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Autore: Mar966    26/07/2017    0 recensioni
"Ti piace la pioggia?" mi chiese, "La odio." risposi io.
"E allora perché stai ballando nel bel mezzo di un temporale?"
"Sei pazza." disse notando che non avevo intenzione di dargli una risposta.
"Lo sono." affermai.
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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CAPITOLO 2-SGUARDI E PATATINE FRITTE


"Sei veramente sicura di ciò che dici, Melody? Mi sembra un po'..strana, ecco, come cosa." dico rivolgendomi alla ragazza rossa, che non fa altro che agitarsi sulla sedia e schiamazzare.

"Ve lo giuro! L'ho visto con questi occhi!" dice indicandosi le pupille verdi. "Peter con Hannah! Lui l'ha presa velocemente per il polso e si sono avviati insieme verso la zona..riservata." continua sussurrando l'ultima parola, come a non doversi far sentire da nessuno.

"Certo che quei due sono proprio strani, il giorno prima si fanno ognuno gli affari suoi e quello dopo organizzano una fuga d'amore?" chiede retorica Abby. "Qui qualcosa non quadra." afferma guardandosi intorno con circospezione, infilandosi poi una patatina fritta in bocca.

"In ogni caso, non sono affari nostri." sentenzia Paul. "Piuttosto, dovresti un po' tacere tu Melody, non mi sembra che la tua situazione con Luke sia molto più normale." continua poi con un sorrisino. Mel diventa in un secondo tutta rossa e inizia a guardarsi in giro boccheggiando, iniziando poi a tirare qualunque cosa le capiti sotto mano al biondo. Sorrido guardando quella scena, e osservo i volti sereni e rilassati dei miei amici, mentre si punzecchiano tra loro. Inzuppo una delle mie patatine nel ketchup che avevo precedentemente versato nel piatto, e me la infilo in bocca leccandomi i baffi. 'Certo che questi grassi potevano pensarli più schifosi, magari in questo modo non ne mangerei così tanti' penso sconsolata crogiolandomi nel mio temporaneo dispiacere legato al cibo e tutto ciò che esso comporta, ma alla fine a chi importa? Il cibo è vita.

"Isobel a te come vanno le cose?" mi domanda Aaron con un sorriso ad increspargli le labbra.

"Oh io? Tutto bene grazie." sorrido. "Solamente sommersa dallo studio, ma tiro avanti." affermo alzando un pollice all'insù.

"Certo che questa filosofia ti stressa eh?" dice Josh.

"Già, ma dopo tutto ne vale la pena no?" rispondo continuando a mangiare ciò che si trova sul mio piatto.

"Certo, lo sappiamo che è quello che desideravi fin da piccola. Poi questo venerdì ci si svaga vero?" chiede speranzosa Abby, guardandomi con un luccichio negli occhi.

"Ovviamente, come potrei perdermi una serata con voi?" affermo ironica, tirandole addosso un pezzo di mollica, a cui lei risponde con una linguaccia.

"E quella bellezza chi è?" sussurra lussurioso Josh guardando davanti a sé la ragazza muoversi sinuosa tra i tavoli della mensa conversando con le sue amiche. Osservo la sua figura slanciata, le gambe lunghe e affusolate, i capelli lunghi e mori che le ricadono sulle spalle, mentre si sposta una ciocca da davanti gli occhi. Sorride e le luccicano gli occhi mentre parla con le sue compagne, rivolgendo loro un gran sorriso. La vedo arrossire appena mentre rivolge lo sguardo verso il nostro tavolo, per poi rigirarsi velocemente avviandosi alla sua tavolata. Guardando alla mia destra, vedo il mio amico seguirla con lo sguardo.

"Qualcuno è cotto qui." dico facendo risvegliare il ragazzone accanto a me, che mi guarda prima di abbassare appena lo sguardo e sussurrarmi un "ma fammi il piacere" dando un morso al suo panino.

"Guarda che non c'è nulla di cui vergognarsi!" interviene Abby "magari qualcuno mi guardasse come fai tu con lei." afferma mentre il suo sguardo si perde, probabilmente pensando a come sarebbe. Sorrido appena, lanciando uno sguardo Aaron, intento a fissare la ragazza mora. E' così palese che lui provi qualcosa per Abby, eppure sembra che io sia l'unica ad essermene accorta. Lo ricordo bene quello sguardo, io, quello che si riserva solo alle persone speciali. Sospiro appena, accorgendomi di essermi, per l'ennesima volta, persa nei miei pensieri contorti e prima che il mio cibo si faccia ancora più freddo di quello che è, finisco in fretta il mio pranzo.

"Vi va di trovarci più tardi?"chiede Melody mentre impiliamo ognuno il nostro vassoio sul bancone in modo che poi possano essere lavati dalle cuoche della mensa.

"Purtroppo io non posso" dice Abby "devo preparare la lezione a quelli di prima per Callaway." continua con sguardo amareggiato.

"Voi?" domanda allora speranzosa Melody, guardandoci uno per uno.

"Io sono libera per un paio d'ore." dico rivolgendole un sorriso.

"Grazie mille!" mi ringrazia abbracciandomi di slancio.

"Di nulla" rispondo ridendo.

"Ehi io e il ragazzone oggi abbiamo una partitella di calcio con alcuni compagni della facoltà di legge, potete venire a vederci." dice Paul indicando se stesso e Josh.

"Certo, va bene." risponde Melody mentre ha ancora appoggiato un suo braccio sulle mie spalle.

"A che ora e dove ragazzi?"domando io guardandoli.

"Al solito campetto, verso le 17.15." dice Josh facendomi l'occhiolino.

"Perfetto allora è deciso!" afferma sorridente la rossa "si va a vedere i ragazzi!" dice decisa indicandoli.

Sposto il mio sguardo verso Aaron, che vedo perso a guardare il nulla. Un cipiglio mi si forma sul volto, oggi è piuttosto silenzioso. "Tu Aaron cosa fai?" gli chiedo destandolo dai sui pensieri. "Oh io? Beh..ho da fare, mi dispiace ragazzi sarà per la prossima." afferma grattandosi la nuca.

"Va bene, allora io mi avvio, ho altre due lezioni purtroppo." dice Paul salutandoci e avanzando verso l'uscita della mensa e dirigendosi all'edificio dove si sarebbero tenute le sue due ore rimanenti.

"Bene, andiamo anche noi donzelle?" domanda Josh alle due ragazze.

"Certo, prima però passiamo alla caffetteria che un mio compagno deve passarmi degli appunti." dice Abby, mentre il ragazzo si posiziona in mezzo alle due avvolgendo loro un braccio sulle spalle, girandosi leggermente e rivolgendomi un occhiolino a cui rispondo con un piccolo sorriso.

"Va tutto bene?" dico poi rivolgendomi al ragazzo rimasto accanto a me, sorprendendolo a fissare i nostri amici sparire girando l'angolo.

"Cosa?" domanda Aaron rivolgendomi un'occhiata confusa.

"Ti ho chiesto se è tutto ok." mi ripeto osservandolo. Fa un piccolo sorriso, "oh ma certo, stai tranquilla Isobel." dice infine. Espiro un po' forte, rilasciando l'aria dai miei polmoni, girandomi completamente a guardarlo.

"E' una brava ragazza, non fartela scappare." affermo alludendo ad Abby. Lo vedo accigliarsi e balbettare leggermente, e questo mi fa nascere una risata. "Stai tranquillo, il tuo segreto è al sicuro con me." gli faccio un occhiolino, prima di girarmi sventolando una mano in aria avviandomi anche io verso l'uscita dell'edificio. Purtroppo mancava anche a me una lezione, ma almeno poi avrei potuto tornare al mio appartamento e rinfrescarmi un po' prima di ritrovarmi con gli altri. Osservo l'orologio al mio polso accorgendomi che il tempo che avevo a disposizione prima dell'inizio della mia ultima ora era veramente poco, e accelero così il passo.

Devo ammettere che il calcio mi piace abbastanza, certo non sono la ragazza più sportiva del mondo, ma ogni tanto faccio anche io un po' di movimento. Ricordo quando da piccola andavo ogni fine settimana a vedere le partite della squadra preferita di mio padre allo stadio, e di come osservavo affascinata i tifosi incitare i giocatori, con cori e urla. Ricordo come mi piacesse quell'ambiente, in cui tutti, se pur diversi, stavano assieme legati da una passione comune. Sorrido appena al pensiero, accorgendomi di essere oramai arrivata di fronte all'entrata della facoltà di lettere e filosofia. Mi avvio velocemente all'interno dirigendomi verso l'aula 107, e attraversata la porta, mi accomodo in uno dei posti ancora liberi, accanto ad una ragazza dai capelli lilla. Li osservo per qualche minuto, forse un po' troppo, perché accorgendosi del mio sguardo insistente si gira a guardarmi scocciata.

"Hai qualche problema con i miei capelli?" mi domanda con sguardo tagliente.

"No, a dir la verità mi piacciono molto." affermo sicura rivolgendole un sorriso, spiazzandola. "Oh, ok." dice insicura tornando a guardare davanti a sé. Faccio girare lo sguardo per la stanza, accorgendomi che i posti liberi sono veramente pochi, eppure il professore non è ancora arrivato. Ne approfitto, prendendo a disegnare a casaccio sul mio block notes.

"Sei brava a disegnare." sento dirmi da una voce alla mia sinistra. Mi giro leggermente sorridendo, vedendo la ragazza di prima osservare il mio ultimo schizzo, che rappresentava semplicemente un viso dai contorni però non ben definiti.

"Grazie." le rispondo quando alza lo sguardo dal foglio e mi rivolge un'occhiata.

"Sono Stephanie." dice tendendomi la mano.

"Isobel." dico io rispondendo alla sua stretta. "Non ti ho mai visto a lezione prima." continuo, ripensando alle lezioni precedenti, accorgendomi che effettivamente, una ragazza del genere mi sarebbe saltata all'occhio.

"Già, mi sono trasferita da poco qui a Boston. A dir la verità è proprio la mia prima lezione di letteratura americana."

"Capisco, ma puoi stare tranquilla. Collins è un bravo professore, e beh qui tutti pendono dalle sue labbra, soprattutto le ragazze." affermo mentre lei mi guarda con aria confusa. Le faccio l'occhiolino prima di dirigere il mio 
sguardo davanti a me, dove è appena apparso appunto il precedentemente citato professore.

***Author's Note***
Ciao a tutti! Spero che la storia vi stia piacendo, so che i primi capitoli non sono troppo entusiasmanti e con molti colpi di scena ma questo perché preferisco prima di tutto dare uno sfondo alla storia, raccontando anche aspetti più abituali della vita della nostra protagonista. Non preoccupatevi però, l'azione arriverà ;)
E nulla spero comunque la storia vi stia piacendo, lasciatemi pure un parere mi farebbe piacere!
Al prossimo capitolo :*
 

 

  
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