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Autore: _hugmejace_    26/07/2017    0 recensioni
Dal testo:
'Fuori è ancora buio, ma le luci della città riflettono sulle finestre, creando un bagliore di luce violaceo che si riversa sul letto, nel quale rannicchiata nell'angolo sinistro ci sono io, con indosso solo una camicia da notte di seta bianca, i piedi nudi che sfregano sulle lenzuola, il mento appoggiato alle ginocchia e le lacrime che scendono veloci sulle guance, non emetto rumori, piango in silenzio come ho sempre fatto.'
FF dedicata alla mia coppia preferita: Selena Gomez e Nick Jonas
-hugmejace
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Selena Gomez
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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INCUBO 
 

New York

*bling*

Un altro messaggio sul telefono di Justin.

*bling*

Un altro ancora.

Lui dorme, nella stanza c'è solo buio e nient'altro a parte noi. Sembra tutto cosi grande la fuori, mentre io qua mi sento cosi piccola e sola. Sono le due del mattino e Justin è rientrato mezz'ora fa ubriaco come non mai, decido di prendere il suo telefono, tanto so già chi lo cerca, sarà sicuramente Samantah, la sua amante, lo so.

Ho scoperto solo un mese fa che Justin mi tradiva. L'ho beccato a letto con una delle mie amiche, Samantah per l'appunto, ma non si è scusato, anzi mi ha solo minacciato ed io per amore ma soprattutto per paura sono stata zitta, mi sono autocommiserata, mi sono convinta che non valevo niente, e tutt'ora credo di valere meno di zero.

Sento la paura percorrermi il corpo, ho i brividi e sudo freddo. Ho paura che Justin mi sorprenda un'altra volta con il suo telefono in mano. Sblocco il telefono con facilità, abbasso la luminosità e apro la casella dei messaggi.

'fantastica notte, tieniti libero per domani, 11.30pm al Magnetic Hotel, ho prenotato la suite imperiale, ovviamente a nome di Mr.Bizzle. Ci sarai non è vero?'

Eccola è lei Samantah, un pensiero solo mi passa per la testa: quello di rispondere.

Mi assicuro con cautela che Justin stia dormendo, e piano piano sposto le lenzuola, mi raddrizzo e mi do una spinta per alzarmi, ma qualcosa mi fa ricadere sul letto, non qualcosa, qualcuno: Justin.

A quanto pare faceva finta di dormire, m' immobilizza sul letto tenendomi le braccia ferme, si posiziona su di me e con le ginocchia mi cinge i fianchi.

-che cosa ti avevo detto Selena?-

La sua voce roca mi spaventa, rabbrividisco e provo a urlare, ma lui è più veloce di me, più forte di me ed io sono solo una ragazza fragile che non è in grado di difendersi.

Con la mano destra mi copre la bocca, mentre la sinistra continua a stringermi forte il braccia impedendomi di muovermi.

-stai zitta stupida sgualdrina! Prova a gridare e ti rovino quel bel faccino che ti ritrovi.- sfrega con durezza le sue labbra contro mia guancia lasciandomi un bacio, dopo di che mi libera dalla sua presa, e coperto solo dai boxer si avvia verso il bagno.

Mi viene solo da piangere, fuori è ancora buio ma le luci della città riflettono sulle finestre, creando un bagliore di luce violaceo che si riversa sul letto nel quale rannicchiata nell'angolo sinistro ci sono io, con indosso solo una camicia da notte di seta bianca, i piedi nudi che sfregano sulle lenzuola, il mento appoggiato alle ginocchia e le lacrime che scendono veloci sulle guance, non emetto rumori, piango in silenzio come ho sempre fatto.

Justin esce dal bagno e ritorna nella stanza, posso sentire il suo respiro affannato, sento i suoi passi dirigersi al suo lato del letto, si siede, riprende il telefono e lo rimpone nel cassetto, si stende affianco a me; mi accarezza le gambe, poi tutto ad un tratto ritira la mano, e rigirandosi dall'altra parte dice

-lo sai che sei mia e di nessun'altro?-

non rispondo, ho troppa paura, mi limito solo a scivolare sotto le lenzuola.

-Bene!-

Esclama lui nel buio.

Mi addormento dopo una decina di minuti, e il mattino seguente al mio risveglio Justin non c'era più.

Non mi sorprende non trovarlo, ormai lo fa tutte le mattine, sparisce e non chiama, non si preoccupa minimamente di me. Anni prima invece di me si preoccupava.

Si assicurava che stavo bene, che non mi mancasse niente, ed io facevo lo stesso con lui. Mi portava al mare, alle partite di basket, al cinema e mi accompagnava agli eventi più importanti dell'Unicef, era un ragazzo d'oro, si era conquistato la simpatia di mia madre ed il suo compagno, il mio padre naturale non ha avuto modo di conoscerlo, e credo sia stato un bene. Uscivamo sempre, mi ricopriva di baci e complimenti, poi qualcosa andò storto. Incominciò a perdere lavoro, sinceramente non ho mai saputo il suo vero lavoro, mi diceva solo che aveva una grande azienda di famiglia che si occupava di import-esport in giro per il mondo, e poi nel 2014 Justin si trasformò in un'altra persona.

Usciva spesso con gli amici, anzi quasi tutte le sere, e mi lasciava sola nel nostro attico di New York, dove mi trovo adesso; prelevava i soldi dal nostro conto bancario e li sperperava per scommesse di non so che tipo, poi una sera rientrò a casa in lacrime, disperato e ubriaco.

E da lì capii che era totalmente cambiato.

Si accasciò sul mio grembo e con la voce rotta dal pianto, mi disse;

-Selena aiutami ti prego, sono un uomo finito.-

Aveva combinato un grosso casino. Aveva scommesso con uomo di malaffare e aveva perso. Doveva pagare una grossa somma che ovviamente lui non aveva, quest'uomo l'aveva minacciato di ucciderlo se non avesse saldato il debito in 48 ore. Il mattino seguente chiamai mio padre e inventandomi una scusa riuscii ad ottenere la cifra che Justin doveva a quell'uomo, lui mi fece mille lusinghe, mi fece sua per una notte, come per ringraziarmi e tenermi a freno nello stesso momento, e poi rincominciò la vita notturna che tutt'oggi continua.

...

-allora Justin, hai portato ciò che ti ho chiesto?-

Non mi piace per niente il tono che Frank usa con me, io sono mille volte meglio di lui. Serro i denti, e mantenendo la calma tiro fuori dalla tasca interna della giacca la bustina contente droga.

-e bravo il ragazzo-

Detesto tutto questo.

Frank ci fa segno con la mano di seguirlo, passiamo attraverso una porta e arriviamo in un grande garage con la saracinesca alzata che da sul parcheggio dove Simon ha lasciato la Maserati con cui siamo arrivati.

-Justin, Simon, Lucas accomodatevi, ho invitato un amico alla giocata di questa sera non vi dispiace vero? –

Dice Frank con il suo accento italiano.

-no-

Rispondiamo tutti allunisono.

Il gioco inizia, punto subito 5.000$ che nel giro di un ora raddoppiano e diventano 10.000$ questa è la mia giornata, Madison si siede su di me; devo ammettere che Frank sceglie bene le donne, come al solito mi aspetta sul retro.

La partita prosegue bene, e chiudo intascandomi 11.000$, scappo via dal tavolo e di corsa mi precipito sul retro. Madison è seduta su una cassa di legno, pantaloncini a vita alta, top e camicia di jeans, la pancia è scoperta, inumidisco le labbra e corro da lei. Ha un profumo così dolce e la pelle così morbida, ha solo 17 anni e io le sto rubando la gioventù, ma a modo mio.

Sono stati i venti minuti più belli di sempre, richiudo velocemente la zip dei pantaloni, mordo le labbra di Madison e corro via.

I sensi di colpa verso Selena mi vengono solo alla sera, quando la guardo e la vedo spaventata, ma a me piace tutto questo, il modo in cui io la possiedo, la obbligo ad essere mia e tutta questa perversione mi piace.

Per tenerla buona decido di portarla fuori a cena in uno di quei ristoranti di lusso, situati in vicoli nascosti, e un idea mi frulla per la mente, devo solo decidere se metterla in atto o no.

Spazio autrice:
Ciao a tutti!
Sono tornata con una nuova storia che avevo scritto qualche annetto fa ma che per qualche ragione non ho mai pubblicato
Spero vi piaccia. 

_hugmejace_

 

 

  
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