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Autore: Thebravest666    28/07/2017    2 recensioni
Louis Tomlinson era un vortice.
Un vortice pronto a risucchiarti ogni cosa, a toglierti ogni minimo respiro, a travolgere ogni cosa, e Harry lo sapeva bene.
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Louis amava Danielle.
Harry amava Louis.
|LarryStylinson|
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Louis Tomlinson era un vortice.

Un vortice pronto a risucchiarti ogni cosa, a toglierti ogni minimo respiro, a travolgere la tua vita, e Harry lo sapeva bene.
Era la mattina del grande giorno, e Harry era disteso sul suo letto a guardare il soffitto, senza emozione e senza più lacrime da far uscire, perfino pensare era diventato doloroso.
Un mugugno di disapprovazione uscì dalle sue labbra quando la sveglia suonò, rotolò giù dal letto e barcollando raggiunse il bagno.
Puzzava di alcool e marijuana ed andare ad un matrimonio in quello stato non era per niente da lui; non che gli fosse importato realmente.
Si infilò nella doccia senza troppi problemi e per circa dieci minuti cercò di non pensarci, di non pensare a lui, ma ogni cosa in quella casa lo ricordava, perfino la doccia dove si erano consumati i primi rapporti fra di loro, sembrava emanare il profumo di Louis.
Decise di uscire dalla doccia, non volendo farsi altro male da solo, così si vestì velocemente, indossando uno smoking di Giorgio Armani, che Niall gli aveva portato appositamente qualche settimana prima.

"Cazzo." Imprecò guardandosi, poi, allo specchio.

La sclera dei suoi occhi era completamente rossa, mentre le occhiaie, solitamente impercettibli, erano marcate più del solito, molto più marcate. Sembrava un cadavere che aveva preso vita, e questo lo rattristì maggiormente.
Voleva annullare tutto, voleva rimanere a piangere sotto le coperte per tutta la giornata o forse per tutta la vita, ma sapeva che uno dei suoi amici sarebbe arrivato da lì a poco e lo avrebbe preso di peso pur di portarlo alla cerimonia.
Dieci minuti dopo Niall, Liam e Zayn erano sotto casa di Harry, che lo aspettavano in una berlina nera, il riccio voleva piangere già quando, appena sceso, notò che la macchina nera era addobbata di ornazioni bianche con su scritto "Louis and Danielle.", ma cercò di trattenersi, anche una volta entrato in auto.

"Amico, hai un aspetto terribile." Commentò Niall, ricevendo un calcio sulla gamba da parte di Liam e un occhiataccia da parte di Zayn, che stava guidando.

Harry annuì appena, lasciando cadere la testa fra le mani e guardandosi i piedi. Sentì il nodo alla gola stringersi fino a far male e sentiva di star per piangere, però non poteva permetterselo. Non in quel momento.
Tossì, schiarendosi la gola e strizzò gli occchi, cercando di rimandare in dietro le lacrime, che però Zayn, che lo scrutava ogni tanto dallo specchietto, notò.

"Harry...mi dispiace."

E non poteva biasimarlo, perché non c'era altro da dire o da fare. Il problema era Harry, solo Harry.
Cercò di rispondere ma tutto quello che uscì dalle sue labbra fu un singhiozzo strozzato, che fece allarmare Liam, quest'ultimo difatti allungò le mani verso le spalle del riccio e lo strinse a se.
Non si oppose, si lasciò accarezzare e abbracciare, si sentiva fragile, come del vetro, e si sentiva in bilico fra la vita e la morte; sembrava dannatamente esagerato, anni prima avrebbe riso se avesse visto la scena, ma non poteva mentire.
Quel ragazzo, che in quel momento odiava da morire, lo aveva travolto in tutto, era stato come un tornado, che è entrato nella sua vita, con la stessa facilità con cui poi ne è uscito.

"Dobbiamo scendere. Harry, almeno ti prego, cerca di fare uno sforzo e sorridere, fallo per Louis. Ha bisogno di te, ora."

E voleva ridergli in faccia e poi picchiarlo con violenza, ma si limitò a scrollare le spalle, mentre guardava Zayn parcheggiare avanti alla chiesa di Doncaster.
Fuori da essa c'era già una folla di paparazzi, che stavano litigando con la polizia; la cerimonia dovrebbe essere stata privata. Quando il riccio scese dall'auto, fu avvolto da un vortice di paparazzi, che urlavano cose come: "Cosa ne pensi del matrimonio, Harry?" "Harry, Harry, ma Larry Stylinson?"
Non riuscì a rispondere, fortunatamente, visto che Liam lo trascinò all'interno della chiesa, praticamente di peso. La chiesa era bellissima, doveva ammetterlo, c'erano delle grandi finistre di vetro colorato che illuminavano tutta la chiesa, rendendola quasi confortevole.

"Harry, ora..noi dovremmo andare da Lou, siediti nella prima fila sulla destra, così potrai starci vicino per tutto il tempo."

Ormai, il riccio annuì, amorfo. Ringraziava mentalmente Louis, per non avergli chiesto di fare da testimone, nonostante per lui fosse molto importante, sarebbe stato un suicidio per Harry.
Si sedette, poi, proprio dove aveva detto Zayn e fissò un punto impreciso avanti a se; improvvisamente, come un flash back, gli tornarono in mente i loro momenti.

"Harry, cazzo." Louis scivolò via dal corpo del riccio, stendendosi accanto a lui. Cercava di annaspare aria, mentre il suo petto nudo andava su e giù velocemente.

Il riccio rise sguaiatamente e si avvicinò al liscio, poggiando poi le labbra sul suo orecchio e lasciando un bacio bagnato sul lobo del suo orecchio.

"Dimmi, LouLou." Lo guardò da sotto le ciglia e fece passare innocentemente un dito sul suo addome, sorridendo sornione.

Louis ridacchio appena e lo strinse in un abbraccio, il maggiore era molto più alto di lui, così la testa del riccio finì sul suo petto.

"Sei il dio del sesso."

"Ma se è appena la seconda volta." Borbottò il riccio, arrossendo fino alla radice dei capelli.

"Cosa significa? Sei dannatamente bravo."

Accetto il complimento e scrollò le spalle, per poi allontanarsi in modo da poterlo guardare negli occhi, sorrise, facendo spuntare le fossette hai lati della bocca e poi parlò.

"Louis, sai stavo pensando a noi, e beh, io, si ins-insomma, credo di essermi in-innamorato di te."

Non aprì gli occhi per diversi secondi, rimase immobile fra le braccia del maggiore, con la testa nell'incavo del suo collo, per nascondere l'imbarazzo della cosa.

"Ti amo anche io."

Harry spalancò gli occhi, si allontanò in un colpo solo dal ragazzo e lo guardo sconvolto, per poi, dopo un urletto poco virile, lanciarsi sopra di lui, ridendo.

Ed era così, era così il loro amore, innocente, immaturo, stupido, un dannato amore adolescenziale, come lo definiva Louis.

Ed ora, Harry aveva venti tre anni, non aveva più i capelli ricci, non aveva più il copricino esile e pulito di prima ed era alto il doppio di Louis, Louis invece aveva venticinque anni, non era più così romantico, aveva già un figlio e, a quanto pare, si stava per sposare.
Era cambiato tutto, era cominciato tutto a sgretolarsi fra le mani di Harry, che ha dovuto assistere alla rovina della sua vita davanti agli occhi.

Il riccio, entrò in casa di Louis di soppiatto, voleva fargli un regalo di compleanno fantastico. Era appena tornato da Londra e, voleva fare una sorpesa al suo ragazzo, sapendo poi che era da solo a casa e che teneva sempre un doppione delle sue chiavi sotto al tappetino, ne approfittò.

Si avviò lungo le scale sorridendo leggermente, sentiva il cuore battere all'impazzata e diamine, era fidanzato con Louis da tre anni e ogni volta sembrava la prima.

Harry però si bloccò sul pianerottoro appena delle urla di piacere giunsero alle sue orecchie, anche il suo cuore si fermò, ma decise di prendere coraggio, insomma aveva diciannove anni, non più sedici.

Raggiunse la porta a grandi falcate e la spalancò senza troppa esitazione.

Le chiavi caddero per terra, bloccando così il silenzio post-orgasmo da parte dei due, che si era creato e facendogli voltare verso di Harry.

Louis e Danielle erano distesi sul materasso, lui cercava di riprendersi da quello che sembrava essere stato un pompino e lei si stava appena pulendo la bocca con il dorso della mano.

"H-Harry, posso spiegarti."

Louis si alzò di scatto e corse verso la porta, completamente nudo e con le guance ancora arrossate.

Harry indietreggiò, fino a toccare il muro dal lato opposto della camera e lo guardò, non disse niente, non riusciva a crederci.

"Mi fai schifo."

 

 

Da lì iniziarono solo problemi, si rimisero assieme dopo due mesi e la cosa durò ancora un anno scarso, ma Harry sapeva, sapeva che era solo per pena che Louis stava assieme a lui; poteva sentire il suo amore svanire ogni giorno di più, solo che non voleva, non voleva parlarne perché sapeva come sarebbe andata a finire.
E
splosero entrambi però, quando prima di un concerto a Malburne uscì la foto di Louis che pomiciava con una ragazza bionda.

"Smettila di urlarmi contro, cazzo." Louis continuava a camminare avanti e indietro per la camera dell'hotel con la testa fra le mani, mentre Harry se ne stava in mezzo alla stanza, con lo sguardo -infuriato.- puntato verso di lui.

"Come faccio a smetterla di urlare? Diamine, sono appena uscite delle foto dove il mio ragazzo limona con una troia."

E lì, Louis sbottò, perse totalmente l'ultima goccia di autocontrollo rimasta nel suo corpo e si voltò verso il suo ragazzo, in un secondo la sua mano era sulla sua guancia e uno "stock" riempì la stanza.

"Non ti permettere di chiamarla così, hai capito? Lei è la madre di mio figli-"

Si bloccò, rendendosi improvvisamente conto di quello che aveva fatto e detto, guardò Harry mortificato e si allontanò di scatto, indietreggiando.

Il riccio rimase fermo a fissarlo, e prese un grosso respiro, cercando di assimilare tutto quello che era appena successo. I suoi occhi si riempirono di lacrime e il nodo alla sua gola lo costrinse a far fuoriuscire un paio di singhiozzi strozzati.

"Harry, oddio, mi..mi dispiace."

Quest'ultimo indietreggiò fino ad arrivare a spalle al muro e scivolò lungo ad esso, poggiando la testa fra le ginocchia, cominciò a respirare velocemente, annaspando aria, mentre le sue gambe tremavano violentemente.

Non gliene fregava niente della sberla, sì era stato doloroso, ma niente paragonabile ad aver scoperto così del bambino di Louis.

Un dolore pungente di espanse per tutto il suo petto, facendolo quasi urlare. Louis invece se ne stata immobile e tremava, guardando il ragazzo ranicchiato a terra.

"Non te lo dovevo dire così, lo so e mi dispiace Harry, mi dispiace. Ma io non ti.. non ti amo più. Ma ti voglio un mondo di bene e so che t-"

Urlò di nuovo il riccio, battendo anche i piedi sul pavimento e stirngendo i pugni.

Lo sapeva, dio se lo sapeva, ma non voleva sentirlo dire, faceva un male indescrivibile.

Alzò lo sguardo solo per incontrare quello di Louis, che stava piangendo a sua volta, il più piccolo voleva alzarsi e picchiarlo, picchiarlo fino a fargli sentire almeno metà del dolore che sentiva lui in quel momento.

"Io t-ti amo." Singhizzò, spostandosi i capelli di lato con un colpo della mano. "TI AMO e tu non puoi lasciarmi non puoi. Non è giusto. Me lo avevi promesso."

Si alzò dal pavimento e lo raggiunse, lo spinse contro il muro e comincio a prendere a pugni il suo petto, con forza, con odio.

Il lisciò lo lasciò sfogare per alcuni minuti per poi fermarlo e allontanarsi, andando verso la porta sussurrando un "Mi dispiace tantissimo."

"Me lo avevi promesso, Louis. Mi avevi promesso che non te ne saresti mai andato."

Ma ormai fu tutto inutile e lui uscì dalla porta, lasciando un Harry da solo e tremante. Continuò ad urlare in continuo, piangere e singhiozzare.

Voleva morire.

"ME LO AVEVI PROMESSO."

 

Harry scosse la testa e si passò un dito sotto al naso, per impedirsi di piangere. Si sorprese quando cominciarono ad entrare gli invitati, era già arrivato il motivo.
In qualche minuto la chiesa si riempì ed il riccio si ritrovò schiacciato fra Lottie e Phoebe, che continuavano a parlare di quanto fosse veramente bella Danielle con quel vestito e quanto Louis non parlasse d'altro.

"V-Vi prego." Harry lo sussurrò e si passò una mano fra i capelli, per cercare di dargli una sistemata.

Lottie lo capì, lo intuì fin da subito e fece scivolare una mano sulla sua, intreccinado le dita. Il riccio la ringraziò, sorridendo appena verso di lei.
Ed eccolo, il momento tanto aspettato, Louis varcò la porta e si diresse a passo spedito verso l'altare, seguito da Liam, Niall e Zayn.
E oh, dio, era bellissimo. Il suo smoking blu faceva risaltare ancora di più i suoi occhi celesti e Harry sentì il cuore uscirgli dal petto.
Il suo sguardo era pieno di orgoglio, e non lo aveva mai visto così, mai così felice ed innamorato e per Harry quello fu un'altro colpo duro.
Abbassò lo sguardo, quando Louis lo posò su di lui, dopodiché sospirò appena e strinse le mani con forza, per poi tirare su col naso.

"Harry, Louis ti sta fissando e sembra che si stia mettendo a piangere."

Annuì, e fece per risponderle, ma la marcia nuziale partì, facendo alzare tutti di scatto dalle loro postazione, tranne il riccio, lui non si mosse, rimase a fissarsi le scarpe finché Danielle arrivò accanto al suo ex ragazzo.
Era lì, in piedi accanto a lui, il vestito bianco che le fasciava perfettamente i fianchi e gli occhi pieni di amore e voglia di vivere rivolti verso Louis.

"Carissimi Louis William Tomlinson e Danielle Campbell, siete venuti insieme nella casa del Padre, perché la vostra decisione di unirvi in matrimonio riceva il suo sigillo e la sua consacrazione davanti al ministro della Chiesa e davanti alla comunità.
Voi siete già consacrati mediante il Battesimo: ora Cristo vi benedice e vi rafforza con il sacramento nuziale, perché vi amiate l'un l'altro con amore fedele e inesauribile e assumiate responsabilmente i doveri del matrimonio. Pertanto vi chiedo di esprimere davanti alla Chiesa le vostre intenzioni."

Non volle ascoltare le promesse, cercò di concentrarsi su Zayn che difronte a lui, gli sorrideva forzatamente, cercando di distrarlo.
Poi arrivò il momento, il momento in cui scoppiò, crollò e si distrusse completamente.

"Vuoi tu, Louis William Tomlinson, prendere come sposa Danielle Campbell, nel bene e nel male, nella buona e nella cattiva sorte e nella salute e nelle malattia?"

Si voltò verso Harry, lo fece lentamente e incastonò gli occhi nei suoi, poi alzò l'angolo del labbro e si scusò, lo capì, si scusò con lo sguardo, poi si voltò nuovamente e si scusò con il prete, che lo guardava interrogativo.

"Sì, lo voglio."

E fu' il culimine, l'apice del dolore; si portò le mani sul volto e non riuscì a fermare le lacrime che cominciarono ad uscire a fiumi dagli occhi, non riuscì nemmeno a reprimere i singhiozzi o le urla che uscivano dalla sua bocca.
Il silenzio sacro della chiesta era stato bruscamente interrotto da Harry, dal suo dolore e dalle sue urla.
Tutti quelli sull'altare erano voltati verso di lui, Danielle era sconvolta, quasi dispiaciuta, mentre Louis tirò su col naso, trattenendosi dal non piangere. Capì di averlo perso, per sempre.
Il suo migliore amico incontrato nei bagni di x-factor, la sua cotta adolescenziale, la sua prima volta...tutto sfumò via.
Niall fece per avvicinarsi al ragazzo, ma quest'ultimo fu' più veloce e scansandolo via, si alzò e corse fuori, i passi svelti e le gambe che stavano per cedere.
Crollò fuori dalla chiesa, scivolando sul marmo, con mani e ginocchia su esso; mentre sentiva tutti i flash puntati su di lui, il vociare aumentare, capì che stavano per uscire tutti quanti, la cerimonia era terminata.
Urlò passandosi le mani fra i capelli e urlò dando un pugno violento sul muro, senza troppi problemi, si fregò altamente dei paparazzi, ormai aveva perso tutto, no?
Fu' in un momento, tutti uscirono dalla chiesa e Harry lo vide, lo vide ridere abbracciato a Danielle, mentre con il braccio destro stringeva Freddie.
Successe tutto in un istante, si scambiarono uno sguardo, e mentre Louis voleva avvicinarsi ad Harry, quest'ultimo indietreggiò e si fece spazio fra la calca di paparazzi, cercando di arrivare in strada.

Forse per la pioggia, forse per il tir che stava arrivando, forse perché Harry lo voleva, ma quel giorno le fan dei One Direction non se lo ricorderanno solo per il matrimonio di Louis.






SALVISSIMO.
Allora, so che questa storia non è le mie solite tematiche depri- aah, scherzo. Ovviamente, non potevo non fare una storia del genere.
Spero vi sia piaciuta e spero anche di ricevere qualche recensione.
Sopratutto per sapere se devo continuarla, tipo fare un sequel, oppure lasciarla così. PS: CI SONO ANCHE SU WATTPAD MI CHIAMO :BLACKDAHLIA999, SE VOLETE, HO DIVERSE STORIE SCRITTE LA.

Baci.

   
 
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