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Autore: Wolf_at_midnight    23/07/2017    0 recensioni
Ron si è appena dichiarato ad Hermione. Ma lei...non lo ama. E questo è un problema. È triste, ma un serpeverde platinato riuscirà a starle vicino, inaspettatamente. Ma Hermione perderà entrambi i suoi amici storici, e dovrà fare i conti con tanti altri problemi che le presenteranno durante il quinto anno, l'anno del Torneo Tremaghi. Chissà se riuscirà a superare tutto questo...
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Aberforth Silente, Un po' tutti | Coppie: Albus Severus Potter/Rose Weasley, Cho/Harry, Draco/Hermione, Ginny/Neville, Lavanda/Ron
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Nessun contesto, II guerra magica/Libri 5-7
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La mattina dopo Hermione si risvegliò ancora una volta distrutta, ma, contrariamente al giorno prima, non ebbe bisogno di Ginny per prepararsi, ma sistemo tutto con un colpo di bacchetta, come aveva fatto l’amica. Ancora una volta non volle aspettare Harry e Ron per andare a fare colazione, e si avviò con Ginny verso la sala grande. Quella sera sarebbe stata di turno per la ronda, ed era alquanto agitata. Vago con lo sguardo sul tavolo verde-argento, cercando un ragazzo vizziato dalla testa platinata. Lo cercó vicino a Tiger e Goyle, ma non lo trovò. Allora guardó vicino a Blaise Zabini, ma lui era intento a parlare con Nott. Allora fece un’ultimo tentativo, e guardó nella direzione di Pansy Parkinson, il Carlino: di Malfoy non c’era traccia, in compenso la serpeverde stava sghignazzando insieme a Daphne Greengrass, anche lei serpeverde, anche lei antipatica e viziata. Stava per riposare lo sguardo sulla sua colazione, quando all’improvviso incontró due occhi azzurri. Malfoy era seduto in fondo al tavolo serpeverde, isolato, davanti a lui solo una misera ciotola di porridge, una mela verde e un succo d’arancia. Il suo sguardo non era più spento e assente come il giorno prima, ma sembrava uno sguardo di sfida, vagamente minaccioso, ma anche vagamente divertito. Hermione distolse subito lo sguardo, e, imbarazzata, fece un timido segno con la mano a Harry e Ron, che si erano appena seduti al tavolo rosso-oro. Per tutta la mattinata ripensó a quel veloce sguardo con Malfoy, era stato così breve, ma così intenso... quando si accorse di ripensare nuovamente a quello Hermione si dette della stupida, era stato solo uno sguardo, non significava niente. Si impose un limite mentale e ricomincio a prendere un mare di appunti sulla lezione della McGrannit, anche se sapeva tutto il libro a memoria e non aveva per niente bisogno degli appunti. La giornata passó velocemente, anche troppo velocemente, e in un batter d’occhio Hermione si ritrovò ad uscire dalla sala comune Grifondoro per andare a fare la ronda con Malfoy. Si erano dati appuntamento davanti all’aula di pozioni, e infatti quando Hermione ci arrivò, trovó Malfoy appoggiato al muro, con le mani nella tasche dei pantaloni di velluto nero e un piede alzato:” Buonasera Malfoy.”:” Buonasera, Mezzosangue.”disse il ragazzo, completando il tutto con un’orrendo ghigno made in Malfoy. Hermione si ritrovò ancora a pensare a quella mattina, sembrava così diverso ora, prima era normale, quasi...gentile. La grifona era ancora a fissarlo negli occhi, nei suoi occhi blu:”hey Granger, lo so che sono irresistibile, ma almeno potresti evitare di mangiarmi tutto subito, se vuoi possiamo fare tutto con calma...la sala di pozioni è vuota se vuoi...” disse il serpeverde, tirando fuori un sorriso pervertito. Hermione si riscosse, e gli rispose:” ma che dici, sei ammattito per caso?! Mi fa schifo solo toccarti, figuriamoci...”. Stettero in silenzio per un bel po, poi la grifona riprese la parola:” Comunque, io pensavo che tu potessi fare i sotterranei, tanto tu vivi praticamente la sotto, e anche il primo e il secondo piano. Io farò il resto. Poi ci ritroveremo di nuovo qui, ci saluteremo e torneremo nei rispettivi dormitori. Ci vediamo qui tra due ore esatte.”. A quel punto Hermione giro i tacchi e si incamminò verso il terzo piano, ma Malfoy le si parò davanti:”Non vorrai mica lasciarmi da solo, no? Non vuoi stare un po' con me...?” Hermione rimase di nuovo incantata da quegli occhi azzurri, ma duró solo un secondo:” spostati Malfoy”:” perché mi tratti così? Io sono così gentile con te... non possiamo essere semplicemente amici?”Hermione fece finta di pensarci un po' su, e poi rispose:” neanche per sogno. E adesso levati, che prima finisco la ronda prima ritorno in camera.”. Poi la grifona fece per andarsene, ma Malfoy la prese per le braccia e la sbatte violentemente contro il muro:” eh no, non mi puoi trattare così, io sono il principe delle serpi...nessuno può resistere al mio fascino...” le disse, daprima minacciosamente, poi in modo sensuale, sussurrando nel suo orecchio. Hermione non aveva neanche capito cosa era successo, si era ritrovata bloccata al muro, e Malfoy la stava minacciando... no aspetta, adesso era diverso, sussurrava nel suo orecchio, era molto... sensuale. Hermione ma che stai pensando?! Lui è Draco Malfoy!, pensó la grifona nella sua testa confusa. Malfoy le si avvicinò ancora di più ora erano petto contro petto. La prese per i polsi, che blocco sul muro all’altezza delle spalle della ragazza. Avvicinò la sua bocca al suo collo, lasciandoci una piccola scia di baci roventi. Hermione chiuse gli occhi e gemette, per la meraviglia, per lo stupore, per il disgusto, per il piacere. La serpe stacco le sue labbra calde dal collo della ragazza, per poi avvicinarsi di nuovo al suo orecchio, e dicendole in un sussurro:” non puoi resistermi...”. Poi di colpo la bació. Hermione rimase ferma, non aveva intenzione di prendere parte a quel bacio, odiava quel ragazzo. Ma poi sentì il suo odore, era caldo, come il fuoco che arde nel camino, ma allo stesso tempo fresco, come la menta. E c’era anche una nota dolce, ma al contempo aspra, come di mela verde. A quel punto Hermione non c'è la fece più e rispose al bacio. Così il principe delle serpi infilo la sua lingua dentro la bocca della ragazza, ed incominció un sensuale gioco di tocca e fuggi tra le loro due lingue. Il bacio si stava facendo sempre più caldo e appassionato, così il serpeverde levó le sue mani dai polsi della grifona e le poggió sui suoi fianchi, attirandola ancora di più a se. Così Hermione, con le mani finalmente libere, affondó le mani nei capelli color platino del ragazzo, erano così soffici. Draco sollevò Hermione per le cosce e la portó dentro l’aula di pozioni. La distese sulla cattedra, e poi si mise sopra di lei. Hermione non stava nemmeno capendo cosa stava facendo, ed era troppo presa per fermarsi. Draco incominció a sbottonarsi la camicia, restando a petto nudo. Hermione esploro con le mani la pelle del ragazzo, mentre lui le toglieva la maglietta, lasciandola in reggiseno. Si tolsero i pantaloni, restando in intimo. Incominciarono a sfiorarsi, nei punti più sensibili, facendo gemere l’altro di piacere. Continuavano a baciarsi, appassionatamente. Poi Draco scese di nuovo con le labbra sul collo di lei, per poi passare al reggiseno e alla pancia. Hermione ansimava: ma cosa stava facendo? Con Malfoy? Ma era impazzita?! Il ragazzo stava cercando di toglierle il reggiseno quando Hermione si alzò di scatto, facendolo finire a terra. Il serpeverde rimase per un’attimo stupido, poi si rialzò e disse:” Ma che ti prende? Non ti piaceva quello che stavamo facendo?”finì di parlare e si sistemò i capelli ossigenati con un gesto della mano, dannatamente sensuale... Hermione evitó di guardarlo ancora, sennò era sicura che non avrebbe resistito e avrebbe finito di fare quello che avevano interrotto:”No, cioè si, mi è piaciuto, ma... è sbagliato... tu sei un Malfoy! Non posso farlo con te! E poi noi due ci odiamo!” A quel punto nelle iridi azzurre di Draco a Hermione parve di veder scendere un velo, triste, sconsolato, rassegnato. Ma quel velo si rialzò subito, e lasció spazio ad un muro duro, severo, impassibile:” Bene.” Disse il ragazzo, poi prese i vestiti da terra e si vestì. Non disse una parola mentre usciva dalla stanza. Ma mentre la porta stava per chiudersi Malfoy si fermò:” Ah, Granger” A Hermione parve di vedere una speranza, una parola dolce, gentile, uno spiraglio a cui aggrapparsi in quella situazione così surreale, quasi onirica:”Falla te la ronda, io torno in camera mia, dopotutto sei tu la strega più brillante della tua età, no? Bene, allora fai tu tutto il lavoro, tanto io, come hai detto te, sono un Malfoy, giusto?” Aveva pronunciato queste parole in modo sprezzante, pieno di rabbia. Hermione non poteva vedere la sua faccia, ma poteva chiaramente immaginassi la smorfia di disgusto e rabbia che si era appena andata a formare sulla faccia del serpeverde. E immaginare la sua espressione la fece sentire ancora più male. La porta si richiuse con un tonfo, lasciando una Hermione stupita, mezza nuda sulla cattedra dell’aula vuota. Mente calde lacrime incominciavano a bagnare il suo viso.
   
 
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