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Autore: mokonapeppo    25/07/2017    0 recensioni
Arrivano le spassose avventure della maga antiquaria Cecie, in carne e minuta, dal cuore grande almeno quanto i suoi complessi. Suo compagno di avventure é Laine, a loro due si unisce la piccola fatina Tynbell. Nel corso della storia incontreranno il principino Irio nonchè altri spassosissimi personaggi. Fra varie avventure attraverso la Penisola dei Demoni, Cecie ha un sogno da realizzare e ne stregoni, banditi o demoni potranno mai dissuaderla dal realizzarlo. Comicità e momenti di commozione, per una serie ispirata al mondo di uno degli anime che ho più amato.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: Violenza
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Il gran Signore dell’incubo è il mare del caos. Egli generò i pilastri e da questi nacquero innumerevoli mondi. Quando ciò avvenne un frammento del suo potere si staccò dal suo spirito, e creò un’anima perfetta. Dal caos nacque l’ordine. Dalle tenebre si generò la luce. Era il “Trismagisto”, la pietra che risplende come oro del sole. Essa emerse dal caos e lo abbandonò, rifugiandosi da qualche parte nella creazione. Da allora nessuno l’ha mai potuta vedere ma si dice che se mai qualcuno dovesse trovarla, avrebbe il potere di realizzare qualsiasi desiderio.
 
“Allora … fammi un po’ vedere. Dal taglio sembrerebbe autentica. Vediamo i simboli…”. Parlottava fra se e se, una giovane donna con spettinati capelli castani, lunghi nemmeno fino alle spalle. Aveva due grosse lenti tonde e spesse, fondi di bottiglia che nascondevano i riflessi blu scuro dei suoi occhi.  Fisico robusto e non più alta di un metro ed una noce di cocco. Nessuno avrebbe mai sospettato potesse essere una maga, se non dalle sue strane vesti. Una maglietta ed un pantalone violacei, due cinture alla vita ornate da strani amuleti e pugnali cerimoniali, stivali dal tacco alto color senape, una mantella scura, allacciata con una corda ed un pendente in ferro, adorno di simboli incisi a fuoco ed una piccola gemma cremisi, non più grande di una biglia. Era assorta nell’osservare una piccola tavoletta in pietra. “ si… si…è proprio lei. È la tavoletta cerimoniale che stavamo cercando” esultava con quella sua vocina nasale “evviva… che gioia”
“Quante storie per un pezzo di roccia” la voce di un uomo proveniva poco lontano da lei. Dal fisico snello e prestante, indossava una aderente tuta nera. La sua pelle era scura e i suoi capelli argentei. Stava seduto su un paio di colonne cadenti, ma si poteva benissimo intuire che era estremamente alto, quasi due metri. “Piantala Laine. Questa tavoletta non solo è un originale manufatto antico di millecinquecento anni, e quindi precedente alla Kouma Sensu, la guerra dell’avvento demoniaco che…” “se se…bla bla bla tanto non di venterai più alta di così, nana  bastarda!” aveva preso a scaccolarsi con il mignolo, quando gli arrivò una pietra in  testa. “Cafone!” “ Vuoi che ti uccida, miserabile vacca?!” “chi ti da tutta questa confidenza? Pezzente!” avevano preso a litigare nel giro di pochi secondi. “Ma insomma. Vi lascio per poco e già litigate” una vocina femminile e allegra li aveva raggiunti “farete crollare le pareti a furia di urlare”. Era un esserino non più grande di una mano. Aveva grandi occhi dorati e orecchie lunghe. Due grandi ali da libellula le spuntavano dalla schiena. “Laine, le hai di nuovo detto qualcosa sulla sua satura?”.  Lui si fermò e prese a fissare il vuoto “Laine, mi senti?!” “odo il rumore di una zanzara, o forse… una mosca?!” il viso della graziosa fatina si fece rosso per l’imbarazzo. Si precipitò a pochi centimetri dal suo naso “Razza di brutto… rozzo… vanesio…” “bhe tutto qui?!” disse lui ridacchiando. “un momento!” Cecie si era ricomposta e aveva assunto nuovamente la sua aria seria “ Cosa fai qui Tynbelle? non dovevi fare da guardia all’entrata ed avvisarci se arrivava qualcuno?” “ ah si infatti, un manipolo di tagliagole ti sta cercando, credo, e sono entrati nelle rovine” disse l’esserino con aria serena, sorridendo. “ hem, e ti pare il modo di darci questa notizia?!” disse il giovane guardandola con un’aria ironica. “scusa, come dovrei darvela?”. Cecie non sapeva cosa dire, e i suoi occhi erano spariti dietro gli occhiali, come avveniva sempre quando succedevano episodi inutili da commentare.  Non avevano ancora finito di parlare che una ventina di uomini dal rozzo vestiario, ed armati fino ai denti avevano raggiunto la grande sala di pietra. “ah eccoli qua” esclamò il più grosso di loro “siete voi quelli che sono entrati nel nostro territorio. La pagherete cara, preparatevi a morire”. Aveva una grossa barba ispida e nera, sotto un naso schiacciato che dava l’impressione più da maiale che da uomo. Due grandi occhi scuri fuori asse, così che sembrava  uno puntasse a sinistra e l’altro a destra. Sputacchiava qua e la mentre parlava. “hahaha…” rideva sguaiatamente “la piccola lucciola aveva ragione, eravate qui”.  Laine lanciò un occhiataccia a Tynbelle, mostrando un ghigno nervoso “ah glielo hai detto tu che eravamo qui?!” “bhe mi sembrava scortese non dirglielo, in fondo questo e il loro covo”. L’uomo prese a continuare a ridere sempre più sguaiatamente “ tutto sommato potrei ricavarci qualcosa dalla carne del giovane. La fata invece me la vendo…”. I tre rimasero a guardarlo “ma che fa?! Parla da solo.” disse Laine. “davvero un tipo strano.” Commentò Tyn. “gradirei non ridesse in modo tanto volgare” aggiunse Cecie. Ad un tratto il corpulento guerriero indicò la giovane con il suo grosso pugnale “…e tu bambina, ti venderò come schiava. Non sei fortunata?! Non voglio sporcarmi le mani con il sangue di una mocciosa oggi” continuò ridendo nel suo modo volgare. Gli occhi di Cecie sparirono diedro i suoi spessi occhiali, l’espressione del suo viso si fece gelida “Laine. Pensaci tu. Puoi darti alla pazza gioia” “ah davvero?!” “Si. Io devo finire di esaminare la tavoletta” e detto questo si voltò senza considerarli. “Molto bene!” esclamò il giovane “anche se con questi scarti c’è poco da divertirsi” aggiunse con espressione annoiata, portandosi una mano dietro la testa. “hey tu! Come osi voltarmi le spalle,?!” disse il capo dei banditi “hei, ce l’ho con te ragazzina!” “le sarei grato se non mi importunasse con quella faccia da maiale” disse lei. “Come sarebbe!... Crepa maledetta!!” fece segno ai suoi di avventarsi su di loro. Laine in quel momento sorrise e sollevando la mano sinistra generò un colpo d’aria che scaraventò tutti loro contro la parete in pietra. Il capo dei banditi si rialzò “C-come hai fatto bastardo?!” “Oddio capo!” esclamò uno degli uomini che erano con lui “l’ho riconosciuto! Un uomo dalla pelle scura. Le vesti nere. E poi quegli occhi e quei capelli color dell’argento vivo… quello è Silver Grhonoman Laine…il demone d’argento!” “Coooosa? Allora quella piccola fata diceva il vero. C’è un demone fra voi!!”. Laine si voltò verso Tyn “scusa ma quante cose gli hai raccontato?” disse sottovoce. “bhe ogni tanto mi annoio” rispose lei in visibile imbarazzo. L’uomo dalla stazza robusta e dalla barba sporca di bava si rialzò, e cercando di riprendersi d’animo disse “Non può competere con tutti noi messi insieme…attacchiamo!!” si avventarono nuovamente. Stavolta Laine non adoperò nessuna magia, ma con movimenti rapidissimi li stese a terra in così poco tempo, che non se ne accorsero nemmeno. Era come tentare di combattere contro il vento. In pochi istanti il grande capo rimase in piedi solo, fece appena in tempo ad accorgersene, che un pugno lo colpì allo stomaco e lui, barcollando, si accasciò sul suo ventre. “M-Maledetto…” sussurrò a denti stretti. “Fossi in te mi metterei a dieta panzone. Ormai hai un’età!” ridacchiava mentre si prendeva gioco di lui. “Non hai ancora finito Laine? Gradirei potermi concentrare per decifrare queste incisioni” disse Cecie dal fondo della stanza, rivolta verso il muro della sala, con la tavoletta di pietra in mano. “ah? Si ok! Finisco subito” rispose il giovane. “N-Non mi lascerò battere così. Io sono Ghollarm, Il Mastino di Railzerl. non mi farò battere così!” prese un piccolo corno d’avorio e vi soffiò dentro, in quello stesso istante l’orecchino a forma di dente di squalo, che Cecie aveva al lobo sinistro, si illuminò leggermente.
Un violento boato echeggiò nella sala. “Laine, sta in guardia!” gridò la ragazza. “eh…perchè?!”. Ad un tratto una enorme ombra scura emerse dalle pareti espandendosi a macchia d’olio.  Un ruggito penetrante, proveniente dall’oscurità, si udì distintamente per tutta la sala. “quell’uomo ha usato un dragon call!” “cooosa?! Ha evocato un drago….qui?”rispose lui. Rumori di giganteschi passi, forti quasi come vibrazioni di brevissimi terremoti aumentavano di intensità, quando nell’oscurità emerse il bagliore di due occhi gialli. “oh mamma!! Sta arrivando…” Tyn volò esattamente dietro la mantella di Cecie, e nascostasi fra le pieghe di quella veste disse “…ti prego Cecie…fa qualcosa…” “e cosa dovrei fare in un posto tanto stretto?” disse lei – Non posso ricorrere ad incantesimi eccessivamente potenti, rischia di crollarci tutto addosso- penso fra se e se, poi osservò Laine – Sicuramente anche Laine starà pensando…- “Ah che bello! Questo mi riporta alla mente tanti ricordi” disse lui con aria compiaciuta, portandosi mani al petto e scrocchiandosi le dita.- Siamo fregati- pensò Cecie con un viso inespressivo e sistemandosi le lenti sopra il naso. La figura imponente del drago emerse nella sala. Aveva lucenti squame nere, e due grandi corna proprio sopra la testa. Gli occhi gialli erano penetranti e feroci. Ruggì nuovamente, mostrando le zanne acuminate, dopodiché riversò un getto infuocato sopra di loro. Cecie lo schivò facilmente pronunciando le parole dell’incantesimo di levitazione. Avvertì un rumore proveniente dalle mura circostanti, come un frantumarsi di piccole pietre. - Dannazione, la struttura è ancora più cedevole di quanto pensassi, dobbiamo uscire di qui prima che… un momento ma…-   cercava Laine con lo sguardo ma non lo vedeva. “ahahaha Adesso che avete da dire!” “Stia zitto! Ma come le è saltato in mente di evocare un drago qui dentro?!” prese ad urlare Cecie agitando braccia e gambe, e prendendo a calci l’aria per il nervoso. “hahahaha…nessuno può sperare di riuscire a superare Ghollarm, il mastino di Railzerl” prese a ridere ancora più sguaiatamente. – Questo se la suona e se a canta da solo- pensò lei. “Yi-haaaaaa” si sentì l’urlo di Laine. Il giovane aveva iniziato la sua personale lotta col drago e gli aveva appena sferrato un clamoroso pugno in faccia, la mascella destra, per l’esattezza. La gigantesca bestia barcollò per pochi stanti, ed innervosita prese ad agitare la gigantesca coda. Detriti e polveri cominciarono a cadere dal soffitto. “Hahahaha” continuava a ridere Il Mastino ,alcuni dei suoi uomini erano rinvenuti e uno di questi urlò dal fondo della sala “ Capo qui è pericoloso noi ce la battiamo”. Smise di ridere “come sarebbe!! Cani miserabili” ma erano già lontani.  Intanto Cecie osservava il combattimento di Laine in volo – bhe… se non altro sta lottando a mani nude, forse potremmo limitare i danni…- Laine generò tante piccole sfere di luce dorata fra le mani e le lanciò contro il mostro. Alcune gli esplosero proprio in faccia, altre colpirono il muro  e cominciarono a creare buchi fra le pareti. I massi volarono ovunque. Lo sguardo di Cecie sparì nuovamente dietro gli occhiali - …ecco, appunto…-. La bestia grondava sangue da uno dei suoi grandi occhi, era visibilmente agitata e scuotendosi faceva tremare tutta la sala, dalla sua bocca emanavano scintille in modo continuo. Il mastino si sforzava di mantenere il suo ghigno, ma gli era difficile ora “ave…avete…visto? Haha… “ poi sussurrò a bassissima voce “dai ammazzali stupida bestia” ma non si accorse della coda del drago, che lo scaraventò lontano e lo fece precipitare nel mondo dei sogni. -Bhe almeno un problema è risolto, non devo più sorbirmi quella risata volgare- pensò la giovane.  Un alito infuocato venne lanciato contro Laine, che però scomparve nel giro di un istante dalla sua traiettoria. Il fuoco stava per investire in pieno Cecie. “Defence” urlò lei. Una barriera magica leggermente luminosa comparve intorno alla ragazza, e le fiamme non la toccarono. “Laine vuoi stare più attento?” la voce di Tyn la interruppe assordandole un orecchio “Cecie, Attenta!!” dal soffitto grossi massi caddero dalla parete investita dal fuoco. Stavano per travolgerla in pieno, ma fortunatamente riuscì ad evitarli, con una ben poco aggraziata capriola a mezz’aria. In quel momento, la tavoletta in pietra che aveva precedentemente appeso alla cintura scivolò via, e cadendo a terra si fece in mille pezzi. “Nooo” urlò, ma poi rimase di sasso.  Scese a terra dove giacevano i resti della tavola. Apparve Laine “hey si prepara ad un altro colpo….che fai la bella statuina?” si voltò verso di lei. La vide ferma immobile, aveva le mani serrate e tremava dalla rabbia. In quel momento il volto di lui cambiò espressione, se prima mostrava la sua eccitazione nel combattimento ora era visibilmente preoccupato “…hem… tutto ok?”. “Non, non avevo ancora potuto studiarla” la voce di lei tremava “…quella era una tavoletta di Aargros , mago esperto nella trasformazione umana…”. Il drago prese ad agitarsi,  scintille di fuoco uscivano dalla sua bocca, si preparava ad un altro getto infuocato. Tyn le si avvicinò “Cecie mi spiace, ma ora…”. Intorno a  Cecie l’aria prese a brillare di una luce violacea, dal suo corpo cominciò ad alzarsi uno strano vento. Tyn in quel momento venne presa per le ali da Laine “hey ma che fai?!” “fidati! Meglio allontanarsi il prima possibile da qui”.
Nella stanza vi erano solo Cecie ed il drago. lo strano vento, proveniente dal corpo della giovane, ora si era trasformato in un vortice che la avvolgeva, e mentre ruotava sempre più velocemente prese a brillare di riflessi argentei e dorati. Il drago gonfiò il petto, ed emise un alito infuocato ancora più forte del precedente. Le fiamme non la toccarono. Al contrario il turbine che la avvolgeva si fece ancora più grande e splendente, illuminando tutta l’area o ciò che vi rimaneva. Al suo centro, Cecie aveva alzato entrambe le mani ed aveva preso a sussurrare qualcosa, che poteva suonare pressappoco così:
 
Si eleva sopra i più alti cieli
 il suo respiro abbraccia la terra intera
Come luce risplende nel firmamento
Qui ed ora….Abbraccio la forza del tuo spirito
 che arde come una fiamma immortale
Così nessuno potrà offendere l’energia scaturita dalle nostre congiunte volontà
Creò un globo luminoso fra le sue mani, che aveva preso a diventare sempre più grande inghiottendo la luce argentea del turbine che aveva generato prima, quando la sfera fu sufficientemente grande e luminosa, la puntò contro il drago “Chaotic Disintegrate”... urlò.
Il lampo di luce che ne scaturì fu potentissimo. Dalla luce fu prima investito il drago, che scomparve in essa, poi le pareti della sala, poi i labirinti di corridoi in pietra, poi il restante delle rovine all’esterno. Una enorme esplosione a campana bianca distrusse tutto con un boato sordo, poi si levò una colonna di luce verso l’alto, infine l’energia svanì e dove era passato l’incantesimo solo piccole macerie frantumate. Al posto delle rovine ora vi era un gigantesco cratere fumante. Cecie era rimasta in piedi, proprio al centro di quella devastazione. Il viso guardava in terra e l’espressione era dannatamente seria. Del drago più nessuna traccia. Laine giunse a pochi  centimetri da Cecie. Evidentemente si era messo al sicuro teletrasportandosi altrove o volando. “fiuuuuuuu… era da una vita che non vedevo un incantesimo di magia divina tanto forte. Però la prossima volta avvisami o potresti mettermi seriamente in difficoltà…hei ci sei?” le mise una mano sulla spalla. Cecie alzò lo sguardo, dai suoi grandi occhi blu imbronciati sgorgavano lacrimoni copiosi. “hem…che hai” disse lui con una espressione buffa a metà fra l’imbarazzato e lo spaventato. “Lunica tavoletta che ero riuscita a trovare del mago Aargros”…si tirò su il moccio del naso “ero così vicina ad impadronirmi dell’arte magica per modificare le proprie sembianze… sarei potuta diventare più…più… più alta… diventare più…” “oh mamma…” disse lui –ancora questa storia- pensò. Cecie scoppio ad urlare e a scalciare “Maledetti!! Sarei stata bellissima. Non solo più alta, ma avrei potuto trasformare il mio corpo nel modo che più mi aggrada… Non è giusto…non e giusto!!”  Continuò a piangere, a battere i piedi a terra imprecando. “Ne avrà ancora per molto?” chiese Tyr “ahimè! Temo proprio di si” rispose Laine, portandosi una mano alla fronte.
Intanto fra le macerie, il mastino era riuscito a salvarsi, anche se malconcio. Strisciando, con il poco fiato che gli rimaneva in corpo sussurrò “maledetti…me la pagherete” poi ripiombò  nel mondo dei sogni, svenuto. Nessuno del gruppo si accorse di lui. Cecie continuava a struggersi animatamente, urlando e lamentandosi della sua sfortuna. Laine e Tyn erano poco distanti, in visibile imbarazzo, aspettando che si desse una calmata.
 
Fine capitolo 1
Anticipazioni:
“ Salve a tutti. Sono Cecie, maga antiquaria. é ingiusto! Per colpa di un manipolo di mentecatti ho perso la mia grande occasione… èh. Ma cosa succede? Ritorna quel vecchio dal muso suino? E non è solo stavolta…ad aiutarlo anche una vecchia conoscenza di Laine…” “scherzi?! Quello sarà pure un demone ma io non lo conosco” “ma dice di conoscerti” “bhe questo mi pare ovvio, chi non mi conosce?! Sono famoso” “Parla di conti in sospeso Laine… comunque sia non perdete il prossimo capitolo intitolato:

Flow! Il patto di sangue fra la ragazza e il demone!”
   
 
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