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Autore: Giuliapuffa    23/07/2017    0 recensioni
La paura seguita dall'immediata felicità,questa è la vita,un misto di emozioni che ti travolgono. La cosa importante è saper continuare a vivere
Genere: Fluff, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mi ritrovai lì ancora una volta,seduta sulla sabbia a fissare il cielo stellato e a pensare mentre, come d’abitudine,sorseggiavo una bottiglia di birra e mentre con l’altra mano avvicinavo alle labbra la mia sigaretta. Un’altra serata monotona pensai,quando ad un tratto sentii delle braccia stringermi il punto vita da dietro, mi voltai e lui era lì inginocchiato alle mie spalle,era stupendo … ci fu un minuto di silenzio,che a me parve un’eternità e poi lui ruppe il silenzio con un colpo di tosse seguito da uno starnuto … si sedette accanto a me, si tolse la felpa e me la porse,inizialmente gli spinsi la mano per fargli capire che non avrei accettato ma lui insistette e aggiunse “prendila o ti beccherai il raffreddore” così accettai e misi la sua felpa in un istante mi sentii travolta dal suo profumo … cavolo ne ero ormai diventata dipendente, adoravo quel profumo sapeva molto di … di casa. Provai a baciarlo ma lui mi scostò, all’inizio non capii ma non ebbi neanche il tempo di chiedergli il motivo di quel suo comportamento che mi ritrovai in acqua tra le sue braccia … sembrava quasi un sogno, lui era il mio sogno divenuto realtà … ci amavamo,ci amavamo come i pazzi,ci volevamo,ci desideravamo e quella distanza e quelle difficoltà erano serviti per farci capire che non potevamo fare a meno l’uno dell’altra, non facevamo altro che baciarci,abbracciarci guardarci negli occhi per poi baciarci di nuovo; fino a quando poco dopo … ci ritrovammo sul bagnasciuga a fare l’amore. Erano le 3:00 di notte ed io avevo detto ai miei che sarei rientrata alle 2:00 … “cazzo sono in ritardo” pensai, feci per prendere il telefono per controllare se c’erano chiamate e stranamente non c’erano ne chiamate ne messaggi, molto insolito visto che solitamente quando ritardo anche di 5 minuti mia madre chiama: polizia,carabinieri,pompieri,tutti gli ospedali del mondo e chi l’ha visto … non ci diedi molto peso,così presi di corsa la mia borsa e mi diressi verso la mia auto. Alle 3:05 mentre stavo guidando mi squillò il telefono,e sul display apparse la scritta “Mamy” risposi e non le diedi neanche il tempo di parlare “mamma sto arrivando” dissi, un uomo dall’altra parte del telefono disse:” Buonasera Giulia” e chiuse la chiamata … conoscevo quella voce,non era mio padre e nemmeno mio fratello,non faceva parte della mia famiglia ma conoscevo quella voce,la cosa mi scosse talmente tanto che mi accostai e mi collegai con il sistema di videosorveglianza che avevamo in casa, rimasi scossa quando vidi lo schermo nero, non potevo chiamare la polizia,non avevo alcune prove che effettivamente i miei fossero in pericolo … corsi subito nello studio di mio padre,aprii la cassaforte ed estrassi la pistola,pensavo mi sarebbe servita. Quando arrivai a casa trovai la porta d’ingresso socchiusa, entrai e provai ad accendere la luce ma … “hanno staccato il contatore” pensai, impugnai la pistola e con fare da vero detective(come avevo visto nei film polizieschi) iniziai a fare un sopralluogo della casa, tutte le stanze erano vuote ma quando feci per entrare in cucina sentii il sangue ghiacciare nelle vene,aprii la porta e tutti in coro urlarono “Buon compleanno principessa”… sentii il bisogno di sedermi così mi accovacciai a terra e per il nervosismo iniziai a piangere, ero terrorizzata, le gambe e le mani tremavano, quando mi calmai andai dai miei genitori e li abbracciai come non avevo mai fatto prima … Erano rimasti tutti paralizzati e nessuno aveva osato spostarsi da quel gruppo compatto di persone, fino a quando il gruppo si divise a metà e nel centro della stanza rimase solo il mio ragazzo … quello con cui poco prima avevo fatto l’amore al mare,mi ero chiesta come diavolo avesse fatto ad arrivare prima di me ed involontariamente corrugai le sopracciglia ma poi mi spuntò il sorriso quando pensai che lui aveva la moto e aveva impiegato molto meno tempo di me che ero con la macchina,ovviamente. Gli corsi incontro e lo abbracciai come non mai,ci baciammo e poi appoggiai la mia fronte alla sua e iniziammo a guardarci negli occhi fin quando i miei nipoti non decisero di interrompere quel magico momento, portandomi un mazzo di rose,mi abbassai per baciarli e prendere il mazzo che dolcemente mi porgevano,quando ad un tratto il mio ragazzo si inginocchiò e mi chiese di sposarlo… Non potevo crederci,scoppiai in lacrime e con la voce strozzata dai singhiozzi risposi di si, guardai i miei genitori e poi il mio sguardo si posò sul mio ragazzo e successivamente rispettivamente sui miei suoceri e i miei cognati … mi asciugai quelle poche lacrime che ancora solcavano il mio viso e andai a prendere una cosa dalla borsa, uscii prima una busta bianca con scritto il mio nome e la diedi al mio ragazzo e poi uscii una scatola rettangolare contenente un test di gravidanza … il mio ragazzo scoppiò a piangere ed io lo seguii i miei e i miei suoceri non avevano visto la scatola del test quindi non avevano capito, poi guardai mia cognata e mio cognato che sapevano tutto e corsi ad abbracciarlo, nel frattempo dalla borsa uscii un’altra busta contenente la prima ecografia e la diedi ai miei mentre ai miei suoceri diedi un sacchetto contenente un body da neonato azzurro con la scritta “sono l’amore dei nonni” i miei e i miei suoceri iniziarono a piangere come delle fontane ed io di nuovo li seguii. Eravamo felici finalmente e da quel momento in poi con affianco mio marito ed il nostro cuccioletto in arrivo mi sentii intoccabile.
   
 
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