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Autore: Schmetterlinge    22/07/2017    2 recensioni
I polmoni bruciano.
Le membra dolgono.
La testa scoppia.
Le immagini scorrono nella mia mente, scorrono come un fiume in piena.
Passano veloci, una dopo l’altra, riaccendendo emozioni sopite da tempo immemore.
Un’immagine, un ricordo.
Un ricordo, un groppo in gola.
Una morsa alla stomaco.
Un pugno in pieno volto.
Genere: Guerra, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Gray Fullbuster, Lluvia, Natsu, Wendy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tossisco, tossisco senza tregua, tentando di tornare ad incamerare quanta più aria possibile.
I polmoni bruciano.
Le membra dolgono.
La testa scoppia.
E il mio pensiero va a te.
A te che, contro ogni mia previsione, non hai esitato a farmi da scudo.
Le lacrime scorrono.
Scorrono lungo il mio viso, lungo le mie labbra, lungo le mie spalle.
Non credevo potessero avere un sapore così amaro.
Riesco a sentire ogni parte del tuo corpo premere ancora contro il mio, nonché il tuo respiro, pesante, solleticarmi il volto.
Due mani [forti] mi cingono la vita, mi sollevano, liberandomi dalla morsa [ferrea] della madre terra.
Qualcosa mi sfiora la guancia.
Qualcos’altro  preme contro l’incavo del mio collo.


 
Ed è lì che cade ogni mia difesa.

 
 
La schiena si inarca.
Il respiro accelera.
I battiti aumentano.
Mi guardi senza proferire parola alcuna.
Mi guardi e non favelli, come a volermi leggere dentro.
Poi, all’improvviso, col fiato corto, ti osservo premere la mano contro il mio addome.
“Stai bene?”
Abbasso lo sguardo, sorridendo stancamente.
“Si.”
Annuisci, poco convinto della mia risposta.
Così cerco di apparire più rassicurante.
“Juvia sta bene, davvero.”
Aumenti la tua stretta su di me, abbandonandoti contro il mio petto.
“Bene.”
Deglutisci piano, inspirando ed espirando profondamente.
“Adesso, la cosa più importante è  riportare indietro Natsu e gli altri.”
Mi guardo attorno, con la piena coscienza, nonché consapevolezza, di chi sa cosa deve fare.
Faccio per alzarmi ma, con mia grande sorpresa, mi stringi con forza, impedendo un qualunque mio movimento.
Così rimango immobile [perplessa] in attesa di un tuo cenno.


 
Che non tarda ad arrivare.


 
“Quando sarà tutto finito, avrei bisogno di parlarti.”
Il mio cuore perde un battito ma mi limito ad annuire.
“Seriamente.”
Non ho il coraggio di ribattere.
Ti accarezzo il capo, lentamente; chiudo gli occhi nel sentirti stringermi la vita fino a farmi mancare l’aria.
Vorrei che il tempo si fermasse per godermi appieno questo momento.


 
Che è solo nostro.


 
Tuttavia, so bene che non è possibile, anche perché ho un debito da saldare.
 
Le immagini scorrono nella mia mente, scorrono come un fiume in piena.


 
Chiare.
 
Limpide.


 
Passano veloci, una dopo l’altra, riaccendendo emozioni sopite da tempo immemore.
 



 
[I just wanna keep calling your name until you come back home]

 


 
“Non dovresti muoverti, Juvia.
Sei ancora troppo debole.”
La turchese sorride, accarezzandole una guancia, per poi scompigliarle i lunghi i capelli corvini.
“Ti ringrazio, Wendy.
Sono in debito con te.”
La piccola dragon slayer le sorride timidamente.
“Potrai sempre contare su di me, Juvia.
Questa volta, proteggerò tutti.”
La maga dell’acqua la osserva con sguardo rapito, per poi abbracciarla teneramente.
Un abbraccio che non tarda ad essere ricambiato.
Un abbraccio che non tarda ad essere ricambiato con altrettanta amorevolezza.
 
 
Scorrono una dopo l’altra.
 

 

[I just wanna keep calling your name until you come back home]


 
 
Non lasciano sosta, scorrono veloci, come un treno in corsa. 
Un’immagine, un ricordo.
Un ricordo, un’emozione.


 
[I just wanna keep calling your name until you come back home]



 
 
La maga dell’acqua osserva, con aria assorta, le spalle, larghe, del giovane dragon slayer.
Gli si avvicina, lentamente, fino a circondargli la schiena con entrambe le braccia.
“Juvia è preoccupata per Gajeel-kun.”
Il ragazzo sospira ma non le risponde, non ancora.
“Vieni con me a Fairy Tail.
Volta pagina, ricomincia da capo.”
Lui si volta giusto per poterne incrociare lo sguardo.
Insieme?”
Lei gli sorride
“Insieme.”
 

 
Ogni ricordo è un groppo in gola.

 
 
 

[I just wanna keep calling your name until you come back home]
 



 
Socchiude appena gli occhi, ancora frastornata, troppo debole per riuscire anche solo a parlare.
Senza forze, impotente, si lascia trasportare senza battere cenno.
“Gray-sama…”
La figura davanti a sé sbuffa senza farsi troppi riguardi, piccata, quasi offesa.
Gajeel-sama, Juvia.
Gajeel-sama.”
La turchina, a quel punto, sorride di gusto, stringendosi maggiormente al ragazzo.
Bel ringraziamento, Ameonna.”
Juvia non ribatte, semplicemente si limita ad affondare il proprio volto tra le spalle dell’amico.
“Non fare il geloso.”
Gli accarezza il petto, come a volerlo addolcire.
Il giovane si ferma, voltandosi giusto per riuscire a guardarla bene in quegli occhi color cielo.
Lei ricambia, dolce, mentre gli si accosta contro una guancia, chiudendo gli occhi, stanca.
“Sono in debito con te, Gajeel-kun.”
Il moro arresta [ancora] il proprio passo, fissando [assorto] un punto indefinito di fronte a sé.
“Non dirlo nemmeno per scherzo, Ameonna.
Io ci sarò sempre per te, chiaro?”
 
 


[I just wanna keep calling your name until you come back home]

 
 
Ogni ricordo è una pugnalata al petto.
 
Una morsa alla stomaco.
 
Un pugno in pieno volto.
 
 


[I just wanna keep calling your name until you come back home]


 
 
Natsu era riuscito a prenderla appena in tempo, poco prima che potesse sfracellarsi al suolo, priva di sensi.
L’aveva afferrata per la vita, senza esitazione alcuna, facendole da scudo con il proprio corpo.
Le sorreggeva il capo con quanta più delicatezza possibile, mentre la guardava e la chiamava preoccupato, nella speranza che lei potesse sentirlo.
Il tutto sotto gli sguardi, attoniti, di Lucy, Happy e Wendy.
“Juvia, riesci a sentirmi?
Il ragazzo continuava a chiamarla [inquieto] senza sosta.
Juvia?!”
Fu a quel punto che la turchese socchiuse, di poco, i grandi occhi celesti.
Lo osservava con sguardo vuoto.
Lo sguardo di chi ha perso ogni voglia di combattere.
Lo sguardo di chi ha perso ogni voglia di vivere.
Il ragazzo fece per accarezzarle il volto, costringendola a guardarlo dritto negli occhi.
La costrinse fino a quando non fu sicuro di essere visto davvero.
E fu in quel momento che cadde ogni muraglia, ogni scudo,ogni difesa.
Le lacrime iniziarono a sgorgare con prepotenza, la voce a tremare e il respiro a farsi sempre più irregolare.
“Natsu-san …”
Il ragazzo la teneva, stretta, continuando ad accarezzarle, con movimenti impercettibili, i lunghi capelli turchesi.
Se ne è andato.”
La voce tremula, le spalle [esili] scosse da tremiti continui.
“Se ne è andato e non è più tornato.”
Natsu trattiene il fiato, turbato.
Trattiene il fiato, fino a contrarre in una smorfia, di dolore, ogni muscolo del proprio volto.
Riesce a percepire, chiaramente, lo sguardo, preoccupato, di Lucy su di sé.
La pioggia si fa più intensa, batte con prepotenza, con forza, diventando sempre più pesante.
Il cielo piange.
[Come la loro anima].
E’ un punto indefinito quello che Natsu è intento a fissare di fronte a sé.
“Lo riporterò da te.”
Juvia lo osserva, in silenzio, con gli occhi lucidi, le guance rosee e le labbra tremule.
Lo riporterò da te e, quando saremo di nuovo insieme, rifonderemo Fairy Tail.
La Fairy Tail di un tempo.”
Il ragazzo torna a scrutare l’amica.
“Lo troverò e lo riporterò da te, Juvia.
Te lo prometto.”
La ragazza continua a fissarlo, senza parole.
“Tu, però, nel frattempo, ti farai curare da Wendy, intesi?”
Natsu le rivolge uno dei suoi soliti sorrisi, uno di quelli capaci di scaldarti il cuore.
“Hai la febbre alta, devi riposare.”
Juvia accenna ad un flebile sorriso, per poi trattenere un pianto, disperato, che sembra non volerne sapere di lasciarla andare.
Si sporge quel tanto che basta per potersi stringere ulteriormente all’amico, il quale, senza esitazione alcuna, la abbraccia con decisione.
Il calore di Natsu è sempre stato qualcosa di indescrivibile.
Lucy gliene aveva parlato molte volte.
Un calore in grado di ridare speranza, sicurezza.
Voglia di ricominciare.
Voglia di vivere.
La stessa che lei sembrava aver perso, ormai, da tempo immemore.
“Natsu-san …”
Juvia lascia che il ragazzo la culli in quell’abbraccio che sa di parole non dette, ma intese.
L’amica nasconde il volto contro la spalla dell’amico, cercando di soffocare il proprio pianto sommesso.
“Grazie.”
Parla a singhiozzi, a tratti.
Il dragon slayer le sorride con tenerezza.
“Stavo pensando che potresti iniziare a togliere il san dal mio nome e a metterci il kun.”
 


 
[Back Home]
 
 

 
Alla fine, dopo non poche sofferenze, il ragazzo era riuscito a riportarlo a casa.
Natsu aveva davvero mantenuto la parola data.
Juvia lo osservava con riconoscenza, con infinita gratitudine.
Lo guardava con amore.
“Hey, Juvia!”
L’amore di un’amica nei confronti di uno dei suoi più cari amici.
Lui si era fermato a salutarla, sorridente, pieno di vita e di entusiasmo.
Si fissavano, lieti, comunicando con il semplice dono dello sguardo.
Gli occhi parlavano per loro.
“Hey, Natsu-kun!”
 



 
La turchese scuote la testa, passandosi una mano sul volto, nel tentativo di asciugare le lacrime.
Gray la guarda assorto.
“Juvia …”
La ragazza cerca di minimizzare.
“Non è niente …”
Il mago del ghiaccio non sembra esserne così sicuro; tuttavia, decide di non insistere oltre.
Sa bene che non otterrebbe che silenzi.
“Li riporteremo a casa, vero?”
Lui si limita ad annuire, convinto.
“Li riporteremo a casa tutti quanti, vero?”
Lo sguardo di lei è carico di determinazione, grinta.


 
Voglia di vivere.
 
Voglia di vincere.

 
 
Tutti.”
Questa volta, sarebbe stata lei a salvare loro.
Non li avrebbe abbandonati, non li avrebbe lasciati andare.
 

 
 
Loro, che le avevano donato  [sempre] ogni singola parte di se stessi.


 
 
Questa volta, lei avrebbe fatto da protagonista.
Li avrebbe riportati a casa, avrebbe lottato fino alla fine, dando tutta se stessa, senza mai risparmiarsi.


 
 
Amare significa soffrire.
Soffrire significa lottare.
E lei, lottando, avrebbe vinto.
 
 


 
 




















 
Ciao a tutti!
Prima di qualunque altra cosa, ci tengo a ringraziare chiunque abbia deciso di dedicare una parte del proprio tempo alla lettura di questa oneshot, nella speranza che sia stata di vostro gradimento e non vi abbia dato noia.
Adoro Fairy Tail ed, in questo caso,  ho deciso di concentrare la mia attenzione sul rapporto di Juvia nei confronti di Gajeel, Natsu e della piccola Wendy, riprendendo, ed anche un po’ rivisitando, alcuni episodi verificatesi nel manga.
Vedi l’abbandono di Gray, con la conseguente promessa di Natsu di riportarlo a casa, nonché l’aiuto prezioso di Wendy e Gajeel durante le battaglie più ardue. 
Volevo scrivere un qualcosa dal quale si potesse evincere un rapporto basato su stima, rispetto reciproco ma, soprattutto, affetto.
Puro, sincero ed incondizionato affetto.
Da qui l’idea di quella che poi, effettivamente, è diventata “Back Home”.
Il tutto, ricorrendo anche alla figura dell’amato Gray-sama, servitami per introdurre il vero cuore della storia.
Mi piacerebbe poter sentire una vostra opinione, naturalmente senza obbligo, ci mancherebbe!
Spero di non avervi annoiato; grazie ancora e alla prossima!
Schmetterlinge
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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