza nemmeno conoscerti bene!” ammise.
“No, tranquilla, in fondo
non hai detto niente che non mi
sia già sentito dire almeno cento volte da fratelli, amici,
parenti vari”
rimarcò divertito.
“Quindi,
un’allegra comitiva di ragazze alle Hawaii. Chissà
cosa combinate ogni sera!” rise.
“Con Skyler è
impossibile annoiarsi! Ogni sera un’uscita
diversa, ed ogni giorno qualche attività nuova, ha pensato a
tutto! Quando
torneremo ci servirà una vacanza per riprenderci dalla
vacanza!” ridacchiò
“Comunque, volevo solo farti un saluto e dirti che alla fine
avevi ragione tu.
E che non è così male fare quello che voglio, per
una volta, e fregarmene di
quello che pensano gli altri. Mi spiace solo averci messo
più del dovuto a
capirlo. Avrei dovuto essere più onesta, come me stessa e
con Josh, e non
saremmo andati così avanti” aggiunse sospirando.
“Ma no, non farti sensi di
colpa. Te ne sei accorta in
tempo, sarebbe stato più grave capirlo dopo il
matrimonio” osservò.
“E’ quello che
è successo a te?” gli domandò lei di
getto,
per pentirsene un secondo dopo aver finito la frase “Scusa.
Non sono affari
miei” precisò.
“Non mi sono offeso. In
fondo in parte è vero. Su certi
argomenti predico bene e razzolo male.
Certe coppie durano, altre no e altre ancora si
barcamenano. Forse il
nostro ambiente, la fama, i soldi, rendono tutto ancora più
complicato o forse
no. Non lo so” ammise incerto, ma senza comunque entrare
troppo nel dettaglio.
“Bè, comunque
spero che qualsiasi problema ci sia, si
risolva presto. In
fondo non sei tanto
male, anche se hai davvero una boccaccia degna di Deadpool”
rise.
“Deformazione
professionale!” precisò lui ridendo.
“Scusa, ora devo andare.
Mia figlia grande sta attentando
alla vita del cane. E la più piccola cerca di darle man
forte. Meglio che vada
prima che facciano danni seri! Ti lascio alla tua serata di bagordi. A
presto!”
la salutò.
Lei lo salutò a sua volta,
poi riattaccò e si fermò davanti
al bagnasciuga per osservare il tramonto. Quel repentino cambio di
sfondi e di
colori, l’atmosfera, tutto di quel paradiso, la stavano
rimettendo in pace col
mondo. E la telefonata con Ryan era stata la ciliegina sulla torta. Non
le era
per nulla piaciuto il modo in cui si erano lasciati a quella festa, si
erano
lasciati entrambi prendere la mano e si sentiva in colpa per aver
sparato
giudizi sul suo matrimonio senza conoscerlo approfonditamente, senza
sapere
quasi nulla di lui, e lo stesso aveva fatto Ryan. Ora che si erano
chiariti, si
sentiva sollevata, più leggera, ma anche sempre
più incuriosita da lui.
Aveva l’impressione che
anche lui, in fondo, fosse
ingabbiato in una realtà che non lo appagava più,
costretto forse più dal senso
del dovere che da sentimenti intensi. Tuttavia, non riusciva a fare a
meno di
ripensare al tono dolce che aveva usato con la figlia, e solo
immaginarlo in
versione papà premuroso, senza quella vena sarcastica che
ormai gli apparteneva
dopo aver interpretato più volte Deadpool sullo schermo, la
faceva sorridere.
“Vic? Ti muovi??”
si sentì richiamare a gran voce da Skyler,
dal bungalow che condividevano.
Lasciò la spiaggia, e
ritornò al suo alloggio, per farsi una
doccia e prepararsi per un’altra serata fuori. Ma la sua
mente continuava a
tornare a Ryan, a quello che si erano detti. Negli ultimi giorni aveva
pensato
spesso a lui, perché con lui riusciva a parlare facilmente,
tranne quando non
la pensavano allo stesso modo e si scannavano. Ma era sempre uno
scambio di
idee costruttivo ed eccitante, mai piatto e banale, come le succedeva
con Josh.
Ed era bello poter avere anche un parere maschile sulle relazioni. Era
sempre
stata circondata quasi esclusivamente da donne. Le amiche, la zia, e
certo
c’era suo padre, ma non era sempre semplice confidarsi con
lui.
“Si può sapere
dove avevi la testa stasera?” le domandò
Skyler, una volta rientrate dal consueto giro di locali, quando ormai
erano
quasi le 3 del mattino.
“Eh? Chi io?”
rispose.
“No, il Papa!” la
prese in giro l’amica.
“Non dirmi che non
è niente, perché ti ho vista, sei stata
distratta tutta la sera. Non dirmi che pensi a Josh? Non puoi essere
pentita,
hai fatto la scelta migliore. E se invece sei preoccupata per tuo
padre, gli
passerà. Sei la sua principessa, ti terrà il muso
ancora qualche giorno e poi
passerà a screditare il prossimo fidanzato che avrai, sempre
che non sia un
altro figlio di papà che lui approva!”
osservò tranquilla.
“No, no, niente di tutto
questo. In realtà, stavo pensando
ad altro” disse sibillina “Ho telefonato a Ryan
oggi. Cioè, ieri, prima di
cena, quando ero sulla spiaggia” continuò a dire,
mentre l’espressione di Skyler
passava dalla sorpresa totale all’euforia.
“E che vi siete
detti?” la incalzò, saltando quasi sul
letto, come se fossero tornate bambine ai loro primi pigiama party ed
alle
prime cotte.
“Niente di che, lui sapeva
della rottura con Josh, si è
scusato per la reazione che ha avuto al party a New York, io mi sono
scusata a
mia volta e…niente! Abbiamo solo chiacchierato un po' e
Deadpool approva l’idea
di venire qui in vacanza con te e le altre” rise.
“Mi ha risposto sua figlia.
Sembra così dolce e lui sembra
davvero un papà premuroso” aggiunse.
“Allarme rosso!”
esclamò Skyler “Se già te lo immagini
in
versione papà, la cosa è seria!”
“Scema!” la
apostrofò l’amica “Non serve che me lo
immagini,
è già papà, ho solo detto che mi pare
sia bravo e paziente con le figlie, tutto
qui!” disse, stringendo le spalle.
“Ma, per caso tu sai
qualcosa? Intendo, di lui e della
moglie?” aggiunse, scrutando attentamente l’amica.
“Allora ti interessa
davvero!” sottolineò l’altra.
“No, è solo
curiosità! Siamo…amici! Credo! Insomma, non si
può dire che ci conosciamo bene. Ci siamo visti poche volte,
ma è sveglio e
ironico, caratteristiche rare da trovare in un uomo che fa il suo
lavoro! Di
solito gli attori sono tutti tronfi, pieni di sé, narcisi,
invece lui sembra
diverso. E siccome diverse volte mi ha lasciato intendere di non essere
pienamente soddisfatto della sua vita privata, volevo solo sapere che
tu sai
qualcosa”
“No, cioè, non
più di quanto ti ho detto, ma posso
informarmi, se vuoi! La sua Pr la conosco, non bene, ma so chi
è e come lavora
e so che da quando rappresenta sia lui che la moglie è ben
attenta a non far
trapelare niente che strida con la loro immagine di coppia
perfetta” le disse “Diciamo
che è cambiato molto rispetto a quando stava con la
Johansson” continuò “Allora
evitavano entrambi i paparazzi come la peste, erano davvero super
riservati,
mai fatto un red carpet insieme, se non uno forse, prima di annunciare
il
divorzio. Da quando si è messo con la Lively è
lentamente cambiato nel suo
approccio coi paparazzi. Ed hanno partecipato insieme a diversi eventi
ufficiali. Forse è più sicuro di sé o
forse ha capito che l’incarnazione di
Barbie e Ken fa gola e vende di più, garantisce
più attenzione, e quindi crea
più occasioni. Alla fine è tutta questione di
buone pubbliche relazioni, come
dico sempre ai miei clienti!” concluse vispa.
“Ma sentitela! Che
sapientina!” la prese in giro Victoria.
“Comunque, mi informo, ok?
Cerco di scavare e capire se la
coppia perfetta ha scheletri nell’armadio o se le corna
reciproche sono solo
voci maligne!” aggiunse “Adesso sarà
meglio che mi strucchi, altrimenti domani
sembrerò un panda!” rise.
Purtroppo quei dieci giorni di
assoluta spensieratezza e
divertimento alle Hawaii volarono letteralmente e ben presto le ragazze
si
ritrovarono sul volo di ritorno per Los Angeles. Victoria non era per
nulla
impaziente di tornare a casa, ma sperava che la lontananza avesse
aiutato anche
il padre a chiarirsi le idee ed a desistere dai suoi propositi di far
riavvicinare la figlia e Josh. Ma si sbagliava e se ne rese conto
quando,
rimesso piede in villa, trovò proprio Josh ad aspettarla.
“Ciao” le disse,
alzandosi dal divano ed andandole incontro.
“Josh? Che ci fai
qui?” gli chiese stranita.
“Tuo padre mi ha detto che
saresti rientrata oggi. Ti sei divertita
con Skyler e le altre?” le chiese.
“Si” rispose
distrattamente, troppo impegnata a domandarsi
perché suo padre avesse addirittura pensato di avvisare Josh
dei suoi
spostamenti.
“Josh, perché
sei qui?”
gli domandò seria.
“Sono passate settimane,
mesi, pensavo che magari noi due
potremmo…” stava dicendo, ma lei lo interruppe.
“Josh, non
c’è più nessun ‘noi
due’! E’ finita, lo sai anche
tu. Non so perché mio padre non si arrenda
all’idea!” osservò, allargando le
braccia.
“Forse perché
pensa che lasciarci sia stato un errore e
francamente lo credo anche io! Siamo ancora in tempo. Possiamo
recuperare,
possiamo sistemare le cose” riprese a dire.
“Stai sempre per
trasferirti a Londra?” gli domandò lei
fissandolo negli occhi.
“Bè,
si” rispose.
“E allora non
c’è niente da sistemare” concluse
spiccia.
“Quindi mi hai scaricato ed
hai rotto il fidanzamento solo
per questo? Perché non vuoi trasferirti a Londra? Questo
è un capriccio!” le
fece notare, iniziando ad innervosirsi.
“No, Josh, non hai proprio
capito. Londra è la punta
dell’iceberg, le cose fra di noi andavano male da tempo e lo
sai anche tu!”
rimarcò.
“Ma non è vero,
è il fidanzamento che ha complicato le cose.
Ti sei spaventata e lo capisco! Magari avevi paura, ma stai facendo le
cose più
grandi di quello che sono! Anche per Londra! Sono sicura che una volta
là, la
adorerai!” disse.
“Ancora? Ma non ti senti?
Continui a dare per scontato che
quello che tu vuoi sia più importante di quello che voglio
io! Come puoi
volermi sposare e passare il resto della tua vita con me, se non ti
curi di
quello che voglio io! Dannazione, Josh! La mia vita è qui,
io non verrò a
Londra con te e non ti sposerò! Avremmo dovuto lasciarci
prima. Avrei dovuto
dire no alla tua proposta di matrimonio, perché la
verità è che…” si interruppe.
“Qual è la
verità? Avanti, dillo! Abbi il coraggio di dire
quello che pensi fino in fondo!” la incalzò
rabbiosamente lui.
“La verità
è che non ti amo” disse tutto d’un fiato
lei,
raccogliendo tutto il coraggio e l’onestà che
aveva. Sapeva bene che l’avrebbe
ferito, ma era sempre stata dell’idea che fosse meglio una
brutta verità
anziché una bella bugia.
“Mi dispiace”
aggiunse in un soffio, mentre lui la guardava,
quasi incredulo.
“C’è
un altro?” le domandò.
“No, non
c’è nessun altro” rispose, scuotendo la
testa.
“Non ci credo”
osservò lui, abbassando lo sguardo.
“Josh, no. Devi
credermi” riprese a dire Victoria,
avvicinandosi a lui “Senti, mi dispiace. Davvero! Non volevo
che finisse così e
probabilmente, anzi, sicuramente, tu ora mi odierai, ma è
meglio così e fra
qualche tempo lo realizzerai anche tu. Ti meriti qualcuna che ti ami
pazzamente
e non sono io quella persona” aggiunse sinceramente.
Lui non disse nulla, e non sembrava
rassicurato dalle sue
parole. E sempre in silenzio, quasi come un’automa, se ne
andò.
Poco dopo, Andrew, suo padre,
rientrò.
“Ciao, tesoro. Bentornata!
Divertita alle Hawaii?” le
chiese, ma lei lo bloccò subito.
“Mi dici perché
hai detto a Josh di venire qui? Pensavo di
essere stata chiara!” osservò seria e spazientita.
Lui sospirò, con un
broncio degno di un bimbo colto in
flagrante a rubare biscotti.
“Senti, mi dispiace, ma
continuo a credere che tu abbia
sbagliato. Lui avrà i suoi difetti, ma rompere il
fidanzamento non è stata una
decisione saggia. Sei confusa e ho pensato che magari rivedendolo dopo
una
vacanza vi avrebbe aiutati a risolvere i vostri problemi” le
spiegò.
“Hai pensato male! Non sono
per niente confusa, anzi, non
sono mai stata così sicura di qualcosa come lo sono ora. Fra
Josh e me è
finita, definitivamente. Non lo amo, e non lo sposerò
né ora né mai. Fattene
una ragione papà ed accettalo, altrimenti dovrò
cercare un’altra sistemazione!”
sbottò, salendo in fretta le scale.