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Autore: Chrisevanstan    28/07/2017    0 recensioni
"Non smetterò mai di scrivere,non smetterò mai di disegnare il tuo volto. Io non voglio dimenticarti. Sei stato di più del mio migliore amico."
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Steve non sapeva che posto era quello,non sapeva nemmeno come ci era finito lì. Si ricordava della lotta con Teschio Rosso e gli ultimi attimi della sua vita in quell'aereo. Cosa era successo? Perché si trovava in una stanza simile a quella di un ospedale? Ma la cosa che lo faceva dubitare davvero della sua presenza lì era la radio che trasmetteva una partita del 1941 a cui lui era stato con Bucky. Una ragazza bruna,molto giovane interruppe i pensieri del ragazzo.
-Buon giorno signor Rogers,o dovrei dire buon pomeriggio- Steve proprio non capiva,dove era finito? Superò a passo veloce la ragazza bruna e appena uscito da quella stanza si accorse che era tutto un trucco,si guardò intorno e corse per dei grandi corridoi dell'edificio tentando di capire che diavolo era successo. Riuscì a trovare l'uscita di quel posto,ma una volta fuori,rimase pietrificato. Era circondato da palazzi enormi,gente vestita di tutto punto che camminava frettolosamente per le grandi via di New York,vedeva grandi negozi mai visti prima e macchine moderne. Per lui quella non era la sua New York. In un attimo venne circondato da uomini vestiti di nero,con pistole in mano poi un uomo di colore,non molto vecchio,con una benda nera sull'occhio sinistro si fece avanti. 
-Bentornato Capitano,facciamo una chiacchierata?- Steve non poteva far altro che fidarsi e decise di andare con quell'uomo. 
Avevano fatto una lunga chiacchierata e adesso Cap era informato su cosa gli era accaduto. Era stato congelato per ben 70 anni. Stava riflettendo da molto tempo ormai. Una donna dai capelli rossi,gli si avvicinò. -Tu sei Natasha,giusto?- chiese.
-Esattamente. Sono qui per ridarle delle cose che abbiamo trovato nell'aereo e che penso siano le sue.- mise sul tavolo il grande scudo in vibranio,fatto da Howard anni prima,alcune foto spiegazzate e un libretto. -Grazie mille signorina- sorrise leggermente guardandola. -È stato un piacere. Ma adesso dobbiamo parlare e voglio darti del tu. Da oggi lavoreremo insieme e sicuramente Fury ti avrà detto come e per cosa lavoriamo,quindi non devi fare altro che seguirmi nelle missioni quando c'è bisogno.- Natasha si voltò e uscì dalla stanza. Era rimasto solo quindi decise di prendere le sue cose e andare a cercare un posto dove vivere. Mentre usciva dall'edificio si era ritrovato in mezzo al caos. Non sapeva dove andare. Una mano si posò sulla sua spalla. -È bello poter conoscere l'uomo di cui mio padre mi ha parlato per anni! Piacere,Anthony Stark,per tutti Tony.- 
Cap si mostrò stupito -Steve Rogers,piacere mio- e appena pronunciate quelle parole gli saltò in mente un'idea. -Sai dove posso trovare un posto dove vivere? Non so nemmeno dove mi trovo di preciso- 
Tony rise di gusto e lo portò in giro per la città a cercare un appartamento decente. Ci riuscirono solo dopo qualche ora a trovarne uno,a Steve piaceva molto e cercò di sistemare le poche cose che aveva. Era un appartamento modesto,aveva una cucina,un soggiorno e una stanza da letto,ci sarebbe stato bene.

La notte la passò a rigirarsi tra le coperte,quel letto era fin troppo comodo per lui,ma alla fine riuscì ad addormentarsi. Si svegliò alle cinque in punto,si vestì e andò a fare una corsa. Correva veloce,sentiva tutta l'energia scorrere nelle ossa. In lontananza vide un uomo correre lentamente e decise di superarlo.
Spinse sulle gambe per correre più forte. -A sinistra- l'uomo si girò a guardarlo stranito,non ci fece molto caso al biondino,ma cavolo se correva veloce. 
Steve si stava divertendo a fare lo spiritoso. Aveva superato almeno 3 volte il tizio che aveva incontrato dicendogli ad alta voce "a sinistra". Aveva corso per un'ora e si era fermato poco dopo in un parco seguito dal suo nuovo amico.
-E comunque,mi chiamo Sam Wilson e tu,tu sei una dannata freccia. Come ci riesci?- Steve alzò le spalle. -Allenamento.- sorrise vittorioso e si voltò non appena sentì Natasha chiamarlo dalla sua auto. -Ci vediamo Sam!- salì in auto e la rossa partì.
-Come mai sei qua?- le chiese.
-Ti cercavo,volevo farti fare un tour di New York come si deve! Oltre che tua collega vorrei essere tua amica-.
-Ma si,mi farà bene fare un giro!-. Quel giorno Steve vide tante cose nuove,si sentiva bene,felice,come un bambino con il suo giocattolo nuovo. Sentiva che gli mancava qualcosa,ma quel giorno,non ci fece caso.

   
 
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