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Autore: Slytherin2806    23/07/2017    15 recensioni
STORIA INTERATTIVA/ISCRIZIONI CHIUSE.
2045.
In conseguenza agli anni della New Generation, gli studenti di Ilvermorny, Hogwarts, Durmstrang e Beauxbatons sono divenuti acerrimi nemici.
C'è chi dice che l'astio risalisse ad anni orsono, ma che venne mascherato con cura per non sporcare il nome della propria scuola in tempi oscuri.
C'è chi reputa che tutto sia cominciato dopo la gloria di Harry Potter, insieme ai giovani Ron Weasley e Hermione Granger, i quali insieme alla potenza di Hogwarts hanno portato la vittoria, sconfiggendo il tanto temuto Voldemort.
La verità si nasconde negli animi della generazione successiva ai figli dei Grandi e potrà venire a galla quando meno la si aspetta.
Una minaccia incombente costringerà le quattro scuole ad allearsi: tuttavia, tale strategia riuscirà a porre in secondo piano l'odio reciproco? Quella bestia pronta a scatenarsi sugli avversari nel momento inopportuno, solo per dominare sugli altri.
Oppure il piano si rivelerà fallimentare e genererà una guerra?
E' una lotta perpetua, incessante, sconvolgente tra l'agognata gloria e il valore della speranza di eterna pace.
I dissidi avranno fine? Non vi resta altro che scoprirlo.
Genere: Dark, Introspettivo, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Nuova generazione di streghe e maghi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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                                                                         The greatness of hope
I want to heal,
I want to feel,
Like I'm close to something real
I want to find something I've wanted all along,
Somewhere I belong.
 
 
Little Venice, Mykonos, 30 Agosto 2045.
Sensazionale era la parola che frullò per la testa ad Eirene alla celestiale vista del tramonto: seppe di aver preso una saggia decisione nell’approfittarsi del suo ultimo giorno di vacanza quando si sedette in riva al mare.
Con solo un diario rilegato in pelle fra le mani e una matita dalla punta alquanto consumata, era uscita di casa senza alcuna meta precisa fino a che non ebbe l’idea di godersi il panorama della Chora di Mykonos.
Little Venice, un quartiere chiamato tale per via delle case con i balconi costruite a filo d’acqua somiglianti a quelle della pittoresca città italiana, vantava di strette strade-che formavano un labirinto-affollate di nativi e turisti di ogni dove, sempre in vena di festeggiare e dare un tocco di armonia ovunque giungessero. Il giorno ci si risvegliava con il sorriso sul volto, accarezzati dalle flebili luci dell’alba; il pomeriggio si continuava a lavorare con fatica o a passare gran parte delle ore sulla spiaggia in compagnia dei propri cari. Infine, la sera era il momento migliore per chiunque avesse avuto l’opportunità di visitarla. In piazza si rideva, si ballava la tradizionale danza greca, con degli “Oppà!” di troppo che si udivano anche nelle dimore lontane.
Si cantava, si stringeva amicizia con degli sconosciuti e si tornava a dormire in un orario indecente per chi avrebbe dovuto svegliarsi presto, ma altrettanto proficuo per coloro che si erano posti l’obiettivo di trascorrere il proprio tempo divertendosi fino a notte incolta.
Al calar del sole, le onde si tingevano d’oro e si infrangevano nel mare come fossero un tutt’uno. Nel frattempo, il cielo si stava colorando di sfumature dal giallo al rosso e poco a poco si stava unendo alla linea di confine del mare.
Lo sguardo di Eirene rimase incantato in direzione dell’orizzonte, il limite dato dal combaciamento della luce dei raggi, la quale si riflesse sulla carnagione olivastra della ragazza, con le acque cristalline del mare.
Chiuse gli occhi per un secondo, assaporando la pace dei sensi a lei circostante e li riaprì non prima di aver inspirato, quasi come se volesse conservare dentro di sé e portare a Beauxbatons il ricordo di un’incantevole estate.
Impugnò con fermezza la matita e cominciò a sfogliare le pagine spiegazzate del diario, correggendo di tanto in tanto un dettaglio, sfumando i contorni troppo netti e indelicati delle figure lasciate in bianco e nero. Tutt’un tratto, le sue iridi color smeraldo smisero di vagare e si soffermarono sull’ultimo disegno realizzato: un narciso, dai petali soffici e fragili al tatto, sorretti da un lungo e fine gambo.  Colta dall’ispirazione, non la lasciò scappare così facilmente , motivo per cui ebbe l’impulso immediato di poggiare la punta della matita sullo spazio completamente vuoto della pagina successiva.
Pensò al racconto della mitologia greca, cercando nei meandri della propria mente gli avvenimenti inerenti alla bellissima ninfa Eco.
Immaginò una giovane infatuata del figlio del fiume Cefiso e la splendida ninfa Liriope*, consumata dall’amore impossibile nei suoi confronti.
Le era bastato un rifiuto di Narciso, totalmente disinteressato a lei, a farla cadere nella profonda disperazione da cui non riuscì mai a trovare via di fuga.
Era questo il prezzo dell’amore?
Volerlo ammirare da lontano, nascosta da occhi indiscreti, mentre Eco sognava di stare tra le sue braccia e struggeva poiché Narciso non le prestava un briciolo di attenzione, non le dava un secondo del suo tempo per poterlo carezzare dolcemente e ritornare il giorno seguente ai piedi della montagna.
Forse non era abbastanza che si mettesse in ridicolo, seguendolo dove soleva andare a caccia, nella folte foresta ai piedi della montagna.
Lo chiamava con la sua voce soave giorno e notte, desiderosa di poterlo guardare in faccia e fargli ricambiare i propri sentimenti.
Egli la sentì forte e chiaro, ma non volle sprecare tempo per raggiungerla e farla finita una volta per tutte. Credeva di essersi ben espresso nel momento in cui le disse di non volerla, eppure sembrava non entrarle in testa.
Nulla sarebbe accaduto tra i due, non era ciò che Narciso agognava se non poter fissare insistentemente il suo riflesso.
Perché lui non amava nessun altro all’infuori di sé stesso: questa fu la punizione che la dea Nemesi gli diede per la sua indifferenza. Un oracolo aveva predetto ai suoi genitori che, prima o poi, loro figlio avrebbe rimesso la vita a causa della vanità.
Le acque in cui si specchiò con soddisfazione, lo risucchiarono non appena perse l’equilibrio e si richiusero sopra di lui.
Una folata di vento scompigliò gli ondulati capelli castani; Eirene fu costretta ad interrompere la sua arte per rimettere in ordine la ciocca sotto la fascia beige allentata sulla fronte.
Riprese la matita, si bagnò le labbra secche e immaginò i lineamenti di un Eco sofferente, distrutta, accasciata al lato di una caverna e un’espressione di puro dolore. Dall’altra parte, invece, rappresentò un Narciso affascinante, dai capelli corti ma neri corvino e una bocca rosea dal sorriso sornione. Eirene ebbe quasi ultimato il tutto: tuttavia, si accorse di chi stesse trasparendo dalla figura aitante e in un impeto di rabbia, misto alla delusione, gettò la matita a terra e strappò veemente la pagina dal diario.
La accartocciò per bene, non volendo guardarla nuovamente per non far riaffiorare le memorie di un ragazzo che ignorava prepotentemente la sua esistenza.
Si alzò con uno scatto, si morse il labbro con insistenza per poi sedersi e disegnare una rosa in corrispondenza del narciso precedente. Le spine ricoprivano il gambo, ad indicare quanto potesse nuocere quel fiore, e per annotargli un significato maggiore scrisse una frase.
“L’amour est une rose. Chaque pétale une illusion, chaque épine une realité.” *
La rilesse con gli occhi lucidi, una lacrima sgorgò e cadde sulla rosa, bagnando la pagina e sfumando il disegno. Eirene si asciugò con la manica della sua maglia ricamata e floreale, riflettendo su quanto Gérard fosse stata la sua maledizione, e che non poté discostarsi dal vederlo come Narciso e se stessa immedesimata in Eco.
 
 
 
 
 
Giunta a casa, dopo essere passata accanto alla sua adorata caffetteria sul lungomare, gettò il diario sul tavolo in legno pregiato del salone e notò che un foglio fosse volato sul pavimento.
Posò le chiavi sul comodino e raccolse da terra il pezzo strappato di carta, leggendone il contenuto, e capendo che fosse una nota della madre.
Eirene,
se non mi trovi a casa, vorrà dire che sono andata a fare delle commissioni e che nella via di ritorno potrei fermarmi alla festa in piazza. Potresti raggiungermi se ti va, ma gradirei che facessi le valigie (che per tua informazione, non si riempiranno da sole di vestiti). Devo rammentarti forse che dopodomani debba tornare a scuola?
Ci vediamo quando torno,
la tua carissima mamma.

Sbuffò per il messaggio lasciato, realizzando che a distanza di poche ore sarebbe tornata nella sua prigione personale.
Entrò in camera e ne osservò il disordine, con le ante dell’armadio aperte, la finestra spalancata dalla quale penetrò un filo d’aria e soprattutto i vestiti gettati alla rinfusa sulla scrivania e sul letto. Ne prese alcuni e li mise nel borsone svogliatamente, non volendo essere trascinata nella triste realtà di Beauxbatons. Rimasero sparsi al suo interno, Eirene non ebbe neanche la cura di piegarli per bene, purché il bagaglio si chiudesse e si togliesse un peso sulla coscienza-anche per evitare che la madre desse in escandescenza-, altrimenti avrebbe dovuto sorbirsi la solita ramanzina sul prendersi le proprie responsabilità.
Il solo pensiero che dal giorno seguente si sarebbe allontanata da Little Venice, per mettere piede nell’umile dimora a Roma, in cui abitava da che ne aveva memoria, le fece attanagliare lo stomaco.
Avrebbe rivisto facce conosciute, a cominciare dagli insopportabili vicini di casa, che indossavano la maschera dell’innocenza eclissando la serpe in seno.
Avrebbe dovuto preparare tutto l’occorrente per scuola, un posto in cui si sentiva forzata ad andare fingendo di stare bene. Un luogo dove cinque anni si erano tramutati in inferno, perché nessuno ebbe la clemenza di rivolgerle la parola (nonostante ci avesse provato lei fallendo miseramente).
Non apparteneva al mondo nel quale si era vista intrappolata, attorniata da un’enorme gabbia d’oro e dagli odiati professori e studenti di Beauxbatons che la tenevano come ostaggio.
Tentò di accantonare il suo pessimismo cosmico*, ricordandosi di aver dimenticato il diario in salone e dandosi della smemorata subito dopo.
Lo inserì nel borsone e venne catturata da un libro, dalla copertina blu notte e il titolo greco in argento, che la madre doveva aver scordato in camera sua.
Il segnalibro nella precisa metà le mise un dubbio atroce, ma per scoprire se fosse fondato, le restava solo da leggere il racconto. Incuriosita dal disegno al principio della storia, Eirene si stese a letto e intraprese la lettura.
Il tempo scorreva, eppure la giovane era stata coinvolta nella vicenda e non staccò gli occhi dal libro per un effimero secondo.
Il finale fu ciò che le fece intendere quanto la madre avesse programmato con astuzia di far capitare sotto lo sguardo interessato della figlia quel mito greco.
 
Pandora, la prima donna creata, un giorno scoperchiò il vaso, liberando così tutti i mali del mondo che erano gli spiriti maligni della vecchiaia, gelosia, malattia, pazzia e il vizio.
Dopo l’apertura, il mondo divenne un luogo desolato ed inospitale simile ad un deserto, finché Pandora non si rese conto di cosa fosse rimasto sul fondo del vaso.
La speranza.
Eirene fu soddisfatta della lezione impartita dalla madre: quello sarebbe stato l'unico valore con cui lei avrebbe fatto soccombere il male che l’aveva pervasa. La negatività avrebbe dovuto lasciar spazio all’ottimismo; cosicché un futuro prosperoso si sarebbe prostrato alla giovane maga.
Con la consapevolezza di dover cambiare atteggiamento, non del tutto convinta che potesse farcela, la ragazza scivolò in un profondo sonno avvolta dalle braccia di Morfeo.
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
*1 Ci sono versioni differenti di Eco e Narciso, però mi sono affidata a quella di Ovidio nella Metamorfosi.
*2 La frase è del poeta francese Baudelaire (dovevo metterlo per forza).
*3 il pessimismo cosmico di Leopardi, di cui tutti abbiamo sentito parlare.
All’inizio ho inserito un pezzo di Somewhere I belong, sia per sottolineare lo stato d’animo di Eirene che per dare omaggio alla band con la quale sono cresciuta, i Linkin Park, e che ha perso da poco un membro portante che mai dimenticherò.

 
 
 
 
Angolo autrice.
Hello there!
Per chi non mi conosce, il mio nome è Erika e sono lieta di aver finalmente pubblicato questa maledetta interattiva.
Ebbene, voglio precisare quanto sia contenta di essere tornata con tanta voglia di scrivere e portare a termine la storia.
E’ vero, visti miei trascorsi sul sito, in conseguenza all’abbandono di un’interattiva, capisco che possiate storcere il naso ad una mia idea (nuova di zecca davvero, pensata all’incirca una settimana fa).
L’ispirazione va e viene e ci sono dei momenti in cui poggiare le dita sulla tastiera del computer non è molto semplice, anche per le difficoltà della vita che ti colpiscono all’improvviso.
Detto ciò, chiedo scusa a tutte le autrici che ho deluso finora: vi dò il consenso di riempirmi di messaggi privati o di raggiungermi sotto casa con dei forconi o dei bastoni infuocati (sono rimasta al medioevo, va benissimo) in caso dovessi metterci troppo tempo ad aggiornare.
Ad ogni modo, sono intenzionata sul serio a non abbandonare nulla e portare avanti il progetto con costanza. Ovviamente, stando in vacanza e avendo il quinto anno di liceo da affrontare, non posso promettervi di scrivere un capitolo ogni settimana. Mi ci vorranno delle ore solamente per focalizzarmi sui fantastici personaggi che spero deciderete di inviarmi.
Le critiche sono le benvenute, purché siano costruttive!
Il rating della storia potrebbe cambiare dall'arancione al giallo.
Per quanto riguarda la storia, so che non dovrei anticiparvi nulla, ma vi lascio un minimo del carattere di Eirene per orientarvi su ciò che dovrete scrivere (semmai abbiate voglia di inserirla nella sezione Amicizie/Inimicizie oppure Relazione sentimentale). Poi, non voglio anticiparvi tutto di lei, si scoprirà tutto tramite i capitoli.

 
Eirene Artemis Murtas (PV Sara Sampaio)
Studentessa di Beauxbatons (non mi fa mettere l’accento, che urto), VI anno, Eterosessuale, libera per flirt/relazione, membro del Club di Trasfigurazione e Incantesimi.

Pessimista fino al midollo, Eirene ha sfiducia nel genere umano e tende a vedere spesso il bicchiere mezzo vuoto. La vita le ha giocato dei brutti scherzi e teme che un ulteriore ostacolo si trovi dentro l’angolo: onde per cui, non è il massimo della socievolezza.
Rivolge la parola a pochi, data la sua riservatezza, ma non è amica di nessuno dal momento in cui ha varcato la soglia della maestosa scuola di Beauxbatons.
Permalosa come non mai, stizzisce ad ogni critica ricevuta, però più che seminare discordia adopera l’arma dell’indifferenza dura e cruda.
E’ un mix di malinconia, inflessibilità e imprevedibilità. E’ un’impresa ardua capire cosa le passi per la testa, viene allontanata da tutti per la stranezza e respinta maggiormente per il suo “dono” della veggenza che negli ultimi mesi l’ha lasciata sola al proprio destino vacillando.
Ha un interesse particolare, ereditato dalla madre, per la lettura, la filosofia e le lingue. Infatti, si esprime non soltanto attraverso i suoi disegni, bensì con delle frasi riprese dai suoi autori preferiti. Sa parlare il greco e l’italiano fluentemente e se la cava sia in inglese che francese. Stando a contatto con maghi di nazioni differenti, ha sfruttato il suo fine udito per imparare altre lingue, benché si usi maggiormente l’inglese a scuola.
 

Personaggio secondario
Gérard Gaston Gauthier (PV Chris Wood)
Studente di Beauxbatons, VII anno, Eterosessuale, occupato per relazione, Caposcuola e Cercatore della squadra di Quidditch.

 
 
 
 
 
REGOLAMENTO:
-Gli studenti dovrebbero appartenere ad una di queste scuole: Hogwarts, Ilvermorny, Beauxbatons e Durmstrang. Non disdegno le altre, ma non vorrei incastrarmi da sola con la miriade di istituti, più che altro perché avevo già progettato di utilizzare solamente queste: non vogliatemene, please.
-Ai fini della trama, tutti i maghi e le streghe di una scuola dovranno odiare o come minimo disprezzare un pochino gli studenti che non facciano parte della loro stessa scuola. Dopodiché, attraverso la scheda potrò capire come farli interagire a vicenda, ma al principio vedrete fulmini e saette tra di loro (non in senso positivo).  Inoltre, devono essere solo del VI o VII anno.
 
-Le iscrizioni sono fino al 31 Luglio e gradirei che le schede mi venissero mandate entro il 5 Agosto di pomeriggio, cosicché possa pubblicare la scelta degli OC tornata dalla Spagna.
-Non accetto Veela, Animagus, Legilimens, Metamorphmagus di alcun tipo, né Mary Sue o Gary Stu.
-Il massimo di OC è tre, ognuno di scuola, sesso e casata differenti (da non considerare per Beauxbatons e Durmstrang). Possono essere imparentati tra di loro, purché non siano figli della New Generation, sorrynotsorry. Siate liberi di scrivere ciò che volete: più dettagli ci sono, maggiore la possibilità di superare la scrematura.
-Non recensite dicendo “Voglio iscrivermi con Tizio, Caio e Sempronio…” perché gradirei un commento, pure breve, sul prologo. In più, dovrete aspettare la mia risposta per inviarmi i vostri personaggi.
-Mi servirebbe urgentemente un ragazzo di Beauxbatons del VI o VII anno.
Per chi avesse intenzione di crearne uno particolarmente legato ad Eirene, in quanto sarebbe l’unica persona alla quale proferisca parola, richiedo di specificarlo nella recensione. Magari potreste scrivere “Voglio partecipare con un ragazzo di Beauxbatons, che sia l’amico di Eirene…”. Di sicuro, siete anche liberi di descrivere un personaggio che la odi profondamente, tanto si può dire che non sia molto apprezzata in generale!
-Partecipate, cercate di farvi sentire ogni due capitoli/max. 3 oppure il vostro OC farà una brutta fine. Semmai doveste aver bisogno di tempo, mandatemi un messaggio privato con scritto che siete impossibilitati nel recensire per un po’. In tal caso, continuerei ad utilizzare i personaggi perché sono stata avvertita.
Vi lascio la scheda con la speranza che vi abbia incuriositi!
Nome:
Secondo nome: *
Soprannome: *
Cognome:
Età/Casata/Anno:
Stato di sangue:
Sesso:
Aspetto fisico:
Prestavolto:
Carattere:
Famiglia:
Amicizie/Inimicizie: (potete citare anche Eirene, ma dovrete attendere molto prima che faccia amicizia con i vostri OC)
Orientamento sessuale:
Situazione sentimentale: (con chi potrebbe avere una storia/un flirt? È interessato a qualcuno?)
Materie amate/odiate:
Come si comporterebbe a primo impatto con uno studente di una scuola diversa dalla sua? (Viaggiate con la fantasia, mi raccomando! Odio si, ma in che modo viene manifestato?)
Ruolo: (è un Prefetto/Caposcuola/partecipa a qualche Club/fa parte della Squadra di Quidditch?)
ALTRO/CURIOSITÀ:  (Cosa ama? Cosa odia? Particolari fisici? Patronus/bacchetta/animale domestico/fobie/hobby/Molliccio/Avvenimenti importanti nel passato/portafortuna/Amortentia)
 
*facoltativo
 

 
 
 
 
 
 
 
 
  
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