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Autore: missredlights    29/07/2017    2 recensioni
Shikadai si mise in posizione, pronto ad utilizzare la tecnica del controllo dell’ombra sulla sua ragazza, facendole fare tutto quello che voleva, quando quest’ultima gli si mise in braccio, bloccandolo.
“Sei lento, Shika. E sei pure eccitato. E io che volevo giocare a nascondino come facevamo da bambini.”
“Non dire bugie! So benissimo che tipo di gioco volevi fare. Non fare la santa con me.” [Tratto dal primo capitolo]
Genere: Erotico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Himawari Uzumaki, Shikadai Nara, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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cap

Shikadai corse come mai aveva corso in vita sua. Si fermava solo il minimo indispensabile per potersi riposare, riprendendo quella corsa folle e disperata. Per tutto il viaggio non aveva fatto altro che darsi dello stupido, cercando di non pensare che, forse, era troppo tardi.

Devo farcela, devo arrivare il prima possibile a Suna.

Ci arrivò il secondo giorno, in piena notte, stremato e senza forze. Sentiva un dolore sordo alle gambe mischiato alla stanchezza. Aveva dormito poco, mangiato e bevuto ancor meno, tanto che si reggeva a stento sulle gambe.

Le guardie appostate alle porte di Suna lo riconobbero e lo fecero passare senza che lui dicesse qualcosa, mentre una terza correva al palazzo del Kazekage per informarlo che suo nipote era lì.

“Sa’ per caso dove alloggiano gli esaminatori Chuunin?”

“Nella palazzina a sud-ovest della città, ma in questo momento sono tutti a festeggiare nella locanda al centro della città.”

Himawari non andrebbe mai a bere con degli sconosciuti…

Ma i suoi piedi, invece di andare verso gli alloggi, si diressero verso la locanda. In fondo, che male c’era a controllare cosa stesse succedendo in locanda? In fondo, Himawari non sarebbe mai andata a bere con degli sconosciuti. In fondo, Himawari era anche astemia e non reggeva nemmeno l’odore dell’alcol.

Eppure, quando arrivò in locanda, notò indistintamente una chioma corvina seduta al bancone della locanda, ed un tizio che gli stava vicino, troppo vicino.

Fu istintivo stringere le mani a pugno ed entrare dentro la locanda, fermandosi di botto quando vide il tizio avvicinarsi alla sua Himawari.

“Cosa ci fa una piccola volpacchiotta da sola in questo posto?”

Himawari, più ubriaca che mai dopo cinque bottiglie di sakè, alzò la testa verso il ragazzo, guardandolo appena.

“Io lo so chi sei. Sei la figlia del Jinchuuriki della volpe a nove code e so che la prossima Jinchuuriki sarai tu…”

La corvina rimase immobile sul posto. Chi cavolo era quella persona? Come faceva a sapere tutte quelle cose? Che sarebbe stata lei la prossima forza portante lo sapeva solo la sua famiglia, ma non poteva essere stata lei a dirlo. Quindi…

“Perché non vieni con me, volpacchiotta? Non t-…”

Himawari sgranò leggermente gli occhi quando vide Shikadai colpire il ragazzo accanto a lei, accasciandosi sul posto. Il saké doveva averle giocato un brutto scherzo. Shikadai non poteva essere lì davanti a lei, Shikadai non l’avrebbe mai guardata con quello sguardo furente e ferito.

“Vieni, andiamo in camera…”

L’ultima cosa che Himawari vide, prima di perdere i sensi, furono le braccia di Shikadai che la cingevano.

   
 
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