Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
Segui la storia  |       
Autore: Francy_Kid    26/07/2017    3 recensioni
~ Sequel di "Masque tombé" e di "Amour masqué" ~
-----------------------------------
L'estate sta finendo e presto i nostri eroi dovranno tornare a scuola. Papillon è stato sconfitto ed ora convive "pacificamente" con Ladybug e Chat Noir, che ha scoperto essere Marinette e Adrien, suo figlio.
Lila, dopo la sua ultima battaglia contro i due eroi parigini è riuscita a rubare il Miraculous della volpe ottenendo nuovi poteri, ma un giorno si presenterà a lei una donna nel suo bar preferito che le promette ciò che vuole: vendetta e potere.
L'italiano accetta ed i possessori si ritroveranno in una battaglia contro una creatura mai vista.
Molti segreti sulla creazione dei kwami verranno svelati e le bugie che si erano raccontate per anni cadranno.
-----------------------------------
Aggiorno il mercoledì ^^
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Gabriel Agreste, Maestro Fu, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'The masked serie'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Volpina fu la prima ad attaccare, lanciandosi contro Ladybug e cercando di colpirla con il suo flauto, mentre gli altri tre portatori stavano combattendo contro le guardie che il dottor Mark aveva fatto entrare dopo aver premuto lo stesso pulsante sul telecomando.

 

Gli uomini erano abbastanza facili da sconfiggere, armati solo di manganelli per colpire il nemico senza danneggiare il Miraculous.

 

«Tutto qui il tuo esercito? Un po' scardino, devo dire.» lo schernì Chat Noir, scaraventando un uomo addosso ad un altro dopo averlo preso per un braccio.

Mark ghignò. «Quello contro cui andrete non è nulla in confronto a questo.» rispose, per poi fare cenno ad un suo collaboratore dall'altra parte della stanza di aprire un'enorme porta in acciaio.

 

Il cigolio inquietante degli enormi sportelli fece voltare i portatori, per poi farli rabbrividire quando dall'oscurità sbucarono due mutanti dalle sembianze metà feline e metà umane: avevano il corpo ricoperto di peli marroni chiaro, la schiena arcuata, dita di mani e piedi fatti di artigli accumunati, denti affilati in grado di lavorare la carne e occhi felini.

 

«Oh guarda Chat, abbiamo trovato il tuo vero padre.» sdrammatizzò Peacock preparando arco e freccia.

 

Tutti sapevano quale fosse l'unico modo per fermare i mutanti, ed a nessuno piaceva.

 

«Io sono sicurissimo di essere figlio di mio padre.» ribatté lui, camminando a fianco dell'amico e facendo roteare il bastone tra le mani.

«Questo lo dirà il test del DNA che ho richiesto quando scoprii il tuo vero carattere.» rispose Papillon, per poi fare cenno a Master Fu di allontanarsi il più possibile, sapendo che non avrebbe potuto proteggerlo al meglio vista la ferocia dei mutanti ed il fatto che alle sue spalle vi erano altri nemici.

«Stai dicendo che sono figlio dell'idraulico?»

«O magari del postino.» disse il corvino, prendendo la mira e scoccando una freccia, che andò ad impiantarsi bella spalla sinistra della bestia, facendola ringhiare di dolore.

 

La battaglia tra i mutanti ed i tre portatori iniziò, ma l'unica cosa che si riusciva a fare fu tenerle lontani con il bastone di Chat o con un muro di farfalle bianche di Papillon mentre le freccine di Peacock li ferivano.

 

«Di cosa sono fatti? Le mie frecce non gli fanno nulla!» esclamò il corvino, saltando per schivare un colpo di uno dei mutanti.

«Non lo so, ma dobbiamo trovare un modo per batterli prima che loro battano noi.» disse il felino, colpendo al petto l'altro nemico.

 

Papillon osservò i due mutanti, percependo in loro sentimenti negativi: malgrado la loro situazione erano pur sempre umani e la loro mente, anche se corrotta, era quella di un uomo.

 

A quel punto, poiché poteva liberare un'akuma alla volta, scelse di rendere suo schiavo quello che aveva recepito meno colpi, facendo andare la farfalla nel bracciale da laboratorio nel polso destro e riuscendo ad ottenere il controllo del mutante.

 

«Il tuo nemico non siamo noi, ma colui che ti ha fatto tutto questo: il dottor Mark. L'unico modo che hai di tornare libero è sconfiggere l'altro mutante e portarmi quell'uomo vivo, capito?» esclamò con risolutezza, mentre la bestia era a pochi metri di distanza da lui.

 

Il felino annuì e si voltò verso l'altro mutante, ringhiando ferocemente prima di lanciarsi contro di esso ed attaccarlo con potenti sferzate.

 

«Intanto che i micioni sono occupati direi di occuparsi degli altri.» esclamò Chat, correndo in aiuto a Ladybug, che stava ancora lottando contro Volpina.

«Allora direi di passare alle maniere forti. Catherine, vai.» disse il Dottor Mark con un cenno della testa.

 

La donna annuì e si avvicinò a Papillon con sguardo minaccioso, mettendosi in posizione d'attacco.

 

L'uomo la guardò serio, circondato da un'ora di farfalle bianche, anche lui pronto ad attaccare.

 

«Cosa c'è? Non puoi fare nulla senza le tue farfalle?» domandò provocante la donna, lanciandosi contro di lui e sferrando dei pugni all'altezza del viso, che vennero fermati dal portatore con facilità.

«Non so fare molto, è vero, ma posso fermarti.»

 

Entrambi si scambiarono potenti colpi, ma nessuno dei due era in vantaggio.

 

Null ghignò in disparte, leccandosi le labbra mentre assaporava la vittoria.

 

Certo, non era un esercito grande quanto quello dell'epoca precedente, ma era intenzionato più che mai a vincere e, finalmente, di governare sul mondo.

 

 

 

 

 

 

Ladybug evitò il colpo del flauto della mora, che saltò subito all'indietro mentre schifava il bastone di Chat Noir.

 

«Due contro uno, non è scorretto?» ghignò divertita.

«Io e Chat siamo una squadra, combattiamo insieme.» rispose con un ringhio.

 

Volpina ridacchiò, suonò il flauto e delle sagome della portatrice, che si mescolò tra esse.

 

«Perfetto. Il suo solito trucco.» sbuffò il felino seccato.

 

Ladybug sospirò e lanciò il suo yo-yo; il filò tagliò a metà le sagome, facendole sparire in una nuvola di fumo arancione.

 

Lila rise. «E tu ci caschi sempre.» La volpe saltò addosso alla alla corvina, scaraventandola a terra e immobilizzandola al terreno. «Bene, ora dammi il tuo Miraculous.»

«Mai. Chat Noir!»

 

Il biondo la afferrò da dietro e la strinse al torso, tenendole le braccia ferme e facendo sì che potesse spostarla dalla sua ragazza.

 

«Perfetto volpe, direi che non sei così furba quanto si dice.» ridacchiò lui.

 

Volpina ghignò, per poi sparire in una nuvola di fumo.

 

«Era una trappola!»

 

Chat venne attaccato alle spalle e cade rovinosamente a terra, ma si rialzò subito dopo per prepararsi all'attacco.

 

«Io ti credevo un'amica! Perché ci hai tradirò in questo modo?»

«Io non sono mai stata vostra amica. Ho recitato una parte tutto il tempo e dovevo trattenermi dal vomitare. Mi facevate pena!» ringhiò tentando di liberarsi, invano.

«E pensare che mi stavi anche simpatica.» esclamò, per poi andare a colpire la ragazza al petto con un calcio.

 

Una freccia sfiorò la mora al viso, passandole a qualche centimetro dallo zigomo.

 

Peacock, a qualche metro di distanza, si preparava a scoccare un'altra freccia, fissando la ragazza con estrema attenzione.

 

Un mutante era morto per via degli attacchi dell'altro, morto anche lui dopo che Christian usò una freccia, colpendolo direttamente al cuore e liberandolo dalla sua akuma.

 

«Siamo in tre contro una, volpe.»

 

 

 

 

 

Dagon stringeva i pugni mentre guardava gli altri combattere.

 

«So che sei impaziente, ragazzo, ma tu servi a Null per quando abbandonerà il corpo della donna. Devi essere in piene forze per quel momento.» spiegò Mark con le mani dietro la schiena, guardando fisso davanti a sé.

 

Non gli importava nemmeno del fatto che i suoi mutanti si stavano uccidendo a vicenda.

 

«Per cosa mi avresti allenato allora? Per starmene in disparte tutto il tempo?»

«Te l'ho già spiegato il perché è non ti permetto di contestare i miei ordini.»

Null gli mise una mano sulla spalla, attirando la sua attenzione. «Ascolta ciò che ha da dirti il dottore. Tu sei una fonte troppo preziosa per essere sprecata e le tue capacità vanno ben oltre quelle che tu immagini. Grazie a te creerò il mio impero.» esclamò con voce distorta e Dagon non poté fare a meno che annuire, quasi ipnotizzato dai suoi occhi spaventosi.

 

Se quello era il desiderio del suo padrone allora avrebbe atteso.

 

 

 

 

 

Catherine colpì Papillon alla mascella, ma l'uomo non si scompose e riprese ad attaccare, aiutato anche dalle sue farfalle bianche per cercare di rallentarla.

 

«Ho notato che ascolti parecchio gli ordini di tuo marito. Hai paura di fargli un torto?» chiese prendendo fiato l'uomo, asciugandosi il rivolo di sangue che volava dal labbro tagliato.

«E tu che ne sai?» ribatté lei risoluta, per niente stanca.

«Conosco bene quell'espressione: mio figlio faceva tutto quello che gli dicevo malgrado andava contro la sua volontà e tu stai facendo esattamente come lui.»

«Non è vero! Io amo mio marito e lui non mi abbandonerebbe per nulla al mondo!» ringhiò, attaccandolo nuovamente, ma il colpo venne prontamente parato.

«Eppure ha mandato te a fare tutto il lavoro, mentre lui rimane in disparte, ed immagino che è così da parecchio tempo.»

 

La rossa sbarrò gli occhi. Era così evidente?

 

«Lui ti usa solo come uno strumento, come una pedina per arrivare al suo obiettivo.»

«No... non è vero...» sussurrò, sentendo un forte dolore alla mascella quando Papillon la colpì con un pugno, facendola cadere a terra.

«Guardalo. Non si preoccupa nemmeno se vieni ferita. Che uomo è uno che non si cura nemmeno della propria metà?» chiese, alzandole il mento con il bastone.

 

Catherine lo guardava tra lo spavento e la frustrazione.

 

Sapeva che Gabriel aveva ragione, ma non si capacitava del fatto che aveva fatto molti sacrifici pur di stare insieme ad un uomo che, alla fine, non la considerava nemmeno.

 

Papillon sorrise, sollevando la mano e rivelando una farfalla nera.

 

«Vai mia piccola akuma, ed oscura il suo cuore.»

 

 

 

 

 

 

 

---------------------------------

Hello :D

 

Non so quando questo capitolo si pubblicherà poiché sono in montagna e la rete va e viene, ma l'importante è che vi piaccia ^^

 

Comunque, lo dico anche qua: ho aperto una pagina Instagram dove potrete seguire il corso delle storie, chiacchierare con me (se volete), avere qualche spoiler (eheheheh) è molto altro ^^

Si chiama: _francescaabeni_

 

 

 

A mercoledì :3

 

Francy_Kid

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug / Vai alla pagina dell'autore: Francy_Kid