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Autore: _Ariadne_    31/07/2017    1 recensioni
Non c’era niente in vista
Solo memorie rimaste abbandonate
Non c’era posto dove nascondersi
Le ceneri cadevano come neve
E la terra scavata
Tra dove noi eravamo
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Newt Scamander, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Note autrice: in fondo
L’introduzione viene da “New Divide” dei Linkin Park.
Buona lettura!
 

 
-Scamander Newton!- Mormorii e occhiate colme di aspettative puntati addosso. Mi incamminai, tremante e nervoso. Detestavo stare al centro dell’attenzione.

-Tassorosso!- esclamò convinto il Capello Parlante.

-Lestrange Leta!- Sussurri uniti a sguardi biechi ed inquieti al mio passaggio. Avanzai, dritta e sicura. Quel pubblico mi era indifferente, mi guardassero pure.

-Serpeverde!- Altrettanto certo appena calò.

Siamo dove dobbiamo essere, è qui che apparteniamo. La strada è già tracciata, basta seguirla. È semplice no?

No, affatto. Non lo è mai stato…

No, per niente. Non lo sarà mai…

…Quando la sensibilità è scambiata per debolezza.

…Quando la solitudine è scambiata per disprezzo.

E se aggiungi il vedere da sempre la realtà con occhi differenti non troverai mai il tuo posto.          
                                                                 

-Chi Newt? Lascialo perdere, è un perdente, altro che suo fratello. È mezzo matto, non fa altro che gironzolare in mezzo a quelle creature magiche...-
Emarginato sorridi, gentile con tutti, anche se ti fanno del male. Hai rinunciato quasi subito ad essere accettato, evidentemente non te lo meriti. Meglio risultare invisibili, perché hai trovato dove sei felice e non sei giudicato. Là i bulli e le risate di scherno non ti raggiungono. Il loro cuore è più grande di quello di molte persone.

-Quella è Leta! È pericolosa, dice e fa solo cattiverie, stacci alla larga e non contraddirla. Hai presente chi è la sua famiglia? Meglio evitare guai…-
Emarginata ghigni, meschina con tutti, anche se ti fanno del bene. Ti guardi intorno con aria di sufficienza, escludendo chiunque. Non passi certo inosservata, godendo del timore e del rispetto che incuti. Bastano le Arti Oscure, non occorre altro. Mostrerai quanto vali, basta continuare la recita perfetta. È ciò che continui a ripeterti.

Ironico il destino, cieca la sorte. Cos’è stato, un complotto delle stelle?  Il nostro incontro.

-Torna qua Pickett!- Ovviamente non mi ascoltò, e svoltato l’angolo, per recuperarlo caddi lungo disteso sul terreno ghiacciato, davanti una ragazzina che mi accorsi stesse piangendo. Aveva uno sguardo così triste.

-L’ asticello è tuo vero? Come ti chiami?- Quel ramoscello mi si era lanciato addosso, mentre un goffo ragazzino scivolava dritto per terra. Frettolosa mi passai la manica sul viso. Dovevo assolutamente distrarlo.

In un mattino d’inverno ti ho trovata in lacrime, una maghetta diversa come me. Eppure qualcosa in te mi ha fatto fermare, dissipando quella nebbia.

In un mattino d’inverno mi hai sorriso, un maghetto diverso come me. Eppure qualcosa in me non ti ha respinto, sciogliendo quel ghiaccio.

-Esatto. Mi chiamo Newt- arrossii, imbarazzato. Non aveva riso di me.

-Io sono Leta- risposi, sperando non avesse visto. Non mi aveva allontanata.

In mezzo al gelo pungente iniziò a cadere la neve, candida e silenziosa. In quell’angolo dimenticato di Hogwarts ci siamo conosciuti senza badare al marchio impresso da altri.
Il vento ha cessato di ululare, il freddo non tagliava più. Era questo l’importante. Avevamo finalmente dove stare, liberi di essere semplicemente noi. Siamo diventati amici, alla nostra maniera.
Gli anni sono trascorsi. Quando il confine ha cominciato a sfumare, non sapremmo dirlo. Restando celato, qualcos’altro stava nascendo, senza che ce ne accorgessimo. La più potente delle magie.


Quella sera mi hai preso la mano, il mio cuore ha accelerato. Il tuo tocco si è fatto incandescente.

Quella sera mi hai avvolta tra le braccia, ho avvertito un tepore sconosciuto. La tua stretta era rovente.

Nei tuoi fieri occhi neri lessi desiderio.

Nei tuoi dolci occhi verdi scorsi amore.

Le tue labbra posate sulle mie, ardenti come fuoco.
Il nostro primo bacio fu un errore, uno dei tanti. Un giusto e stupendo errore.  


Intanto però eri sempre così tormentata e distante. Le tue uscite nel Reparto Proibito continuavano, spesso giungevo a recuperarti nel cuore della notte. Quante volte ti intrufolavi nella Foresta Proibita, convincendomi ad accompagnarti, alla luce del sole. Un miracolo non ci scoprissero, ma per te le regole non  avevano valore. Sparivi per giornate intere e non sapevo dov’eri. Poi tornavi, come nulla fosse, senza dare spiegazioni. Non che in fondo mi interessasse, bastava rivederti,  poiché avevo ceduto da tempo al tuo sortilegio. Quel legame era così potente, nient’altro aveva importanza.
Ancora mi chiedo se ero io più idiota o tu più ladra, quando mi baciavi impetuosa per porre fine ad ogni protesta.

Nonostante trattassi male persino te mi sei rimasto accanto, tentando di placare i demoni  che mi consumavano. La tua visione alternativa del mondo però era completamente diversa dalla mia: tu ne coglievi la bellezza, io la desolazione. Eri al mio fianco ma ignoravo la tua mano, anzi mi faceva infuriare il tuo atteggiamento. Era tutto così insulso e indegno attorno a me . Cercavo la sfida, e volevo il potere, per sentire qualcosa. In bilico sul baratro, ho contaminato l’unica cosa che si opponesse a quel maleficio, perché quel controllo mi faceva sentire così viva. Ero tutto per te.
Continuo a domandarmi se sono stata io più vigliacca o tu più ingenuo, quando traditrice ti ho voltato le spalle.


Seppur assieme, in realtà eravamo comunque da soli.

Ti misi in guardia, era pericoloso. Come al solito non ascoltasti.

-Non farlo-

Non m’importava dei rischi, ero superiore ed infallibile.

-Fidati di me-

Mi presi la colpa, pur di proteggerti.

-Lei è espulso signor Scamander.- Non fiatai. Stupido.

Ho lasciato che affondassi al posto mio. Non ti ho chiesto nemmeno perdono.

-Newt ha confessato.- Chinai il capo. Codarda.

Quando me ne andai eri lì ad aspettarmi. Niente era mai stato un caso con te e non lo fu neanche allora. Mi lanciasti un’unica occhiata spenta per poi voltarti. Capii che non ti avrei più rivisto.

In quell’addio taciuto mandai tutto al diavolo. Non dimenticherò mai la tua espressione affranta. Era mia la colpa, tu eri la prova delle conseguenze del mio sbaglio. Non ebbi la forza di cercarti.

Sono un fallimento. Avevano ragione.

Sono una serpe. Avevano ragione.

Però ricordo ciò che ho intravisto in di te, oltre l’orgoglio.

Eppure so cosa ho conosciuto in te, al di là dell’insicurezza.

Ho ancora bisogno di te. Sarà davvero così?

Non mi servi più. Ma è vero?

In questo vuoto l’unica certezza è che le fiamme hanno bruciato e distrutto, mentre dentro ancora turbinano le ceneri che somigliano alla neve di quel giorno.
 
 
 

Salve a tutti, grazie e complimenti a chi è arrivato in fondo. Non sono solita scrivere e mi sono basata su quel poco che si sa.
Adoro Newt, Tina non rientra nelle mie grazie (sorry)  e il personaggio di Leta mi intriga parecchio, come anche il legame con il nostro mago, ecco perché ho pensato di scrivere qualcosa in merito.
Ho usato il  punto di vista di Newt, di Leta (magari è totalmente sbagliato ma è più o meno così che la immagino)  e quello in comune. Per me questi due collidono e divergono parecchio, la ff si struttura di conseguenza.
Ebbene sì, preferisco platealmente questa coppia, e di gran lunga. Non stavano insieme ma secondo me un interesse amoroso è potuto benissimo esserci, ed eccoci qui, lol. Anche se so non finirà bene lasciatemi ai miei insulsi vaneggiamenti solitari!
Non saprei quanto definirmi soddisfatta per ciò che ho scritto ma pazienza, prendetela come viene...  Fatto il misfatto!
   
 
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