Epilogo
Finì
di
risistemare le sue cose, chiudendo il baule con un colpo di bacchetta.
Gli elfi
domestici che si occupavano della preparazione del cibo e della pulizia
della
scuola si sarebbero occupati di trasportarlo al piano di sotto non
appena fosse
terminata la cerimonia di Smistamento.
Prese un
respiro profondo, chiudendosi la porta del dormitorio alle spalle, e si
diresse
a passi decisi lungo il corridoio che l’avrebbe portata alla
Sala Grande.
Varcò
l’ingresso, sedendosi di fronte a Rigel e Calien, lasciando
che Naveen
intrecciasse le dita alle sue.
- Ce ne
hai messo di tempo ad arrivare. –
- Volevo
darmi un’occhiata in giro per l’ultima volta.
Insomma, non è detto che trovino
una collocazione per tutti noi. –
- Saremo
Smistati e andrà bene. L’ultima persona che ci ha
lasciati è stata Lavinia,
tutti gli altri se la sono cavata bene nelle varie prove quindi
perché
dovrebbero mandare via qualcuno di noi? –
- Oh, non
saprei -, ironizzò, - magari perché Salazar non
mi sopporta? –
- Salazar
non è l’unico che decide. Di solito sei molto
più sicura di te, cosa c’è questa
volta? –
Bella
domanda, peccato solo che la risposta l’avrebbe fatta
sembrare pateticamente
debole.
- Ho
paura – ammise.
Sentì la
presa di Naveen rinserrarsi sulla sua mano.
- Non hai
motivo di averne. Al termine della cerimonia avremo entrambi un posto
in una
delle Case, te lo giuro. –
Annuì.
Era poco
convinta, ma non le andava di lasciar intendere quello che le passava
per la
testa.
Insomma,
aveva ottenuto buoni punteggi, razionalmente parlando non avrebbe
dovuto temere
un’eliminazione.
Eppure
ricordava bene la massima di sua madre “mai dire
mai”.
- Vorrei
solo che si dessero una mossa, l’ansia mi sta divorando
– le diede man forte
Calien, tormentandosi nervosamente le mani.
Fu allora
che Isabelle notò l’anello che brillava sul suo
indice sinistro.
L’anello
di famiglia dei Black, dato in pegno a ogni figlio maschio primogenito.
Era
tradizione di famiglia donarlo alla donna che sarebbe diventata la
propria
sposa.
Rivolse
un’occhiata all’indirizzo di Rigel, vedendolo
annuire in silenzio come dandole
una muta conferma alla sua altrettanto silenziosa domanda.
Bene,
comunque fossero andate le cose il ritorno a casa si sarebbe rivelato
decisamente ricco d’emozioni.
Godric si
diresse verso lo scranno, prendendosi un momento per osservare i
ragazzi
davanti a sé, in trepidante attesa.
- Tutti
voi avete dato il massimo in questo mese. Avete stretto nuove amicizie,
messo
alla prova i vostri talenti, in certi casi persino trovato
l’amore … siete
cresciuti, avete sperimentato emozioni e circostanze che vi hanno
aiutato a
forgiare il vostro carattere lungo il cammino. Per tutti noi Fondatori
è stato
un piacere avervi con noi, ci avete dimostrato che l’idea di
fondare una scuola
per giovani maghi e streghe si è rivelata
un’ottima cosa e di questo vi
ringraziamo. Adesso vi aspetta l’ultima prova, la
più importante dell’intero
percorso: lo Smistamento. Vi chiameremo uno alla volta e adageremo sul
vostro
capo uno strumento creato appositamente per questa circostanza -,
accennò al
capello a punta deposto sullo sgabello lì vicino, -
sarà il Cappello Parlante a
decidere in quale Casa verrete collocati. –
Rowena
prese il suo posto sullo scranno, tenendo un foglio di pergamena tra le
dita
affusolate.
-
Cominciamo. Aires Black! –
Aires
sfiorò con la punta delle dita il volto di Ophelia,
rivolgendole un sorriso
accattivante.
- Ci
vediamo tra poco, gattina. –
Percorse
il corridoio tra i tavoli a testa alta, sedendosi sullo sgabello e
attendendo pazientemente
che il Cappello venisse adagiato sul suo capo.
Vedo
ostinazione, sicurezza, una mente acuta
e dotata di furbizia. C’è anche desiderio di
emergere, di mettersi in evidenza,
e molta ambizione.
-
Serpeverde! –
Si
rialzò
con un sorriso soddisfatto, incrociando lo sguardo di Salazar che
applaudiva
con eguale compiacimento.
Sedette
al tavolo nell’angolo sinistro della Sala Grande, dove
capeggiavano i colori di
Serpeverde.
-
Calien
Lyall! –
Calien
si
alzò, sentendo le ginocchia tremarle mentre si allontanava
dal tavolo.
Si volse
verso Rigel, che le sorrise incoraggiante.
Infine
prese posto.
Sentì il
Cappello depositarsi sulla chioma bionda e si mise a fissare
ostentatamente il
pavimento, ascoltando i mormori dell’oggetto.
C’è
dolcezza, bontà e sincerità nel tuo cuore
ma anche intelligenza e una mente acuta e ingegnosa come poche se ne
vedono in
questi giorni.
-
Corvonero! –
Si
alzò,
lasciando il posto a una Maya stranamente impassibile.
Dedusse
che la ragazza stava cercando di mantenere la calma con ogni oncia
della sua
forza di volontà.
Sedette
alla tavola dei Corvonero, godendosi il resto dello Smistamento.
Non le
restava che attendere il responso di Rigel.
-
Maya
Potter! –
Ah,
una Nata Babbana. Interessante, veramente
interessante. Hai una bella testa, ma la qualità che spicca
sopra ogni altra è
il coraggio. So già dove collocarti, signorina.
-
Grifondoro! –
Scorrendo
la lista, Rowena indicò il successivo partecipante.
– Elnath Storm, è il tuo
turno. –
Uno
Storm … strano, ma davvero curioso. Avete
una gran fama di avventurieri, voi Storm, ma nel tuo cuore vedo altro
oltre al
coraggio. Sei buono, leale, incapace di tradire chi ti circonda e
faresti
qualsiasi cosa per le persone a cui tieni.
-
Tassorosso! –
Venne
infine il turno di Jared.
Il
ragazzo si alzò, camminando tronfiamente verso il Cappello.
In cuor
suo sapeva già quale fosse la scelta migliore per lui e
voleva che il Cappello
non avesse alcun dubbio allo stesso modo.
Jared
Convel, so esattamente cosa fare con
te.
-
Serpeverde! –
-
Isabelle Shafiq, tocca a te. –
Naveen
le
strinse per l’ultima volta la mano, incoraggiante.
Poteva
farcela, doveva farcela.
Sedette,
concentrata sulle parole del Cappello.
Vedo
una ragazza forte, determinata, testarda
e ostinata. Una ragazza abituata ad affrontare tutto e tutti incurante
dei
pregiudizi, incapace di starsene con le mani in mano e con un forte
senso della
giustizia. Credo che la scelta sia d’obbligo.
-
Grifondoro! –
-
Rigel
Black! –
Un
gran cervello e desiderio di dimostrare a
tutti che sei in grado di portare avanti il nome della famiglia.
Analitico, non
ti lasci annebbiare dai pregiudizi e dalle false credenze, ti attieni
semplicemente ai fatti. Quindi direi …
-
Corvonero! –
Raggiunse
Calien, sedendole accanto con un sorriso stampato sul volto.
- I tuoi
genitori non speravano che finissi in Serpeverde? – gli
chiese, ironica.
- Certo,
ma non era quello che volevo io; suppongo che Aires abbia dimostrato di
essere
il Black che tutti vorrebbero. –
- Non
tutti -, lo corresse, - a me va benissimo il mio
Black. –
-
Ophelia
Gamp! –
Raggiunse
lo sgabello, rassettando l’abito e sedendo composta come una
brava signorina
Purosangue. Sua madre sarebbe stata fiera di lei, pensò
ironicamente, magari un
po’ meno per la sua scelta di un Black come compagno.
Leale
fino all’estremo, hai dimostrato
ampiamente di essere incapace di conservare rancore ma anzi di essere
pronta ad
accettare scuse sincere. Protettiva nei confronti dei più
deboli e degli
emarginati, pronta a difendere i diritti di tutti a spada tratta.
Congratulazioni, signorina Gamp …
-
Tassorosso! –
-
Naveen
Hamilton! –
Occhieggiò
verso il tavolo verde argento mentre avanzava verso lo sgabello.
Avrebbe
considerato un vero privilegio unirsi ai suoi amici, a quel tavolo,
sotto
l’insegnamento del suo preferito dei Fondatori …
ma tutto sommato già essere
giunto a quel momento era una cosa che lo riempiva
d’orgoglio, in barba a tutti
gli inziali pregiudizi dei suoi genitori.
Determinato,
ambizioso, sveglio e provvisto
di una sottile nota di ironia e sarcasmo. Pronto a cacciarti nei guai e
dotato
di un grande spirito di cameratismo. Sei una scelta difficile, Naveen
Hamilton,
ma credo che ti troverai bene lì.
-
Serpeverde! –
Sedette
al tavolo, incrociando il volto sorridente di Isabelle
dall’altro lato della
sala.
Non
riusciva a sentire cosa gli stesse dicendo, ma dal labiale non aveva
difficoltà
a intendere il senso delle sue parole: “non avevo
dubbi”.
-
Lorde
Benson! –
Trattenendo
il respiro, si incamminò verso lo sgabello.
Sedette,
tormentandosi le mani in grembo.
Sei
arrivata a metà torneo, ma hai saputo
dimostrare a tutti le tue doti. Sveglia e pronta di mente come poche
streghe
della tua generazione, credo la scelta sia d’obbligo.
-
Corvonero! –
Rigel
e
Calien l’accolsero con un sorriso; la bionda mezza Veela si
chinò verso di lei,
abbracciandola di slancio.
- Lo
sapevo che saremmo state nella stessa Casa, non avevo alcun dubbio.
–
-
Isaak
Selwyn! –
Ah,
l’ultimo componente dell’eterogeneo
gruppetto. Credo tu sappia già dove ti
collocherò, non è vero signor Selwyn?
*
Mentre
attendevano l’arrivo della Passaporta che li avrebbe condotti
a Diagon Alley,
Ophelia rivolse un’occhiata interrogativa al ragazzo che le
teneva un braccio
intorno alla vita.
- E adesso?
–
Aires
scrollò le spalle.
- E
adesso aspettiamo di arrivare a Diagon Alley, ci presentiamo
ufficialmente ai
rispettivi genitori e tra un mese torniamo al castello per terminare
l’anno
accademico. –
- E poi?
–
- E poi
cominciamo davvero a vivere. Io e te, insieme, senza nessun altro tra i
piedi –
concluse.
- È il
tuo modo per chiedermi di sposarti una volta terminato
l’anno, Black? –
Le
rivolse un sorriso furbo.
- E se
così fosse? –
- Ti
risponderei che fai schifo in quanto a romanticismo -, rise, - ma che
non mi
aspettavo certo che ti trasformassi in un tipo sdolcinato e melenso
quindi
immagino che sia la dichiarazione migliore che possa aspettarmi da te.
E sì …
Aires Black, se tu me lo chiedessi ti sposerei. –
Tornando
improvvisamente serio, puntò le iridi grigio azzurre nelle
sue.
La
guardava come se non avesse mai visto nulla sulla faccia della terra
che
desiderasse più di lei.
- Ophelia
Gamp, malgrado potrebbe non essere la più saggia delle
scelte della tua vita e
di sicuro ti richiederà ogni oncia di pazienza in tuo
possesso … vuoi diventare
mia moglie una volta che termineremo l’anno a Hogwarts?
–
- Sì, lo
voglio. –
*
Vent’anni
dopo.
1 settembre 1013
-
Stupida
Serpe – bofonchiò Kenna, alla ricerca della sua
mazza da Battitrice.
Non
poteva certo partire per Hogwarts senza di lei.
E
ovviamente suo fratello aveva pensato bene di fargliela sparire.
Tutto
perché lei aveva accidentalmente, d’accordo magari
non così accidentalmente,
sabotato il suo appuntamento con Rachelle Davies.
Ormai in
preda all’esasperazione, diede sfogo a tutta la sua rabbia.
-
Castiel! –
Il
fratello maggiore si affacciò, appoggiandosi allo stipite
della porta, con un
sorriso sornione dipinto sulle labbra.
- Sì? –
- Dove
hai messo la mia mazza da Battitrice? –
- Potrei
dirtelo, ma vederti cercarla disperata è di gran lunga
più divertente. –
- Giuro
che ti ammazzo. –
-
Minacciarmi di morte non mi sembra un modo per invogliarmi a
collaborare, non
ti pare? –
- Mamma!
Finirei in guai molto grossi se uccidessi Castiel? –
urlò, nella speranza di
raggiungere il piano inferiore del Manor.
Nel
salone, Isabelle scambiò un’occhiata con il marito.
-
Ricordami perché avere dei figli ci è sembrata
una buona idea? –
Naveen
ridacchiò. – Me lo chiedo anche io. –
Alzando
gli occhi al cielo, la donna alzò la voce per essere certa
che entrambi i figli
la sentissero.
- No,
Kenna, non puoi uccidere tuo fratello; e tu, Castiel, restituisci la
mazza a
tua sorella. Dobbiamo partire tra cinque minuti se non volete rischiare
di
perdere la Passaporta per Hogwarts. –
Gestirli
durante le vancanze estive diventava sempre più faticoso di
anno in anno, non
vedeva l’ora che entrambi tornassero al castello e le
concedessero un po’ di
tempo lontana da discussioni e dispetti.
*
-
Hai
visto il mio tema di Difesa? – chiese Carinae, rivolgendosi
al fratello
comodamente sdraiato sul suo letto a baldacchino.
Nihal
teneva stretta tra le mani una copia di Storia medievale della magia;
alzò lo
sguardo verso di lei e scrollò le spalle.
- Non ne
ho la minima idea. Ma ancora non hai finito di preparare il baule?
–
Accennando
con il capo alla massa di roba ancora da sistemare, ribattè:
- Perché fai
domande se sai già la risposta? –
Ridendo,
il ragazzo mosse pigramente la bacchetta.
Gli abiti
della sorella e i suoi effetti personali si impilarono ordinatamente e
si
sistemarono nel baule.
Carinae
si slanciò sul letto, abbracciandolo di getto.
Era una
delle poche persone con cui si sbilanciava in quel modo e anzi la
maggior parte
degli studenti di Hogwarts era convinta che lei fosse praticamente
immune dai
sentimentalismi.
Quello
dolce e disponibile era Nihal, non di certo lei.
Eppure
suo fratello era tra le poche persone capaci di far emergere il suo
lato
protettivo e vagamente affettuoso.
- Lo sai
che ti adoro, vero? –
- Anche
io, sorellina, ma adesso smettila di stritolarmi – rise.
Afferrando
il tema misteriosamente emerso da sotto il letto, Carinae chiuse il
baule e
fece cenno al fratello di alzarsi.
- Sono
pronta, possiamo andare. –
Finalmente
si tornava a Hogwarts.
*
-
Leonys,
mi stai ascoltando? –
- Sì,
madre. –
Calien
inarcò un sopracciglio, contrariata.
A
giudicare da come il suo primogenito si stava guardando attorno
dubitava
seriamente che avesse ascoltato anche solo una parola di quello che gli
aveva
detto.
- Mi
spieghi cosa stai cercando con tanto interesse? –
- Sì,
madre. –
- Sei
diventato un pappagallo, per caso? –
- Sì,
madre. –
D’accordo,
adesso era abbastanza.
Ignorando
Rigel che si stava palesemente sforzando di non scoppiare a ridere,
cosa che
Etamin invece non si era minimamente preoccupato di fare visto che
stava
ridendo sfacciatamente all’idea della sfuriata che il
fratello si sarebbe
sorbito di lì a poco, Calien esplose definitivamente.
- Leonys
Sirius Black! –
Trasalendo,
posò finalmente lo sguardo su sua madre.
-
Scusami, madre … dicevi? –
- Dicevo
di non combinare uno dei tuoi soliti guai mentre sarai a Hogwarts. Non
voglio
ricevere un’altra lettera da Rowena. –
Annuì.
- Farò
del mio meglio … ah, ecco Castiel! Madre, padre, ci
rivediamo per le vacanze di
Natale. Prometto di non cacciarmi nei guai … non in troppi
perlomeno –
concluse, abbracciando frettolosamente prima una e poi
l’altro, per poi
dirigersi a passo spedito verso il suo migliore amico.
- Etamin
… -
Il suo
secondogenito annuì, ben sapendo già cosa stesse
per chiedergli.
- Mi accerterò
che quei due non finiscano con il farsi espellere, stai tranquilla.
–
- Ti
ringrazio. –
Abbracciarono
Etamin, che raggiunse suo cugino Nihal verso la Passaporta che li
avrebbe
condotti al castello.
-
Continuo a credere che abbiano scambiato Nihal e Leonys nella culla -,
ironizzò
Rigel, - insomma Leo è esattamente come Aires alla sua
età e Nihal assomiglia
molto di più a me. –
- Già,
questo spiegherebbe molte cose – scherzò a sua
volta Calien.
Rimasero
così, a osservare quegli scalmanati dei figli che si
affaccendavano attorno
alla Passaporta, con il sorriso sulle labbra.
Per
quanto ingestibili e scatenati, quelli erano pur sempre i loro ragazzi
e non li
avrebbero cambiati con nulla al mondo.
Spazio
autrice:
Salve!
Eccoci infine con l’epilogo della storia. Desidero prima di
tutto ringraziare coloro che hanno partecipato, recensito, inserito la
storia
tra le preferite, le ricordate e le seguite e anche ovviamente coloro
che fanno
parte delle schiere dei “lettori silenziosi”.
Più di ogni altro, ovviamente, il
io ringraziamento va alle fantastiche persone che hanno creato questi
OC, che
sono state presenti per tutta la storia e senza le quali
Founder’s non avrebbe
avuto modo d’esistere; quindi grazie a: Signorina
Granger e al suo Isaak, a
ana_fremione e alla sua Maya, a Fiamma
Erin Gaunt e ai suoi Isabelle
e Aires, skyistorn55
e la sua Lorde,
victoria black e i suoi Calien e Jared,
theTORNgirl e il
suo Naveen e infine a FuriaBianca e al suo Elnath.
Spero che la storia vi sia
piaciuta tanto quanto è piaciuta a me e vi annuncio
ufficialmente che pubblicherò
un’altra interattiva che sarà il sequel di questa
storia e vedrà comparire i
figli dei vari OC.
Detto ciò, vi lascio ai loro pv e a qualche info su di loro.
A presto, spero.
XO XO,
Mary
Naveen
Hamilton x Isabelle Shafiq
Kenna
Hamilton
(PV Alejandra Alonso)
– VI anno, Grifondoro. Battitrice. Eterosessuale.
Impetuosa
e praticamente incapace di starsene buona e tranquilla, è
una forza della
natura sempre alla ricerca di una sfida, una scommessa o qualche
scherzo da
progettare.
Castiel
Hamilton
(PV Sean O’Pry)
–
VII anno, Serpeverde. Capitano e Cacciatore. Eterocurioso.
Sfrontato
e irriverente, ama stare al centro dell’attenzione e
rimanerci il più
possibile. Ha un po’ quell’aria da dandy cool e
sofisticato che tende ad
attirare le persone a sé come una calamita.
Aires Black x Ophelia Gamp
Carinae
Adrastea Black
(PV Ashley
Greene) – VI anno, Serpeverde. Cacciatrice.
Eterosessuale.
Testarda
e ostinata, quando si mette in testa qualcosa non cambia mai idea e una
volta
che ha deciso che sei suo nemico lo rimani per la vita, specialmente se
tocchi
suo fratello o le persone a cui tiene … con tutti i rischi
del caso, vista la
sua sete di vendetta.
Nihal Avior Black (PV Chace
Crawford) – VII anno, Corvonero. Caposcuola
e Portiere.
Eterosessuale.
Timido,
impacciato e amante della letteratura. Fatica a stringere amicizie e
quando si
trova a parlare con le ragazze finisce con l’arrossire e
balbettare. È convinto
di essere una vergogna per suo padre, ritenendo che se potesse
scegliere gli
preferirebbe Leonys.
Rigel Black x Calien Lyall
Leonys Sirius Black (PV Mikkel
Jensen) – VII anno, Corvonero. Capitano
e Cercatore. Bisessuale.
Ha un gran cervello ed è molto abile nel manipolare persone e situazioni. S’impegna poco, tuttavia, mantenendo sempre una certa aria di supponenza e arroganza come se lui fosse sempre al di sopra di tutti gli altri.
Etamin
Alphard Black
(PV Nick
Slater) – VI anno, Grifondoro. Capitano e
Cacciatore. Eterosessuale.
Determinato,
dal temperamento schietto e spontaneo, se deve dire una cosa lo fa
dritto in
faccia perché lui non è certo il tipo che si
nasconde dietro finti sorrisini di
cortesia. Ama la sincerità, per quanto brutale essa possa
essere, e non tollera
il tradimento.