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Autore: Harry Fine    02/08/2017    1 recensioni
(Storia in sospeso)
In questa storia, i personaggi di Shugo chara saranno visti in un contesto pieno di spade, combattimenti per mare, frutti del diavolo, passioni amorose su navi incredibili e desiderio di ricchezza e notorietà, pronti a tradire chi li ha cresciuti e a stringere amicizie indistruttibili. Si vedrà se la ciurma della Black lynx riuscirà a conquistare i mari o se verrà inghiottita dall'ora di un pirata leggendario.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi, Nuovo personaggio
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Un uomo molto alto e slanciato era in piedi sul ponte con un’aria talmente sorpresa, da sfociare addirittura nello scioccato. Aveva i capelli color castano chiaro con un ciuffo che cadeva di fronte agli occhi viola. Il volto era spigoloso e dal profilo aguzzo e mostrava solo qualche accenno di rughe attorno agli occhi. Non avrebbe potuto avere più di cinquant'anni, ma il suo corpo muscoloso e lo sguardo calmo sembravano emanare un'intensa aura di saggezza, forza e intelligenza che ispirava rispetto in chiunque lo guardasse. Anche se in quel momento, data la sua espressione comicamente sorpresa, era solamente ridicolo da vedere. E di certo non era difficile immaginare il perché di quella faccia, dato che la maggior parte del ponte della sua nave era ridotta ad un grumo di legno e metallo accartocciato e tagliato in vari punto e i suoi tre sottoposti strano stati battuti e legati come salami. 《Cosa diavolo è successo qui!? Chi diavolo siete voi!? Che cosa avete fatto alla mia nave e ai miei uomini!?》 Urlò lui di colpo con la faccia deformata dalla collera, mentre una sciabola legata al suo fianco mandava uno scintillio minaccioso. Kurumu, Motoharu e Yito provarono a spiegarsi, ma nessuno di loro riuscì a parlare per la vergogna. A quel punto, visto che le parole non sembravano essere adatte a risolvere la situazione, Kairi si fece avanti con le sue lame in pugno, mentre Nagihiko, Hikaru e Shuraia, nonostante lui sembrasse ancora una figura da quadro cubista, si mettevano in posizione di attacco accanto a lui, e anche gli altri erano tutti vigili e pronti all’ennesimo scontro, ma Ikuto li fermò. 《Aspettate ragazzi. Lasciate che ci pensi io a lui.》 Disse con aria sicura. Grazie a quella frase, i suoi compagni sembrarono rilassarsi subito, seppur rimanendo attenti. 《Ikuto, fai molta attenzione. Quel tipo sembra molto più forte degli altri.》 Sussurrarono, infatti, Amu e Utau. Lui mise in mostra il suo solito sorrisetto malizioso. 《Non preoccuparti Confettino. Starò benone》 Affermò con calma rivolto verso la ragazza dai capelli rosa, per poi concentrarsi sull'uomo davanti a sé. 《Noi tutti siamo la ciurma della Black lynx. Io sono il loro capitano, Lince nera. Siamo stati portati qui da Tsurara, che suppongo faccia parte dei tuoi uomini, dopo che gli sgherri di Barbanera ci hanno attaccato. E se i tuoi compagni e la nave sono ridotti così, è semplicemente perché quegli stupidi non hanno voluto ascoltarci quando gli abbiamo fatto questo stesso discorso e ci hanno attaccati. E se adesso vuoi combattere anche tu per riscattarli… accomodati.》 Affermò con strafottenza e sguainando gli artigli. Il suo interlocutore rimase un attimo in silenzio, poi successe qualcosa che nessuno dei presenti si sarebbe aspettato. Un sorriso felicissimo ed emozionato degno di un bambino si fece largo sul suo volto. 《Siete davvero i pirati della Black lynx!? Insomma, QUEI pirati della Black lynx!? Gli unici membri rimasti al mondi della flotta di Barbabianca!?》 Chiese ai limiti del contento e con gli occhi sgranati e scintillanti. Nonostante quella reazione lo avesse momentaneamente spiazzato, Ikuto annuì. 《WWAAAWW! Voi siete i miei idoli! Siete dei pirati fantastici e veramente famosissimi, seppur la vostra giovanissima età! Siete potentissimi, da far invidia a degli eserciti, e le avete suonate ai commilitoni di Barbanera chissà quante volte grazie alle vostre abilità combattive e demoniache quando Barbabianca era vivo e anche adesso. Io Yasuka Hoshimoto, il capitano di questa nave, la Iron phantom, e della rivolta contro quel pallone gonfiato e senza denti. Per me è un onore e un piacere conoscervi. E anche i vostri nuovi componenti. Sono lieto che anche voi vi opponiate a quel dittatore da strapazzo.》 Affermò lui afferrando la mano del ragazzo dai capelli blu e iniziando ad agitarla con forza e sorridendo con fare paterno ad Amu, Tadase, Kairi, Reika, i gemelli e Rima, che arrossirono, soprattutto a causa dell'ultima parte del discorso. Dire che ormai la sorpresa era ormai palese sul volto del ventunenne e su quelli dei suoi amici era un eufemismo. Una reazione simile non se la sarebbero mai aspettata. Soprattutto non dal capo supremo di una rivoluzione di quella portata, che, indipendentemente da tutto, sembrava un combattente formidabile e anche un tipo sufficientemente carismatico e autoritario da riuscire a convincere delle persone a seguirlo nella sua battaglia e a fidarsi di lui come capitano. 《E voi tre!》 Disse poi l'uomo rivolgendosi ai suoi tre sottoposti con un tono furibondo. 《Come vi siete azzardati ad attaccarli così!? Non solo perché sono i pirati della Black lynx, ma soprattutto perché, se Tsurara li ha portati qui, significa che non sono malintenzionati. Vi rendete conto che questi ragazzi e i loro poteri potrebbero essere la nostra unica carta vincente!? Non possiamo permetterci di farci scappare un'occasione come questa, ve l'ho pure detto, e voi agite in questa maniera tanto sconsiderata!? Soprattutto tu Yito. Come hai potuto ridurre quei tre ragazzi in quel modo!?》 Urlò, indicando l'aspetto alquanto ridicolo di Shuraia, Lulù e Tadase e il modo ridicolo in cui erano conciati, ma occhieggiando anche la borsa che Rima teneva a tracolla con un bizzarro interesse. Il ragazzo castano era rosso di vergogna, esattamente come i suoi compagni. 《Ma capitano, gli uomini che erano sul ponte li hanno attaccati e noi pensavamo che....》 Provò a giustificarsi Kurumu, ma la ragazzina fenice la fermò. 《Non accampare scuse. Quando vi hanno parlato e spiegato chi fossero e cosa facessero qui, prima gli avete riso in faccia e poi li avete attaccati. Quindi, direi che vi siete meritati la batosta. Non è forse vero?》 Affermò con calma glaciale e un sopracciglio alzato, ricevendo un ringhio infastidito da parte della donna. 《Sentite, basta che ci sleghiate e vi prometto che annullerò il potere del mio frutto del diavolo.》 Affermò il ragazzo castano, prima che le due, tra le quali palesemente non correva buon sangue, cominciassero a bisticciare. A quel punto l'uomo dagli occhi viola si avvicinò alla corda che li bloccava e la tagliò con un coltello, intimando con lo sguardo al ragazzo di procedere. Una volta ritrovata la posizione eretta, il ragazzo puntò i palmi verso Tadase, Lulù e Shuriaia e una nuvola bianca li travolse, facendoli tornare normali all'istante, con loro sommo sollievo. 《Benissimo. Ora, seguiteci.》 Disse Motoharu, invitandoli ad entrare all'interno della nave. Seppur con sospetto, i sedici giovani pirati vi entrarono. Anche se non sembravano esserci altri potenziali pericoli o avversari, era meglio continuare a mantenersi vigili. Ma, nonostante tutto, ne approfittarono ugualmente per dare un'occhiata in giro. Anche all’interno della nave, tutto era costruito con legno e rivestito da un sottile strato di metallo. Come facesse quella imbarcazione a non colare a picco per il troppo peso era ancora un mistero per tutti. Ed era anche gigantesca. Molto molto più grande rispetto alle navi normali. Infatti, un'altra cosa che tutti si stavano chiedendo era come facessero Tsurara e gli altri a non perdersi in quel labirinto di corridoi e stanze che componeva quel posto, muovendosi anche con sicurezza e senza esitazione. 《Dove ci state portando si può sapere?》 Chiese Reika, sempre più nervosa per il pesante silenzio che regnava lì dentro. Non che quel posto avesse alcunché di spaventoso o allarmante, ma i corridoi relativamente stretti e i piccoli oblò non offrivano alcuna via di fuga attendibile o lo spazio sufficiente per uno scontro, nel caso si fosse rivelato necessario ricorrere alla forza. 《Stai tranquilla ragazza. Non vi succederà niente di male qui dentro. Come ha detto il capitano, non è nostra intenzione nuocervi.》 Disse Motoharu. Solo che nessuno di loro, specialmente Ikuto e Amu, ne erano convinti, almeno non dopo l'attacco ricevuto sul ponte. I cinque li condussero in un'ampia stanza simile ad una sala per le riunioni e con in mezzo un lungo tavolo dove tutti loro presero posto. 《Allora, cosa volete dirci?》 Chiese Rikka a bruciapelo. Tutti i presenti erano mortalmente seri e anche lei, Kukai e Yaya non avevano più il solito sorriso allegro che li contraddistingueva. Yasuka sospirò. 《Come vi ho già detto, io sono a capo di questa rivoluzione contro Barbabera. Sto cercando di fare qualcosa contro di lui fin da quando ha distrutto i membri del governo mondiale ed ha portato via il titolo di Re dei pirati a Barbabianca. Ormai sono più di vent'anni che io e i miei compagni tentiamo di difendere le isole e i mari circostanti dalle continue angherie ed incursioni degli uomini di quel pazzo. Così facendo abbiamo accumulato molto nuovi sostenitori e tantissimi uomini si sono uniti a noi per aiutarci anche fisicamente. Nelle nostre file abbiamo anche dei combattenti veramente molto valenti e grazie a loro e alle loro doti siamo stati in grado di creare una flotta molto potente. Purtroppo, però, nonostante i nostri continui sforzi, non siamo mai riusciti a collezionare delle vittorie molto significative contro quel pazzo. Abbiamo ucciso molti dei uomini, ma lui sembra non essere mai a corto di nuove schiere.》《Non credo che riuscirete a batterlo. Se non nostro Padre non ne è stato capace con tutta la sua flotta al seguito, nemmeno voi potrete.》 Lo interruppe Tsuyo con calma glaciale, con un segno di assenso da parte di Hikaru. Yasuka non sembrava essere molto contento per quell'affermazione. 《Voi avete combattuto da soli contro le sue schiere fin dalla morte di Barbabianca!》 Replicò infatti. 《Ma voi non avete poteri! E ti assicuro che non avete un minimo dell'allenamento che ci ha dato nostro Padre!》 Rispose a tono Ikuto. E a quel punto, un lampo passò negli occhi viola dell'uomo. 《Ed è per questo che voglio farvi un'offerta. Per favore, entrate a far parte della nostra flotta.》.
   
 
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