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Autore: Fujiko91    23/07/2017    3 recensioni
Sono tornata con una raccolta di One Shot!
Presentazione:
*1° Aneddoti della vita.(Thorin/Bilbo)
*2° L'amore, c'è non c'è e poi torna.(Thorin/Nuovo personaggio/Bilbo)
*3° Bilbo Mìriel e Thorin. (Thorin/Nuovo personaggio/Bilbo)
*4° Un messaggio in Bottiglia. (Thorin/Bilbo - Fili/Kili)
*5° Il mio affetto fraterno si tramutò in amore (Fili/Kili)
*6° C'era una volta ... (Thorin/Bilbo)
*7° Il mondo oltre la finestra (Thorin/Bilba) (Bilba è la versione femminile di Bilbo!)
*8° Incondizionatamente ( Thorin/Bilba - Nuovo personaggio - Fili/Kili) (Bilba è la versione Femminile di Bilbo)
*9° La parola chiave è: amore (Thorin/Bilbo -Bard/Bilbo - Fili/Kili)
*10°Bag End.(Thorin/Bilbo - Merry/Pipino - Sam/Frodo)
*11°Una storia no sense. (Thorin/Bilbo)
*12° Gli occhi sono lo specchio dell'anima. (Thorin/Bilbo)
*13°Gli Eroi della Terra di Mezzo. (Frodo/Sam - Thorin/Bilbo - e tutti)
Auguro una buona lettura a tutti!
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Bilbo, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate
Capitoli:
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Note: Ho appena visto la bella e la bestia e lì l'attore di Bard è Gaston quindi mi è venuta l'idea di rendere Bard cattivo insomma diverso dall'arciere a cui siamo abituati nello Hobbit! ù.ù 
Tipo di coppia:Slash 
Coppie presenti:
Thorin/Bilbo - Bard/Bilbo - Fili/Kili (brevi accenni a Frodo/Sam e a Merry/Pipino)
Genere: Sentimentale - Drammatico
Avvertenze: Tematiche delicate (quali razzismo e violenza fisica), Incest e alcuni personaggi possono risultare OOC.
Beta: La storia è stata betata da Ghil, grazie! *^*


 

Infondo cos’è l’amore, può sembrare una semplice parola ma con esso, si possono fare molte cose e si possono aprire molte porte. L’amore è tutto ciò che rende migliore una qualsiasi persona, basta solo saperlo donare nel modo e alla persona giusti….


L’autunno era alle porte, la contea era avvolta da mille foglie di vari colori, dall’arancione al marrone chiaro…

L’aria era divenuta più frizzantina e tutti i camini delle minuscole case degli hobbit fumavano. Agli hobbit piaceva l’autunno, non solo perché c’era la festa di Halloween che prevedeva la raccolta e poi la gara alla più grande zucca! Ma anche per il fatto che dopo la gara ci sarebbe stata la festa delle zucche, e perciò cibo.

Le hobbit femmine cucinavano: torte, soufflé, muffin, zuppe e tantissime altre prelibatezze con la zucca vincitrice.

L’unico hobbit che si stava annoiando era Bilbo. A lui non piacevano le feste, neppure ora che con lui viveva Thorin.

Quest’ultimo dopo la battaglia dei cinque eserciti e dopo aver sistemato il regno nelle mani di suo nipote Fili aveva deciso di andare a vivere con Bilbo nella contea e di ritirarsi a vita privata in quel luogo di pace.

L’unica cosa che a Bilbo non tornava affatto era il motivo di una tale decisione, troppo frettolosa da parte del nano. Sapeva fin troppo bene che non poteva essere solo perché Thorin lo amava, era sicuro al cento per cento che dietro ad essa ci fosse qualcos’altro che il nano gli stava tenendo nascosto.

Thorin era molto bravo a deviare la conversazione, infatti appena Bilbo gli diceva qualcosa del tipo “Thorin, che ne dici se un giorno di questi partiamo e andiamo ad Erebor a trovare Fili e Kili?”, “Non se ne, parla nemmeno! Fili è un nano adulto, non ha più bisogno di nessun mio consiglio. E ora, se permetti, devo uscire” e sbatteva la porta e andava in giardino, lasciando Bilbo senza parole.

Il giorno prima della festa, Thorin se ne stava comodamente seduto sulla panchina fuori ad intagliare un bel pezzo di legno. Ci avrebbe ricavato una graziosa ascia per il suo piccolo, hobbit adottato.

Sì, perché appena un anno dopo il trasferimento, a Bilbo erano morti dei cugini e alla fine, dopo alcune piccole liti, Thorin aveva accettato di prendere in casa il piccolo Frodo, ma solo a patto che sarebbe rimasto solo fino a quando i cugini Tuc non l’avrebbero preso in casa loro.

Ma così alla fine non fu perché il nano se ne era affezionato, e con gran sorpresa di Bilbo, una notte lo beccò a dirgli “Un giorno, magari, prenderai il posto di Fili, sul trono. Sarebbe troppo bello!” Bilbo se ne preoccupò non poco, ma non ne parlò mai con Thorin, anche perché non sapeva proprio da dove iniziare la conversazione.

Comunque, quel giorno, Thorin era in giardino, quando ad un certo punto “Thorin! Leggi qui!”, “Cos’è successo?”, “È arrivata questa, è una lettera di tua sorella Dis. Dice che ci verrà a far visita!”, “Cosa? Non voglio, dirgli che non ci siamo, non fare domande non ora Bilbo”, “Come vuoi Thorin, ma dovremo parlarne prima o poi. Questo tuo comportamento non ci rende una vera coppia. Tu non ti confidi con me!”

Passarono solo due giorni, che già Bilbo non riusciva più a tenersi tutto dentro, così decise di andarne a parlare con l’unico che l’avrebbe ascoltato, anche se non sperava in un aiuto vero da parte di Gandalf.

Così prese il suo bastone da passeggio. Dopo circa un'ora era già fuori dalla contea. Gli hobbit hanno il passo molto veloce e molto silenzioso se vogliono. E in quel momento Bilbo, voleva essere il più silenzioso e il più veloce possibile.

Silenzioso perché non voleva attirare troppo l'attenzione su di sé e veloce per arrivare prima di sera da Gandalf e far ritorno a casa da Thorin in modo che non si preoccupasse per lui.

Appena fu alle porte di Brea ne fu molto felice, perché non era ancora pomeriggio. Brea non era di certo un posto accogliente, anzi era un piccolo villaggio di umani sporco e pieno di ubriaconi. Ma lì, a detta di tutti gli hobbit che conosceva, si facevano ottimi affari. Ma a Bilbo non importava, così andò a passo più svelto alla locanda del “Puledro impennato”, un luogo non troppo sporco, anzi più accogliente del previsto. Il proprietario, un tipo tozzo, non troppo alto e con un paio di baffoni fu felice di vedere che fosse uno hobbit.

“Se sta cercando Gandalf, lo dovrà aspettare ancora per un paio di minuti, nel frattempo là c’è un’altro suo amico piccolo signore” Bilbo ringraziò, anche se nella sua voce c’era un velo di preoccupazione “chissà chi sarà mai l'altro uomo?” Appena Bilbo si avvicinò al tavolo, si accorse subito che l'altro non era altro che Bard, non lo vedeva da tanto tempo.

Non sapeva bene cosa volesse, ma appena gli si avvicinò “Bilbo, mi fa veramente molto piacere rivederti! Sai, le cose a Erebor non vanno molto bene…”, “Cosa vuoi dire? Fili non è un buon re?”, “No, anzi, lui è molto bravo, ma purtroppo il vero problema è Thorin, lui non ha ancora accettato il fatto che Fili sta con suo fratello Kili. Sai, quei due si amano… Io non so come reagirei se i miei figli mi dicessero che si amano. Cioè, sai com’è, no… ma io sono io. Speravo che magari per Thorin fosse diverso visto che, lo sai, no?”, “Visto che sta con me? Sai, ora si capiscono parecchie cose, comunque penso proprio che gli dirò quattro cosette, non mi aveva detto nulla. Ma questa non gliela faccio passare gli…”, “Non farai nulla mio caro amico Bilbo! Thorin non deve sapere di questa conversazione, o perderà anche la piccola fiducia che ha ancora in te. Lui, mio caro Bilbo, è annebbiato. Sai, c’è un’altra cosa che tu non sai. Thorin ha di nuovo con se l’arkengemma. Come ne è venuto in possesso, non è risaputo, ma è scomparsa dal suo nascondiglio, proprio quando voi siete ripartiti per la contea!”, “Cosa? Ma non può essere, io pensavo che quella pietra maledetta, fosse andata distrutta! E invece… ma poi me lo dite così? Tutto in una volta sola? Con che faccia, tornerò a casa da lui?”, “Con la tua solita faccia Bilbo! E non farai nulla fino a quando io e Gandalf non sapremo la verità, va bene?”, “Sì, va bene, ma voglio che lo facciate in fretta, io so di cos’è capace quella pietra!” Bilbo bevve molto volentieri la pinta di birra che Gandalf gli offrì, poi si rimise il mantello e decise che era giunta l’ora di tornare alla Contea e salutò i suoi vecchi amici.

Appena lo hobbit, se ne fu andato via, Bard si alzò per rivestirsi e andarsene ma venne fermato da una frase che il mago, con estremo garbo, gli disse “Bilbo è innamorato di Thorin, anche se quel nano distruggesse la terra di mezzo lui lo amerebbe comunque. Ricordatene!”, “Non è detto che lo amerà per sempre…”, “Quello che volevo dire è che”, “Lo so, che devo tenere i miei sentimenti per me. Ma un giorno Bilbo conoscerà il vero volto di Thorin, è un Durin non dimenticartelo. Lui farà qualcosa e quel qualcosa gli costerà la perdita di Bilbo, e io sarò lì per proteggerlo. Non me lo puoi impedire Gandalf!”

Gandalf lo lasciò andar via, ma nella sua mente, soffiò la frase “Io no ma temo che Thorin non ti lascerà portare via il pezzo, più prezioso, del suo tesoro. E io conosco bene i Durin e le loro pazzie…”

In quel momento un’hobbit spensierato, o almeno cercava di esserlo, tornava a casa sua. Ignaro dell’altra conversazione e ignaro del fatto che Bard provasse qualcosa per lui.

Bilbo non era uno stupido, infatti aveva pensato un tempo che forse quel arciere provasse qualcosa per lui. Ma alla fine, aveva preferito pensare, semplicemente, che tutto fosse solo una semplice ammirazione. Sarebbe stato meglio per entrambi, che l’infatuazione trovasse la sua fine immediatamente, per il bene di Thorin.

Alla fine prese il coraggio ed entrò in casa, ad attenderlo c’era Frodo, il quale gli saltò subito in braccio “Dove sei stato?”, “Sono stato a trovare i tuoi cugini, e tu?”, “Io sono stato qui in casa, con lo zio” Thorin se ne stava seduto, sulla poltrona a fumare una pipa nanica.

In quel momento Bilbo capì che non poteva mentirgli, e se le cose fossero andate male avrebbe indossato di nuovo l’anello.

Ma prima di iniziare, mandò a letto il piccolo Frodo, e poi tornò da Thorin.

Poi “Thorin ti devo dire, che ho parlato, con Gandalf e mi ha detto della scomparsa dell’arkengemma! Ti prego, non dirmi che…”, “Come puoi anche solo pensare che io abbia preso quella pietra, o peggio che io l’abbia portata qui, a casa tua. O peggio ancora qui dove c’è Frodo!”, “Non trattarmi da stupido, te ne prego, se non l’hai presa tu chi dovrebbe essere stato?”, “Non lo so! Ma lo scoprirò! E appena avrò trovato il colpevole, gliela farò pagare per avermi usato”, “ In che senso?”, “Nel senso, che sono sicuro che lui non te l'abbia detto, Gandalf in fondo sarà sempre uno stregone e come tale lavora per Saruman il bianco. Sai, ci sono delle cose che non ti ho detto Bilbo…”, “Dimmele! Ora!”, “E va bene, tutto è successo un mese prima di andarcene via… Tu ti stavi ambientando e io avevo preso la decisione di venire ad abitare qui. L’avevo detto a Balin il quale, sì, forse non ne fu molto felice, ma poi gli andò bene, in fondo a prendere il mio posto sarebbe stato Fili; ero andato a dirlo al diretto interessato e io… non so come dirlo… io me li trovai a letto insieme! Per me fu come perdere la fiducia nella vita e in tutto ciò che credevo. Tutti mi dissero, che come non potevo accettarli, visto che io volevo stare con te? Era la stessa domanda che mi ponevo io, ma poi capii: loro sono fratelli, io per Frerin provavo ammirazione, ma non avrei mai provato ciò che provo ora per te, Bilbo. Così alla fine, decisi di andarmene prima. Ma successe quella cosa…”, “Quale cosa? Thorin”, “L’archengemma sparì, e tutti pensarono che fossi stato io, era come se qualcuno, non volesse che io e te partissimo. Io avevo persino pensato a Fili e Kili ti rendi conto? Io forse ho sbagliato molte cose nella mia vita, ma non avrei mai rifatto lo stesso errore che mi sarebbe costato il tuo amore, Bilbo, mi devi credere ti prego” Bilbo non sapeva cosa rispondere, e non solo perché quel ti prego risuonava nella sua testa come una cosa che non aveva mai sentito dire o peggio implorare da Thorin. Perché ora Thorin, lo stava proprio implorando, voleva il suo aiuto e lui non poteva dirgli di no, anche se la sua parte Tuc gli stava urlando di stare attento.

Così dopo essersi seduto sull’altra poltrona “ Io ti aiuterò però, vorrei sapere, una cosa. Se tu non sai chi è stato, a rubarla, dalle mani si Saruman il bianco, allora come fai a sapere che voleva che noi non partissimo?”, “Perché… non lo so, avevo pensato che poteva essere stato Fili, perché io gli ho imposto di sposarsi con una nana… non dirmi nulla, te ne prego, perché non ho nessuna voglia di pensare anche a quello! Ma poi c’era anche un’altra cosa a cui avevo pensato… tipo che c’era un'altra persona che voleva che rimanessimo lì”, “E chi era?”, “Era Bard. Sai, lui ti ama, o comunque prova qualcosa per te, ed è uno umano! La loro razza non accetta un rifiuto, lui ci avrebbe riprovato con te e così io l’ho dovuto fermare , usufruendo di una nostra vecchia conoscenza…”, “Di chi?”, “Di Thranduil! Lo so, non dovevo, ma l’ho fatto per te, Tu alcune volte sei troppo ingenuo, pensavi veramente che Bard non ti volesse più di ogni altra cosa al mondo? Comunque, io ho bloccato ogni suo agguato alla tua persona e non me ne pento!”, “Perché lui ora dovrebbe voler vendetta contro di te? Usando me?”, “Perché io gli ho… minacciato la famiglia! Senti Bilbo, io avevo paura di perderti e che tu mi avresti odiato già per la storia di Fili e Kili, poi si aggiunge lui e a quel punto io, ho fatto una cosa tremenda. Gandalf ti direbbe solo un te l'avevo detto: è un Durin, ma lui non capisce. Io l’ho fatto per noi!”, “Cos’è che hai fatto Thorin, perché Bard ce l’ha con te?”, “Perché io, gli ho mosso contro l’esercito del re! Ma solo per farlo smettere, lui diceva in giro che tu… cose non vere, ma troppo pericolose se fossero arrivate ad orecchie sbagliate…”, “Thorin stai girando intorno, perché ce ne siamo andati via da Erebor, perché dopo tanta fatica nella riconquista, tu l’hai abbandonata così in fretta? Perché? Dimmelo! Se mi ami, devi dirmelo!”, “Io ho indossato la mia armatura per un'ultima volta e sono andato a vendicare il tuo onore, ma qualcuno aveva parlato, perché ad attendermi c’erano le sue guardie… ed io sono stato costretto a difendermi e durante la lotta ne ucciso uno…”, “Non capisco dove stia il problema, tu ti sei solo difeso!”, “Il problema sta nel fatto che io ho rotto il patto di pace che c’è tra i nostri popoli, il problema sta anche nel fatto che ho ucciso un uomo, e che ne soffro. Perché tu, Bilbo, mi hai donato una cosa che io prima non possedevo, e questo qualcosa è un cuore! Ed io mi sento morire dentro quando penso alla famiglia di quel soldato, o penso a come si deve sentire Fili, dopo che io, suo zio, gli ha detto di vergognarsi… ti rendi conto? Io, che nella mia giovinezza, prima della caduta di Erebor, sono stato a letto con un elfo… io che dopo la caduta del regno, pur di salvare la mia gente, mi sono anche venduto a degli umani pur di salvarli tutti e dargli una vita migliore… io che-” prima che Thorin potesse infliggersi altra sofferenza Bilbo gli saltò al collo e lo baciò, per poi dirgli “Mi avevi già detto tutto ciò. Ti prego, non fartene una colpa. Ora noi due risolveremo ogni cosa e tutto tornerà a posto. Fidati di me, va bene?”, “Sì, va bene. Se tu non ci fossi stato, a quest’ora io sarei ancora in uno di quei luoghi abbandonati da Mahal”, “Ma ora ci sono!”

Bilbo e Thorin andarono in camera loro. Ma qualcun altro aveva sentito le colpe di Thorin e quel qualcuno non si sarebbe mai lasciato scappare un'occasione simile. Pur di avere Bilbo tutto per se.

Bard sapeva benissimo da chi andare e così, dopo aver preso il cavallo bianco che gli aveva dato Gandalf, l’arciere partì alla volta delle Montagne Azzurre per andare a parlare con il cugino di Thorin, sapendo che, dopo quello che aveva fatto, Dain non si fidava più di lui. Pensava che fosse di nuovo preda della malattia del drago, e non era l’unico a pensarla così, infatti anche il popolo nanico non amava più Thorin come un tempo. E non solo perché pensava che il loro re fosse impazzito, ma anche perché si sentiva tradito dal fatto che Thorin avesse abbandonato tutto per andare a vivere con un misero hobbit.

Bard non sopportava molto Dain e le sue idee su Bilbo, ma non avrebbe mai e poi mai lasciato andare un’occasione più rara che unica, come quella, di vendicarsi di Thorin umiliandolo davanti al suo stesso popolo.

Dopo quindici giorni di cavalcata, continuata se non per brevi soste per far riposare e bere il cavallo, alla fine giunse alle porte del regno di Dain Piediferro, un regno non molto grande come quello di Erebor, ma altrettanto maestoso e pieno d’oro. Appena le guardie lo videro “Cosa l’ha portata alle Montagne Azzurre, Re Bard?” Sì, perché, Bard, dopo la morte dell’altro Re e come figlio del vecchio, e vero, Re di Dale, ora aveva preso il suo legittimo posto a capo della città ed era riconosciuto come tale dalla maggior parte delle razze della Terra di Mezzo, anche se lui amava essere chiamato Bard l’arciere, dagli amici.

“Io desidero parlare con il vostro Re. Vi prego di aprirmi, è urgente!” Le guardie, lo fecero entrare. All’interno il regno di Dain era ancora più bello e pieno di vita. Certo, Erebor era come se fosse stato un nuovo regno appena nato, ma in fondo andava ricostruito dalle fondamenta, invece le Montagne Azzurre prosperavano da secoli. Ad un certo punto venne accompagnato dalle guardie al cospetto di Dain II “Bard! Se non ti vedessi con i miei occhi, non ci crederei mai. Cos’è che ti porta da queste parti, così lontano da Dale?”, “Io sono venuto qui perché tuo cugino Thorin sta creando grandi guai… non solo alla mia gente, ma anche alla vostra. Cosa penseranno dei nani le altre razze se tu, grande Dain II, non intervieni a fermare la pazzia di tuo cugino?” Dain lo guardò con un punto interrogativo, ma poi, prontamente, cambiò un attimo il discorso “Approposito, se Erebor dovesse cadere… non che io voglia una cosa simile, sia chiaro, ma se dovesse capitare, tu e quel orecchie-a-punta farete affari con noi nani di Nogrod, grande città nanica degli Ered Luin, non è vero?”, “Sì! Anche perché non ci sarebbero altri modi, per fare affari con la vostra razza, grande Dain II!” Bard sapeva di aver colpito il punto giusto e che a breve avrebbe ottenuto la sua vendetta per la morte del soldato, e in più, non meno importante, avrebbe ottenuto Bilbo. Non dovette rincalare neppure la dose, perché Dain II “Va bene, Re degli uomini, tu puoi contare su di noi. Inviterò qui al mio cospetto Thorin e poi lo farò, rinchiudere nelle prigioni del mio sotterraneo o del tuo, mio buon amico!” L’unica cosa che pensava Bard mentre se ne andava via era “infondo i nani sono una razza che solo all’apparenza sembra forte, ma che in realtà è malvagia, e stupida. Quindi, facilmente manovrabile”.

E questo gli andava benissimo, perché li avrebbe usati per ottenere la sua vendetta.

Intanto, Thorin e Bilbo se ne stavano comodamente seduti nel salotto di casa Baggins. Bilbo preparava la torta a base di zucca per la festa e Thorin “Sai, mio amato, sono felice che almeno tu mi creda… perché tu mi credi, vero?”, “Certo che tu sei proprio uno stupido! È ovvio che ti creda, con gli occhi che hai. Sai, sono di nuovo vivi come la prima volta, ergo tu sei di nuovo il mio Thorin e non hai l’Arkengemma con te. Anche perché non passeresti il tuo tempo che con lei, e non con Frodo!”, “Da una parte sono felice che tu mi creda, ma dall’altra capisco che quando ero sotto l’influsso di quella pietra ero divenuto proprio ceco. Ora pensiamo solo alla festa, anche se sono seriamente preoccupato per tutto il resto…”, “Oh! La torta sta bruciando! Appena in tempo, comunque non ti devi preoccupare troppo: alla festa ci sarà anche Gandalf, ne parlerai con lui e tutto si sistemerà!” Anche se Thorin annuì non ne era molto convinto che ogni cosa sarebbe tornata veramente al suo posto, e il fatto che Bilbo non capisse che Bard era veramente determinato ad averlo ad ogni costo lo preoccupava non poco, lui comunque lo avrebbe protetto anche a costo della sua vita.

Quella sera il nano e lo hobbit andarono alla grande festa d’autunno, gli hobbit avevano cucinato davvero di tutto. Prima ci fu la premiazione della zucca più bella e grossa. Poi vennero tirati fuori i grandi tavoli e tutti, si sedettero e mangiarono tra canti, grandi bevute e chiacchiere varie. Ma tra quelle chiacchiere ce ne fu una che attirò l’attenzione di Gandalf. Uno hobbit che faceva il mercante diceva che a Nogrod, la città nanica, c’era un gran via vai di soldati, non solo nani, ma anche umani e giurava di averci visto tra di loro il Re di Dale. A Gandalf andò di traverso la pinta di birra, tossì e si tirò in piedi “COSA? Tu dici il vero, mastro Hobbit?” Lo hobbit interpellato si alzò anche lui “Certo che dico il vero, mastro stregone, uno hobbit non mente mai! Però è strano che gli umani di Dale, siano sugli Ered Luin… nessun umano si è mai, spinto così all’interno del regno di Dain II. Te lo dice uno che fa il mercante e ci va da anni, e di umani non ne ha mai visti lì!”, “Non so cosa pensare… se questo è vero, e non lo metto in dubbio, allora è grave…” Thorin e Bilbo avevano sentito solo un paio di parole, perché erano dall'altra parte, ma quando videro Gandalf allontanarsi dalla festa lo seguirono.

Gandalf era andato appunto a casa di Bilbo, perché non l’aveva visto alla festa, comunque appena fu al cancelletto “Gandalf! Perché te ne sei andato dalla festa, è successo qualcosa?”, “Bilbo, Thorin, è meglio andare dentro, dobbiamo fare in fretta e in silenzio, questo luogo non è più sicuro per voi… su forza, dentro!” Certe volte Gandalf poteva sembrare un vecchio mago pazzo, ma in quel momento era serissimo e faceva paura e Thorin, che si fidava cecamente di lui, eseguì il suo ordine, seguito poi da Bilbo. Appena furono all’interno “Allora, cos’è successo? Cosa ti ha detto quello hobbit di così spaventoso, Gandalf?” Ma il mago si era seduto e si era acceso la lunga pipa, lo aiutava a riflettere, poi si girò verso Bilbo “Tu sai perché Thorin si è dovuto allontanare da Erebor?”, “Certo, perché ha ucciso un uomo…”, “Si ma non è tutto, lui-”, “No! Gandalf, ti prego. Bilbo non sa il resto, ti scongiuro di non dirlo”, “Cos’è che non so? Tu mi avevi giurato di avermi detto tutto e invece… Gandalf, io voglio sapere tutto!”, “Thorin ha ucciso quell'uomo per proteggere te, perché era una guardia mandata da Bard per prenderti. Lui ti vuole, lui è un umano, non devi mai dimenticarlo, non c’è razza peggiore mio caro Bilbo! Anche se Bard un tempo era più razionale, ora è spinto dalla sola voglia di averti. Lui vuole te, a qualunque costo… e ahimè non è stato così difficile, fare in modo che la tua gente, Thorin, ti si rivolti contro...di certo tu con il tuo comportamento hai reso tutto più facile, e ora forse ci vedremo costretti ad andare a chiedere aiuto alla dama bianca degli elfi!”, “No, io non lo farò mai e poi quella lì, non aiuterà mai e poi mai un nano come me! Ricordati che i Durin hanno ucciso molti elfi della sua dinastia! Se Dain, mio cugino, è così stupido da credergli, allora io andrò a Nogrod, farò rinsavire mio cugino e insieme andremo a far capire a quell’umano che Bilbo è il mio amato! Come vedi, lui non è come un tesoro, è più dell’oro. Bilbo è amore puro, è il mio cuore , io senza di lui non sono nulla”, “Se tu vai con Gandalf in quel posto, allora ci verrò anch’io, lasciatemi prendere Pungolo. Se provi a partire senza di me, giuro che ti uccido io Thorin!” a Gandalf gli si disegnò un sorriso. Ma ci vollero pochi secondi che quel sorriso svanì nel nulla, perché qualcuno busso alla porta “Chi va là?”, “Sono il messaggero di re Dain II. Sono qui per consegnare un invito a Thorin, Re di Erebor. Posso entrare? Non sono armato”, “Entra pure, nano” il giovane nano entrò all’interno, ma fu molto meravigliato di vedersi davanti il mago, così consegnò la lettera e andò via senza aggiungere nulla.Gandalf la passò a Bilbo che, da buon Tuc,l’aprì subito “Oh! Siamo stati invitati da tuo cugino, ad una festa sui Monti Azzurri! Cosa si fa? Io dico di andarci!”  “Ci andremo, ma solo io e Gandalf, per te Bilbo è troppo pericoloso… se ti dovesse capitare qualcosa io non me lo perdonerei mai, capiscimi. Diglielo anche tu, Gandalf ”, “No mio caro, io non  dirò nulla a Bilbo. Lui è adulto, può decidere per conto suo! Allora, vieni con noi, oppure rimani qui?”, “Vengo con voi. È inutile Thorin, il mio lato Baggins mi dice di restare, per rimanere accanto a Frodo, ma il mio lato Tuc mi dice di venire con te e con lui concorda anche il mio cuore. Lasciami venire con te, ti prego!”, “E va bene, vieni, ora andiamo, così domani saremo lì”.

I tre si prepararono, Bilbo prese il suo mantello, il suo zaino e il suo fedele Pungolo; Thorin la sua spada e la sua ascia e Gandalf il suo bastone e la fedele pipa. E così la compagnia partì alla volta di Nogrod.

Nel frattempo, all’interno delle sale reali, di Erebor la tensione era alta, Fili non riusciva più a gestire il suo popolo e non riusciva neppure più a stare con la nana impostogli dallo zio. Odiava Thorin per avergli fatto una cosa simile, e appena ricevette l’invito alla festa di suo cugino Dain II prese la decisione definitiva di portare con sé suo fratello Kili e dire al suo popolo una volta per tutte, che lui amava suo fratello e che non ci vedeva, nulla di male a cambiare le leggi naniche, in suo favore in fondo l’aveva fatto Thorin pur di stare con Bilbo.

Così anche lui e Kili si diressero con i loro cavalli a Nogrod.

Ma non solo i nani vennero invitati, infatti anche Thranduil ricevette l’invito e, seppur non volesse andarci, fu costretto da Legolas e da Tauriel perché le vicissitudini del passato dovevano aver fine e le due razze far pace.

Così ora alla volta di Nogrod ci stavano andando nani, elfi e uomini. E tra di loro un solo e unico Hobbit.

Nogrod non era poi così grande, ma si estendeva in profondità e sotto le grandi miniere c’era la città era come nano sterno di Moria, con cui era pure collegata da un antico passaggio. Il quale era stato fatto murare, perché Moria era piena di abitanti oscuri.

E di un passato, troppo oscuro da essere, svelato al mondo, i nani preferivano dimenticarlo.

E così ora Nogrod viveva di vita propria, era una città potente, che Dain II aveva rafforzato con il suo esercito, infatti sotto quel punto di vista era più forte di Erebor. Ora era addobbata a festa, i primi ad arrivare furono Fili e Kili che vennero accolti da Dis, poi giunsero Bard e altri esponenti della razza umana, tra cui il sovrintendente di Gondor, poi c’erano alcuni esponenti della razza elfica tra cui Thranduil, suo figlio Legolas e la Dama Bianca. Poi c’era anche Saruman il Bianco, come rappresentante, degli stregoni.

Quando Gandalf, Thorin e Bilbo arrivarono tutta la sala piombò in un silenzio quasi surreale, ma a rompere tale silenzio fu Bard “Signori è arrivato il motivo, per cui, vi trovate qui!” a rispondere fu Thranduil “Non mi vorrete dire, che il motivo è Thorin? I vostri problemi, signori, ve li potete tenere per voi!” ma ad intervenire fu Saruman “Silenzio! Fate parlare il re di Dale, io sono curioso di sapere ciò che ci ha da dire! Non penso, che Dain II ci abbia fatto, venire fino a qui, per nulla… parla pure!” Gandalf era pronto a dover difendere, Thorin e Bilbo. Thorin invece cercava una via di fuga, ma non riusciva ad individuarla. Bard iniziò a parlare “Thorin non ha solo approfittato della vostra clemenza, rubando l'arkengemma, ma in passato ha disonorato le vostre leggi naniche… Thorin è stato a letto con un elfo e con molti uomini....”, “Hai le prove di tali affermazioni?”, “Purtroppo, sì, ho le prove. Le prove sono che me l’ha detto lui stesso… mi dispiace Bilbo…” Thorin non seppe resistere dopo tale frase, sentire il nome del suo amato uscire dalle labbra di quel lurido umano, lo fece andare fuori di testa e dopo aver sguainato la spada si lanciò su Bard “Io ti ammazzo, come puoi dire queste cose, come osi dire il nome di Bilbo. Tu lurido, non puoi. Solo io posso!” a bloccarlo con un sol gesto del suo bastone fu Saruman  “Ora basta! Qui non si parla di quel hobbit, ma del fatto che tu, sei andato contro ogni legge della terra di mezzo. Come ti ritieni?”, “Io mi ritengo innocente per quanto riguarda l’Arkengemma, ma… non per gli altri crimini di cui costui mi imputa, io in gioventù sono andato a letto con un elfo, e poi quando il mio regno è caduto in rovina per salvarlo, e per salvare il mio popolo io sono andato anche con degli uomini e me ne vergognavo molto. Ma ora grazie a Bilbo, so di non aver fatto nulla di male e chiedo perdono anche a voi a te Fili e a te Kili, spero che mi possiate perdonare, non subito ma magari in futuro!”

Fili e Kili non risposero, si voltarono semplicemente di lato, perché se da una parte quello era ancora loro zio, dall'altro non lo ritenevano più tale da troppo tempo. E il loro cuore non voleva ancora, saperne di perdonarlo, per il dolore che gli aveva causato.

Ma Saruman tornò a parlare, per dire una cosa che fece applaudire molti , ma fece rabbrividire Gandalf e Bilbo. “Thorin Oakenshield ex re di Erebor, io Saruman il Bianco, il più alto consigliere della Terra di Mezzo, ti ritengo responsabile per tutti i tuoi crimini, per questo verrai condotto nelle segrete, fino a quando non si deciderà sul da farsi! Così è deciso”, “No! Gandalf fa qualcosa, non possono, è vero che non possono? Thorin è innocente, lui non ha fatto nulla… come potete fargli questo, come potete portarmelo via, io…” ma prima di poter finire la frase venne bloccato da Thorin stesso che dopo avergli dato un ultimo bacio e avergli detto “Arrivederci” lo ha tramortito e consegnato a Gandalf dicendogli “Prenditi cura di lui, che stia alla Contea lontano da qualsiasi tipo di male, fallo per me! Me lo giuri Gandalf?”, “Sì, te lo giuro! Farò tutto ciò che posso per proteggere lui e il piccolo Frodo… approposito a lui devo dire qualcosa?”, “Sì, che diventerà un bravo guerriero! Ora vai, e addio Gandalf. Bilbo mi odierà, ma non c’era altro modo…”

Thorin fu fatto, incatenare, e fu portato giù nelle segrete, invece Gandalf con lo svenuto Bilbo ignaro di quel che era accaduto, se ne andavano per tornare alla contea.

La vita nella contea non era più come prima. Bilbo non sorrideva più, non andava più alle feste, se ne stava sempre chiuso in casa, pensava solo al suo Thorin, ogni notte il pensiero andava su di lui “cosa stai, facendo, Thorin? Io ti amo ancora molto, ma tu… chissà se tornerai mai da me…”

Mentre Bilbo pensava queste cose, Thorin rinchiuso nella piccola cella nelle segrete, di Nogrod se ne stava seduto sul pagliericcio, ad osservare da una minuscola finestra con le sbarre le stelle e cercava di immaginare il suo Bilbo alla contea e di essere a casa Baggins tra le sue braccia, per non impazzire. Non sapeva neppure che erano passati tre anni, dal giorno in cui si erano lasciati.

Non c’era nulla con cui, si poteva stabilire, la stagione o l’anno e Thorin si stava lasciando andare, non sembrava neppure più un re: i capelli erano diventati grigi ed erano tutti ingarbugliati tra di loro, le vesti erano logore e il corpo magro, con qualche parvenza di muscolatura. Nessuno gli andava a far visita, sentiva la mancanza di Bilbo, ma anche della sua famiglia, alcune volte gli pareva di vedere Frerin, ma non voleva  ammettere a se stesso che stava impazzendo, così si faceva forza sul pensiero del suo unico amore Bilbo.

In quel momento Bilbo stava arrivando a Dale, perché era stato invitato da Bard alla sua corte. Era andato via dalla contea tranquillo, perché Frodo, stava con i suoi cugini Tuc.

Non sapeva bene, il perché fosse andato a far visita a Bard soprattutto dopo tutto ciò che era accaduto, ma dentro di sé sapeva di esser andato nel posto giusto, dove ogni cosa avrebbe trovato il suo giusto lieto fine.

Appena arrivò, venne accolto come se fosse stato lui il Re di quel regno. Le strade piene di gente, tutta ben vestita e i fiori erano ovunque.

Poi, a prenderlo con il suo cavallo, c’era Bard “Bilbo! Non sai quanto io sia felice di vederti. Come stai?”, “Come, sto… beh… bene, ecco. Diciamo così, che è meglio!”, “Non mi dirai mica che dopo questi quattro anni, tu stai ancora pensando a lui?”, “Io, ma certo che no! Menti Bilbo, così ti farai dire il perché di tanta pazzia… Non penso più a Thorin da tanto, è ora di andare avanti, perché pensi che io sia qui…”, “Oh! Questa si che è una bellissima notizia, bisogna festeggiare!”

Quella stessa sera ci fu un bel banchetto, in onore, della buona novella Bilbo e re Bard si erano già fidanzati, anche se aveva fatto tutto lo stesso Bard, Bilbo comunque non disse una sola parola, forse però era stato un azzardo, fare una mossa simile.

La notizia corse veloce e il mattino seguente era già arrivata alla citta di Nogrod, e arrivò anche alle orecchie, per via di Dain, a Thorin “Povero il mio cugino, tu qui a marcire… e il tuo Hobit a tradirti con quel Bard. Non hai saputo che si sono appena fidanzati?”, “Tu menti! Bilbo non farebbe mai una cosa simile…” Dain II se ne andò via ridendo e Thorin appena fu solo “se lo hai fatto ci sarà una buona ragione… ti prego Mahal proteggilo da quel Bard, se gli dovesse succedere qualcosa non risponderò delle mie azioni, quant’è vero che sono un Durin!”

Bilbo aveva pensato a tutto, ma non proprio a tutto infatti non pensava che Bard si fosse innamorato così tanto di lui, e non aveva neppure immaginato che gli uomini sotto l’effetto di alcool diventassero così forti.

Appena si ritrovò nella stanza da letto, l’arciere gli fu subito sopra, senza dargli neppure il tempo di spostarsi “Fermo! Non si può fare così, almeno dammi il tempo di prepararmi!”, “No, ho aspettato troppo a lungo, io ti voglio da sempre, dalla prima volta. Io ti desidero, voglio farti mio! Stai fermo!” e gli arrivò in pieno viso un pugno, Bilbo sanguinante dal naso, riuscì a svincolarsi da quella stretta, ma non riuscì a scappare dalla stanza che Bard lo afferrò per un polso “Tu! Tu non lo hai dimenticato, anzi sei venuto qui per quella, vero? L’Arkengemma si trova lì, ma ora che sei qui, io non ti lascerò andare. Prima ti farò mio, poi, se tu cercherai di scappare, ti ucciderò!”, “Cosa ne è stato di quel l'arciere, mite e coraggioso? Sai il vecchio cugino Tuc nei suoi racconti, parlava sempre del fatto che gli esseri umani sono degli esseri subdoli che sanno indossare molteplici maschere. Io gli dicevo sempre che esagerava, e invece… purtroppo aveva ragione! E io ne sono molto dispiaciuto, perché tu Bard mi hai deluso molto!” Bard gli sferrò un altro pugno e il povero Bilbo si accasciò contro il letto, poi l’uomo gli si sedette sopra e cominciò a tirargli un’altra serie di pugni “Tu non puoi dirmi queste cose, non te lo permetto, non c’è il tuo grande e forte Thorin a proteggerti, mio stupido e piccolo hobbit!” Bilbo, cercava di raggiungere pungolo, ma i pugni stavano avendo il loro effetto, le mani di Bard erano livide e il viso di Bilbo pieno di sangue e i suoi occhi ora erano annebbiati.

Gandalf, invece arrivato a casa Baggins e non trovandoci Bilbo, capì che il suo piccolo amico aveva fatto una sciocchezza, così grazie ad un incantesimo, di magia nera, quella usata da Sauron, riuscì a teletrasportarsi, nei sotterranei di Nogrod “Gandalf! Cosa ci fai qui… non dirmi che… cos’è successo a Bilbo, parla!”, “Non c’è tempo di parlare, bisogna fare presto! Togliti da lì” aprì la cella e lo fece uscire. Appena furono fuori all’aperto i due salirono a bordo di un dorso di un’aquila e con lei raggiunsero in pochi istanti Dale.

Thorin scese giù e corse il più infretta possibile, sapeva dove si trovava la stanza da letto di Bard, così appena entrò non fece in tempo a dire nulla che “Thorin! Io… volevo solo che lui smettesse di picchiarmi… non volevo ucciderlo!”, “Bilbo, ma tu sanguini, stai tranquillo. Gandalf vieni presto, Bilbo è ferito e…”, “Bilbo! Dov’è Bard?”, “Lui è là… ma è morto e sono stato io ad ucciderlo…”

Thorin lo stringeva a sé, anche quando arrivarono le guardie del re, e li accerchiarono e anche dopo averli incatenati per l’omicidio del Re, Thorin stringeva a se Bilbo, il quale tremava come una foglia e piangeva e chiedeva scusa.

Ma nessuno voleva ascoltarlo, solo Gandalf riuscì a far tacere, la folla inferocita “Meritano un processo giusto! Chiameremo il consiglio! E loro decideranno cosa fare…”

A Thorin e Bilbo sembrava una scena già vista, ma Thorin questa volta non voleva rivivere tutto e non voleva neppure che il suo unico amore vivesse una cosa simile, quindi stava addirittura ponderando di uccidere Bilbo e poi suicidarsi.

Ma a parlare per primo questa volta fu Gandalf “Io chiedo che Bilbo venga ascoltato, prima di affermare cose a caso!” a rispondere a gran voce fu Saruman “Allora che parli! E gli altri che tacciano! Parla pure, piccolo hobbit” Bilbo si fece coraggio “Io ho deciso di venire a Dale, perché sapevo che in qualche modo c'entrava Bard, lui voleva me ed è per questo che ha preso questa!” Tirò fuori dalla tasca l’Arkengemma “Sì, ce l’ho di nuovo io, ma non è per questo motivo che l’ho dovuto uccidere. L’ho dovuto fare perché, lui mi aveva bloccato e mi stava picchiando! Poi mi avrebbe fatto altro… e lo chiamava amore, ma era solo pazzia o meglio quello era il suo vero volto. Io Bilbo Baggins ho solo, rotto la maschera che portava il vostro Re, Bard non era un brav’uomo, mi dispiace dirlo, sopratutto davanti ai suoi figli, ma è la verità!” solo a discorso finito si accorse che Thorin lo teneva per mano, come per fargli capire che, lui c’era e ci sarebbe stato in ogni caso.

“Tu hai coraggio da vendere, piccolo hobbit! Bard non si può difendere da tali accuse, ma non può nemmeno confermarle ed io mi vedo costretto a-”, “Fermi!” Un solo urlo proveniente da una giovane fanciulla zittì tutti. Thilda prima di ricominciare si asciugò le lacrime che volevano uscire e disse con parole amare “Bilbo ha ragione, mio padre era cambiato, l’oro di quella montagna l’aveva cambiato, o forse ne ha tirato fuori solo il suo vero volto… questo nessuno di noi lo saprà mai. Quello però che vi posso dire è che l’arkengemma la prese mio padre, perché voleva che Thorin facesse una specie di scambio, la pietra per Bilbo… e questa è pazzia, perché anche un cieco capirebbe che tra quei due pur essendo di due razze diverse, c’è un’amore al disopra di tutte le leggi di questa terra di mezzo, altre razze un giorno prenderanno spunto da loro, me lo sento”, “Dopo aver sentito le parole saggie dette da questa ragazzina, da cui noi adulti dovremmo imparare molto, io, Saruman il bianco, mi rendo conto che delle scuse sono doverose, anche da parte sua Dain II! Voi due siete liberi di tornarvene alla contea o dovunque vogliate tornare!”

Thorin e Bilbo non ringraziarono nessuno, ma se ne andarono a bordo dell’aquila. E tornati a casa raccontarono tutto a Frodo, Merry, Pipino e agli altri hobbit.

Le parole di Tilda vennero ripetute molte altre volte nella storia della terra di mezzo e l’esempio di Thorin e di Bilbo, venne usato per aiutare l’amore tra un elfa e un uomo, il futuro Re di Gondor.

Invece finita la guerra dell’anello, Bilbo aveva ormai la bellezza di centoquattordici anni e Thorin di qualche anno in più, lui non amava dire l’età, infondo non si vedeva su di lui.

La dama bianca, come a voler farsi perdonare, per le ingiustizie, fatte subire alla coppia, decise di donare ai due, un po di potere elfico così da farli tornare un po più giovani, ora i due avevano di nuovo cent’anni entrambi.E sembravano due giovinetti. Thorin approfittò, di questo fatto per andare a trovare, ovviamente con Bilbo, i suoi nipoti ad Erebor.

E fu con grande gioia vederli felicemente sposati e non solo vedere anche di come tenevano bene Erebor, ora era proprio come se la ricordava Thorin, come quando era piccolo prima della scoperta dell’Arkengemma, quando era l’età d’oro di Erebor e della sua famiglia.

Fili era invecchiato, ma stava proprio bene e Kili anche lui aveva la barba lunga e intrecciata, e stava bene.

Fili lo invitò un attimo nel suo studio “Zio io…”, “Non hai alcun bisogno di dire nulla, io non ti odio, per nessuna delle tue decisioni!”, “Mi fa piacere, certo che te e Bilbo ve li portate proprio bene i vostri anni! Io e Kili siamo felici di avervi qui, anche se ve ne andrete non è vero?”, “Sì, abbiamo deciso, che il nostro tempo su queste terre è finito, in fondo c’è una fine per tutto. Io e Bilbo andiamo alle terre immortali, con Frodo e con noi verranno altri, questo è un arrivederci ricordatelo Fili!”, “Me lo ricorderò, zio!” dopo tre giorni, di ricordi e storie di vecchie avventure, Bilbo e Thorin salutarono gli ultimi nani rimasti e se ne andarono.

Quello stesso giorno, andarono ai porti grigi, e lì si incontrarono con Frodo “Zio Bilbo, e zio Thorin, io non salperò con voi, rimarrò qui a vivere a casa Baggins con Sam… sapete, tra di noi c’è amore! Spero che capiate cosa intendo…”, “Ma certo che capiamo ragazzo mio! Tranquillo anche Thorin capisce, io spero solo che altri due hobbit capiscano che anche tra di loro non c’è motivo di nascondere i loro sentimenti! Anche se sono cugini…”, “Tranquillo zio, Pipino e Merry viaggeranno per sempre uno accanto all’altro e lasceranno che il loro amore invadi l’intera terra di mezzo! Allora addio, o meglio arrivederci”, “Sì, arrivederci!” Bilbo e Thorin salparono, lasciandosi dietro di se tutte le avventure avute e passate insieme, e guardavano davanti a se il loro futuro e nuove avventure che si stagliavano all'orizzonte “Bilbo! Sai una cosa, io ti amo, molto. Secondo te cosa ci aspetterà nelle terre immortali?”, “Non so chi ci sarà in quel luogo, ma so cosa ti donero io!”, “Cosa mi donerai?”, “Altro amore! È ovvio”, “Bilbo, non parlare più, va bene?”, “E cosa… Oh, sì. È molto meglio baciarsi… su questo mare” Bilbo e Thorin si baciarono e dimenticarono ogni cosa, che avevano lasciato nella terra di mezzo, un nuovo futuro si stagliava all'orizzonte nelle Terre Immortali.

Angolo dell'autrice:

1° ringrazio Ghil per la sua pazienza nei miei confronti e ce ne vuole molta, credetemi ù.ù
 

2° Non voglio essere ripetitiva ma non ci saranno uscite regolari, un po perchè ci sono le vacanze estive e un po perchè in questo periodo mi sento pelandrona... quindi attendo sempre l'idea giusta prima di scriverla... quindi alla fine tra una storia e l'altra potrebbe passare un po di tempo! Ma non abbandonerò nulla quindi tranquilli! ù.ù Ma di certo non ci metterò degli anni a finire la raccolta xD

3° Ringrazio anche le persone che ancora la seguono e recensiscono! Voi lettori forse non lo sapete ma a noi scrittrici, fa piacere che voi lasciate la vostra opinione perchè è un modo per migliorarsi! Almeno io la pensò così! Quindi recensite in tanti grazie :*

4° Alla fine scrivere One shot slash mi riesce meglio che scriverle Het xD Voi cosa ne pensate? *u*

A presto Fuji! .


 

 
  
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