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Autore: Chiaroscura69    22/07/2017    2 recensioni
''Non puoi fare così ogni volta... tu non vuoi che ti ami, ma non mi dai nemmeno la possibilità di non amarti'' dissi senza guardarlo negli occhi.
''Tori dimmi cosa potrei fare e lo farò''rispose quasi divertito.
''Lasciami andare e sparisci dalla mia vita una volta per tutte''.
Alessandro mi guardò il polso alla ricerca del braccialetto. Me lo coprii con una mano ma lui me la afferrò e la spinse via.
''Perchè lo hai tenuto?'' disse fissandomi attentamente negli occhi.
''E' un motivo stupido, lascia stare... Senti ho un'idea: frequentiamoci assiduamente per dieci giorni e in questi giorni mi devi mostrare i tuoi dieci peggiori difetti. In questi giorni però non dovrai mai provarci con me.
Solo facendo in questo modo forse smetterò di amarti''.
''Se questo è il tuo modo di risolvere la faccenda per me va bene. Inizia a tremare Melanzana!''
'Ecco come mi sono cacciata nel peggior guaio della mia vita' pensai.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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''Oggi cos'hai per me?''gli chiesi per prima cosa dopo esserci seduti sotto il fresco del portico del bar.
''In che senso?''rispose facendomi l'occhiolino.
''Non farti strane idee, intendevo dire di che difetto hai intenzione di parlarmi oggi.''
''Ancora con questa storia dei difetti, non ti arrendi?''
''Se si inizia qualcosa la si porta a termine. Non te lo hanno mai insegnato che le cose si fanno seriamente?''gli chiesi facendo una chiara frecciatina al nostro passato.
Lui alzò gli occhi al cielo.
''Tu e le tue frecciatine velenose''
Feci spallucce.
''Sto aspettando il difetto''
''E sei anche testarda!''
''Non dobbiamo parlare dei miei difetti ma dei tuoi''gli ricordai.
''Uff, d'accordo...se ci tieni così tanto...Quello di oggi non ti piacerà''mi avvisò alzando le mani.
''In verità non è che gli altri mi abbiano particolarmente divertita''
''Vuoi che te lo dica o no?''
''Certo, scusa''.
''Mmm è difficile da spiegare. In due parole dopo la relazione con Claudia io ho cercato un solo tipo di ragazza, la ragazza debole e fragile. Avevo bisogno di una ragazza a cui far pagare ogni giorno il dolore che mi aveva causato lei. Avevo bisogno di una ragazza che avesse bisogno di me, una ragazza che comunque l'avessi trattata sarebbe tornata da me. Ho avuto un sacco di relazioni con ragazze del genere ma con il tempo tutte chiedevano troppo o semplicemente perdevano la pazienza di fronte al poco che potevo offrire loro. Poi sei arrivata tu. Tu eri il mio caso patologico. Avevi tutto quello di cui avevo bisogno, non avevi carattere, eri estremamente fragile, eri molto ingenua e qualunque cosa ti facessi la volta successiva l'avevi già dimenticato. Questo è forse il mio difetto più grande; cerco sempre e costantemente il mio caso patologico. Per questo non riuscivo a lasciarti andare anche se non provavo nulla per te''.
Sentivo una strana voragine prendersi le mie emozioni e miei sentimenti, stavo diventando completamente apatica.
I miei occhi si velarono.
''Perciò per te è sempre stato solo questo?''chiesi con voce atona.
Lui mi prese una mano.
''No, Tori, ascoltami. Era così prima, ora è completamente diverso. E il problema è che non so se sia positivo oppure no. Non sei più la stessa persona di quattro anni fa, non sei più il mio caso patologico ma non si può nemmeno più dire che non provi nulla per te''
''Come faccio a crederti, Alessandro?''chiesi rifiutando di farmi abbindolare da quelle due paroline.
''Non puoi, devi fidarti di me. Dammi solo una piccola chance, l'ultima. Se dovessi deluderti un'altra volta sarò io stesso a sparire dalla tua vita te lo giuro''.
''Cosa mi stai chiedendo esattamente?''
''Okay ciò che voglio dirti è: -fece un respiro profondo- lascia al tuo cuore la possibilità di amarmi ancora''
Lo guardai attentamente.
''Mi hai sempre detto di non innamorarmi di te, nè di pensarci troppo. Mi hai sempre detto che mi stavo dando la zappa sui piedi''sussurrai incredula.
''Mi chiedo perchè tu non mi abbia cacciato dalla tua vita solo per queste frasi sinceramente. Toripomodoro io ho bisogno che tu mi insegni''
''Insegnarti? Di cosa parli?''
''Devi insegnarmi ad amare, ad amarti. Io penso che tu sia l'unica che potrebbe mai farlo''sussurrò senza guardarmi.
Il cuore mi scoppiava nelle orecchie, mi rompeva i timpani, mi bruciava la pelle. Non riuscii a dire nulla per qualche istante.
''Okay, ti ho spaventata. Lascia perdere questo discorso e andiamo avanti con i difetti''mormorò Alessandro.
Gli presi il mento fra le dita e gli sollevai il viso all'altezza dei miei occhi.
''Una volta dicevi che non riuscivo a reggere il tuo sguardo nemmeno per dirti le cose più banali. Adesso riesco a dirtelo guardandoti negli occhi che io non ho mai smesso di amarti. Non c'è stato un secondo della mia vita da quando ti conosco che non sia stato speso per amarti. Perfino quando mi hai paccata a quell'appuntamento e sono dovuta rimanere sotto la pioggia senza ombrello per un'ora ho smesso di amarti. Neppure quando mi hai spezzato il cuore''
Lo sguardo di Alessandro si volse pericolosamente verso il basso e sfiorò le mie labbra.
Lasciai andare di scatto il suo mento e mi buttai sulle labbra. Le sue mani andarono a segnarmi i fianchi e mi avvicinò di più a sè. Io infilai le mani nei suoi capelli e presi a far roteare le dita sulla sua nuca.
Anche lui mi infilò le mani nei capelli e iniziò a tirare leggermente quelli sulla nuca facendomi venire una scia di brividi sulla schiena.
Le sue labbra passarono sul mio collo e mi fece venire i brividi l'ombra della sua barba in quella zona così sensibile.
''Quanto mi è mancato questo contatto con te''sussurrò Alessandro baciandomi dietro l'orecchio.
''Lo desidero da quando ti ho rincontrato una settimana fa''risposi chiudendo gli occhi per godermi la sensazione.
''Ora potremo averlo se lo vuoi, tanto dopo che avrai lasciato Matteo non credo che ci saranno troppi problemi'' disse sorridendomi maliziosamente.
Mi staccai di colpo.
''Aspetta, chi ha parlato di lasciare Matteo?''mi allarmai guardandolo con gli occhi spalancati.
''Beh mi sembrava ovvio che lo avresti detto dato quello che ci siamo detti prima''
''Non posso lasciarlo, Alessandro. Tu mi chiedi troppo...Non posso lasciarlo...''sussurrai massaggiandomi la fronte.
''Perchè?''chiese quasi come una sfida.
''Perchè io...Io...''balbettai.
''Lo ami''. Non era una domanda, lo stava affermando.
Annuii senza guardarlo.
''Era inevitabile che succedesse, lui ti ha raccolta dopo che io ti ho distrutta. Ti ha curata come io non avrei mai saputo fare.'' disse quasi fra sè e sè.
''Ho bisogno di tempo per capire''mormorai.
''Forse è arrivato il momento di lasciarti andare definitivamente, Vittoria. E' evidente che saresti molto più felice con lui che con me dato che lui ti ama genuinamente, per me potrebbe volerci troppo tempo per rendermene conto, io ti farei soffrire''.
Mi alzai di scatto e feci per andarmene.
''Che ti prende?!'' esclamò Alessandro prendendomi per un braccio.
Mi girai verso di lui, furente.
''Possibile che tu non mi dia mai una dimostrazione di cambiamento? Credi che io possa essere il tuo vero amore? E non fai nulla? Non lotti minimamente? Devo essere sempre io l'uomo della relazione?''sbraitai.
Lui non ebbe il coraggio di dire nulla.
''Siediti e mantieni le tue promesse''disse con voce roca.
''Di cosa stai parlando?'' chiesi ancora in piedi con le braccia incrociate.
''Hai promesso che mi avresti riempito di baci anche quando avremmo litigato''sussurrò guardandomi negli occhi.
Mi chiesi se fosse serio o stesse scherzando ma il suo sguardo mi chiarì la sua serietà.
Lo presi per la mano e lo feci alzare, poi lo trascinai di corsa vicino alla macchina e spingendolo contro di essa iniziai a baciarlo senza lasciarlo respirare.


''Secondo me sei bipolare''affermò Alessandro intrecciando le nostre mani bagnate dal mare.
''L'ho sempre sospettato''ridacchiai.
Lui sorrise sornione. Mi lasciai andare alla sensazione dell'acqua sulla mia pelle e chiusi gli occhi.
''Non avevi mai fatto il bagno di notte?''sussurrò poggiando le labbra sul mio collo.
''No, mi ha sempre spaventato il mare nero. Ho sempre pensato che di notte anche il mare non volesse essere disturbato''.
''Eppure non è così male, no?''
''Con te no''
Sentii che stava sorridendo sul mio collo.
Sospirai.
''Vorrei che fosse così semplice più spesso''dissi sempre chiudendo gli occhi.
''Non sarà mai semplice per noi, Tori. Se vogliamo che funzioni dovremo lottare ogni giorno.' Lacrime e sangue farà sgorgare questo amore'''
Lo guardai ammirata.
''Che bella frase!''
''Non ti illudere è solo la citazione di un film. Sei solo tu la letterata quà''mi prese in giro.
''Hai mai guardato Veronica Mars?''
''No, non credo. Perchè?''
''Nel ventesimo episodio della seconda stagione c'è un dialogo fra i due protagonisti che descrive a pennello la nostra storia''
''Te lo ricordi?''
''Logan dice: La nostra storia è epica... Tu e Io...
Veronica rispone: Epica come?
Logan: Dura per anni, conquista continenti, vite rovinate, massacri... Epica... L'estate sta arrivando, e noi non ci vedremo mai più... Tu lascerai la città... e sarà finita. Mi dispiace per l'estate scorsa! Se potessi cancellarla, io...
Veronica: Andiamo! Vite rovinate, massacri... Credi che una relazione debba essere così difficile?
Logan: Nessuno sciverebbe canzoni d'amore se tutto filasse liscio!''
''Ahahah sì sono d'accordo. La nostra storia è decisamente epica''rispose prendenomi per i fianchi e sollevandomi all'altezza del suo viso.
Gli misi le mani sul viso e lo accarezzai scrutando ogni centimetro di quel volto così sensuale.
''Dovresti smettere di toccarmi, Tori. E' già difficile per me non metterti le mani addosso con quel costume''
Ridacchiai.
''Ah ti fa ridere?Adesso te la faccio pagare io''mi minacciò ridendo.
Mi prese in braccio e mi buttò in acqua senza preavviso.
Annaspai per qualche secondo ma lui mi prese la mano e mi riportò sul suo petto.
''Ehi, non me lo meritavo questo''sputacchiai guardandolo male.
Lui mi fece la linguaccia.
''Posso salire sulle tue spalle?''chiesi timidamente.
''Pesi troppo''mi prese in giro.
Lo guardai storto.
''Sto scherzando, tesoro''sussurrò. Si rese conto di quello che aveva detto un attimo dopo.
Lo vidi arrossire la prima volta nella mia vita.
''Ehm dai fammi salire''mormorai imbarazzata.
Lui si abbassò e in un attimo fui alta più di due metri e mezzo.
''Adesso farò una cosa che ti farà urlare''mi avvisò Alessandro. Prima che avessi il tempo di dire qualunque cosa prese a correre fuori dall'acqua a tutta velocità.
Iniziai a gridare per paura di cadere, cosa che alla fine accadde. Per fortuna caddi sopra di lui sulla sabbia.
Iniziammo a ridere senza riuscire a smettere e ci riempimmo di sabbia ovunque.
Rotolai di nuovo sul suo petto e gli sorrisi senza dire nulla.
''Hai mai fatto l'amore sulla spiaggia di notte?''mi chiese Alessandro con voce roca.
''No''
''Un giorno lo proveremo''sussurrò con evidente sforzo.
   
 
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