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Autore: Delya_Zoldyck24122    29/07/2017    1 recensioni
{Hunter x Hunter: 2 years later }
Il Mondo é diviso in buoni e cattivi,amici e nemici... Certe volte é facile distinguere le persone che ti vogliono bene da quelle invece che ti vogliono del male.
Ma quando credi che tutto ció che era stato piú certo era solo fondamento di bugie?
Quando la cosa piú certa diventa incerta... Allora cos'è certo? E cosa incerto?
Di chi ci si puó fidare?E di chi no?
Certe volte non c'è altro da fare che rischiare, e quando il cervello non é in grado di prendere delle decisioni bisogna seguire il proprio cuore.
Ma bisogna seguire il proprio cuore anche quando ció comporta innamorarsi della persona che ti ha distrutto la vita?
É veramente questa la cosa giusta da fare?
[Si svolge due anni dopo gli avvenimenti dell'anime] [Ambientato nel Continente Oscuro] [Possibili spoiler!]
Genere: Avventura, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hisoka, Killua Zaoldyeck, Machi, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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CAPITOLO 6:

• Risveglio x Morte x Alluka

 Killua era davanti alla porta del giudizio, quella porta che divideva il mondo reale da quello degli Zaoldyck.
 Il ragazzo spingeva il portone con tutta la forza che aveva, poi uno scricchiolio gli annunciava di averla aperta trovandosi nel mondo degli Zaoldyck, in cui, secondo il suo parere, era tutto così scontato, prevedibile, quasi noioso. Ma non era la noia a dominare il ragazzo bensì un insoportabile 'sensazione di chiuso', così lo definiva lui, che arrivava ogni volta che oltrepassava quel maledetto portone, troppi ricordi dalle lame affilate.
 Una volta incamminato, però, si era accorto di qualcosa di strano, ben più fastidioso di quella 'sensazione di chiuso' che lo soffocava : gli uccelli non cantavano, il vento non soffiava, niente, nessun tipo di movimento o rumore che potesse rendere vivo quel bosco, solo un silenzio tenebroso alquanto irritante.
 Tutto ciò era molto strano, ma Killua aveva continuato comunque il suo cammino per giungere a casa Zaoldyck. La strada era lunga e presto il sole sarebbe calato, celando la sua luce, ma fortunatamente il cammino era durato meno del previsto, così si era trovato a destinazione prima del tramonto.
 Era davanti alla villa, immobile, con lo sguardo fisso sulla maniglia, solo allora se l'era chiesto: Perché era lì?
 Ahah, bella domanda peccato che non sapeva darsi una risposta.
 Strinse la maniglia della porta.
 Okay, era a casa sua e non ne sapeva il motivo, eppure qualche secondo fa aveva le idee chiare; andare alla villa senza avere un vero e proprio motivo, andarci e basta.
 Tutto questo non aveva senso. Killua trasalì...Quella dannata casa pullulava di ricordi, la maggior parte erano brutti, ma c'erano anche dei bei ricordi, pochi, però c'erano, gli era venuto in mente quando per esempio giocava spensierato con Alluka, le chiacchierate, anche se un pò forzate, con Canaria e poi quella volta in cui Gon era andato a 'riprenderlo', Killua non poteva che abbozzare un sorriso pensando a quei ricordi, così lontani e al contempo così vicini.
 Teneva ancora stretta la maniglia indeciso se aprirla o no, poi la aprì.
 All'improvviso era diventato tutto buio.
 "Cosa sta succedendo?!" aveva pensato, allarmato, il piccolo albino.
 << Killu! >> aveva urlato una voce, "Chi è?" si chiese il ragazzo guardandosi attorno.
 << Killuu!! >> continuava quella voce, << P-papà? >> aveva riconosciuto la voce, << Killu, vieni vieni! >> ripeteva quella voce, o meglio dire suo padre poi il tono era diventato più duro e severo : << KILLU! >>.
 Killua aveva avuto l'istinto di scappare da quel buio tenebroso e da quella voce, aveva fatto un passo indietro, indietreggiando, poi... Boom, skatush!
 Istantaneamente era comparso un accecante bagliore di luce, che si stava contrastando con le tenebre, che appena qualche secondo fa regnavano indisturbate, quel contrasto era così forte che avrebbe potuto accecare anche un cieco se ne avesse avuto l'occasione.
 Quella luce improvvisa si apriva in un nuovo sentiero, che al contrario di quello in cui si era incamminato l'albino per raggiungere la villa, era piena di vita e di movimento; le api gironzolavano da un fiore all'altro, le formiche raccoglievano tutto ciò che poteva essere commestibile, gli uccelli cinguetavano felici.Quel luogo era semplicemente meraviglioso,sembrava di stare in un altro mondo,in un altro universo.
 Il profumo dei fiori invase le narici di Killua, mentre i canti degli uccelli lo rallegravano,era impressionato da quanto potesse essere bella la natura nei suoi colori, profumi e anche nei suoi rumori.
 Il sole continuava a splendere in alto nel cielo, faceva un caldo da morire oltre al fatto che quella luce continuava ad essere troppo abbagliante per i suoi gusti, e per proteggersi dal sole cocente si era rifugiato sotto i possenti rami di una maestosa quercia.
 Anche nel giardino di casa sua aveva una quercia grande come quella...Ah! Si arrampicava spesso nei rami di quell'albero quando era piccolo.
 << AAAH!! >> quel l'urlo l'aveva riportato alla realtà, dinanzi a lui c'era una bambina a terra di circa sette o otto anni che lo guardava terrorizzata come se avesse visto la morte in persona.
 Era lei che aveva urlato.
 << T- TI PREGO NON UCCIDERMI! >> continuava ad urlare disperata.
 Killua si era avvicinato cercando di confortarla, ma la bambina si ritrasse immediatamente, ancora più terrorizzata.
 Per quanto Killua cercasse di guardarla meglio non riusciva a delineare i suoi lineamenti, erano offuscati, confusi, l'unico elemento vivido erano i suoi grandi occhi color nocciola che lo guardavano; in quegli occhi regnava solo il terrore.
 << Non voglio farti del male... >> cercava nuovamente di tranquillizzarla l'albino ottenendo, però, l'effetto contrario infatti la bambina continuava ad urlare iniziando a piangere.
 << T-ti prego.. T-ti scongiuro... F-farò qualsiasi cosa... m-ma n-non u-uc-cidermi... >> stava tremando, ansimava. Non stava affatto bene.
 << Uccidila,KILLU! >> di nuovo la voce del padre, << UCCIDILA,PRESTO >> continuava.
 Killua rimase a fissare la bambina, che al contrario di lui, sembrava non sentire quella voce.
 << SBRIGATI! >> ordinava la voce, << No,non voglio! >> aveva urlato l'albino ribellandosi, la bambina non si accorse neanche che quella frase non era coerente alla situazione, talmente era spaventata.
 << UCCIDILA E BASTA, HAI CAPITO KILLUA UCCIDILA E BASTA. >> la voce del padre gli rimbombava nella testa ripetendosi centinai di volte.
 << AAAH! >> Killua aveva aperto gli occhi trovandosi nel suo letto.
 Era stato solo un sogno...
 ...Eppure sembrava così reale.
 "Uccidila".
 Gli rimbombava ancora quel verbo nella testa, creandogli un forte mal di testa, così intenso da doversi massaggiarsi le tempie per allievarlo.
 L'orologio dinnanzi a lui segnava le 9:30.
 Killua si era alzato di scatto.
 "Cavoli, cavoli, cavoli! L'allenamento!
 Era per le 8!!" si ricordò.
 << Ah! Si può sapere perché Gon non mi ha svegliato?! >> si chiese pieno di rabbia... E già perché Gon tutto bello tranquillo si era svegliato ed era andato all'allenamento senza degnarsi di svegliarlo! Che grande amico...
 L'albino si preparò in fretta e furia. Era pronto per andare, ma alla soglia della porta si era fermato... Doveva proprio andare?
 Si sentiva così stanco; il dolore alla testa era peggiorato e a stento riusciva a reggersi in piedi.
 " Uccidila " continuava a rimbombare quella voce nella testa.
 " Uccidila... Uccidila ".
 Ah! Un grido gli pervase la mente, era tanto acuto da farlo stare in ginocchio.
 "Uccidila" continuava quella voce.
 << AH! >> urlò per il dolore; sentiva qualcosa dentro di lui come un flusso che voleva uscire dal suo corpo...
 << UCCIDILA E BASTA,HAI CAPITO KILLUA UCCIDILA E BASTA. >>.
 Quel 'flusso' era così forte che il corpo di Killua non era riuscito a resistere ed era caduto a terra svenuto.
 Poco dopo una figura dai capelli rosa acceso si era avvicinata al corpo del ragazzo, esaminandolo.
 Era Machi.
 << Dannazione, non ci voleva... Non adesso... >> pronunciò la donna ad alta voce, e con un gesto fulmineo prese il telefono e compose il numero di Reina.
 * * * *
 L'allenamento proseguiva ormai da più di un'ora e mezza e nessuno aveva dato importanza all'assenza di Killua: << Mentre dormiva urlava frasi strane, aveva la fronte che scottava credo abbia la febbre...>> questa era la risposta che Gon aveva dato ad Alex per l'assenza dell'amico.
 Quel giorno Yasmine era estremamente agitata; la scorsa notte aveva lasciato Jacob e Killua da soli.
 Non poteva di certo stare tranquilla...
 Intendiamoci Jacob con i suoi grandi pregiudizi sugli Zaoldyck e i suoi modi bè non tanto a modo (lei ne sapeva qualcosa), faccia a faccia con uno Zaoldyck! Poteva essere successo qualsiasi cosa!
 Si era pentita amaramente di averli lasciati soli.
 Ma infondo cosa poteva succedere... Jacob aveva solo il compito di fare in modo che Killua si dimenticasse di quanto avevano detto, solo questo nient'altro.
 Cioè che non sapesse che lo scopo dell'esame era andare al Continente Oscuro, che non sapesse che ne era interessata e soprattutto che aveva qualcuno che le dava delle informazioni.
 Aveva chiesto troppo?
 E stranamente Killua aveva la febbre... Mah se in questo modo si sarebbe dimenticato ciò che aveva sentito le andava bene... E allora, allora perché aveva una strana sensazione... Come se stesse per accadere qualcosa...
 << Rincorsa, stacco e salto... >> la voce di Alex rimbombava nella palestra.
 Forse stava esagerando ma sentiva che sarebbe successo qualcosa di brutto...
 << ...Allora Yasmine, vuoi rimanere lì impalata per tutto l'allenamento? No perché se vuoi ci prendiamo anche un tè... >> l'ironia dell'allenatore l'aveva riportata alla realtà.
 Ecco, era successo di nuovo si stava preoccupando del nemico, quello era uno dei suoi più grandi difetti.
 Ripensò a una delle poche volte in cui aveva avuto l'occasione di combattere contro Reina, si ricordò quando riuscì a contraccambiare il pugno che le aveva inflitto e proprio nel momento in cui Reina era a terra invece di approfittarne e colpirla nuovamente, le chiese se si era fatta male.
 Ah!
 Come avrebbe potuto dimenticarsi quel giorno...
 Già, come poteva dimenticare le sue mani fredde come il ghiaccio toccarle le guance, come poteva dimenticare il suo fiato sul suo collo e quelle parole che le aveva sussurrato: << Sei troppo buona... All'avversario basta un solo secondo di distrazione per annientarti, ti schiaccia quando meno te lo aspetti.
 Ricorda: se tu fossi stata una qualunque adesso saresti già a terra, con quel dolore che ti perseguita anche nell'aldilà, finchè avrai questo vizio sarai sempre in netto svantaggio in battaglia. >>.
 Ma più che altro come poteva dimenticarsi i suoi 'metodi' per eliminare quel brutto vizio, come lo chiamava lei.
 Da quella volta l'aveva odiata profondamente e non solo lei ma aveva iniziato ad odiare anche Machi, quella che dovrebbe essere sua sorella, che dovrebbe proteggerla e invece rimaneva in disparte approvando i suoi metodi e non faceva niente per impedire di imporle quelle che in fondo erano torture.
 E così a appena dieci anni assaporì sulla sua stessa pelle il potere più oscuro di Reina.
 Eppure eccola ancora qui a preoccuparsi del nemico, ma cosa poteva farci?... Grazie a Reina è migliorata molto, però quel 'vizio' nonostante qualsiasi 'metodo' per eliminarlo ci sarà sempre perché fa parte di lei e del suo carattere.
 In fondo è grazie a Reina se era meno ingenua di quanto lo fu in passato. L'aveva aiutata e solo quando era cresciuta un pò di più aveva capito che l'aveva fatto a fin di bene.
 << Forza Yasmine non mi dire che questo è il massimo delle tue forze, se fai delle schiacciate del genere non incuti paura neanche a una mosca. >> l'aveva nuovamente rimproverata Alex vedendola ancora immersa nei suoi pensieri.
 Yasmine dovette ritornare di nuovo alla realtà. Come poteva andare nel Continente Oscuro se era così distratta?
 Aveva respirato a fondo.
 Fece una breve rincorsa. Stacco, salto e... Schiacciata.
 E lei doveva andare al Continente Oscuro ad ogni costo.
 L'allenamento proseguì per altri quindici minuti, finché Alex decise che era meglio riposarsi, in fondo avevano ancora due ore di potenziamento da affrontare e non conveniva essere troppo stanchi.
 Avevano un'ora di pausa per riprendere al pieno le loro energie e potevano anche uscire dalla palestra se volevano.
 Erano totalmente liberi di fare ciò che volevano.
 << Io, Leorio e Kurapika andiamo al ristorante, volete venire con noi? >> chiese Gon rivolgendosi ad Alluka e Yasmine.
 << Anche se sto morendo di fame non ci ho voglia di andare fino al ristorante; mi accontenterò di qualcosa al bar... >> gli rispose Yasmine quasi senza fiato, << Ah va bene... Invece te, Alluka? >> domandò Gon rivolgendosi alla più piccola del gruppo e tutti avevano puntato gli occhi su di lei.
 A Yasmine bastò solo uno sguardo per capire che qualcosa non andava nell'amica infatti non faceva altro che fissare a terra rimanendo sempre in silenzio (molto insolito visto che era una chiacchierona nata!) e quando Gon le domandò se volesse venire con loro alzò timidamente lo sguardo per poi abbassarlo quando incontrò quello di Gon: << N- No grazie è meglio se faccio compagnia a Yasmine. >> balbettò fissando a terra.
 Gon fece spallucce e con il suo solito sorriso a trentadue denti disse: << Bè se cambiate idea sapete dove trovarci! >>, sembrava non essersi accorto del comportamento anomalo di Alluka... Ah e cosa ci si aspettava da un ragazzo? Loro prendono tutto così alla leggera e non danno peso a certe cose, bè in fondo come biasimarli le femmine invece hanno il vizio di dare troppo peso a tutto, infatti quando uno passa e non ti saluta le ragazze pensano immediatamente alle opzioni più strampalate come per esempio che la persona sia arrabbiata con lei o chissà che cosa e invece non l'aveva soltanto vista mentre un ragazzo la prenderebbe alla leggera senza farci un dramma.
 << Già converrete che anche se bisogna fare un pò di scale un ristorante a cinque stelle è molto meglio di un umile bar, sopratutto se si può mangiare gratis... Non si può fare neanche un paragone! >> s'intromise Leorio.
 << Ci accontenteremo... >> concluse Yasmine.
 Come ospiti, infatti gli Hunter potevano usufruire gratuitamente ogni lusso all'interno dell'edificio come le stanze da letto o il centro benessere o il ristorante, potevano fare tutto ma proprio tutto ciò che volevano, tanto pagava l'associazione degli Hunter.
 <> sussurò infine Leorio, avviandosi.
 Ben presto le due ragazze si erano trovate da sole nell'enorme palestra.
 Yasmine andò un attimo in bagno mentre Alluka andò a prendere qualcosa da sgranocchiare al bar che avrebbero poi mangiato tra gli alberi del meraviglioso giardino posteriore dell'hotel, non c'era niente di più rilassante che una merenda tra il verde della natura.
 Entrata in bagno Yasmine non si sorprese della lussuosità di quella stanza, oramai ci stava facendo l'abitudine; ogni angolo dell'edificio era così, grandi o piccole che fossero nelle stanze c'era sempre qualcosa che ti faceva pensare 'è roba da ricchi'.
 Una voce proveniente dalla terza cabina a destra la distrasse dai suoi pensieri.
 La voce molto probabilmente stava parlando al cellulare, le sembrava così famigliare...
 Cercando di non far rumore entrò nella cabina accanto.
 Cavoli, eccome se conosceva quella voce!... Q-quella era la voce di Reina!
 << ... Allora?... Maledizione Machi non dirmi che... Ma non è possibile è troppo presto, non può essersi svegliato!... Ok dove sei?... Ah è quella stanza sopra quella di tua sorella, non è vero?... >>
 La stanza di cui parlava era quella di Killua!...
 La donna uscì dal bagno in fretta e furia, Yasmine non l'aveva mai sentita così agitata. Ma i pensieri della riccia si riunivano in un'unica domanda: Cosa significava quello che aveva appena sentito?
 * * *
 Vasi a terra distrutti, letti e armadi scaraventati a terra anch'essi distrutti, questo fu la prima cosa che vide Reina appena entrata nella stanza di Killua.
 In mezzo a quel che restava di quella stanza vi era Machi che cercava di tenere Killua legato con i suoi fili nen.
 Immagino che nelle vostre teste frullino mille domande come ad esempio chi era stato a creare tutto quel casino e perchè, ebbene lasciatemi spiegare.
 Partiamo dalla prima domanda, non ci crederete mai ma l'artefice del disastro che ho descritto poche righe fa è proprio il nostro caro albino, lo so adesso penserete che si sia tramutato in un mostro impazzito con le corna o altre robe strane per fare un tale disastro in poco tempo e invece no è sempre lo stesso... Con i suoi bellissimi occhi oceano, con il suo meraviglioso sorriso e con quei suoi capelli argentati... Ehem comunque non c'è bisogno di descriverlo visto che lo conoscete già e il mio superiore (Delya-chan) mi ha pregato di non indugiare oltre sulla descrizione e ne avrete capito anche il motivo.
 Comunque l'unica differenza era che era legato ad uno spirito che ne guidava le azioni.
 Infatti quando Reina parlò al telefono con Machi quel 'non può essersi svegliato' si riferiva allo spirito e non a Killua.
 Avendo risposto al primo dubbio passiamo alla seconda domanda a cui purtroppo non posso rispondere poiché la mia superiore mi ha gentilmente pregato di non fare spoiler, quindi credo proprio dobbiate scoprirlo da soli.
 In fondo qual'è il divertimento se si sa tutto dall'inizio?
 Ora che avete almeno a metà le idee più chiare su quello che sta succedendo vi lascio alla storia.
 << Finalmente sei arrivata! Non sarei riuscita a reggere ancora a lungo... >> disse Machi appena si accorse della presenza di Reina, << Forse volevi dire che hai già perso il controllo della situazione... >> rispose Reina guardandosi nuovamente intorno.
 << Sempre pronta a commentare... Vuoi sbrigarti ad aiutarmi si o no? >> le chiese l'altra con un tono leggermente seccato.
 Reina finse di non aver sentito e innalzò una barriera attorno a Killua, in modo tale da permettere a Machi di ritirare i suoi fili nen.
 Alla presenza della barriera Killua si infastidì; cercò di uscire lanciando pugni qua e là come un gorilla impazzito in gabbia.
 Ma di fronte alla barriera quei colpi erano più che insignificanti.
 Così l'aura del ragazzo in preda alla rabbia iniziò a espandersi sempre di più, Killua non riusciva a controllarsi quell'emmensa energia sembrava straripare dal suo corpo come faceva l'acqua in un bicchiere troppo pieno.
 Quando intuì la sua impotenza, la sua inferiorità davanti al potere di Reina scacciò un urlo assordante così forte da riuscire a far tremare il pavimento.
 << Fammi entrare. >> disse con voce ferma Machi, in mentre un altro urlo fece tremare nuovamente il pavimento.
 << Non lo vedi è completamente fuori controllo... >> intervenne la bruna con il suo solito tono gelido e allo stesso tempo calmo, << Fammi entrare comunque, se aspettiamo sappiamo per esperienza che sarà molto più agitato di prima. >> le ricordò Machi.
 << Si è vero ma non possiamo paragonare il caso di Yasmine con questo, la reazione all'Angelus dipende da persona a persona... >>,
 << Tanto vale tentare allora. >>.
 Aperto un varco nella barriera Machi entrò senza togliere di dosso gli occhi da Killua.
 Lo odiava fin dal profondo era colpa sua e della sua famiglia se Yasmine era condannata ad un destino incatenata alle pene dell'Inferno, ad un destino inesorabilmente al suo fianco.
 Uno sguardo, a Reina bastò un solo sguardo per capire che gli occhi di Machi erano dettati dall'odio puro.
 Killua accortosi della nuova presenza nella barriera si lanciò contro di essa lanciandole un pugno, ma il suo fu un pugno all'aria poiché Machi riuscì abilmente a schivarlo.
 L'albino ancora più agitato si guardò freneticamente attorno in cerca della sua preda. Non riusciva a trovarla.
 Infuriato, urlo più forte di prima creando delle crepe nella stanza.
 Machi mosse il suo dito in modo circolare materializzando nell'aria dei cerchi nen su cui poi ci soffiò sopra.
 Killua si trovò legato e la ragazza gli si avventò contro sferrandogli una ginocchiata in pieno stomaco.
 Il ragazzo urlò dal dolore e vomitò un colo di sangue.
 Machi ancora vicina all'albino alzò le mani con l'intenzione di prendergli leva il braccio teso e spezzarglielo, ma fu troppo lenta e Killua affondò le sue unghie affilate come coltelli nella tenera pelle della giovane, squarcendola.
 Machi fu ferita al braccio, il sangue iniziò a imbrattarla l'intero braccio; le unghie erano andate così a fondo che non riusciva neanche a muoverlo un pochetto per il dolore.
 Strinse i denti. I suoi occhi si iniettarono di sangue, fissi sull'avversario.
 Nella mano che gli era rimasta libera si materializzò una spada fatta di fili nen, << Reina... >> sibillò e l'altra comprese immediatamente i suoi piani.
 All'improvviso Killua si trovò di nuovo legato, ma questa volta da delle catene provenienti dalla barriera, molto più resistenti delle corde nen di prima.
 Quel che successe dopo accade tutto in un istante: Killua vide Machi andargli incontro mentre impugnava una spada e gli urlava contro: << MUORI! >>. Sentì affondare la spada nella sua carne fino a raggiungere la schiena, si dimenava, sputava sangue, urlava, ma fu tutto inutile e cadde a terra in mezzo ad una pozza di sangue.
 Machi osservò quella scena con un ghigno maligno sul volto; adorava vederlo in quello stato.
 Tirò la spada fuori dal corpo di Killua, in mentre Reina abbassò la barriera: << Certo che hai proprio esagerato avresti potuto farla finita senza creare tutto questo disastro... >> sentenziò Reina seria mentre si avvicinava al corpo inerme del ragazzo.
 << Si in effetti avrei potuto fare un lavoro più pulito, però... Farei di tutto per vederlo di nuovo in punta di morte... >> le rispose Machi, << ...Peccato solo che non sia morto. >> continuò la donna con un tono gelido.
 << ...Non possiamo andare contro i patti, Machi. Mettiti il cuore in pace e poi anche se volessimo adesso che si è risvegliato non possiamo torcergli un capello senza andare incontro alle conseguenze, e tu sai di quali conseguenze sto parlando. >> le ricordò la bruna con quella sua solita voce fredda e distaccata, intanto si era inginocchiata vicino al corpo di Killua.
 Si avvicinò di più al volto del ragazzo e sussurò qualcosa di incomprensibile, e al contatto delle sue mani sulle guance di Killua la mandibola del ragazzo iniziò lentamente a congelarsi.
 Le labbra ormai violacee per il freddo si contrassero in un sussurro: << Fa freddo >>.
 Reina facendo più pressione sulle guance aumentò la velocità del processo del congelamento della mandibola.
 Ah, sembrava così piccolo e indifeso non aveva più quell'aria di tanta sicurezza in sè non era più tanto arrogante, oramai non era che un moscerino in mano sua che poteva essere schiacciato in ogni momento.
 Lo spettro a cui era legato l'albino si staccò da lui per poi rientrare nel suo corpo attraversando le sue labbra violacee.
 All'improvviso le ferite dell'albino si rimarginarano, non rimase nemmeno un graffio della battaglia di qualche minuto fa.
 << Cancellagli la memoria di ciò che è successo nelle ultime 24 ore, visto che l'Angelus si è svegliato sotto la forma di un incubo deve essere successo qualcosa ieri sera ... >> constatò Machi rivolgendosi al l'alleata.
 * * *
 <<... Ehm... Yasmine... >> prese parola Alluka rompendo il silenzio che si era creato mentre stavano mangiando nel giardino dell'hotel, << T- ti posso chiedere una cosa? >> le chiese e le guance divamparono improvvisamente, diventando di un timido colore rosso.
 << Ma certo dimmi pure >> le rispose la riccia, notando l'improvviso cambiamento di colore delle guance.
 << Ecco... Bhe... Ecco... Io... È da un pò di tempo che non riesco a non pensare a Gon... >> a quelle parole le guance di Alluka divennero di un impacciato rosso pomodoro.
 Al sentire quella frase una risata cristallina risuonò nel giardino.
 << Fa così ridere? >> fece Alluka offesa dalla risata dell'amica, << No, no! É solo che m- >> la frase si interruppè da un improvviso colpo di tosse che sembrava non finire più, facendo tossire ripetutamente la riccia.
 << Acqua... Ehm... Ehm..Dammi un p- >> chiese la riccia ma le sopraggiunse un altro colpo di tosse non facendole finire la frase.
 Alluka le porse una bottiglia d'acqua, << Ecco perché sentivo quella strana sensazione all'allenamento... >> sussurò Yasmine con un fil di voce mentre Alluka le si avvicinava preoccupata chiedendole se stava bene ma la riccia la allontanò bruscamente intimandole di allontanarsi da lei.
 I suoi occhi erano diventati seri e scuri: << Vattene! Vattene immediatamente! >> le aveva ripetuto nuovamente.
 La tosse peggiorava sempre di più e Alluka non sapeva se ascoltare ciò che le aveva detto l'amica, quindi andarsene o rimanere lì.
 Ma ormai era già troppo tardi...
 La tosse si calmo improvvisamente, Alluka vide voltarsi Yasmine verso di lei, aveva uno strano ghigno nel volto, ma prima che la dodicenne potesse fare qualsiasi cosa le labbra della riccia si contrassero creando un suono dolcissimo, la sua voce era così cristallina, così dolce che avrebbe fatto svergognare anche una dea.
 Sembrava di essere trasportati in un altro mondo...
 Che senso aveva vivere dopo aver avuto l'onore di ascoltare tale voce?
 Alluka si fece cullare dalla dolce melodia che usciva da quelle labbra, socchiuse un poco gli occhi: Che sarebbe successo se avrebbe dormito per qualche ora, o qualche giorno o per l'eternità? Non le serviva vivere o respirare ormai era superfluo, le serviva solo quella voce meravigliosa, solo quella, non avrebbe avuto bisogno di altro...
 Quando quella melodia finì, Alluka era distesa a terra inerme a terra.
 Era morta.
 Yasmine lo sapeva senza dover controllare, conosceva troppo bene il suo potere, ormai non si poteva più fare niente eppure l'aveva avvertita maledizione!
 Però non ci poteva credere, non ci voleva credere.
 Non l'aveva uccisa non avrebbe potuto non lei, non in quel modo.
 Yasmine affannata si avvicinò al corpo di Alluka per controllare se era davvero morta, ne era certa doveva essere solo un brutto sogno non poteva essere reale ciò che stava succedendo.
 Non respirava.
 Forse si era sbagliata pensò la riccia non volendo accettare la realtà.
 Così controllò di nuovo: Non respirava; il suo cuore non batteva.
 Non era possibile... Non poteva averla uccisa... Non era possibile...
 Le sopraggiunse una risata isterica.
 Cosa stava facendo?
 L'aveva uccisa, è inutile negarlo.
 Ormai era morta, non era come nei film che arriva la fata turchina e salva la situazione.
 Alluka non ci sarebbe più stata.
 Quella consapevolezza la raggiunse come un fulmine a ciel sereno.
 Si inginocchiò accanto ad Alluka singhiozzando mentre le lacrime le rigavano il viso.
 Poi silenzio.
 Killua stritolava Yasmine chiedendo disperatamente cosa era successo, ma la riccia rimaneva in silenzio con gli occhi nel vuoto.
 Gon, Leorio, Kurapika erano tutti lì, chissà quanto tempo era passato si chiese Yasmine.
 << PERCHÉ NON RESPIRA RISPONDIMI MALEDIZIONE! >> le urlava Killua in preda al panico.
 I suoi occhi, quegli occhi color oceano erano così attrattivi, Yasmine non ci aveva mai fatto caso prima d'ora.
 Nonostante in quel momento erano presi dal terrore erano straordinariamente affascinanti.
 Ah.
 Che Alluka la perdonasse per ciò che aveva fatto a lei e a suo fratello.
 Un'altra lacrima scese dagli occhi di Yasmine, mentre Killua continuava a stritolarla disperatamente.




• Angolo autrice •
~Holà gente
 Eccomi di nuovo qua!
 Mi siete mancati💕
Lo so sono un pò in ritardo il fatto è che - se non ve ne siete accorti - questa fic compie un'annno(!) e io da brava autrice volevo preparare una sorpresa per i miei fedeli lettori, però questa sorpresa mi è venuta in mente proprio quando avevo finito questo capitolo...
 E visto che sono una testarda nata volevo per forza pubblicare questa sorpresa assieme a questo capitolo però non mi veniva in mente niente e quando ho trovato l'idea 'determinante' ho iniziato a scrivere e si prospettava una roba un pò troppo lunga ed in mentre il tempo passava e quindi niente non volevo farvi aspettare troppo... Anche se ci tenevo a pubblicarla assieme a questo capitolo... Pazienza...
 Cmq son proprio curiosa di sapere cosa ne pensate di questo capitolo in particolare dell'intrusione che ho fatto durante il racconto con la spiegazione di ciò che era successo nella stanza di Killua, ho esitato un pò su questo punto non voglio che abbia disturbato il racconto...
 Cmq spero vi sia piaciuto!!!
 Prima di andarmene volevo ringraziare tutti quelli che seguono questa storia, in particolare ad Asuna Zaoldyck che l'ha da poco seguita💓
Vi amooo tuttttiiii!!!!!!!💛💛💛💛
È non sapete quanto💞
Alla prossima!
 Un bacione💟💟
Delya.
   
 
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