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Autore: EragonForever    30/07/2017    3 recensioni
L'universo è in pericolo di estinzione, un'antica minaccia sta tornando per rimpossessarsi della conoscenza del Pilastro dell'Equilibrio per piegare l'intera umanità al suo volere. Ma prima dovrà fare i conti con una nuova generazione di Guardiani, sei ragazzi provenienti da dimensioni diverse rinati a nuova vita e divenuti immortali, forti del potere delle Arti Mistiche, dovranno dare fondo a tutta la loro energia per fermarlo. Perchè se la guerra incombe, la nostra umanità non avrà un futuro.
***
Salve gente, questa è la nuova versione appena ristrutturata, spero con il cuore che vi piaccia
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 11: Libertà Riconquistata

Maverick nel frattempo camminava spedito verso il Nido delle Fiamme al centro delle Terre del Branco. 

Poteva vederlo in lontananza. Era davvero maestoso, una bellezza unica nel suo genere pur essendo un vulcano. Poteva già sentirne il calore. Quando finalmente lo raggiunse rimase ancora più estasiato, da vicino era qualcosa da togliere il fiato. Lo guardò, esaminandone ogni centimetro, finché non vide l'entrata, ovvero un'apertura alle sue pendici, così si arrampicò con agilità fino a raggiungerla. Non appena entrò attraversò un passaggio che lo condusse all'interno del Nido. Dentro era uno spettacolo senza pari poiché non sembrava l'interno di un vulcano, bensì una casa da quanto era spazioso. Da ogni parte levitavano lingue di fuoco e al centro c'era un baratro con della lava in fondo che ribolliva. 

Davanti a lui invece si stagliava un grande nido, di Phoenix però nessuna traccia, finché non la vide dall'altro lato del baratro ridotta in fin di vita. Il possente corpo del volatile era costellato da una schiera di innumerevoli e profonde ferite, che ne deturpavano il magnifico piumaggio rosso fuoco. La creatura aveva l'aspetto di una maestosa aquila reale, dall'acceso piumaggio color borgogna, con una lunga coda da pavone che brillava di tutti i colori del tramonto. Il capo, invece, era decorato da una corona di piume color arancio dorato. 

Subito allora accorse in suo aiuto nel tentativo di salvarla, rimanendo comunque sorpreso poiché per ridurla in quello stato ci voleva molto di più della semplice forza fisica. In quel momento infatti sopraggiunse niente poco di meno che lui, Hypnos, con un ghigno strafottente e carico di soddisfazione.

"E' inutile, non riuscirai a salvarla, ne a ottenere il suo potere. Quella bestiaccia non stabilirà alcun Legame con voi Guardiani, morirà prima che possiate provarci. Come puoi vedere, non le resta molto tempo", sibilò.

Il Guardiano allora lo guardò con occhi carichi d'ira a stento repressa.

"Le tue sono solamente parole gettate al vento.", replicò, per poi poggiare le mani sul petto dell'animale "Io la salverò a qualunque costo per il bene della mia terra e tu ... non riuscirai a fermarmi, ne ora ... ne mai.", riprese poco dopo, la voce carica di determinazione.

Poi volse lo sguardo alla povera creatura esanime. Aveva ferite in più punti che creavano sotto di lei una pozza di sangue vermiglio. Il suo respiro era affannato e i suoi occhi neri colmi di disperazione, che chiedevano aiuto. 

Maverick le accarezzò quindi la testa, gli occhi velati di lacrime. In quello sguardo disperato rivide se stesso, poiché anche lui aveva vissuto nella disperazione quando aveva scoperto che suo padre, colui che ammirava, non era nient'altro che un tiranno assetato di potere disposto a tutto pur di stare sul trono, arrivando persino a esiliarlo. Per lui era stato un duro colpo. Sentiva la sofferenza della Fenice come se fosse sua, la sentiva fin nel profondo della sua anima. Senza accorgersene aveva iniziato a piangere calde lacrime piene di dolore e con sommo stupore vide che anche Phoenix piangeva insieme a lui, come se anche lei avesse percepito la sua sofferenza, creando così un'empatia tra di loro. 

In quell'attimo infatti un'aura infuocata avvolse la creatura e poco a poco le sue ferite si risanarono fino a scomparire sotto lo sguardo stupito di Maverick che sorrise, asciugandosi gli occhi. Quando l'aura si dissolse Phoenix si accovacciò e gli diede un buffetto affettuoso. Lui allora la guardò con gli occhi velati.

"Io ... io non credevo di riuscirci.", mormorò, la voce tremante dall'emozione.

Lei invece sorrise.

"Si giovane guerriero, donandomi la tua energia tramite il Legame mi hai salvato, grazie anche alla nostra empatia, e ora combatteremo per sempre fianco a fianco come compagni.", rispose con voce calda e soave.

"Oh ... che momento toccante, mi viene da piangere ... ma anche se ora siete uniti state pur certi che non uscirete vivi da qui!", esclamò Hypnos.

Maverick a quelle parole lo guardò con aria di sfida.

"Oh ... io non credo proprio.", esordì, per poi alzarsi, gli occhi dorati che sprizzavano ira " E se pensi di riuscire a conquistare Pyrus ... dovrai prima passare sul mio cadavere!", esclamò poco dopo.

Hypnos ghignò a quella frase.

"Con immenso piacere, sono proprio curioso di vedere chi tra di noi ... ha le fiamme più forti!", rispose, lanciandosi in avanti.

E in quel preciso istante il loro scontro ebbe inizio. Entrambi gli sfidanti erano delle vere e proprie furie, uragani di fuoco viventi pronti a tutto per avere il sopravvento l'uno sull'altro. Le loro abilità combattive erano a dir poco fuori dalla norma, come se fossero nati solo per quello. Ognuno aveva i suoi vantaggi, Maverick per esempio dalla sua aveva l'incredibile agilità e la rapidità dei movimenti, così come la precisione. Hypnos invece poteva contare sulla sua forza bruta, quasi barbarica, poichè era più che determinato a sconfiggerlo, o meglio, a toglierlo definitivamente di mezzo. Il suo fuoco nero dava parecchio del filo da torcere dato che era praticamente inestinguibile, e Maverick faticava non poco a tenergli testa. Il suo avversario sembrava instancabile, mentre lui al contrario stava quasi per giungere al limite. 

Hypnos allora ne approfittò e con una potente palla infuocata lo scaraventò contro una parete. Infine si chinò su di lui e, afferrandolo per i capelli gli sbattè la testa contro di essa, frantumandone alcuni pezzi, un ghigno sadico in viso.

"A quanto pare ho vinto, ma in fondo era più che scontato, ma prima di andare lascia che ti riveli un piccolo segreto.", esordì, per poi avvicinare le labbra al suo orecchio "Dietro a tutte queste calamità e conflitti dimensionali c'è il solo e unico sommo Apophys ... e voi non potrete fare nulla per fermarlo. Addio, perdente.", concluse, dandogli un poderoso calcio all'addome, per poi andarsene, lasciandolo privo di sensi.

Quando rinvenne Phoenix corse in suo aiuto e con le sue lacrime prodigiose curò le sue ferite. Dopotutto, tutti sapevano quanto potessero essere miracolose le lacrime di fenice, sebbene potessero essere utilizzate solo raramente. Subito il Guardiano sentì un immenso sollievo pervadergli il corpo, avvolto da un'aura dorata. Poco a poco sentì il dolore svanire mentre le ferite si rimarginavano. Avvertì le forze tornargli, riempendolo di nuovo vigore. Quando la Fenice ebbe finito, il giovane la guardò con lo sguardo colmo di gratitudine.

"Grazie amica mia.", mormorò.

"Questo e altro per il mio custode, forza, torniamo dai clan, salimi in groppa.", rispose lei con la sua voce calda e soave.

Maverick entusiasta obbedì e quando fu salito l'animale si librò in volo uscendo dal vulcano. Non appena tornò dai clan in groppa a Phoenix tutti rimasero estasiati. Udrobur allora gli venne incontro non appena atterrarono, dandogli una pacca sulla spalla.

"Complimenti ragazzo, domando la Grande Fenice ci hai dato la prova della tua forza e per questo ti seguiremo nella guerra contro Hypnos e il suo esercito, rispedendolo a calci in culo da dove è venuto.", esordì.

"Grazie.", lo ringraziò, per poi andare al centro dell'assemblea "Giunti a questo punto ... andiamo a dare ai nostri invasori un caloroso benvenuto!", esclamò.

Tutti i clan annuirono e persino quelli che all'inizio lo avevano criticato lo seguirono poiché grazie a Phoenix aveva dimostrato loro di essere l'Eletto della Fenice. Il Guardiano, seguito dai suoi amici, li guidò nel luogo dove stava l'Esercito Scarlatto. Il nome ovviamente non si addiceva per niente dato che non era proprio il loro caso. 

Si sarebbero aspettati dei Demoni Rossi, con membra e corpi di rettili. Invece si trovarono di fronte a degli energumeni in parte felini alti quanto un uomo e mezzo, e altrettanto pesanti. I corpi erano coperti da folte pellicce, nere, striate o leopardate, i musi erano forniti da chiostre di zanne appuntite e artigli ricurvi ne decoravano le mani. La maggior parte di loro portava grossi spadoni o asce a due mani, oltre che pesanti scudi rotondi e lance dalla lama seghettata.

Scoppiarono quasi a ridere e molti in effetti non trattenerono una risata, che ovviamente non piacque molto a Hypnos.

"Che avete da ridere razza di barbari senza spina dorsale!", gridò.

Fu Maverick a parlare in sella a Phoenix.

"Perdonali Dio del Fuoco ma si aspettavano un vero esercito ... e non gatti giganti, sul serio, da te mi sarei aspettato un certo stile ma non questo!", lo provocò, scoppiando a ridere.

Hypnos allora lo guardò con sguardo di fuoco.

"Tu ... tutti voi pagherete molto caro questo affronto, e presto i miei uomini affonderanno le loro zanne nei vostri corpi!", ringhiò.

Quelle parole diedero inizio allo scontro e l'Esercito Scarlatto diede subito prova di non dover essere sottovalutato. Nonostante l'aspetto erano dei combattenti veri e propri, addestrati solo per uno scopo: la guerra. Maneggiavano le loro armi come se fossero una parte del loro corpo. Sembravano veri e propri demoni.

Ma anche i Clan non erano da meno, essendo anche loro guerrieri nati e ben addestrati sin da bambini a combattere. Persino le donne combattevano al fianco dei loro uomini. Ogni Clan aveva un suo modo di lottare certo, ma ora grazie alla guida di Maverick erano una cosa sola. Entrambi gli eserciti avevano la forza bruta, ma se i clan erano dotati anche di armature, seppur rozze, il nemico non aveva "protezioni" quindi potevano essere feriti in più punti. I Clan però dalla loro avevano anche l'ardente desiderio di proteggere la loro terra e questo pensiero era la loro forza.

Maverick intanto si stava scontrando nuovamente contro Hypnos, ma grazie al potere di Phoenix la sua forza combattiva era aumentata di molto e alla fine riuscì a vendicarsi della sconfitta subita accecandolo all'occhio sinistro.

"Stavolta ho vinto io ... nullità.", sibilò.

I Clan invece, grazie anche al potere del famiglio di Shea e alla forza di Shin con le sue scariche elettriche riuscirono ad avere la meglio, dando una sonora sconfitta al nemico, che si ritirò.

Finita la battaglia si riunirono quindi per una grande festa, celebrando la riconquista della libertà, e in quel frangente Maverick ne approfittò per fare un discorso, andando al centro, vicino al falò, e spalancando le braccia.

"Mia brava gente ... io non sono il tipo da discorsi profondi ma posso solo dirvi che vi ringrazio per aver combattuto al mio fianco oggi ... senza la vostra collaborazione a quest'ora non saremmo qui a festeggiare tutti insieme. Oggi Pyrus ha riguadagnato la sua libertà e la pace, poiché adesso le guerre tra i nostri Clan sono finalmente cessate, e di questo non posso che esserne felice ... ma come Guardiano non posso restare, quindi affido la guida a Udrobur, sono sicuro che saprà guidarvi come si deve. Ma tranquilli, verrò a farvi visita.", disse con voce solenne.

Venne acclamato con gioia e lo alzarono facendolo saltare sulle loro braccia, dato che era riuscito a salvarli dalla terribile minaccia.

Infine finita la festa salutarono i Guardiani con tutti gli onori che tornarono a casa felici e soddisfatti, poichè un'altra dimensione aveva riconquistato la libertà.
 

Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP, rieccomi qui con un altro capitolo ricco di azione! E anche il nostro Maverick ha ottenuto il suo famiglio. Mamma mia non sapete che fatica ho fatto per gestire al meglio gli scontri, spero con tutto il cuore di aver fatto un buon lavoro. Qui si viene anche a scoprire che dietro a tutti i casini c'è effettivamente Apophys. Siate clementi o voi che leggete.

Ringrazio Teoth, Vago e KnightofFire per le loro recensioni e il loro sostegno, grazie di cuore miei prodi seguaci. Detto questo non ho molto altro da dire, solo ... alla prossima avventura!

Saluti la vostra EragonForever

   
 
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