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Autore: Ms Mary Santiago    29/07/2017    5 recensioni
[STORIA INTERATTIVA - Conclusa]
Dal testo:
- Tua l’idea, tua la proposta – insistè Serpeverde, ignorando l’occhiata seccata di Godric che sembrava invitarlo a lasciar in pace la loro amica.
- Io credo che potremmo inviare una lettera a ciascun mago e strega inglesi, stare a vedere chi si presenta, e nel frattempo elaborare ognuno delle prove. Non so bene quante, ma dovrebbero essere un numero sufficiente per mettere in luce ogni aspetto che i nostri studenti dovrebbero avere … -
- Dodici -, sentenziò Rowena, - come dodici furono le fatiche di Ercole. Le distribuiremo in tre turni da quattro prove, una a testa, e al termine di ogni turno elimineremo coloro che non convincono nessuno dei presenti – concluse.
I tre annuirono, per poi congedarsi.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: I fondatori, Maghi fanfiction interattive, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Epilogo

 

 

 

 

Finì di risistemare le sue cose, chiudendo il baule con un colpo di bacchetta. Gli elfi domestici che si occupavano della preparazione del cibo e della pulizia della scuola si sarebbero occupati di trasportarlo al piano di sotto non appena fosse terminata la cerimonia di Smistamento.
Prese un respiro profondo, chiudendosi la porta del dormitorio alle spalle, e si diresse a passi decisi lungo il corridoio che l’avrebbe portata alla Sala Grande.
Varcò l’ingresso, sedendosi di fronte a Rigel e Calien, lasciando che Naveen intrecciasse le dita alle sue.
- Ce ne hai messo di tempo ad arrivare. –
- Volevo darmi un’occhiata in giro per l’ultima volta. Insomma, non è detto che trovino una collocazione per tutti noi. –
- Saremo Smistati e andrà bene. L’ultima persona che ci ha lasciati è stata Lavinia, tutti gli altri se la sono cavata bene nelle varie prove quindi perché dovrebbero mandare via qualcuno di noi? –
- Oh, non saprei -, ironizzò, - magari perché Salazar non mi sopporta? –
- Salazar non è l’unico che decide. Di solito sei molto più sicura di te, cosa c’è questa volta? –
Bella domanda, peccato solo che la risposta l’avrebbe fatta sembrare pateticamente debole.
- Ho paura – ammise.
Sentì la presa di Naveen rinserrarsi sulla sua mano.
- Non hai motivo di averne. Al termine della cerimonia avremo entrambi un posto in una delle Case, te lo giuro. –
Annuì.
Era poco convinta, ma non le andava di lasciar intendere quello che le passava per la testa.
Insomma, aveva ottenuto buoni punteggi, razionalmente parlando non avrebbe dovuto temere un’eliminazione.
Eppure ricordava bene la massima di sua madre “mai dire mai”.
- Vorrei solo che si dessero una mossa, l’ansia mi sta divorando – le diede man forte Calien, tormentandosi nervosamente le mani.
Fu allora che Isabelle notò l’anello che brillava sul suo indice sinistro.
L’anello di famiglia dei Black, dato in pegno a ogni figlio maschio primogenito.
Era tradizione di famiglia donarlo alla donna che sarebbe diventata la propria sposa.
Rivolse un’occhiata all’indirizzo di Rigel, vedendolo annuire in silenzio come dandole una muta conferma alla sua altrettanto silenziosa domanda.
Bene, comunque fossero andate le cose il ritorno a casa si sarebbe rivelato decisamente ricco d’emozioni.
Godric si diresse verso lo scranno, prendendosi un momento per osservare i ragazzi davanti a sé, in trepidante attesa.
- Tutti voi avete dato il massimo in questo mese. Avete stretto nuove amicizie, messo alla prova i vostri talenti, in certi casi persino trovato l’amore … siete cresciuti, avete sperimentato emozioni e circostanze che vi hanno aiutato a forgiare il vostro carattere lungo il cammino. Per tutti noi Fondatori è stato un piacere avervi con noi, ci avete dimostrato che l’idea di fondare una scuola per giovani maghi e streghe si è rivelata un’ottima cosa e di questo vi ringraziamo. Adesso vi aspetta l’ultima prova, la più importante dell’intero percorso: lo Smistamento. Vi chiameremo uno alla volta e adageremo sul vostro capo uno strumento creato appositamente per questa circostanza -, accennò al capello a punta deposto sullo sgabello lì vicino, - sarà il Cappello Parlante a decidere in quale Casa verrete collocati. –
Rowena prese il suo posto sullo scranno, tenendo un foglio di pergamena tra le dita affusolate.
- Cominciamo. Aires Black! –
Aires sfiorò con la punta delle dita il volto di Ophelia, rivolgendole un sorriso accattivante.
- Ci vediamo tra poco, gattina. –
Percorse il corridoio tra i tavoli a testa alta, sedendosi sullo sgabello e attendendo pazientemente che il Cappello venisse adagiato sul suo capo.

 
Vedo ostinazione, sicurezza, una mente acuta e dotata di furbizia. C’è anche desiderio di emergere, di mettersi in evidenza, e molta ambizione.
 

- Serpeverde! –

 

Si rialzò con un sorriso soddisfatto, incrociando lo sguardo di Salazar che applaudiva con eguale compiacimento.
Sedette al tavolo nell’angolo sinistro della Sala Grande, dove capeggiavano i colori di Serpeverde.

 

- Calien Lyall! –

 

Calien si alzò, sentendo le ginocchia tremarle mentre si allontanava dal tavolo.
Si volse verso Rigel, che le sorrise incoraggiante.
Infine prese posto.
Sentì il Cappello depositarsi sulla chioma bionda e si mise a fissare ostentatamente il pavimento, ascoltando i mormori dell’oggetto.

 

C’è dolcezza, bontà e sincerità nel tuo cuore ma anche intelligenza e una mente acuta e ingegnosa come poche se ne vedono in questi giorni.

 

- Corvonero! –

 

Si alzò, lasciando il posto a una Maya stranamente impassibile.
Dedusse che la ragazza stava cercando di mantenere la calma con ogni oncia della sua forza di volontà.
Sedette alla tavola dei Corvonero, godendosi il resto dello Smistamento.
Non le restava che attendere il responso di Rigel.

- Maya Potter! –

 

Ah, una Nata Babbana. Interessante, veramente interessante. Hai una bella testa, ma la qualità che spicca sopra ogni altra è il coraggio. So già dove collocarti, signorina.

 

- Grifondoro! –

 

 

Scorrendo la lista, Rowena indicò il successivo partecipante. – Elnath Storm, è il tuo turno. –

 

Uno Storm … strano, ma davvero curioso. Avete una gran fama di avventurieri, voi Storm, ma nel tuo cuore vedo altro oltre al coraggio. Sei buono, leale, incapace di tradire chi ti circonda e faresti qualsiasi cosa per le persone a cui tieni.

 

- Tassorosso! –

 

Venne infine il turno di Jared.
Il ragazzo si alzò, camminando tronfiamente verso il Cappello.
In cuor suo sapeva già quale fosse la scelta migliore per lui e voleva che il Cappello non avesse alcun dubbio allo stesso modo.

 

Jared Convel, so esattamente cosa fare con te. 

- Serpeverde! –

 

 

- Isabelle Shafiq, tocca a te. –

 

Naveen le strinse per l’ultima volta la mano, incoraggiante.
Poteva farcela, doveva farcela.
Sedette, concentrata sulle parole del Cappello.

 
Vedo una ragazza forte, determinata, testarda e ostinata. Una ragazza abituata ad affrontare tutto e tutti incurante dei pregiudizi, incapace di starsene con le mani in mano e con un forte senso della giustizia. Credo che la scelta sia d’obbligo.

 

- Grifondoro! –

 
 

- Rigel Black! –

 

Un gran cervello e desiderio di dimostrare a tutti che sei in grado di portare avanti il nome della famiglia. Analitico, non ti lasci annebbiare dai pregiudizi e dalle false credenze, ti attieni semplicemente ai fatti. Quindi direi …

 

- Corvonero! –

 

Raggiunse Calien, sedendole accanto con un sorriso stampato sul volto.
- I tuoi genitori non speravano che finissi in Serpeverde? – gli chiese, ironica.
- Certo, ma non era quello che volevo io; suppongo che Aires abbia dimostrato di essere il Black che tutti vorrebbero. –
- Non tutti -, lo corresse, - a me va benissimo il mio Black. –

 

 

- Ophelia Gamp! –

 
Raggiunse lo sgabello, rassettando l’abito e sedendo composta come una brava signorina Purosangue. Sua madre sarebbe stata fiera di lei, pensò ironicamente, magari un po’ meno per la sua scelta di un Black come compagno.
 

Leale fino all’estremo, hai dimostrato ampiamente di essere incapace di conservare rancore ma anzi di essere pronta ad accettare scuse sincere. Protettiva nei confronti dei più deboli e degli emarginati, pronta a difendere i diritti di tutti a spada tratta. Congratulazioni, signorina Gamp …

 

- Tassorosso! –

 

 

 

 

- Naveen Hamilton! –

 

Occhieggiò verso il tavolo verde argento mentre avanzava verso lo sgabello.
Avrebbe considerato un vero privilegio unirsi ai suoi amici, a quel tavolo, sotto l’insegnamento del suo preferito dei Fondatori … ma tutto sommato già essere giunto a quel momento era una cosa che lo riempiva d’orgoglio, in barba a tutti gli inziali pregiudizi dei suoi genitori.

 

Determinato, ambizioso, sveglio e provvisto di una sottile nota di ironia e sarcasmo. Pronto a cacciarti nei guai e dotato di un grande spirito di cameratismo. Sei una scelta difficile, Naveen Hamilton, ma credo che ti troverai bene lì. 

- Serpeverde! –

 

Sedette al tavolo, incrociando il volto sorridente di Isabelle dall’altro lato della sala.
Non riusciva a sentire cosa gli stesse dicendo, ma dal labiale non aveva difficoltà a intendere il senso delle sue parole: “non avevo dubbi”.

 

 

 

- Lorde Benson! –
Trattenendo il respiro, si incamminò verso lo sgabello.
Sedette, tormentandosi le mani in grembo. 

Sei arrivata a metà torneo, ma hai saputo dimostrare a tutti le tue doti. Sveglia e pronta di mente come poche streghe della tua generazione, credo la scelta sia d’obbligo.

- Corvonero! –

 

Rigel e Calien l’accolsero con un sorriso; la bionda mezza Veela si chinò verso di lei, abbracciandola di slancio.
- Lo sapevo che saremmo state nella stessa Casa, non avevo alcun dubbio. –

 

 

 

- Isaak Selwyn! –

Ah, l’ultimo componente dell’eterogeneo gruppetto. Credo tu sappia già dove ti collocherò, non è vero signor Selwyn?

 Annuì appena, sorridendo.

 Naturale che lo sai, sei un tipo sveglio e perfettamente consapevole delle tue capacità. Farai grande strada nella tua Casa, ne sono certo.

 - Serpeverde! –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

 

Mentre attendevano l’arrivo della Passaporta che li avrebbe condotti a Diagon Alley, Ophelia rivolse un’occhiata interrogativa al ragazzo che le teneva un braccio intorno alla vita.
- E adesso? –
Aires scrollò le spalle.
- E adesso aspettiamo di arrivare a Diagon Alley, ci presentiamo ufficialmente ai rispettivi genitori e tra un mese torniamo al castello per terminare l’anno accademico. –
- E poi? –
- E poi cominciamo davvero a vivere. Io e te, insieme, senza nessun altro tra i piedi – concluse.
- È il tuo modo per chiedermi di sposarti una volta terminato l’anno, Black? –
Le rivolse un sorriso furbo.
- E se così fosse? –
- Ti risponderei che fai schifo in quanto a romanticismo -, rise, - ma che non mi aspettavo certo che ti trasformassi in un tipo sdolcinato e melenso quindi immagino che sia la dichiarazione migliore che possa aspettarmi da te. E sì … Aires Black, se tu me lo chiedessi ti sposerei. –
Tornando improvvisamente serio, puntò le iridi grigio azzurre nelle sue.
La guardava come se non avesse mai visto nulla sulla faccia della terra che desiderasse più di lei.
- Ophelia Gamp, malgrado potrebbe non essere la più saggia delle scelte della tua vita e di sicuro ti richiederà ogni oncia di pazienza in tuo possesso … vuoi diventare mia moglie una volta che termineremo l’anno a Hogwarts? –
- Sì, lo voglio. –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

Vent’anni dopo.
1 settembre 1013

 

 

 

 

 

 

 

- Stupida Serpe – bofonchiò Kenna, alla ricerca della sua mazza da Battitrice.
Non poteva certo partire per Hogwarts senza di lei.
E ovviamente suo fratello aveva pensato bene di fargliela sparire.
Tutto perché lei aveva accidentalmente, d’accordo magari non così accidentalmente, sabotato il suo appuntamento con Rachelle Davies.
Ormai in preda all’esasperazione, diede sfogo a tutta la sua rabbia.
- Castiel! –
Il fratello maggiore si affacciò, appoggiandosi allo stipite della porta, con un sorriso sornione dipinto sulle labbra.
- Sì? –
- Dove hai messo la mia mazza da Battitrice? –
- Potrei dirtelo, ma vederti cercarla disperata è di gran lunga più divertente. –
- Giuro che ti ammazzo. –
- Minacciarmi di morte non mi sembra un modo per invogliarmi a collaborare, non ti pare? –
- Mamma! Finirei in guai molto grossi se uccidessi Castiel? – urlò, nella speranza di raggiungere il piano inferiore del Manor.
Nel salone, Isabelle scambiò un’occhiata con il marito.
- Ricordami perché avere dei figli ci è sembrata una buona idea? –
Naveen ridacchiò. – Me lo chiedo anche io. –
Alzando gli occhi al cielo, la donna alzò la voce per essere certa che entrambi i figli la sentissero.
- No, Kenna, non puoi uccidere tuo fratello; e tu, Castiel, restituisci la mazza a tua sorella. Dobbiamo partire tra cinque minuti se non volete rischiare di perdere la Passaporta per Hogwarts. –
Gestirli durante le vancanze estive diventava sempre più faticoso di anno in anno, non vedeva l’ora che entrambi tornassero al castello e le concedessero un po’ di tempo lontana da discussioni e dispetti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

 

 

- Hai visto il mio tema di Difesa? – chiese Carinae, rivolgendosi al fratello comodamente sdraiato sul suo letto a baldacchino.
Nihal teneva stretta tra le mani una copia di Storia medievale della magia; alzò lo sguardo verso di lei e scrollò le spalle.
- Non ne ho la minima idea. Ma ancora non hai finito di preparare il baule? –
Accennando con il capo alla massa di roba ancora da sistemare, ribattè: - Perché fai domande se sai già la risposta? –
Ridendo, il ragazzo mosse pigramente la bacchetta.
Gli abiti della sorella e i suoi effetti personali si impilarono ordinatamente e si sistemarono nel baule.
Carinae si slanciò sul letto, abbracciandolo di getto.
Era una delle poche persone con cui si sbilanciava in quel modo e anzi la maggior parte degli studenti di Hogwarts era convinta che lei fosse praticamente immune dai sentimentalismi.
Quello dolce e disponibile era Nihal, non di certo lei.
Eppure suo fratello era tra le poche persone capaci di far emergere il suo lato protettivo e vagamente affettuoso.
- Lo sai che ti adoro, vero? –
- Anche io, sorellina, ma adesso smettila di stritolarmi – rise.
Afferrando il tema misteriosamente emerso da sotto il letto, Carinae chiuse il baule e fece cenno al fratello di alzarsi.
- Sono pronta, possiamo andare. –
Finalmente si tornava a Hogwarts.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

- Leonys, mi stai ascoltando? –
- Sì, madre. –
Calien inarcò un sopracciglio, contrariata.
A giudicare da come il suo primogenito si stava guardando attorno dubitava seriamente che avesse ascoltato anche solo una parola di quello che gli aveva detto.
- Mi spieghi cosa stai cercando con tanto interesse? –
- Sì, madre. –
- Sei diventato un pappagallo, per caso? –
- Sì, madre. –
D’accordo, adesso era abbastanza.
Ignorando Rigel che si stava palesemente sforzando di non scoppiare a ridere, cosa che Etamin invece non si era minimamente preoccupato di fare visto che stava ridendo sfacciatamente all’idea della sfuriata che il fratello si sarebbe sorbito di lì a poco, Calien esplose definitivamente.
- Leonys Sirius Black! –
Trasalendo, posò finalmente lo sguardo su sua madre.
- Scusami, madre … dicevi? –
- Dicevo di non combinare uno dei tuoi soliti guai mentre sarai a Hogwarts. Non voglio ricevere un’altra lettera da Rowena. –
Annuì.
- Farò del mio meglio … ah, ecco Castiel! Madre, padre, ci rivediamo per le vacanze di Natale. Prometto di non cacciarmi nei guai … non in troppi perlomeno – concluse, abbracciando frettolosamente prima una e poi l’altro, per poi dirigersi a passo spedito verso il suo migliore amico.
- Etamin … -
Il suo secondogenito annuì, ben sapendo già cosa stesse per chiedergli.
- Mi accerterò che quei due non finiscano con il farsi espellere, stai tranquilla. –
- Ti ringrazio. –
Abbracciarono Etamin, che raggiunse suo cugino Nihal verso la Passaporta che li avrebbe condotti al castello.
- Continuo a credere che abbiano scambiato Nihal e Leonys nella culla -, ironizzò Rigel, - insomma Leo è esattamente come Aires alla sua età e Nihal assomiglia molto di più a me. –
- Già, questo spiegherebbe molte cose – scherzò a sua volta Calien.
Rimasero così, a osservare quegli scalmanati dei figli che si affaccendavano attorno alla Passaporta, con il sorriso sulle labbra.
Per quanto ingestibili e scatenati, quelli erano pur sempre i loro ragazzi e non li avrebbero cambiati con nulla al mondo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice: 

Salve!
Eccoci infine con l’epilogo della storia. Desidero prima di tutto ringraziare coloro che hanno partecipato, recensito, inserito la storia tra le preferite, le ricordate e le seguite e anche ovviamente coloro che fanno parte delle schiere dei “lettori silenziosi”. Più di ogni altro, ovviamente, il io ringraziamento va alle fantastiche persone che hanno creato questi OC, che sono state presenti per tutta la storia e senza le quali Founder’s non avrebbe avuto modo d’esistere; quindi grazie a: Signorina Granger e al suo Isaak, a ana_fremione e alla sua Maya, a Fiamma Erin Gaunt e ai suoi Isabelle e Aires, skyistorn55 e la sua Lorde, victoria black e i suoi Calien e Jared, theTORNgirl e il suo Naveen e infine a FuriaBianca e al suo Elnath. Spero che la storia vi sia piaciuta tanto quanto è piaciuta a me e vi annuncio ufficialmente che pubblicherò un’altra interattiva che sarà il sequel di questa storia e vedrà comparire i figli dei vari OC.
Detto ciò, vi lascio ai loro pv e a qualche info su di loro.
A presto, spero.
XO XO,
Mary

 

 

 

Naveen Hamilton x Isabelle Shafiq

 

Kenna Hamilton (PV Alejandra Alonso) – VI anno, Grifondoro. Battitrice. Eterosessuale.

Impetuosa e praticamente incapace di starsene buona e tranquilla, è una forza della natura sempre alla ricerca di una sfida, una scommessa o qualche scherzo da progettare.

 

Castiel Hamilton (PV Sean O’Pry) – VII anno, Serpeverde. Capitano e Cacciatore. Eterocurioso.

Sfrontato e irriverente, ama stare al centro dell’attenzione e rimanerci il più possibile. Ha un po’ quell’aria da dandy cool e sofisticato che tende ad attirare le persone a sé come una calamita.

 

 

Aires Black x Ophelia Gamp

 

Carinae Adrastea Black (PV Ashley Greene) – VI anno, Serpeverde. Cacciatrice. Eterosessuale.

Testarda e ostinata, quando si mette in testa qualcosa non cambia mai idea e una volta che ha deciso che sei suo nemico lo rimani per la vita, specialmente se tocchi suo fratello o le persone a cui tiene … con tutti i rischi del caso, vista la sua sete di vendetta.

 

Nihal Avior Black (PV Chace Crawford) – VII anno, Corvonero. Caposcuola e Portiere. Eterosessuale.

Timido, impacciato e amante della letteratura. Fatica a stringere amicizie e quando si trova a parlare con le ragazze finisce con l’arrossire e balbettare. È convinto di essere una vergogna per suo padre, ritenendo che se potesse scegliere gli preferirebbe Leonys.

 

 

Rigel Black x Calien Lyall

 

Leonys Sirius Black (PV Mikkel Jensen) – VII anno, Corvonero. Capitano e Cercatore. Bisessuale.

Ha un gran cervello ed è molto abile nel manipolare persone e situazioni. S’impegna poco, tuttavia, mantenendo sempre una certa aria di supponenza e arroganza come se lui fosse sempre al di sopra di tutti gli altri.

 

Etamin Alphard Black (PV Nick Slater) – VI anno, Grifondoro. Capitano e Cacciatore. Eterosessuale.

Determinato, dal temperamento schietto e spontaneo, se deve dire una cosa lo fa dritto in faccia perché lui non è certo il tipo che si nasconde dietro finti sorrisini di cortesia. Ama la sincerità, per quanto brutale essa possa essere, e non tollera il tradimento.



 

   
 
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