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Autore: Khailea    29/07/2017    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo:
Ailea 
Khal 
Alexander 
Jack 
Daimonas
Milton
Sammy
Hope 
Grace 
Johanna
Mattia
Zell 
Lighneers 
Diana 
Astral
Lacie
Seraph
(Attenzione, in questo capitolo verranno mostrate le schede che i professori hanno creato sui vari personaggi andati sull'isola. Queste non rispecchiano completamente i personaggi in quanto sono solo le impressioni ed i voti dati dai loro professori)
-Ho vinto!Ho vinto!-
Ailea era salita sulla cattedra delle professoressa muovendo i fogli che aveva tra le mani, a causa della lotta in biblioteca Seraph aveva perso molto tempo e nonostante avesse trovato altri passaggi non era riuscita a recuperare.
La bionda invece era immobile completamente bianca in volto, l'aver perso contro Ailea ed il dover pagare pure un pegno erano qualcosa di insopportabile.
La bruna si mise a sedere con fare gongolante osservando la ragazza.
-Bene bene...come penitenza...ti obbligo...ad un appuntamento elegante con Astral.-
-Cosa?!-
I due ragazzi urlarono in coro, guardandosi poi per qualche secondo.
-Ailea noi eravamo nella stessa squadra cosa centro io con questa punizione?-
-Ah intendi che per te è una punizione uscire con me?-
-N-no!Non intendevo questo...ma per te lo è invece!-
Esclamò furibondo ed offeso il ragazzo.
-Calmati Astral, per Seraph una qualsiasi uscita con un ragazzo è una punizione, ho scelto te perchè sei il maschio con cui ha più affinità.-
-E dove l'avresti tirata fuori questa?-
Disse la bionda furiosa.
-Intanto avete entrambi una maschera, avete parlato spesso, sull'isola avete giocato in acqua assieme.-
-Solo perchè tu e quello stupido biondono mi avete costretta.-
-Hey lo stupido biondino sarebbe qui.-
Disse Khal seccato.
-Dovrebbe importarmi?-
-Va bene va bene calmiamoci. Non serve insultare persone che non centrano in questa faccenda, avete perso quindi devi fare questa uscita. Che sarà mai?-
-Tu sei l'ultimo che potrebbe calmarmi Lighneers.-
Non era possibile che venisse obbligata ad uscire con un uomo, era una cosa che non le andava giù ma aveva accettato il patto e non poteva tirarsi indietro.
-Bene...-
-Prima di andarcene però vorrei sapere una cosa. Le schede che hai trovato sull'isola le hai ancora tu?-
-Ah si, sono nel mio zaino.-
-Di che schede state parlando?-
Chiese Diana curiosa, nessuno però le rispose subito, in quei fogli c'erano scritte anche le loro debolezze, non ci tenevano a mostrarsele.
-Dai personali, sarà meglio che ognuno prenda la propria.-
Disse Lighneers avvicinandosi e prendendo la propria.
-Posso vederle?-
Chiese con fare innocente Diana, Khal rise leggermente per quella domanda che reputava molto stupida.
-Non penso sia possibile purtroppo.-
-Uffa...-
Ailea scendendo dalla cattedra prese la propria scheda prendendo poi il braccio di Khal.
-Tu devi andare in infermieria, ormai le lezioni sono finite ma si può comunque entrare.-
Forse sarebbe stata la volta buona per restare solo con lei, sorridendo e prendendo la scheda si allontanò assieme a lei, gli altri fecero lo stesso, anche Diana anche se non aveva alcuna scheda, alla fine nell'aula rimasero solo Hope, Alexander, Grace e Johanna.
-È stata una giornata abbastanza stancante.-
Disse la castana ridacchiando.
-Si, magari potremmo andare a fare una passeggiata per rilassarci.-
Propose Alexander guardandola.
-Intenti tutti insieme?-
-Veramente...intendevo io e te insieme.-
-A-ah!C-certo allora, mi farebbe molto piacere.-
Dall'altra parte della stanza Grace e Johanna stavano sorridendo per quella scena, la loro amica era veramente dolce.
-Allora restiamo solo noi due.-
-Veramente...è venuto un mio amico a trovarmi, magari potresti stare in nostra compagnia.-
-No non preoccuparti, non vi vedrete da tanto, è giusto che tu stia in sua compagnia.-
-Ne sei sicura?-
-Si tranquilla. Ci vediamo domani a scuola allora.-
-Certo a domani.-
Rispose Johanna sorridendole andando subito a cercare Mattia.
Pomeriggio di Ailea e Khal:
L'infermieria era completamente vuota, non che fosse una novità dopo tutto ma la cosa infastidì la ragazza.
-Mai una volta che ci sia qualcuno quando serve...-
-Non importa, non sono ferite così gravi.-
-Adesso controlliamo, mentre cerco tutto il necessario tu siediti sul lettino, sarà meglio toglierti anche la camicia.-
Il ragazzo sorridendo fece come aveva detto, avrebbe sicuramente approfittato della situazione.
-Abbiamo fatto grandi progressi, all'inizio non volevi nemmeno nuotare con me e ora mi chiedi di spogliarmi...-
-Lo sai che non è vero...avevo freddo.-
Rispose la ragazza tralasciando l'ultima parte di quel discorso, frugando negli scaffali aveva trovato del cicatrizzante, aghi, fili, bende e altro per sistemare le ferite. 
Avvicinandosi appoggiò tutto su un cassetto affiando ma guardandolo dovette ammettere di trovarsi a disagio.
Khal era molto bello, aveva un fisico ben definito ed aveva anche varie ferite che lo rendevano ancora più affascinante ai suoi occhi, ma non volle pensarci. Era solo un suo compagno di classe che era stato ferito.
-Sarà meglio pulirle...-
-Sei tu l'infermiera.-
Rispose il ragazzo ghignando leggermente, lo vedeva dai suoi occhi cosa pensava, ed era divertente vederla così.
Non appena la ragazza sfiorò la sua pelle per istinto volle afferrarla e stringerla talmente forte da farle male, ma si trattenne.
La ragazza nel frattempo era troppo presa da quelle ferite, quelle alle mani erano lievi ma il graffio al petto e sulle braccia erano più profonde.
-Credo dovrò metterci dei punti...-
-Ne sei in grado?-
Non che avesse problemi con il dolore, ma preferiva non dover ricevere delle cure fatte male, la ragazza però lo guardò sicura.
-Per chi mi hai preso?Mi curo le ferite da anni e sul mio corpo non c'è nemmeno una cicatrice.-
-Dovrei controllare per poterne essere sicuro.-
Disse nuovamente lui facendola arrossire, la ragazza però ignorò quel commento preparando il necessario.
Non era abituata a quelle battute e la facevano sentire in maniera strana, di solito gli unici contatti che aveva con i maschi riguardavano una lotta.
Dopo aver pulito le ferite iniziò ad infilare lago nella pelle, cercando di muoversi il più rapidamente possibile.
Erano talmente vicini che Khal poteva sentire il respiro di lei sulla propria pelle.
-Non mi aspettavo fossi così abile, potrei leggere la tua scheda per conoscerti meglio.-
-Non penso riusciresti. Se proprio vuoi conoscermi possiamo parlare.-
Era quasi alla fine della prima ferita, il ragazzo non aveva emesso nemmeno un suono anzi sembrava quasi non rendersi conto dell'ago che gli trapassava la carne.
-Hai molta resistenza.-
-È giusto in una città così, i deboli muoiono, solo i forti sopravvivono.-
-Hai ragione.-
Anche lei la pensava in quel modo, da sempre non aveva mai visto le persone che camminavano per le strade come gente normale, ma solo come criminali pronti ad ucciderla se avessero voluto.
-Anche sull'isola quando sei stato avvelenato sei riuscito a resistere...-
-Tu hai anche cercato di succhiare il veleno, abbiamo condiviso quel dolore.-
-Già.-
Rispose la ragazza sorridendogli.
-Da quanto tempo vivi a Rookbow?-
Chiese il ragazzo curioso.
-Da quando sono nata. Per questo sono abituata a sistemarmi le ferite.-
-Questo spiega anche la tua bravura nella lotta.-
-Non sono così brava.-
-Sei molto meglio di tutte le ragazze presenti in questa scuola.-
-Non esagerare.-
Rispose lei sorridendo appena, era troppo debole, non riusciva ad aumentare la propria resistenza fisica, i suoi occhi poi non le permettevano di vedere nitidamente le cose, aveva troppi punti deboli.
Khal si accorse di quel cambio di umore e non ne era molto soddisfatto. 
Il suo giocattolo non doveva sentirsi inferiore agli altri.
Prima che potesse togliere per l'ultima volta l'ago dalla sua carne le afferrò i polsi e la costrinse a sdraiarsi assieme a lui sul lettino.
Bloccandole le mani la sovrastò guardandola gelidamente, per un istante la ragazza provò emozioni contrastanti, paura ed uno strano tuffo al cuore.
-Khal che stai facendo?-
-Pensi di poter dire d'esser debole e aspettarti che io non reagisca?Ho visto il tuo modo di combattere, freddo, spietato, bramoso di sangue, perfetto...-
Mentre parlava avvicinava il viso a quello della ragazza, gli sarebbe bastato così poco per ricreare la situazione sull'isola, sentire nuovamente la morbidezza di quei seni, avvicinarsi alla sua intimità, vederla circondata da sangue e cadaveri.
Purtroppo non era la situazione perfetta per possederla ma non potè evitare di sentir crescere l'eccitazione dentro di sè.
-Che centra il mio stile di combattimento?-
Chiese la ragazza spingendolo sul fianco ribaltando così la situazione, cercava di mantenere un profilo freddo e serio ma nuovamente si sentì agitata, non solo per il corpo del ragazzo, ce n'erano tanti altrettanto belli ma lui era diverso.
Si trovavano sulla stessa lunghezza d'onda, spesso i loro pensieri coincidevano, ciò che la rendeva più confusa non era perciò la sua bellezza ma una presunta connessione che loro avevano.
Sul viso del ragazzo comparve un leggero sorriso trionfante, a poco a poco la stava catturando, in seguito avrebbe provveduto ad eliminare tutti quelli a lei troppo vicini...
-Hai visto?Sei stata abbastanza forte da ribaltare una situazione.-
Ovviamente non era vero, ma bastava che lei ci credesse.
-Sei ferito, non è valido.-
-Vorrà dire che in futuro lo rifaremo.-
Quea battuta fece ridere la ragazza.
-Ti comporti così con tutte le ragazze?-
-Solo con te.-
-Che onore ahahah.-
Era giusto lo fosse, tutti gli altri non erano che formiche al suo cospetto, tra tutte lui l'aveva scelta.
-A forza di muoverti l'ago si è sfilato.-
Il ragazzo si mise a sedere portando le mani sulle cosce della ragazza, lei comunque indossava la gonna e quel contatto la imbarazzò abbastanza da renderla rossa.
-Ah ma guarda è caduto a terra!Meglio raccoglierlo.-
Disse allontanandosi dandogli le spalle.
-Devo dire che sei stata più brava di quanto avessi pensato.-
-Visto?-
Rispose lei con fare trionfante sistemando i vari oggetti.
-Penso sia meglio andare a casa adesso, tanto non c'è più nulla da fare.-
-Potremmo passare del tempo insieme, così potremmo conoscerci.-
Non era una cattiva idea ed infondo non aveva nulla da fare quella giornata.
-Ve bene, dove andiamo?-
-Se non ti dispiace a casa mia, devo accogliere un ospite tra qualche ora.-
-Non disturberò allora?-
-Non disturberesti in nessun caso. Tranquilla sarà una cosa rapida e dopo avrò tutto il tempo del mondo per te.-
Rispose il ragazzo rivestendosi, non aveva idea dei progetti di Alexander ma anche se fosse stato a casa non sarebbe cambiato nulla, voleva mostrarle fin da subito il suo prestigio.
Arrivando al cancello della scuola ebbe subito modo di farlo con la sha lussuosissima limousine nera, attorno a cui come sempre starnazzavano le solite oche.
-Wow quella sarebbe tua?-
-Esatto, ti piace?-
-Si è molto elegante, chissà quanto ti sarà costata!-
-Meno di quanto pensi.-
Le rispose il ragazzo felice d'averla sorpresa
-Khal!Ti prego portami con te!-
-No prendi me!Ti divertirai molto di più!-
Ailea rimase sorpresa dal loro numero, non aveva mai prestato attenzione a quelli che lo circondavano ma doveva dire che la loro presenza la infastidì.
-Hai sempre queste oche ad aspettarti?-
Khal sorrise divertito, anche lei le vedeva al suo stesso modo.
-Purtroppo sì, sono molto fastidiose.-
Lo divertì in particolare il modo in cui guardavano Ailea, erano piene di invidia e facevano bene ad esserlo, loro erano solo delle disgustose creature, non meritavano nemmeno di guardare il suo giocattolo.
Con cavalleria le aprì lo sportello facendola salire, gli eleganti sedili in pelle nera erano comodissimi.
-Scommetto che vivi nella parte più prestigiosa della città.-
-Diciamo che è un buon quartiere dove accumulare denaro.-
-Non me lo sarei mai aspettato, io di solito non giro da quelle parti. Ci sono solo persone che si credono migliori di te, che ti guardano dall'alto in basso solo perchè hanno molto denaro. Certe volte mi danno talmente fastidio che vorrei portar via tutto cio che hanno...-
In quel momento fu il cuore di Khal a perdere un battito, quelle parole, quelle emozioni, era tutto come...
-Khal?Tutto bene?-
La ragazza vedendolo irrigidirsi e stringere i pugni fino a sbiancarsi le nocche si era preoccupata, avvicinandosi gli sfiorò la mano ed a quel tocco Khal ritornò calmo.
-Si, stavo solo pensando. Anche io la penso come te, molti sono solo dei vermi capaci si vedere unicamente l'aspetto esteriore. Non capiscono nulla...-
Ailea non fu certa di quale piega stesse prendendo il discorso ma prima che potessero continuare la limousine si fermò.
Non appena scesero la ragazza si guardò attorno sorpresa.
-Abiti in un appartamento di questo palazzo?-
Chiese indicando il grattacielo dove si erano fermati.
-A dire il vero questo è mio.-
La ragazza era sbalordita, come poteva essere così ricco da permettersi pure un palazzo?
Entrando sembrava tutto tremendamente elegante e perfetto, sia dall'entrata principale, che il salone e l'ascensore.
-A quale piano vuoi andare?-
-L'ottantottesimo?L'otto è il mio numero fortunato.-
Premendo il pulsante l'ascensore iniziò velocemente a muoversi.
-Ancora non posso credere che questo posto sia tuo...-
-Ho lavorato molto per ottenerlo.-
-E che tipo di lavoro hai fatto?-
-Magari te ne parlerò più avanti.-
Rispose brevemente il ragazzo, non erano quelle però le parole che avrebbe voluto dire. Voleva darle una risposta vaga che avrebbe però evitato di ricadere nel discorso in futuro, ed invece lo aveva permesso.
L'aveva scelta per essere il suo giocattolo ma quanto poteva fidarsi veramente?
Le porte dell'ascensore si aprirono su una gigantesca stanza piena di tutti i videogiochi possibili.
-Wow!-
-Ti piace?-
-Tantissimo!Ho una passione per i videogiochi!-
-Tu inizia pure allora, io mi cambierò e ti raggiungerò in seguito.-
-Sei sicuro?Non vorrei rovinare qualcosa.-
-Non preoccuparti, fai come se fossi a casa tua.-
Così dicendo il ragazzo tornò all'ascensore raggiungendo l'ultimo piano del palazzo, doveva usare al meglio quell'occasione con Ailea, anche se aveva del lavoro da sbrigare.
Indossò il suo miglior completo e si passò del gel sui capelli prima di tornare da lei, aveva lasciato la divisa sul divano nell'appartamento, l'avrebbe sistemata in seguito.
Tornando nella precedente stanza trovò la ragazza alle prese con un vecchio videogioco d'azione, non appena lei si girò per guardarlo smise di muoversi perdendo la prima vita.
-Come sto?-
Chiese Khal divertito.
-Molto bene, ti sta veramente bene...sicuramente farai un ottima figura con il tuo ospite.-
-Lo spero, è molto importante. Nel frattempo che lo aspetto però posso farti compagnia.-
Sedendosi accanto a lei giocarono qualche ora ai videogiochi, di solito lui usava quella stanza per i fanatici con cui doveva parlare di lavoro per ammorbidirli, non ci aveva mai passato veramente tanto tempo, ma in quel momento quella spesa ne era valsa completamente la pena.
Passando da un gioco all'altro aveva avuto molte occasioni per trovare un contatto con lei, ad un tratto però un suono squillante attirò la loro attenzione.
-Scusami, è arrivato il mio ospite.-
-Vuoi che vada per lasciarvi soli?-
-No non preoccuparti, tu aspettami qui devo solo firmare qualche foglio.-
-Va bene.-
Sorridendo la ragazza aspettò fosse uscito prima di spegnere il gioco.
Si sentiva fuoriposto, lei non aveva nulla di tutto ciò eppure si era ritrovata lì.
Sicuramente Khal conosceva tantissima gente di classe, mentre lei cosa era?
Una debole ragazzina senza alcuna particolarità, e questo le faceva male in più punti.
Non apprezzava il buio ma in quel momento era l'unica cosa che rispecchiasse il suo umore.
Nel frattempo il ragazzo aveva accolto il suo ospite, un uomo di una certa età vestito con dei pantaloni blu ed una camicia grigia, sembrava molto agitato.
-Buon pomeriggio.-
-Buon pomeriggio...-
-Prego da questa parte, ha portato tutto?-
-Certo...lei però la prego di mantenere i suoi patti.-
-Ma certo, non farò nulla alla sua famiglia, non deve preoccuparsi di nulla.-
Salendo verso l'ultimo piano assieme all'uomo raggiunsero la stanza in cui solitamente sbrigava quel tipo di accordi.
Non era una cosa che gli avrebbe impiegato molto tempo, quell'uomo possedeva un piccolo numero di aziente che tuttavia in futuro avrebbero potuto rivelarsi decisamente utili. Purtroppo quell'uomo non era stato corruttibile con le buone così era stato costretto a minacciare la sua famiglia.
Mentre aspettava gli consegnasse le carte iniziò a tamburellare le dita sul proprio ginocchio, voleva tornare dalla ragazza il prima possibile.
-Ecco...questi sono tutti i documenti che ha chiesto...-
-La ringrazio, è stato molto collaborativo.-
-Quindi ora posso andare?-
Chiese l'uomo iniziando a tremare, il ragazzo lo guardò sorridente annuendo.
-Certo che può andare...-
L'ospite velocemente si alzò ma prima di poter raggiungere la porta si udì nella stanza un suono secco. Il corpo dell'uomo cadde a terra in una pozza di sangue mentre questo fuoriusciva dal cranio.
Khal l'aveva colpito con un solo colpo di pistola uccidendolo all'istante.
-Bene, mi occuperò della famiglia in seguito, non sono così sciocco da lasciare testimoni.-
Come se nulla fosse il ragazzo uscì dalla stanza tornando da Ailea, fu sorpreso di trovarla quasi al buio.
-Va tutto bene?-
-Ah hai fatto veramente in fretta.-
-Si, per fortuna è stato collaborativo, manderò un dono alla sua famiglia.-
-Sei molto gentile.-
-Meno di quanto pensi, allora?-
Chiese nuovamente prendendole una mano per farla alzare.
-Sto bene, è solo strano essere in questo posto immenso...-
-Non ti senti a tuo agio?-
-È che non sono abituata, non ho mai avuto nulla di simile.-
-Ma potresti.-
Disse lui avvicinandosi ancora di più, lei rise sarcasticamente.
-E come?I furtarelli non portano a questo, e nemmeno attraverso le lotte potrei.-
Nei suoi occhi iniziò a comparire una forte rabbia per quel mondo a lei così irraggiungibile, e nuovamente Khal ne fu attratto, era veramente simile a lei.
-Forse è meglio che vada, stono troppo qui.-
-Non stoni affatto, io sono felice che tu ci sia e se non ti trovi a tuo agio farò cambiare tutto fino a quando non ti piacerà.-
La voleva, non poteva farla andare via proprio in quel momento, senza pensarci le aveva stretto i polsi con maggior forza.
La ragazza intanto era rimasta sorpresa dalle sue parole, nessuno si era mai comportato così con lei. Questo la fece ridere divertita.
-Hahaha no non ce n'è bisogno Khal. Magari posso abituarmi poco alla volta a questo stile.-
-Quindi dovremmo vederci più spesso.-
-A quanto pare sì.-
A poco a poco l'avrebbe attirata sempre più nella sua oscurità, ed una volta catturata non l'avrebbe mai più lasciata andare...
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"SCHEDA AILEA:
NOME- Ailea
COGNOME-GRHAM
ARMI- Coltelli legati alle gambe
STILE COMBATTIMENTO- attacchi continui, alternanza tra combattimento a mani nude e armi
LIVELLO DI RESISTENZA AL DOLORE- 9/10
LIVELLO FORZA- 7.5/10
LIVELLO AGILITÀ- 7.5/10
PUNTI DEBOLI- Poca resistenza nella corsa, rapido affaticamento, miopia
CARATTERE- Solitamente tende ad osservare ciò che la circonda pensando alla migliore strategia, non ha problemi a stringere legami con gli altri ad un livello superficiale ma tendenzialmente è diffidente nel rivelare informazioni personali. Si trova nella media di studenti ma eccelle nell'affilatura delle armi. Ha una grande passione per i videogiochi. È capace di attuare furti, inganni ed omicidi"
PERICOLOSITÀ- 7.5/10"
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"SCHEDA KHAL:
NOME- Khal
COGNOME- Moore
ARMI- pistole, coltelli, tirapugni
STILE DI COMBATTIMENTO- in base alla situazione cambia la sua strategia
LIVELLO RESISTENZA AL DOLORE-- 10/10
LIVELLO FORZA- 10/10
LIVELLO AGILITÀ- 8.5/10
PUNTI DEBOLI- Sconosciuto
CARATTERE- Il ragazzo tende ad avere un atteggiamento freddo e calcolatore, mantiene la distanza con chiunque tranne che con il fratello. È tra gli studenti che più eccellono ma non è stato possibile scoprire i suoi interessi. Durante le lotte ha mostrato un piacere sadico e morboso nell'infliggere vari tipi di dolore ai nemici
PERICOLOSITÀ- 10/10"
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Pomeriggio di Hope e Alexander:
-Ti saresti mai aspettato saremmo finiti proprio nella stanza del preside?-
-Affatto, è stata una sorpresa anche per me. Soprattutto per quei cani.-
-Vero, non capisco poi perchè un uomo debba tenere delle bestie pericolose nel suo ufficio.-
-Si vede ha molte cose da nascondere.-
-Spero che le ferite di tuo fratello non siano gravi.-
-Se la caverà, lo ha sempre fatto.-
-Immagino, poi con lui c'è Ailea anche.-
Non era certo questo fosse una buona cosa, non aveva nemmeno capito l'interesse del fratello nei suoi confronti se è per questo, ma non voleva pensarci.
Era con Hope, l'unica splendida creatura con cui sia mai riuscito a parlare serenamente.
-Non te l'ho ancora chiesto, come mai vivi in questa citta?-
-Ecco, sono stata spinta a causa di vari eventi, pensavo che questo posto potesse aiutarmi a tirare fuori una parte di me che faticava ad uscire.-
Rispose la ragazza senza entrare troppo nel dettaglio, non voleva annoiarlo con la sua storia.
-Quindi per questo hai scelto proprio questo posto.-
-Esatto, tu invece.-
-È stata una decisione di Khal, eravamo molto piccoli quindi non ho potuto fare altro che seguirlo.-
-Ed i vostri genitori?-
La domanda a cui non avrebbe msi voluto rispondere, un nodo alla gola gli impedì momentaneamente di parlare mentre cercava di scacciare quell'orribile ricordo.
-Non ho idea di dove siano...-
Non voleva nemmeno saperlo, con la consapevolezza di ciò che era successo quel fatto doveva restare sepolto sotto terra.
-Mi dispiace molto, non volevo riportare a galla dei brutti ricordi...-
-Non ti preoccupare.-
Disse lui cercando di sorriderle.
-Dove vorresti andare?-
-Mmh...nei parchi qui vicino magari? Sono molto tranquilli.-
-Mi sembra un'ottima idea.-
In questo modo non avrebbero nemmeno avuto delle preoccupazioni, in quel momento quelle strade agli occhi del ragazzo risultavano completamente normali.
Scelsero il parco più grande che fortunatamente era anche molto vicino, il confine era segnato da un alto cancello verdastro oltre cui si vedevano bassi alberi, cespugli e fiori ben tenuti, la caratteristica principale di quel parco era che all'interno si trovava una bellissima cascata nascosta.
-Sai è la prima volta che entro qui.-
Ammisd imbarazzato Alexander.
-Sul serio?-
-Si, è strano lo so ma di solito non ho mai fatto altro che passare da scuola a casa e viceversa. Le volte che esco cammino senza una precisa meta.-
-Allora farò in modo che questo ricordo sia bellissimo!-
Lo era già solo perchè c'era lei.
-Inoltre la prossima volta che vorrai uscire e non saprai dove andare potresti chiamarmi.-
-Ne sei sicura?-
-Sicurissima.-
Anche lei di solito non sapeva bene dove passeggiare, ed avere una compagnia in più le faceva piacere, soprattutto la sua visto che si trovava così bene con lui.
-Sai spesso qui si vedono anche degli animali, non sono pericolosi e danno all'atmosfera quel tocco in più.-
-Speriamo di vederne allora.-
Lungo il parco c'erano vari sentieri che si potevano seguire, Hope sembrava conoscerli tutti piuttosto bene.
Ed effettivamente era una passeggiata splendida, il cielo coperto leggermente dagli alberi, i fiori mossi dal vento e nessun suono fastidioso a disturbarli.
Senza accorgersene il ragazzo cercò la compagnia della mano di lei ma non appena la sfiorò si ritrasse, diveva contenersi altrimenti l'avrebbe allontanata.
-Siamo vicini.-
Disse Hope sorridendogli prendendogli poi la mano sorprendendolo, il cuore della ragazza era pieno di allegria, poter mostrare ad altri quel luogo la rendeva molto soddisfatta.
Non la disturbava che gli altri pensassero potesseri essere una coppia, voleva solamente che quella giornata fosse bella per lui.
-Sai penso che questo posto ti rispecchi Hope.-
-Che intendi?-
-Questo parco è diverso dagli altri, ha una bellezza unica e naturale che permette di trovarsi completamente a proprio agio.-
-G-grazie Alexander.-
Fortunatamente non poteva vederle il viso completamente rosso o sarebbe stato un bel problema, quelle parole però la colpirono dritta al cuore.
Finalmente raggiunsero la cascata, l'acqua di questa era cristallina, si riusciva perfino a vedere il fondo del basso laghetto che la circondava.
Non era particolarmente alta ma guardarla permetteva di rilassarsi completamente.
-È splendida...-
-L'acqua poi ha una temperatura splendida.-
-Ci si può anche nuotare?-
-Volendo si può fare, ma io mi limito a bagnarmi i piedi.-
Togliendosi scarpe e calzetti la ragazza si avvicinò al bordo immergendo i piedi.
-Sembra quasi di venir massaggiati. Vieni prova anche tu.-
Sistemandosi accanto alla ragazza si sistemò i pantaloni in modo che non si bagnassero.
-Quante volte sei stata qui?-
-Molte direi, è stato uno dei primi posti che ho trovato. Fortunatamente ho incontrati anche Grace così non ho avuto particolari problemi a trovare una buona casa. Poi lei mi ha anche insegnato a difendermi.-
-Ha fatto un buon lavoro devo dire.-
-Grazie, ma posso ancora migliorare. Non voglio però ferire le persone...-
-La penso anche io come te. Non vedo motivo o piacere a ferire gli altri e se posso evito ogni scontro.-
-È molto difficile purtroppo qui...-
-Ma non impossibile. Però le persone tendono ad esagerare credendo sia una cosa che da orgoglio, anche le ragazze si comportano così.-
-L'ho notato...-
-Per questo sei l'unica con cui mi trovo bene.-
-Lo stesso vale per me...-
Rimasero in silenzio qualche istante godendosi il silenzio della natura che li circondava.
-Hai mai pensato di andartene da qui?-
La domanda improvvisa del ragazzo la sorprese.
-Mentirei se dicessi di no, ma non posso.-
-Perchè?-
-Perchè ho troppe persone a cui tengo qui. Dopo molto tempo ho iniziato ad incontrare persone come voi con cui mi trovo bene, non voglio perdervi e so che non posso portarvi tutti via.-
Quel portavi includeva anche lui, quasi tutti i membri presenti nel gruppo stavano diventando degli amici per lei.
-Capisco...io penso d'avere soltanto te invece.-
-Hai anche Khal, poi credo che ti troveresti bene anche con gli altri. Hai bisogno solo di un po' di tempo.-
-Khal...certe volte proprio non lo capisco.-
-Cosa intendi?-
-Non so spiegarlo, certe volte mi sembra così distante da tutto. Nemmeno io che son sangue del suo sangue riesco a capire come ragiona in quei casi.-
Come con l'ultimo ospite che avevano avuto, era quasi morto perchè si era fidato di lui, ma ogni volta faceva lo stesso errore.
-Forse sono solo io che sono uno stupido...-
A quelle parole Hope si avvicinò ancora di più abbracciandolo, il mondo per entrambi sembrò rallentare.
-Tu non sei uno stupido...non sempre è facile capire cosa pensano gli altri ma non è colpa tua...-
Il ragazzo rimase qualche istante immobile inebriandosi del suo dolce profumo, lentamente poi portò le braccia attorno a lei ricambiando quell'abbraccio.
-Lo pensi veramente?-
-Perchè sarei qui altrimenti?-
-Avevo ragione a pensare che tu fossi speciale...-
Qualcosa interruppe il loro discorso, un piccolo cucciolo di volpe attirato dal rumore si era avvicinato ai due ed aveva iniziato a giocare con i lunghi capelli della ragazza.
-Hahahah che dolce guarda.-
Alzando lo sguardo Alexander guardò quella dolce creaturina.
-Si è molto carina.-
Hope accarezzò leggermente il muso del volpino che le leccò la mano dolcemente facendola ridere.
-Fa il solletico hahah.-
Dopo aver giocato con la ragazza l'animale si allontanò nuovamente verso gli alberi tornando dalla propria madre che nel frattempo si era avvicinata.
I due continuarono a guardarli fino a quando non furono spariti.
-Siamo stati veramente fortunati non trovi?-
-Penso sia proprio tu a portate fortuna.-
-Dici? La prima volta che ci siamo incontrati sono rimasta bloccata sul terrazzo.-
-Son felice abbiano chiesto a me di venirti a cercare.-
-Si sono felice anche io.-
-Ma cosa ci facevi lassù?-
-Mi stavo rilassando guardando il cielo, ogni volta che sono triste lo guardo ricordandomi che forse anche le persone a cui tengo lo stanno guardando. Là poi non c'è niente di cattivo che possa ferirmi.-
-È vero...anche io spesso lo guardo, ma farò in modo che nemmeno qui giù tu venga ferita.-
Sorridendo la ragazza appoggiò la testa sulla sua spalla osservando assieme a lui quell'infinita distesa d'azzurro che li univa.
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"SCHEDA HOPE:
NOME- Hope
COGNOME- Payne
ARMI- nessuna
STILE COMBATTIMENTO- Libero
LIVELLO DI RESISTENZA AL DOLORE- 5/10
LIVELLO FORZA- 7/10
LIVELLO AGILITÀ- 10/10
PUNTI DEBOLI- le persone a cui vuol bene
CARATTERE- ha dimostrato più volte un carattere tendenzialmente solare
PERICOLOSITÀ- 4/10"
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"SCHEDA ALEXANDER
NOME- Alexander
COGNOME- Moore
ARMI- nessuna
STILE COMBATTIMENTO- tende ad evitare qualsiasi scontro, se costretto il suo stile varia in base alla situazione
LIVELLO DI RESISTENZA AL DOLORE-
7.5/10
LIVELLO FORZA- 8/10
LIVELLO AGILITÀ- 7.5/10
PUNTI DEBOLI- ha un animo troppo buono, senza il fratello non è in grado di attuare piani adatti ad uno scontro brutale
CARATTERE- tende ad isolarsi ed a stare costantemente in compagnia del fratello. Non mostra interesse verso ciò che lo circonda, spesso rivolge lo sguardo verso il cielo. Non cerca mai alcun tipo di scontro e quando accade lo evita allontanandosi
PERICOLOSITÀ- 7/10"
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Pomeriggio di Diana:
La ragazza aveva iniziato a passeggiare per la città senza una meta precisa, l'autobus che usava per tornare a casa sarebbe arrivato solo tra qualche ora ma fino a quel momento non aveva idea di cosa fare.
Spesso era stata costretta a cambiare città assieme al padre e di volta in volta era stato sempre più difficile trovare altre persone con cui legare.
Non che fosse una persona timida o introversa, ma non trovava alcun motivo per legare con persone con cui non aveva nulla in comune, soprattutto con i vari studenti che erano interessati solo a comportarsi come dei criminali senza cervello.
Forse solo con quel gruppo che aveva appena conosciuto poteva parlare, tutti gli altri non riusciva a capirli.
Ma andava bene anche così, non aveva paura di star per i fatti suoi, sempre meglio che stare in compagnia di qualche idiota.
Sicuramente la storia della lettera di suo padre sarebbe presto arrivata alle orecchie di tutti, da una parte era veramente imbarazzante ma dall'altra capiva che suo padre lo faceva solo perchè le voleva bene, ma ormai non era più una bambina.
-Mh, forse potrei andare in biblioteca...-
Infondo era un posto come tanti in cui passare il tempo, era anche abbastanza calmo da permetterle di rilassarsi.
-Chissà cosa stanno facendo gli altri, ero veramente curiosa di sapere di più sulle loro schede...-
Magari in futuro avrebbe potuto saperne di più.
Qualcosa però la distrasse da quei pensieri, aveva come l'impressione di essere seguita, voltandosi però non notò nessuno vicino.
Continuò a camminare con quella sensazione addosso arrivando fino alla biblioteca, avrebbe tenuto d'occhio l'entrata principale accertandosi di non essere effettivamente seguita, se così non fosse stato però avrebbe fatto in modo che quella persona ci pensasse due volte prima di rifarlo.
La biblioteca era all'interno di un largo edificio nelle cui stanze c'erano numerosi uffici, i libri erano sistemati nella stanza più ampia, i pavimenti erano formati da delle piastrelle marroni lungo cui si trovavano vari tavoli di legno, ogni parete fino al soffitto era coperta da grossi e resistenti scaffali pieni di libri.
Prima di iniziare una vera lettura prese un libro a caso andandosi a sedere, controllando la porta come aveva deciso.
Ripensò intanto alla lotta nella mensa, le sembrava impossibile che qualcuno potesse ragionare come quelle persone. Erano tanto invidiosi di non esser stati scelti ma quando c'era da combattere erano inutili, anche lei avrebbe voluto mettersi alla prova ma ci sarebbero state moltissime occasioni per dimostrarlo.
Credeva nella sua forza e negli insegnamenti che aveva ricevuto.
Passò circa mezzora e la sensazione di essere osservata era ormai svanita.
-Mh forse un gattino mi stava seguendo. Oh be, vorrà dire prenderò un altro libro.-
Sorridendo andò a sistemare il primo che aveva preso andando poi a cercare con più attenzione il prossimo.
Non c'era molta gente quindi non dovette aspettare molto per guardare alcuni scaffali, ne trovò uno interessante che parlava di un avventura di un gruppo di pirati.
-Mh vediamo un pò questo.-
Tornando a sedersi iniziò a sfogliarlo, era veramente interessante come lettura, parlava di un giovane ragazzo con particolari abilità che voleva raggiungere la vetta in quel mondo di pirati.
A poco a poco riuscì a radunare una piccula ciurma d'amici fidati e la storia non si fermava solo sulla trama principale ma anche su varie ramoficazioni di storie.
Si era talmente tanto immedesimata nella storia che in certi momenti imitava perfino le espressioni dei personaggi senza accorgersene.
Non notò però che alcune persone le si erano avvicinate circondandola.
-Hey bamboccia.-
Uno di questi tirò un forte calcio al tavolo interrompendo la sua lettura, e se c'era una cosa che non sopportava era proprio quella.
-Bella figura oggi, farti difendere dal paparino. Le fighette come te meritano solo tanti calci in faccia.-
La ragazza non rispose mantenendo una calma apparente, come il mare prima di una tempesta, con lentezza chiuse il libro appoggiandolo sul bordo del tavolo.
-Hahaha che patetica, non ha nemmeno il coraggio di parlare!-
Diana afferrò il viso del ragazzo davanti a lei facendolo sbattere con violenza sul tavolo, spaccandolo a metà.
-Nessuno può venirmi a disturbare mentre leggo...-
Senza lasciare il ragazzo gli tirò una forte ginocchiata allo stomaco scaraventandolo lontano.
-Bastarda!-
I compagni dell'altro erano armati con vari coltelli maltenuti e vecchi taser elettrici, ma non erano un problema per Diana.
-Dove credete di essere?Qui si legge non si fa casino.-
Uno degli avversari tentò di colpirla con proprio taser ma la ragazza schivò facilmente afferrandogli poi la mano e rigirando su se stesso l'arma.
Mentre combatteva si spostava anche verso l'uscita, non aveva voglia di essere bandita da quel posto, era uno dei pochi in cui poteva sperare di rilassarsi prima di tornare a casa, poi era molto utile per le ricerche della scuola.
Arrivata sulla porta venne attaccata contemporaneamente da altri due ragazzi che tenevano tra le mani dei coltelli.
Il primo che mirava allo stomaco fu semplice da fermare, le bastò spostarsi di lato, afferrargli le mani, portargli un piede allo stomavo e ribaltarlo.
Il secondo purtroppo era arrivata alle sue spalle e le aveva graffiato il braccio.
-Mi ripaghi te la camicia?-
Chiese irritara mentre lo colpiva un con pugno sul naso, il coltello era volato in aria e subito lei lo afferrò al volo conficcandolo poi nel suolo.
La lotta si era spostata tra le strade della città, ovviamente nessuno mosse un dito continuando per la propria strada ma lei non ne aveva bisogno.
-Credete veramente non sia in grado di cavarmela? Fino a prova contraria mi pare di starvi facendo neri.-
Disse la ragazza in tono provocatorio mentre altri tre cercavano di ferirla, due avevano un coltello mentre la terza un taser che cercava di puntarle contro, ma lei era troppo veloce e non le dava il tempo di colpirla.
-Maledetta!-
Uno dei due ragazzi cercò di tenerla per le spalle in modo che la compagna potesse colpirla, pochi attimi prima di riuscirci però la ragazza con un salto riusci a portarsi alle spalle del ragazzo che ricevette il colpo al posto suo.
-Sono scioccata, pensavo sareste riusciti a fare qualcosa.-
La sua provocazione riuscì ad irritare gli altri due che senza pensarci tentarono un attacco corpo a corpo.
Grosso errore...
Appoggiando la mano al suolo Diana iniziò a roteare le gambe colpendo entrambi sul viso, alzandosi tirò poi un pugno alla bocca dello stomaco della ragazza facendola piegare in due dal dolore.
Schivando poi il ragazzo li fece scontrare facendoli così cadere entrambi.
Ormai del gruppo che l'aveva attaccata nessuno era più rimasto, sospirando la ragazza tornò rapidamente nella biblioteca riprendendo il libro.
-Almeno mi avete impiegato un po' di tempo...spero abbiate imparato la lezione, sono perfettamente in grado di battere tutti voi senza l'aiuto d'altri.-
Senza aggiungere altro la ragazza si allontanò verso la fermata dell'autobus che l'avrebbe riportata a casa, dovette correre per evitare di perderlo ma alla fine riusci a salire sedendosi in fondo accanto al finestrino.
Guardare il paesaggio che cambiava era molto rilassante, gli edifici diventavano sempre più piccoli fini a venir sostituiti dagli immensi alberi che circondavano la città.
Il paesaggio non cambiò per diverso tempo e rimase l'unica a bordo dell'autobus.
Nel mentre ebbe tutto il tempo di immergersi nei suoi pensieri, a come aveva sempre cercato di dare il meglio di sè nonostante gli altri vedessero solo una ragazza che veniva protetta dal padre, alla dedizione che questo metteva nel proprio lavoro che lo faceva spesso stare lontano da casa, anche per questo non riusciva a restare imbronciata con lui quando la metteva in imbarazzo.
Non voleva che il tempo passato insieme a lui riguardasse solo delle discussioni e così mandava giù l'orgoglio per essere la figlia migliore del mondo.
Anche per questo si erano trasferiti, lei non aveva mai voluto lamentarsi anche se aveva dovuto lasciare molte case.
Lentamente anche gli alberi sparirono fino a quando l'autobus non arrivò vicino ad una meravigliosa spiaggia dalla sabbia fine e l'acqua cristallina, gli scogli lontani davano un tocco armonioso al cielo che in quel momento stava tramontando.
Finalmente era arrivata alla sua fermata, scese tenendo tra le braccia il nuovo libro, in lontananza riusciva chiaramente a vedere la propria casa.
Una grande abitazione in stile romano, la casa principale aveva varie finestre che mostravano le innumerevoli stanze interne, un tetto ad una falda copriva uno spazio esterno lungo cui erano stati lasciati un tavolino ed alcune sedie.
La casa era circondata da un giardino con un sentiero ciottolato che partiva dalla porta principale ed arrivava fino alla strada di cemento lungo cui la ragazza camminava.
Le pareti esterne erano completamente bianche mentre i contorni erano neri, al centro del grande tetto spiovente si trovava un caminetto fumante, probabilmente suo padre aveva già iniziato a cucinare.
Sorridendo iniziò a correre verso la porta di casa ma poco prima d'arrivarvi la porta si aprì mostrando l'imponente figura del suo caro padre...
Pomeriggio di Grace:
La ragazza non aveva avuto nessuna voglia di tornare così presto a casa, le sue amiche avevano tutte e due degli appuntamenti con dei ragazzi e di questo ne era felice.
Avevano passato dei giorni molto stressanti ed avevano bisogno di un po di relax.
L'unico posto in cui lei poteva farlo in quel momento era al lavoro, i clienti dovevano rispettarla ed i colleghi ed il capo riconoscevano la sua abilità.
Era quasi arrivata davanti alla porta della palestra quando qualcuno la fermò.
-Finalmente ti ho trovata.-
Quella voce, non poteva crederci era veramente lui?
-Nate?-
Girandosi vide un ragazzo dai capelli rossi e gli occhi azzurri, indossava una giacca marrone, una maglia blu e dei jeans stretti. Sorrideva felice guardando la ragazza.
-Non ti sei dimenticata di me sorellina vero?-
-Nate!-
La ragazza saltò tra le braccia del fratello stringendolo forte a sè, lui rispose allo stesso modo, era da tanto tempo che non si vedevano.
-Te ne sei andata senza dirmi nulla...hai idea di come sono stato?-
L'umore ed il tono del fratello cambiarono velocemente, se prima era allegro ora era arrabbiato e malinconico.
-Mi dispiace Nate...ma non potevo più restare e sapevo che tu me lo avresti impedito.-
-Non lo sapremo mai visto che non mi hai dato modo di dimostrarti il contrario.-
-Mi dispiace...-
Era vero, tantissime volte aveva sentito la sua mancanza ma non aveva mai potuto contattarlo, ad un certo punto si era convinta che non l'avrebbe mai più visto.
Nuovamente il fratello tornò sorridendo dimenticando tutta la rabbia, il suo umore era simile a delle montagnerusse.
-L'importante è che ora siamo di nuovo insieme.-
-Come hai fatto a trovarmi?-
-Non è stato facile, ho girato ogni città vicina a casa chiedendo alla gente se ti avesse vista, due settimane fa sono arrivato qui e stavo quasi per arrendermi. Fortunatamente l'hotel in cui alloggio è da queste parti.-
-È stata una vera fortuna...non vuoi riportarmi a casa vero?-
-Anche se volessi non mi ascolteresti. Sei una tale testarda.-
La sorella gli rispose con una linguaccia divertita, prendendogli la mano iniziò a camminare assieme a lui.
-Anche tu sei un testardo, hai visitato tutte queste città per trovarmi.-
-Sei mia sorella, ci tengo a te.-
-Anche io tengo al mio adorato fratello.-
Rispose la ragazza stringendogli il braccio.
-Allora...a casa le cose come vanno?-
-Non è cambiato nulla da quando te ne sei andata, papà ancora permette a quella donna di metter becco sul lavoro di famiglia.-
-Non posso credere che dopo tutto questo tempo non sia cambiato nulla...ancora vuole sostituirsi alla mamma.-
Odiava quella donna che all'improvviso era entrata nella sua vita pretendendo di farne parte,per quanto ci provasse non l'avrebbe mai accettato, per questo era scappata.
-Certo che potevi sceglierti una città un po' meno pericolosa...-
-Era il posto migliore, ero convinta non sareste mai venuti...sei solo vero?-
Chiese leggermente diffidente.
-Si tranquilla, te l'ho già detto non ti obbligherò a tornare. Allora, questa città è così inospitale come sembra o ha anche dei lati positivi?-
-Mmh diciamo che bisogna saperla prendere, qui ho imparato molte cose sull'autodifesa ed ho anche un lavoro nuovo.-
-Ma non mi dire, cosa fai la baby-sitter ai cuccioli?-
-Scemo no!Sono un allenatrice di una palestra.-
-Addirittura?Ma non è pericoloso?-
-No il capo sta sempre attento a queste cose. Non mi sono mai rotta nulla lavorando lì.-
Si era fatta male prima di arrivare a quel punto ma ora era cambiata e maturata.
-Lo spero bene, altrimenti farò un occhio nero a tutti quelli che ti hanno fatto male.-
Disse il ragazzo stringendo i pugni, Grace sorridendo rise divertita.
-Per quanto tempo starai qui?-
-Purtroppo molto poco, ormai devo tornare indietro.-
-No resta!Ti ospiterò io!Ho una casa assieme ad una mia amica, è molto dolce e di sicuro potremo farti spazio.-
-Non preoccuparti Grace, ora che so dove ti trovi verrò a trovarti ancora più spesso, sarà come ai vecchi tempi.-
-Sul serio?-
-Lo giuro sul bene che ti voglio.-
Disse lui portandosi una mano al cuore, aveva cercato la sorella per molto tempo, non l'avrebbe persa di nuovo.
Grace per quanto fosse felice di aver incontrato Nate non poteva evitare di ricordare i tempi passati in cui discuteva con il padre a causa di quella donna.
Tante volte aveva desiderato andarsene fino al giorno in cui l'aveva fatto.
Era stata molto male, per la prima volta era rimasta completamente sola, ma il suo orgoglio le impedì di tornare indietro con la coda tra le gambe, e la sua forza di volontà l'ha portata ad andare avanti.
Il primo periodo è stato certamente il più duro, non aveva smesso di muoversi un solo giorno pur d'allontanarsi il più possibile.
Ma il pensiero del fratello l'aveva sempre tormentata, si era chiesta se l'avesse odiata per averlo abbandonato, per non aver mantenuto nessun contatto nemmeno con lui, aveva pensato l'avesse cancellata per sempre dalla sua vita ed invece lui non aveva smesso di cercarla fino a quel giorno.
Inutile descrivere la sua gioia di poter passeggiare nuovamente con lui prendendosi in giro come quando erano bambini.
-Qualche ragazza ti ha importunato?-
Capitava spesso che ci provassero con suo fratello e lei tendeva sempre ad avere un atteggiamento protettivo nei suoi confronti.
-No stai tranquilla, ero troppo impegnato a cercarti per pensare alle ragazze.-
Disse lui sbuffando accarezzandole la testa.
-Sarà meglio, tu sei molto dolce e potrebbero approfittarsene.-
-Non sono un bambino Grace, posso badare a me stesso. E tu a proposito? Qualche ragazzo ti fa la corte?-
-No nessuno, poi non mi interessa nemmeno.-
-Vedo che non sei cambiata su questo-
-No, e ne sono felicissima.-
-Però hai trovato un amica.-
-Si, si chiama Hope, è molto dolce e mi aiuta a tenere in ordine la casa. C'è anche Johanna che l'abbiamo conosciuta poco tempo fa. Sono tutte e due ragazze simpatiche.-
-Dalla divisa che indossi immagino non hai smesso di frequentare la scuola.-
-No, ci tengo ad avere un'istruzione.-
-E lì le cose come vanno?-
-Non c'è male, i professori sono degli strambi, ed anche molti studenti. Ce ne sono pochissimi che non mi fanno saltare la testa.-
-Oh racconta.-
-Magari più tardi, ora voglio solo pensare a rilassarmi con te.-
-Va bene, però dopo mi racconterai tutto intesi?-
-Intesi.-
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"SCHEDA GRACE
NOME- Grace
COGNOME- Alliser
ARMI- Pistole e spade
STILE DI COMBATTIMENTO- Combattimento corpo a corpo
LIVELLO RESISTENZA AL DOLORE- 7/10
LIVELLO FORZA- 9.5/10
LIVELLO AGILITÀ- 8.5/10
PUNTI DEBOLI- all'apparemza nessuno
CARATTERE-  Introverso
PERICOLOSITÀ- 9.5/10
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Pomeriggio di Jack, Daimonas, Milton, Sammy:
-Per quanto ancora hai intenzione di seguirci?-
-Voglio solo fare un giro, e vorrei mi accompagnaste.-
Da quando erano finite le lezioni Jack non aveva smesso un attimo di seguire i tre, Daimonas aveva cercato di far finta di niente ma Milton era visibilmente agitata mentre Sammy continuava a salutare il ragazzo.
Avrebbe potuto benissimo girare da solo per la città ma non sarebbe stato altrettanto divertente.
-Si facciamo un giro tutti insieme!-
Disse Sammy sorridendo felice.
-Non so se è il caso...-
-Perchè no?-
-Ecco...-
-La tua amica deve avere ancora paura di me.-
Rispose Jack facendo spallucce, non biasimava quella ragazzina, infondo lui era tra le persone che avrebbero dovuto ucciderli.
-È vero Milton?Perchè hai paura di Jack?-
-Ora basta con questi discorsi.-
Disse secco Daimonas, non aveva piacere che la sua amica fosse costretta a rispondere a domande che la mettevano a disagio.
-Perchè sull'isola io ero uno dei cattivi, ma ora sono qui, vi ho aiutati e voi avete aiutato me. Può anche aver paura di me ma non cambierà il mio comportamento.-
"Tu non riusciresti mai a mostrare un briciolo di carattere."
Quello era uno dei momenti in cui avrebbe voluto annullare completamente la voce di Mostro.
Milton intanto non era ancora abituata alla presenza del ragazzo ma non poteva evitare d'ammettere che li aveva aiutati.
-Forse...potremmo fare una passeggiata nei dintorni.-
Propose guardando Daimonas, se l'amico si fosse opposto l'avrebbe sostenuto ma per il momento il ragazzo si limitò ad annuire.
Tutti e quattro iniziarono a camminare per le grandi strade della città, Jack osservava attento ogni cosa mentre Daimonas al contrario camminava fissando il suolo, Milton e Sammy cercavano di trasmettere un pò di allegria nel gruppo.
-Sapete, quando mi han riportato indietro mi aspettavo molto di più dal presente. Che sò macchine volanti, strane creature, beh per quest'ultimo ci sono andati vicino visto ciò che contengono gli hot-dog di questo posto.-
-In che senso tornato indietro Jack?-
Chiese Sammy curiosa.
-Meglio non scendere troppo nel dettaglio o ti verranno gli incubi. Diciamo solo che ho "dormito" per un pò. Le mie aspettative sono state ampiamente deluse.-
-Anche a me piace fare dei lunghi pisolini!-
-L'importante è svegliarsi.-
Aggiunse il ragazzo grattandosi la testa.
-Tu Daimonas non dici nulla?-
-Non ho nulla da dire.-
-Non ti fa male tenere sempre la testa bassa?Prima o poi ti cadrà.-
-Meglio...-
Le ultime parole erano quasi un sussurro, solo Milton riuscì a sentirle, la ragazza cercò di aprire una conversazione con Jack.
-Come mai eri su quell'isola?-
-È stata una sfortuna, incontrai un giorno il preside, in un posto molto lontano da qui. Ha approfittato di un momento di distrazione per portarmi via il cuore e da quel giorno è stato molto difficile recuperarlo. Dopo un pò anche la bellezza di quell'isola è diminuota ai miei occhi.-
-Ah...capisco...e come ti sembra questa città invece?-
-Sicuramente non è facile annoiarsi. La stanza nel dormitorio è anche comoda, solo che c'è un gufo che la notte non mi toglie gli occhi di dosso.-
Rispose il ragazzo riferendosi a Daimonas.
-Che belli i gufi!Li ho visti in un libro una volta!-
-Magari presto riuscirai a vederne uno.-
-Si!Possiamo vederlo insieme Milton?-
-Certo.-
Forse l'allegria della bambina poteva veramente alleggerire quella situazione, almeno nessuno stava discutendo.
Ad un tratto però Daimonas si fermò iniziando a guardarsi intorno.
-Che succede?-
-Qualcuno si sta avvicinando...- 
Guardandosi intorno la ragazza vide che non molto distante un gruppo di ragazzi li stavano osservando con fare minaccioso, tra le mani avevano dei tubi di ferro e delle mazze di legno.
-È meglio se state indietro voi due.-
Disse Jack riferendosi a Milton e Sammy, era ovvio che quei ragazzi ce l'avessero con loro, le due però non avrebbero potuto difendersi facilmente.
Daimonas rimase fermo osservando i ragazzi avvicinarsi.
-Guarda guarda...gli sfigati migliori della scuola, due mocciose e due insetti. Non sapete che a quelli che girano da queste parti capitano delle brutte cose?-
-È per questo che ti ritrovi questa faccia?-
Chiese ironicamente Jack.
-Scherzerai poco quando ti avrò rotto tutte le ossa...-
Il ragazzo sollevò sopra la propria testa la mazza cercando di colpire l'altro dritto in testa, ma Jack non ebbe nemmeno bisogno di schivarlo, gli bastò afferrare il legno con la mano.
Osservò qualche istante il viso del ragazzo sorpeso prima di tiare il legno e spingerloin seguito contro il suo viso.
Subito dopo lo scontrò ebbe inizio.
Daimonas si occupò dei ragazzi più vicini ferendoli alle gambe per evitare di farli avvicinare alle due, schivò i colpi di entrambi spezzando con dei precisi colpi le loro mazze, non voleva dare troppo spettacolo quindi si limitò a schivare i tubi che cercavano di ferirlo.
Muovendosi agilmente Jack evitò ogni colpo del ragazzo davanti a sè, come a prenderlo in giro, per ogni tre colpi che l'altro mancava lui ne metteva a segno uno.
Non riuscirono a ferirlo nemmeno quando arrivarono altri due ragazzi, non vedeva il bisogno con loro di separare parti del proprio corpo, sarebbe stato uno spreco di filo.
Allo stesso modo Daimonas non evocò nemmeno la propria spada, era riuscito ad atterrare uno dei ragazzi colpendolo al fianco sinistro.
Alcuni avevano cercato di ferire anche Milton e Sammy ma i due ragazzi erano riusciti ad evitarlo.
Milton aveva anche evitato che Sammy vedesse troppo di quella scena, non voleva che ne rimanesse turbata.
-Maledizione!-
Uno dei ragazzi lanciò a terra il tubo di ferro allontanandosi, erano convinti di riuscire a ferire almeno quei quattro ed invece la cosa gli si era rivoltata contro.
Il suo esempio fu seguito anche dagli altri che scapparono con la coda tra le gambe.
-State bene?-
Chiese Jack avvicinandosi.
-Si, grazie a voi non è successo niente.-
-Magari avrai meno paura di me adesso.-
Milton sorrise leggermente, forse poteva veramente farlo.
Daimonas intanto guardando la scena sentì un vuoto nel petto, magari Jack avrebbe preso il suo posto nella vita dell'amica, magari era meglio di come era lui e non avrebbe fatto soffrire la sua amica.
Erano paure infondate ma non poteva evitare di temere di perdere anche l'unica persona di cui era riuscita a fidarsi dopo tutto questo tempo.
-Anche Daimonas è stato veramente forte!-
Dopo le parole di Sammy tutti puntarono gli occhi su di lui, anche questo non gli fece particolare piacere.
-Hai ragione, da quando lo conosco ho sempre saputo che era molto forte.-
Disse Milton sorridendo, era da sempre legata all'amico e non aveva mai messo in discussione le sue abilità.
-Continuiamo il nostro giro?-
-Forse sarebbe il caso di andare verso i dormitori, non vorrei ci attaccassero di nuovo.-
Le parole di Milton erano fondate ma Daimonas non ne era convinto.
-Sarebbe il primo posto dove vi verrebbero a cercare.-
-Potremmo andare tutti nella stanza di Jack pero!Con anche Daimonas così saremo al sicuro!-
-La mia stanza però è ancora...spoglia per così dire Sammy.-
-Non importa!-
-Penso non smetterà di fare così fino a quando non le daremo retta.-
Disse ridendo Milton, sospirando i due ragazzi furono costretti a dirigersi verso il dormitorio, almeno Jack era riuscito a guardare qualcosa della nuova città in cui viveva.
Non appena arrivarono alla stanza la bambima dovette ammettere che Jack aveva ragione, non c'era nemmeno un mobile.
-Ma tu dove dormi Jack?-
-Sul soffitto ovviamente.-
-Dai Jack!Non stai scomodo senza nemmeno un materasso?-
-No, non è un problema per me. Se mi servirà in futuro lo cercherò.-
-Potresti chiedere alla scuola se ne hanno uno che puoi usare.-
-Vedrò.-
Per molto tempo i quattro rimasero in silenzio non sapendo di cosa parlare, Daimonas era quello con meno problemi a restare in silenzio ma per Milton e soprattutto Sammy era una cosa diversa.
-Immagino voi viviate qui da un pò, gli studenti sono sempre così rissosi?-
-Non frequento la scuola da così tanto tempo, ma non c'e stato un solo giorno in cui non ci fosse qualcuno che lottava...-
Rispose Milton tristemente.
-Tu invece Daimonas?-
-Stessa cosa...-
Non aveva molta voglia di parlare, faceva attenzione a sentire qualsiasi rumore esterno in caso di un nuovo attacco.
-Dove avete imparato a combattere?-
Chiese poi Sammy curiosa.
-Dopo un pò di tempo sei costretto a farlo.-
-Perchè?-
-Perchè altrimenti rischi di farti male.-
-Io non voglio farmi male!-
-Allora dovrai imparare.-
-Però adesso devi pensare solo a giocare.-
Aggiunse Milton seria, non era necessario che la bambina imparasse tutto fin da subito.
-Sì!E voglio giocare con tutti voi, siete i miei amici!-
Amici, Daimonas non era abituato a reputarsi così importante per qualcuno, lei poi era ancora una bambina, con il tempo i suoi pensieri sarebbero cambiati e l'avrebbe certamente allontanato.
Alzando lo sguardo su Jack notò un'ombra familiare nei suoi occhi, qualcosa che lui aveva provato per molto tempo...
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"SCHEDA DAIMONAS
NOME- Daimonas
COGNOME- Sconosciuto
ARMI- sconosciute
STILE COMBATTIMENTO- non sembra averne
LIVELLO DI RESISTENZA AL DOLORE- 10/10
LIVELLO FORZA- sconosciuto
LIVELLO AGILITÀ- sconosciuto
PUNTI DEBOLI- Non si hanno informazioni su questo. È accertato abbia la mottefobia e non sappia nuotare.
CARATTERE- Sta sempre in disparte, ma ultimamente ha allacciato rapporti con alcuni membri del gruppo. È molto attaccato al cappello che porta sempre con sé, non lascia avvicinare nessuno. Non si sà nulla sul suo passato, è come se prima di essere ammesso alla scuola non fosse mai esistito. È uno tra i migliori studenti ed eccelle in molti campi.
PERICOLOSITÀ- 4/10
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"SCHEDA SARA MILTON
NOME- Sara
COGNOME- Milton
ARMI- non ne possiede
STILE COMBATTIMENTO- non sembra averne
LIVELLO DI RESISTENZA AL DOLORE- 4/10
LIVELLO FORZA- 2/10
LIVELLO AGILITÀ- 7/10
PUNTI DEBOLI- indifesa e vulnerabile
CARATTERE- È una bambina gentile e sorridente nonostante il suo triste e travagliato passato. Sembra essere molto legata a Daimonas e porta con sé una strana rosa.
PERICOLOSITÀ- 0/10
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Pomeriggio di Johanna e Mattia:
-Deve esser stata una lezione molto interessante, non capita tutti i giorni di poter cercare dei passaggi segreti.-
-Si è stato molto interessante, mi chiedo se qualcuno conduca anche nel terrazzo o nel giardino.-
-Avrai tutto il tempo per scoprirlo no?Poi mi racconterai tutto al telefono non è vero?-
-Certo, e le prossime volte che verrai a trovarmi te li mostrerò.-
-Magari ci sarà a che Marco la prossima volts.-
-Sul serio?Che bello staremo tutti insieme.-
Era da molto tempo che non vedeva Marco, si chiedeva come stesse e se avesse ancora problemi a trovare un ragazzo giusto per lui.
-Tra qualche ora partirà il mio treno, mi vuoi accompagnare in stazione?-
-Certo, è lontana da qui perciò sarà meglio avviarsi subito.-
-Si, se lo perdessi dovresti ospitarmi per molto tempo.-
-Non sarebbe un problema per me.-
Disse la ragazza in un sussurro imbarazzato, gli sarebbe piaciuto tenerlo con sè nella propria stanza ma sapeva che il tempo a disposizione era limitato, lui doveva tornare a casa.
-La prossima volta ti avvertirò prima così mi potrai presentare le tue amiche.-
-Spero le troverai simpatiche.-
-Basta non tentino di ferirmi e siamo apposto.-
-Hahaha non preoccuparti, ti difenderei io.-
-La mia eroina hahaha-
La sua visita non era durata molto ma le aveva fatto tanto piacere, arrivati in stazione videro che il treno sarebbe arrivato solo tra trenta minuti, avrebbero avuto tutto il tempo per salutarsi.
-Sai, stando qui certe volte mi è chiaro come mai non vuoi andartene.-
-Sul serio?-
-Si, non penso sia solo per i tuoi amici ma anche perchè qui vivi delle esperienze particolari, forse pericolose ed a tratti spaventose ma non si può negare che siano emozionanti.-
-Ci sono dei momenti in cui preferirei farne a meno però.-
Rispose lei sinceramente, non la divertiva rischiare la vita o vedere la gente attorno a lei ferirsi.
-Per quelle volte ci saranno sempre i tuoi amici a tirarti sù il morale.-
-Lo so, e vi ringrazio. Vorrei che anche mia sorella facesse così...-
-Penso tu sappia meglio di me come è fatta. Ma ti vuole bene lo sai.-
-Non è il modo migliore per dimostrarlo...-
Sospirando Mattia appoggiò la fronte su quella della ragazza guardandola negli occhi.
-Tu pensi troppo Jo Jo, vai avanti come meglio credi, anche se non tutti condivideranno le tue scelte devi esser felice.-
-Lo so...-
Rispose la ragazza abbracciandolo, ricambiando il ragazzo iniziò a farle il solletico per farla ridere.
-E sorridi che sei più bella quando lo fai!-
-Hahahah basta basta!-
-Non smetterò fino a quando non sarai di nuovo di buon umore.-
-Hahahah lo sono ti prego smettila!Ci guardano tutti!-
-Lascia che guardino, se son gelosi perchè sto abbracciando una bella ragazza sono affari loro.-
A quelle parole il cuore di Johanna fece un salto, non si era mai reputata una ragazza così bella ma le sue parole la facevano sentire tale.
-Magari son gelosi perchè io sto abbracciando il ragazzo migliore del mondo.-
-Allora goditi il momento hahah.-
In lontananza sentirono il treno avvicinarsi, il tempo era passato troppo velocemente.
-Sarà meglio che vada.-
-Non puoi proprio restare?-
Chiese la ragazza facendogli gli occhioni dolci, vedendola così il ragazzo arrossì leggermente.
-Mi mancherai anche tu ma non posso saltare altri giorni di scuola, i professori nella mia sono meno folli ma più rigidi su queste cose. Non posso fare come te.-
-Che vorresti dire con questo.-
-Che se mi nascondessi nel giardino per saltare le lezioni non me la farebbero passare liscia.-
-Questo perchè non sei furbo.-
Disse lei facendogli una linguaccia, il ragazzo si avvicinò con l'intento di morderla ma all'ultimo riuscì a resistere allontanandosi.
-Allora...ci sentiamo dopo va bene?-
-Certo, fai un buon viaggio.-
Dandole un bacio sulla guancia il ragazzo salì sul treno, Johanna rimase in stazione salutandolo fino a quando questo partì.
Nonostante si stesse alontanando sempre di più da lei la ragazza sapeva che avrebbe potuto contare sempre su di lui, anche per questo i sentimenti nei suoi confronti continuavano a crescere e non avrebbe potuto tenerli nascosti per sempre...
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"SCHEDA JOHANNA
NOME- Johanna
COGNOME- Wright
ARMI- Nessuna
STILE COMBATTIMENTO- Libero
LIVELLO DI RESISTENZA AL DOLORE- 6/10
LIVELLO FORZA- 5/10
LIVELLO AGILITÀ- 6.5/10
PUNTI DEBOLI- i suoi migliori amici
CARATTERE- solare ma anche asociale
PERICOLOSITÀ- 4/10
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Pomeriggio Lighneers:
Non era una giornata il cui umore del ragazzo era particolarmente alto.
Capitavano giornate simili in cui aveva bisogno di restare solo nei propri pensieri, non c'era un particolare motivo nel suo malumore.
Camminando con lo sguardo perso nel vuoto aveva raggiunto uno dei bar che più frequentava, era un posto molto tranquillo soprattutto nel pomeriggio, era l'unico cliente praticamente in quel momento.
Il bar aveva un aspetto rustico, molto più piccolo rispetto ad altri aveva solo un paio di tavoli sparsi per la stanza, lo stretto bancone aveva delle normali sedie senza cuscini dove i clienti potevano sistemarsi.
Il barista, un uomo alto e muscoloso, vedendo entrare Lighneers gli aveva già preparato la sua bevanda preferita.
Sedendosi il ragazzo fissò il bicchiere muovendolo in senso orario, facendo oscillare il contenuto all'interno.
C'erano volte, molte più di quanto ammettesse, in cui si sentiva completamente fuori dal mondo, era un lupo solitario e questo non lo feriva ma gli dava anche modo di pensare.
Non riusciva a condividere molti pensieri dei suoi coetanei, il desiderio di un sesso effimero senza alcun sentimento, spinto semplicemente del bisogno carnale, era un buon esempio.
Lui nonostante in vari luoghi fosse stato avvicinato da ragazze molto "aperte" non aveva mai approfittato di quelle situazioni, anche le provocazioni alla Mustang non erano nulla di serio, non provava nulla per quella donna e non sentiva alcun bisogno nei suoi confronti.
Per lui il sesso doveva esser fatto con qualcuno di importante, era qualcosa che univa due persone, ma pochi la vedevano come lui.
Vedeva spesso ragazzi e ragazze che volevano solo divertirsi cambiano partner più spesso di quanto cambiavano i calzini.
C'era poi la fissazione del denaro, tutti ne erano attratti e ne volevano sempre di più, come le ragazze che andavano dietro ai fratelli Moore.
Entrambi erano sue soggetti singolari ma almeno una morale verso quel punto l'avevano, anche se le parole di Khal non lo convincevano, gli sarebbe servito molto di più per togliergli il dubbio.
Ed anche Alexander non era da lasciar solo, era comunque suo fratello e se si assomigliavano poteva avere anche lui una passione morbosa per qualcuna, sicuramente Hope visto che le stava attaccato.
Erano il classico esempio del fatto che chi aveva troppo denaro aveva anche molti problemi, per questo lui non desiderava accumularne troppo, solo quel tanto che bastava da permettergli una vita tranquilla.
Non aveva alcun debito ed ogni affare che concludeva era assolutamente sicuro, perciò non aveva nulla di che preoccuparsi.
Quegli affari poi servivano più per passare il tempo, non aveva bisogno di droghe o alcol per divertirsi, anche se ogni tanto come in quel momento gli capitava di bere, ma perchè non viziare un pochino il corpo?
Quel bicchiere poi era molto più affidabile di tanti, anche in questo si sentiva diverso, da sempre aveva dovuto guardarsi le spalle da persone che tentavano d'approfittarsi di lui, aveva dovuto diventare forte da subito per sopravvivere.
Nonostante questo però credeva ancora nell'ideale di un'amicizia sincera, anche se nessuno superava le sue "prove".
Ci voleva tempo e costanza per essere suo amico, ma prima di arrivarci quasi tutti lo avevano deluso.
Aveva dato un'occhiata alla propria scheda ma non c'era nulla di particolarmente interessante, alla fine erano servite solo a dare una traccia vaga agli studenti dell'isola ma non era servito molto.
Era stata una fortuna averle trovate però, almeno ciascuno di loro avrebbe potuto migliorarsi, anche se non aveva visto le schede degli altri.
Di quel gruppo non era certo di chi avrebbe potuto fidarsi in futuro, c'erano troppe incognite, in quei momenti si sentiva un pò come se avesse tutto il mondo contro.
I metodi di sfogo almeno non gli mancavano, aveva le sue adorate chitarre con cui poteva suonare quanto gli pareva.
-Mh...devo inventarmi qualche altro affare...-
Odiava stare con le mani in mano ed ormai il bicchiere era mezzo vuoto, o mezzo pieno, o pieno per metà d'aria e per metà d'alcol, dipendeva dai punti di vista.
Per i compiti e lo studio non aveva nulla di cui preoccuparsi, gli piaceva accrescere la propria conoscenza anche al di fuori della scuola, come si poteva migliorare se non si conosceva nulla?
-Forse potrei provare a parlare nuovamente con Daimonas, infondo sembra nascondere molte potenzialità...ma potrei approfittare anche dell'apparente gentilezza di Khal, uno come lui di sicuro avrà qualcosa in mente che potrei sfruttare. 
Per lo meno quel gruppo di persone non era completamente fissato sul vincere le lotte, non erano tutto fumo e niente arrosto e si impegnavano in ciò che facevano.
Alla fine però a cosa serviva tutto ciò?
Erano solo delle gare a chi otteneva più potere ma una volta giunti a termine nulla di ciò che avevano ottenuto li avrebbe fatti sopravvivere all'abbraccio della morte.
Potevano solo cercare di godersi la vita ma la ricerca di una somma di denaro sempre maggiore lo impediva, eppure senza denaro non si poteva vivere.
-Forse dovrei andare a fare un giro prima di perdermi nei miei pensieri.-
Disse il ragazzo alzandosi e sospirando annoiato, il cielo in quel momento era limpido ma nemmeno la dolce brezza che soffiava poteva cacciare le nuvole nel suo cuore.
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"SCHEDA LIGHNEERS:
NOME- Lighneers
COGNOME- Ironwolf
ARMI- varia in base alla situazione
STILE COMBATTIMENTO- Sconosciuto
LIVELLO DI RESISTENZA AL DOLORE- 8/10
LIVELLO FORZA- 8/10
LIVELLO AGILITÀ- 10/10
PUNTI DEBOLI- soffre di forti attacchi di mal di stomaco, soffre di vertigini
CARATTERE- Utilizza nei confronti altrui un atteggiamento , cerca di vedere il lato comico in ogni situazione cercando d'esser sempre l'uomo con la battuta pronta, usa soprattutto il black umor, patriota verso le sue orgini. Apparentemente sembra avere un attaccamento al denaro ma ha sempre affermato il contrario in molti dei suoi discorsi dando anche del denaro a chi reputava averne bisogno
PERICOLOSITÀ- 9/10
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Pomeriggio di Zell:
-Per quanto ancora avete intenzione di seguirmi?-
Il ragazzo non appena le lezioni furono concluse si era diretto immediatamente verso casa, arrivato a nemmeno metà tragitto però dovette cambiare i suoi piani.
Dei robusti uomini vestiti con abiti blu erano sbucati dal nulla iniziando a seguirlo ovunque, non voleva portarli verso casa sua ma dopo quasi quaranta minuti di corsa la sua pazienza era arrivata al limite.
-Fino a quando non accetterai la proposta del nostro capo.-
-Vi ho già detto di no!-
-Non hai scelta, la tua forza ha attirato l'attenzione del capo. Che tu lo voglia o no lavorerai per lui.-
-Non avete nulla con cui ricattarmi.-
Rispose spavaldo il ragazzo, era vero, la sua famiglia non viveva lì e non c'era nessun contatto, non aveva legami particolarmente stretti con qualcuno e non aveva alcun oggetto materiale che potesse portarlo a vendersi.
Quei tizi però sembravano fin troppo sicuri.
-In un modo o nell'altro farai come ti diciamo.-
-Questa conversazione mi ha stancato...-
Non era così sciocco da tentare di combattere contro quei due gorilla, avrebbe cercato prima di separarli e in caso avrebbe lottato con loro uno alla volta.
Ma perchè non potevano lasciarlo in pace?
C'erano tantissimi ragazzi che lo potevano superare nelle lotte ma a quanto pare l'unico con abbastanza fortuna da essere perseguitato era solo lui.
Corrento il più velocemente possibile raggiunse un incrocio di due strette strade, scelse di andare a sinistra perchè lì si trovavano più oggetti che avrebbe potuto usare per rallentarli.
-La prossima volta sto a casa...-
Continuò a correre fino a raggiungere un vicolo cieco tra i palazzi.
-Scherziamo?!-
Le finestre attorno a lui erano tutte troppo in alto per raggiungerle e soprattutto erano chiuse.
Non molto distante riusciva a sentire i due uomini che avanzavano a fatica nella sua direzione, non gli restava altro che lottare.
-Psss. Hey!-
Una voce attirò la sua attenzione, una delle finestre era stata aperta e qualcuno aveva lanciato una corda fatta con delle lenzuola nella sua direzione.
-Sali prima che arrivino!-
Non aveva scelta, o seguire quella voce o lottare contro quei due, preferì quella voce.
Gli bastò un semplice salto per arrivare all'altra estremità del tessuto, fortunatamente questo era stato legato a dovere a qualcosa di stabile e riuscì ad entrare nella finestra senza troppi sforzi.
Si ritrovò in una strana stanza con vari vestiti sparpagliati un pò ovunque, in un angolo c'era un letto pieno di buchi rovinato ed un tavolo di plastica con una sedia di legno.
-Almeno sei capace di arrampicarti.-
A parlare e ad aiutarlo era stata una ragazza bassina dai corti capelli viola, indossava una canotta grigia scollata e copriva ben poco del seno e degli stretti pantaloncini a vita bassa.
-Quindi sei stata tu a chiamarmi, ti ringrazio.-
-Figurati. Non è mai piacevole esser seguiti da due scimmioni.-
-Già...aspetta...tu come fai a sapere che mi stavano seguendo due uomini?-
Aveva avuto un tempismo perfetto oltretutto.
-Le voci in questo palazzo girano, ti avevo visto da un'altra finestra per strada e quando mi sono affacciata a questa c'eri tu?-
-Capisco...-
-Io mi chiamo Serena, tu saresti?-
-Zell.-
Rispose il ragazzo stringendo la mano che lei aveva teso, la sua spiegazione sembrava abbastanza fattibile.
-Vivi qui da sola?-
-Si, mio padre mi aiuta con alcune spese ma per il resti è tutta riba pagata di mia tasca.-
-Beh, è stata una fortuna tu abbia guardato la finestra.-
-Si hai ragione, come mai quei tizi ti seguivano comunque?-
-Non ne ho idea, devo averli fatti arrabbiare per sbaglio.-
-Speriami tu non abbia fatto arrabbiare le persone sbagliate.-
Già, sarebbe stato un guiaio, purtroppo però Zell sapeva che l'aveva già fatto.
Guardando fuori dalla finestra vide che quei due lo stavano cercando perfino all'interno dei cassonetti, erano abbastanza buffi visti così.
-Ti ringrazio ancora per avermi aiutato, ora però sarà meglio che tolga il disturbo.-
-Tranquillo potresti restare qualche ora per esser sicuri che se ne vadano. Sarebbe stato uno spreco di energie altrimenti tutti questo se venissi catturato.-
Non aveva tutti i torti, lei poi si era scomodata e sembrava anche una persona gentile, non voleva rischiare ma nemmeno approfittare di quella gentilezza.
-Allora...accetterò volentieri la tua proposta.-
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SCHEDA DI ZELL:
NOME- Zell
COGNOME- Figaro
ARMI- sconosciuto
STILE COMBATTIMENTO- combattimento da strada / mma
LIVELLO DI RESISTENZA AL DOLORE- 7/10
LIVELLO FORZA- 5/10
LIVELLO AGILITÀ- 6/10
PUNTI DEBOLI- forte impulsività e spesso non si rende conto dei rischi che corre, non sa farsi valere nella presa di decisioni
CARATTERE- carattere gioviale e sereno, cerca in tutti i modi di fare nuove amicizie, sempre pronto a farsi in quattro per aiutare coloro a cui tiene, pur rischiando la propria vita. Resta però molto schivo e riservato per quanto riguarda la propria vita privata. Per quanto sia un giovane distratto e svogliato, mostra molto interesse per la lettura.
PERICOLOSITÀ- 4/10
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Pomeriggio di Lacie:
-Nya nya il mio fratellone ha un appuntamento nya nya.-
Dopo la scuola Astral e Seraph si erano allontanati insieme per andare al loro appuntamento, normalmente la cosa le avrebbe dato fastidio ma Seraph le piaceva inoltre era più una punizione che un vero appuntamento.
Il fratello le aveva chiesto di tornare subito a casa visto che aveva paura si cacciasse nei guai in sua assenza ma lei aveva voglia di stare fuori e divertirsi.
Prima di fare qualsiasi altra cosa però era andata nella loro casa a preparare un bigliettino per il fratello, così non si sarebbe preoccupato.
-Nya potrei andare al centro commerciale!-
Era molto tempo che non ci andava, avrebbe potuto provare tanti abiti e visto che era sola poteva restarci quanto voleva.
Il centro commerciale era in una zona piuttosto affollata ma non era un grande problema per lei, si trovava bene in mezzo a tanta gente.
-Nya nya da cosa potrei iniziare nya?-
Ci aveva messo pochissimo tempo per raggiungerlo, si trovava già alla porta d'entrata da cui si vedevano i tantissimi negozietti all'interno, qui inoltre era stata sistemata l'aria condizionata che contrastava il caldo fuori.
Il centro commerciale era formato da due piani, per il momento si sarebbe concentrata su quello inferiore.
-Nyaaaa quanti vestiti carini!-
Il primo negozio in cui entrò era pieno di abiti alla moda, agghindati con varie perline.
Ne prese almeno una decina portandoli tutti in un camerino vuoto, alcune commesse avevano chiesto se avesse bisogno di qualcosa ma lei aveva risposto che poteva fare da sola.
-Nya!Questo vestitino è bellissimo!-
Ne aveva messo uno bianco a balze azzurre che le arrivava poco sotto i glutei, più che un vestito era una maglia lunga ma a lei non importava, nemmeno se la coda alzava il vestito leggermente.
Ne provò un secondo con delle perline ai lati, questo aveva il collo alto e le stringeva sul seno.
-Nya peccato non ci sia un'altra taglia. Porterò qui Ailea o Seraph un giorno nya!-
Sarebbe stata sicuramente una giornata divertente, ed avrebbe fatto tenere al fratello tutti i sacchetti.
-Nya passiamo al prossimo negozio!-
Lanciando i vestiti in aria la ragazza entrò in un negozio pieno di trucchi, c'era anche una sedia accanto ad uno specchio, quel posto però era già occupato da una donna dai lunghi capelli biondi che indossava un bianco abito scollato.
-Nya voglio provare a truccare qualcuno!-
Avvicinandosi alla donna afferrò alcuni trucchi iniziando a scarabocchiarle il viso.
-Che diamine stai facendo!Fermati!-
-Nya nya è l'ora del trucco!-
A lavoro terminato il viso della donna assomigliava più ad un quadro astratto, Lacie aveva utilizzato del rossetto rosso per disegnarle un monociglio, le aveva messo il mascara nero sulle guance creando delle spirali, ed infine uno strato enorme di fondotinta bianco sulle labbra.
Era soddisfatta di quel disegno così buffo anche se la "modella" sembrava essersi irrirata notevolmente.
-Nya se tieni sempre uno sguardo così imbronciato ti verranni le rughe sai?Ciao ciao nya!-
Dando un colpetto delicato sulla testa della ragazza saltò fuori dal negozio mentre questa le lanciava addosso vari cosmetici.
Alcuni uomini della sicurezza notanto un leggero scompiglio stavano osservando la situazione ma ormai Lacie era troppo lontana per poter essere rimpoverata.
Mentre correva per i negozi notò due ragazze che stavano parlando tra loro, indossavano la sua stessa divisa così decise di avvicinarsi per chiacchierare.
-Nya ciao!Frequentate anche voi la Werewolf's Shadow school nya?-
Le ragazze sorprese si guardarono qualche istante, non ci volle molto per riconoscere la ragazza che le aveva interrotte.
-Se ammettono anche gli animali pulciosi allora preferirei non dicessi in giro che frequentiamo quella scuola.-
-Animali pulciosi nya?-
-Non dovresti esser tenuta al guinzaglio?-
-Perchè dovrei nya?-
-Perchè sei un gattaccio mi pare ovvio.-
Lacie si sentì offesa da quelle parole ed assottigliò lo sguardo irritata.
-A voi servirebbero delle museruole invece nya.-
-Se non ripetessi continuamente nya potremmo anche prenderti sul serio...tu giri sempre con quel ragazzo con la maschera non è vero?-
-È mio fratello n...ya.-
Avrva cercato di non emettere quel verso ma non era servito a niente, se avessero detto qualcosa su Astral le avrebbe fatte a fettine.
-Mi domando come riesca a sopportarti, già gli animali sono irritanti ma una cosa grossa come te...-
-Io non sono grossa nya!-
-Hai la coda di paglia?Non serve scaldarsi tanto. O forse sei solo capace di soffiare?-
-Grrr...-
-Oh stai attenta altrimenti ci graffierà ahahah.-
-Hahahah è proprio ridicola. Suo fratello di sicuro non sarà da meno.-
-Nessuno parla male di mio fratello nya!-
Furiosa Lacie tirò fuori gli artigli graffiando entrambi i volti delle due, mentre queste urlavano per il dolore lei graffiò le loro divise rovinandole e lasciandole praticamente in intimo.
Con la propria coda poi le colpì sul viso, suo fratello le aveva ripetuto molte volte di allenarla per evitare diventasse un punto debole e quello era uno dei momenti in cui l'allenamento si rilevava molto utile.
-Andate a comprarvi una museruole cagnacce. Nya nya nya nya nya nya nya nya nya nya nya nya nya NYA!-
Ripetè quella parola decine di volte solo per infastidirle.
Questa volta però gli addetti alla sicurezza erano abbastanza vicini da vederla, non appena Lacie vide che si stavano avvicinando iniziò a correre per seminarli.
-Si fermi!-
Purtroppo la ragazza era molto veloce, l'unico motivo per cui ancora la vedevano era perchè si divertiva a farsi seguire.
Corse verso una delle scale mobili salendo sul bordo evitando la fila che si era creata.
-Provate a prendermi nya!-
Non appena quegli uomini arrivarono in cima alla scala la ragazza con un salto si portò alle loro spalle tornando al piano inferiore.
-Fermati maledetta gatta!-
-Nono nya.-
Era divertente per lei giocare in quel modo, anche altre persone si erano fermate per vederla e ridevano come lei delle guardie.
Però era il caso di non cadere nella monotonia, fermandosi aspettò i due uomini arrivassero dopo di chè riprese a giocare con loro.
Era peggio di un'anguilla, se provavano a prenderla lei scivolava via, salendo sulle loro spalle saltando da uno all'altro, certe volte li aveva perfino fatti cadere.
Se Astral fosse stato lì magri avrebbe riso assieme a lei, o avrebbe tentato di fermarla.
Quel gioco però inizava a stancarla, con un ultimo salto si allontanò nuovamente riuscendo anche a seminarli.
-Nyhahaha è stato divertente.-
Improvvisamente un particolare odore attirò la sua attenzione, era qualcosa a lei molto conosciuto e che adorava particolarmente.
-Pesce nya!-
Al secondo piano c'era un grosso negozio che vendeva tantissimi e prelibati pesci, una tentazione a cui non poteva certo resistere.
Correndo verso il negozio le venne l'acquolina in bocca, non aveva idea do quale pesce prendere, avrebbe voluto mangiarli tutti.
-Salve signorina, vuole comprare qualcosa?-
-Si nya!Il pesce più grosso e buono che avete nya!-
-Siete fortunata oggi molti sono scontati ad un prezzo bassissimo. Vi consiglio quel salmone però, credo potrebbe piacervi.-
-Dice nya?-
-Al mio gatto piace tantissimo, prima di tornare a casa gliene prendo sempre un pò.-
-Lei è un brav uomo allora nya. Mi ha convinto nya!-
Pagando il proprio pesce Lacie si diresse felice versk casa iniziando a mangiarlo, era veramente buonissimo e ad ogni morso sembrava migliorare sempre più.
-Magari potrei darne un pò ad Astral, sempre ne avanzi prima che arrivi a casa nyhaha.-
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SCHEDA DI LACIE:
NOME- Lacie
COGNOME- Black
ARMI- Artigli
STILE COMBATTIMENTO- Corpo a corpo
LIVELLO DI RESISTENZA AL DOLORE- 7/10
LIVELLO FORZA- 6/10
LIVELLO AGILITÀ- 8/10
PUNTI DEBOLI- ingenuità, se il fratello Astral viene ferito lei perde la lucidità, acqua, cani.
PUNTI DEBOLI- Cani, acqua.
CARATTERE- carattere solare e allegra, non smette mai di sorridere e cerca di contagiare gli altri con il suo buon umore. La sua allegria però può essere spezzata se si fa del male al fratello.
PERICOLOSITÀ- 7/10
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Pomeriggio Astral e Seraph:
-Seraph rallenta!-
Non appena erano usciti dalla scuola la ragazza si era subito diretta verso la propria casa, il suo umore era pessimo ma non poteva evitare di mantener fede alla pripria parola.
Astral stava facendo del suo meglio per non perderla di vista ma anche il suo umore stava diventando pessimo, fu solo per fortuna che riuscì ad afferrarle il braccio fermandola.
-Lasciami o ti taglio la mano.-
-Si può sapere cosa ti ho fatto? Da quando hai perso non hai fatto altro che correre via da me.-
-Non era così che volevo passare questa giornata.-
-Beh nemmeno io se per questo, ma almeno io ci provo!Non tratto male la gente senza un buon motivo, cerco qualcosa di cui parlare e di esser gentile perfino con te che mi continui a trattare come uno straccio!Come credi dovrei sentirmi?-
Seraph non rispose, non era sua intenzione esser maleducata ma non le riusciva facilmente comportarsi in altro modo, soprattutto con un ragazzo.
-Per quanto mi riguarda potrei anche andarmene. Non sono io a dover pagare pegno ma come vedi continuo a seguirti perchè cerco di andare daccordo con te.-
Voleva veramente farlo, sapeva che lei non era una cattiva persona ma gli stava rendendo tutto così difficile, già era preoccupato per la sorella sola, non poteva perdere la testa per tutto.
-Ascolta...ricominciamo da capo con tutta questa storia. Immagino tu sia interessata alle armi, e le sai anche usare molto bene, conosco un museo che potrebbe fare al caso nostro. Potremmo andarci ti va?-
Un museo non era una cattiva idea, non c'era niente di male e poteva veramente piacerle, prima però doveva andare a casa a cambiarsi.
-Dove si trova questo museo?-
Felice di una risposta che non fosse negativa Astral riacquisì un pò di vigore.
-Nella zona centrale della città, non è difficile da trovare ma possiamo andarci insieme.-
-Devo indossare un abito elegante.-
-Posso accompagnarti a casa no?-
-No, vado da sola.-
Non voleva che qualcuno la seguisse nel luogo in cui viveva, era qualcosa di personale e non se la sentiva.
-Allora...posso accompagnarti per un tratto e aspettarti lì?-
-Penso potrebbe andare.-
Disse annuendo la ragazza mentre proseguivano verso il monastero.
-Direi di incontrarci qui, magari potresti andare a cambiarti anche tu.-
-Dici?Sono così affascinante con questa divisa.-
Disse il ragazzo scherzando, ma Seraph non colse l'ironia e senza dire altro si diresse verso il monastero. 
Non riusciva a capire completamente quel ragazzo, alcuni suoi tratti erano accettabili ma sembrava peccare di superbia come la maggior parte degli uomini.
Salendo i gradini salutò con rispetto la foto del proprio maestro ed iniziò a cercare un abito adatto.
Non ne aveva molti purtroppo, le importavano di più i combattimenti e le armi non sare shopping. 
L'unico vestito che sembrava andar bene era uno verde che le arrivava circa a metà delle cosce, le spalline a sbuffo erano abbassate e sulla schiena c'era un grosso fiocco azzurro.
Avrebbe portato con sè la spada nonostante l'abito elegante potesse stonare, non se ne sarebbe mai potuta separare infondo.
Nel frattempo Astral aveva seguito le parole di Seraph e si era diretto a casa per cambiarsi, fortunatamente non era ad un incrocio molto distante e ci mise poco.
-Lacie sei in casa?Ho bisogno di cambiarmi per l'appuntamento vuou aiutarmi?-
La casa era nell'assoluto silenzio, era una cosa totalmente anormale e questo lo preoccupò.
-Lacie?Lacie dove sei!-
Cercò in ogni stanza mentre l'agitazione cresceva ed i pensieri su ciò che poteva essergli capitato peggioravano.
-Lacie!-
Entrò a cercarla perfino nel bagno e sullo specchio di questo trovò un piccolo foglio su cui era scritto un biglietto della sorella.
"Nya fratellone esco un pò, non so dove ma tornerò prima di cena. Ciao ciao."
Accanto c'era il disegno di un pesciolino ed un gattino, il cuore del ragazzo sembrò essersi fermato a causa della forte emozione.
-Ma perchè deve sempre fare il contrario di ciò che dico...-
Almeno sapeva che non era stata rapita, avrebbe dovuto scegliersi da solo un abito adatto.
Frugando nell'armadio trovò solamente una camicia bianca ed una giacca e dei pantaloni neri.
-Che eleganza, spero che vada bene anche a Seraph.-
Avrebbe cercato di farle passare un buon pomeriggio, magari alla fine avrebbero anche potuti costruire un buon legame.
Per evitare di far aspettare la ragazza corse subito verso il punto d'incontro, purtroppo però lei era già lì.
-Che cavaliere.-
-Scusami, non trovavo mia sorella.-
-È grande, penso sappia badare a se stessa.-
-Non centra, io mi preoccuperò sempre per lei.-
-Ti rovini solo la vita così.-
-Non penso, è molto importante per me per questo lo faccio. Meglio lasciar perdere questo discorso comunque, andiamo?-
-Aspettavo solo te.-
-Mi farò perdonare l'attesa in qualche modo. Devo dire però che stai molto bene vestita così.-
Seraph era indubbiamente una bella ragazza e quell'abito metteva in risalto il suo corpo.
Senza rispondere la ragazza iniziò ad avviarsi, non era abituata a ricevere dei complimenti quindi non sapeva come comportarsi.
Dopo un periodo di silenzio Astral cercò di avviare una conversazione.
-Da quango tempo usi la spada?-
-Da quando ero bambina.-
-Caspita!È per questo allora che sei così brava.-
-Non penso, ho ancora molte coee da imparare.-
-Ovviamente, però non si può dire tu non sappia ciò che fai.-
-Grazie...-
-Credi che se mi allenassi anche io diventerei agile come te?Mi servirebbe per tener buona Lacie hahah.-
-Può darsi, infondo non sei male.-
-Grazie, magari potresti insegnarmi tu stessa.-
-Non sono adatta ad insegnare.-
-Ah capisco...allora potremmo allenarci insieme?-
Era strano il modo in cui le si approcciava, nonostante lei a tratti gli parlasse con freddezza lui non demordeva.
-È già più probabile.-
Una piccola vittoria per Astral almeno, parlando non si erano accorti d'esser già arrivati  al museo, c'erano meno persone di quante Astral ricordasse ma non era un grande problema.
-Spero ti piacerà.-
-Come mai dici così?-
-Beh lo sai, voglio avvicinarmi a te.-
-Per il tipico bisogno carnale?-
-No!No no no no!Ma che hai capito no!-
Il viso sotto la maschera era completamente arrossito, aveva poi iniziato ad agitare le braccia imbarazzato, per quanto la ragazza si trattenesse era ovvio che quella scena la stesse divertendo.
-Calmati, scherzavo.-
-A-ah, ahah...-
Cercando di riprendersi il ragazzo distolse lo sguardo entrando assieme a lei nel museo, aveva veramente un aspetto splendido, le mattonelle marroni dai contorni gialli erano talmente lisce che ci si poteva specchiare, l'alto soffitto era sostenuto poi da delle colonne di marmo.
La mappa che si trovava nel salone principale mostrava numerose stanze.
-Ecco ci sono le sale delle armi, delle armature e delle varie tecniche di combattimenti.-
-Si possiamo visitare questi.-
-Ho avuto una buona idea eh?-
-Anche un orologio rotto segna l'ora giusta due volte.-
Astral notò che il tono della ragazza era leggermente cambiato, quasi la sentiva perfino più rilassata.
-Però ho fatto comunque bene ammettilo.-
-Va bene, tra tutti i posti che potevi scegliere hai scelto bene.-
-Sono sorpreso tu non sia mai stata qui.-
-Perchè?-
-Perchè credo sia un  posto adatto a te, è molto bello, si può imparare cose utili, anche se non tutti lo capiscono.
-Dici?Mh non ho mai pensato ad una cosa simile.-
-Alla fine questo appuntamento può esser meglio del previsto.-
-Non allargarti troppo però, non è in vero appuntamento.-
-Lo so lo so.-
Rispose sospirando il ragazzo, con molta calma entrarono nella stanza delle armature, alcune erano antichissime mentre altre erano dei prototipi d'armature che potrebbero esser usate in futuro.
-Io personalmente non mi trovo a mio agio dentro le armature.-
-Nemmeno io, sarebbe difficile per me muovermi silenziosamente con una di quelle.-
-Non usarle è uno stimolo in più a far attenzione a ciò che ci circonda.-
-Forse hai ragione Astral.-
-Oggi sto facendo dei record, me lo stai dicendo varie volte.-
-Posso anche ritirare tutto.-
-Come non detto ritiro la mia affermazione.-
Disse il ragazzo ridendo, stare in compagnia di lei era più piacevole del previsto, quasi non pensava nemmeno a dove potesse essere sua sorella.
Proseguirono nella stanza delle armi trovandone anche di sconosciute.
-Qua penso possa piacere più a me che a te, infondo la maggior parte sono armi bianche.-
-Però ci sono comunque alcune pistole.-
-Si ma le migliori sono tra le mie mani.-
-Sei molto sicuro delle tue armi.-
-Anche delle tue, scommetto che la spada che tieni con te sia molto più forte di tutte quelle presenti nel museo.-
Quelle parole riempirono d'orgoglio il cuore di Seraph, non voleva oeccare di superbia ma si trattava sempre della spada di suo nonno, del suo maestro.
-Ti ringrazio.-
Rispose sinceramente sorridendo felice da sotto la maschera, anche Astral era felice per la situazione che si stava creando ed era fiducioso anche per l'ultima stanza che volevano visitare.
In questa oltre a vari manichini messi in posa c'erano anche delle schede in cui erano descritte le mosse particolari usate dai grandi campioni del passato.
-Sono scioccato, nemmeno uno che utilizzasse le pistole.-
-Infondo qui usano tutti uno stile corpo a corpo.-
-Ma anche io uso il corpo a corpo.-
-Magari allora sarai tu il primo ad essere ricordato qui.-
-Hey lo sai che hai ragione?Farò proprio così!-
Nuovamente la ragazza fu costretta a trattenersi dal ridere, non capiva come qualcuno potesse parlare con quell'enfasi di una cosa tanto assurda, ma rispetto a come aveva temuto non aveva fatto nulla di male nei suoi confronti anzi.
Forse avrebbe potuto veramente concedergli una possibilità d'amicizia...
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SCHEDA DI ASTRAL:
NOME- Astral
COGNOME- Black
ARMI- 2 Pistole (Colt)
STILE COMBATTIMENTO- utilizzo delle pistole e utilizzo della forza bruta
LIVELLO DI RESISTENZA AL DOLORE- 8/10
LIVELLO FORZA- 8/10
LIVELLO AGILITÀ- 6/10
PUNTI DEBOLI- se la sorella è in pericolo perde il controllo, la sua rabbia lo acceca, eccessiva impulsività e aggressività.
CARATTERE- spesso sembra avere un'espressione arrabbiata e brontola tra sè e sè. Apparentemente ha un atteggiamento scontroso ma rivela in alcune situazioni in cuore tenero.
Pensa sempre prima alla sorella o ad altre persone a cui tiene. La gelosia nei confronti di Lacie lo porta molto spesso ad aizzare delle risse.
PERICOLOSITÀ- 7.5/10
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SCHEDA DI SERAPH:
NOME- Seraph
COGNOME- Chikara
ARMI- Katana
STILE COMBATTIMENTO- Arti Marziali (Ninja)
LIVELLO DI RESISTENZA AL DOLORE- 7.5/10
LIVELLO FORZA- 7/10
LIVELLO AGILITÀ- 8.5/10
PUNTI DEBOLI- Perde la calma quando teme che la propria spada possa rompersi.
CARATTERE- É molto schiva con le persone che non conosce, sempre fredda e rigida, spesso il suo orgoglio non le fa esprimere ciò che vorrebbe. Con gli amici stretti però é leggermente più flessibile, infatti le piace combatterci o creare delle sfide. Odia le ingiustizie e si trova perennemente in stato di allerta. Il suo carattere inoltre la porta ad essere una persona che nota tutto ciò che le sta intorno soprattutto gli uomini.
PERICOLOSITÀ- 7.5/10
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