Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: koan_abyss    22/07/2017    3 recensioni
Il percorso di cinque giovani Serpeverde attraverso le influenze e le aspettative delle famiglie, della comunità magica, di alleati e rivali dai primi anni di scuola al culmine della II Guerra Magica.
Gli anni immediatamente precedenti e quelli narrati nei libri della Rowling visti dagli occhi di Severus Piton: le sue esperienze, i suoi legami, la sua promessa.
Mentre i suoi studenti sfogliano le canzoni dell'innocenza, si confrontano con le tradizioni, costruiscono a poco a poco la loro identità, Severus Piton, incastrato nel suo doppio ruolo di Direttore di Serpeverde ed ex-Mangiamorte, diventa suo malgrado una figura importante per loro e le loro scelte future.
La fanfiction non intende discostarsi dal canon, ma anzi seguire fedelemente la storia originale del punto di vista verde-argento.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Severus Piton, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Terzo anno


Capitolo 1


“Onestamente non mi aspettavo tutto questo trambusto,” disse Will, guardandosi attorno nel salone affollato. “Vitious continuava a dire che si trattava di un piccolo evento, e invece guardate che roba!”
“E se pensi a tutte le scartoffie che il Ministero gli avrà fatto firmare prima di permetterci di fare magie fuori dalla scuola…” aggiunse Madeline.
Il salone ferveva di attività. Si trattava in effetti di un salone da ballo dal lucido pavimento in legno, situato sopra il più prestigioso ristorante di Diagon Alley, accomodato ad hoc per ospitare il I Torneo ‘Cupida Certamines Iuventus’, riservato a giovani duellanti.
Al centro della sala si trovavano due ampie pedane, perfettamente visibili sia dal tavolo dei giudici che dalle gradinate erette per il pubblico.
Il professor Vitious e il suo amico Samson potevano essere partiti con l’idea di non fare le cose troppo in grande, ma come aveva notato Will non sembrava proprio.
Il Torneo vantava una cinquantina di iscritti e tre prove, una di velocità, in cui l’unico incantesimo ammesso era quello di Disarmo: la vittoria andava al duellante che per primo conquistava la bacchetta dell’avversario; una prova di duello tradizionale, nella quale i giudici valutavano anche l’originalità e lo stile dei partecipanti assegnando dei punti; infine la prova a squadre, che si sarebbe tenuta nel pomeriggio: per l’occasione i ragazzi di Hogwarts erano stati divisi in due squadre di otto elementi (un ragazzo di Corvonero non aveva potuto partecipare, in quanto in vacanza all’estero con la famiglia). I loro avversari sarebbero stati gli studenti di una piccola scuola di magia irlandese.
“Ma ci sarà anche una sorpresa!” aveva detto loro Vitious quel mattino, mentre un po’ alla volta arrivavano via camino alla sede del torneo.
I Serpeverde si misero a scrutare il pubblico che prendeva posto alla spicciolata sulle gradinate: non era una folla, ma nei giorni precedenti Vitious aveva inviato un articolo a proposito del torneo alla Gazzetta del Profeta e il giornale aveva mandato dei fotografi ad immortalare l’evento.
Per il momento, partecipanti ed organizzatori ciondolavano nella zona riservata ai duellanti.
Vitious e Samson stavano sistemando gli ultimi dettagli con uno dei giudici. I Corvonero erano raggruppati con qualche adulto: sapendo che sarebbe stato distratto dagli imprevisti dell’ultimo minuto, Vitious aveva chiesto ad alcuni genitori di presenziare, per aiutarlo a tenere sotto controllo i ragazzi.
Tuttavia, i genitori dei loro compagni sembravano preoccuparsi poco di tenere sott’occhio anche i Serpeverde, che ne avevano approfittato per stare un po’ per conto loro.
“Tua madre verrà?” chiese Euriale a Will.
Lui annuì.
“Starà per arrivare. Ma non era il caso che arrivasse presto assieme a noi,” disse, accennando a Liam, che aveva dormito da lui.
Nessun altro si aspettava di vedere i suoi: i genitori di Madeline avrebbero normalmente colto l’opportunità di allacciare nuove conoscenze, ma avevano già un importante impegno; i genitori di Isabel non erano molto entusiasti di quell’attività così popolare e Euriale, immaginando l’ansia che avrebbe attanagliato sua madre, aveva proibito ai suoi di farsi vedere. Liam non aveva nominato la sua famiglia con nessuno di loro, e nessuno aveva pensato di sgonfiare il suo entusiasmo per quella giornata facendo domande. 
A un certo punto Isabel, le braccia incrociate e lo sguardo attento, sorrise.
“C’è Piton,” disse, indicando l’uomo con un cenno del mento.
“È venuto!” fece Will.
Tutti lo cercarono sulle gradinate: Piton era nella fila di mezzo, accanto a una strega rotondetta il cui cappello a punta non raggiungeva la vertiginosa altezza dell’uomo.
“Accidenti,” commentò Isabel, “oggi Piton è quasi sexy…”
I ragazzi si scambiarono un’occhiata sofferente.
Piton aveva i capelli puliti, e cosa ancor più incredibile, non era vestito completamente di nero: la casacca che indossava sopra i pantaloni scuri aveva dettagli verdi e bottoni dorati; la camicia bianca non mitigava il suo colorito giallastro, ma nel complesso aveva un’aria distinta ed elegante.
Da un punto di vista puramente accademico, anche Madeline dovette ammettere che Isabel aveva ragione.
“Se n’è accorta anche la strega che gli è seduta vicino,” fece Euriale divertita. “Ha l’aria di una a cui i Tarocchi hanno promesso uno sconosciuto alto e moro…”
In effetti, la donna lo sbirciava sovente con la cosa dell’occhio, ma Piton sembrava ignorarla.
“Fantastico. Speriamo che lei passi sopra i commenti acidi e se lo porti dritto a casa!” disse Liam.
Gli altri lo guardarono, inarcando le sopracciglia
“Che c’è? Avete idea di quanto migliorerebbe la nostra vita se Piton scopasse di più? La vita di tutta la scuola cambierebbe!”
Madeline ridacchiò.
Will fece una smorfia: “Non con quella, però!”
Osservarono intenti la strega bassa arrossire mentre prendeva il coraggio a quattro mani e rivolgeva un commento al professore.
Piton la guardò dall’alto e fece un vago cenno con la testa.
“Mi sembra indifferente,” commentò Isabel.
“Si sta già irritando,” corresse Euriale, deliziata. “Oh, si è accorto di noi. Fate i vaghi!” suggerì agli altri.
Presi di sorpresa, quando il professore li guardò sorrisero e fecero ‘ciao’ con la mano. Piton strinse le labbra. La strega li notò e forse chiese come conosceva quei ragazzi educati, perché lui fu costretto a rispondere.
“Direi che abbiamo fallito,” commentò Madeline. Risero.
“Ecco mia madre!” esclamò subito dopo Will.
Andromaca McIver si diresse verso le gradinate, dando nel contempo un’occhiata al gruppo nero-blu in fondo alla sala e poi cercando il figlio e i suoi amici. Will sollevò il braccio per farsi vedere.
I Serpeverde risposero al sorriso della donna con un cenno cortese.
“Ci presenti?” chiese Isabel, sistemandosi i capelli già perfetti.
“Sta per cominciare…” le rispose Will, continuando a osservare sua madre. “Nella pausa per il pranzo. Mangiamo assieme, no?”
Anche Piton aveva visto Andromaca McIver. Si alzò in piedi quando lei passò davanti alla prima fila di posti e quando lei lo riconobbe le rivolse un profondo inchino. La donna salì i gradini fino alla seconda fila e Piton le prese il braccio per scortarla a sedere accanto a sé. La strega rotondetta parve piuttosto delusa. Will invece aveva un curioso sorriso soddisfatto, notò Euriale.
“Ragazzi! Da questa parte!” li chiamò all’improvviso il professor Vitious. “Siamo pronti per cominciare…” disse concitato.
Tutti si scambiarono occhiate elettrizzate.
“È ora di far volare qualche bacchetta!” fece Liam.
Raggiunsero i Corvonero dietro alle pedane.
“Ci siamo!”
“Oh, sono così nervosa!”
“Avete notato che tutti gli altri sono più vecchi di noi?”
In effetti gli altri duellanti sembravano quantomeno aver l’età per Materializzarsi.
“Non vuol dire niente!” rispose Isabel scrollando i capelli.
“Be’, sì, De Atienza, che vuol dire qualcosa,” le disse Margareth Clockwork. “Vuol dire maggior esperienza.”
“Si tratta di un torneo per principianti,” le ricordò Euriale, “non possono essere a un livello molto superiore rispetto a noi.”
“Già, e poi noi ci siamo allenati con Vitious!” intervenne Roger Davies.
Avevano scoperto che il professore di Incantesimi era una vera autorità: i giudici e parecchi partecipanti lo trattavano come una vera star!
Andreas Samson passò accanto a Vitious in quel momento: “È tutto pronto, Filius. In bocca al lupo ai tuoi studenti!”
L’uomo era l’opposto del piccolo professore: alto e muscoloso in maniera quasi ridicola.
“Scommetto che è coperto di tatuaggi…” commentò qualcuno.
“A me ricorda Florian Fortebraccio, quello della gelateria!” disse invece una ragazza.
Samson salì in centro ad una delle pedane e, tirata fuori la bacchetta, pronunciò ‘Sonorus’, puntandosela alla gola.
“Gentili streghe, distinti maghi, siamo pronti a inaugurare il primo Torneo per giovani duellanti!” disse, e la sua voce risuonò perfettamente in tutto il salone, nonostante il brusio che scemava a poco a poco.
“Che incantesimo utile!”
“È quello che usano per le cronache delle partite ufficiali di quidditch!”
“Ed è una formula che non vorreste sbagliare, dato che la bacchetta va puntata verso le corde vocali,” li informò Vitious sottovoce.
“Mentre i nostri onorati giudici prendono posto, vi chiedo di salutare i nostri intrepidi duellanti!”
Tutti gli iscritti al Torneo, allineati dietro le pedane con i loro accompagnatori o allenatori, salutarono il pubblico lanciando scintille con le bacchette.
Gli spettatori parvero apprezzare. Qualcuno inneggiò agli amici e almeno un paio di streghe gridarono ‘Antonius, ti amo!’ rivolte a un giovane mago riccio e dai superbi occhi azzurri.
“La folla ha già i suoi favoriti!” commentò Samson, scatenando qualche risata. “Non vogliamo farvi attendere oltre, quindi diamo il via alla prima prova: la Prova di Velocità!”
Gli studenti di Hogwarts e della scuola irlandese si fecero da parte: la prova di velocità era effettivamente basata sull’esperienza e sulla pratica, e Vitious aveva preferito che si concentrassero sulle altre due.
“Se tutto va bene, l’anno prossimo non vi sfuggirà neanche quella!”
I nomi dei duellanti erano estratti a sorte dai giudici quattro alla volta: le due coppie di combattenti prendevano posto sulle due pedane dandosi le spalle a bacchette levate e al fischio dei giudici, prima una poi l’altra in rapida successione, cercavano di disarmarsi. I duellanti scorrevano in fretta, mentre Samson sottolineava i duelli più rapidi, le tecniche migliori o gli errori.
“Piuttosto umiliante…” commentò Isabel. E dopo sarebbe toccato a loro!
“Tuttavia è molto formativo. Un errore commesso in duello davanti a un pubblico e chiamato dal presentatore è un errore che non verrà più commesso,” spiegò il professore.
Corvonero e Serpeverde si guardarono: lo sapevano fin troppo bene. Forse non erano due anni che facevano Pozioni con Piton? Lui sì che era un maestro nel sottolineare i loro errori.
“Questo è anche un buon momento per studiare i vostri avversari,” continuò Vitious. “Che mano usano? Stanno fermi o si muovono? Parlano ad alta o a bassa voce? Sono agitati o padroni di sé?” aggiunse, guardando Euriale.
Lei annuì, cogliendo il suggerimento. Madeline osservava tutto con occhi fabbrili, Isabel sembrava concentrata a memorizzare i volti che le sarebbero potuti capitare davanti durante la seconda prova.
Per la sua stessa natura, la Prova di Velocità non occupò più di quaranta minuti, contando una breve interruzione per permettere ai giudici di consultarsi sulla penalità da assegnare a una strega troppo entusiasta che aveva disarmato l’avversario senza prima girarsi a fronteggiarlo.
“Penalità? Dovrebbero darle dei punti in più!” protestarono tutte le ragazze.
Il più veloce risultò proprio il mago con gli occhi azzurri e le tifose scatenate.
“Potrebbe ottenere grandi risultati, questo ragazzo!” commentò Samson.
In una rapida cerimonia al vincitore fu consegnato un piccolo trofeo a forma di falco pellegrino.
“E ora, senza altri indugi, possiamo cominciare con la seconda prova, quella tradizionale. Prima di spiegare a quelli tra noi meno avvezzi al duello come verrà strutturata, permettetemi di presentarmi gli studenti della Scuola di Limerick, così gentili da partecipare oggi e si spera anche alle prossime edizioni di questo torneo.”
Si levò un applauso educato dal pubblico, tranne che per il gruppetto di accompagnatori degli studenti irlandesi, che ululò senza riserve.
“E accompagnati da una vecchia gloria della pedana, un caro amico che ha fornito un fondamentale supporto per offrirvi oggi questo spettacolo, niente meno che il campione inglese Filius Vitious…”
Il pubblicò cominciò ad applaudire, così come i suoi studenti, mentre Vitious arrossiva e si schermiva.
“…gli studenti di Hogwarts! E sono giovanissimi, pensate, inizieranno il terzo anno la prossima settimana!”
I ragazzi si inchinarono, mentre i genitori dei Corvonero tra il pubblico esultavano in modo da non essere da meno degli Irlandesi.
Piton e Andromaca McIver mantennero invece il loro contegno, con grande sollievo di Euriale e Madeline. Gli altri al contrario sembrarono godersi il frastuono.
Quando Samson ebbe finito di ricapitolare regole e punteggi, fece apparire sul muro dietro le pedane e i partecipanti un gigantesco drappo viola con la struttura degli incontri.
“Il girone A e il girone B combatteranno contemporaneamente: i giudici si divideranno per seguire al meglio i singoli duelli. Voi ricordate di non farvi distrare dall’altra pedana e di essere sciolti. Non siate nervosi!” li esortò Vitious, sospingendo Paul Funder, il primo dei Corvonero a duellare, verso la pedana.
“Ora sono nervosa,” annunciò Isabel, mordicchiandosi le nocche.
Liam era grigio come prima di un incontro di quidditch.
“Quasi tutti sono nervosi e spaventati,” li informò Euriale, concentrata al massimo.
Madeline era così silenziosa e risoluta che metteva quasi paura.
Quando Will mise piede sulla pedana, sentiva uno strano groviglio nello stomaco e un ronzio fastidioso nelle orecchie, che gli aveva impedito di sentire gli incoraggiamenti degli amici. Sentì un urlo provenire dai Corvonero, ma non sapeva se fosse diretto a lui.
Si girò brevemente, ma si riscosse subito. ‘Non distrarti!’ si impose, facendo l’inchino di rito al mago vestito di blu notte di fronte a lui. Era stato veloce, nella prova precedente? Non se lo ricordava. Sollevò la bacchetta, aspettando il segnale dei giudici. Eccolo!
Pensò a proteggersi, dato che non sapeva cosa aspettarsi dal suo avversario.
“Protego!” esclamò.
Forse anche l’altro mago si sarebbe protetto. No! Il suo scudo parò una luce rossa: un Expelliarmus. Così, l’altro voleva farla finita in fretta, eh?
“Ventis!” gridò Will, lanciando una folata di vento all’avversario: fu il suo turno di proteggersi.
Will scagliò di nuovo lo stesso incantesimo e immediatamente dopo si chinò, lanciando un incantesimo di Ostacolo all’altezza delle caviglie dell’altro. Impegnato a deviare il primo incantesimo, il mago in blu inciampò, sbagliando mira mentre cercava di contrattaccare.
“Expelliarmus!” gridò Will, prima ancora che le ginocchia dell’avversario toccassero la pedana.
La sua bacchetta volò via, lontano da Will ma comunque ormai di nessun uso per il suo proprietario.
Incredulo, il ragazzino sentì le esultazioni dei compagni e li guardò sorridendo a trentadue denti, poi si girò verso il pubblico.
“Bravo, William!” gridò sua madre, applaudendo, mentre Piton sollevava un angolo della bocca.
Will si inchinò all’avversario sconfitto e saltò giù dalla pedana, tornando tra gli altri. Davvero forte.
Si mise ad aspettare di essere chiamato di nuovo, osservando i suoi compagni, ora Liam che disarmava un tipo mandandolo letteralmente a gambe all’aria, ora Isabel che impastoiava un mago sottile facendolo cadere a faccia in avanti (la bacchetta gli sfuggì di mano e Isabel si limitò a raccoglierla), e ora osservando il professor Piton che indicava a sua madre gli altri studenti Serpeverde, magari spiegandole nel dettaglio le loro mosse, mentre lei annuiva, interessata.
“Adoro i tornei, professore!” disse a Vitious con trasporto.
Vitious osservò i suoi studenti divertirsi, in pedana e assistendo agli altri combattimenti. Il sistema dei punti garantiva a tutti di combattere almeno due volte, al contrario dell’eliminazione diretta, e il professore notò che al secondo duello tutti erano meno ansiosi e più determinati. Non si aspettava che nessuno di loro arrivasse in finale, ma Heartilly e AshenHurst offrirono un duello mozzafiato negli ottavi di finale. Il fatto di conoscere il reciproco stile rendeva l’incontro equilibrato, la competizione tra amiche e l’individualismo Serpeverde sembrava accenderle come stelle (e tuttavia Vitious aveva l’impressione che il soggetto preferito del fotografo del Ministero fosse la splendida De Atienza).
In ogni caso, Heartilly aveva prevalso, ma era stata eliminata da un duellante più esperto, che le offriva meno appigli per leggere le sue prossime mosse e aveva ottenuto un buon punteggio nella prova di velocità.
Clockwork, Davies e Durham avevano collezionato degli ottimi punteggi, e loro e gli altri membri della loro squadra avevano buone probabilità di vincere la prova a squadre del pomeriggio.
Il vincitore della prima prova arrivò vicinissimo alla finale, che però fu conquistata dalla strega che subito una penalità nella gara di velocità e da un mago coi capelli color sabbia che pareva non credesse possibile di essere arrivato così avanti. La strega lo mise fuori combattimento con un superbo incantesimo di Levitazione e conquistò il trofeo a forma di civetta tra le acclamazioni entusiaste di tutte le streghe presenti.
“Abbiamo anche il nostro secondo campione! Un applauso per la talentuosa signorina Sparklings! La sua magia ha davvero illuminato la nostra giornata,” esclamò Samson.
“Ora è prevista una sospensione, perché il nostro pubblico e soprattutto i nostri duellanti possano rifocillarsi. Il Torneo riprenderà alle 15:30, con la Prova a Squadre, durante la quale potremo vedere all’opera i nostri brillanti studenti. Ma ci sarà anche una sorpresa, una partecipazione speciale! Buon appetito a tutti!”
Samson sussurrò ‘Quietus’ puntandosi la bacchetta alla gola e mentre il pubblico cominciava ad alzarsi andò a complimentarsi con i vincitori e a chiacchierare coi giudici.
“Oh, meno male, stavo morendo di fame!” fece Will.
“Lasciamo qualche minuto al pubblico per uscire, poi scenderemo a mangiare,” lo rassicurò Vitious. “A tavola potremo dare un’occhiata ai punteggi personali…”
Tutti i Corvonero gli si affollarono attorno, come al solito ossessionati dai voti.
Isabel, infastidita per aver perso l’equilibrio nell’ultimo duello, si fece di nuovo allegra.
“Professore!” salutò con voce squillante.
Piton e Andromaca McIver raggiunsero gli studenti Serpeverde.
“Signorine. Signori,” li salutò Piton, con aria soddisfatta. “Vi siete indubbiamente fatti notare.”
Euriale sorrise maliziosamente, chiedendosi se si riferisse anche a quando lo avevano salutato quella mattina, mettendolo in difficoltà con la strega rotondetta, ma come al solito il professore stava attento a non offrirle niente da percepire.
“Euriale, Isabel, posso presentarvi mia madre, Andromaca McIver?” disse Will.
Mentre il figlio presentava le amiche, Andromaca McIver scambiò quella che sperava fosse un’occhiata discreta con Piton, e l’uomo seppe all’istante che le ragazze l’avevano notata.
Aveva parlato un po’ alla donna del gruppo, durante la seconda prova del torneo.
“Ho una domanda che esula i duelli,” aveva detto lei a un certo punto. “Forse è un po’ sciocca, ma è una tipica domanda da madre.”
“Sentiamo,” aveva risposto lui senza spostare gli occhi da Madeline che affrontava un Corvonero.
“C’è una delle sue compagne per cui Will abbia un debole? Non Maddie, credo, viene spesso da noi e penso che me ne sarei accorta…”
Piton l’aveva guardata brevemente: “Non è un pensiero prematuro? So che nelle famiglie più antiche è usanza cominciare a cercare buoni partiti molto presto, ma così mi sembra eccessivo.”
Lei aveva riso: “Non era quello che avevo in mente, e lo sai! È solo che a pranzo non voglio rischiare di comportarmi da sciocca proprio con la ragazza che gli piace.”
“Uno scenario difficile da immaginare,” l’aveva rassicurata Piton. “E in ogni caso, non vorresti fare la figura della sciocca con nessuna di loro: sono tre piccole Erinni!”
Andromaca McIver aveva riso di nuovo.
“Io non ho notato cotte adolescenziali, ancora, ma non è detto. Chi nomina sempre per prima quando parla delle ragazze?”
“Non ci ho mai fatto caso, ma ci starò attenta!” aveva promesso la donna.
Andromaca McIver fece i complimenti a tutti per le loro performances.
“Spero che il professor Vitious vi lascerà pranzare con noi,” disse.
“Lo avverto io,” disse Piton, avviandosi. “Mi sarà concessa la compagnia dei miei studenti per un’ora, spero.”
“Non credo che sentirà la nostra mancanza,” rispose Euriale, alzando le spalle.
“Non sono neanche sicura che la noterebbero,” aggiunse Madeline, occhieggiando i Corvonero e i loro genitori attorno al piccolo professore di Incantesimi.
“Tanto meglio per noi,” le sorrise Andromaca McIver.
Scesero al ristorante e il maître li fece accompagnare a un tavolo tranquillo non troppo lontano da quello che Vitious aveva fatto riservare per gli studenti, che non erano autorizzati a lasciare l’edificio.
I due adulti vennero fatti accomodare di tre quarti rispetto alle vetrate, di modo che potessero tenere sott’occhio la sala. Will prese posto accanto alla madre e Isabel spinse Euriale accanto a Piton. Alla sua espressione incuriosita le sussurrò all’orecchio che le avrebbe spiegato dopo.
Madeline si sedette accanto a Isabel e Liam chiuse il cerchio sistemandosi tra lei e Will.
A Isabel serviva che Euriale stesse il più vicino possibile a Piton, e scoprisse se quella donna gli piaceva: il cameriere lo aveva fatto accomodare come un corteggiatore! Marito e moglie sarebbero stati uno di fronte all’altra e degli amici avrebbero scelto posti casuali. Poteva essere una coincidenza, o solo un’idea del cameriere, ma forse Euriale avrebbe sentito qualcosa che chiarisse la situazione. Che giornata: duelli e misteri romantici!
In realtà, i duelli restarono l’argomento di conversazione principale, soprattutto quando i ragazzi si resero conto che gli amici non avevano visto tutti gli incontri degli altri, perché impegnati a loro volta sulla pedana o ad ascoltare i suggerimenti di Vitious.
Anche al tavolo dei Corvonero tutti si lanciarono in rievocazioni degli scontri più emozionanti e le cose si fecero ancora più movimentate quando Clarke e Turner, che assieme a Hickman completavano la squadra dei Serpeverde, si appropriarono degli appunti di Vitious e vennero a discutere delle loro probabilità di vittoria.
Poco prima delle tre, quando i ragazzi ebbero finito con calma i loro dolci e gli adulti preso del caffè, Vitious suggerì che tornassero al salone, per stare pronti.
Andromaca McIver augurò buona fortuna a tutti, con particolare affetto al figlio e a Liam, che quell’estate aveva passato a casa loro un giorno sì e uno no.
I ragazzi rivolsero poi un cenno risoluto a Piton.
“Possiamo aver tre Corvonero in squadra per fare numero,” disse Euriale, “ma la nostra squadra combatte per Serpeverde!”
Piton prese posto con Andromaca McIver, sentendosi orgoglioso in maniera ridicola dei suoi ragazzi.
Il salone cominciò a riempirsi di nuovo. Il pubblico era in parte diverso: chi era venuto per seguire i suoi duellanti preferiti nelle prove della mattinata aveva snobbato la prova a squadre, a cui partecipavano solo i ragazzi di Limerick, le due squadre di Hogwarts e forse un terzo gruppo, la cui presenza doveva essere la sorpresa anticipata dagli organizzatori.
“Allora, ragazzi, spero che siate tutti pronti,” disse Vitious radunandoli attorno a sé. “Tra poco cominceremo con le esibizioni. I primi saranno gli ospiti irlandesi, poi i Serpeverde. Una volta finito vi metterete un attimo da parte per lasciare esibire i Corvonero, e poi concluderete assieme. Tutti vi ricordate le mosse, vero?”
Molti annuirono rapidamente e qualcuno invece si immobilizzò ad occhi sgranati, affrettandosi a chiedere agli amici lumi sui passi dimenticati.
“Va bene! State pronti!” gridò infine sottovoce il professore, mentre Samson riprendeva la parola e riapriva il Torneo.
“Sono di nuovo agitata!” si lamentò Isabel. “Pensavo che ormai mi fosse passata!”
“Ti passerà non appena sarai davanti al pubblico,” le rispose Madeline.
Gli altri ghignarono: Isabel li aveva costretti a provare tante di quelle volte nell’ultima settimana di scuola che la loro esibizione era una piacevole routine, ormai.
Gli studenti irlandesi, chiamati dal presentatore, salirono sull’unica pedana rimasta al centro del salone. Il loro esercizio suggeriva che i loro punti forti fossero precisione e tempismo: sempre fronteggiandosi quattro a quattro i duellanti scagliarono i loro incantesimi all’unisono, facendo cozzare i raggi di luce delle bacchette. Poi, con mezzo secondo di stacco tra l’uno e l’altro, ogni membro del primo gruppo attaccava e gli altri evocavano scudi per proteggersi.
“Sembra di guardare il nuoto sincronizzato dei Maridi,” sussurrò Isabel, che aveva assistito a un tale spettacolo in Spagna, in visita alla famiglia della madre.
Gli Irlandesi presero a muoversi sempre più in fretta in circolo, scagliando e parando incantesimi da una distanza minima. All’improvviso si immobilizzarono e otto bacchette sprizzarono luce sopra le loro teste al centro del circolo: i raggi cozzarono insieme ed esplosero, inondando di colori la sala.
Il pubblico si scatenò sulle gradinate, e anche i Serpeverde applaudirono, riluttanti.
“Tocca a noi!” fece Will con urgenza.
I Serpeverde si sistemarono davanti alla pedana, che era troppo stretta per la loro esibizione.
“Pronti?” bisbigliò Isabel.
Liam e Madeline fecero qualche passo verso il pubblico, con le bacchette abbassate, poi finsero di notarsi per la prima volta e saltarono nelle posizioni di combattimento.
Dopo un istante Madeline attaccò, avanzando verso Liam a grandi passi, i lunghissimi capelli biondo cenere che svolazzavano. Liam parò i suoi rapidi colpi e contrattaccò con un lampo di luce viola che si infranse sulla barriera trasparente come cristallo che Madeline aveva evocato.
Isabel corse verso di loro, trasformando la barriera in fumo e scagliando una fattura a entrambi i duellanti, che indietreggiarono gridando ‘Protego’. In un attimo Liam e Madeline si coalizzarono contro la nuova venuta, che tenne a bada entrambi ruotando su sé stessa. Will li raggiunse di corsa.
Isabel si accucciò a terra e lui la scavalcò con un balzo, atterrando di fronte a Liam. I due ragazzi presero a incrociare le bacchette come schermidori, impedendosi l’un l’altro di mirare.
Quella parte era sempre più o meno improvvisata, a seconda di dove Will atterrava e di dove i loro incantesimi respinti andavano a cadere. Una delle opzioni era su Madeline e Isabel, che si allearono per creare un gigantesco scudo dai riflessi blu che le riparasse dalla pioggia di incantesimi.
Euriale si fece avanti, evocando con mosse ampie e quasi solenni un fulmine, che colpì lo scudo delle altre con un crack assordante.
I ragazzi si bloccarono e Liam finse di allontanare Will con un calcio. Il biondo si ritrovò schiena a schiena con Euriale: ruotarono su loro stessi, di modo che Euriale fronteggiasse Liam e Will Isabel e Madeline.
Euriale scagliò una lancia di ghiaccio, che si conficcò in un’altra barriera di cristallo. Il pubblico sussultò.
Will richiamò una raffica di vento potente, che avvolse le due ragazze in un vortice, scompigliando i loro capelli in maniera molto scenografica. Isabel lo ridusse a una leggera brezza che trasportava piccoli fiori.
Euriale e Will ruotarono di nuovo e la ragazza incendiò i fiori. Madeline ed Isabel si ritrovarono al centro di una colonna di fuoco! Nel frattempo, Liam si stava difendendo da un rampicante che cercava di bloccargli gambe e braccia, mentre lui lo tagliuzzava con ‘Diffindo’.
Dalle fiamme Madeline strillò ‘Mergeo!’ e la colonna di fuoco si arrotolò in una sfera sulla punta della sua bacchetta puntata al soffitto, lasciando solo qualche ricciolo di fumo.
Tutti restarono immobili per un attimo, e di nuovo scattarono scambiandosi gli avversari: Isabel contro Liam, Euriale contro Will e Madeline. Si scrutarono a vicenda, sorridendo, e guizzarono tutti all’unisono.
Questa volta però, furono i Corvonero ad invadere al campo e loro si ritrassero, fingendosi indispettiti per l’intromissione.
Il segmento dei Corvonero ricordava un po’ quello degli Irlandesi. Cominciarono a duellare, quattro coppie contemporaneamente. Quando Davies chiamò, quattro studenti rimasero fermi e gli altri ruotarono. I duelli ripresero. Quando Davies chiamò di nuovo furono gli altri a ruotare, nel senso opposto. Poi, sempre più veloci, i ragazzi cominciarono a cambiare le formazioni: da due contro due a quattro contro quattro, tre e tre e due, creando al contempo delle figure geometriche che soprattutto il gli spettatori sulla gradinata più alta apprezzarono.
All’ennesimo grido di Davies, i Serpeverde si fecero avanti scompigliando le figure dei Corvonero.
Nero-blu e verde-argento si affrontarono a bacchette levate. I Corvonero puntarono le loro al cielo, creando l’immagine di un’immensa aquila, il simbolo della loro Casa. I Serpeverde evocarono un serpente e dirigendo le immagini con le bacchette i due gruppi fecero scontrare i due formidabili animali.
Quando si trovarono zanne a rostro, artigli a spire, gli studenti li fecero mutare: l’aquila divenne una H e il serpente uno stendardo per circondarla.
Il pubblico esplose, gridando ‘Hogwarts! Hogwarts! Hogwarts!’ e battendo mani e piedi. Estasiati e soddisfatti, gli studenti si inchinarono più volte, prima di annullare gli incantesimi e ritirarsi.


Note:
Ed eccoci al terzo anno! Siamo nel 1991, l’anno in cui Harry Potter arriva ad Hogwarts, ma per il momento la scuola non è ancora iniziata.
Ho inventato una piccola scuola di magia in Irlanda, pensando che chi sceglie di non frequentare Hogwarts (che è un collegio lontano, nonostante la facilità con cui i maghi possono spostarsi) abbia comunque diritto a un'istruzione.
Sembra che tutti siano felici e si divertano. Ah, non dura.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: koan_abyss