Serie TV > The Walking Dead
Segui la storia  |       
Autore: Glory_95    28/07/2017    0 recensioni
Ciao a tutti! Questa è la mia seconda storia e spero con tutto il cuore che vi piacerà :) Scusate se ci ho messo un po a pubblicare il primo capitolo ma stavo cercando idee buone...adesso le ho trovate e spero con tutto il mio cuore che vi piacerà questa storia quanto a me è piaciuta scriverla :) L' avventura di Emily, Daryl, Rick e gli altri continua ;) Stavolta dovranno affrontare un nuovo nemico. Un nemico noto nella serie tv, ma che non voglio ancora rivelarvi ;) Chi sarà mai il nemico da sconfiggere stavolta? Che succederà ai nostri eroi? Emily dovrà rinunciare a Daryl? Daryl smetterà di amare Emily? Rick si taglierà quella barba da barbone psicopatico in un mondo dove può avere tutti i rasoi che vuole? Lo scoprirete solo seguendo questa storia...spero davvero che vi piaccia e buona lettura :)
Ps: Spero di ricevere molte recensioni, di consigli e di opinioni..Grazie infinite e a presto :)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daryl Dixon, Nuovo personaggio, Rick Grimes, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un rumore sordo, completamente inaspettato ma al tempo stesso inconfondibile. Non perché sia particolarmente acuto, fastidioso oppure strano, ma riconoscibile perché è un suono che tutti, almeno una volta nella vita, lo abbiamo sentito.
Il rumore di una catena di metallo che cade a terra, producendo quel tintinnio che pare quasi come una campanella nel vento. Quel tintinnio cristallino fece irrigidire il Governatore di colpo, non riusciva a capire da dove un suono simile potesse provenire.
Carol, Carl e T-Dog inizialmente non prestarono attenzione a quel suono, erano catturati dalle parole deliranti di Philip.
Rick e Daryl, al contrario, si guardarono subito nell'udire quel rumore inconfondibile e capirono immediatamente da dove potesse provenire. Guardarono all'unisono alle spalle del Governatore, dove c'erano i pali interrati e, con immenso stupore, videro che non c'era più nessuno. Istintivamente iniziarono a guardarsi intorno: a destra, a sinistra, davanti a loro.
I loro occhi cercavano un indizio, un segno che potesse spiegare come mai quelle catene fossero cadute improvvisamente.
Dov'era Emily?
Mentre i suoi occhi esperti cercavano tracce o indizi, la mente di Daryl iniziò a vagare in una spirale di pensieri che si susseguivano con una tale velocità che non riusciva quasi a starci dietro: dov'era Emily?
Come avevano fatto a prenderla senza che li vedesse?
Come potevano averla portata via senza fare il minimo rumore e senza farsi notare?
Dove potevano averla portata?
Perché non era più lì?
Faceva parte del piano del Governatore?
Aveva una sola certezza: era impossibile che si fosse liberata da sola, qualcuno doveva per forza averle tolto quelle catene dai polsi. Stava iniziando ad andare in preda al panico, non vedeva niente intorno a se e non poteva nemmeno pensare all'idea di perderla di nuovo proprio sotto i suoi occhi.
Daryl si fermò di colpo quando, guardando sugli spalti di fronte a lui, vide due figure in cima e non poteva credere ai proprio occhi: Emily e Glenn erano davanti a loro.
Il cuore di Daryl si mise a battere all'impazzata dalla gioia: avrebbe voluto scendere da quegli spalti, fregarsene del Governatore e di tutto quel casino, correrle incontro e abbracciarla forte come non aveva mai fatto, stringerla a se così tanto da non riuscire quasi a respirare, riempirla di baci e carezze come se non la vedesse da anni, voleva tenerla stretta a lui e non lasciarla più andare.
Emily, dall'altra parte dell'arena, fissava il suo amato Daryl riuscendo a stento a trattenersi dal gridare il suo nome ai quattro venti. Lo fissava attentamente, come se non lo vedesse da secoli: i suoi occhi marroni come la terra umida, profondi come l'oceano, sempre pronti a captare ogni singolo dettaglio; i suoi capelli lunghi, ribelli e arruffati come il pelo di un gatto selvatico; la sua bocca spesso imbronciata e che, proprio come un fiore, sbocciava in un sorriso dolce come lo zucchero e caldo come il sole.
Era ancora più bello di quanto si ricordava.
Avrebbe voluto fare tante cose in quel momento: corrergli incontro più veloce che poteva e abbracciarlo per ore; urlargli che lo amava e che lo avrebbe sempre amato; baciarlo tanto da non respirare e ringraziarlo. Ringraziarlo con tutto il suo cuore per essere accorso, ancora una volta, in suo aiuto. Non si era preoccupato dei pericoli che avrebbe potuto correre, delle difficoltà che si sarebbero parate di fronte a lui: come un vero eroe era partito al salvataggio senza pensare ad altro se non a metterla al sicuro, l'unica cosa che lo differenziava dall'essere un eroe come Superman era che non avrebbe indossato una calza maglia neanche sotto tortura.
Emily era così felice di vederlo che, senza neanche accorgersene, dai suoi occhi iniziarono a scendere lacrime di gioia.
<< Emily stai bene? Ti fa male qualcosa? Ti senti strana?>> le chiese Glenn, visibilmente preoccupato nell'averla vista piangere, Emily, dopo essersi asciugata le lacrime con la manica della maglietta, gli rispose << Si si, tutto bene...ho solo un paio di graffi ma niente di troppo serio >> usò un tono molto calmo, cercava di tranquillizzare Glenn, poi, abbracciandolo, gli disse << Grazie di cuore Glenn, mi hai davvero salvato la vita! Se non fossi arrivato tu a togliermi quelle catene...>>, Glenn, ricambiando l'abbraccio, le disse << Non pensarci nemmeno Emily...ore sei salva ed è questo quello che conta... e poi non devi ringraziare me, è stato tutto merito di Carol >>.
Emily lo guardò confusa: Carol?
Come poteva essere merito suo?
Lo guardò e chiese << Carol? Ma come...?>> , Glenn la guardò sorridendo e iniziò a spiegare << Mentre il Governatore stava facendo il suo discorso da pazzo appena uscito dal manicomio, Carol mi ha sussurrato all'orecchio che avrei dovuto aspettare il suo segnale, poi avrei dovuto sgattaiolare giù dagli spalti e venire da te per liberarti. Quando ho visto che ha iniziato a gridare come una pazza, ho interpretato quello come il segnale e così, facendo attenzione a non essere scoperto, ho iniziato a scendere piano piano, la cosa più difficile è stata non dover fare il minimo rumore, ci ho messo un filino in più del previsto, ma ci sono riuscito. Poi, con una delle forcine di Maggie e molta pazienza, sono riuscito a toglierti quelle catene >>.
Emily ascoltava rapita le parole di Glenn, di come aveva rischiato la vita per lei e, sforandosi di non piangere, abbracciandolo gli disse << Grazie...Sei stato davvero fenomenale! Sei la versione coreana di James Bond! >>.
 << COME CAZZO SIETE FINITI LI VOI DUE?!?!? >>.
Le urla isteriche del Governatore interruppero il loro momento di calma, che ripresero << COME CAZZO HA FATTO A LIBERARSI?! Ecco chi è stato! Questo stupido cinese di merda! Ma lui stava là con quegli imbecilli e adesso è li?!? Non può volare!!! Come cazzo ho fatto a non vedere quello stupido cinese scendere e passarmi sotto il naso?! Mi ha fatto fesso come un idiota!! Non riesco a...Ecco come!!! Carol!! Quella troia si è messa a urlare e sbraitare di proposito per attirare la mia attenzione così poteva farmi fesso!! Come sono stupido! >>.
Il Governatore si mise a urlare come un pazzo: aveva gli occhi fuori dalle orbite per la rabbia, il suo viso aveva assunto un colore rosso fuoco e agitava le braccia come se fosse in pieno ad una crisi isterica. Anzi, era proprio in crisi isterica. Urlava, si dimenava e iniziava a delirare su quanto fosse stupido e insulti vari rivolti a chissà chi.
Intanto i suoi ospiti assistevano alla strana scena, non sapevano come reagire di fronte ad una situazione del genere: la mente di Rick iniziò ad escogitare un piano e, in pochi secondi, avendo la conferma visiva che Philip fosse nel bel mezzo di una crisi o di qualsiasi cosa fosse, decise di approfittare del fatto che non si stesse concentrando su di loro e, con tono calmo e basso, ordinò agli altri << Ragazzi...ora che è distratto dobbiamo approfittarne...finché restiamo separati, anche con Emily e Carol libere, siamo comunque un bersaglio facile, visto che Emily e Glenn sono disarmati...il piano è semplicissimo: dobbiamo raggiungere Glenn e Emily...correte più veloci che potete, non sappiamo quanto tempo abbiamo....forza! Veloci! Veloci! >> e, senza dirlo due volte, si misero tutti a correre verso i compagni. Philip, preso com'era dal suo delirante monologo, non si accorse di nulla e, in pochi secondi il gruppo fu riunito.
Daryl mise la balestra sulle spalle e, abbracciando la sua Emily, urlò << Emily!! >>, lei contraccambiò l'abbraccio urlando << Daryl!! >>.
Si persero entrambi in un abbraccio che aspettavano con ansia: un abbraccio dato con amore, tutto l'amore che provavano l'uno per l'altro; un abbraccio in cui entrambi si sentivano al sicuro da tutto e tutti, uno di quegli abbracci da cui non vorresti mai e poi mai staccarti. Daryl la strinse a se con tutta la forza che aveva, era davvero troppo felice di riaverla accanto a se; Emily ricambiò quell'abbraccio stringendo Daryl come non aveva mai fatto.
Tra le braccia di Daryl si sentiva al caldo, protetta e convinta che niente e nessuno potesse farle del male.
Prima che potesse accorgersene, Emily cominciò a piangere e singhiozzare, ma non era un pianto di tristezza o di gioia, era un pianto liberatorio, dopo tutto quello che aveva passato: tra il rapimento, il barile di sangue di zombie e l'essere stata incatenata, piangere le serviva come valvola di sfogo. Daryl, sentendola singhiozzare le accarezzò la schiena e, cercando di calmarla, le disse << Tranquilla Emily, va tutto bene adesso...scusa se non sono riuscito a proteggerti...ma adesso sono qui e non permetterò a nessuno di farti del male...>>, Emily, colpita dalle parole di Daryl, lo strinse ancora più forte e gli rispose << Daryl...grazie per essere venuto a salvarmi...grazie...ti amo così tanto...>>.
Le lacrime iniziarono a smettere di scendere ed i singhiozzi cessarono, poi, guardando Daryl negli occhi, col tono più dolce che poté, gli disse << Daryl sei il mio eroe >>, lui le sorrise e le rispose << E tu sei la mia piccola >>. Poi Emily, guardando i suoi compagni, che stavano abbracciando Glenn, sorrise e disse a tutti << Ragazzi...io...non so davvero come ringraziarvi...grazie per essere venuti e per non averci abbandonate...siete davvero i migliori! >>.
Rick la guardò e, dopo averla abbracciata, le disse << Emily sono davvero felice di sapere che stai bene...ma non devi ringraziarci per questo...noi siamo una famiglia e ci saremo sempre! >>.
<< SCUSATE?!?! INTERROMPO QUALCOSA?!?!? >>.
Tutti si voltarono di scatto e videro il Governatore, ormai fuori di se dalla rabbia, brandire una pistola e urlare a pieni polmoni << O MI DATE CAROL SUBITO OPPURE MORIRETE TUTTI QUI!! >>.
Rick, prima di rispondere al Governatore, guardò i suoi fidati compagni, e vide nei loro occhi qualcosa che gli piaceva molto: rabbia, determinazione, coraggio e voglia di vendicarsi.
Erano armati e pronti a tutto.
Così, riportando la sua attenzione al Governatore, lo guardò dritto negli occhi, con uno sguardo gelido, estrasse dalla fodera la sua pistola, la puntò verso il nemico e, con tono carico di rabbia, urlò << Ti avviso che hai fatto incazzare le persone sbagliate! >>

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Walking Dead / Vai alla pagina dell'autore: Glory_95