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Autore: cin75    25/07/2017    4 recensioni
I J2. Quelli veri ( almeno nel mio AU), quelli attori di Supernatural.
Questa storia si collega direttamente alla storia "Ormai è tutto finito". Dove finisce quella storia , inizia questa.
Tutto va a ricollegarsi alla serie "Preghiere". Per chi ha letto la prima di questa serie e ne ha apprezzato anche i seguiti, spero di fare piacere con questa anticipando che alla fine del racconto ci sarà anche un prequel conclusivo. Per tutti gli altri, spero che vi piaccia lo stesso.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Preghiere'
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Circa un mese dopo, Alexander Ryders, veniva ufficialmente dato in affidamento di Jared e Jensen, fino a completamento delle pratiche burocratiche per l’adozione definitiva.


Jensen , benchè voleva mostrarsi sicuro e simpatico, quando andò con Jared a conoscere il ragazzino, non riuscì a non emozionarsi, quando, fatte le dovute presentazioni, Alex raccontò il suo breve passato anche al maggiore. Il biondo, gli mise le mani su entrambe le spalle, strinse appena e lo guardò fisso negli occhi.

“Se vuoi, ora, saremo noi la tua famiglia. Se la cosa ti va bene, saremo onorati di essere i tuoi genitori e se non ti va, saremo solo amici. Ma comunque sia, non sarai mai più solo. Noi ci saremo sempre.” furono le parole che Alex si sentì dire da Jensen e ne capì appieno il significato.

Genitori. Non mamma e papà.

Quello, aveva capito da subito e dai racconti di Jared che non sarebbe potuto essere. Ma il ragazzino guardò Jared, poi Jensen e si ritrovò a pensare che se, tra tante coppie che lo avevano visto in quel centro, Jared e Jensen, erano gli unici che lo avevano visto sul serio, qualcosa di speciale dovevano averla per forza e lui aveva così tanto bisogno di avere qualcosa di speciale nella sua vita.

In una delle postille delle varie possibilità del giovane preso in tutela , però, c’era la facoltà, una volta raggiunta la maggiore età, di prendere il cognome dei due nuovi genitori, che ci avevano tenuto a che fosse ufficiale che una tale scelta sarebbe dovuta essere esclusivamente del ragazzo.


 

Ma prima di tutto questo, Jared e Jensen, avevano una promessa da mantenere. Jay aspettava e meritava di sapere tutta la storia.

La loro storia.


La chiamarono una sera e le dissero di Alex, notizia a cui la ragazza reagì con entusiasmo.

“Ma ti avevamo fatto una promessa Jay.” si fece avanti Jensen.

“Lo so. Ma non sarò io a dirvi quando. So che sarete voi.”

“E se il quando fosse adesso, piccola?!” suggerì Jared sedendosi vicino a lei.

“Allora vi ascolterei!” fu la risposta sincera e matura della ragazza.

Ciò che ascoltò in seguito, fu il racconto di una grande storia d’amore. Dei suoi segreti, i suoi problemi, le sue gioie, le sue passioni. Ma anche del suo dolore. Prima quello di Jensen, poi quello di Jared.

A quel racconto, Jay, pianse e rise e si infuriò e poi pianse ancora.

I suoi genitori erano due grandi attori e sentire una storia del genere raccontata da loro , fu come viverla in prima persona. Fu come vedere un film in 3D e quando il racconto giunse al loro presente, Jay, non potè fare altro che confermare ogni suo sentimento, ogni sua sensazione.

“Siete due persone fantastiche e buone e generose e…..fantastiche!” ripetè ancora emozionata ed emozionandosi di più, vedendo gli occhi lucidi dei due uomini che le stavano accanto. “Siete stati e siete ancora e sarete sempre i migliori genitori che io potessi mai desiderare di avere e Alex, beh!, Alex avrà la possibilità, molto presto, di rendersi conto di quale grande fortuna ha avuto nell’incontrarvi e nel poter far parte della nostra famiglia.”

“Davvero?!” sussurrò orgoglioso Jensen.

Jay annuì decisa. “E se non dovesse farlo, allora...”

“Allora?!” chiese curioso Jared.

“Allora diventerò la sorella maggiore della situazione e lo farò rigare dritto come Dean ha fatto con Sammy!” asserì con un cipiglio deciso.

“E’ Sam!” la corresse Jared, fintamente offeso, facendo ridere tutti.

Si abbracciarono. Stretti.

Cos’altro potevano fare se non dimostrarsi l’amore che li legava!!

***


Dieci anni dopo, una radiosa e bellissima Jay, percorreva la navata della Chiesa, sottobraccio ai suoi due padri, per raggiungere l’uomo che le aveva giurato eterno amore anche prima di chiederle di sposarla.


 

Jared e Jensen se ne stavano in cucina insieme a Misha a discutere sull’idea di una futura, possibile, campagna di sostegno, mentre Jay e il suo ragazzo, erano sul divano apparentemente a guardare al tv, anche se i due, si vedeva che stavano discutendo.

Ora o mai più, Jay!!” esclamò risoluto, ad un certo punto, il giovane, alzandosi di scatto.

Amore, ma...” provò a richiamarlo la ragazza.

I tre adulti si voltarono a quella scena. I due ragazzi erano da un paio di anni che si frequentavano. Si amavano profondamente, ma in alcune occasioni era decisamente Jay, più simile di carattere a Jensen, a farla da padrona. Quindi sentirle dire, quasi supplichevole, quel: “Amore, ma...” era davvero strano.

Problemi in Paradiso?!” sussurrò l’ex angelo vedendo il ragazzo avanzare verso di loro.

Il ragazzo si avvicinò ai tre e poi chiese nervosamente ai padroni di casa se poteva avere la loro attenzione.

Anche Misha lo guardò, perplesso. Non aveva idea di cosa dovesse dire.
Lo sguardo altrettanto nervoso della ragazza alle sue spalle, non tranquillizzava la situazione.


West Anaximander Collins che hai combinato?!” chiese a quel punto, dato che non aveva mai visto il suo primogenito in quelle condizioni.


Jared e Jensen fecero il giro del bancone della cucina e si misero di fronte al ragazzo che conoscevano da quando portava i pannolini.

Che c’è West?!” chiese Jared sorridendogli più che altro per cercare di calmarlo.

Sputa il rospo, ragazzo!” lo incoraggiò Jensen.

West deglutì. Si vedeva che stava cercando di far ricorso a tutto il suo coraggio. Stringeva la mani a pugno nervosamente. Sudava perfino.

Il ragazzo lanciò uno sguardo veloce al padre e poi tornò a fissare gli altri due.

Zio Jared….zio Jensen...” iniziò, chiamandoli come li aveva sempre chiamati. “Non riesco, almeno in questo momento a fare discorsi troppo lunghi o impegnativi, anche perché io…..cioè, in verità io vorrei, o meglio... io avrei anche…..nel senso che, dovrei ...in effetti….”

West stai balbettando!” lo fermò Jensen, cercando di andargli incontro.

Dillo a parole tue!” si accodò Jared.

West a quegli incoraggiamenti, strinse le labbra e fece un respiro profondo.

Poi parlò.

Vi chiedo il grande onore di poter sposare vostra figlia Jay. La amo. La amo da impazzire. La amo a tal punto che non riesco ad immaginare la mia vita senza di lei! Potete concedermi questo privilegio? Potete concedermi la sua mano?” disse tutto di un fiato e rimase in apnea fin quando non sentì le mani di lei tra le sue a dargli appoggio e conferma che anche lei provava la stessa cosa. “Per favore!” ritenne di dover dire ancora.

Jared e Jensen per un attimo rimasero senza parole. Lo stesso, Misha, che non ne sapeva assolutamente niente.

Poi i soggetti interessati, guardarono Misha, che alzò le spalle , completamente estraneo a quella richiesta e altrettanto sorpreso, ma indiscutibilmente felice. Un ennesimo legame che avrebbe rinsaldato quello che lui, ai tempi, aveva avuto la fortuna di vivere con Jared e Jensen.

Si guardarono e come al solito, come sempre avveniva tra loro, anche senza parole, sapevano cosa dire e cosa fare. Anche perché la luce che c’era sul viso della figlia non ammetteva altre risposte.

Per la miseria, West!! sei la copia sputata di tuo padre, incasinato e confusionario anche quando deve dire due parole!!” fece Jensen, guardandolo negli occhi.

Ed era lo stesso quando recitava!!” confermò Jared.

Ehi!!!” protestò l’amico, sorridendo.

Ma non siamo mai  riusciti a dire di no a Misha, né nella vita reale e nemmeno quando era Castiel...” continuò Jared.

...quindi perché dovremmo dire di no a te!?” concluse Jensen.


 

Accanto alla sposa, un’emozionata Maison cercava di dare il meglio di sé come damigella d’onore. Mentre come testimone dello sposo, decisamente orgoglioso, un elegante Alexander Ackles Padalecki, fremeva all’idea di dover passare le fedi a colui che era diventato, nonostante la differenza di età, uno dei suoi migliori amici.


 

Nei primi posti, tra i banchi, Jared , Jensen e Misha, osservavano con occhi emozionati ciò che la vita aveva donato loro. Famiglia, figli, amore. Tanto amore.

Il moro si voltò verso i due e con la voce ridotta quasi ad un sussurro, a causa dell’emozione: “Vi giuro che se uno di voi due inizia a piangere come una vecchia checca, comincio a dare di matto!” e lo disse , fissando Jensen, di solito , il più emotivo tra loro.

“Giuro che farò il bravo!” cercò di rendersi credibile il biondo.

“Lo ha promesso anche me. Ma non credo che...”

“Ma per favore. Non sono un bambino. Non piangerò. Lo giuro!!” asserì deciso e cercando di darsi un contegno dignitoso.

 

Inutile dire che al momento del “Sì, lo voglio!” pronunciato dai due novelli sposi, Jensen non era l’unico dei tre che singhiozzava!



Avevano pregato per un amore vero. Avevano lottato per salvare quell’amore. E grazie alla forza che avevano sempre dimostrato grazie a quello stesso amore, la loro preghiera non poteva che essere ascoltata ed esaudita.

 




N.d.A.:  Grazie di cuore a chi ha seguito questa storia e l'intera serie di Preghiere.  Vi preannuncio, per chi volesse ancora sapere qualcosa di questi J2 veri / non veri, che dopo una breve pausa e magari qualche shot, che posterò il prequel dell'intera serie. Dopodicchè metterò la parola FINE alla serie!!

Baci baci baci a tutti!!!

   
 
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