Film > Zootropolis
Segui la storia  |       
Autore: Stillmar    23/07/2017    5 recensioni
L'acqua gli alberi e i fulmini erano gli unici testimoni della strana creatura apparsa improvvisamente in quel luogo
chiunque fosse passato di li sarebbe senz'altro rimasto sorpreso di trovare una così bizzarra sagoma giacere sull'erba bagnata.
una storia avventurosa e a tratti inverosimile che tenevo in cantiere da un po' e che finalmente pubblico qui; è un esperimento ma spero possa piacere comunque.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
PROLOGO
UN ARRIVO INASPETTATO
Un forte battito risuonava nelle sue orecchie, non capiva cosa fosse ma di certo non se lo stava immaginando. Un grido si perse nell’oscurità, correndo tra le fronde e rompendo il placido silenzio della foresta. Come rispondendo ad un richiamo, in quel momento un fulmine solitario squarciò la volta notturna seguito da un violento temporale. L’acqua si abbatté su arbusti ed alberi lavando via tutto ciò che trovò davanti a se. L ’acqua gli alberi e i fulmini erano gli unici testimoni della strana creatura apparsa improvvisamente in quel luogo. Chiunque fosse passato di li sarebbe senz’altro rimasto sorpreso di trovare una così bizzarra sagoma giacere sull’erba bagnata. Si trovò improvvisamente steso per terra non riuscendo a muoversi; ci mise un po’ ad aprire gli occhi e si spaventò credendo di essere diventato cieco, ma in realtà era solo buio. Molto buio. Cercò di muovere una mano, non ci riuscì subito ma non appena ne prese possesso capì che il terreno su cui si trovava era fangoso per la pioggia. Cercò di alzarsi in piedi e solo dopo svariati tentativi ci riuscì; quando i suoi occhi si abituarono all’oscurità si rese conto di trovarsi in mezzo ad un bosco.  Un rantolo di orrore attraversò il suo corpo, si sforzò in tutti i modi di non cedere al panico.   Protese le mani di fronte a se, cercando a tentoni un albero a cui reggersi  ed iniziò ad esaminare il proprio corpo; si sentiva molto dolorante, ogni parte del suo corpo sembrava essere stata percossa con forza, però non era ferito. Si sgranchì gambe e braccia, e si tastò rapidamente i vestiti come a voler verificare l’integrità del proprio corpo. Iniziò a guardarsi intorno ma il buio notturno lo circondava. Fatto ciò cercò di rimettere in ordine i propri pensieri, non sapeva dove fosse e, ora che ci pensava, non ricordava più neanche il suo nome; forse un blocco mentale dovuto alla situazione. Cercò nelle proprie tasche qualunque cosa avesse potuto aiutarlo, si tastò la giacca e i jeans e le uniche cose che trovò furono: un orologio sporco di fango al polso, un accendino  e un portafogli usurato con dentro dei documenti e qualche soldo. Trasse una piccola tessera plastificata, accese l’accendino per fare un po’ di luce e a stento lesse un nome: Jackson West. Una parte della sua mente parve riaccendersi in quel momento, era certo che quello fosse il suo nome. Cercò ancora alla ricerca di una fototessera o altro ma non trovò nulla tranne un piccolo sassolino di forma irregolare nascosto in una tasca del portafogli. Spigoloso ma liscio al tatto, lo fece passare per un po’ tra le dita prima di rimetterlo a posto distrattamente; si appoggiò una mano alla tempia bagnata cercando di ricordare altri dettagli, ma per quanto si sforzasse pareva che l’oscurità nella sua mente fosse ben più fitta di quella che la circondava. Deluso per il fallimento sospirò e passò svariati secondi a osservare le gocce di pioggia che cadevano sul suo bianco palmo  scorrendo pigramente lungo le scheletriche dita e Jackson si abbandonò ad un attimo di pace prima di passare  all’azione. Deciso ad andarsene da quel luogo, tirò su il cappuccio della giacca  per ripararsi ed iniziò a muoversi procedendo piano, flagellato dalla pioggia, inciampando nelle radici con i suoi lunghi piedi; urlò un paio di volte sperando ci fosse qualcuno nelle vicinanze, ma nessuno rispose. Camminò per un tempo incalcolabile, poi improvvisamente il terreno sotto i suoi piedi cambiò, da fangoso e accidentato quale era divenne liscio e gli alberi sparirono. Un lampione isolato illuminava quella che era una strada. Jackson si avvicinò alla tremolante luce del lampione, come una nave alla deriva che durante la tempesta avvista un faro. Il suo cuore si illuminò di speranza; se c’era una strada probabilmente li vicino c’era una città e, una volta arrivato, avrebbe potuto cercare aiuto. Un rumore e un fascio di luce alla sua sinistra lo fecero sussultare: un’auto. Cercò di fermarla ma l’autista non lo notò e proseguì. Il nostro Jack rimase immobile ad osservare l’auto allontanarsi, tirò il fiato ripensando alla propria sfortuna, quando gli balenò alla mente un dettaglio: poco prima che l’auto passasse gli era parso di intravedere per un istante il guidatore, a quel punto l’assurdità della propria situazione gli sembrò un niente in confronto all’idea di aver appena visto una tigre guidare un’auto. Scosse la testa pensando alla propria follia, forse dettata dalla eccessiva stanchezza, tuttavia quel dubbio non abbandonò mai completamente la sua mente. Si appoggiò un momento al lampione cercando di ragionare. Persa quell’auto chissà quanto tempo sarebbe passato prima di vederne un’altra, quella strada non era certo molto trafficata e la pioggia non sembrava essere intenzionata a smettere. Dovendo decidersi in fretta la sola cosa che gli venne in mente fu di cercarsi un riparo dove aspettare il mattino e rimettersi in marcia col favore della luce. Non gli andava l’idea di camminare tutta la notte sotto la pioggia, e poi si sentiva ancora molto indolenzito. Si allontanò dalla strada e, non essendoci un posto migliore, si sistemò come meglio poté in una nicchia ai piedi di un grande albero; ma fece appena in tempo ad appoggiare la testa sul giaciglio asciutto che si addormentò.
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Zootropolis / Vai alla pagina dell'autore: Stillmar