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Autore: Valetiamo12    01/08/2017    1 recensioni
"Sei umano, Mihael" disse Near aprendo gli occhi.
"Anche tu, Nate" disse Mello prima di riappoggiare le labbra su quelle di Near.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: L, Mello, Near | Coppie: Mello/Near
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Era una fresca giornata di fine ottobre. Il ragazzo si aggirava per l'esteso cimitero da una quindicina di minuti. Girò per l'ennesima volta l'angolo e finalmente la vide. La tomba che cercava era proprio di fronte a lui. Si avvicinò a passo spedito e arrivato a pochi centimetri dalla lapide si abbassò leggermente. Posò un bel mazzo di fiori davanti a essa e tolse quelli vecchi. Le aveva portate ancora, quelle rose bianche e nere. "Anche quest'anno sono qui" disse a bassa voce. "Anche quest'anno mi illudo e penso che tu ascolti le mie parole" disse con un sorriso amaro, quasi finto. "Anche quest'anno sono l'unico che ti da attenzioni, ti porta quei fiori e ti rimprovera" disse abbassandosi e sistemando meglio le rose. "Mi sono convinto nel dire che ti sto rimproverando. Se fossi ancora in vita non so se mi risponderesti visto che non ti conosco per niente ma ti daresti la risposta da solo, data la tua intelligenza" continuò il giovane 'spolverando' il marmo della lapide con la mano. "Forse quest'anno mi deciderò a perdonarti per la tua decisione. Se fossi qui avresti già intuito di cosa parlo e diresti che è giusta e bla bla bla... Ma è proprio questa la parte più bella." disse indietreggiando un po'. "La parte in cui io mi arrabbio, urlo e dico che non è stata una decisione giusta anche se si è dimostrata tale. La parte in cui posso dire che hai sbagliato, che non ti perdonerò mai e tu non potrai rispondermi" disse spostando lo sguardo al cielo, nuvoloso e riportandolo subito dopo alla lapide. "Lo so... Sono patetico, non ho ancora accettato la sconfitta, porto ancora rancore verso di te e verso quell'omino bianco" continuò "Se fosse qui avremmo già iniziato a litigare, fulminarci con lo sguardo e cose del genere ma lui non c'è. Chissà forse è nella sua stanzetta a giocare con i suoi pupazzetti inutili... Ma tornando a noi" disse prendendo un respiro profondo. "Il rancore che provo verso voi due è... " disse abbassando la testa. Si lasciò sopraffare dai singhiozzi e cadde sulle ginocchia "Ma chi prendo in giro?" disse continuando a piangere "Ti dirò la verità tanto resterà fra me e me." disse continuando a guardare la terra, che ora gli sporcava le ginocchia. "Quel giorno... In quella stanza, quando sentì che che eri morto e che Near sarebbe stato il tuo successore sentì... come se tutto mi stesse cadendo addosso, mi stesse schiacciando. Non caddi completamente dalle nuvole visto che l'avevo ipotizzato più di una volta ma sentirlo dire era tutta un'altra cosa. Sentivo come se avessi deluso tutti compreso me stesso ma non potevo iniziare a piangere e darla vinta a Near, il mio orgoglio non me l'avrebbe mai permesso ma era comunque una vittoria per lui." disse tirando su con il naso. "Ed è sempre per il mio orgoglio che continuo a dare la colpa a voi e non accettarlo." disse alzandosi "Non credo ritornerò più, questa è l'ultima volta" disse allontanandosi "Non è vero" disse una voce alle sue spalle. Un brivido attraversò la schiena del ragazzo che si girò verso l'altro. "Cosa ci fai tu qui!?" chiese irritato asciugandosi le lacrime "Non è vero che è l'ultima volta che verrai qui" disse Near ignorando la sua domanda "Fatti i caz*i tuoi. Da quanto sei qui?" chiese in tono minaccioso. "Anche l'anno scorso hai detto che non ci saresti più venuto invece eccoti qua. E anche l'anno prima" disse l'albino "Non ignorare le mie domande. Da. quanto. sei. qui?" chiese più irritato di prima, scandendo ogni singola parola. "Quando ti sei accasciato a terra e hai- " cercò di dire, ma venne interrotto da una spinta di Mello. Lo prese per la spalla sinistra facendolo indietreggiare. "Nessuno ti hai mai detto di non origliare?" chiese il biondo "Hai parlato ad alta voce, di avrà sentito anche Elle" disse beccandosi un'altra spinta. Mello non si limitò a questo. Lo prese per il colletto della camicia e lo alzò da terra. "Cosa vuoi fare ora? Offendermi con le tue frecciatine del caz*o? Oppure rinfacciarmi tutto?" disse lasciando la sua camicia e allontanandosi. Mello guardò Near negli occhi, fulminandolo con lo sguardo. "Cosa c'è? Stai organizzando un discorso?! " urlò irritato. "No" disse Near con voce distaccata "Allora?" chiese Mello "Silenzio. Dice molto di più." disse Near "Ora fai anche il poetico?" chiese Mello fulminando ancora di più il più piccolo. Near sostenne il suo sguardo. "Possibile che tu non capisca? Non voglio insultarti" disse Near "Certo allora io sono la fata turchina" disse Mello Near si irritò "Fai il serio per una caz*o di volta! Non ti voglio insultare e non lo farò" disse alzando anche lui la voce. "Va bene... Fai il santarellino, usali la prossima volta. Tanto non hai nulla da- " disse venendo bloccato letteralmente. Il più piccolo, scosso da una grande rabbia, si buttò sul biondo facendo entrare in contatto le nocche della sua mano destra con la guancia di Mello. Il biondo si ritrovò in pochi secondi sulla terra, reggendosi la guancia dolorante. "Ho detto che non lo farò!" disse Near abbassando la voce, porgendogli una mano. Mello non la prese e si alzò da solo. "Mi uccidi e poi cerchi di rimediare?" disse Mello in tono acido. "Non ti ho ucciso. Hai iniziato tu dicendo che- " cercò di di dire Near "So cosa ho detto. Quindi ora sarebbe colpa mia quando sei tu ad aver iniziato!?" disse Mello con tono ancora più acido. Near strinse i pugni spingendo le unghie nei palmi delle mani. "Ti sei zittito tutto ad un tratto?!" disse Mello con tono beffardo, pulendosi i vestiti dalla terra. "Ti sei accorto adesso di aver torto? Mh?! Dovevi capirlo prima" disse Mello incrociando le mani al petto. "Si... Ho iniziato io" disse Near lasciando le braccia a penzoloni sui fianchi. "Finalmente lo ammetti" disse Mello sorridendo beffardamente. Quel sorrisetto scomparve quando Near iniziò a parlare. "Ogni anno venivi qui. Ogni anno sempre la solita storia. Ti arrabbiavi e dicevi una cosa diversa. Ogni volta quando mi nominavi ero sempre qui, ad ascoltarti. L'anno scorso hai detto-" Mello non lo fece terminare. "O-ogni anno?" chiese più a se stesso che a Near. L'imbarazzo che provava si tramutò subito in rabbia nei confronti dell'albino. "Hai ascoltato tutto ciò che ho detto in questi anni!?" urlò Mello puntandogli un dito contro. Near annuì "L'anno scorso hai detto-" "Stai zitto... Non parlare. Tu... Tu!" disse furioso, ricordandosi di quello che aveva detto l'anno precedente sulla tomba di Elle, sicuro di essere da solo. Flashback Un'anno prima Mello si aggirava fra le varie sepolture. Arrivato a quella di Elle si fermò guardando la lapide e i fiori ormai morti. Si avvicinò sistemando il nuovo mazzo di rose bianche. "Elle... Oggi ti ho portato solo le rose bianche, che coincidenze vero?" disse amareggiato. "Quest'anno sono stanco. Tanto stanco, annoiato." disse appoggiando le ginocchia sulla terra e il sedere sui talloni. "Non volevo neanche venire qui stamani infatti credo che sia l'ultima volta che ti faccio visita" disse torturandosi le pellicine delle dita. "Ti risparmio la fatica di pensare. Sono stanco di tutto, anche di essere arrabbiato. Non ne vale la pena, a parer mio." disse abbassando la voce. "Tutta colpa tua e di quel nano. Quello stupido nanetto, Dio quanto lo odio." disse con un sorrisetto "Lo odio tanto... Hai presente che ogni anno dico una bugia e la smentisco subito dopo? Ecco questa è la bugia di quest'anno" disse ridendo amaramente. "È tutta colpa sua. Quello stupido omino mi ha fatto questo." disse indicandosi. "È tutta colpa di quello... Quel bastardo se sono diventato così... Così debole!" disse lasciando che goccie salate cadessero sulle sue guancie. "Colpa sua se vorrei picchiarmi per quanto sono stupido" disse abbassando la testa "Colpa sua se lo amo" disse fra i singhiozzi. Fine Flashback "Tu... Tu hai..." cercò di dire il biondo "Ho sentito tutto" disse Near facendo un paio di passi verso Mello. "Mihael non sei debole" disse Near "Non mi chiamare così... Non dire nulla" disse Mello fulminandolo con lo sguardo, con tono acido. Al contrario, quello di Near si era addolcito. Posò le mani sulle guance del biondo. "Mihael se tu sei debole... Lo sono anche io" disse guardandolo negli occhi. "Smettila" disse Mello togliendo le mani di Near dalle proprie guance. "Anche tu" continuò Near facendo un'altro piccolo passo. Appoggiò le mani sulle spalle del più grande e alzandosi sulle punte, raggiunse le sue labbra. Le unì subito con le proprie baciandolo dolcemente. Il biondo non ricambiò il bacio e sposto il più piccolo. Letteralmente shoccato si allontanò di qualche passo dall'albino, arrossendo. "Te l'ho detto: Se tu sei debole, lo sono anche io." disse Near guardando per terra. "Tu non sei debole " disse Mello guardando da tutte le parti, tranne nella direzione di Near. "Se io non sono debole, non lo sei neanche tu. Sei umano." disse Near. Mello incastonò i suoi occhi in quelli dell'albino, creando un colore unico. Near si avvicinò ancora ma questa volta fu Mello a fare un grande passo. Lo prese per i fianchi e annullò le distanze fra loro. Questa volta venne ricambiato. Near appoggiò le mani sulle guance di Mello, accarezzandole. Un rumoroso tuono squarciò quel piacevole momento, facendo dividere i due ragazzi. "Sei umano, Mihael" disse Near aprendo gli occhi. "Anche tu, Nate" disse Mello prima di riappoggiare le labbra su quelle di Near. Fine Spazio Autrice❤ Spero che questa one-shot vi sia piaciuta. Potete lasciarmi un commento per farmi sapere se vi è piaciuta o meno, ne sarei molto felice.
   
 
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