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Autore: Khailea    02/08/2017    1 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo:
Jack
Daimonas
Ailea  
Khal
Lighneers
Zell
Astral
Lacie
Hope
Grace
Milton
Seraph
Alexander
Johanna
Samantha  
Diana-
 
Serata di Seraph:
 
Dopo il museo i due ragazzi avevano fatto una passeggiata per le strade della città, le luci stavano calando così i lampioni attorno alle strade avevano iniziato ad accendersi, era uno spettacolo quasi romantico, era difficile credere fossero tutti criminali in realtà.
-Ti sei divertita?-
-Non è stato male come pensavo.-
-Quindi ti sei divertita.-
-Non ho detto questo.-
Disse Seraph rigidamente diventando leggermente rossa per l'imbarazzo, era molto difficile per lei mostrarsi in maniera diversa da come risultava di solito ma Astral faceva di tutto per scavare sotto quella freddezza.
-Guarda che non è un problema. Io mi sono divertito ad esempio.-
-Buon per te allora...-
-La prossima volta ti porterò in qualche posto super femminile ed eccentrico.-
-La prossima volta?-
Solo in quel momento il ragazzo si rese conto della sua frase e nella sua mente si fecero largo tutte le possibilità imbarazzanti a cui lei avrebbe potuto pensare.
-Come amici intendo!-
SI affrettò a dire.
-Infondo non siamo così diversi ed incompatibili quindi potremmo anche uscire qualche volta no?-
-Non ho molto tempo per uscire...-
-In che senso?Poi mi sembra che tu abbia avuto molto tempo libero oggi pomeriggio...-
Disse Astral punto nell'orgoglio, ogni volta che pensava di esserle vicino lei cercava d'allontanarsi.
-Non sono cose che ti riguardano, vado a casa.-
-Hey aspetta, che ti è preso?-
-Nulla ma ho delle cose da fare.-
-E questo t'impone di trattarmi in questa maniera?-
-Non ti sto trattando in nessun modo semplicemente devo andare.-
Non diede modo ad Astral di ribattere, qualcosa l'aveva irritata spingendola ad allontanarsi il più rapidamente possibile e, grazie alle sue abilità, ad allontanarlo.
Non impiegò molto tempo a raggiungere il monastero, cercando di mantenere tutta la calma possibile salì i gradini arrivando così nella propria dimora, appena entrata si tolse subito l'abito, si sentiva come se quello le stesse bruciando la pelle.
Non capiva perché si fosse comportata in quel modo, era come se stando troppo vicino a lui temesse di diventare debole.
Però non meritava d'esser trattato con rabbia, si era anche impegnato molto per farla star bene...
Era la prima volta che provava un qualche senso di colpa nei confronti di un ragazzo, ma non sapeva come rimediare.
-Accidenti ma perché mi sto sentendo così...-
Non era dell'umore per praticare qualche allenamento, certamente l'avrebbe fatto male quindi era meglio riposare, non le venne in mente però nemmeno di mettersi qualcosa e restando nuda si sdraiò nel proprio giaciglio.
Raggomitolandosi su se stessa pensò a tutto ciò che poteva averle portato quell'improvviso cambio d'umore, fino a poche settimane prima aveva mantenuto l'atteggiamento freddo di sempre, allontanando tutti e lottando di tanto in tanto con Ailea.
Poi era accaduto il fatto dell'isola ed era stata costretta ad intrattenere delle conversazioni con delle altre persone, Astral in particolare si era impuntato nei suoi confronti, il perché lo ignorava ed anche se lo avesse saputo certamente non l'avrebbe capito.
Forse però il problema era un'altro.
Era stata sola per così tanto che adesso non riusciva più ad accettare la compagnia altrui...
 
 
 
Serata Astral e Lacie:
 
Dopo esser stata al centro commerciale Lacie era tornata subito a casa, purtroppo del pesce che aveva comprato era rimasta solo la testa mangiucchiata.
-Nya nya chissà come sarà andata l'appuntamento di Astry.-
Sdraiandosi sul divano aveva iniziato a farsi le unghie sulle braccia di questo, senza il fratello a fermarla era un tornado inarrestabile ma avvertiva anche un senso di vuoto dovuto alla sua mancanza.
Verso le otto di sera però finalmente sentì la porta di casa aprirsi ed il fratello comparire dalla porta.
-Sono a casa...-
-Nya Astral!-
La sorella si affrettò ad abbracciarlo senza dargli nemmeno il tempo di muoversi in casa.
-Lacie!Menomale che sei a casa, oggi pomeriggio non c'eri e m'ero preoccupato.-
-Sono andata a fare una passeggiata nya.-
-Io però ti avevo detto ti tornare subito a casa o sbaglio?-
-E l'ho fatto nya, poi sono uscita nyahah.-
Sospirando il ragazzo la prese in braccio, visto che lei non accennava a lasciarlo,  e chiudendosi la porta alle spalle si sistemò sul divano.
-Oh no hai rovinato anche questo divano...-
-Non importa non importa nya!Raccontami com'è andata con Seraph!-
Astral sospirò nuovamente stavolta con maggiore irritazione.
-Come vuoi che sia andata con quel blocco di ghiaccio...vado a cambiarmi.-
Non voleva che il suo malumore si riversasse sulla sorella ma non riusciva a non sentirsi così dopo che Seraph era andata via lasciandolo solo in quella maniera. Alzandosi si allontanò verso la propria stanza.
Voleva solo essere gentile ma lei sempre doveva complicare le cose.
Lacie però non volle interrompere la conversazione e lo seguì.
-Nya aspetta voglio saperlo!Perché l'hai chiamata blocco di ghiaccio poi nya?-
-Perché per quanto io ci provi lei mi tratta sempre con freddezza.-
-Forse è perché è sempre sola nya, ha bisogno d'ancora più dolcezza.-
Che fosse veramente così?
Effettivamente Seraph stava spesso per i fatti suoi, ad eccezione di Ailea non l'aveva vista parlare molto con altre prima di conoscerla meglio, adesso grazie alla sorella provava emozioni contrastanti, quasi un dispiacere per essersela presa.
-Tu sei troppo buona Lacie.-
-Meglio nya, farò sorridere tutti così!-
Togliendosi gli abiti il ragazzo si mise qualcosa di più comodo sdraiandosi nel proprio letto, la sorella che voleva ancora parlare con un saltò si sistemò accanto a lui.
-Allora nya?Racconta.-
-L'ho portata in un museo.-
-Un museo?!Nyaaa che barba Astry, potevi farle fare un giro più divertente nya!-
-Ma è stato divertente, solo che tu non sai stare ferma e zitta per più di cinque minuti quindi non potremmo andarci insieme.-
-Io mi son divertita di più al centro commerciale.-
-Qualcuno ti ha dato fastidio?-
-Nessuno nya.-
-Hai comprato qualcosa?-
-Un pesce, se vuoi è rimasta la testa nya.-
Sorridendo il ragazzo le accarezzò la testa facendole fare le fusa.
-Almeno ho te che mi tiri sempre su il morale.-
-Ma certo nya, sei il mio fratellone.-
Abbracciandolo Lacie iniziò a muovere la coda felice, quando il fratello diceva così si sentiva sempre piena di gioia.
-Nya Astry magari domani potresti fare qualcos'altro di divertente con Seraph.-
-Non penso accetterebbe d'uscire di nuovo con me.-
-Però c'è il festival nya.-
-Festival?-
-Ma si te ne sei dimenticato nya?Lo ha detto anche la prof oggi nya, anche se non so cosa accadrà sicuramente sarà divertentissimo!-
-Mmmh forse è una buona idea.-
-Certo che lo è nya, è una mia idea nyahah.-
 
 
 
Serata Ailea:
Dopo aver passato insieme l'intero pomeriggio si era fatta l'ora di tornare a casa per la ragazza, in parte era sollevata perché si sarebbe tolta la sensazione d'esser di toppo ma era anche dispiaciuta perché si stava divertendo molto con Khal.
-Vuoi che ti accompagni a casa?-
-No grazie, mi farà bene fare un giro in più passo il tempo.-
-Va bene, magari potresti scrivermi un messaggio quando sarai arrivata, è molta strada da fare infondo.-
-Non ci avevo pensato a scambiarci i numeri.-
Disse la ragazza annuendo, dopo essersi scambiati i reciproci numeri il ragazzo l'accompagnò alla porta salutandola.
Camminando per le strade la ragazza tenne lo sguardo fisso sul proprio cellulare, non gli andava di vedere la gente fissarla solo perché non era vestita in modo sfarzoso come loro, preferiva giocare ad un vecchio gioco per telefoni, che oltretutto il suo non era nemmeno molto aggiornato rispetto agli altri ma non aveva abbastanza denaro da usare per quelle cose.
Invidiava anche Khal per tutto ciò che possedeva, ignorava come ci fosse riuscito alla sua giovane età ma si sentì una completa incapace, lui c'era riuscito mentre lei no.
Capitava che il suo umore subisse dei picchi e quello era uno di quei casi, sembrava quasi lunatica ma non poteva farci niente.
Senza accorgersene aveva assunto uno sguardo irritato ed aveva stretto il cellulare con maggiore forza tra le mani, mentre perdeva la prima delle sue tre vite.
Arrivata ormai al limite della parte più ricca della città venne interrotta da un paio di ragazze vestite in maniera attillata e scollata, la guardavano con disprezzo e con un tono di superiorità che la infastidiva ancora di più.
-Ti sarai divertita in compagnia di Khal troietta.-
Ailea non rispose continuando a camminare, scrocchiò però il collo con un gesto secco, aveva già intuito come si sarebbero svolte le cose. Dovevano essere alcune delle oche che gli andavano dietro, non sarebbe stato un incontro piacevole per loro.
-Non abbiamo idea del perché si sia interessato ad una brutta tavola da stiro come te ma ti avvertiamo, continua a girarci attorno e...-
Senza nemmeno ascoltarla troppo Ailea le tirò un pugno dritto sul naso spaccandoglielo, afferrò i biondi capelli della ragazza tirandola verso di sé ed affondò uno dei coltelli che teneva alle gambe nel suo stomaco.
L'altra con lei tentò in un primo momento d'aiutarla ma venne graffiata sul viso cadendo a terra, il graffio partiva dalla guancia, passava dal naso ed arrivava all'altra guancia sfigurandola.
-Ne avete ancor a per molto?-
Il sorriso macabro di Ailea riuscì ad incutere loro abbastanza timore da farle arretrare, nessuno si sarebbe scomodato per una rissa tra ragazze soprattutto in quel posto, anzi se avessero fatto troppo baccano probabilmente avrebbero tentato d'ucciderle tutte e tre.
Però alla ragazza non importava molto, era stata una fortuna averle incontrate visto che poteva sfogarsi.
Prendendo per il collo la ragazza che aveva graffiato sul viso le tagliò buon parte dei capelli, per gente così che pensava solo ad un fattore esterno quel gesto era peggio di un'accoltellata.
I loro portafogli durante quel brevissimo scontro erano anche caduti a terra, raccogliendoli la ragazza si allontanò sorridendo.
-Prendo questi come ricompensa per il taglio di capelli.-
Almeno ci aveva guadagnato qualcosa, il tragitto fino a casa fu molto più sereno con il portafogli più pesante, quasi le vene da canticchiare quando aprì la porta del suo appartamento.
-Sono a casa.-
-Miaw.-
Come sempre la sua adorata coinquilina l'accolse con delle fusa.
-Ciao Morgana, guarda cosa ho preso oggi.-
Disse mostrando i soldi delle due ragazze, la gatta li sfiorò con la zampa miagolando.
-Esatto, tanta pappa per noi.-
Prendendola in braccio andò nella propria stanza sdraiandosi sul letto, essere sempre soli per qualcuno poteva essere fastidioso ma lei c'era abituata fin da piccola e riusciva a trovare molti modi per svagarsi.
Prendendo dalla propria cartella alcuni quaderni cercò di finire i compiti il più velocemente possibile, anche se non era semplice con Morgana che giocava con i fogli e la biro.
-Secondo te dovremmo trovarci una casa più grande?-
Ricevendo delle fusa in risposa sorrise accarezzandola.
-Hai ragione, almeno così non abbiamo troppo spazio da pulire.-
Chiudendo i propri quaderni andò nel bagno per farsi una lunga doccia calda, voleva rilassarsi e non pensare a nulla anche se era molto difficile.
Un pensiero però le dava modo di rallegrarsi, domani ci sarebbe stato il primo festival dell'anno, e magari sarebbe stato più interessante del previsto...
 
 
 
 
Sera Alexander e Khal:
 
Dopo aver passato un pomeriggio splendido con Hope il ragazzo aveva insistito per accompagnarla a casa.
-Sicuro non sia stato un problema per te accompagnarmi?-
-Affatto anzi, è del tempo in più passato in tua compagnia.-
Sorridendo la ragazza abbassò lo sguardo imbarazzata.
-Allora...ci vediamo domani.-
-Si.-
Prima di chiudere la porta Hope gli diede un leggero bacio sulla guancia, quel contatto inaspettato reste il ragazzo estremamente felice che si beo di quella sensazione qualche secondo prima di allontanarsi.
Non c'era altro pensiero all'infuori del pomeriggio con Hope, nemmeno quando varcò la porta del grattacielo del fratello l'umore diminuì, questo però si trovava già nella stanza principale e questo lo sorprese, era anche vestito in maniera elegante.
-Stai aspettando un ospite?-
Chiese mentre un brivido gli percorse la schiena ricordando l'ultimo ospite che avevano avuto.
-Ah Alexander, sei tornato tardi. Comunque no, oggi Ailea è stata qui con me, ho avuto un breve colloquio con un altro ospite ma è stata una cosa rapida.-
-E' stata qui?E ora dov'è?-
-Sta andando a casa, è appena uscita.-
Era stata tutto il pomeriggio assieme a lui ed era andata via incolume?
Era tutto molto curioso ma non volle chiedere cosa avevano fatto insieme, anche se la ragazza non sembrava quel tipo di persona.
-Tu invece?-
-Ho fatto una passeggiata.-
-Da solo?-
Non era il caso di mentire con lui, se avesse voluto avrebbe scoperto tutto. Quella paura però in parte era irrazionale, infondo Khal gli lasciava ogni liberta, anche se avesse saputo era interessato ad Hope non le avrebbe fatto nulla, almeno fino a quando non avesse avuto bisogno di ricattarlo...
-Con una nostra compagna di classe, è anche amica di Ailea da quanto mi è sembrato.-
-Capisco, spero vi siate divertiti.-
Anche lui era di buon umore, infondo aveva appena ricevuto il numero della ragazza.
-Ho bisogno che tu mi faccia un favore.-
-Quale?-
Non era mai un buon segno quando gli chiedeva un favore.
-Ho bisogno che collegarsi ad un certo numero ci cellulare un meccanismo per rintracciarlo ovunque si trovi.-
-E' uno dei tuoi clienti che tentano d'allontanarsi?-
Non era la prima volta che doveva fare qualcosa di simile, Alexander infatti era molto abile con i computer e simili ed una caratteristica simile aveva fatto comodo al fratello, che non volle rivelargli doveva farlo con il cellulare di Ailea.
-Esatto. Capisci sempre al volo.-uale
Al sedicesimo piano avevano una stanza apposta per quelle situazioni, le pareti erano piene di varie apparecchiature elettroniche, queste spesso erano accese quindi non c'era bisogno d'altra fonte di luce.
Dando il numero al fratello Khal attese che ultimasse il lavoro, grazie a questo avrebbe potuto sapere sempre la posizione della ragazza.
Alexander svolse quel compito senza nemmeno pensare alle conseguenze, forse l'allegria della giornata l'aveva reso cieco oppure il timore del fratello gli impediva anche di chiedere.
-Domani hai intenzione di andare a scuola?-
-Perché me lo chiedi Khal?-
-C'è un festival, di solito ci infastidiscono ancora di più durante queste cose.-
Era vero, non avevano un  attimo di pace ma non andare avrebbe significato non vedere Hope.
-Penso che ci andrò comunque.-
-Per quella compagna di classe?-
Silenzio, non aveva idea di come rispondergli purtroppo, qualcosa sempre lo frenava dall'aprire una conversazione con lui.
-Non devi preoccuparti così tanto, non mi intrometterò tra voi due, spero però che i tuoi gusti non ti abbiano portato a scegliere una qualsiasi.-
-Lei non è una qualsiasi!-
Senza volerlo aveva alzato la voce assumendo un atteggiamento aggressivo, non appena se ne accorse distolse lo sguardo ma fu sorpreso tanto quanto Khal che fino a quel momento aveva visto il fratello come una persona perennemente calma e sottomessa.
-Bene, ti darò fiducia, spero che quando la vedrò non deluda le aspettative che hai creato.-
Alexander sentì un macigno cadergli addosso, Hope ai suoi occhi era perfetta ma se Khal non avesse pensato lo stesso cos'avrebbe fatto?
Terminato il suo lavoro si allontanò rapidamente per riflettere nella propria stanza.
 
 
 
 
Sera di Diana:
-Finalmente sei tornata, iniziavo a preoccuparmi.-
Il padre della ragazza era un uomo dalla figura possente, sul viso anziano aveva dei grandi baffi bianchi, indossava sul capo una fascia nera che gli copriva i capelli, aveva poi dei lunghi pantaloni bianchi legati con una cintura nera, indossava poi una grande giacca bianca la cui parte interna era rossa, il petto muscoloso e pieno ci cicatrici era lasciato scoperto, ogni ferita era il racconto di un'avventura che la ragazza amava ascoltare.
-L'autobus ci mette sempre molto tempo.-
-Potrei venirti a prendere a scuola.-
-No!Non ce n'è bisogno!-
-Hahahaha nelle risposte fulminea come sempre.-
-Come te nell'inviare lettere ai professori.-
Rispose lei ribeccandolo su quella questione entrando in casa, dopo il portone principale si entrava in un ampio corridoio alla cui sinistra portava nel salotto.
La ragazza si sistemò sul divano appoggiando il libro accanto a sé, quella stanza aveva varie decorazioni che ricordavano i pirati, come una bandiera nera con un teschio con dei baffi appeso al muro, un pezzo di un timore di una nave sistemato in un angolo accanto alle due porte-finestre che davano sul giardino, una gigantesca  boccia per pesci con dentro una nave in miniatura.
C'era poi sul tavolino un vassoio pieno di strani frutti rotondi e dai vari colori, non erano certi fossero commestibili visto il sapore disgustoso ma alla vista erano molto gradevoli.
-Hai preso un'altro libro?-
-Si, è molto bello potrei prestartelo.-
-Magari potresti leggerlo ai bambini dell'orfanotrofio.-
-Mm...io però volevo leggerlo solo con te.-
Suo padre gestiva un orfanotrofio splendido ma il fatto di doverlo condividere con tutti quei bambini e ragazzi la intristiva un po', desiderava avere dei ricordi in cui non c'erano altri che loro due ma era una cosa molto difficile da attuare visto il cuore generoso del padre che tendeva a condividere ogni suo bene con chi reputava averne bisogno.
-Allora lo potremmo leggere insieme più tardi, adesso bisogna cenare quindi vatti a fare una doccia e scendi a tavola.-
-Non posso prima mangiare e poi fare una doccia?-
Chiese la ragazza mostrando una faccia da angelo per convincerlo, ma il padre fu irremovibile e sorridendo scosse la testa.
-Coraggio, stasera c'è il tuo piatto preferito.-
-Sul serio?-
-Lo scoprirai non appena avrai finito di farti il bagno.-
-Va bene va bene.-
Portando il libro con sé la ragazza tornò nel corridoio principale salendo le scale per il piano superiore, una cosa che apprezzava particolarmente della propria casa era la presenza di ben due bagni, in questo modo non doveva aspettare il proprio turno per entrare e poteva prendersi tutta la calma possibile.
Oltre ai due bagni c'erano ben sei camere da letto ed una biblioteca.
Entrando nella propria stanza lasciò il libro sul letto, la camera era molto spaziosa con un comodo letto dalle lenzuola celesti con un comodino accanto, una scrivania sulla quale faceva i propri compiti ed un armadio.
Prese da questo un cambio d'abito ed andò a farsi una rapida doccia, il getto d'acqua calda la rilassava sempre mentre si prendeva quel tempo completamente per sé.
Lì non c'era nessun suono che potesse disturbarla e nessuno che volesse attaccarla, anche se ormai era abituata a combattere e la cosa non le creava così tanti problemi.
Asciugandosi i lunghi capelli neri li legò nella solita coda di cavallo e si mise una canotta bianca e dei comodi pantaloncini neri, tornando nel corridoio principale lo percorse stavolta sulla destra arrivando nella sala da pranzo che era incorporata alla cucina.
-Sei stata un fulmine.-
-Per una pizza con prosciutto crudo e mozzarella di bufala questo e altro.-
Andò a sistemarsi sul tavolo già apparecchiato aspettando il piatto, adorava la pizza che faceva suo padre visto che avevano anche un loro personale forno a legna, solo sentendo l'odore della pizza lo stomaco brontolò impaziente.
-Come è andata oggi a scuola?-
-Al solito, una gran noia.-
-Non hai fatto amicizia con qualcuno?-
-Mmh...beh non so se definirla così ma ho chiacchierato con alcuni compagni di classe.-
-E chi sono?-
-Ti ricordi che una settimana fa il preside ha mandato un gruppo di studenti su un'isola?Ecco sono loro.-
-Aah si ricordo, devono essere delle persone in gamba.-
-Non sono male, ma non li conosco ancora molto bene.-
-Potresti invitarli qui.-
-No!Non è il caso.-
-Perché?Hai detto che non sono male.-
Il padre spesso si intrometteva nei suoi rapporti con i compagni di classe e la cosa sfociava sempre in qualcosa d'imbarazzante, non appena portò la pizza in tavola cercò di lasciar cadere il discorso su questa.
-E' molto buona, ci hai messo molto a farla?-
-Meno di quanto ci stai impiegando tu ad invitare degli amici a casa.-
La ragazza preferì non risponderle e continuare a mangiare, il padre però sapeva essere molto testardo perciò doveva trovare qualcosa che lo distraesse.
-Domani c'è un festival nella mia scuola a quanto pare.-
-Sul serio?E su cosa sarà?-
-Ancora non lo so, i professori non hanno detto nulla.-
-Sarà un'ottima occasione per divertirsi.-
-Vero, magari poi potrebbe anche esserci un premio.-
-Lo sai però che non è quella la cosa importante, anche se sono certo te la caverai molto bene.-
-Farò del mio meglio.-
Disse sorridendo finendo anche l'ultima fetta di pizza, una sfida stimolante era proprio ciò che le serviva per darsi la carica, sarebbe anche andata a dormire prima del solito per essere carica d'energie per domani.
 
 
Serata di Daimonas, Milton, Sammy e Jack:
 
Sammy annoiata dal dover stare chiusa in quella stanza vuota chiese a Milton se potevano fare un gioco insieme per far passare il tempo, sarebbero andati via molto prima ma Daimonas aveva sentito che alcuni studenti li stavano cercando perciò avevano preferito aspettare.
Milton sedendosi accanto alla bambina aveva iniziato a giocare con lei battendo le mani a tempo di musica, perdeva chi mancava il tempo, intanto Daimonas e Jack erano rimasti nell'angolo vicino alla porta a controllare la situazione.
-Vuoi fare un gioco anche te?-
-No.-
-Andiamo, almeno qualcosa per passare il tempo potremmo farlo.-
-Perché lo devi fare con me?-
-Perché resti quello più interessante in questa stanza, nessuno ha la tua particolarità.-
-Io non sono interessante...sono solo un mostro...-
"Non sei nemmeno furbo o intelligente per questo."
Disse Mostro canzonandolo.
-Così mi offendi, sai che sono simile a te, poi non mi sembri proprio un mostro.-
-Come hai fatto a diventare così?-
-Mh, non ne avevamo già parlato sull'isola?-
-Non approfonditamente.-
-Giusto...non c'è molto da dire in realtà, è iniziato tutto con la mia morte, non ho visto nulla di particolare come credono tutti, solo pace. Un giorno però qualcuno ha preso il mio cadavere riportandomi in vita iniettandomi del sangue demoniaco, ricordo che provai un dolore disumano. All'inizio era una sensazione disgustosa quella del nuovo "sangue" dentro di me, era marcio e più viscoso ma funzionava, quella roba stava distruggendo e ricostruendo ogni fibra del mio corpo. Il primo respiro poi non lo dimenticherò mai, bruciava terribilmente e quasi fu più doloroso di quello che già sentivo, era come se nella mia gola ci fossero delle lame infuocate. Ricordo poi che ero disteso su una lastra fredda e c'era qualcuno con me, molti iniziarono a cucire il mio corpo ma non sentivo più il dolore per fortuna. Volevano che obbedissi a loro ma le cose non sono andate come pensavano.-
Daimonas rimase in silenzio ascoltando il suo racconto, aveva sofferto veramente molto ed ora era solo in quel modo che non gli apparteneva, era più vicino a lui di quanto pensasse.
-Tu invece?-
-Io sono nato così, non ho altro da dire.-
-Avrai fatto molte amicizie con questo carattere dolce ed espansivo.-
-Nessuno mi voleva...chiunque mi incontrasse rabbrividiva e provava solo disgusto e odio...-
-Beh...molte persone sono così, pensano solo a ciò che vedono, però mi sembra tu non sia solo, hai qualcuno che ci tiene, quelle due ad esempio.-
Sammy che aveva sentito solo l'ultima frase di Jack scattò in piedi alzando le braccia.
-SI!Io voglio bene a Daimonas tanto così!-
Disse spalancando le braccia, Milton accanto sorrise ma era turbata dal racconto di Jack, aveva sentito tutto e non poteva credere esistessero delle persone capaci di tanto, e se fosse capitato anche a lei?
-Milton oggi la professoressa ha parlato di un festival vero?-
-Si perché?-
-Cosa è un festival?Non ne ho mai visto uno.-
-Beh è come una grande festa in cui ci sono tante persone che si divertono insieme.-
-Che bello!Quindi sarà una giornata di soli giochi?-
-Probabile.-
-Sii!Ci divertiremo tanto che bello, ci sarete anche voi due vero?-
Chiese guardando i ragazzi, Jack annuì.
-Perché no, sono curioso.-
-E tu Daimonas?-
Il ragazzo rimase in silenzio per qualche secondo, non poteva lasciare Milton e Sammy da sole quindi non aveva scelta.
-Si.-
Sammy sorrise radiosa, non credeva che il mondo offrisse così tante possibilità per divertirsi con i propri amici, avrebbe voluto stare con loro per sempre, non importava cosa sarebbe successo.
Milton cercò di scacciare i brutti pensieri ispirandosi alla sua allegria.
-Sono sicura che ci divertiremo tutti insieme.-
Voleva migliorare anche nel modo di rapportarsi con Jack, e soprattutto voleva rendersi sempre più utile soprattutto per il suo amico, non voleva dovesse nuovamente stare da solo, non l'avrebbe mai più permesso.
 
 
 
 
Serata di Lighneers:
 
Quella sera il ragazzo non aveva molta voglia di uscire, era tornato direttamente a casa e mettendosi qualcosa di più comodo aveva alzato il volume di tutte le casse presenti nel suo appartamento.
Voleva rockeggiare fino a quando la musica gli avrebbe distrutto i pensieri negativi, era quello il modo migliore che aveva per eliminarli oltre all'alcol.
In quel modo il suo cuore si riempiva d'energia che attendeva solo di uscire tramite la chitarra.
-Abbassa quella dannata musica!-
La voce della professoressa Mustang proveniva dal palazzo accanto, aprendo la finestra vide che la donna furiosa si stava sbracciando dalla finestra facendogli vari gestacci.
Per tutta risposta lui fece un lungo assolo di chitarra aumentando al massimo il suono.
-Nessuno può fermare il rock!-
La professoressa per tutta risposta gli lanciò contro una bottiglia di vino che si ruppe vicino alla finestra del ragazzo.
-Ritenti, sarà più fortunata!-
Ridendo tornò nel proprio appartamento continuando a suonare imitando anche alcune mosse di ballo, si sentiva scatenato era da molto che non si divertiva così a suonare.
-Ironwolf se non la smetti farò in modo tu non possa andare al festival di domani!-
La voce di quella donna era talmente squillante da superare perfino il suono della chitarra, era ammirevole se si fosse unita ad una band con lui sicuramente avrebbero sbancato.
-Urlare troppo le sta ammattendo il cervello, si prenda una tisana!-
Suonando l'assolo di thunderstruck Lighneers fece vibrare le pareti della stanza, sarebbero potute perfino crollare ma a lui non sarebbe importato.
Sarebbe rimasto tra le macerie a suonare per nutrire la propria anima, gli dava un senso di benessere al quale non avrebbe mai rinunciato.
Aveva bisogno però anche di qualcos'altro, di mangiare ad esempio.
-Mh, credo che potrei mangiare...un polloooo!-
Disse lui suonando un'altro assolo sulla parola pollo dirigendosi poi verso la cucina, fortunatamente aveva tutto il necessario per cuocere senza nemmeno sforzarsi troppo.
Tenendo la chitarra con sé preparò rapidamente una cena che poté gustare accompagnata dalla musica.
-Ci voleva proprio, la degna conclusione di una giornata. Chissà se le Mustang gradirebbero qualche osso.-
Ridendo appoggiò la chitarra nel proprio appoggio in mezzo alle altre, non voleva però smettere di sentire della musica.
Quella giornata non era stata così male, la lezione della professoressa Sasaku era stata la parte peggiore di sicuro, ma almeno dopo ha potuto ricaricarsi con la caccia ai passaggi segreti.
La sua squadra aveva perfino vinto, ed immaginarsi Astral e Seraph insieme durante un appuntamento era molto divertente, infondo quei due si assomigliavano, indossavano entrambi delle maschere ed avevano la tendenza ad essere aggressivi.
Avrebbe potuto far delle scommesse su chi sarebbe saltato al collo dell'altro prima.
Tra gli altri compagni avrebbe potuto far vari tipi di affari, se Ailea non voleva più lottare potevano accordarsi per suonare, Khal l'avrebbe potuto usare in altri modi per ottenere informazioni su di lui, Lacie era molto vivace e gentile quindi poteva anche tentare di avvicinarsi ma fino a che Astral era nelle vicinanze era impossibile, c'era anche Zell con cui andava d'accordo per le lotte ma dubitava lui avrebbe gareggiato.
O almeno così gli aveva fatto pensare.
C'era poi il festival di cui i prof avevano parlato quindi cose con cui passare il tempo non gli mancavano, era curioso di sapere di cosa si trattasse.
Gli insegnanti si divertivano a tenere la suspance su certe cose, anche se lui non era così boccalone da cascare nei loro trucchi non poteva non pensare a cosa sarebbe successo, sperava almeno che le occhiatacce degli studenti finissero.
Non tanto per lui ma per gli altri compagni soprattutto per le ragazzine come Milton e Sammy, se qualcuno le avesse ferite gliel'avrebbe fatta pagare...
 
 
Sera di Grace ed Hope:
 
 
Salendo rapidamente le scale ed arrivando alla porta Hope sentì alcune risate dal proprio appartamento, riconobbe quelle di Grace ma chi fosse l'altra persona assieme a lei le era del tutto sconosciuto.
Temendo di irrompere durante un appuntamento romantico bussò un paio di volte per far accorgere i due che stava per entrare, aprendo la porta rimase di stucco vedendo che Grace era effettivamente in compagnia di un ragazzo.
La rossa vedendo la coinquilina la salutò cordialmente.
-Bentornata Hope, scusa per questa sorpresa ma mio fratello è venuto a trovarmi, ti scoccia se si ferma qui?-
-Ah è tuo fratello?-
-Si, il mio nome è Nate molto piacere.-
Rispose il ragazzo sorridendo, sembrava una persona molto a modo.
-No affatto non è un problema, sono felice vi siate rivisti. E' un piacere conoscerti io mi chiamo Hope.-
-Anche io, mi ha veramente sorpresa.-
-Non è così difficile, da bambina ti esaltavi per ogni cosa, non stavi mai ferma.-
-Oooh che carina, non mi ha mai raccontato la sua infanzia.-
-E non c'è bisogno di farlo.-
Disse Grace gonfiando le guance imbronciata, non era semplice però tener testa alla testardaggine del fratello.
-Prima di tutto voglio sapere come se la cava la mia sorellina a scuola.-
-Hey non ti basta quello  che ti ho raccontato?-
-Tu magari non mi dici tutto.-
-Non ti fidi quindi...-
-Ma no sai che mi fido di te.-
Erano veramente teneri insieme, era forse la prima volta che Hope vedeva la sua amica in quel modo.
-E' molto brava, tiene testa a chi si comporta da prepotente ma con gli amici è molto dolce.-
-Parliamo della stessa Grace?-
-Nate!-
La ragazza diede al fratello un leggero pugno sul braccio  facendolo ridere.
-Hahaha scherzo dai, che altro puoi dirmi Hope?-
-Beh nella lotta è tra le migliori, e si impegna anche nei compiti.-
-Da come la descrivi sembra una studentessa modello.-
-Chi ti dice io non lo sia?-
-Il fatto che quando andavamo a scuola assieme ti cacciavi sempre nei guai per il tuo carattere, chiunque ti desse fastidio riceveva sempre delle risposte che causavano un gran putiferio.-
-Hahah me la immagino.-
-Grazie tante, se volete ridere di me vi ricordo che sono qui.-
-Dai Grace lo sai che non riderei mai di te.-
Disse Hope sorridendo, solo in quel momento Grace ricordò il motivo per cui l'amica era rimasta fuori così a lungo.
-Con Alexander come è andata?-
-Oh con lui?Molto bene, è stato un bel pomeriggio.-
Disse la ragazza arrossendo leggermente, effettivamente era stato un pomeriggio splendido ma era ancora un po' imbarazzata per avergli baciato la guancia.
-Dalla tua faccia sembra che sia successo qualcosa di interessante.-
Disse Grace avvicinandosi curiosa.
-Ha allungato le mani?-
-No!No no no no e no! Non lo farebbe mai!-
-Hahaha ok calmati non ti scaldare.-
-Chi è questo ragazzo?-
-Un nostro compagno di classe, lui ed Hope sono molto amici.-
-Smettila Grace.-
Qualsiasi cosa dicesse l'amica la metteva solo più in imbarazzo, lei però continuò a ridere facendo la finta tonta.
-Di fare cosa?Sto dicendo solo la verità. Sicuramente anche al festival di domani vorrà stare in tua compagnia.-
-Quale festival?-
Chiese il ragazzo leggermente irritato, odiava non sapere nulla di ciò che accadeva intorno alla sorella, fu Hope a spiegarsi.
-La nostra scuola ha organizzato un festival per domani, ma non sappiamo di cosa si tratti.-
-Speriamo solo sia divertente.-
-Intanto direi di sistemare tutto per Nate.-
-Ah non c'è nessun problema. Può dormire nella mia stanza.-
-Vero, spero solo tu non sia diventata sonnambula, mi spiacerebbe ricevere qualche pugno durante il sonno.-
-Credimi se arriveranno non saranno mentre dormo.-
Andando ciascuno nella propria stanza si prepararono tutti per dormire, Hope molto prima dei due fratelli che passarono la notte a chiacchierare per recuperare il tempo in cui erano stati lontani.
 
 
 
 
 
Sera di Zell:
 
 
Serena aveva preparato per cena del di riso per entrambi, il ragazzo aveva apprezzato molto la sua gentilezza e solarità, oltre alla bellezza ovviamente.
-Da quanto vivi in questo appartamento?-
-Un paio d'anni circa, non è così male una volta che ti ci abitui, senza tutti quei vestiti si vedrebbe un pavimento splendido.-
-Potrei aiutarti a sistemare, infondo mi hai aiutato.-
Disse Zell con fare galante, la ragazza sorrise dolcemente.
-Lo faresti veramente?Sarebbe veramente un sollievo avere un aiuto.-
-Non ci vorrà molto ne sono sicuro.-
-Spero, ma tanto non ho fretta nel fare le cose, poi più resti qui più ho modo di conoscerti.-
-Sono felice tu voglia conoscermi, anche a me piacerebbe lo stesso.-
Ovviamente sarebbe stato ben attento a ciò che lei chiedeva, ma che male c'era nel conversare un po'?
-Immagino tu vada ancora a scuola vista la divisa.-
-Si, non è male come posto.-
-Hai molti amici immagino.-
-Beh non sono così popolare ma non sono nemmeno sempre in un angolo.-
-Ah capisco, sei un po' come me quindi, nemmeno io parlo molto con le persone, mi piace invece allenarmi.-
-Fai sport?-
Chiese interessato il ragazzo, Serena si stava facendo sempre pi
ù interessante.
-Si soprattutto la lotta, la adoro poi è giusto essere in forma per ogni evenienza, appena ne ho l'occasione mi alleno.-
-Anche io faccio così.-
-Oh che bello! Sarai molto forte quindi.-
-Non sono solito definirmi forte, me la cavo ma sono consapevole ci sono tanti più capaci, cerco di darmi da fare in ogni cosa ma c'è bisogno anche di usare la testa nelle lotte.-
-Hai ragione, i tuoi compagni ti hanno mai visto combattere?-
-Mh direi di si, ma non mi piace farlo sapere in giro.-
-Come mai?-
-Non mi piace essere al centro dell'attenzione.-
-Ah quindi non sanno nemmeno di quei tizi che ti hanno inseguito.-
-No ma non ce n'è bisogno.-
-Spero non ti accada nulla...-
Il viso della ragazza divenne particolarmente triste, stringendo le braccia a sé involontariamente schiacciò anche i prosperosi seni mostrando un intimo semi-trasparente. Quella situazione imbarazzò leggermente il ragazzo che però non lo diede a vedere.
-Tranquilla, andrà tutto bene.-
-Si ma...tu mi sembri un ragazzo veramente fantastico, mi piacerebbe poter parlare ancora con te in futuro e non vorrei non averne l'occasione.-
-Possiamo scambiarci i numeri di telefono se ti va.-
Propose felice Zell, non capitava tutti i giorni d'incontrare una ragazza come lei, simpatica, interessata allo sport, allegra e bella, era quasi perfetta fino ad ora.
-Sì!Ne sarei felice!-
Notando l'aveva detto con troppa enfasi Serena arrossì.
-S-scusa.-
-Tranquilla.-
Sorridendo si scambiarono i reciproci numeri, finito di mangiare iniziarono poi a sistemare la stanza.
-Hai molti vestiti eh?-
-Hahah che posso dire, mi piacevano, poi sono tutti qui invece che nell'armadio.-
-Capita anche a me d'esser disordinato avvolte ma tu mi batti hahaha.-
-Ma smettila hahaha.-
La ragazza scherzando gli tirò addosso un mucchio d'indumenti, Zell si accorse solo all'ultimo di essersi ritrovato delle mutandine tra i capelli, arrossendo le tolse rapidamente appoggiandole sul letto, sperando lei non l'avesse visto.
-Abiti molto lontano da qui?-
-No ci metterò poco, se vuoi una volta a casa possiamo scriverci.-
-Si sarei più tranquilla sapendo che sei arrivato.-
Continuando a sistemare iniziò a farsi tardi, erano ormai quasi le nove di sera, il tempo per entrambi era volato ed era ora che il ragazzo tornasse a casa.
-Allora ci sentiamo dopo.-
-Si mi raccomando, fai attenzione.-
Prima di chiudere la porta la ragazza gli diede un leggero bacio sulla guancia facendogli poi l'occhiolino.
Zell rimase stordito qualche istante poi con un sorriso iniziò ad allontanarsi, quei bestioni non c'erano e lui poteva godersi in tutta pace il ricordo di quel pomeriggio.
Arrivato al dormitorio non badò nemmeno alle varie luci ancora accese nella scuola, probabilmente erano solo gli insegnanti che stavano preparando uno dei festival, non appena fu dentro la propria stanza scrisse subito a Serena per riprendere a parlare con lei.
 
 
 
Serata di Johanna:
 
Dopo aver accompagnato il suo amico alla stazione la ragazza era subito tornata verso il dormitorio, si stava facendo tardi e si sentiva molto stanca, non aveva nemmeno voglia di fare i compiti che avevano assegnato.
Stare insieme a Mattia per qualche giorno era stato splendido ma una volta andato erano scomparsi anche i colori della città.
Il suo cellulare suonò improvvisamente, guardando però chi era a chiamarla chiuse subito.
Non voleva parlare con sua sorella in quel momento, sapeva del perché di quella chiamata, avrebbe cercato di farla sentire in colpa, usando anche Mattia, per tornare a casa.
Irritata aprì la porta della propria stanza buttandosi sul letto, c'era ancora il colore di Mattia su questo e la cosa la rasserenò.
-Forse avrei dovuto rispondere...infondo non è così cattiva.-
Sentendosi in colpa le inviò un sms sperando rispondesse presto.
"Ciao scusami se non ti ho risposto, come state a casa?"
Purtroppo la risposta non tardò ad arrivare, e non fu certo delle migliori.
"Staremmo bene se non fossi in quell'inferno. Ci hai fatti preoccupare perché non hai risposto?!"
Il dispiacere era completamente scomparso, doveva aspettarselo ma il suo cuore troppo buono non le permetteva di capire che sua sorella era ormai irrecuperabile.
-Proprio adesso è dovuto partire...non è giusto...-
In quei momenti sentiva terribilmente la mancanza di tutto, si sentiva sola ma doveva essere forte, ma come poteva se tutto ciò che amava era distante da lei?
Le rimanevano solo l'arte e la musica.
Ricacciando indietro le lacrime attaccò il cellulare al caricabatterie in modo non si scaricasse e fece partire una sequenza di musica.
Respirando profondamente la ragazza iniziò a ballare, era un modo che usava per sfogarsi, la faceva sentire libera ed allontanava tutti i pensieri negativi.
Danzare in quei momenti era l'unica cosa che le restava e che le permetteva di non mollare mai.
Il suo ballo venne però interrotto da un'altra chiamata, stavolta del suo amico Marco, con lui non aveva certo problemi a parlare almeno.
-Pronto Marco?-
-Ciao Jo Jo, come stai?-
-Un po' stanca, tu?-
-Ho un leggero mal di testa grazie a tua sorella, dice che non le rispondi ai messaggi e sta dando di matto.-
-Accidenti...è lì con te?-
-No ma ha chiamato chiunque per parlare di questa storia.-
-Non ci posso credere!Ma perché deve comportarsi così?E non dire che è preoccupata!-
-No lo so anche io che sta esagerando, ti ho chiamato solo per sapere come stavi.-
-Grazie, avere qualcuno con cui parlare mi fa bene in questi momenti.-
-Non hai nessuno li con cui farlo?-
-Si ma non sono con me al momento...-
-Ah capisco, e Mattia.-
-E' già partito...-
-Immagino che avrai fatto i salti di gioia vedendolo.-
-Mi ha fatto molto piacere, ha detto che la prossima volta magari verrai anche tu.-
-Si almeno lo spero, così racconterai anche a me delle tue avventure.-
-Non ci sono grandi avventure qui, bisogna fare molta attenzione ma alla fine è una città come tante.-
-Certo certo, ne riparleremo più avanti, ora devo andare scusa, ti saluterò Mattia appena lo vedo ok?-
-Va bene, grazie per la chiamata, a presto.-
Anche se era stata una conversazione molto breve era felice l'avesse chiamata, ma era molto arrabbiata con sua sorella, prima di spegnere il cellulare le mandò un messaggio.
"Smettila di disturbare tutti con le tue paranoie!Ora vado a dormire sperando che anche questo non ti porti a chiamare in aiuto mezzo mondo..."
Non voleva leggere la risposta quella sera così spense subito il telefono per andare a dormire, quella serata per le sue emozioni era come un viaggio sulle montagne russe, preferiva così addormentarsi quando il suo umore era quasi buono.
Sperò che il giorno dopo potesse capitare qualcosa che le sollevasse il morale.

   
 
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